[C] Potere, Carolina Pelosi

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
carolina.pelosi
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[C] Potere, Carolina Pelosi

Messaggio#1 » martedì 14 aprile 2015, 0:22

Potere, Carolina Pelosi

"Lo sai, credo di sapere perché non ci riesci più."
"Non mi resta niente ormai. Dimmelo."
La voce di Bea è strozzata, gli occhi rossi e i capelli in disordine. Luna la guarda, ferma sull'uscio della sua stanza, in disordine pure lei.
 
Beatrice stringe tra le mani il talismano giallo, grande quanto il suo palmo. Respira forte e, con gli occhi fissi sul ciondolo, recita la formula in latino, come le ha insegnato sua nonna.
Phylacterium revelat umbram eius.
Un vento leggero e gelido sposta una ciocca di capelli dal viso.
"Papà, ciao", dice con un sorriso, guardando dritto davanti a sé.
"Ci siamo quasi, dico bene?", domanda suo padre, mentre addita la pancia grande e tonda di Beatrice.
"Ci siamo. Non sai quanto pesa."
"Lo chiamerai Mattia, è deciso?"
"Deciso. Quand'ero piccola dicevo che avrei chiamato mio figlio come te, ricordi?"
"E tu sei testarda."
Suo padre sorride. Sorride anche lei.
"Come si sta di là, oggi?"
"Si sta come si stava ieri. Il cuore mi fa male."
"Lo so, papà", ingoia l'aria ferma in gola, "ti farà male sempre."
"Maledetto. Maledetto."
La stanza è semi buia, una candela quasi consumata illumina un angolo. L'ombra di Beatrice trema sul muro. Sente una fitta al basso ventre, con una mano l'accarezza come per calmare il dolore. Prende fiato.
"L'hai più visto il dottore?"
"No, papà. Dal funerale non lo sento neanche più."
"Sono contento sia venuto", dice lui, portandosi una mano sul petto.
"Già. Ci teneva, dopo tutto quel tempo, forse eri suo amico."
"Non lo so, tanti amici di vecchia data non c'erano. Vero?", domanda. Ha l'aria delusa.
"Papà, lo sai che ormai vivono tutti fuori città."
Beatrice si alza, prende un bollitore e mette a scaldare dell'acqua. Tira fuori la tazza, quella bianca con le rondini, la sua preferita, e aspetta che l'acqua sia calda abbastanza.
"Luna dice che si occuperà lei di sistemare la stanza di Mattia, sai?"
"Tua sorella ha sempre avuto un cuore buono."
"Lo so. Non troverò mai nessuno come lei", sbotta, mentre versa due cucchiaini di zucchero nella tazza.
"E Luca?"
"Luca è un'altra storia, è il padre di mio figlio."
"E basta?"
"Non l'ho ancora deciso, papà. Luna è una certezza", risponde con voce ferma.
"Vi bastate a vicenda."
Sorridono ancora.
Beatrice riempie la tazza d'acqua, poi immerge l'infuso alla camomilla.
"Papà, adesso vai. Ci vediamo domani."
"Certo, a domani. Abbracciami Luna."
Un vento leggero sposta una ciocca di capelli, di nuovo. Il talismano s'illumina a intermittenza, fino a smettere del tutto. Bea si mette sotto le coperte e chiude gli occhi.
Quando una fitta fortissima glieli fa riaprire, Bea ha stringe la bocca in una smorfia di dolore. Un dolore atroce. Chiama sua sorella, che si precipita nella sua stanza e l'accompagna fino alla macchina. Mette in moto e parte, Beatrice respira a intervalli, gonfiando le guance a ogni respiro.
La corsa all'ospedale termina e Bea si ritrova su un letto bianco e freddo, a gambe spalancate. Il dolore la confonde, pulsa dentro la testa, vede la sagoma di Luca fuori dalla stanza e quella di sua sorella, mentre i dottori le intimano di spingere.
Mattia ha tanti, tantissimi capelli. Neri come la pece, Bea lo guarda, sorride, mentre l'ostetrica lo porta via.
"Luna, devo parlare con papà."
"Proprio adesso, qui?", le chiede sottovoce, ruotando la testa da una parte e poi dall'altra.
"Per favore, ne ho bisogno."
"D'accordo. Facciamo che domattina te lo porto, dormi adesso."
Beatrice annuisce e chiude gli occhi.
"Te l'ho promesso, ecco qua". Luna interrompe il sonno di sua sorella, entra nella stanza con il talismano in mano. Glielo porge, chiude le tende e esce.
Beatrice chiude gli occhi. Stringe la collana tra le mani. Recita la formula.
Il vento leggero non lo sente, stavolta.
Apre gli occhi, guardandosi intorno. Li richiude e ci riprova.
Non succede niente.
Respira più veloce, mentre recita la frase in latino tra i denti, infinite volte.
"Luna!", urla.
Lei apre la porta allarmata.
"Non funziona più. Il talismano, non succede un cazzo."
"Calmati. Riprovaci."
"C'ho provato non so più quante volte. Corri da nonna, chiedile delle erbe."
"Erbe? Quali erbe?"
"Delle cazzo di erbe. Erbe. Erbe magiche che ti fanno vedere cose che non puoi vedere mai. Erbe profumate. Erbe amare che funzionano. Erbe". Beatrice è fuori di sé, parla veloce e si agita sul letto, mentre la flebo attaccata al suo braccio balla insieme a lei.
"Bea..."
"Luna, t'imploro. Non ti chiedo altro."
"Prendi Mattia, fatti portare a casa. Luca è in auto, ci vediamo lì."
Luna afferra la borsa e scappa via.
 
