Serpeverde - di Viviana Tenga

viviana.tenga
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Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » martedì 21 novembre 2017, 0:03

Come ogni bambina della sua generazione, Amelia era cresciuta con Harry Potter. A differenza di tutti gli altri, però, non aveva mai sognato di ricevere una lettera per Hogwarts o di imparare a volare su una scopa. A lei sarebbe bastato parlare con i serpenti. Per tutta l’infanzia, ci provò ogni volta che ne incontrava uno sulle strade di campagna intorno al suo paese, ma sempre senza risultati.
Poi, a tredici anni, quando ormai cominciava a essere disillusa al riguardo, aveva trovato una vipera sulla strada di casa. Gli occhi del serpente si erano fissati nei suoi. Amelia aveva avvertito un brivido, la sensazione che la vipera volesse dirle qualcosa. Si era chinata a raccoglierla e lei le si era attorcigliata con naturalezza intorno al braccio, come se non avesse aspettato altro. Sua madre aveva strillato un po’, ma Amelia era riuscita a ottenere di poter tenere con sé la vipera. Ovviamente, l’aveva chiamata Nagini.
Fu solo questione di giorni prima che serpente e ragazza riuscissero a parlarsi.
“Sangue freddo” diceva Nagini, o almeno queste erano le parole che Amelia sentiva nella sua mente. “Mantieni sempre il sangue freddo, e vedrai che riuscirai ad affrontare ogni cosa senza difficoltà.”
E questo era ciò che Amelia faceva. La scuola non andava bene. O meglio, i suoi voti erano ottimi, ma i compagni trovavano sempre modi per farla infuriare. Erano tutti così stupidi, così impulsivi nelle loro azioni, così oscenamente diversi da lei. Non la capivano ed erano convinti di farle un dispetto a escluderla dalla loro vita insulsa.
“Sii fredda” le diceva Nagini. “La loro impulsività è la tua forza. Impara a manipolarli. A essere una vera Serpeverde.”
In verità, a manipolare la gente Amelia non ci riuscì mai un granché. Con il tempo, però, aveva imparato a sviluppare un freddo distacco per tutto ciò che la circondava, a tenere la gente a distanza e a farsi rispettare.
Dopo la scuola, era arrivata l’università. Lì Amelia aveva conosciuto Tommaso. Tom. Il nome di battesimo era quello di Voldemort, ma l’aspetto era più simile a quello di Edward Cullen. Tommaso era come lei. Intelligente, dal carattere schivo, i modi ponderati. Ben presto Amelia aveva cominciato a pensare che forse avrebbe potuto rinunciare a un po’ della sua freddezza per avvicinarsi a lui. Era certa che anche lui potesse parlare con i serpenti. Sentiva che insieme avrebbero potuto fare grandi cose, forse addirittura cambiare il mondo, renderlo un luogo più ordinato e razionale.
Tornò a casa più agitata che mai quando, all’uscita da una lezione, lo vide tenersi per mano con una biondina dall’aspetto insignificante.
“Lei lo rovinerà!” esclamò non appena fu in camera sua con Nagini. O meglio, esclamò, sì, ma solo nella sua mente, perché era così che lei e il serpente comunicavano. “Lei è solo una persona normale, una Babbana, lui invece è speciale, solo che non lo sa...”
“Sangue freddo” disse Nagini. “A sangue freddo troverai una soluzione. Come sempre.”
E ,come sempre, una soluzione Amelia la trovò. Scoprì che spesso la biondina percorreva da sola una stradina dove non passava mai nessuno. Organizzarsi non fu difficile. Una sbarra di metallo, se ne sentono tante di questi tempi, con tutta la brutta gente che c'è in giro chi mai avrebbe sospettato di una ragazza di buona famiglia?
Amelia era stata brava. Aveva ucciso mantenendo il sangue freddo. Stava facendo quello che era giusto fare. Stava salvando Tommaso da una storia che l’avrebbe rovinato. Se n’era convinta del tutto il giorno prima, mentre li vedeva baciarsi fuori dal dipartimento.
Solo quando era tornata a casa, qualcosa in lei si era spezzato. Senza capire perché, aveva cominciato a piangere, per la prima volta da tempo immemorabile, e le lacrime erano calde, calde e inarrestabili.
Per tutta la settimana seguente, non riuscì a uscire di casa. Con i suoi si finse malata, in quelle settimane ce n’era tanta di gente con l’influenza. D’altronde, era pallida, aveva perso l’appetito e i suoi occhi erano sempre un po’ lucidi.
Nagini aveva smesso di parlarle. Di sicuro, la disprezzava per quelle lacrime e per gli incubi che le impedivano di dormire la notte.
Amelia sapeva che in genere il morso di una vipera non contiene abbastanza veleno per uccidere un essere umano adulto. Ma sapeva anche che un morso al collo era molto più pericoloso di uno a una gamba o a un braccio; che disinfettare con l’alcool creava composti tossici; che lei quasi non mangiava da una settimana, che Nagini era più grossa di una vipera media e da tempo non aveva consumato veleno su nessuna preda.
Si era scoperta debole, troppo debole per fare grandi cose insieme a Tommaso. Ragionando a mente fredda, c’era una sola cosa sensata da fare. I suoi genitori non sarebbero tornati fino a sera.
Amelia tirò fuori Nagini dalla teca, sicura che avrebbe capito subito.
Se non altro, sarebbe stata come Cleopatra.



