Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Il Live si terrà sabato 9 dicembre presso il Cinema Lanteri di Pisa
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antico
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Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » sabato 9 dicembre 2017, 18:40

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BENVENUTI ALLA PISA LIVE EDITION CON FEDERICO GUERRI COME GUEST STAR!

Questo è il gruppo 24:00:00 della PISA LIVE EDITION con FEDERICO GUERRI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo 24:00:00 dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BUCINELLA e verranno a loro volta commentati e classificati dagli autori del gruppo MONDO DI NERD.

Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FEDERICO GUERRI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.


Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto dell'orario di consegna (tarato sull'ultima modifica) assegnando al primo gruppo il primo a consegnare, al secondo il secondo, al terzo il terzo, al primo il quarto e così via.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo 24:00:00:

Passi di danza, di Pantaleo Cassatella, ore 13.38, 6941 caratteri
Strade vuote, di Andrea Carbone, ore 15.10, 6805 caratteri
Macadam, di Andrea Viscusi, ore 15.46, 6507 caratteri
Serial, di Marco Cioni, ore 16.07, 6990 caratteri
La new economy di Ponte a Moriano, di Agnese Ciberti, ore 16.35, 6652 caratteri
Città del Sole, di Catalina Pintilie, ore 17.08, 3862 caratteri
Anche la tua città, di Zince Zotti, ore 17.46, 6125 caratteri
Fuori da qui il mondo non è bello, di Kei, ore 17.55, 6880 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di DOMENICA 17 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo BUCINELLA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 18 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.

NB: avete OTTO giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del BUCINELLA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTITRE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, OTTO giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BUCINELLA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA PISA LIVE EDITION A TUTTI!



agneseciberti
Messaggi: 4

Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » domenica 10 dicembre 2017, 14:36

non ho capito dove devo postare commento e classifica?
Grazie, Agnese Ciberti

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antico
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Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 10 dicembre 2017, 20:50

Classifica e commenti vanno postati in risposta al gruppo che devi commentare.
Poi io consiglio sempre di postare, di volta in volta, i commenti sotto a ogni racconto commentato in modo da permettere uno scambio con il suo autore, ma quello è facoltativo :)

agneseciberti
Messaggi: 4

Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 10 dicembre 2017, 21:09

quindi posto nello stesso modo in cui ho postato questo commento? (nel gruppo bucinella, ovviamente)

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antico
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Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 11 dicembre 2017, 10:31

Esattamente :)

Francesco Cristaudo
Messaggi: 2

Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 11 dicembre 2017, 15:12

Questa è la mia classifica con commenti.

1.Fuori da qui il mondo non è bello – Kei

Ciao Kei, ho trovato il tuo racconto molto piacevole. Il fatto che il narratore sia un pezzo di vetro rende la descrizione di quello che vede affascinante e bizzarra allo stesso tempo, e secondo me, riesci a calarti bene nella parte dell’esploratrice, mantenendo uno stile fresco e naturale. Complimenti per la creatività.

2. Macadam – Andrea Viscusi

Ciao Andrea, ho apprezzato molto la fantasia con cui sei riuscito a trasformare un semplice telefono in un congegno per scoprire un mondo nuovo e vitale. La voce del navigatore scandisce il ritmo del racconto che purtroppo, a mio avviso, si perde in un finale non all’altezza della parte centrale del racconto

3.Strade vuote – Andrea Carbone

Ciao Andrea, ho trovato il tuo racconto molto efficace. Mi è piaciuto che hai creato tra una vecchia società piena fino a scoppiare e il suo risultato desolante e desolato. Intelligente l’uso del suono e del silenzio per creare un’atmosfera pregnante. Il finale mi ha piacevolmente sorpreso nella sua amarezza, consona al resto del racconto.

4.Passi di danza – Pantaleo Cassatella
Ciao Pantaleo, il tuo racconto è scritto bene, con uno stile ben visibile. La città forse non prende vita come dovrebbe, ma ho apprezzato il tentativo di restituire le atmosfere della città attraverso dialoghi ben scritti e attraverso il mistero che si viene a creare attorno al coprifuoco e a come si sia arrivati ad avere una società del genere.

5.Serial – Marco Cioni

Ciao Marco, complimenti per la descrizione della città, viva, e arricchita dall’uso di andanti in dialetto e leggende sulla formazione. Intrigante l’espediente del serial killer che osserva dall’alto la città per scovare le vittime. Il finale, a mio avviso, svilisce tutti questi buoni punti che avevi sviluppato in precedenza.