"Lo sai, credo di sapere perché non ci riesci più."
"Non mi resta niente ormai. Dimmelo."
La voce di Bea è strozzata, gli occhi rossi e i capelli in disordine. Luna la guarda, ferma sull'uscio della sua stanza, in disordine pure lei.
"Nonna dice che il contatto s'interrompe quando entra in gioco un'altra vita."
"Mattia..."
Bea resta immobile.
"La storia che la vita è più forte della morte... che ne so. Ecco."
"Non gli ho neanche detto addio."
Bea ha gli occhi lucidi. Luna la stringe forte, Mattia dorme nella culla.
Il talismano è poggiato sul comodino. Non brilla.
Non brilla più.



STEFANIA FIORIN
Messaggi: 31

Messaggio#2 » martedì 14 aprile 2015, 21:43

Trovo bello il messaggio sulla vita più forte della morte, tenero l'amore che emerge e lega i componenti del nucleo familiare, in particolare la figlia al padre.
Un racconto ben strutturato che cattura e tiene fino alla fine nonostante qualche imprecisione nello sviluppo.
Peccato sia una nascita, che di solito porta buone cose, a far guastare il talismano.
Scrittura sciolta, dialogo scorrevole.

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invernomuto
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Messaggio#3 » venerdì 17 aprile 2015, 16:51

Ciao, Carolina.
Trovo nel tuo racconto, fortemente incentrato sugli scambi di battute che svolgono la funzione di delineare i personaggi, dei paralleli con uno dei miei racconti preferiti, "Colline come elefanti bianchi", di Hemingway, inutile dire che mi è piaciuta molto la tua capacità di costruire dialoghi realistici e funzionanti che riescono a mettere il lettore nella posizione di osservatore puro sino all'arrivo degli interventi (fortunatamente sporadici) del narratore.
C'è una bella sensibilità dietro la tua storia e il legame tra magia e sentimenti è sempre un buon mezzo narrativo per inserire un elemento soprannaturale che non stoni eccessivamente da un contesto realistico.
Mi è piaciuto, ma con ogni rilettura non posso fare a meno di pensare che, con poche modifiche, avresti potuto far completamente a meno del narratore, riuscendo nell'ardua impresa di costruire una storia funzionante con i soli dialoghi.
Molto brava.

andrea.viscusi
Messaggi: 44

Messaggio#4 » sabato 18 aprile 2015, 11:06

mi sembra che la parte di storia che racconti in questo breve pezzo sia la meno interessante tra quelle che potresti dire! voglio dire: la protagonista ha un talisamano che le permette di comunicare con il padre defunto? come l'ha acquisito, lo hanno sempre avuto in famiglia, perché lo usano? è una cosa così eccezionale ma la fai passare come per scontata, tant'è che il "guasto" è la cosa meno assurda, visto che riporta le cose alla normalità invece di sconvolgerle. inoltre c'è anche un problema col guasto stesso: se davvero il problema è l'arrivo di una nuova vita, com'è che la nonna (che le ha insegnato le formule) non gliene ha mai parlato? sarà capitato anche a lei quando ha avuto figli. e ancora: come fa il talismano a "decidere" il momento in cui la nuova vita interrompe il collegamento con l'aldilà? nel senso, la ragazza parla col padre a pochi giorni dalla nascita... in quel momento il figlio non era considerato una vita a sé? non voglio entrare in discorsi etici sul momento in cui inizia la vita durante la gestazione, però mi sembra un po' semplicistico che questo oggetto inanimato (per quanto magico) si disattivi al momento preciso della nascita. dal punto di vista narrativo, il racconto a mio avviso è penalizzato proprio dal fatto di far passare per normale qualcosa che di per sé richiederebbe una backstory molto più ampia. tutta la sezione intermedia in cui cerca di far ripartire il talismano (le erbe ecc) secondo me è sprecata, avrei sfruttato lo spazio in modo diverso. peraltro non c'è vera tensione, perché sembra che il parlare con il padre morto sia poco più di un capriccio da parte sua, non ci sono questioni in sospeso (almeno a quanto ne sappiamo leggendo) di cui avrebbero dovuto parlare, e la ragazza non sembra apprezzare davvero il dono eccezionale di poter parlare col genitore morto.

