MECHARDIONICA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
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antico
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MECHARDIONICA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 14 aprile 2015, 4:13

Mechardionica
 
Questo è il gruppo MECHARDIONICA della Tonani Edition. I primi TRE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno fra i finalisti che verranno valutati direttamente da Dario Tonani. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verrano a loro volta ammessi alla vetrina del sito.
 
Ricordo che la composizione dei gruppi ha seguito il seguente criterio: i quattro racconti ammessi con malus (tre particolarmenti pesanti a causa di uno sforo abnorme di caratteri) sono stati posizionati uno per gruppo in ordine di consegna da MECHARDIONICA a BASTIAN. Gli altri racconti sono stati assegnati a giro sempre seguendo l'ordine di consegna una volta tolti i quattro con Malus.
 
E ora vediamo i racconti ammessi a MECHARDIONICA:
 
- Morte improvvisa, di Alexandra Fischer, 23.04, 5447 caratteri
Racconto postato in seguito alla chiusura dell'edizione in quanto l'autrice ha avuto problemi con l'accesso al sito. L'orario riportato è quello della mail arrivataci. Detto questo, causa lunghezza eccessiva avrei dovuto eliminare questo racconto, ma ho deciso di ammetterlo con un malus pesantissimo che di fatto lo esclude dai giochi per i primi tre posti, ma che gli permette di partecipare allo scambio di commenti e classifiche. Spero però che la prossima volta l'autrice stia più attenta, è raro che la mia indulgenza si assesti sullo standard dato per scontato... MALUS DI 33 PUNTI
- Roberto, di Giulio Lepri, 22.45, 2908 caratteri
- Sempre più in alto, di Beppe Roncari, 23.21, 2997 caratteri
- È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder, 23.32, 2880 caratteri
- Daimon, di Viviana Tenga, 23.50, 2960 caratteri
- Topo in trappola, di Ambrous Stack, 00.03, 2881 caratteri
- Push the button game!, di Leonardo Marconi, 00.18, 2990 caratteri
- Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli, 00.35, 2627 caratteri
- Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia, 00.42, 2983 caratteri
- Il coniglietto bianco, di Fernando Nappo, 00.51, 2452 caratteri
 
10 racconti dunque, avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 23 aprile per commentarli tutti e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 (del resto avete solo 9 racconti a testa da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale del raggruppamento.
 
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 10 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 20 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.
 
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati, se noterò qualche sgarro procederò all’eliminazione. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
 
Detto questo: BUONA EDIZIONE A TUTTI!



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » mercoledì 15 aprile 2015, 21:10

La mia classifica è:
1 Daimon di Viviana Tenga
È una storia di SF raffinatissima. Difatti rielabora in modo originale il Daimon socratico. Solo che, in questo caso, anziché essere la Voce Interiore, il Demone Consigliere, è un programma informatico che ha sostituito il marito della protagonista come figura di supporto per la fragilità emotiva della donna. E il guasto del Daimon spezza l’equilibrio creato faticosamente da Marco per aiutare la moglie Sara. Interessante la resa del personaggio Marco, il senso di colpa che lo attanaglia per essersi fatto aiutare a sua volta delegando il Daimon è molto realistico.
2 Il Coniglietto bianco di Fernando Nappo
Accidenti, è un ibrido riuscito di horror e cyberpunk, in apparenza, ma in realtà c’è molto di più. Una famiglia che ha perso ogni ritegno pur di accontentare il piccolo tiranno Albertino (dal coniglio elettronico seviziato a quello vero). Come storia mi piace, solo che non è molto SF, trovata del coniglio elettronico a parte. Mi pare più un fantastico-cyberpunk, che non SF, perché l’invenzione straordinaria (il super balocco) è diventata prodotto di serie ed è sfruttata ( il bambino ne ha già rotti parecchi).
3 Sempre più in alto di Beppe Roncari Questa è SF con un lato satirico (sbeffeggia l’era di Twitter e della visibilità in Rete a tutti i costi). Mi ha fatta sorridere la confusione (voluta) della campionessa Marta fra Neil Amstrong e Louis Amstrong il grande jazzista. Spassoso il salto “aggiustato” per compiacere lo Sponsor (da Phobos a Marte). Manca la specifica del Guasto e del Piano B; per il resto, è una storia spassosa.
4 Topo in Trappola di Ambrous Stark
Mi piace l’ambientazione molto essenziale, c’è qualcosa delle atmosfere di Alien e anche del video di Points Of Authority dei Linkin Park. Sì, perché è una storia molto visiva. Il personaggio si muove bene, trasmette il senso dell’avventura. Bello l’accostamento droni-corvi cimiteriali. L’unica cosa da chiarire…il protagonista stacca di fatto i macchinari che tengono in vita Silica, o, meglio, la falsa Silica (è strano, da come ne parla credevo volesse liberarla, non ucciderla. Invece, la vuole morta fin dall’inizio, allora, che importanza ha che ce ne sia una falsa?). Questo è il particolare da correggere.
5 Push the button game di Leonardo Marconi È una storia molto cyberpunk. Si sente l’influsso di Gibson, questo sì. La SF è fra noi (vedi le citazioni di Tetris e di Super Mario Bros), ma è anche una satira degli Anni ’80 (evidente nel riferimento agli Yuppies) e dell’epoca attuale (vedi i contratti a chiamata e il rottamatore). Attenzione a slogans, no, meglio slogan. Ha un ritmo scorrevole e il Guasto c’è (Game Over). Il titolo mi fa pensare ai Chemical Brothers e anche il nome del Pianeta. Lo trovo molto caustico.
6 Roberto di Giulio Lepri
Racconto che mi fa pensare a Io e Lui di Alberto Moravia. In effetti, il confronto è fra il protagonista e una parte molto importante di lui. La specifica del Guasto c’è (se lo si vuole chiamare così. Roberto è un tipo frettoloso). E anche il Piano B (rivista spinta nel bagno). Manca la SF, intesa come genere. Qui la vedo come una metafora della Prestazione Perfetta. Pura Fantascienza.

7 Il Dramma di un Uomo di Diego Ducoli Racconto a sorpresa. All’inizio sembrava una storia di Fantasy-Fiction (vedi la strega Edea e il gunblade) per poi trasformarsi nella disavventura di un appassionato di videogame, talmente appassionato da essersi dimenticato della lavatrice e della lavastoviglie avviate contemporaneamente. Situazione limite, peggiorata dal phon della moglie e resa ancora più brutta dalla visita della suocera. Il Guasto c’è. La SF è metaforica: godersi in pace una giornata di sani videogame senza suocere e senza collasso della rete elettrica? Pura fantascienza.
8 Qualcosa da raccontare di Marco Roncaccia In questo caso, il Guasto è quello dell’Ispirazione. In questo caso, se è andata a pascolare altrove, lasciando l’autore a soffrire la Sindrome della Pagina Bianca e anche ad affrontare disavventure di tutti i tipi (dalla radiosveglia rotta apposta che si “vendica” portandosi nel Paradiso degli Oggetti Trapassati il quadro elettrico al portaombrelli usato in modo improprio,). Leggere di Scrittura è sempre interessante, qui la resa del senso di panico del Partecipante al Contest è molto particolareggiata. Si sente l’influsso di Mc Carthy e anche di De Lillo. Bello, anzi, bellissimo, ma non è SF.
9 Jacqueline Nieder
È tutta una questione di zucchero
Come racconto è carino, molto ricco di metafore che richiamano il consumismo e il bisogno di dolce (soprattutto nella scena dell’incontro del protagonista con la figlia). Si legge bene, ma non è SF. Attenzione poi alle Girelle, la marca non è il Mulino Bianco (in questo caso, scrivere un nome immaginario che indichi il prodotto; potrebbe anche apparire come pubblicità e anche errata). Specifica del guasto: mancata. Qui ci sono incidenti per via (dalla buca al carlino investito). Tir si dovrebbe scrivere maiuscolo.



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antico
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Messaggio#3 » giovedì 16 aprile 2015, 9:16

ATTENZIONE:
 
Quest'edizione ha una guest star arrivata dal mondo della fantascienza MA NON HO MAI DETTO O SPECIFICATO che un metro di giudizio per giudicare i racconti fosse quello che appartenessero o no al genere. MINUTI CONTATI si pone come contest aperto a tutti i generi e pertanto NON CONSIDERO VALIDE le classifiche che utilizzino tale discriminazione per classificare i racconti.
 
La classifica di Alexandra Fischer al momento non è quindi considerata valida e potrà essere modificata fino alla normale scadenza della consegna delle classifiche. Ci scusiamo con lei se, evidentemente, non siamo stati abbastanza chiari nello spiegare la cosa.

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marco.roncaccia
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Messaggio#4 » giovedì 16 aprile 2015, 13:06

Un saluto e i miei complimenti a tutti i partecipanti. Ecco i commenti in ordine sparso e alla fine del post la mia classifica:

Ciao Beppe,
le mie scarse cognizioni di fisica mi hanno impedito di comprendere del tutto il tuo racconto. Da quel che ho capito io non c’è nessun guasto ma lo sponsor che ha deciso di far saltare più del dovuto l’atleta perché lo scenario migliore per l’impresa è Marte. In questo caso il racconto avrebbe un problema (Houston!) di attinenza con il tema.
A prescindere da questo la mia valutazione è molto positiva trovo originale l’idea e sapiente l’uso dell’ironia. Non mi sono piaciuti invece gli spiegoni e le citazioni forse un po’ scontate (“abbiamo un problema” ,“fletto le ginocchia e sono nel vuoto” e il titolo stesso).

Ciao Giulio,
racconto molto divertente e tema centrato ed affondato. Le imprecisioni e un po’ di confusione nell’articolare il racconto non impediscono di goderne (mai termine fu più azzeccato) fino in fondo. Superati alcuni dubbi iniziali sulla situazione il racconto si lascia leggere di un fiato. Mi ha ricordato “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere” di Woody Allen, in particolare la scena in cui lui è uno spermatozoo. Bravo.

Morte improvvisa di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, del tuo racconto mi è piaciuta moltissimo la prima frase. Poi la questione si complica parecchio, oltre le mie limitate possibilità di comprensione. L'impressione è, come dice anche Fernando, che il mondo che tu costruisci sia troppo complesso per le 3000 battute a disposizione. Questo ti ha costretto a zippare il tutto e a non rendere bene i meccanismi che regolano questo mondo o, in ogni caso, a rendere la lettura molto faticosa. Mi ha colpito negativamente la frase “Umanoidi, vagamente orientali e servizievoli, così simili ai domestici che aveva lasciato sulla Terra.” Attenta agli stereotipi.

