[C] L’ORA DI LIBERTA’

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
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Linda De Santi
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[C] L’ORA DI LIBERTA’

Messaggio#1 » martedì 14 aprile 2015, 0:08

-L’allarme non funziona più- dice Gian, con la testa fuori dalla capanna.
-Cosa vuol dire?-
-Vuol dire che non funziona più. Dev’esserci un guasto-
Mi alzo dal mio mucchio di stracci e mi sporgo fuori anch’io. C’è solo il rumore del vento che striscia tra le macerie.
-Ne sei certo?-
-Sì-
Gian raggiunge l’armadio e tira fuori il pacchetto che custodiamo gelosamente da settimane.
-Dobbiamo approfittarne. Ora o mai più-
Deglutisco a fatica. L’idea di uscire fuori, con quell’orribile drone pronto a piombarti addosso con il suo maledetto laser, mi terrorizza. Tuttavia Gian ha ragione: dobbiamo approfittare di quest’occasione, o anche il prossimo mese lo passeremo a mangiare radici.
Andros ha le uova. Gli è rimasta una sola gallina, vecchia da fare spavento, ma almeno gli fa le uova. E accetta solo merce incredibilmente preziosa in cambio.
-Andiamo- Gian mi prende per mano e usciamo dalla capanna.
Tremanti, camminiamo insieme tra le case distrutte, evitando carcasse d’auto, fasci di cavi elettrici, vecchi frigoriferi invasi dalla vegetazione. Mi stringo al petto il pacchetto come se da esso dipendesse la mia vita.
Gian aveva ragione: l’allarme non scatta, i droni non arrivano. Spero con tutto il cuore che ci mettano un bel po’ a riparare il guasto.
Quando scorgo da lontano l’ospedale, sento il cuore martellarmi per l’emozione. Tutto quello che desidero è mangiare qualcosa che non siano quelle maledette radici.
Entriamo. Andros è sdraiato su un logoro materasso dietro alla reception. Ci vede arrivare.
-Che diavolo volete?-
-Qualche uovo in cambio di questo- dice Gian, e poggia sul bancone il pacchetto.
Andros toglie l’involucro con aria famelica e ne scopre il prezioso contenuto: un fascio di riviste porno che io e Gian abbiamo trovato sotto alle rovine.
Gli occhi di Andros brillano. -Ve ne do quattro-
Ci passa le uova avvolte in un giornale. Gian le prende e ce ne andiamo subito. Leggo la contentezza nei suoi occhi: è andata alla grande.
Strisciamo tra le case distrutte, tenendoci per mano. D’improvviso non riesco a trattenermi.
-Oh Gian, ma perché c’è stata la guerra?-
Gian tiene lo sguardo fisso all’orizzonte. -Non me lo ricordo-
Continuiamo a camminare, pregando che l’allarme non suoni.
-Mi ricordo solo che sembravano esserci delle buone ragioni, e invece da un giorno all’altro era tutto distrutto e sono comparsi quei droni che t’inceneriscono a vista. E quell’allarme che suona se solo provi a uscire di casa...-
Serra la presa intorno alla mia mano. -Se solo avessimo fermato questa follia quando ancora potevamo. Se solo…-
Mi fermo. Gli poggio un dito sulle labbra. Per oggi siamo stati fin troppo fortunati, stasera metteremo nello stomaco del buon cibo. Come quello che mangiavamo un tempo, prima della guerra.
Di colpo, come una lugubre esplosione, riparte la sirena dell’allarme. Io e Gian corriamo verso casa, e già i sibili dei droni ci sono alle spalle. Quanto vorrei che il guasto che ci ha regalato la nostra ultima ora di libertà fosse durato più a lungo.

Linda De Santi



STEFANIA FIORIN
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Messaggio#2 » martedì 14 aprile 2015, 17:36

Bella l'idea dell'ora di libertà, poter uscire dalle case/prigione non ha prezzo per i protagonisti di questo racconto. Mi è piaciuto anche il baratto : uova, ormai introvabili, in cambio di una rivista porno ( il sesso paga sempre :-) ) , segnalo un piccolo dettaglio : " gallina vecchia fa buon brodo ma non fa più uova " ;-)

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Linda De Santi
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Messaggio#3 » martedì 14 aprile 2015, 18:55

Grazie dell'osservazione Stefania, la terrò presente ! ;)

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angelo.frascella
Messaggi: 716

Messaggio#4 » mercoledì 15 aprile 2015, 22:33

Ciao Linda.

Mi è piaciuta questa scena post-apocalittica, in cui l’apocalissi non è stata dovuta alle classiche cause (bombe atomiche, asteroidi o distastro ecologico), ma a un tipo di armi fuori controllo. Mi è piaciuto anche l’approccio di affrontare il tema dal punto di vista della quotidianità di due persone che cercano di sopravvivere tramite piccole cose. Forse, rispetto al tema, il senso è un po’ invertito (il guasto non provoca panico, ma sollievo e il piano B consiste nello sfruttare questo guasto). Bello anche il dettaglio delle riviste porno come oggetto di baratto (anche se con Internet, non so quanto sarebbe facile, trovarle fra le macerie al giorno d’oggi… ma qui sto facendo il pignolo). Un po’ di Infodump, nel dialogo fra i due, per spiegare la situazione attuale, ma tutto sommato perdonabile. Un’annotazione della punteggiatura dei dialoghi: di solito si usa il trattino lungo e non il “meno”. Soprattutto, il trattino non va in chiusura, quando si va a capo e ci vogliono gli spazi prima e dopo. In ogni caso racconto molto buono.

