[M] Il coniglietto bianco

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
Fernando Nappo
Messaggi: 584

[M] Il coniglietto bianco

Messaggio#1 » martedì 14 aprile 2015, 0:51

Il coniglietto bianco
di Fernando Nappo
 
Albertino strappò la zampa posteriore del coniglietto robot, poi lo accese. Il robot non provò neppure a esibirsi in una delle tante evoluzioni per cui era programmato, emise un sonoro cicalio e si spense.
Forse pentito di quello che aveva fatto, forse indispettito per la reazione del giocattolo, Albertino scoppiò a piangere.
Trascinando il robot per un orecchio andò in salotto e l’infilò sotto il naso del padre.
- Non va pù - disse, tirando su col naso.
- Oh, per la miseria! - Andrea raccolse il giocattolo guasto dalle mani del figlio. - Anna, Alberto  ha rotto anche l’ultimo coniglietto che gli abbiamo regalato.
Anna entrò in salotto, prese in braccio il figlioletto e lo strinse a sé.
- Piccolo mio, non piangere. Vedrai che papà te l’aggiusta - disse. Lanciò uno sguardo al marito. - Vero che il papà l’aggiusta?
Andrea si rigirò il coniglietto fra le mani. - Guarda come l’ha ridotto. Mi sa che stavolta...
Albertino ricominciò a piangere.
- Su, su, cuore di mamma - disse Anna accarezzandolo e sbaciucchiandolo.
- Dobbiamo trovare una soluzione - disse Andrea. - Non possiamo continuare a comperare coniglietti, ma mi si spezza il cuore a vederlo piangere così.
- Anche a me - disse Anna. - Povero piccolo. Ma che possiamo fare?
Tra un pianto e un singhiozzo, Albertino indicava il giocattolo. - Voio coniglio, voio.
Andrea accarezò la moglie. - Devo trovare una soluzione - disse. Prese la giacca e uscì.
 
Anna guardava divertita il figlio intento a tirare la coda al nuovo coniglietto.
- E’ incredibile come si muove questo. Li fanno sempre più reali - disse al marito. - Dev’essere costato un patrimonio.
Andrea cinse la moglie e la baciò sul collo. - Non ci crederai, ma è costato pochissimo.
- Dove l’hai preso?
- Dai Grandazzi, su in collina.
Anna si sciolse dall’abbraccio del marito e gli si parò di fronte. -Vuoi dire che hai preso un coniglio vero?
Andrea le rispose con un sorriso.
- Ma ti rendi conto? Sai bene come tuo figlio tratta i giocattoli. Tempo un paio di giorni e quel coniglio...
- Ho pensato anche a questo - disse Andrea. - Fra tre giorni è domenica. E allora... Fricassea!
Anna si mise le mani sui fianchi e diede uno sguardo al piccolo Albertino, ora intento a tirare le orecchie all’animale.
- E passata questa domenica?
- Torno dai Grandazzi e ne prendo un altro. Così, tra l’altro, la spesa per i giocattoli nuovi si riduce praticamente a zero.
Anna sorrise al marito e gli gettò le braccia al collo. - Lo sai? Quando vuoi sei un vero genio!



alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Messaggio#2 » mercoledì 15 aprile 2015, 18:56

Il Coniglietto bianco di Fernando Nappo
Accidenti, è un ibrido riuscito di horror e cyberpunk, in apparenza, ma in realtà c’è molto di più. Una famiglia che ha perso ogni ritegno pur di accontentare il piccolo tiranno Albertino (dal coniglio elettronico seviziato a quello vero). Come storia mi piace, solo che non è molto SF, trovata del coniglio elettronico a parte. Mi pare più un fantastico-cyberpunk, che non SF, perché l’invenzione straordinaria (il super balocco) è diventata prodotto di serie ed è sfruttata ( il bambino ne ha già rotti parecchi).