È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder
Ciao Jaqueline,
il tuo racconto è molto carino e il misunderstanding che crei portando il lettore a pensare ad un incontro galante delizioso. Poi, da ciclista, per me non è stato difficile empatizzare con il tuo protagonista Trovo però poca attinenza con il tema. L’unico guasto forse è quello nel rapporto tra il protagonista e la madre della figlia ma non è così centrale nel racconto quanto l’incontro e le peripezie del protagonista per arrivare dalla sua bambina. Comunque una prova positiva.

Ciao Viviana,
il tuo racconto scorre piacevolmente ed è molto ben gestito nel cambio dei punti di vista (cosa di solito rischiosa in un racconto così breve) e nell’inserire in maniera naturale le spiegazioni che servono alla comprensione del testo. L’unico problema che ravviso, a voler cercare il pelo nell’uovo, è il fatto che il finale viene anticipato due capoversi prima della fine con la frase di Marco.

Topo in trappola – Ambrous Stack
Ciao devon,
mi piace il qui ed ora del tuo racconto, mentre ho difficoltà con il prima e dopo che ti costringe a spiegoni che, a mio avviso, mal si coniugano con lo spazio a disposizione e che rimandano ad altro non totalmente chiarito nel racconto. Il racconto è ben scritto a parte la seconda frase che suona male. Sull’attinenza al tema ho qualche dubbio. Si rompe Silica, questo è vero, e c’è un sabotaggio alla fine generato dalla bomba EMP. Ma non sono così centrali nel racconto.

Push the button game! Di Leonardo
Ciao Leonardo,
ho apprezzato il tuo testo come un pezzo di satira o un soggetto da sviluppare più che come un racconto. A mio avviso spendi molto del poco spazio a disposizione per descrivere il mondo da te creato e poco per le vicende che sono rese da una voce poco coinvolgente (il protagonista che racconta quando abitava il pianeta push) e date al lettore in maniera sommaria.

Il dramma di un uomo di Diego Ducoli
Ciao Diego,
a parte qualche svista il racconto scorre ed è molto divertente. A partire dal titolo. La parte Fantasy del vodeogame è ben articolata e accompagna il lettore durante tutto il percorso che conduce al … buio. La seconda parte è ancora più spassosa. Si svela il gioco (nel vero senso della parola) ed anche il titolo. Quanto al tema, l’ultima frase parla da sola.

Il coniglietto bianco di Fernando Nappo
Ciao Fernando,
il tuo non è un racconto per vegani! L’ho trovato molto divertente. La soluzione del coniglietto vero paradossale e spietata come è giusto che sia. Un unico appunto le ultime due linee di dialogo. Forse avresti potuto risparmiare l’epilogo della domenica successiva e giocarti alla fine la sorpresa del coniglietto vero (magari con una scena splatter a opera del piccolo tiranno). Comunque una buonissima prova.

1 Diego Ducoli il dramma di un uomo
2 Viviana Tenga Daimon
3 Giulio Lepri Roberto
4 Beppe Roncari Sempre più in alto
5 il coniglietto bianco di Fernando Nappo
6 È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder
7 Topo in trappola – Ambrous Stack
8 Push the button game! di Leonardo
9 Morte improvvisa di Alexandra Fischer

Fernando Nappo
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Messaggio#5 » giovedì 16 aprile 2015, 20:54

Ciao a tutti; questa è la mia classifica:
1 Daimon, di Viviana Tenga
2 Topo in trappola, di Ambrous Stack
3 Sempre più in alto, di Beppe Roncari
4 È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder
5 Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli
6 Roberto, di Giulio Lepri
7 Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia
8 Push the button game!, di Leonardo Marconi
9 Morte improvvisa, di Alexandra Fischer

Fernando

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antico
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Messaggio#6 » giovedì 16 aprile 2015, 23:07

Fernando, da regolamento devi postare insieme alla classifica anche tutti i commenti. Non importa che siano tutti fatti e sul forum, ho bisogno di averli anche tutti insieme con la classifica per poter operare i controlli del caso.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#7 » venerdì 17 aprile 2015, 8:22

Ciao a tutti; scusate l'errore, riposto la classifica con i commenti:

1 Daimon, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
il tuo racconto mi è piaciuto molto. Ho trovato interessante l’impostazione – cambiare il pdv quattro volte in tremila caratteri è una bella difficoltà – e il personaggio di Marco.
Interessante il guasto del Daimon e le sue conseguenze, ma ho come il dubbio che nel tuo racconto ci siano diversi livelli di lettura:
– il guasto che qualcuno attribuisce alla mente di Sara a cui Marco ha cercato di porre rimedio, disattendendo le promesse fatte alla donna.
– il guasto dellostesso Marco, inteso come incapacità di assistere la donna amata secondo quanto promesso, e che nel racconto non trova soluzione.
Non ho colto lo spunto filosofico, ma solo per mio limite.
Fernando
2 Topo in trappola, di Ambrous Stack
Ciao Devon,
al contrario di Alexandra, io nel tuo racconto ho visto un richiamo al primo Mission:Impossible con Tom Cruise. Poi, se vorrai, potrai dirci chi c’ha preso di più. Magari nessuno dei due.
Ancora, io ho avuto l’impressione che il protagonista desiderasse liberare Silica dai macchinari per portarsela via, fintanto che non si accorge che si tratta di un falso e allora agisce di conseguenza.
L’appunto che mi permetto di farti, piuttosto, è che mi sembra che a mettere in diffocoltà il protaginista, più che un guasto, sia l’allarme che scatta in conseguenza delle sue azioni.
Mi piace molto lo stile asciutto e mostrato che hai usato.
Fernando
3 Sempre più in alto, di Beppe Roncari
Ciao Beppe,
bel racconto, scorervole e ben scritto. Concordo con Cristina Danini sulla naturalezza dei dialoghi.
Spero che il mercato pubblicitario non segua il trend che hai descritto, sempre più alla ricerca della spettacolarizzazione a qualunque costo.
Un appunto da informatico ormai non più in erba: il termine sistema si usa spesso come sinonimo di computer, ma, se ho capito il tuo racconto, il sistema citato è un’altra cosa.
A proposito: grande amicone Marco, eh? Rileggendo il racconto non mi pare così ignaro della piega che prenderanno gli eventi.
Ciao.
Fernando
4 È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder
Ciao Jacqueline,
racconto simpatico, che inizialmente fa pensare a un appuntamento galante e poi vira verso un tipo di appuntamento che non sospettavo, anche se qualche indizio che hai lasciato all’inizio mi avrebbe dovuto far riflettere: chi va a un appuntamento galante con caramelle e merendine?
Come ha già sottolineato Alexandra nel tuo racconto non c’è un guasto al quale porre rimedio, ma una serie di incidenti che rallentano il protagonista. C’è il campanello guasto, è vero, ma il problema si risolve da solo quando la piccola si presenta alla porta. O forse questo succede – ecco la soluzione al problema del campanello rotto – perché il protagonista s’è accanito sul portone?
Spassose, m’hanno fatto sghignazzare un bel po’, queste affermazioni del protagonista:
- Me la sono svignata mentre la virilità dormiva davanti alla tv e sono andato dall’estetista
- un tir ha suonato mentre gorgheggiavo e per lo spavento ora non ricordo più mezza nota.
Fernando
P.S.: confermo che le Girelle non sono del Mulino Bianco. Slurp…
5 Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli
Ciao Diego,
l’ambientazione action-fantasy è interessante, mi aspettavo da un momento all’altro, chessò, un guasto a un incantesimo? una spada che si spezza anziché uccidere il cattivo? Invece la virata finale ci riporta alla realtà.
La soluzione al problema/guasto rimane implicita, mi pare di capire: al protagonisca toccherà tirare su il contatore.
Una segnalazione, il racconto è tutto al presente, credo che il mantello di Edea dovrebbe ‘ondeggia’, anziché ‘ondeggiava’.
Fernando
6 Roberto, di Giulio Lepri
Ciao Giulio,
ho trovato il racconto divertente, però a una prima lettura ho avuto una certa difficoltà a mettere a fuoco la situazione. Ne riporto una parte per spiegarmi meglio:
«Prendimi.»
«Qui?»
«E dove scusa, è il tuo letto!»
«Ha-hai ragione, è che… è che…» è che non mi si rizza.
Sono due ore che ci rotoliamo in camera mia, ma Roberto è più morto di Tutankhamon.