6.Anche la tua città - Zince Zotti

Ciao Zince, il dipinto che fai di Arda è quanto mai cupo e opprimente, funziona. Allo stesso modo funziona la figura del sig. Cavi, misteriosa e sfuggente, presentata in modo da suscitare curiosità nei suoi confronti. Ho apprezzato il ribaltamento della prospettiva nel finale, con la presunta presa di coscienza del narratore che rivaluta il sig. Cavi.


7.La new economy di Ponte a Moriano – Agnese Ciberti

Ciao Agnese, hai uno stile che cattura l’attenzione, molto fluido e naturale. Molto fantasiosa la modalità di pagamento in momenti di vita, che purtroppo va a mangiare la descrizione della città, distaccandosi forse un po’ troppo dal tema proposto. Nonostante ciò il racconto è molto piacevole da leggere.

8.Città del sole – Catalina Pintilie

Ciao Catalina, il tuo racconto ha uno stile molto particolare, rarefatto e che si costruisce per immagini evocative. Devo però ammettere che non è riuscito a catturarmi come avrei sperato, forse anche a causa della brevità e di uno scarso interesse verso la trama, che a stento si riesce a cogliere. Il mio consiglio potrebbe essere quello di sviluppare ulteriormente il racconto per approfondire quei temi che qui hai solo accennato.

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iago.menichetti
Messaggi: 18

Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 13 dicembre 2017, 18:32

Ecco la mia classifica, con commenti:

1. Macadam - Andrea Viscusi

Ciao Andrea, ottimo spunto di partenza e convincente anche l’esecuzione. La prima cosa che mi hai fatto venire in mente è la silent disco: questa sorta di concerti, allo stesso tempo, privati e condivisi che creano alchimie strane tra le persone, in determinati contesti. Mi sono sembrate anche credibili le voci dei protagonisti e inoltre ho apprezzato il modo in cui hai sfruttato gli smartphone, con le relative applicazioni (una cosa per niente semplice, al contrario di quello che si possa pensare).
Complimenti, bel racconto.

2. Fuori da qui il mondo non è bello - Kei

Ciao Kei, complimenti: idea molto originale e suggestiva. Hai portato avanti un bella intuizione sul ruolo del narratore nelle storie, sulla sua trasformazione da membro passivo a membro attivo, descrivendo al contempo una voce forte, in grado di potere osservare il mondo da prospettive inusitate. Forse mi sarebbe piaciuto sapere ancora qualche altra cosa di questo Borgo Belpasso, o vedere un po’ di più con gli occhi di “Vetrina” prima della sua trasformazione in “Vetro” ma, nel complesso, veramente un bel racconto.

3. La new economy di Ponte a Moriano - Agnese Ciberti

Ciao Agnese, molto carino il twist finale; nell’insieme, mi è sembrato un episodio riuscito di Black Mirror. Funziona anche la contrapposizione tra una scrittura asciutta, quotidiana e anche semplice, quasi a livello di cronaca giornalistica – e, del resto, il protagonista è proprio un giornalista – e la soluzione finale, dalle sfumature surreali e grottesche.
Quello che, secondo me, funziona meno è la reazione della voce narrante quando gli viene rivelata la “modalità” di pagamento: mi sembra che la prenda con un po’ troppa sportività, mentre mi sarebbe piaciuta una svolta significativa nel suo atteggiamento o addirittura un tentativo di evasione.
Magari potresti approfondire ancora la questione o dilungarti un po’ sul finale, in vista di una seconda stesura. Potrebbe uscire qualcosa di veramente valido perché di “ciccia” il racconto ne ha.


4. Passi di Danza - Pantaleo Cassatella

Ciao Pantaleo, per prima cosa vorrei farti i complimenti per l’atmosfera che si respira nel racconto: opprimente, soffocante, priva di speranza. La tua cattedrale è gotica ma al contempo ti trasporta in un futuro quasi post-apocalittico. A livello di ambientazione mi ha ricordato Brendon, la serie a fumetti della Bonelli.
In certi passi, però, avrei preferito uno stile più snello, anche a livello di aggettivazione: ho avvertito come l’urgenza di voler quasi “iperdescrivere” e questo rischia di costringere il lettore a dovere tornare più volte su una riga, magari poco chiara, o porta all’impiego di espressioni un po’ cacofoniche (come “pressante pesantezza”).
Secondo me, asciugando un po’ la forma, il racconto ne guadagnerebbe.
In ogni caso, complimenti.

5. Anche la tua città - Zince Zotti

Ciao Zince, il modo in cui descrivi la tua Arda è molto chiaro; la scrittura è felice e devo dire che il brano si legge tutto di un fiato, senza problemi. Anche i diversi sottotesti, disseminati qua e là nella narrazione, si integrano in maniera coerente e, in generale, ne esce fuori una visione limpida di quello che stavi cercando di dire. Forse avresti potuto inserire qualche “guizzo” in più, oltre alla riga finale. Qualcosa che contraddicesse o mettesse in crisi la voce narrante che, per tutto il brano, risulta sempre abbastanza tranchant nelle sue valutazioni.


