Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Federico Martello
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Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#1 » martedì 21 novembre 2017, 0:01

Nonno Enrico ha le mani fredde, fu il mio primo pensiero da bambino. Mi teneva in braccio, dita gelide a stringermi e un’espressione imbronciata. Forse temeva di farmi paura, con gli occhi scuri e la barba folta, cercava di darmi a mia madre che invece gli ripeteva di tenermi in braccio, perché volevo stare con lui.
Ed era vero. Adoravo mio nonno, adoravo il suo broncio, adoravo fare di tutto per strappargli un sorriso.
Tempo sprecato, diceva mamma, tutte le volte che le chiedevo di aiutarmi a farlo. Mi sorrideva, lei lo faceva ogni volta che i nostri occhi si incontravano. Ricordo quanto brillassero, i suoi occhi, mentre gli gridava contro, sembrava tremassero le pareti e forse lo facevano davvero perché nessuno aveva un fuoco dentro come lei, infuriata.
Aveva ragione mamma, gli urlava, ma lui aveva sguardo altrove, gli occhi che brillavano. Tu non hai una sola goccia di sangue caldo! E poi il boato dei suoi passi mentre mi portava via, mano nella mano, io voltato a dire Ciao al nonno. Non mi accorgevo, allora, che gli occhi gli brillassero di lacrime. Le stesse negli occhi di mamma, il giorno dopo, mentre leggeva una lettera nella sua stanza.

Passarono anni, ma non cambiò mai molto. Non cambiarono mai quelle parole, non hai una sola goccia di sangue caldo. Alla fine lo capì che non erano solo le mani del nonno ad essere fredde, qualcosa che mamma non dovette mai spiegarmi a parole. Eppure non smisi di vederlo, né di adorarlo, forse sempre con l’ingenuità di un bambino, e mia madre non smise mai di andare da lui.
Questi io non li capisco, pensavo, quando li vedevo litigare, quando li vedevo a beccarsi, e quando poi la vedevo accarezzargli le mani, dolcemente. Lui non lo faceva mai, non la toccava né reagiva. Eppure lei non smetteva, mai, né si arrabbiava a lungo. Non capivo perché, se davvero lui era l’uomo di ghiaccio che lei lo accusava di essere, che anche mia nonna Marta, forse, lo aveva accusato di essere. Forse anche lei prova lo stesso inspiegabile affetto incondizionato che sento io, che però non scalfisce la sua gabbia di ghiaccio.
Dovetti vederlo, il suo sangue, per capire.

Nonno, che fai? Era alla scrivania, quando andai da lui, la stessa a cui sedeva quel giorno in cui i suoi occhi brillavano. Sai che devi restare a letto, vieni. Teneva delle carte in mano, ma le coprì non appena mi vide. Portarlo a letto fu la solita processione di lamentele, un percorso che conoscevo bene: non era la prima volta che stavo con lui da quando era malato. Strano però, mi sembrò che i suoi occhi brillassero di nuovo, questa volta, le sue mani gelide ma sporche di nero. Capì solo dopo averlo messo a letto, quando andai a sistemare quelle carte.
Inchiostro, ecco cosa lo sporcava, un calamaio e un pennino gettati tra i fogli.
Ero curioso, troppo per trattenermi, ed eccomi allora a sfogliare le sue pagine. Linee nere tracciavano una grafia svolazzante che mi scoprii ad invidiare, prima di poter decifrare.
Dicevano A Marta, Solo Per i Tuoi Occhi.

Il solo conforto, ora che la mia anima appassisce senza te, è che forse si tingerà del colore delle foglie d’autunno, il colore del tramonto riflesso sui tuoi capelli. Lo attendo ogni giorno, fin dall’alba, perché solo in quei pochi istanti di luce ancora ti rivedo, lo attendo come l’autunno, in cui sei in ogni foglia, in ogni chioma.