La prima riga l’ho attribuita a una donna, la seconda a un uomo, la terza di nuovo alla donna e la quarta all’uomo. Questa alternanza unita al fatto che nella quinta riga citi per la prima volta Roberto, mi ha portato ad attribuire anche la quinta riga alla donna che pareva esprimere un certo disappunto nei confronti dell’uomo. E’ vero che nella quarta riga entri già nella testa dell’uomo riportando un suo pensiero (“è che non mi si rizza.”), ma l’alternanza senza nomi espliciti mi ha portato a fraintendere.
Le righe successive, poi, non mi hanno aiutato, nell’immediato, a chiarirmi il dubbio:
Sì, l’ho chiamato Roberto. Sempre meglio di Big Jim, o Long John, o altri nomi da superdotato. Che poi non esistono i superdotati. O meglio, esistono ma sono pochi, e quasi sempre sono l’ex della tua ragazza.
Questa parte mi ha fatto pensare che fosse sempre la ragazza a parlare, e che avesse deciso di dare al suo Toy Boy un nome italiano anziché straniero.
La riga seguente, ancora, mi ha fatto pensare che Roberto in realtà non fosse umano, e mi ha sempre lascaito il dubbio di essere ancora nella testa della ragazza:
Vorrei proprio sapere chi l’ha progettato questo affare. Ve lo dico io: un ingegnere.
Rileggendo ho capito, ma a una prima lettura ho incespicato un po’.
Poi andando avanti tutto è diventato chiaro, fino alla prospettata soluzione del problema (brrr…) e all’inaspettato finale (doppio brrr…).
Ciao.
Fernando
7 Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
la prima impressione che ho avuto leggendo il tuo racconto è stata la stessa espressa da Beppe Roncari. Il racconto è ben scritto e simpatico, anche se si appoggia a situazioni piuttosto sfruttate e già viste: il tizio che resta chiuso fuori in mutande e la necessità corporale in mancaza di un bagno.
Per concludere, trovo poco credibile che si possa forzare una serratura con il raggio di un ombrello. Ma ammetto che i miei trascorsi da Arsenio Lupin sono molto modesti.
Fernando
edit: avevo un dubbio e sono andato a verificare. Chiwawa andrebbe scritto Chihuahua.
8 Push the button game!, di Leonardo Marconi
Ciao Leonardo,
esprimo lo stesso parere già dato a un altro racconto: mi pare che nel tuo racconto ci sia materiale per qualcosa di ben più lungo, ma che il tutto sia stato condensato in tremila caratteri per rimanere nella lunghezza impopsta per il contest.
Inoltre, per condensare tutte queste informazioni, il tuo racconto è molto ‘raccontato’ e come ha detto anche Ozbo questo rende la narrazione, sempre a mio avviso sia chiaro, un poco farraginosa.
Fernando
9 Morte improvvisa, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
riassumo la mia mia impressione riguardo al tuo racconto con un solo termine: compresso.
Sì, perché nonostante tu abbia superato il limite di caratteri imposto per questo concorso, mi pare che nel tuo lavoro ci sia una quantità di idee e situazioni appena abbozzate che richiederebbe una stesura ben più lunga. Il pianeta alieno e la sua fame, l’Ora Vuota (che prima erano dodici ore), alieni, ologrammi, l’impressione che nel buio succeda qualcosa di strano (che non ho ben capito) che alla luce non si verifica e che forse ha a che fare con la strana fame del pianeta e la sua pericolosa peristalsi,  e altro ancora. Troppo materiale per questo contest, ma che meriterebbe una riscrittura di ben più ampio respiro.
Ma questa è solo la mia opinione, prendila per quello che vale.
Fernando

alexandra.fischer
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Messaggio#8 » venerdì 17 aprile 2015, 18:57

• La mia classifica corretta in base ai suggerimenti dell’Antico, al quale porgo le mie scuse, è:
1 Daimon di Viviana Tenga
È una storia di SF raffinatissima. Difatti rielabora in modo originale il Daimon socratico. Solo che, in questo caso, anziché essere la Voce Interiore, il Demone Consigliere, è un programma informatico che ha sostituito il marito della protagonista come figura di supporto per la fragilità emotiva della donna. E il guasto del Daimon spezza l’equilibrio creato faticosamente da Marco per aiutare la moglie Sara. Interessante la resa del personaggio Marco, il senso di colpa che lo attanaglia per essersi fatto aiutare a sua volta delegando il Daimon è molto realistico.

• 2 Il Coniglietto bianco di Fernando Nappo
Accidenti, è un ibrido riuscito di horror e cyberpunk, in apparenza, ma in realtà c’è molto di più. Una famiglia che ha perso ogni ritegno pur di accontentare il piccolo tiranno Albertino (dal coniglio elettronico seviziato a quello vero). Come storia mi piace, solo che non è molto SF, trovata del coniglio elettronico a parte. Mi pare più un fantastico-cyberpunk, che non SF, perché l’invenzione straordinaria (il super balocco) è diventata prodotto di serie ed è sfruttata ( il bambino ne ha già rotti parecchi).

• 3 Sempre più in alto di Beppe Roncari Questa è SF con un lato satirico (sbeffeggia l’era di Twitter e della visibilità in Rete a tutti i costi). Mi ha fatta sorridere la confusione (voluta) della campionessa Marta fra Neil Amstrong e Louis Amstrong il grande jazzista. Spassoso il salto “aggiustato” per compiacere lo Sponsor (da Phobos a Marte). Manca la specifica del Guasto e del Piano B; per il resto, è una storia spassosa.

• 4 Topo in Trappola di Ambrous Stark
Mi piace l’ambientazione molto essenziale, c’è qualcosa delle atmosfere di Alien e anche del video di Points Of Authority dei Linkin Park. Sì, perché è una storia molto visiva. Il personaggio si muove bene, trasmette il senso dell’avventura. Bello l’accostamento droni-corvi cimiteriali. L’unica cosa da chiarire…il protagonista stacca di fatto i macchinari che tengono in vita Silica, o, meglio, la falsa Silica (è strano, da come ne parla credevo volesse liberarla, non ucciderla. Invece, la vuole morta fin dall’inizio, allora, che importanza ha che ce ne sia una falsa?). Questo è il particolare da correggere.

5 Push the button game di Leonardo Marconi È una storia molto cyberpunk. Si sente l’influsso di Gibson, questo sì. La SF è fra noi (vedi le citazioni di Tetris e di Super Mario Bros), ma è anche una satira degli Anni ’80 (evidente nel riferimento agli Yuppies) e dell’epoca attuale (vedi i contratti a chiamata e il rottamatore). Attenzione a slogans, no, meglio slogan. Ha un ritmo scorrevole e il Guasto c’è (Game Over). Il titolo mi fa pensare ai Chemical Brothers e anche il nome del Pianeta. Lo trovo molto caustico.

• 6 Roberto di Giulio Lepri
Racconto che mi fa pensare a Io e Lui di Alberto Moravia. In effetti, il confronto è fra il protagonista e una parte molto importante di lui. La specifica del Guasto c’è (se lo si vuole chiamare così. Roberto è un tipo frettoloso). E anche il Piano B (rivista spinta nel bagno). La Prestazione Perfetta è Pura Fantascienza.

7 Il Dramma di un Uomo di Diego Ducoli Racconto a sorpresa. All’inizio sembrava una storia di Fantasy-Fiction (vedi la strega Edea e il gunblade) per poi trasformarsi nella disavventura di un appassionato di videogame, talmente appassionato da essersi dimenticato della lavatrice e della lavastoviglie avviate contemporaneamente. Situazione limite, peggiorata dal phon della moglie e resa ancora più brutta dalla visita della suocera. Il Guasto c’è. Provocato dalla mania dei videogame. Non solo, la giornata del protagonista degenera nell’Incubo della Visita della Suocera.

8 Qualcosa da raccontare di Marco Roncaccia In questo caso, il Guasto è quello dell’Ispirazione. In questo caso, se è andata a pascolare altrove, lasciando l’autore a soffrire la Sindrome della Pagina Bianca e anche ad affrontare disavventure di tutti i tipi (dalla radiosveglia rotta apposta che si “vendica” portandosi nel Paradiso degli Oggetti Trapassati il quadro elettrico al portaombrelli usato in modo improprio,). Leggere di Scrittura è sempre interessante, qui la resa del senso di panico del Partecipante al Contest è molto particolareggiata. Si sente l’influsso di Mc Carthy e anche di De Lillo. Bello, anzi, bellissimo. Secondo me si vede qualcosa di Buzzati.

9 Jacqueline Nieder
È tutta una questione di zucchero
Come racconto è carino, molto ricco di metafore che richiamano il consumismo e il bisogno di dolce (soprattutto nella scena dell’incontro del protagonista con la figlia). Si legge bene, ed è una storia molto scoppiettante. Attenzione però alle Girelle, la marca non è il Mulino Bianco (in questo caso, scrivere un nome immaginario che indichi il prodotto; potrebbe anche apparire come pubblicità e anche errata). Specifica del guasto: mancata. Qui ci sono incidenti per via (dalla buca al carlino investito). Tir si dovrebbe scrivere maiuscolo.

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beppe.roncari
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Messaggio#9 » lunedì 20 aprile 2015, 15:45

Ciao a tutti! Per chi non lo sapesse, mi diletto a dare dei titoli alternativi ai racconti, a volte a sproposito. Vogliono essere sempre delle battute, e mai dei commenti al racconto! Ecco qui la mia classifica e sotto i miei commenti.

 

Classifica

1. Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli, “Se questo è un uomo 2 - L’epica lotta”
2. Roberto, di Giulio Lepri, “Splendente di gloria”
3. Il coniglietto bianco, di Fernando Nappo, “Donnie Bianko”
4. Daimon, di Viviana Tenga, “Mi hai rotto”
5. È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder, “È la bici, Dolcezza!”
6. Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia, “Merda!”
7. Morte improvvisa, di Alexandra Fischer, “Di-gestione di-sturbata”
8. Topo in trappola, di Ambrous Stack, “Si-lice(t)”
9. Push the button game, di Leonardo Marconi, “#rottamamiquesto”

 

Commenti

1. Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli, “Se questo è un uomo 2 - L’epica lotta”

Ciao Diego, ben ritrovato.
Il tuo racconto mi è piaciuto e lo ho trovato ben scritto, aderente al tema, scorrevole, ben articolato. Perfetta la chiusa e perfetto il titolo “Il dramma di un uomo”.
A voler essere pedanti avresti potuto far intravedere una prima giustificazione (falsa) al titolo nella prima parte della storia, dentro il videogioco, per alzare ancora di più ilrelease alla scoperta del vero dramma del tuo protagonista.
Manca uno spazio qui e a volte non mi convince del tutto la punteggiatura dei dialoghi, ma per il resto mi pare tutto ok, ciao!
“Ma cazzo”urlo “certo che è saltata.

 

2. Roberto, di Giulio Lepri, “Splendente di gloria”

Ciao Giulio, ben ritrovato!
Carino il soprannome che il tuo protagonista trova per il suo “Pipino” (no, io non chiamo così il mio, anche se è un nome “regale” :-P), ma non poi così umile, dal momento che etimologicamente “Roberto” significa “splendente di gloria” (confessa: lo sapevi!).
Il racconto è godibile, ben scritto e con una buona dose di humour.
Non trovo che manchi la fantascienza, c’è la pagina “42”, no? È lì la risposta…
Ciao!

 

3. Il coniglietto bianco, di Fernando Nappo, “Donnie Bianko”

Ciao Fernando, ben trovato!
Il guasto c’è, il piano B anche – ed è spassoso – e quindi il racconto è OK.
Trovo che l’ultimo paragrafo sia sostanzialmente inutile, meglio chiudere sulla rivelazione:
– Torno dai Grandazzi e ne prendo un altro. Così, tra l’altro, la spesa per i giocattoli nuovi si riduce praticamente a zero.

