[B] LA LAVATRICE

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
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patty.barale
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[B] LA LAVATRICE

Messaggio#1 » martedì 14 aprile 2015, 1:02

LA LAVATRICE.
 
Anna esaminò la macchia di vino sul vestito della mamma. Doveva correre ai ripari: se al rientro dal turno di notte, la dittatrice non l'avesse trovato immacolato nel guardaroba, avrebbe capito che lei era uscita di casa approfittando dell'indisposizione della nonna.
Aveva già quindici anni, ma, per colpa di sua madre, così severa e rigida, con quel mastino di nonna che le metteva sempre alle costole, non poteva certo sperare che Carlo si accorgesse di lei!
Si sfilò il tubino oltraggiato e ballando sui tacchi, entrò in bagno, apri l'oblò della lavatrice e vi lanciò dentro l'abito. Detersivo, ammorbidente, temperatura, avvio e...dolce rumore di acqua che rimette i peccati.
Sollevò lo sguardo allo specchio: bocca a cuoricino, occhi verdi, testa reclinata di lato, mentre i piedi sguazzano nell’acqua...
Acqua?
Oh no! Cazzo! Cazzo! Cazzo!
La giovane donna che ammiccava maliziosa dallo specchio fuggì lasciando il posto a una ragazzina ipnotizzata dalla rotazione del cestello, mentre, da sotto l'infernale aggeggio, l'acqua continuava a fluire sul pavimento.
" Cazzo! Che faccio?"
Come scossa dalla sua stessa voce Stefania si gettò ai piedi della lavatrice, premette il tasto di stop e, rapida, rovesciò a terra il cesto di panni sporchi che stava lì accanto, ma dentro c'erano solo due paia di mutande e un calzino spaiato.
Anche gli asciugamani e i due accappatoi appesi alla parete furono reclutati nella task force di salvataggio.
Seduta a terra, mutande inzuppate, Anna iniziò a piangere. Già vedeva la bocca della mamma spalancata a vomitare parole che possedevano un solo significato: sei finita!
Finiti gli allenamenti di pallavolo, finiti i pomeriggi a casa di Fede, finite le poche ore di libertà da quel lager chiamato casa!
Ma se… I ladri. Si, i ladri avevano narcotizzato i vicini con qualche spray e distrutto tutto...
In un attimo fu in piedi, corse al guardaroba della mamma: lanciò a terra gli abiti, passò a braccio teso sul settimanile facendo cadere i soprammobili, poi prese due camicette, una gonna, due pantaloni, qualche slip e si portò di nuovo davanti alla traditrice: "Tieni, mastica questo, stronza!", esclamò mentre l'acqua si tuffava dall'oblò spalancato.
Passò in salotto e gettò a terra tutti i libri, si accanì con i soprammobili e, aperto il mobile in cui si conservavano le stoviglie belle, iniziò a lanciare i piatti contro le pareti.
E rise, dapprima sommessamente, poi in maniera sempre più sguaiata, posseduta da una furia distruttiva che la inebriava.
La zuppiera del servizio bello?
"Per tutte le volte che non mi hai lasciata andare in discoteca!"
I bicchieri di cristallo?
"Per le volte che mi hai costretta a togliere il trucco prima di uscire!"
E i proiettili esplodevano in mille frammenti. E mentre il cupo ruggito della rabbia le riempiva le orecchie, Anna non sentì le voci concitate sulle scale, il campanello e la voce che gridava: "Carabinieri! Aprite!"



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Filippo Santaniello
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Messaggio#2 » mercoledì 15 aprile 2015, 20:09

Ciao Patty,
simpatico il tuo racconto, del tutto diverso da quello che ho letto durante il Live, ciò dimostra che sai cambiare registro e trattare generi diversi, che per un bravo scrittore è fondamentale. Due cose però mi sono sfuggite. La prima è la nonna. All'inizio del racconto dici che Anna (che poi chiami Stefania, ma questo è un normale refuso) è uscita di casa approfittando dell'indisposizione della nonna. Quindi la nonna è in casa. Però poi Anna fa un macello incredibile e come fa la nonna a non accorgersi di nulla? Seconda incognita è legata all'elucubrazione di Anna riguardo i ladri: "Si, i ladri avevano narcotizzato i vicini con qualche spray e distrutto tutto…" Che c'entrano i vicini di casa col fatto che i ladri mettano a soqquadro casa di Anna? Mi sfugge il nesso. A parte questo bella prova scorrevole e precisa, alla prossima ciao!

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patty.barale
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Messaggio#3 » giovedì 16 aprile 2015, 10:12

Ciao Filippo!

grazie per il commento.

il refuso del nome nasce dalla necessità di ridurre i caratteri (in origine era stefania, poi ho optato per Anna, più corto, ma la fretta mi ha fatto sfuggire qualche stefania!)

Per quanto riguarda il resto, il racconto è stato pesantemente sforbiciato in corsa, dapprima per raggiungere i 3000 caratteri spazi esclusi, poi, orrore, mi sono resa conto che dovevano essere inclusi gli spazi, per cui...altro colpo di mannaia a pochi minuti dal termine!

La nonna non vive con loro, ma va a casa loro al bisogno per tenere d'occhio la ragazzina (mia nonna faceva così): hai ragione la cosa non è chiara.

anche il discorso dei ladri ha subito un'amputazione drastica: lei si ricorda del furto a casa dei vicini e decide di simulare la stessa situazione  (gli adolescenti a volte, pur di non prendersi responsabilità creano casini anche peggiori...), ma la situazione le prende la mano e la porta a sfogare tutta la rabbia repressa.

il fatto che tutte queste cose non siano chiare in un racconto così breve, la dice lunga sulla sua riuscita!

