Ciao a tutti! Per chi non lo sapesse, mi diletto a dare dei titoli alternativi ai racconti, a volte a sproposito. Vogliono essere sempre delle battute, e mai dei commenti al racconto! Ecco qui la mia classifica e sotto i miei commenti.
Classifica1. Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli, “Se questo è un uomo 2 - L’epica lotta”
2. Roberto, di Giulio Lepri, “Splendente di gloria”
3. Il coniglietto bianco, di Fernando Nappo, “Donnie Bianko”
4. Daimon, di Viviana Tenga, “Mi hai rotto”
5. È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder, “È la bici, Dolcezza!”
6. Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia, “Merda!”
7. Morte improvvisa, di Alexandra Fischer, “Di-gestione di-sturbata”
8. Topo in trappola, di Ambrous Stack, “Si-lice(t)”
9. Push the button game, di Leonardo Marconi, “#rottamamiquesto”
Commenti1. Il dramma di un uomo, di Diego Ducoli, “Se questo è un uomo 2 - L’epica lotta”Ciao Diego, ben ritrovato.
Il tuo racconto mi è piaciuto e lo ho trovato ben scritto, aderente al tema, scorrevole, ben articolato. Perfetta la chiusa e perfetto il titolo “Il dramma di un uomo”.
A voler essere pedanti avresti potuto far intravedere una prima giustificazione (falsa) al titolo nella prima parte della storia, dentro il videogioco, per alzare ancora di più ilrelease alla scoperta del vero dramma del tuo protagonista.
Manca uno spazio qui e a volte non mi convince del tutto la punteggiatura dei dialoghi, ma per il resto mi pare tutto ok, ciao!
“Ma cazzo”urlo “certo che è saltata.
2. Roberto, di Giulio Lepri, “Splendente di gloria”Ciao Giulio, ben ritrovato!
Carino il soprannome che il tuo protagonista trova per il suo “Pipino” (no, io non chiamo così il mio, anche se è un nome “regale” :-P), ma non poi così umile, dal momento che etimologicamente “Roberto” significa “splendente di gloria” (confessa: lo sapevi!).
Il racconto è godibile, ben scritto e con una buona dose di humour.
Non trovo che manchi la fantascienza, c’è la pagina “42”, no? È lì la risposta…
Ciao!
3. Il coniglietto bianco, di Fernando Nappo, “Donnie Bianko”Ciao Fernando, ben trovato!
Il guasto c’è, il piano B anche – ed è spassoso – e quindi il racconto è OK.
Trovo che l’ultimo paragrafo sia sostanzialmente inutile, meglio chiudere sulla rivelazione:
– Torno dai Grandazzi e ne prendo un altro. Così, tra l’altro, la spesa per i giocattoli nuovi si riduce praticamente a zero.
Volendo trovare il pelo di coniglio nella fricassea, è un po’ forzata la premessa: un bambino fissato specificamente su un singolo giocattolo: sempre un coniglio elettronico, che spacca sempre. Soluzione più semplice sarebbe stata un coniglio di peluche, trovo strano che gliene abbiano già comprati vari, di quelli elettronici.
Alla prossima!
4. Daimon, di Viviana Tenga, “Mi hai rotto”Ciao Viviana, ben ritrovata!
Bella idea e racconto carino, ma secondo me c’è qualcosa che non funziona proprio.
Perché l’Intelligenza Artificiale si rivela? Perché parla a Sara in modo da farle venire un trauma? Qual è la motivazione dietro la scelta dell’Intelligenza Artificiale?
Il “guasto” non basta in sé a giustificarlo a livello di trama. Il guasto può essere l’incidente scatenante, ma perché succede quello che succede?
Se fosse stata la macchina a “rompersi” di Sara come si era “rotto” suo marito tutto avrebbe un senso:
Gli avevi reso la vita impossibile, non ti sopportava più,
Così, invece, no. Manca il pathos. E d’altronde non vediamo nemmeno la reazione di Sara… non la vediamo distrutta alla fine, manca il pay-off, il confronto con il marito.
Insomma, manca la motivazione e manca il finale, due elementi fondamentali per dare senso al racconto, che al momento rimane solo una bella idea senza esecuzione e senza conseguenze.
Alla prossima!
5. È tutta una questione di zucchero, di Jacqueline Nieder, “È la bici, Dolcezza!”Ciao Jacqueline, ben ritrovata!
Racconto “dolce”, forse troppo dolce. Carino, delicato, ma manca un vero e proprio “guasto”, tranne quello segnalato da Ozbo.