Avatar utente
marco.roncaccia
Messaggi: 559
Contatta:

Messaggio#3 » giovedì 16 aprile 2015, 13:00

Ciao Fernando,
il tuo non è un racconto per vegani! L’ho trovato molto divertente. La soluzione del coniglietto vero paradossale e spietata come è giusto che sia. Un unico appunto le ultime due linee di dialogo. Forse avresti potuto risparmiare l’epilogo della domenica successiva e giocarti alla fine la sorpresa del coniglietto vero (magari con una scena splatter a opera del piccolo tiranno). Comunque una buonissima prova.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Messaggio#4 » domenica 19 aprile 2015, 18:15

Benvenuto anche a te nell'Arena di Minuti Contati. Hai ancora rimembranze di coniglietti pasquali, vedo... O forse non hai mai digerito l'intro di ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE?
 
Il racconto è ben controllato, il bambino verosimile e anzi mi sarebbe piaciuto vederlo interagire di più con i genitori anche perché non ho percepito questa insistenza impossibile da gestire, piuttosto mi sono sembrati un padre e una madre un pelo incapaci di educarlo. Inoltre, non mi ha convinto la deriva finale, non sono così sicuro che la tua volesse essere una soluzione spietata o dettata da ignoranza e insensibilità dei tuoi protagonisti. C'è un racconto simile sul sito, si chiama FUNERALE. Cercalo, credo sia l'esempio più chiaro di cosa intendo. Tu non fai empatizzare il tuo lettore con il coniglietto, lo tratti, anche da autore, come oggetto. Insomma, in ogni caso il pugno nello stomaco non mi è arrivato. Ben controllato, ma freddo. Pollice tendente all'alto, ma con riserva.

Avatar utente
beppe.roncari
Messaggi: 382
Contatta:

Messaggio#5 » lunedì 20 aprile 2015, 13:01

Ciao Fernando, ben trovato!

Il guasto c'è, il piano B anche - ed è spassoso - e quindi il racconto è OK.

Trovo che l'ultimo paragrafo sia sostanzialmente inutile, meglio chiudere sulla rivelazione:
– Torno dai Grandazzi e ne prendo un altro. Così, tra l’altro, la spesa per i giocattoli nuovi si riduce praticamente a zero.

Volendo trovare il pelo di coniglio nella fricassea, è un po' forzata la premessa: un bambino fissato specificamente su un singolo giocattolo: sempre un coniglio elettronico, che spacca sempre. Soluzione più semplice sarebbe stata un coniglio di peluche, trovo strano che gliene abbiano già comprati vari, di quelli elettronici.

Alla prossima!

giulio.lepri
Messaggi: 19

Messaggio#6 » lunedì 20 aprile 2015, 21:46

Fernando Nappo hai vinto. Mi hai fatto scoppiare a ridere con questa tua trovata, bravissimo.
I dialoghi non sono proprio scritti benissimo, leggermente troppo impostati in certi passaggi, ma sottoposto a un breve editing questo racconto è perfetto e pronto per la pubblicazione. C'è tutto quello che serve. Complimenti davvero, non devo proprio aggiungere altro!

viviana.tenga
Messaggi: 560

Messaggio#7 » mercoledì 22 aprile 2015, 10:56

Ciao Fernando,

Racconto abbastanza inquietante, ma l'ho apprezzato per questo. Due genitori completamente in balia dei capricci del figlio, che non provano nemmeno a educarlo, ma trovano invece una soluzione alternativa, crudele ma geniale per continuare ad accontentarlo. L'idea è molto buona, sul resto non ho nulla di particolare da dire: complessivamente, il racconto funziona.

Piccolo appunto:
Tra un pianto e un singhiozzo, Albertino indicava il giocattolo. – Voio coniglio, voio.