Grazie, il tuo commento è molto prezioso.

 

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eleonora.rossetti
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Messaggio#4 » giovedì 16 aprile 2015, 14:39

Ciao Patty!

Il guasto, il panico e il piano B, radunati dal "caro" vecchio incubo della lavatrice, e l'identificazione del lettore nella protagonista è immediata. Sullo stile non c'è niente da appuntare, mi piace la tua prosa. C’è una cosa che però mi lascia perplessa in questa storia: i ladri di solito non distruggono se ti narcotizzano (tra l’altro, e qui mi hanno preceduto, perché narcotizzato i vicini? e da loro non rubano niente?), semmai appunto fanno piano per evitare che chi è nei paraggi li possa sentire! ^_^ (tant’è che dopo appunto arrivano i carabinieri allertati suppongo da qualcuno, quindi come sperava lei di far reggere il suo alibi?). Certo, c’è il fattore panico che può far sbagliare il giudizio, ma a questo punto la mossa poco furba, anzi, controproducente, mi guasta anche la reazione finale, di lei che praticamente manda all’aria tutto, in quello che doveva essere un alibi e invece alla fine si rivela essere lo sfogo della sua frenesia vendicativa. Altro che uscire di casa, da lì in poi...

 
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erika.adale
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Messaggio#5 » venerdì 17 aprile 2015, 19:58

Ciao Patty, una storia divertente e dolce/amara: la voce narrante è così ben gestita da farmi scivolare nel paleolitico della mia adolescenza e permettermi una rapida empatia con questa simpatica isterica pasticciona. Aderente al tema, originale e abbastanza realistico. Io non ho pensato che i vicini abbiano chiamato i carabinieri in quanto timorosi dell'ennesimo furto, ma perché convinti che si stesse consumando qualche atto violento. Ecco, magari si nota un po' che hai sforbiciato in velocità la storia per tenerla nei parametri richiesti, lasciando alcuni particolari un po' sospesi (tipo la posizione spazio-tempo della nonna...) ma che ti devo dire, proprio io che ho sforato e manco me ne sono accorta?

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ceranu
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Messaggio#6 » sabato 18 aprile 2015, 22:11

Ciao Patty, sono felice di ritrovarti in ottima forma. Bel racconto.
Mi hai divertito, tre quarti di racconto scorrono benissimo. La ragazza è caratterizzata alla perfezione e alcune immagini sono talmente nitide da potersele immaginare. Ho avuto i brividi pensando a quando mia figlia si comporterà così.
Purtroppo il finale è un po' fiacco, non che potesse succedere molto di più, ma abbassa il livello del racconto.
Effettivamente ci sono delle parti poco chiare (la nonna sembra indisposta ma nella stessa casa) ma nel complesso pesano poco.
Bella prova.
Ciao e alla prossima.

alphaorg
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Messaggio#7 » martedì 21 aprile 2015, 18:46

Ciao Patty, il racconto è scritto con stile sicuro, e nonostante gli errori si intuisce la maestria con cui affronti il tema. Per contro, è proprio l'intreccio con cui si legano gli eventi a non convincere. Soprattutto non mi ha convinto la escalation finale, quando sembra di osservare il grafico di un limite tendente all'infinito in prossimità dell'asintoto (lo so, questa è l'ora di italiano, non di matematica). Posso capire lo scompenso dell'adolescente, ma a me sembra eccessivo che per qualche piatto rotto arrivino subito i carabinieri!

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alberto.dellarossa
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Messaggio#8 » mercoledì 22 aprile 2015, 15:05

Ciao Patty, bentrovata!

Bel racconto, molto divertente e pieno di ironia. Mi è piaciuto molto come hai gestito il passaggio dalla disperazione adolescenziale alla gioia isterica e aggressiva della distruzione. In qualche passaggio ho trovato la prosa da rivedere ma nel complesso direi che va più che bene. Ottima gestione del climax, mi lascia perplesso solo la velocità con la quale arrivano i carabineri. Ecco, quella si che è fantascienza!

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antico
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Messaggio#9 » mercoledì 22 aprile 2015, 17:43

Oh, la Patty, anche lei direttamente dalla LIVE Edition. Ecco, una protagonista come la tua non ci starebbe male nell'Arena, penso farebbe spettacolo...
 
Racconto divertente, l'escalation è funzionale, quasi caricaturale. In quest'ottica accetto anche l'arrivo repentino dei carabinieri, anche perché lei va in tilt e non è dato sapere quanto tempo passi in questa fase di trance. Non riesco invece ad accettare la mancanza della nonna sulla scena: la evochi, la indichi come elemento ostruzionista all'interno della casa, ma non ci dici mai che è andata, per dire, via. Sarebbe bastato poco per eliminare il fastidio di una mancata informazione. Cmq godibile, pollice tendente verso l'alto, non proprio dritto perché la lettura qua e là stride, ma niente di grave, al LAB o come deciderò di chiamarlo (entro venerdì saprete) lo risolvi in un amen.

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patty.barale
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Messaggio#10 » mercoledì 22 aprile 2015, 21:39

Mi inchino al giudizio di Vostra Vetustà!

LAB?

La Vostra atavica saggezza sa sempre come stuzzicare la curiosità di noi ingenui neo-nati!

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