6. Serial - Marco Cioni

Ciao Marco, mi è piaciuta l’idea del serial killer di una città immaginaria però, secondo me, avrebbe potuto essere sviluppata in maniera più convincente.
Provo a spiegarmi.
È comprensibile che una città fantastica come Gotham partorisca un vigilante come Batman; in questo caso, infatti, il vigilante diventa una sorta di parto diretto della città, un suo stesso anticorpo: i vicoli, le strade, gli stessi edifici della città sono coerenti, legati da un rapporto quasi organico con il protagonista. Nel caso del tuo racconto, invece, non sono riuscito a comprendere le specificità di Gaverno e soprattutto cosa spinga la voce narrante a fare quello che fa.
Ok, descrivi situazioni riprovevoli o critiche ma quelle non sono forse caratteristiche comuni a ogni società di persone? Ho sentito la necessità, leggendo, di uno scenario più connotato, pulsante, quasi animale.
Un altro esempio utile, per capire cosa intendo dirti, potrebbe essere lo Yorkshire che viene raccontato nei romanzi di David Peace (http://www.ilsaggiatore.com/argomenti/n ... g-quartet/): un luogo realmente esistente, descritto all’interno di una vicenda basata su fatti realmente accaduti che, grazie allo sguardo particolare di chi racconta la storia, si trasforma in una vera e propria bocca dell’inferno.

7. Città del Sole - Catalina Pintilie

Ciao Catalina, l’ambientazione è decisamente suggestiva: ci sono tante idee in ballo e la fantasia non ti manca come anche una certa potenza evocativa. Mostri molte immagini forti che potrebbero, a loro volta, essere al centro di altrettante narrazioni. Mi sembra però che la Città del Sole sia rimasta ancora in uno stato embrionale e non sono riuscito a comprendere pienamente “l’urgenza” della voce narrante – perché sta raccontando?
Secondo me, potresti lavorarci ancora un altro po’, sfrondando magari le parti più accessorie così da chiarire quale sia il “nucleo” centrale che vorresti sviluppare (potrebbe essere proprio l’immobilismo dei cittadini o l’avvento di questo freddo mortifero).


8. Strade vuote - Andrea Carbone

Ciao Andrea, ammetto che mi ha un po’ spiazzato il passaggio così brusco da un punto di vista all’altro. Non sono riuscito a capire bene il collegamento tra i due momenti, se non per l’urlo finale. L’ho percepito più come un incipit a una narrazione più lunga – un incipit che tra l’altro, mi avrebbe invogliato a continuare a leggere – che come un racconto vero e proprio. Forse andava messo più a fuoco il nucleo centrale della narrazione: il “cosa” si intendeva raccontare.

Filippo
Messaggi: 23

Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 14 dicembre 2017, 23:19

Buonasera. Allego qui la mia classifica e i commenti ai singoli racconti. Davvero complimenti a tutti i componenti di 24:00 ore!
Classifica:

1. Anche la tua città – Zince Zotti
2. Macadam – Andrea Viscusi
3. La new economy di Ponte a Moriano – Agnese Ciberti
4. Fuori da qui il mondo non è bello – Kei
5. Serial – Marco Cioni
6. Strade vuote – Andrea Carbone
7. Passi di danza – Pantaleo Cassatella
8. Città del Sole – Catilina Pintilie

I commenti:

1. Anche la tua città – Zince Zotti

Forse non si tratta del racconto stilisticamente più equilibrato, ma, a mio parere, è il più autentico. Ci ho ritrovato una scrittura senza fronzoli, senza sovrastrutture, sincera come può essere il flusso dei pensieri del protagonista che ritorna nella sua città dopo aver visto il mondo. Utilizzi un tòpos più volte esplorato, eppure riesci ad essere originale grazie all’autenticità. Sei riuscito, a mio parere, a diventare il tuo protagonista, a pensare come lui. Mi ha ricordato, nell’andamento della scrittura, che pare quello di un pensiero alla continua ricerca di se stesso, il Pavese della Luna e i Falò. Bello pure il fatto che la città sia grande protagonista, come era richiesto dal tema. Parli della città nell’unico modo possibile, ovverosia guardandola attraverso gli occhi di un vero uomo. Rendi bene l’idea di come ci si possa affezionare ad un posto quandanche questo non sia propriamente “bello”. Sei riuscito a restituire plasticamente l’immagine dell’arrivo dal mare. Infine, su tutto, ho apprezzato il fatto che il racconto ruoti intorno ad un grande assente: il fantomatico signor Cavi, oggetto dell’abile ribaltamento finale, non compare mai, eppure percepisco la sua presenza con forza.