A meno che il guasto non sia il fatto che dopo la traversata (eroica) in bici della tangenziale, il protagonista ora puzza da far paura dopo aver fatto tanta fatica a essere profumato e presentabile per la figlia… Un po’ debole, forse.
Belle le descrizioni e bello il ribaltamento del finale.
Alla prossima!
6. Qualcosa da raccontare, di Marco Roncaccia, “Merda!”Ciao Marco, ben ritrovato.
Avevo cominciato a leggere il tuo racconto senza rendermi conto che eravamo nello stesso gruppo, pensa!
Trovo il tuo racconto divertente, scorrevole, ma ho un dubbio sull’ambientazione meta-discorsiva. La tentazione di scrivere “sul contest” stesso è venuta varie volte anche a me, ma l’ho sempre considerata una scorciatoia da evitare.
A mio parere infatti, al di là che scriviamo “su un tema” (e tu lo hai rispettato perfettamente), scriviamo – o meglio, io penso, “dovremmo scrivere” – “come se il tema non esistesse”, cioè come se il racconto potesse stare in piedi ed essere comprensibile a un lettore qualsiasi anche senza conoscere il tema.
Questo per evitare di “scriverci addosso”.
Alla prossima!
7. Morte improvvisa, di Alexandra Fischer, “Di-gestione di-sturbata”Ciao Alexandra, ben trovata.
Ho fatto un po’ fatica a visualizzare i passaggi della tua storia.
Verso la fine credevo di aver capito che questa fonte termale aliena è un intero pianeta vivente che produce acque curative. Poi arriva una frase che mi fa mettere tutto in forse:
Per la realtà virtuale terrestre, era arrivata la Morte Improvvisa.
Ho dovuto leggere la tua spiegazione per capire che cosa stava accadendo, mentre non l’ho trovata abbastanza chiara all’interno della storia.
Quindi per me il giudizio è: bella l’idea, scarsa l’esecuzione.
Un altro punto debole è che il tema è svolto in modo piuttosto meccanico, soprattutto per questa frase, giustificabile solo come citazione o esecuzione del tema, ma non all’interno della storia:
– Ma non c’è un piano B?
Altro problema di logica: il guasto alla realtà virtuale è irrilevante ai fini della vera trama. Il problema era che la ricca terrestre aveva voluto usare le terme nell’ora di riposo del pianeta, andando incontro a morte certa. Che ci sia o meno la realtà virtuale a mascherare questa realtà, il fatto che venga mangiata dal pianeta non cambia, no?
Alla prossima!
8. Topo in trappola, di Ambrous Stack, “Si-lice(t)”Ciao Ambrous Stack, ben trovato!
Ho fatto fatica a seguire il tuo racconto perché manca l’ambientazione della vicenda. Giustamente eviti gli spiegoni, ma non è quello il punto: empatizzo poco con il protagonista e con la sua cerca perché non so cosa c’è dietro.
Se poi ho ben capito lui è un essere artificiale, magari proprio un topo super-intelligente, visto che dici che non ha forma umana?
Ha circuiti elettronici nel corpo? Me lo fa credere questa frase:
Se fossi un umano sospirerei, ma nel mio caso, rallenta la pulsazione luminosa nel mio petto.
In tal caso, la bomba a EMP avrebbe fritto anche i suoi di circuiti…
L’unica alternativa è che si tratti di bioluminescenza, è questa la tua idea?
Nel complesso, manca il guasto, l’inganno della finta Silica essendo, per l’appunto, un inganno e non un guasto.
Ciao!
9. Push the button game, di Leonardo Marconi, “#rottamamiquesto”Ciao Leonardo, ben trovato.
Il tuo racconto è una satira che mostra perfettamente come la fantascienza possa essere un pretesto per la critica sociale, come ne
I viaggi di Gulliver, d’altro canto.
Trovo però che il testo soffra come racconto, nel senso, è tutto “raccontato” e poco mostrato.
Dal punto di vista stilistico, trovo che il numero di punti esclamativi sia davvero eccessivo.
Il tweet #lavoltabuona, i riferimenti ai bitCoin e alle comunità locali a km0, al rottamatore etc. mi hanno fatto pensare che forse ti riferissi al presente presente. Ma il tuo Renzi sarebbe proprio un campione della parte opposta, più un Cinque Stelle che altro… insomma, la cosa mi ha piuttosto confuso, a meno che tu non volessi dire: “faccio di tutta l’erba un fascio e anche il mio protagonista alla fine è un antieroe”.
Alla prossima!