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antico
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » martedì 21 novembre 2017, 0:12

Ciao Viviana! Tutto ok con i parametri! Divertiti in questa Andrea Carlo Cappi Edition!

Ps: puoi modificare il racconto fino all'una senza incorrere in malus, ma occhio a non superare il limite caratteri in caso di modifica particolarmente pesante.

alexandra.fischer
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » martedì 21 novembre 2017, 18:31

SERPEVERDE di Viviana Tenga Storia che unisce horror al fantasy in modo molto accattivante. Amelia è cresciuta nel mito di Harry Potter (ma anche di Kipling, visto il nome della sua amica vipera), ma vivendo sola per tutta la vita e faticando parecchio (tutta quella gente manipolatrice da tenere a bada con il sangue freddo) pur con i consigli telepatici di Nagini. La storia con Tom va a finire (non decolla mai, perché lei gli uccide la fidanzata a sprangate per poi scegliere un suicidio alla Cleopatra). Mi è piaciuta moltissimo. Colpisce e rimane in mente.

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SalvatoreStefanelli
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » mercoledì 22 novembre 2017, 19:28

Ciao. La storia è interessante, scritta bene, con una certa originalità. La cosa che non mi ha convinto è il passaggio troppo rapido dal "uccido la mia rivale" a "adesso mi uccido"; non ne vedo il senso. Non noto il rimorso e il pentimento, non c'è il possibile fallimento che l'amato avrebbe potuto, con un rifiuto, rendere il suo gesto omicida. Peccato, perché la vedevo con un grande potenziale.

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roberto.masini
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » venerdì 24 novembre 2017, 18:00

Bellissimo racconto tra il noir e l'horror dove il tema del contest si dipana perfettamente in tutte le righe, dalla scelta dell'animale-guida, per antonomasia animale a sangue freddo, all'annientamento della rivale con evidente sangue freddo.La protagonista però non è un killer professionista e il gesto l'annienta. la scelta del suicidio non è buttata lì ma frutto da una parte del rimorso per il gesto compiuto e dall'altra dell'impossibilità di entrare in comunione con la vipera che ora disprezza una donna fragile. Perfetto! Complimenti!

Gualtiero Bianchi
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » venerdì 24 novembre 2017, 22:55

Bel racconto, tema perfettamente centrato, intrigante la relazione viscerale con il serpente, l'animale che sin dall'origine dei tempi è la guida verso il male. Ed in effetti la sensazione è che la personalità del serpente abbia in un certo senso preso il sopravvento su quella della ragazza, del cui carattere avrei apprezzato qualche ulteriore spunto, qualche elemento di background che andasse a qualificare le radici della suo essere. Il carattere schivo, il pensiero sempre lucido e razionale, cozzano troppo a mio parere con l'agito così platealmente distruttivo, buon vestito al contrario per un soggetto con un substrato psicotico-delirante più marcato. In sintesi, non basta la scoperta dell'amore per giustificare tutto questo (ammesso di non voler cadere nei clichè).
Con tutto ciò non vorrei essere eccessivamente distruttivo, voglio solo suggerirti (avendo ovviamente più calma rispetto al tempo della prova) di risistemare il racconto creando un "percorso psichico" rintracciabile che renda più ragionevole l'esito, perchè il racconto è davvero interessante e godibile.