Attendo l’alba, ogni notte, che fin dai primi raggi risplende dorata come i capelli di nostra figlia. Attendo i suoi sorrisi, gli stessi che faceva a te quando parlavi, o quando cantavi per lei. Se solo potessi, ma le uniche parole che esistono in me sono in un foglio muto. Mi chiedo se lei riesca a vederle comunque. Se anche lei intravede l’anima che questo corpo gelido trattiene, come sapevano fare solo i tuoi occhi.

Attendo la notte, ogni giorno, che ha le tinte scure degli occhi di nostro nipote, i tuoi stessi occhi. Che mi guardano con amore e aspettano un abbraccio che non sono certo di saper donare. La mia anima appassisce, è fredda come la mia carne e le stanze nella mia mente in cui un tempo passeggiavo alla riceva di calore sono gelide, vuote, il ricordo dei tuoi sorrisi sbiadito. Un peccato che non posso perdonarmi. Spero solo che la carta, questa mia voce muta, li conservi più a lungo di me.


Scorro tra le pagine, persino ora che anche i miei occhi brillano. Leggo di tramonti che non conosco, di parole che non ho mai sentito pronunciare, di persone che non ho mai incontrato. Leggo, una pagina dopo l’altra, una storia dopo l’altra, una poesia dopo l’altra, l’anima di mio nonno.
Mi guardo le dita, alla fine, sporche come le sue. Sporche del suo sangue, che è gelido ed è nero, perché è l’inchiostro con cui per tutta la vita ha svelato il suo cuore.
I miei occhi brillano e piango lacrime calde, mentre leggo le ultime pagine che sta scrivendo.

A mia figlia, la mia alba dorata. A mio nipote, la mia notte di stelle. Solo Per i Vostri Occhi.



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antico
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#2 » martedì 21 novembre 2017, 0:04

Ciao Federico! Lieto di rivederti su Minuti Contati, mi sembra siano passete diverse edizioni dall'ultima volta! Tutto ok con i parametri, buona Andrea Carlo Cappi Edition!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#3 » martedì 21 novembre 2017, 16:44

Io amo la poetica nei racconti e questo ne è pieno. Storia scritta in modo magistrale, con una pecca: non viene mostrato o spiegato il perché di quel sangue freddo e nero come l'inchiostro. Perché una persona in grado di esprime in scritti quello che si legge nelle lettere non riesce a metterne almeno un po' nella vita e negli affetti? Questa è, per me, l'unica pecca che ho riscontrato in questa storia, purtroppo, sempre per me, non è cosa da poco.

Federico Martello
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#4 » martedì 21 novembre 2017, 17:52

Ciao Salvatore, ti ringrazio innanzitutto per i complimenti, fa sempre piacere, e tanto, sapere di essere riuscito ad ottenere e a trasmettere l'effetto e l'obiettivo desiderato. Per quanto riguarda la pecca che hai trovato l'accetto, e riflettendoci penso di aver capito il problema: nello scriverlo in realtà non mi sono proprio posto il problema di dover giustificare questo atteggiamento, visto che non è per niente raro, anzi, trovare persone che per puro e semplice carattere trovano difficile, alcuni quasi impossibile riuscire a trasmettere le emozioni che provano tramite le parole o i gesti più comuni. Per esperienza, sono davvero molte, e molte di loro hanno però un particolare ambito, un contesto nel quale riescono finalmente a riversare se stessi, come in questo caso, un aspetto e soprattutto poche specifiche persone che riescono a vederlo ugualmente, quel tratto di loro. Qual'è allora il problema? Che probabilmente, nel mio tentativo di presentare una persona non solo emotivamente molto bloccata, ma la cui vecchiaia ha accentuato ulteriormente questo tratto (come tende spesso a fare, sia nei tratti positivi che negativi), o probabilmente ottenuto un effetto fin troppo eccessivo, insomma da rendere un po difficile da credere che Così Tanto non riesca ad esprimersi a cuore aperto in nessun altro modo. Forse più spazio, e una mia maggiore attenzione, mi avrebbero permesso di delineare meglio la cosa e renderla più accettabile, ma inutile arrovellarsi col senno di poi, posso solo accettare questa stonatura da te percepita. Nuovamente, però, ti ringrazio sia per gli apprezzamenti quanto per la correzione, di cui mi assicurerò di fare memoria nei prossimi testi