2. Macadam – Andrea Viscusi

Scritto in punta di penna, veloce, senza tuttavia che la velocità risulti mai stancante. L’idea è originale, capace di supportare l’intera trama, che è sviluppata fino alla fine senza zone d’ombra. Hai preso alla lettera il tema assegnato, descrivendo una vera e propria città inesistente. Complimenti per aver avuto un’idea così brillante in così poco tempo e sotto pressione.
La voce del navigatore satellitare si inserisce con i ritmi giusti e scandisce il tempo di un racconto evocativo. Ho letto di filato tutti i racconti del tuo gruppo e tra le immagini che mi sono rimaste più impresse c’è quella delle due ragazze in mezzo al nulla. Come i protagonisti di aspettando Godot. Quando un racconto lascia di sé nella memoria un’immagine, oppure un colore, è un racconto ben riuscito.

3. La new economy di Ponte a Moriano – Agnese Ciberti

Gran bel racconto. Tra le immagini che mi sono rimaste più impresse di tutte le novelle che ho letto, c’è quella di quest’uomo che vaga in uno spazio piccolo eppure che ha odore e colore di libertà. Nella mia immaginazione il paese si è dipinto dei colori del tramonto e della prima sera.
Bello l’incipit, catapulta subito il lettore in un paese che fino ad un attimo prima non era esistito e così cattura l’attenzione. Il tempo della narrazione prende subito le distanze da quello della realtà; della realtà mantiene soltanto i tratti peculiari dell’uomo comune, il protagonista, che mi ha ricordato i personaggi senili di Svevo; proprio il suo essere comune si scontra con l’elemento di fantasia, quello che dà corpo al paese; e gli dà un corpo bello, perché figlio di una bella concezione della comunità.
Nello stile diretto e veloce, efficace in tanti punti. Si fa leggere d’un fiato fino in fondo.

4. Fuori da qui il mondo non è bello – Kei

Un racconto delicato e poetico. Riesci davvero a vedere il mondo fuori di te come fosse un tuo riflesso. Alcune immagini sono potenti, si piantano tra la poesia e la prosa. Su tutte, l’improvviso comparire sulla superficie del vetro del volto di un uomo, che m’immagino grande come una divinità e che si rivela capriccioso come una divinità. Bell’espediente per descrivere il paese e la sua vita. Rende bene l’idea del quotidiano passaggio.
Solo in pochissimi punti le immagini si fanno forse anche troppo mirabolanti (ma questo solo per i miei deprecabili gusti).
Mi piace anche l’idea che a volersi muovere a tutti i costi dalla propria “cornice” si scopra inevitabilmente che il mondo non è bello, una specie di rivisitazione dell’ideale dell’ostrica. C’è un dolce pessimismo che culla la narrazione tra bellezza e bruttura.
Un’ultima piccolezza (sempre soltanto i miei deprecabili gusti): non mi suonava così bene il nome proprio dato al protagonista.

5. Serial – Marco Cioni

Stilisticamente uno dei racconti più belli del gruppo. Bella l’immagine della città vista dal campanile, la tua perizia nella descrizione è cinematografica. Mi piace come la città sta al centro del racconto, era importante. La descrivi fondendo assieme l’elemento culturale (penso al motto dialettale) e l’elemento della fantasia popolare (il gigante).
Dicevo che stilisticamente è un racconto impeccabile. Per i miei gusti (discutibili) anche troppo! Questo il motivo principale per cui nella mia lista l’ho inserito dietro ad altri, che ho sentito in qualche modo più autentici (ahimè scegliere è stata una violenza!). Il tuo racconto è costruito talmente bene da apparire costruzione pura, quasi esercizio di stile. In altri termini è un racconto che ha molto di letterario, come lo stesso finale conferma, e – ai miei occhi – un po’ meno di reale. Ognuno dei tuoi personaggi, dalla voce narrante al commissario, rischia di essere solo personaggio.
I tempi della narrazione sono sapientemente dosati. Il tono della narrazione riecheggia in qualche punto il poliziesco americano e non mi fa impazzire, così come il finale meta-letterario.
Rimane davvero un bel racconto. L’ho letto col fiato sospeso fino in fondo.