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Linda De Santi
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » martedì 28 novembre 2017, 20:58

Ciao Viviana!
Un bel racconto sullo squilibrio mentale di un’insospettabile adolescente, con tanto di citazione letteraria. Molto carino il modo in cui racconti il passaggio dall’infanzia (piena di sogni e storie di magia) della protagonista alla sua adolescenza (purtroppo ben più disillusa e oscura).
Mi è piaciuto soprattutto come hai sviluppato il rapporto tra la protagonista e Nagini, o meglio con la voce che le parla nella testa e che rivela, poco a poco, la sua follia.
Forse la parte in cui Amelia decide di uccidere la rivale e si pente è un po’ affrettata, qui mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento della psicologia della protagonista.
Anche il riferimento finale a Cleopatra è un pensiero che faccio fatica ad attribuire a una tredicenne.
In ogni caso è un buon racconto, molto interessante proprio per il quadro psicologico che riesci a tratteggiare.
Alla prossima!

viviana.tenga
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#8 » martedì 28 novembre 2017, 22:13

Ciao Linda,
Prima di tutto grazie per il commento, sono felice ti sia piaciuto. Faccio una precisazione: Amelia alla fine del racconto non è una tredicenne, è al primo anno di università (lo dico esplicitamente, ma forse sono andata un po' troppo veloce e si è perso).

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Linda De Santi
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#9 » mercoledì 29 novembre 2017, 20:34

Hai ragione, mi era sfuggito! Non so come mai, ero convinta che tutta la vicenda si svolgesse durante l'adolescenza della protagonista. Scusa per la svista :)

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raffaele.marra
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#10 » mercoledì 29 novembre 2017, 23:26

Una storia che nasconde molto bene la sua tristezza di fondo attraverso un’ambientazione che tende al fantastico con continui riferimenti e citazioni. Non conosco bene la sagra di Harry Potter e questo ha contribuito probabilmente a sminuire un po’ il fascino del racconto, almeno per quanto mi riguarda. Sono un po’ indeciso sul come giudicarlo. C’è un contrasto tra realismo e fantastico che non so se sia voluto e non so se sia una caratteristica positiva o negativa. Comunque, mi piace la figura della vipera e mi piace il rapporto tra questa e la protagonista. In definitiva, direi che si tratta di una prova positiva ma che probabilmente, con un po’ di tempo e di ragionamento, potrebbe migliorare sensibilmente.

diego.ducoli
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#11 » giovedì 30 novembre 2017, 22:06

Ciao Viviana
Uno dei miei pezzi preferiti dell'edizione. Originale, ben scritto, adoro le atmosfere tra sono e realtà e qui sono giostrate molto bene. Molti simpatici i vari rimandi a Harry Potter, immagino che anche il nome Tom non sia scelto a caso.
Un unico dubbio, ma quanto vivono le vipere? Sei anni mi sembrano tanti, ma è un dettaglio da poco.
Complimenti.

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antico
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Re: Serpeverde - di Viviana Tenga

Messaggio#12 » martedì 5 dicembre 2017, 18:28

Bello, mi è piaciuto molto. Non un pollice su, però, bensì quasi su e per due motivi: 1) in effetti avresti dovuto dare maggiore spazio alla fase che porta all'autodistruzione, appena un po' di più. 2) (e questo è un suggerimento) penso che la vipera sarebbe più funzionale se fosse nella sua testa, una visione insomma, e che alla fine l'avvelenamento dovrebbe avvenire per veleno autoindotto, ovviamente creando nella sua testa l'idea che sia la vipera. Tema forse un pelo introdotto a forza, ma no problem.

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