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SalvatoreStefanelli
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#5 » martedì 21 novembre 2017, 21:23

Che questo genere di comportamento fosse così diffuso non lo sapevo. La stonatura, come hai giustamente detto tu, è stata la eccessiva differenza di comportamento. Mi spiego meglio: il bambino, come la madre e la nonna hanno adorato il vecchio, ma se lui, come lo mostri tu, era così scostante, così arido di emozioni nei loro confronti, come poteva essere possibile? Inoltre, il vecchio esprime alla grande il suo affetto negli scritti, nascosti suppongo alla vista degli altri, che quindi non sapevano e non potevano capire. Un qualche breve accenno, tipo una mano che accarezza la testa del bambino e subito si ritira... ecco, mi avrebbe fatto capire subito quale forte emozione egli provasse e tutto il resto filava via meglio. Ma, questa è solo la mia modesta opinione. Ciao e buona Edition.

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SalvatoreStefanelli
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#6 » mercoledì 22 novembre 2017, 15:20

Ciao. Prima di stilare un classifica tendo sempre a rileggere i racconti. Ho riletto questa frase: "Non mi accorgevo, allora, che gli occhi gli brillassero di lacrime. Le stesse negli occhi di mamma, il giorno dopo, mentre leggeva una lettera nella sua stanza." e ho capito che avevi già detto tutto, solo non me ne ero accorto alla prima lettura. Forse, appena aggiustata e sarebbe stata subito più chiara.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#7 » mercoledì 22 novembre 2017, 18:56

Ciao, Federico,
ti faccio subito i complimenti per la levità con cui hai affrontato questo tema. Concordo con Salvatore sulla tua prosa poetica e onirica, che si sposa con gli avvenimenti narrati.
Riesco a intuire il dettaglio del sangue gelido ma non quello del colore nero. Il sangue nero ha un'accezione negativa (o almeno così l'ho sempre percepito). Mi chiedo: ha mai fatto qualcosa, questo nonno, per avere il sangue nero e gelido? Forse indagare in questo senso e lasciarglielo scrivere sui fogli imbrattati di inchiostro sarebbe stato più catartico.
Comunque, bel racconto, davvero. E belle immagini.

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SalvatoreStefanelli
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#8 » mercoledì 22 novembre 2017, 19:06

Ciao Eugene. Mi permetto di dirti la mia sul sangue. Credo che l'autore volesse intendere sangue come legame e affettività e in questo, le lettere dove tracimano i suoi sentimenti (del vecchio) verso i suoi cari, vergati in inchiostro nero, il mostrarlo come quella parte di sé che non riesce a dichiarare in gesti e parole dirette ma solo attraverso la scrittura. Credo di essermi spiegato malissimo, confido nella tua capacità d'interpretazione.

Federico Martello
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#9 » mercoledì 22 novembre 2017, 19:31

Ciao Eugene, Salvatore ti ha già risposto correttamente, aggiungo anche che un'altra sfumatura della mia metafora è che riversando tutte le sue emozioni e i suoi sentimenti in quei fogli, questi siano effettivamente diventati "il cuore" dell'uomo, cuore che appunto batte ed è mantenuto in vita dal "suo sangue", l'inchiostro con cui sono scritti. Ho ripetuto il Gelido per associazione a come veniva definito il suo vero sangue, l'aggettivo Nero invece è un semplice riferimento al colore dell'inchiostro, non ha un particolare significato e potrebbe tranquillamente essere rimosso dalla frase, ma personalmente trovo che senza perderebbe di musicalità. Spero di essermi spiegato bene, e ovviamente ti ringrazio per l'apprezzamento e i complimenti

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ceranu
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#10 » sabato 25 novembre 2017, 10:32

Ciao Federico.
Racconto ben scritto, dalla poetica intensa e dal sapore antico. Sembra di leggere una storia a cavallo tra l'800 e il '900. Personalmente non l'ho apprezzato. È statico e manca di originalità. Però credo che quello fosse il tuo intento, volevi commuovere non stupire. Quindi ritengo il tuo racconto riuscito.
Nel complesso è una prova che non sposa il mio gusto, ma chi se ne frega! Io rappresento solo una piccola parte dei lettori.
Bravo!

Federico Martello
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#11 » sabato 25 novembre 2017, 12:10

Ciao Francesco, si, hai indovinato quello che per me era il "senso" della lettura, ti ringrazio per l'apprezzamento per quanto non sia di tuo gusto, cosa che mi space ma beh, niente può rientrare sempre nei gusti di tutti e ti ringrazio per ritenerlo ugualmente ben fatto, magari avrò modo in una prossima edizione di scrivere qualcosa che possa conquistare anche te

viviana.tenga
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#12 » lunedì 27 novembre 2017, 9:13

Ciao Federico,
Ci ho messo un po' a capire cosa non mi convincesse del tuo racconto, ma sono arrivata alla conclusione che sia la mancanza di stacco tra la voce del narratore e gli scritti del nonno. Probabilmente è in parte una questione di gusto personale, ma trovo che in generale aver tenuto un tono così poetico per tutto il racconto abbia finito per renderlo un po' melenso. Dei picchi di intensità alternati a momenti più sotto tono avrebbero secondo me creato un effetto migliore, più coinvolgente, ma ripeto, probabilmente è solo gusto personale.
A livello di forma, occhio che due o tre volte hai scritto "capì" invece di "capii".

Federico Martello
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#13 » lunedì 27 novembre 2017, 14:22

Ciao Viviana, ahimè, molta vergogna da parte mia per le sviste di forma, e poco da dire sui gusti personali che sono sacrosanti e per loro stessa natura sempre giusti, avrò più fortuna un'altra volta con qualcosa che ti convinca di più. Accetto invece volentieri il consiglio sull'alternare il tono per non scadere nell'eccesso, con così poco spazio a disposizione sarebbe stato un po più difficile ma non impossibile, quindi è una mia mancanza, nuovamente avrò fortuna una prossima volta, grazie per i consigli

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alex.coman
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#14 » lunedì 27 novembre 2017, 14:31

Ciao :)
Testo molto poetico, cosa molto favorevole. Mi sei piaciuto molto e, se ci sono delle pecche, io non sono riuscito a vederle: sei riuscito a distrarmi con la tua storia abbastanza da non stare a cercare sbagli di stile o altro. Bravissimo. Non ho molto da dirti, perché mi è veramente piaciuto.
Vorrei leggere qualcosa di tuo (sempre in questo stile poetico) con una trama molto più fitta. Dopo questo racconto, ho la percezione che tu riesca a definire i personaggi in basi alle loro emozioni, che è una cosa molto apprezzabile in una storia.
Ottima prova ;)

Federico Martello
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#15 » lunedì 27 novembre 2017, 16:23

Ciao Alex, grazie mille, in realtà devo ammettere che è la prima volta che scrivo un testo del genere, l'ho in effetti affrontato come un esperimento, di solito ho uno stile e un'impostazione un po diverse, ma mi fa molto piacere che sia ugualmente riuscito a convincerti così tanto, ti ringrazio davvero