Volendo trovare il pelo di coniglio nella fricassea, è un po’ forzata la premessa: un bambino fissato specificamente su un singolo giocattolo: sempre un coniglio elettronico, che spacca sempre. Soluzione più semplice sarebbe stata un coniglio di peluche, trovo strano che gliene abbiano già comprati vari, di quelli elettronici.
Alla prossima!

 

4. Daimon, di Viviana Tenga, “Mi hai rotto”

Ciao Viviana, ben ritrovata!
Bella idea e racconto carino, ma secondo me c’è qualcosa che non funziona proprio.
Perché l’Intelligenza Artificiale si rivela? Perché parla a Sara in modo da farle venire un trauma? Qual è la motivazione dietro la scelta dell’Intelligenza Artificiale?
Il “guasto” non basta in sé a giustificarlo a livello di trama. Il guasto può essere l’incidente scatenante, ma perché succede quello che succede?
Se fosse stata la macchina a “rompersi” di Sara come si era “rotto” suo marito tutto avrebbe un senso:
Gli avevi reso la vita impossibile, non ti sopportava più,

Così, invece, no. Manca il pathos. E d’altronde non vediamo nemmeno la reazione di Sara… non la vediamo distrutta alla fine, manca il pay-off, il confronto con il marito.
Insomma, manca la motivazione e manca il finale, due elementi fondamentali per dare senso al racconto, che al momento rimane solo una bella idea senza esecuzione e senza conseguenze.
Alla prossima!

 

5. È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder, “È la bici, Dolcezza!”

Ciao Jacqueline, ben ritrovata!
Racconto “dolce”, forse troppo dolce. Carino, delicato, ma manca un vero e proprio “guasto”, tranne quello segnalato da Ozbo.
A meno che il guasto non sia il fatto che dopo la traversata (eroica) in bici della tangenziale, il protagonista ora puzza da far paura dopo aver fatto tanta fatica a essere profumato e presentabile per la figlia… Un po’ debole, forse.
Belle le descrizioni e bello il ribaltamento del finale.
Alla prossima!

 

6. Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia, “Merda!”

Ciao Marco, ben ritrovato.
Avevo cominciato a leggere il tuo racconto senza rendermi conto che eravamo nello stesso gruppo, pensa!
Trovo il tuo racconto divertente, scorrevole, ma ho un dubbio sull’ambientazione meta-discorsiva. La tentazione di scrivere “sul contest” stesso è venuta varie volte anche a me, ma l’ho sempre considerata una scorciatoia da evitare.
A mio parere infatti, al di là che scriviamo “su un tema” (e tu lo hai rispettato perfettamente), scriviamo – o meglio, io penso, “dovremmo scrivere” – “come se il tema non esistesse”, cioè come se il racconto potesse stare in piedi ed essere comprensibile a un lettore qualsiasi anche senza conoscere il tema.
Questo per evitare di “scriverci addosso”.
Alla prossima!

 

7. Morte improvvisa, di Alexandra Fischer, “Di-gestione di-sturbata”

Ciao Alexandra, ben trovata.
Ho fatto un po’ fatica a visualizzare i passaggi della tua storia.
Verso la fine credevo di aver capito che questa fonte termale aliena è un intero pianeta vivente che produce acque curative. Poi arriva una frase che mi fa mettere tutto in forse:
Per la realtà virtuale terrestre, era arrivata la Morte Improvvisa.

Ho dovuto leggere la tua spiegazione per capire che cosa stava accadendo, mentre non l’ho trovata abbastanza chiara all’interno della storia.
Quindi per me il giudizio è: bella l’idea, scarsa l’esecuzione.
Un altro punto debole è che il tema è svolto in modo piuttosto meccanico, soprattutto per questa frase, giustificabile solo come citazione o esecuzione del tema, ma non all’interno della storia:
– Ma non c’è un piano B?

Altro problema di logica: il guasto alla realtà virtuale è irrilevante ai fini della vera trama. Il problema era che la ricca terrestre aveva voluto usare le terme nell’ora di riposo del pianeta, andando incontro a morte certa. Che ci sia o meno la realtà virtuale a mascherare questa realtà, il fatto che venga mangiata dal pianeta non cambia, no?
Alla prossima!

 

8. Topo in trappola, di Ambrous Stack, “Si-lice(t)”

Ciao Ambrous Stack, ben trovato!
Ho fatto fatica a seguire il tuo racconto perché manca l’ambientazione della vicenda. Giustamente eviti gli spiegoni, ma non è quello il punto: empatizzo poco con il protagonista e con la sua cerca perché non so cosa c’è dietro.
Se poi ho ben capito lui è un essere artificiale, magari proprio un topo super-intelligente, visto che dici che non ha forma umana?
Ha circuiti elettronici nel corpo? Me lo fa credere questa frase:
Se fossi un umano sospirerei, ma nel mio caso, rallenta la pulsazione luminosa nel mio petto.

In tal caso, la bomba a EMP avrebbe fritto anche i suoi di circuiti…
L’unica alternativa è che si tratti di bioluminescenza, è questa la tua idea?
Nel complesso, manca il guasto, l’inganno della finta Silica essendo, per l’appunto, un inganno e non un guasto.
Ciao!

 

9. Push the button game, di Leonardo Marconi, “#rottamamiquesto”

Ciao Leonardo, ben trovato.
Il tuo racconto è una satira che mostra perfettamente come la fantascienza possa essere un pretesto per la critica sociale, come ne I viaggi di Gulliver, d’altro canto.
Trovo però che il testo soffra come racconto, nel senso, è tutto “raccontato” e poco mostrato.
Dal punto di vista stilistico, trovo che il numero di punti esclamativi sia davvero eccessivo.
Il tweet #lavoltabuona, i riferimenti ai bitCoin e alle comunità locali a km0, al rottamatore etc. mi hanno fatto pensare che forse ti riferissi al presente presente. Ma il tuo Renzi sarebbe proprio un campione della parte opposta, più un Cinque Stelle che altro… insomma, la cosa mi ha piuttosto confuso, a meno che tu non volessi dire: “faccio di tutta l’erba un fascio e anche il mio protagonista alla fine è un antieroe”.
Alla prossima!

devon
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Messaggio#10 » mercoledì 22 aprile 2015, 17:28

Eccovi le mie preferenze, ci si legge prossimamente:

1 Roberto


Simpatico, definirei così il tuo testo. Il cambio di PV non mi ha dato fastidio, perché subito dopo si capisce bene i termini del racconto. Io al contrario degli altri, fatico ad attribuire a un uomo la parola guasto per la mancanza d’eros in certi momenti, i guasti appartengono agli apparati meccanici ed elettronici per il mio punto di vista. Il tema non è originale, ma si legge veramente bene. Bravo.

2 Sempre più in Alto


Divertente, mi ha strappato un sorriso. Come detto da altri il guasto non esiste ma quando il racconto è piacevole non lo si nota neppure. Le citazioni da te usate, una soprattutto mi sembra omaggiare Rat-Man. Sei stato originale nella storia e nei contenuti, il calcolo in secondi vado sulla fiducia, ma perché mettermi il dubbio? In un romanzo ci sta e si perde nel testo, ma in un racconto breve, mi rallenta la lettura. Se non sono date o elementi grafici, preferisco i numeri scritti per esteso. Mi è piaciuto, bravo.


3 Il Dramma di un uomo


A due facce il tuo racconto, la prima scivola anche troppo, lasciando molto all'azione ma senza i fondali in cui immergersi, ho anche pensato che fosse troppo banale. La parte finale rialza notevolmente l'asticella, facendo assumere al racconto un altro aspetto in cui ci si immedesima immediatamente. Peccato solo per la prima parte. Bravo.


4Il Coniglietto Bianco


Il racconto si legge bene, anche se alcuni termini sono fuori posto (cicalio), la storia è surreale e non crea empatia con me lettore (magari con altri si), facendomi vivere la storia in maniera distaccata. Il finale strizza l'occhio al grottesco, i genitori che ironizzano sull'oggetto coniglio e non essere vivente, dovrebbe far riflettere sulla vita reale, ma il racconto termina e questa chiave di lettura si perde. Sei stato bravo nel aver scelto questo tema e metà tra la favola e la realtà.


5 Daimon


Poco ritmico. Il racconto si legge bene, soprattutto nella prima parte, nella prima l'essere andata a capo tra i dialoghi e le sensazioni di chi li ha formulati, mi lasciato un attimo interdetto, rischiando di perdermi un pò. Nella seconda parte questo non accade, ma proprio nel momento in cui dovrebbe marciare a pieno ritmo il racconto finisce, lasciando l'amaro in bocca. Avrei preferito uno scritto che partisse dall'incontro della moglie con il daimon per saperne le conseguenze del tradimento. Il guasto c'è ma mi è passato in secondo piano, perchè ero più attratto dalla storia. Brava.


6 E’ tutto una questione di zucchero


Una buona prova, che mi ha ricordato un pò alcune commedie uk, perchè il protagonista si muove, in un mondo fermo su se stesso. Non ho visioni così acute da notare il guasto, ma mi è piaciuto come spiazzi il lettore nel finale, per un momento ho pensato fossero due amichetti di scuola, poi ti ritrovi a essere il padre, una buona soluzione.


7 Qualcosa da Raccontare


Frenetico e concitato soprattutto nel finale che risolleva l'espediente iniziale che non mi ha esaltato. Alcune situazioni sono divertenti, altre un pò grottesche nel senso bieco della parola. Quel che manca è la vitalità del protagonista, troppo distacco nell'immedesimarsi nella storia. Ma forse sono io che non va matto per questo genere di storie. A rileggerci.


8 Morte Improvvisa


Complicato. Devo dire che inizialmente il guasto l’ho attribuito a qualcosa di meccanico che si fosse inceppato, ma quando dici “la notte si inghiottì l’acqua”, non capisco perché dopo siano ancora in ammollo. Il racconto mi ha lasciato confuso, molti nomi, situazioni non sempre chiare e due punti irrisolti: “Sorriso saturnino” non mi sono dato una risposta a cosa sia, anche se posso immaginarlo e nemmeno google mi ha aiutato. “tono da maggiordomo”, intendevi forse quello di Alfred Pennyworth in Batman? Perché i maggiordomi non sono tutti inglesi. A rileggerci.