Se non riesce a pronunciare la "gl" di "voglio", dovrebbe avere lo stesso problema su "coniglio".

devon
Messaggi: 12

Messaggio#8 » mercoledì 22 aprile 2015, 17:18

Il racconto si legge bene, anche se alcuni termini sono fuori posto (cicalio), la storia è surreale e non crea empatia con me lettore (magari con altri si), facendomi vivere la storia in maniera distaccata. Il finale strizza l'occhio al grottesco, i genitori che ironizzano sull'oggetto coniglio e non essere vivente, dovrebbe far riflettere sulla vita reale, ma il racconto termina e questa chiave di lettura si perde. Sei stato bravo nel aver scelto questo tema e metà tra la favola e la realtà.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#9 » mercoledì 22 aprile 2015, 22:15

Grazie a tutti per i commenti.

@Alexandra Fischer: il tema nascosto, ma mica poi tanto perché l'hai beccato al volo, è proprio l'incapacità dei genitori di educare il figlio e il guasto che questo potrebbe causare al piccolo Albertino.

@Ozbo: non sono vegano, ma non sarei mai capace di fare del male a un animale. Già così mi sono spinto oltre il mio limite, forse è per questo che non ho pensato a un finale splatter. Ma mai dire mai...

@L'Antico: ho letto il racconto che suggerisci. In effetti è un bel pugno nello stomaco.

@Beppe Roncari: sul finale, sì, si potrebbe fare, ma ci sarebbe da rielaborare un po', credo.

@Giulio Lepri: mi farebbe piacere se mi dicessi qualcosa di più specifico sui dialoghi. Intendiamoci, alcuni paiono un po' artificiosi anche a me, e mi piacerebbe confrontare le mie impressioni con le tue. Se puoi, se vuoi, se ti fa piacere...

@Viviana Tenga: ho notato l'errore della gl la mattina seguente alla pubblicazione, ma da regolamento non potevo più correggere - e trovo giusto che sia così. E meno male che l'ho riletto mille volte prima di postarlo. Tra l'altro, forse, si potrebbe ottenere un effetto migliore utilizzando la j in vece della i, tipo: - Vojo conijio vojo. Mi pare renda più l'idea del modo di parlare di un bambino piccolo.

@Devon: in effetti sul dizionario Treccani il termine cicalìo è riferito a un chiacchiericcio fra persone, e, per estensione, a un lungo cinguettio di uccelli. M'era parso potesse andare bene per descrivere il verso di un cicalino che segnala un malfunzionamento. Forse, trattandosi di un coniglio, un roditore, avrei reso meglio usando il termine squittìo. Che ne dici? C'è qualche altro termine che ritiensi sia utilizzato in maniera non corretta?

Grazie ancora a tutti.

Fernando

torpedocolorado
Messaggi: 53

Messaggio#10 » giovedì 23 aprile 2015, 19:02

Come già detto, il racconto scorre abbastanza bene, l'idea è originale e il piano B è perfetto ma soprattutto surreale. La morale che si dipana tra le righe inquietante, forse la più distopica dei racconti che ho letto: confondere l'umano con l'umanoide, l'unicità dell'essere vivente con il seriale. Una constatazione a posteriori che trasuda dal clima che stiamo vivendo, privo di riferimenti comuni (se non paure) e di sporadiche occasioni di contatto con l'altro. Se avessi marcato in qualche modo ancor di più la cosa, son sicuro sarebbe stato il miglior racconto o quasi. Complimenti!

jacqueline.nieder
Messaggi: 28

Messaggio#11 » giovedì 23 aprile 2015, 21:31

Il coniglietto bianco (Fernando Nappo)

Ciao Fernando,

l'intenzione del racconto mi è piaciuta, anche se forse non c'è una drammaturgia convincente. Sembra di vedere un po' dei burattini capaci di provare un'emozione alla volta. I dialoghi sono un po' ripetitivi e dicono le stesse informazioni senza aggiungerne o suggerire un cambiamento emotivo nei personaggi.

Torna a “66ª EDIZIONE – Tonani Edition – 1ª della 4ª Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite