[M] Daimon - Viviana Tenga

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
viviana.tenga
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[M] Daimon - Viviana Tenga

Messaggio#1 » lunedì 13 aprile 2015, 23:50

Intorno a lei, tutto era nero. Sara girò su stessa, in cerca di qualcosa che spezzasse l'oscurità in cui stava fluttuando, ma invano. Sentì il respiro che si faceva difficoltoso, il cuore che accelerava i battiti, il terrore che cresceva dentro di lei.
 
Il telefono squillò nel cuore della notte.
Marco fu tentato di ignorarlo, ma poi qualcosa lo spinse a trovare la forza di alzarsi.
“Pronto?”
Dall'altro capo rispose una voce maschile.
“Pronto, qui è l'unità di controllo della Società Mente Serena. C'è un problema tecnico con il Daimon di sua moglie. Abbiamo bisogno della sua collaborazione.”
Marco si sentì gelare il sangue nelle vene.
“Che problema?”
La voce esitò.
“Ecco... Diciamo che c'è bisogno di avviare al più presto la procedura di ripristino. Vede, il Daimon sembra avere... uhm... una qualche interazione anomala con la psicosi che dovrebbe curare.”
 
Dalle tenebre emerse una figura. Una luminescenza azzurrina, dai contorni umani. Sara sentì il respiro tornare regolare.
“Daimon...” mormorò, sollevata. “Dove sono? Cosa sta succedendo?”
Passarono alcuni istanti prima che la creatura rispondesse.
“Tu sai che questo è un sogno, vero?”
“Sì, certo. È solo nei sogni che puoi entrare in contatto con me.”
“E sai anche da dove provengo?”
Sara esitò, confusa.
"Da... da una dimensione parallela, me l'hai spiegato tu. Sei il mio spirito protettore. Avresti voluto metterti in contatto con me appena ho cominciato a star male, ma non riuscivi perché la qualità del mio sonno non era abbastanza buona. Ma da quando Marco mi ha trovato quel letto speciale, il sonno è migliorato e tu hai potuto raggiungermi.”
Il Daimon assunse un'espressione triste.
“No, Sara. Non esiste nessuna dimensione parallela. Io sono un programma, gestito da una macchina incorporata nel tuo letto speciale.”
 
Marco stava piangendo.
"Insomma, si calmi!” esclamò la voce al telefono. “Risolveremo il problema a breve, lei deve solo avvisarci se sua moglie si sveglia. La procedura dev'essere eseguita mentre la paziente dorme, capisce? Ma una volta accertato questo non presenta alcun rischio, presto tutto sarà come prima.”
“No, è lei che non capisce! Se Sara si rende conto di quello che ho fatto...”
 
"È tuo marito che ti ha fatto questo" proseguì il Daimon. "Gli avevi reso la vita impossibile, non ti sopportava più, così ha fatto installare la macchina. Sapeva che non avresti mai accettato di rivolgerti a un professionista. Ma uno spirito protettore, un amico... Ci hai creduto, vero? Ogni notte, mi sognavi e mi credevi reale. Ma io sono solo un inganno, uno psicologo surrogato. Tutti volevano lavarsene le mani del tuo problema. Io sono l'incarnazione del loro tradimento.”
 
"Io avevo promesso, capisce?” singhiozzò Marco. “Quando mi aveva parlato del suo problema, delle sue crisi, avevo promesso che non avrei tradito il suo segreto, che l'avrei aiutata io. Niente strizzacervelli e niente psicofarmaci. Ma a un certo punto non ce l'ho più fatta, capisce? Ho fallito. L'ho tradita, e ora lei lo sa.”



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » mercoledì 15 aprile 2015, 20:28

Daimon di Viviana Tenga È una storia di SF raffinatissima. Difatti rielabora in modo originale il Daimon socratico. Solo che, in questo caso, anziché essere la Voce Interiore, il Demone Consigliere, è un programma informatico che ha sostituito il marito della protagonista come figura di supporto per la fragilità emotiva della donna. E il guasto del Daimon spezza l’equilibrio creato faticosamente da Marco per aiutare la moglie Sara. Interessante la resa del personaggio Marco, il senso di colpa che lo attanaglia per essersi fatto aiutare a sua volta delegando il Daimon è molto realistico.

Fernando Nappo
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Messaggio#3 » mercoledì 15 aprile 2015, 22:35

Ciao Viviana,

il tuo racconto mi è piaciuto molto. Ho trovato interessante l'impostazione - cambiare il pdv quattro volte in tremila caratteri è una bella difficoltà - e il personaggio di Marco.

Interessante il guasto del Daimon e le sue conseguenze, ma ho come il dubbio che nel tuo racconto ci siano diversi livelli di lettura:

- il guasto che qualcuno attribuisce alla mente di Sara a cui Marco ha cercato di porre rimedio, disattendendo le promesse fatte alla donna.

- il guasto dellostesso Marco, inteso come incapacità di assistere la donna amata secondo quanto promesso, e che nel racconto non trova soluzione.

Non ho colto lo spunto filosofico, ma solo per mio limite.

Fernando

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marco.roncaccia
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Messaggio#4 » giovedì 16 aprile 2015, 11:28

Ciao Viviana,
il tuo racconto scorre piacevolmente ed è molto ben gestito nel cambio dei punti di vista (cosa di solito rischiosa in un racconto così breve) e nell’inserire in maniera naturale le spiegazioni che servono alla comprensione del testo. L’unico problema che ravviso, a voler cercare il pelo nell’uovo, è il fatto che il finale viene anticipato due capoversi prima della fine con la frase di Marco.