9 Push the buttom game


Riassumerei il tutto con un "cosa ho letto?" All'inizio ho pensato fosse la pagina di un diario, ma proseguendo la lettura ho avuto poche sensazioni, troppo fuori dal vissuto del protagonista. Alcune cose mi hanno fatto sorridere come SuperMario o i costanti riferimenti al mondo delle console, ma il resto è troppo racconto e poco storia.


viviana.tenga
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Messaggio#11 » mercoledì 22 aprile 2015, 22:24

Ciao a tutti! Classifica difficile, davvero poca differenza tra i racconti e alcuni mi sono scivolati più in basso di quanto mi aspettassi. Comunque, complimenti a tutti!

1)ROBERTO, di Giulio Lepri

All'inizio ho avuto un po' di confusione su chi fossero i personaggi e in particolare Roberto, ma ci sta perché il punto è proprio che è un nome che non ti aspetti. Il racconto in sé è simpatico e scorre bene, ben gestita la focalizzazione interna del protagonista e particolarmente riuscita la scena in bagno alla disperata ricerca di una soluzione al "guasto".

 

2)IL DRAMMA DI UN UOMO, di Diego Ducoli.

Un po' avevo capito abbastanza presto dove volevi andare a parare: c'è un videogioco, ci doveva essere un guasto, quindi non poteva che finire così. Detto questo, il racconto risulta comunque molto gradevole. La prima parte serve a preparare la seconda, a rendere partecipe il lettore della tensione da ultimo livello. Nella seconda parte abbiamo invece la parte centrale, il guasto e la reazione del protagonista. Ho apprezzato molto questa scena, molto naturale, con uno stile asciutto che rende la narrazione immediata. Molto azzeccato il titolo, che dà al tutto la giusta vena di ironia.

 

3)IL CONIGLIETTO BIANCO, di Fernando Nappo.

Racconto abbastanza inquietante, ma l'ho apprezzato per questo. Due genitori completamente in balia dei capricci del figlio, che non provano nemmeno a educarlo un po', ma trovano invece una soluzione alternativa, crudele ma geniale per continuare ad accontentarlo. L'idea è molto buona, sul resto non ho nulla di particolare da dire: complessivamente, il racconto funziona.

Piccolo appunto:
Tra un pianto e un singhiozzo, Albertino indicava il giocattolo. – Voio coniglio, voio.

Perché questo bambino riesce a pronunciare la "gl" di "coniglio" ma non quella di "voglio"?

 

4)PUSH THE BUTTON GAME, di Leonardo Marconi.

Nel complesso il racconto mi è piaciuto, ho trovato che tu sia riuscito a ironizzare sulla società di oggi in modo leggero e senza risultare banale. Il problema è che risulta molto compresso e impersonale, perché passi al lettore davvero tante informazioni rispetto allo spazio che avevi. Secondo me, avresti dovuto puntare di più sulla caratterizzazione della voce narrante, che tra l'altro non è difficile immaginare come un personaggio un po' sopra le righe, in modo che il racconto non sembrasse troppo un semplice resoconto di una serie di eventi.

 

5)E' TUTTA UNA QUESTIONE DI ZUCCHERO, di Jacqueline Nieder

Bel racconto, leggero e delicato. Ben giocata l'ambiguità sula natura dell'incontro e ben reso l'amore del padre. Le disavventure lungo il percorso danno spessore al racconto, rendendo quasi eroico il viaggio e smorzando la "zuccherosità" del testo con una vena più scanzonata.

Quello che non mi convince è l'aderenza al tema: il guasto sembra essere solo quello del citofono; non solo la cosa è del tutto marginale all'interno del racconto, ma non si capisce neanche perché causi tanta ansia nel protagonista: se proprio non lo sentono bussare, non basterebbe tirare fuori un cellulare e telefonare per segnalare la sua presenza?

 

6)SEMPRE PIU' IN ALTO, di Beppe Roncari

Ho provato a fare due calcoli veloci sulla cui esattezza non garantisco nulla, ma mi sembra che la velocità iniziale del salto di Marta (calcolando che con la gravità terrestre raggiungerebbe un'altezza di 255 cm) dovrebbe comunque essere ben inferiore agli 11 m/s di velocità di fuga di Phobos. Detto questo, sono d'accordo con te che trasferire tutto su un corpo celeste inventato per far tornare i conti avrebbe fatto perdere di forza il racconto, quindi va bene così.

Per quanto riguarda il racconto in sé, mi è piaciuto il mondo distopico che hai creato, un sistema pubblicitario portato all'estremo in un mondo sempre più frenetico e tecnologicamente avanzato. Anche i personaggi sono ben costruiti, naturali e credibili nei loro dialoghi. Unica cosa, non mi ha convinta del tutto il modo in cui hai inserito il tema, secondo me un po' forzato.

 

7)QUALCOSA DA RACCONTARE, di Marco Roncaccia.

A livello generale, neanche me convince l'idea di scrivere sul contest (penso a un ipotetico lettore che legge il racconto senza sapere niente di MC: immagino rimarrebbe quanto meno un po' confuso sulla situazione iniziale). C'è però da dire che qui quest'aspetto è del tutto marginale: si potrebbe partire dal momento in cui salta la luce, togliere la frase finale e il racconto starebbe ugualmente in piedi, quindi l'aspetto sul contest è solo un di più a qualcosa di comunque completo.

Per quanto riguarda il nucleo centrale del racconto, ho trovato le disavventure del protagonista di una comicità un po' forzata; o forse, è semplicemente un tipo di comicità che non mi fa particolarmente ridere, quindi è più un problema mio che del racconto.  In ogni caso, lo stile è ottimo e la lettura scorrevole.

 

8)TOPO IN TRAPPOLA, di Ambrous Stack.

Il problema del tuo racconto è che l'ambientazione è decisamente troppo complessa per lo spazio che hai. Arrivata alla fine, avrei voluto capire qualcosa di più sul protagonista, la sua razza, il contesto in cui si muove, invece si hanno solo una manciata di dettagli che a me non sono bastati a ricostruire un quadro generale. A questo proposito, trovo che anche le scene d'azione, di per sé molto ben scritte, perdano forza per la difficoltà a visualizzare il protagonista. Per quanto riguarda il tema, anch'io ho difficoltà a vedere un vero e proprio guasto.

9)MORTE IMPROVVISA, di Alexandra Fischer

L'ambientazione che hai creato ha sicuramente molti spunti interessanti e originali, ma manca lo spazio per esprimere tutto al meglio e il racconto risulta confuso. Non mi è chiaro cosa sia l'Ora Vuota, quale sia l'aspetto degli abitanti del pianeta (umanoidi vagamente orientali o granchi?) e ho fatto molta fatica a seguire cosa stesse succedendo di preciso da metà racconto circa in poi. L'idea in sé merita assolutamente di essere sviluppata, ma purtroppo qui non sei riuscita a trasformarla in un racconto che funzioni.

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antico
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Messaggio#12 » giovedì 23 aprile 2015, 12:38

Ultimo giorno valido per la consegna delle classifiche.
Mancano all'appello:
- Diego Ducoli
- Jacqueline Nieder
- Giulio Lepri
- Leonardo Marconi
Ricordo che avete tempo fino alle 23.59 di stasera!

torpedocolorado
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Messaggio#13 » giovedì 23 aprile 2015, 19:56

1- Roberto

Ciao Giulio! Il racconto m’ha fatto divertire: scorre bene e m’ha fatto sorridere nel finale. Nonostante alcune inesattezze sintattiche e di punteggiatura su cui ho sorvolato (penso dovute alla fretta o alla distrazione, dato che le commetto anch’io) si fa leggere tutto d’un fiato!


L’idea del guasto non fu mai più azzeccata: nell’intimità il trionfo della “tecnica erettile” è sottintesa. MI ricorda una vecchio panegirico di Severino o forse di Galimberti sopra la tecnica in generale: acquista un senso quando non funziona. Perchè porta al panico, sale l’adrenalina, s’affaccia la vita! Per questo Dio s’annoia nel tuo racconto quando funziona tutto (vero?) ed aspetta l’imprevisto, il numero, il rocambolesco: lui ci guarda a letto, noi guardiamo 22 giocatori con un pallone in un campo verde aspettando il colpo unico, il guizzo, la girandola unica. Perchè il sesso, come il calcio, lascia sempre una speranza: farti godere. Ma tutto questo la megagnocca di Carla non lo sa…


2- Topo in trappola


Bel ritmo incalzante !! La location che mi sono immaginato è certamente vicina a qualche screenshot di Half-life, non c’è dubbio!! La nota stonata riguarda l’assenza d’un malfunzionamento. In questo caso il motore della svolta è l’inganno. Il protagonista fugge lasciando macerie alle spalle e spazio per nuove avventure. E chissà, magari la strada per una vera e propria epopea di Silica e della sua razza, (s)fortunatamente capitatati sul pianeta Gaya. Comunque,in definitiva, complimenti per il ritmo e l’ambientazione. Peccato la mancanza di un vero e proprio “guasto”, ma non si può aver tutto. Farsi leggere,e bene, già basta… per ora!


3- Daimon


Ciao Viviana: il plot usato mi ha affascinato davvero. Il guasto della macchina (che dovrebbe invece “riparare”la psiche della donna) e il senso claustrofobico d’impotenza sotto le lenzuola di una notte qualsiasi m’hanno fatto scivolare velocemente a leggere il racconto sino alla fine. E’ una situazione apparentemente statica e forse andava toccato maggiormente il dramma interiore dei personaggi (per quanto già accennato). Ma mi è piaciuta tantissimo la trovata del Daimon virtuale, a metà tra il sogno, il limbo del subconscio e la manipolazione biopsichica “in remoto”. Complimenti e non dar peso a chi non sa intravedere certe citazioni o riformulazioni di concetti antichi riproposti in chiave postmoderna e distopica:è un problema loro, non tuo!


4- É tutta una questione di zucchero


Un bel climax Jacqueline con un ritmo incalzante e situazioni indovinate!! A parte qualche rara incertezza sintattica (la punteggiatura ormai un po’ dovunque ha assunto un comportamento anarcoide e mi son adeguato anch’io!!) c’è un piacevole contrasto tra la goffaggine del protagonista e il gesto splendido d’amore che illumina il finale. Il carlino (!!!) che morde la ragazzina che bacia il tipo brutto…m’ha fatto morire dal ridere!!!! E’ vero che manca il guasto ma è bello sapere che tutto s’è aggiustato e alla fine il protagonista può di nuovo abbracciare sua figlia. Dolce e delicato, tenero come una colazione senza girelle: diffidate sempre dalle forme perfette degli alimenti. La serialità non fa bene all’organismo !!!