6. Strade vuote – Andrea Carbone
Un racconto con delle bellissime immagini. Ci sono delle espressioni folgoranti, evocative sia dei luoghi che degli stati d’animo. Penso soprattutto al protagonista che si specchia in una vetrina, al suo gesto potente di alzare le mani al cielo e gridare; penso a tutta la descrizione del personaggio femminile, al pathos che crei intorno alle sue azioni (meravigliosa l’idea del cortile interno come luogo d’elezione per il gesto).
E’ un racconto che procede per immagini e che quindi, secondo me, tende a perdere qualcosa nel complesso. La novella riesce a lasciare nel lettore un’immagine nitida, che è quella della città deserta. Questo è un bene. Solo che quell’immagine non è troppo originale, forse la mente del lettore l’ha già vista.
Resta un racconto ben scritto ed evocativo. Su tutto, porterò con me la seconda parte, quella sulla protagonista femminile. Molto bella.

7. Passi di danza – Pantaleo Cassatella

Il punto forte del racconto è lo scenario in cui si consuma. Sei riuscito ad evocarmi le immagini di buio, pietra, cattedrali. Un alone di mistero pervade l’intero racconto che non si lascia mai scoprire del tutto nella trama, il chè secondo me non è un male. Suggestivo il legame profondo che sembra crearsi tra città, danza e parola.
Tuttavia non sono riuscito (ma questo è davvero solo un fatto di gusto) ad emozionarmi. Non sono riuscito a sentire la rivoluzione della protagonista come la mia. E’ un personaggio che fa chiaramente parte del mondo della luce, ma in modo un po’ asettico.
Sullo stile (e anche questo rimane soltanto un fatto di gusto personalissimo): scrivi bene, questo è sicuro, ma a volte la tua prosa può dare l’impressione di specchiarsi. Ho notato una certa tendenza alla verbosità, alla descrizione analitica, che tuttavia non si finalizza nella trama, ma rimane fine a sé stessa (solo a tratti).
Ti faccio comunque i miei complimenti perché sei riuscito ad essere molto originale, pur muovendoti in un genere in cui molto è stato detto.

8. Città del Sole – Catilina Pintilie

Una narrazione che lavora per immagini, alcune molto suggestive. Riesco a vederla, questa città tormentata da una neve lenta e pesante. Ho notato la presenza di tante idee, che tuttavia non riescono ad annodarsi, secondo me, su un unico filo. Ho fatto un po’ di fatica a saltare da un’immagine all’altra (questo, però, è un limite mio).
Bello il finale, col tempo della natura che si riprende il tempo degli uomini. Forse anche il tempo della tua narrazione è stato influenzato da questa sovrapposizione di piani, ma non riesco a percepire un chiaro ritmo narrativo, che mi conduca da qualche parte.
Non so se riesco a rendere l’idea (probabilmente no), ma la sensazione che ho avuto leggendo è di qualcosa che non riesca a staccarsi dalla carta.
Ti faccio in ogni caso tanti complimenti per la poeticità di alcune immagini. Apprezzo sempre una prosa poetica.

MinuticontatiYo
Messaggi: 18

Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » domenica 17 dicembre 2017, 16:24

Classifica

1. Macadam – Andrea Viscusi
2. Passi di danza – Pantaleo Cassatella
3. Fuori da qui il mondo non è bello – Kei
4. La new economy di Ponte a Moriano – Agnese Ciberti
5. Serial – Marco Cioni
6. Strade vuote– Andrea Carbone
7. Città del sole – Catalina Pintilie
8. Anche la tua città– Zince Zotti

Commenti

1. Macadam – Andrea Viscusi

Ciao Andrea,
Racconto semplice ma dotato di un ritmo sempre incalzante che invoglia il lettore a continuare la lettura, a saperne di più su questa fantomatica Macadam. Le sensazioni delle due ragazze e quello che vivono hanno un forte impatto sulla narrazione, tant'è che la città stessa sembra a portata di mano quando invece è lontanissima. Hai preso alla lettera il tema del contest e ci hai costruito attorno una breve vicenda, ottimo lavoro. I dialoghi, per niente forzati, si amalgamano bene al resto del racconto. Secondo me potrebbe essere un buon inizio per qualcosa di più ampio, in ogni caso complimenti!

2. Passi di danza – Pantaleo Cassatella

Ciao Pantaleo,
Ho apprezzato molto come hai descritto le sensazioni provate dalla protagonista. Usare il tatto anzichè la vista come senso principale, in un tema come questo, poteva essere molto limitativo ma tu hai saputo sfruttarlo bene, complimenti. Tuttavia, la cosa che ha fatto scalare il tuo racconto fra i posti della mia classifica sono state le parole di Laura rivolte ad Isaac:
"Ho viaggiato per il mondo per anni, ma nessun posto sarà mai bello come questo. La risposta risuona nel vento ogni volta che provo ad allontanarmici, si armonizza col mio respiro fino a quando non sono i miei stessi piedi a ricondurmi qui. Non posso rinunciare a tutto questo."
Queste parole, a mia libera interpretazione, rendono la città che tu descrivi un luogo oltremodo opprimente. Non solo (se ho capito bene) Barletta si è presa la vista di Laura, ma le ha concesso una libertà unicamente fittizia visto che inconsciamente la ragazza si costringe sempre a tornare sui suoi passi. In questo ho visto la presenza, apparentemente di poco conto ma assai incidente, della città. Peccato per il finale, che lascia l'amaro in bocca e forse troppo mistero. Ottimo racconto, complimenti!