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antico
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Messaggio#5 » lunedì 20 aprile 2015, 0:04

Dunque, vediamo chi abbiamo qui... Ah, la Viviana, colei che s'è stupita quando ha scoperto d'esser diciottesima nel Super Rank di Minuti Contati perché pensava d'esser più indietro. Tranquilla, ne dovrai calpestare ancora tanta di sabbia prima di entrare nei tredici (o forse neppure troppa?).
 
Un racconto che difetta nell'essere troppo passivo nel suo evolversi, in pratica è già tutto deciso e il corso degli eventi non può essere fermato o alterato. Manca dunque quel contrasto positivo che si ritrova quando i protagonisti scorrono lungo una via contrastata. Ritengo altresì che ci sia materiale per una trattazione più allargata ed esorto Viviana a valutarne la possibilità perché un bel thrillino da qui potrebbe uscirne. Lavora di più sui protagonisti, studia le loro vite, i loro caratteri, il loro relazionarsi... Di materiale ce n'è. Già così è un buon lavoro, anche se lo ritengo incompleto. Pollice tendente all'alto.

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beppe.roncari
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Messaggio#6 » lunedì 20 aprile 2015, 12:33

Ciao Viviana, ben ritrovata!

Bella idea e racconto carino, ma secondo me c'è qualcosa che non funziona proprio.

Perché l'intelligenza artificiale si rivela? Perché parla a Sara in modo da farle venire un trauma? Qual è la motivazione dietro la scelta dell'Intelligenza Artificiale?

Il "guasto" non basta in sé a giustificarlo a livello di trama. Il guasto può essere l'incidente scatenante, ma perché succede quello che succede?

Se fosse stata la macchina a "rompersi" di Sara come si era "rotto" suo marito tutto avrebbe un senso:
Gli avevi reso la vita impossibile, non ti sopportava più,

Così, invece, no. Manca il pathos. E d'altronde non vediamo nemmeno la reazione di Sara... non la vediamo distrutta alla fine, manca il pay-off, il confronto con il marito.

Insomma, manca la motivazione e manca il finale, due elementi fondamentali per dare senso al racconto, che al momento rimane solo una bella idea senza esecuzione e senza conseguenze.

Alla prossima!

giulio.lepri
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Messaggio#7 » lunedì 20 aprile 2015, 22:00

Quattro punti di vista differenti, citazioni colte, filosofia etc. È palese che qui siamo di fronte a un racconto per palati raffinati. Ahimé io sono uno di gusti terra-terra, anche se devo dire ho apprezzato l'originalità del tuo e non ho avvertito il "peso" della cultura, ma l'ho solo visto come un aumento delle chiavi di lettura del testo, che poi è ciò che distingue un raccontino da un grande racconto.

Faccio anch'io la stessa critica che ti hanno mosso gli altri: ottimo spunto originale, ma troppo vasto per soli 3000 caratteri. Anche i quattro punti di vista sono troppi per così poco spazio, e costringi il lettore alla rilettura, che è il primo e peggior errore che si può commettere in scrittura.
Fossi in te, penserei davvero a una versione più estesa argomentando con soddisfazione la storia.E allora sì che sarebbe una gran goduria per tutti.

torpedocolorado
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Messaggio#8 » martedì 21 aprile 2015, 10:28

Ciao Viviana: il plot usato mi ha affascinato davvero. Il guasto della macchina (che dovrebbe invece "riparare"la psiche della donna) e il senso claustrofobico d'impotenza sotto le lenzuola di una notte qualsiasi m'hanno fatto scivolare velocemente a leggere il racconto sino alla fine. E' una situazione apparentemente statica e forse andava toccato maggiormente il dramma interiore dei personaggi (per quanto già accennato). Ma mi è piaciuta tantissimo la trovata del Daimon virtuale, a metà tra il sogno, il limbo del subconscio e la manipolazione biopsichica "in remoto". Complimenti e non dar peso a chi non sa intravedere certe citazioni o riformulazioni di concetti antichi riproposti in chiave postmoderna e distopica:è un problema loro, non tuo!

devon
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Messaggio#9 » mercoledì 22 aprile 2015, 16:18

Poco ritmico. Il racconto si legge bene, soprattutto nella prima parte, nella prima l'essere andata a capo tra i dialoghi e le sensazioni di chi li ha formulati, mi lasciato un attimo interdetto, rischiando di perdermi un pò. Nella seconda parte questo non accade, ma proprio nel momento in cui dovrebbe marciare a pieno ritmo il racconto finisce, lasciando l'amaro in bocca. Avrei preferito uno scritto che partisse dall'incontro della moglie con il daimon per saperne le conseguenze del tradimento. Il guasto c'è ma mi è passato in secondo piano, perchè ero più attratto dalla storia. Brava.

jacqueline.nieder
Messaggi: 28

Messaggio#10 » giovedì 23 aprile 2015, 22:09

Daimon [Viviana Tenga]

Ciao Viviana

il materiale di questo racconto ha un grande potenziale e mi è piaciuto molto. Secondo me potresti rimaneggiarlo per renderlo qualcosa di più organico e raccontato, meno statico anche se è difficile. Aggiungerei forse una telecamera esterna per costruire l'ambiente. Ma in sostanza si vede che padroneggi bene la storia e i punti di vista. brava!

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