5- Morte improvvisa


Un’idea geniale che in fondo fa quasi da monito ad una didascalica ambientalista. Il pianeta c’è,si sente e si vede: in un certo senso, digerendo, accelera i tempi e comincia ad assomigliare a noi umani. E porta con sè paura e maggiore rispetto. Un genovese diceva: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. E stavolta un bel racconto. Da limare qua e là nei dilunghi ma per il resto…grazie Alexandra!


6- Qualcosa da raccontare


Ciao Ozbo e complimenti per la scelta coraggiosa di raccontare se stessi durante l’atto di esprimere se stessi. Nella teoria dei sistemi sociali l’evidenza immediata è che la società stessa si autodescrive, e non può farne a meno ogni volta che tenta di comunicare. Ovvero selezionare messaggi dal caos, dal noise, dal rumore di fondo indistinto che c’è quando il cursore lampeggia solitario sullo schermo. Poi succede qualcosa, il mondo prende forma e il racconto scorre, raccontando un po’ di noi e di un lunedì sera passato a scrivere. Nonostante il finale, un bel racconto, ciao!


7- Il coniglietto bianco


Come già detto, il racconto scorre abbastanza bene, l’idea è originale e il piano B è perfetto ma soprattutto surreale. La morale che si dipana tra le righe inquietante, forse la più distopica dei racconti che ho letto: confondere l’umano con l’umanoide, l’unicità dell’essere vivente con il seriale. Una constatazione a posteriori che trasuda dal clima che stiamo vivendo, privo di riferimenti comuni (se non paure) e di sporadiche occasioni di contatto con l’altro. Se avessi marcato in qualche modo ancor di più la cosa, son sicuro sarebbe stato il miglior racconto o quasi. Complimenti!


8- Sempre più in alto


Complimenti Beppe! Azzeccata la scena, plausibile la situazione distopica, naturali i dialoghi! Il guasto sembra evidente, il piano B una vittoria degli sponsor: l’umanità dei personaggi cozza prepotentemente contro la potenza dei brand pubblicitari. In fondo è l’alienazione costante che viviamo quotidianamente. Ma c’è altro: leggendolo un paio di volte mi son reso conto che c’è un’affinità elettiva con le Cosmicomiche di Italo Calvino. Quel salto mi ha ricordato tantissimo le peregrinazioni nel tempo e nell’universo di Qfwfq…un brivido a pelle, grazie!!!


9- Il dramma di un uomo


Ciao Geppetto! L’effetto sorpresa della seconda parte è ottimo! Il testo scorre bene (nonostante la punteggiatura “random” inceppi per qualche istante il ritmo ) in maniera fluida e senza difficoltà. Questo è il pregio e forse anche il limite del racconto, perchè demarca l’assenza di quella complessità che avrebbe potuto lasciare il segno. Resta il fatto che non è facile parlare alla pancia di migliaia di over trentenni italiani: l’incubo della giornata di festa con la suocera è una paura diffusa. Te lo dico in prima persona perchè ci son passato anch’io e perchè negli anni non è cambiato  nulla (ricordi quel film fantastico degli anni ’50? Come si chiamava… ah sì:Io, mammeta e tu!)  A parte gli scherzi, piacevole!


giulio.lepri
Messaggi: 19

Messaggio#14 » giovedì 23 aprile 2015, 20:47

Allora, prima la classifica e poi i commenti:

1 Il Coniglietto Bianco - Fernando Nappo
2 Sempre più in alto - Beppe Roncari
3 Il dramma di un uomo - Diego Ducoli
4 È tutta una questione di zucchero - Jacqueline Nieder
5 Morte improvvisa - Alexandra Fischer
6 Qualcosa da raccontare - Marco Roncaccia
7 Daimon - Viviana Tenga
8 Topo in trappola - Ambrous Stack
9 Push The Button Game! - Leonardo Marconi

Ecco i commenti, spero stavolta siano corretti, li ho anche contati con il contaparole del sito, speriamo bene!

 

Il coniglietto bianco

Fernando Nappo hai vinto. Mi hai fatto scoppiare a ridere con questa tua trovata, bravissimo.
I dialoghi non sono proprio scritti benissimo, leggermente troppo impostati in certi passaggi, ma sottoposto a un breve editing questo racconto è perfetto e pronto per la pubblicazione. C’è tutto quello che serve. Complimenti davvero, non devo proprio aggiungere altro!

 

2 Sempre più in alto

Ok la fantascienza, ok tutto ma… la matematica nooooo!!! Accidenti a te Beppe, non puoi costringermi a contare, faccio la Holden proprio per questo!
Scherzi a parte, racconto molto divertente, mi sono fidato dei tuoi calcoli  etc, perché mi sembrava uno spreco rovinare un bel racconto per uno 0,3 alla meno con radice quadrata di x, tanto più che nessuno mi darà mai il nobel in fisica per aver dimostrato che se un uomo salta in un racconto e i conti non tornano allora è un brutto racconto.
In ogni caso molto divertente e bella storia, l’unico appunto che ti faccio e quel “fottuto”. Quando dici: “la fottuta frase idiota di Louis Armstrong” storco un po’ il naso. L’uso di fottuto non è sbagliato, ma puzza troppo di derivazione americana, e visto che molta della tua forza sta proprio nei dialoghi molto realistici, usare fottuto invece di una qualsiasi altra parola mi suona artificioso e spezza un po’ l’atmosfera, anzi la guasta. Ma chissà, magari era quello il vero guasto di cui volevi parlare!


Un salutone, ottimo racconto!



3 Il dramma di un uomo


Ok, avete deciso tutti di farmi commuovere a questa sessione di Minuti Contati.
FINAL FANTASY VIII, mio Dio!!!!!!!!!!! Quante splendide bestemmie ho tirato grazie a questo videogioco, quanti momenti meravigliosi… ancora mi guardo i fanvideo su youtube una volta al mese come un tossico in crisi di astinenza.
Per carità, Rinoa io non la giocavo mai, usavo sempre Quistis, tremendamente più gnocca, e quell’altro cazzone di Zell che mi faceva troppo ridere. Altrimenti usavo Irvine e il suo fucile fichissimo.


Eh sì, tutti ci siamo sentiti almeno una volta nella vita Squall, stringendo il peso del mondo nel nostro GunBlade, e tutti, almeno una volta nella vita abbiamo vissuto il dramma di Carlo: mai spegnere senza salvare. Ah che belli i tempi delle memory card.


Beh, cos’altro dire? Racconto semplice, veloce e azzeccato. Bravo!



È tutta una questione di zucchero


Bella lì Jacqueline!
Come sai io i miei feedback preferisco darteli a scuola che sono uno sfaticato e mi pesa tantissimo il sedere di venire qua a commentare 
Quindi sai già che il racconto mi è piaciuto e che ho trovato molto divertente il piccolo imbroglio. Mi riferisco al fatto che tutti siamo portati a pensare a un appuntamento galante e, invece il protagonista sta andando a trovare semplicemente sua figlia!
Bel colpo, niente male questo racconto. Poi mi piace molto il tuo stile, per cui brava, bene e bis.



Morte Improvvisa


Morte Improvvisa. Be’, di fatto è più o meno quel che succede quindi il titolo è azzeccato. Passiamo al resto.
Racconto molto buono secondo me, ci ho visto un po’ di cose che mi hanno soddisfatto e, qualche ingenuità che in un concorso del genere è cosa normale: la perfezione non è del tuo pianeta digerente, figuriamoci di questo!
Molto interessante l’idea di un pianeta con un proprio sistema digerente, e ottima la scusa della fantascienza per criticare il solito spreco di risorse ambientali tipico della nostra razza balorda. La storia può essere letta anche in chiave vendicativa: “la figlia di uno dei padroni”, ed aggiunge più linee narrative al racconto, che è sempre un bene. Che dire, peccato davvero che tu abbia sforato, perché è un bel racconto. Forse dovresti descrivere un po’ meglio il mondo e anche l’alieno inserviente, ma per il resto la storia è ben gestita e ha una sua dinamica. Lavora magari un po’ di più sulla tensione, perché il destino della ragazza, che ci viene presentata come la protagonista, appare segnato fin da subito. E poi è antipaticissima, ma questa non è una pecca, solo un’osservazione mia =D



Qualcosa da raccontare


Eh, la cara vecchia tentazione di scrivere di quanto sia difficile scrivere di quello che si sta scrivendo. Uno scioglilingua? no, solo una battuta per restare in linea con lo spirito del tuo racconto.
Innanzitutto complimenti, ero partito anch’io dicendo “ecco il solito furbetto che prova a fare il simpatico senza ispirazione”, e invece freghi tutti, parti in una direzione e… hop! eccoti già saltato da un’altra parte. Divertenti le vicende, molto semplici ma ben gestite in ordine climatico, con l’apice finale della vecchia vicina rompiscatole che rischia di scoprirti.
Non avevo capito benissimo come avevi fatto a rientrare, poi ho letto il dibattito sui raggi dell’ombrello e tutto mi è stato chiaro, ma non mi aveva comunque impedito di gustare il racconto.
Bel lavoro, uno dei migliori sicuramente, ancora non ho deciso la classifica ma c’è odore di podio.
Non mi è piaciuto troppissimo il finale, forse lo avrei chiuso diversamente, ma il risultato è buono e quindi bravo e basta.



Daimon 


Quattro punti di vista differenti, citazioni colte, filosofia etc. È palese che qui siamo di fronte a un racconto per palati raffinati. Ahimé io sono uno di gusti terra-terra, anche se devo dire ho apprezzato l’originalità del tuo e non ho avvertito il “peso” della cultura, ma l’ho solo visto come un aumento delle chiavi di lettura del testo, che poi è ciò che distingue un raccontino da un grande racconto.


Faccio anch’io la stessa critica che ti hanno mosso gli altri: ottimo spunto originale, ma troppo vasto per soli 3000 caratteri. Anche i quattro punti di vista sono troppi per così poco spazio, e costringi il lettore alla rilettura, che è il primo e peggior errore che si può commettere in scrittura.
Fossi in te, penserei davvero a una versione più estesa argomentando con soddisfazione la storia. E allora sì che sarebbe una gran goduria per tutti.