3. Fuori da qui il mondo non è bello – Kei

Ciao Kei,
Usare un oggetto così piccolo per mostrare Borgo Belpasso è un'espediente che funziona bene, in quanto rende la lettura una piacevole successione di scoperte, un piccolo esploratore in un grande mondo. Inoltre ho apprezzato i termini da te utilizzati, in quanto ricorrono spesso espressioni che fanno riferimento alla luminosità degli oggetti e che inconsciamente riportano alla natura vitrea del piccolo protagonista. Veramente un racconto ben riuscito, complimenti!

4. La new economy di Ponte a Moriano – Agnese Ciberti

Ciao Agnese,
Il finale del tuo racconto è senza dubbio ad effetto. Ho pensato istintivamente E ora?
Tuttavia, poiché sono una persona curiosa e forse troppo sentimentale, mi è dispiaciuto non sapere a quali momenti della sua vita il protagonista rinuncia per pagare il suo debito, cosa che credo tu abbia dovuto omettere per motivi di spazio.

5. Serial – Marco Cioni

Ciao Marco,
Che dire, sicuramente adesso quando passerò sotto ad un campanile mi guarderò le spalle. Il tema è rispettato. Il finale non mi ha convinto molto, avrei preferito leggere una vera e propria esecuzione e magari una parte dove il killer torna sul campanile e cerca la prossima vittima. Sicuramente è un buon incipit per racconti successivi e affini.

6. Strade vuote – Andrea Carbone

Ciao Andrea,
Il tuo racconto mi è piaciuto e secondo me è anche scritto abbastanza bene. Premetto che tutti i racconti del gruppo viaggiano più o meno sulla stessa frequenza, non ce ne sono di nettamente superiori rispetto agli altri. Di conseguenza il minimo dettaglio ti fa scendere di posizione. Nel tuo racconto in modo particolare mi è dispiaciuta la poca interazione fra i due personaggi e il motivo per il quale la città di cui scrivi è deserta. Il finale è piaciuto, anche se a parer mio quello sarebbe potuto essere l'inizio di una storia molto più ampia.

7. Città del sole – Catalina Pintilie

Ciao Catalina,
Mettere l'inizio della paralisi totale del tempo nello stesso mese e nello stesso anno del contest mi ha messo non poca ansia. Mi è piaciuto come alla fine il narratore si scopre essere una quercia, quando dall'affermazione iniziale personalmente lo avevo catalogato nella mia testa come ragazzino. Tuttavia, nonostante tutto, non sono riuscito a percepire l'essenza di Città del sole. Forse motivando l'avvento del maleficio il mio giudizio sarebbe stato diverso.

8. Anche la tua città – Zince Zotti

Ciao Zince,
Il tuo racconto non mi ha trasmesso molto, sebbene lo abbia letto diverse volte. Sicuramente mi sarà sfuggito (e di questo ti chiedo scusa) quel dettaglio che ti fa intuire la lunghezza d'onda di un racconto e te lo fa apprezzare di più, anche per questo non sono riuscito a capire di preciso quale fossero le emozioni che volevi suscitare nel lettore. In ogni caso, resta uno scritto ben costruito.
Ultima modifica di MinuticontatiYo il domenica 17 dicembre 2017, 22:56, modificato 2 volte in totale.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » domenica 17 dicembre 2017, 20:25

Ecco i miei commenti: in questa edizione è stato particolarmente difficile posizionare i racconti perché ce ne sono stati davvero tanti che mi sono piaciuti. E, ovviamente, mi è venuta voglia di rileggere ‘Le città invisibili’!