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Linda De Santi
Messaggi: 497

Messaggio#5 » domenica 19 aprile 2015, 18:18

Ciao Carolina,

bel racconto, mi piace questa tua scelta d'inserire l'elemento magico in una vicenda familiare e l'idea del guasto che interrompe le connessioni con il padre defunto quando sopraggiunge una nuova vita.
Mi sono piaciuti soprattutto i dialoghi, che suonano molto naturali. Personalmente avrei reso meno lungo il dialogo iniziale e tagliato la parte relativa alla spiegazione delle erbe, che oltretutto ai fini della storia è inutile (inoltre Bea e Luna sono entrambe in grado di usare la magia, mi suona strano che Luna chieda spiegazioni sulle erbe come se non ne avesse mai sentito parlare).
L'ho trovato comunque un buon racconto, molto piacevole e scorrevole.

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willy
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Messaggio#6 » lunedì 20 aprile 2015, 11:26

La tua storia, Carolina, è molto d'effetto, trascina fino alla fine senza sforzo, e questo è già un pregio. La cosa che si guasta non è meccanica, ci può stare, e il panico si avverte, diventa palpabile, quando la figlia intuisce di aver perso ogni contatto con l'amato padre. Ho visto un piccolo refuso, immagino per il poco tempo che abbiamo avuto per postare. Complimenti anche per la fantasia, bel racconto!



Alessandro Duino
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Messaggio#7 » martedì 21 aprile 2015, 14:44

Ciao Carolina.Il racconto è davvero bello,i dialoghi sono azzeccati e valorizzano il testo senza rallentarlo.L'unica nota stonata secondo me è la fine.Se l'idea della vita che vince sulla morte è carina.Il potere del talismano passa quasi in secondo piano,e parliamo di uno strumento straordinario.Se è un manufatto antico deve avere già "visto"innumerevoli nascite e morti,altrimenti diventa un oggetto usa e getta.

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Adry666
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Messaggio#8 » mercoledì 22 aprile 2015, 17:55

Ciao Carolina,
una doverosa premessa: è difficile giudicare un racconto che è chiaramente “diverso” da tutti gli altri a causa della sua lunghezza quasi doppia.
Complimenti per il racconto: scritto bene e fluido. Anche se non rientra nelle mie corde (quando leggo “talismani” di solito cambio libro) ho trovato l’idea della continuità di vita interessante; mi ha ricordato un evento simile che mi è accaduto alla nascita del mio secondo figlio: il giorno prima della sua nascita era venuto a mandare mio suocero. Devo dire che anche io, con mia moglie, avevamo pensato a una sorta si passaggio di testimone, una continuità delle “cose” della vita. Certo forse è solo una speranza ma noi “umani” ne abbiamo un gran bisogno. Grazie!

carolina.pelosi
Messaggi: 72

Messaggio#9 » giovedì 23 aprile 2015, 12:37

Ciao a tutti!

Vi ringrazio davvero tanto per i commenti, sia quelli positivi che quelli negativi, ché nonostante tutto, si sa, sono necessari. Mi ha fatto piacere "sfidarmi" con voi.

@Adry666 l'ultima parte del tuo commento, in particolare, mi ha commossa. Una bella speranza la tua e sono felice che tu l'abbia rivista tra le mie righe. Grazie a te, di cuore!

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antico
Messaggi: 7172

Messaggio#10 » venerdì 24 aprile 2015, 12:03

Ecco un'altra reduce della LIVE Edition. Te gusta l'Arena, noto. Ottimo. Ehi, posa quel talismano, qui niente tarocchi o trucchetti. Cosa cosa? Hai evocato un fantasma per aiutarti nella pugna? Ottimo, abbiamo anche una streghetta, il rooster di gladiatori s'arricchisce e il mio sollazzo ne gioisce.
 
Un racconto molto delicato, ben condotto. Peccato solo che sia funzionale per un numero di battute superiore a quelle richieste, ma per quello ti ho già adeguatamente punita, quindi il mio giudizio non ne risentirà. Ottimo l'utilizzo del guasto, molto buona la gestione dei protagonisti, anche se mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento di Luna in ottica indagine circa la veridicità di quanto vede Bea. Mi spiego, le dà ragione tanto per o ci crede realmente anche lei, questo non esce bene dal narrato. In ogni caso, un'ottima prova e il pollice va su, anche se con quella piccola zavorra che ti ho sottolineato. Passa dal Laboratorio con il racconto editato, magari finisce che lo carico sul sito.

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