Topo in Trappola


Questo racconto mi ha fatto venire in mente tantissime cose, per la maggior parte belle e legate alla mia infanzia/adolescenza, per cui sono già di base molto contento.
L’inizio ad esempio, con il tizio che si cala con le funi suda e sospira, mi ha fatto venire in mente Mission Impossible e la famosissima scena della goccia di sudore quando si cala nella stanza per rubare i dati dal computerone. Poi, l’atmosfera mi ha ricordato molto Minority Report, ed è legittimo direi, visto che siamo in piena fantascienza.
Poi quel “Silica” mi ha ricordato gli “esseri di silicio” di un meraviglioso manga dal nome “Blame”; ma questo è già più improbabile visto che si tratta di un manga ahimè poco conosciuto.


Racconto molto adrenalinico, con la tensione gestita molto bene, citazioni al punto giusto (Gaya è chiaramente Gaia, il pianeta terra, anche se a me fa venire in mente l’orrenda associazione di Casaleggio e gli altri amici suoi malati di mente).
Giusto sul finale sono rimasto un pelino deluso: un po’ troppo facilotta la trovata della bomba EMP, però è anche vero che uno che si infiltra in una base super protetta si sarà pur portato qualche congegno per salvarsi le chiappe, no?



Push The Button Game!


Ciao Leonardo,


Racconto molto punzecchiatore e sarcastico. Mi ha divertito molto rileggere di SuperMario e tutti i miei amati videogiochi. Molto bella l’idea di usare i videogiochi come fondamento dell’economia futura del folle pianeta Push. Che poi forse tanto folle non è, visto quanto ci somiglia.


C’è un’ottima idea di base nel tuo racconto che però ho avuto l’impressione tu non abbia esplorato a fondo. Dietro a tutte le frecciatine e alle battute da spinoza.it non sono riuscito a vedere molto di più. Il potenziale c’è ed anche molto grande, l’idea poi è tremendamente geniale e attuale, lavoraci su e ti può uscire un ottimo racconto di critica sociale (che poi è il tema per eccellenza della fantascienza).


jacqueline.nieder
Messaggi: 28

Messaggio#15 » giovedì 23 aprile 2015, 22:28

Classifica.
 
1) Sempre più in alto [Beppe Roncari]
2) Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli,
3) Roberto, di Giulio Lepri
4) Daimon, di Viviana Tenga
5) Il coniglietto bianco, di Fernando Napp
6) Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia
7) Morte improvvisa, di Alexandra Fischer
8) Topo in trappola, di Ambrous Stack
9) Push the button, di Leonardo Marconi
 
Morte improvvisa (Alexandra Fisher)
Ciao Alexandra,
purtroppo mi dispiace dire che non ho capito molto del racconto, non sono riuscita a seguirlo e immaginarlo. Ci sono troppe informazioni sospese, nel senso che non conosciamo nulla di questo mondo e rimangono degli interrogativi sui personaggi e sulle regole che lo strutturano e che non hanno risposta. In più non mi è piaciuto troppo “Ma non c’è un piano B” e la parola “guasto” esplicitata nel racconto.
 
Il coniglietto bianco (Fernando Nappo)
Ciao Fernando,
l'intenzione del racconto mi è piaciuta, anche se forse non c'è una drammaturgia convincente. Sembra di vedere un po' dei burattini capaci di provare un'emozione alla volta. I dialoghi sono un po' ripetitivi e dicono le stesse informazioni senza aggiungerne o suggerire un cambiamento emotivo nei personaggi.
 
Qualcosa da raccontare, Marco Roncaccia
Ciao Marco,
il racconto per me è un "ni", mi ha fatto sorridere ma non mi ha convinto molto. Devo dire però che hai una buona padronanza della scrittura, sopratutto nell'accordare lunghezza, lingua e messaggio. In altre parole: il racconto sta nella giusta cornice, è raccontato nel giusto modo e ha un equilibrio interno che si vede. E' quello che è raccontato che è un po' "sbiadito".
 
Il dramma di un uomo [Diego Duttoli]
Ciao Diego!
Allora premettendo che non sono una grande fan di questo tipo di racconti, con sorpresa ho apprezzato tantissimo il finale! E ti dirò di più. nonostante non sia il mio genere sono riuscita a calarmi nella prima parte del racconto e ad immaginare i movimenti di personaggi e la battaglia che avevi orchestrato, nonostante il poco spazio. bravo!
 
Sempre più in alto [Beppe Roncari]
Ciao Beppe!!
Bel racconto, pieno, ottimo in tutte le sue parti. Il guasto... va be' è così piacevole che si chiude un occhio! I dialoghi sono belli perché sono veri, le immagini vivide, sono una telecamera che ruota senza difficoltà all'interno della scena. Sono divertita e ho apprezzato molto l'idea di sfruttare un tema come quello della pubblicità che si vede poco nei racconti. Quindi complimenti!
 
Daimon [Viviana Tenga]
Ciao Viviana
il materiale di questo racconto ha un grande potenziale e mi è piaciuto molto. Secondo me potresti rimaneggiarlo per renderlo qualcosa di più organico e raccontato, meno statico anche se è difficile. Aggiungerei forse una telecamera esterna per costruire l'ambiente. Ma in sostanza si vede che padroneggi bene la storia e i punti di vista. brava!
 
Roberto [Giulio Lepri]
Ciao Giulio,
clap clap! Ho riso, mi è davvero piaciuto. l?idea di questo "guasto" è proprio divertente. Riesci a tenere la tensione per tutto il racconto, mi viene l'ansia per quel povero ragazzo chiuso nel bagno. Sei stato bravo a non cadere nel porno "fastidioso". Simpatico tutto il monologo con Dio.
 
Bravo bravo! :9
Topo in trappola [Ambrous Stack]
Ciao Ambrous,
il materiale mi è piaciuto, vedo l'impegno per costruire le strutture di questa galassia che è però troppo grande e sconfina oltre i margini del testo. Non riesco a vedere il protagonista e l'azione che si svolte segue degli schemi un po' prevedibili. Comunque si legge bene, c'è controllo sulla scrittura.
 
Push the button game! [Leonardo]
Ciao Leonardo,
in questo racconto sento troppo la voce del narratore e poco l’azione. Credo sia importante che siano i gesti a parlare e a fare la storia, piuttosto che la voce diretta di chi scrive, a meno che esso non si cali all’interno del suo personaggio e veda e senta con i suoi occhi. Manca la storia, anche se la posizione satirica l’apprezzo.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Messaggio#16 » giovedì 23 aprile 2015, 23:28

Ragazzi scusatemi se non posto i commenti singolarmente, sono un pò incasinato, se l'Antico me lo permette rimedio domani.

 

Qualcosa da raccontare di Marco Roncaccia

 

Ciao Marco e ben ritrovato.

Ti segnalo subito che in questo racconto manca qualcosa: la bicicletta. Scherzo ovviamente.

Il racconto mi è piaciuto subito, complice il fatto che sono in una fase in cui apprezzo molto i racconti umoristici.

L'unico appunto che mi sento di farti e che rispetto tutta l'azione mi è sembrata un filo didascalica, ma credo che ci  sia anche il motivo per cui l'azione risulti cosi frenetica.

P.S: Non sono un esperto ma dubito che i raggi di un ombrello si possano utilizzare come spadini, troppo morbidi, in ogni caso se usarne uno o due credo dipenda dal tipo di serratura.

 

Il coniglietto bianco di Fernando Nappo

 

Ciao Fernando e ben trovato in MC.

Il brano scivola via senza particolari problemi, l'unica cosa che mi ha guastato un po' la lettura è che  già a meta racconto avevo intuito il finale.

Il racconto preso come una “barzelletta” funziona ma in verità dubito che  un coniglio subisca quelle angherie senza protestare: ha delle belle unghie e dei dentoni mica male.

Poteva finire con il bambino sanguinante e il coniglio vittorioso... magari finiva lo stesso in padella.

 

Sempre più in alto di Beppe Roncari

 

Ciao Beppe

Un ottimo racconto. In poche righe tratteggi un futuro, forse non molto lontano, assolutamente ...attuale.

Credo che il tuo sia il racconto più completo: dialoghi, storia, ambientazione.

La parte “matematica” non infastidisce serve semplicemente a spiegare la grossa differenza di gravità e a giustificare il “salto”.

 

Roberto di Giulio Lepri

 

Ciao Roberto

Un brano veramente divertente, scivola senza particolare impaccio, tralasciando i primi dialoghi che sono un po zoppicanti. Fortunatamente il brano si riprende più che bene.

Ottima l'idea di un nome normale per il pipino , anche se all' inizio spiazza un po'.

Non ho molti appunti un brano a tema, divertente.Sicuramente promosso.

 

Daimon di Viviana Tenga

 

Ciao Viviana e ben ritrovata

Brano scritto sicuramente bene, ho interpretato il guasto del Daimon come una presa di coscienza della macchina, anche se le motivazioni del comportamento di questa restano un po' oscure.

L'appunto principale è sulla chiusura del racconto, troppo...blanda. Quando ho finito di leggere mi son detto “tutto qui”. Anche la reazione del marito non mi è chiara: se ha potuto vincolare la moglie al letto immagino fosse per il suo bene altrimenti la mollava e basta.

Forse ampliando le meccaniche di coppia e le motivazione darebbero al brano maggiore incisività.

 

È tutta questione di zucchero di Jacqueline Nieder

 

Ciao Jacqueline

Le vicissitudini di un padre che  rivede la figlia dopo anni.

In verità ho trovato un po' eccessiva tutta quella preparazione, ma chi sono io per giudicare i comportamenti di quell'uomo. Credo sia stata creata per l'effetto sorpresa finale.

Il racconto non è male, tutto troppo raccontato e poco mostrato, le emozioni risultano un po affievolite,ma  il numero di caratteri giocava a tuo sfavore,

Un racconto da rivedere con un taglio molto più ampio.

 

Un Topo in trappola di Ambrous Stack

 

Il racconto funziona, una bella scena d'azione. Purtroppo il non aver idea in che contesto si muova il protagonista, grava molto sulla storia.

Sembra un brano estratto da un contesto più ampio, molto più ampio.

Chi sono i Sali? Perchè sono stati creati e intrappolati? E che cosa sono? Troppe domande che non hanno risposta.