1. Serial, di Marco Cioni
2. Anche la tua città, di Zince Zotti
3. La new economy di Ponte a Moriano, di Agnese Ciberti
4. Macadam, di Andrea Viscusi
5. Strade vuote, di Andrea Carbone
6. Fuori da qui il mondo non è bello, di Kei
7. Passi di danza, di Pantaleo Cassatella
8. Città del Sole, di Catalina Pintilie





Passi di danza, di Pantaleo Cassatella

Ciao Pantaleo,
del tuo racconto ho apprezzato molto il fatto che inizi parlandoci di muffa, umidità, silenzio e coprifuoco portandoci a immaginare che tutto avvenga di notte e al buio, mentre poi scopriamo che la luce del sole c'è ma questa città ha deciso di privarsene, o in qualche modo è considerata un tabù. Ho apprezzato anche alcune espressioni particolarmente evocative anche se a volte non del tutto naturali (ma nulla che non si aggiusti) e il fatto che giochi molto sui sensi pur creando un'ambientazione abbastanza onirica: anche se sembra un controsenso mi sembra ti sia riuscito bene.
Una cosa che si può migliorare secondo me è la chiarezza della scena: ho dovuto rileggere alcune volte è aggiungendo qualche riga vuota puoi rendere il tutto più chiaro. I salti di punto di vista da esterno, in cui ci racconti la scena, a interno, in cui ci racconti come la ragazza percepisce le cose, mi hanno un po' confuso inizialmente. Un altro punto che non mi ha soddisfatto è che questo tuo racconto si inserisce in un'ambientazione che sembra complessa e risente forse del limite di caratteri, perciò rimangono comunque molte domande in sospeso per il lettore e questo limita un po' la fruibilità del racconto in questo formato ridotto. Probabilmente la scena che descrivi sarebbe un buon inizio per un testo più lungo in cui approfondire col giusto spazio le origini e i tabù di questa strana Barletta.

Strade vuote, di Andrea Carbone

Ciao Andrea,
la narrazione è ben strutturata e la lettura scorrevole, tuttavia ci sono alcuni problemini che richiederebbero una revisione (per es. ci si specchia ‘nella vetrata’, per rispettare la consecutio sarebbe preferibile usare ‘poco tempo prima’ invece di ‘poco tempo fa’ e Paul e Betty si ‘erano scambiati’ degli sguardi, dettagli di questo tipo ma tutta roba che si sistema con una rilettura attenta). L'idea mi è piaciuta e in particolare mi piace che porti il lettore fin quasi alla fine con il primo personaggio facendo sì che si immedesimi e inizi a sentirsi solo pure lui, per poi rivelarci che c'è un altro essere umano, c'è speranza. Il finale poi lascia un filo di dubbio è di angoscia che non guastano in questo caso. Si saranno incontrati?

Macadam, di Andrea Viscusi

Ciao Andrea!
L'idea mi piace molto, e mi è quasi venuta voglia di fare un viaggio verso un punto a caso. La lettura è scorrevole e senza intralci, il dialogo parecchio realistico è spigliato.
Quello che non mi convince invece è il personaggio di Magda. Inizialmente perché non sembra sorpresa di essere arrivata in un luogo vuoto, con solo le strade, e anzi sembra ansiosa di andare avanti e raggiungere un luogo che già conosce, in qualche modo. Più comprensibile lo scetticismo di Lexy. Data la reazione sospetta di Magda alla ‘città invisibile’ mi sarei aspettata una spiegazione sul finale, pensavo di scoprire che Magda vede la città per qualche ragione particolare. La risposta però non arriva, anzi aggiungi una domanda ulteriore: che fine avrà fatto Magda? Tornerà? Penso l'intento fosse lasciare un finale aperto ma la sensazione leggendo è invece di un racconto incompleto.

Serial, di Marco Cioni

Ciao Marco,
molto molto bellino il tuo racconto e l'idea dello scrittore di gialli come serial killer dei mondi che inventa. Ma la cosa più bella è stata leggerlo: mi piace molto il tuo modo di scrivere e ho apprezzato soprattutto il tono colloquiale del racconto e la voce ben costruita del tuo protagonista. È il classico ‘spiegone’ ma presentato in questo modo \non annoia per nulla. Ho una sola critica da farti: scrivi bene, con proprietà linguistica e lessico non banale, perciò è un vero peccato vedere quella e maiuscola con l'apostrofo invece dell'accento. Premi il tasto alt e componi 212 sul tastierino numerico. Se scrivi da Mac penso sia ancora più semplice, sicuramente online lo trovi. Davvero, ci si abitua! :)

La new economy di Ponte a Moriano, di Agnese Ciberti

Ciao Agnese,
avendo attraversato anch'io tante volte l'Appennino su un treno che parte da Prato mi sono immedesimata subito e ho pensato a quando mi chiedevo chi vivesse nei paesini sulle montagne e a volte anche se esistessero davvero. Sulla scrittura non ho osservazioni particolari, il racconto si legge bene e riesci, con solo alcuni dettagli, a dipingere il paesino efficacemente. Il finale invece lo avrei preferito più esteso: capisco che il giornalista è rimasto lì, ma mi piacerebbe sapere se tornerà nel mondo reale prima o poi è cosa gli sarà rimasto della sua vita in un paese inesistente. Vorrei sapere a cosa ha rinunciato alla fine. Quindi il tuo finale aperto mi lascia un po' insoddisfatta dal punto di vista di lettrice, anche se il racconto mi è comunque piaciuto molto.