A rileggerci
Angelo

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invernomuto
Messaggi: 270

Messaggio#5 » giovedì 16 aprile 2015, 1:34

Ciao Linda.
Da fan del genere post apocalittico ho analizzato con particolare interesse il tuo racconto.
Mi è piaciuto in particolar modo il tema del baratto e il tuo modo naturale di affrontare lo scambio, in particolar modo la rivalutazione di un oggetto così poco accettabile per noi pre-apocalittici come delle riviste pornografiche.
Ho trovato qualche difficoltà, invece, a soppesare l'importanza di questo guasto dalle reazioni dei due protagonisti.
Da una parte mi sembrano troppo informati e troppo poco eccitati per pensare che si tratti di un evento unico o estremamente raro, mentre gli scambi di battute sul finale mi fanno immaginare una presenza particolarmente oppressiva.
Scorrevole e facile da leggere.

carolina.pelosi
Messaggi: 72

Messaggio#6 » giovedì 16 aprile 2015, 20:18

Ciao Linda.

Trovo la forma di questo racconto molto piacevole, mi piace la tua scrittura. Bella l'ambientazione e bella la volontà dei personaggi disposti a tutto pur di mettere qualcosa sotto i denti. Divertente il contenuto del pacchetto, m'aspettavo una pepita d'oro e invece... ;)
Ho apprezzato il fatto che tu abbia usato il guasto come qualcosa di positivo per loro due, qualcosa che desse tregua.
Un buon lavoro, brava!

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Linda De Santi
Messaggi: 497

Messaggio#7 » giovedì 16 aprile 2015, 22:27

Angelo_ Le riviste mi sono venute in mente proprio in seguito alla riflessione: se in un futuro postapocalittico internet scomparisse dalla faccia della Terra, come farebbero tantissimi utenti del porno? Le riviste di colpo diventerebbero un materiale di scambio incredibilmente prezioso. Effettivamente la carta è diminuita, ma scommetto che tante cantine celano grandi sorprese… :D
Grazie delle dritte! ;)

Manuel_ Capisco la tua osservazione sulle reazioni dei personaggi. La mia intenzione era di far passare il fatto che, anche se è un evento raro, l'idea di uscire con il rischio che l'allarme riparta da un momento all'altro non li rende proprio entusiasti: se da un lato sanno che si tratta di un evento eccezionale, dall'altra stanno anche rischiando la vita. Comunque terrò conto del tuo appunto :)

Carolina_ Grazie! ;)

andrea.viscusi
Messaggi: 44

Messaggio#8 » sabato 18 aprile 2015, 11:41

breve scorcio post-apocalittico che soffre di un paio di difetti. prima di tutto: se loro non possono uscire di casa perché partirebbe un allarme e verrebbero attaccati, come fanno a sapere che c'è un guasto all'allarme stesso? mi è piaciuto il fatto che si diano tanta pena solo per accaparrarsi qualche uova e variare la dieta, dà una buona idea della situazione in cui vivono, anche questo però mi sembra vagamente contraddittorio: se non possono uscire di casa come fanno ad avere contatti con il tizio delle uova? aspettavano che si presentasse un guasto all'allarme che mai c'era stato prima e non sapevano se potesse verificarsi? altro problema è l'esposizione un po' grossolana nell'ultima parte. il dialogo "ma perché c'è stata la guerra" è artificioso, sembra il finale del pianeta delle scimmie "perché, oh perché l'avete fatto??", non mi pare affatto credibile che questi due che convivono da anni si mettano casualmente a fare un discorso del genere. secondo me avresti potuto benissimo saltare queste due righe di dialogo, il contesto era già chiaro.

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willy
Messaggi: 190

Messaggio#9 » lunedì 20 aprile 2015, 11:38

Ciao Linda,
leggendo il tuo racconto, l'ansia si sente tutta, la desolazione anche, quella che ti porta a farti domande del tipo: ma perché ancora guerra? È un pochino sfruttato però, questo tipo di ambientazione "dopo il disastro"; è facile scivolare nei luoghi comuni, ma te la sei cavata bene e il testo scorre senza intoppi e anche il finale lascia intatta l'atmosfera da sopravvissuti. Un buon lavoro.



Alessandro Duino
Messaggi: 18

Messaggio#10 » martedì 21 aprile 2015, 14:21

Ciao Linda.Il genere post apocalittico ha sempre il suo fascino e tu riesci a trasmettere la desolazione e lo smarrimento dei protagonisti in maniera più che buona.Mi sembra un po leggerino il pretesto dello scambio.Rischiare la vita per delle uova,aspettare l'unico guasto dell'allarme per aggiungere le uova alla propria alimentazione.Sarebbe stato più verosimile se tu avessi accennato ad una sorta di baratto continuativo tra i protagonisti.

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antico
Messaggi: 7171

Messaggio#11 » venerdì 24 aprile 2015, 1:28

Benvenuta nell'Arena, Linda. Tranquilla, qui siamo tutti amici, al massimo, dagli spalti, potremmo tirarti addosso quel due/tremila uova, ma niente di che... ;)
 
"Oh Gian, ma perché c’è stata la guerra?"... Pessima domanda. In pratica stai dicendo al lettore di sedersi comodo che è l'infodump time... Com'è possibile che uno dei due protagonisti possa fare una domanda del genere? A meno che non sia un bambino, a quel punto cambia (non del tutto) tutto. E questo ci porta all'altro problema, ancora più strutturale: dai qualche sporadica informazione su Gian, ma il narratore rimane praticamente sconosciuto tanto che si potrebbe desumere essere 1) una ragazza, b) un bambino, c) un altro uomo. Insomma, tutto troppo indeterminato. Per il resto, narrazione lineare, pulita, piacevole. Secondo me qui c'è da fare un buon lavoro al Lab, ti aspetto...

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