Ho apprezzato lo stile, ma la storia mi ha lasciato piuttosto confuso,troppo.

 

Push the botton game! Di Leonardo Marconi

 

Ciao leonardo

Un brano sicuramente di satira politica, ma di cui i meccanismi non mi sono molto chiari.

Racconti un contesto non proprio semplicissimo in poche righe e il quale mi ha lasciato con la spiacevole sensazione di non averci capito molto.

Non c'è storia sembra più una cronaca, forse ampliando il tutto si riuscirebbe ad avere una visione più chiara.

 

Morte improvvisa di Alexandra Fischer

 

Ciao Alexandra

 

Voglio precisare che la SF non è propiamente il mio pane e forse questo è uno dei motivi che il tuo racconto mi è sembrato cosi nebuloso.

Metti tantissima carne al fuoco, crei un pianeta, un contesto sociale e una simil-rivolta. Veramente tante informazioni che non riescono a delineare un quadro preciso della situazione.

Concludendo il racconto troppe domande non riescono a trovare risposta, posso solo consigliarti di dedicare molto più spazio alla storia.

 

1)Sempre più in alto

2)Roberto

3)Qualcosa da raccontare

4)Il coniglietto bianco

5-È tutta questione di zucchero

6-Daimon di Viviana Tenga

7-Un topo in trappola

8-Push the botton game!

9-Morte improvvisa

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antico
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Messaggio#17 » venerdì 24 aprile 2015, 15:24

CLASSIFICA DELL'ANTICO
 
Roncari e Nieder hanno battagliato fino all'ultimo, nei miei pensieri, per il primo posto. Alla fine ho scelto Roncari per un racconto più rifinito. Non ho avuto invece dubbi sul terzo posto di Lepri mentre mi sono scervellato per ordinare Tenga, Ducoli e Roncaccia preferendo alla fine la prima per un racconto che mira "più in alto" rispetto agli altri due, perfettamente riusciti, ma di puro intrattenimento. Settimo Nappo, penalizzato per una scelta che non ho condiviso in quanto non mi è sembrata volontaria. Poi, a seguire, Ambrous, Alexandra e Marconi. Gruppo complesso da valutare, ma lo sono stati tutti.
 
Pubblicherò la classifica finale del raggruppamento fra domani, sabato 25 aprile, e domenica comunicando i selezionati per Tonani e gli eventuali ammessi direttamente al sito. Nella giornata di lunedì aprirò (lo trovate già indicizzato sul forum) il LABORATORIO DI SCRITTURA in cui potrete ripostare i racconti non ammessi al sito in una versione rivista in seguito ai commenti ricevuti in corso di edizione. Tali racconti verranno da me rivalutati. Dovrete considerarmi come il vostro committente e se sarete in grado di soddisfare il mio palato sarete premiati con la pubblicazione. Il regolamento del Laboratorio sarà caricato dentro il Laboratorio stesso entro lunedì. Comunico inoltre che, data la grande partecipazione, stiamo valutando di modificare la distribuzione dei punti validi per il RANK della Quarta Era in modo da premiare più autori.
 
1) Sempre più in alto, di Beppe Roncari
Un racconto completo e con un'immagine vincente, quella dell'atleta che salta da Phobos a Marte immolandosi senza saperlo alle esigenze degli sponsor e inoltre tradita da un allenatore che credeva amico. Dialoghi chiari e precisi, mi sono divertito e mi sento appagato. Solo una precisazione: neppure gli uomini hanno un record di salto in alto SULLA TERRA di 255 cm... Non mi pronuncio sugli altri calcoli, ma questo l'hai mancato in pieno, l'attuale record mondiale femminile è di 209 cm e risale al lontano 1987. In ogni caso, pollice su senza ombra di dubbio.
2) È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder
Racconto molto delicato tutto giocato sulla preparazione e sul finale rivelatore, certo che se quelle ultime due parole fossero state invertite l'effetto sarebbe stato assai più tenero. Soddisfatto. Mi sembra ci siano dubbi sul suo essere in tema, ma personalmente non ne ho: il guasto è il Sistema, le famiglie frantumate, il fatto che un genitore possa non fare vedere il figlio (o figlia) all'altro per lungo tempo. Il piano B è adattarsi, tenere duro, cambiare, andare per "supermercati". Manca una rifinitura, ci sono alcune cose da sistemare che allo stato attuale stridono nella lettura, ma la prova è decisamente positiva. Pollice su.
3) Roberto, di Giulio Lepri
Racconto coraggioso per la quantità di materiale potenzialmente pornografico che potrebbe fare storcere il naso ad alcuni, a me ha divertito. La lettura prosegue spedita, la prosa è leggera e piacevole, il finale “veloce” e funzionale. Volevi divertire e ce l’hai fatta, missione compiuta e il giudizio non può che essere favorevole. Pollice su, anzi DRITTO.
4) Daimon, di Viviana Tenga
Devo rivedere il mio commento della prima ora, il poter commentare e poi avere ancora giorni per riflettere prima di postare la classifica ha i suoi vantaggi. Un racconto triste, una fiducia spezzata. Inizialmente l’avevo interpretato come passivo, in verità è la rappresentazione dell’impossibilità del credere in qualcosa: l’inganno è ovunque e allora un supposto guasto sta proprio nella verità, la verità che il daimon fornisce e che invece avrebbe dovuto tacere. Una metafora del giorno d’oggi, dei tempi moderni, terribile, tremenda. Pollice su.
5) Il dramma di un uomo
Racconto dalle due facce ed entrambe mi hanno soddisfatto. Già la parte "ruolistica" è ben orchestrata e lascia aperti molti sviluppi, poi il finale che chiude ottimamente con la situazione classica di qualunque ultratrentenne con famiglia nel 2015. Divertito. Pollice su senza grosse riserve, un racconto d'intrattenimento che fa il suo dovere.
6) Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia
Sì, vero, parti con il trucchetto del parlare di un contest online e della mancanza d'ispirazione e di solito non transigo dalla mia intransigenza nel segare in partenza ogni simile tentativo, però c'è un però ed è rappresentato dal fatto che il racconto si sosterrebbe tranquillamente anche non fosse stato scritto per quest'edizione. Hai voluto scrivere per intrattenere e divertire per quel paio di minuti e ce l'hai fatta, anche e soprattutto aiutato da uno stile maturo che ti permette di piegare ogni trama al tuo volere. Mi sono gustato il racconto, sì. Mi ha divertito. Vero, una volta letto è letto, andato, non c'è da sbarbicarsi il cervello per cercare chissà quali reconditi messaggi, ma non erano quelle le tue intenzioni e io giudico molto i risultati in base alle premesse. Pollice su.
7) Il coniglietto bianco, di Fernando Nappo
Il racconto è ben controllato, il bambino verosimile e anzi mi sarebbe piaciuto vederlo interagire di più con i genitori anche perché non ho percepito questa insistenza impossibile da gestire, piuttosto mi sono sembrati un padre e una madre un pelo incapaci di educarlo. Inoltre, non mi ha convinto la deriva finale, non sono così sicuro che la tua volesse essere una soluzione spietata o dettata da ignoranza e insensibilità dei tuoi protagonisti. C'è un racconto simile sul sito, si chiama FUNERALE. Cercalo, credo sia l'esempio più chiaro di cosa intendo. Tu non fai empatizzare il tuo lettore con il coniglietto, lo tratti, anche da autore, come oggetto. Insomma, in ogni caso il pugno nello stomaco non mi è arrivato. Ben controllato, ma freddo. Pollice tendente all'alto, ma con riserva.
8) Topo in trappola, di Ambrous Stack
Buono il tentativo di costruire un intero contesto galattico in un racconto di 3000 caratteri e in effetti l'ìdea ben mi s'è impressa. L'action vera e propria, invece, mi ha lasciato freddo. Il tizio arriva, entra nella cella, libera Silica, arrivano le guardie, getta una bomba, scappa imprecando contro ELEKTROS (non un nome originalissimo, sia chiaro, fa un pelo Power Rangers). Era una trappola? Non che fossero così intelligenti coloro che l'hanno montata vista la facilità con cui il protagonista riesce a filarsela. Potrei enumerarti un migliaio di trame più complesse circa orpelli che ho disseminato nelle mille trappole che ho teso verso i miei molti nemici e ti assicuro che nessuno se la caverebbe così facilmente. Freddino. Mi hai dato materiale cui riflettere circa il contesto, ma il resto m'è sembrato troppo passivo, quasi scontato. Pollice ni tendente al giù. T'aspetto il mese prossimo.
9) Morte improvvisa, di Alexandra Fischer
Questo racconto poteva anche starci in 3000 caratteri, anzi ne avrebbe probabilmente guadagnato. Quel che serve, però, è che tu ti eserciti con l'abilità non solo della sintesi, ma anche della sottrazione, il tutto unito a quella altrettanto fondamentale del saper distribuire le informazioni nei posti giusti. In alcuni punti è un po' come se tu andassi in loop ripetendo concetti. Occhio anche alla struttura lineare, tu prosegui lungo una via retta, ma spesso i migliori risultati si hanno mischiando le carte, magari partendo proprio dalla fine per disvelare man mano. La struttura lineare spesso è manifestazione di passività nel raccontare la storia e a volte la ingenera proprio, soprattutto con racconti così brevi. Pollice per il momento giù, ma ti aspetto al LAB a edizione finita (sì, lo so, ancora non ne abbiamo parlato del LAB, ci arriveremo presto).
10) Push the button game!, di Leonardo Marconi
Racconti troppo e con discreta confusione. Ci sono errori sparsi che non aiutano la lettura che invece in questo caso avrebbe dovuto essere, per la mole di contenuto presente, assolutamente scorrevole. Usi troppi esclamativi, all’ennesimo m’è venuta voglia di scendere nell’Arena per raccoglierli uno a uno, legarli e dar loro fuoco. Fastidiosi e inutili. Manca la storia. Non credere, sono videogiocatore sfegatato e non mi sono perso riferimento alcuno (tra l’altro, #Alexandra, il fatto che ci siano videogiochi non implica che ci sia fantascienza), però qui non accade nulla o comunque poco e il protagonista prende l’iniziativa nel finale senza subire ostacoli: decide, fa. Devi contrastare di più. Racconto da pollice giù, a questo giro t’imbratti di polvere. Hai meno di un mese per rialzarti e riprovarci, ti aspetto.

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