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Andrea Partiti
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#16 » martedì 28 novembre 2017, 12:03

oetico va bene, barocco va bene, ma bisogna saperlo dosare per non soffocare la storia. Il racconto deve esserci sotto all'estetica che vuoi creare, non deve finirne schiacciato, così come non devi inserire a forza la tua voce di autore nella voce dei personaggi, del nipote, del nonno. Purtroppo la voce del narratore emerge identica ovunque, appiattendo la narrazione, impastando i personaggi uno sull'altro.
Penso che una narrazione più cruda e diretta sarebbe stata più funzionale alla tua storia.
Grammatica brutta:
Ricordo quanto brillassero > Ricordo quanto brillavano
che gli occhi gli brillassero > che gli occhi gli brillavano (perché i verbi di "giudizio o percezione" reggono l'indicativo, in entrambi i casi)
capì > capii
Penso che con il tuo stile ricercato sia particolarmente importante non sbagliare una virgola per non rovinare l'effetto che cerchi.

Federico Martello
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#17 » martedì 28 novembre 2017, 14:01

Ciao Andrea, grazie mille per i consigli, purtroppo sono sempre più convinto che la natura sperimentale del testo si veda molto più di quanto non avrei voluto, per questo sto apprezzando moltissimo qualunque suggerimento a come avrei potuto renderlo meglio, se farò altri tentativi su questo stile e impostazione mi assicurerò di non scordare nessuno dei consigli ricevuti, grazie mille di nuovo

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Patrizia
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#18 » giovedì 30 novembre 2017, 19:28

ciao Federico, del tuo racconto mi è piaciuto lo stile legato ad una scrittura del tempo passato, come quello del nonno.
Trovo molto bello l'affetto del nipote nei confronti di un nonno taciturno, capace però di scrivere con dolcezza e
amore. Ho trovato un po' confuso il sentimento della figlia che discute animatamente con il padre al punto da andarsene
portando con sè il figlio ma in fondo gli vuole bene. Mi aspettavo però un finale un po' diverso, il riferimento al
sangue freddo e nero echeggiava nella mia memoria storie di vampiri. Mi manca un po' un finale più coinvolgente, ho trovato
il racconto basato sulle emozioni in fondo positive e amorevoli del nonno e mi piacciono di più i finali amari ma
questo è un mio gusto personale.
Patrizia

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roberto.masini
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#19 » giovedì 30 novembre 2017, 20:59

Quando i sentimenti sono descritti con parole poetiche il risultato non può che essere perfetto perché la poesia suggerisce infinite immagini e simboli che la prosa non riesce a cogliere. Complimenti!

alexandra.fischer
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#20 » venerdì 1 dicembre 2017, 19:40

Mi è piaciuta la storia di questo nonno gelato dalla perdita della moglie Marta. Ecco spiegata la freddezza nelle mani, negli atteggiamenti, nelle espressioni del volto e negli occhi. Eppure, il sangue freddo di quest’uomo si scalda nella lettera scritta alla moglie morta, nella quale la rimpiange e allo stesso tempo la ritrova nella figlia e nel nipote. C’è un’atmosfera autunnale anche nel sole, nella casa dalle stanze vuote. L’insieme è malinconico e sentimentale, scritto con grande sensibilità.


Attenzione al refuso: alla riceva per ricerca.

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antico
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Re: Solo per i tuoi occhi - Federico Martello

Messaggio#21 » domenica 3 dicembre 2017, 19:25

Mi è piaciuto, anche se ha bisogno, a mio parere, di un intervento importante per sistemarsi. Ti anticipo il mio giudizio: pollice tendente all'alto e priorità rispetto ai racconti con stessa valutazione per quanto hai saputo trasmettermi. E veniamo al proplema: serve sapere di più su questo nonno, scoprire i suoi buchi neri, quelli che l'hanno portato a essere tale e a non riuscire aesprimersi. Tutta la parte iniziale, i primi due grossi paragrafi, vanno risistemati con quell'obiettivo in testa. A quel punto credo diverebbe non bello, ma stupendo.

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