Città del Sole, di Catalina Pintilie

Ciao Catalina,
ho apprezzato molto il tema del tuo racconto, mi sono divertita a osservare questa città che rallenta fino a diventare immobile; il tuo racconto fa riflettere su cosa sia effettivamente vivere: essere vivi ma immobili non basta, la vita è movimento, evoluzione, crescita, trasformazione. Dal punto di vista formale però ci sono a mio parere varie cose da sistemare, soprattutto molti refusi che forse derivano dal tempo limitato che avevamo a disposizione per scrivere e rileggere. Per quanto riguarda la struttura, secondo me suddividendo il racconto in paragrafi separati da una riga vuota renderesti il testo più immediato perché in questo modo potresti evidenziare le varie fasi che la città attraversa. Dal momento che l'arco temporale che racconti è di un anno potresti magari considerare l'ipotesi di costruire il racconto su 4 paragrafi, uno dedicato a ogni stagione. In questo modo anche strutturalmente richiameresti il tema centrale, il movimento incessante e circolare della vita e della natura.

Anche la tua città, di Zince Zotti

Ciao Zince!
Il tuo racconto mi ha fatto riflettere. È un po' uno ‘spiegone’ nel senso che ci racconti tutto e di fatto la scena è in realtà una fotografia più che una storia, un giornalista fermo che aspetta davanti alla porta di casa di un abitante, anche lui fermo però nel tempo. In genere questa struttura non funziona bene ma qui non pesa. Ci rendi partecipi del flusso di coscienza dell'intervistatore e improvvisamente il racconto è finito. In poco spazio tiri fuori un sacco di temi complessi, in primis l'identità di un luogo (a cui è inevitabilmente legata l'identità di chi ci vive… forse per questo alla fine il sig. Cavi non c'è, perché Arda è sparita definitivamente), e poi le trasformazioni dovute al progresso e alla globalizzazione che trasformano e forse erodono la cultura locale. Perfino il turismo che parte dalla valorizzazione di un territorio e poi finisce per distruggerlo per confermarlo a quello che i turisti vogliono vedere. Impossibile per me non pensare ai dintorni della Torre, che per compiacere gli americani di passaggio si sono trasformati in una caricatura stereotipata dell'Italia, con tovaglie a quadri bianche e rosse e pizze di plastica in ogni dove. Non ho particolari critiche o consigli, forse in effetti solo sulla struttura: pur essendo bello potrebbe migliorare ulteriormente se utilizzassi qualche stratagemma come, per esempio, raccontarci la città attraverso il giornalista che cammina dalla nave alla casa del sig. Cavi e lungo la strada vede cose e persone. In questo modo potresti mantenere questo stile a flusso di coscienza ma animarlo un po'.

Fuori da qui il mondo non è bello, di Kei

Ciao Kei,
hai avuto un'idea bellissima. La città raccontata da una vetrina che non vede altro che quello che si riflette in essa, e passa da muta testimone a protagonista di un'avventura quando improvvisamente il vetro si rompe. Ci sono diverse cose da sistemare, per esempio nella frase “occhi velati dalla vecchiaia, chiari proprio come quelli del bel giovane, ma troppo colmi di rabbia per poterli paragonare tra loro” sostituirei quel ‘tra loro’ con ‘con essi’ o riscrivere la frase perché altrimenti sembra tu ti riferisca al paragonare un occhio con l'altro e non le due paia occhi, per come è strutturata la frase; Un altro esempio: ‘non riusciva ad andarci oltre’ dovrebbe essere, più naturalmente, ‘non riusciva ad andare oltre’ perché il cosa è già sottinteso, è ciò che descrivi poco prima. Questi aspetti da migliorare non impediscono comunque di godersi la prospettiva tutta nuova della vetrina e del vetro. Una cosa che mi sarebbe piaciuta è che la vetrina, spezzandosi in pezzi sempre più piccoli, ci mostrasse dettagli sempre più minuti della città, passando dalle persone agli animali, ai ratti, agli insetti ecc. Magari puoi considerare questa idea se mai espanderai il racconto.

clalupo
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Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » domenica 17 dicembre 2017, 22:45

Salve a tutti,

1 Strade vuote, di Andrea Carbone
C'è un'idea di qualcosa di passato che pervade tutto il racconto fino a che non si arriva alla battuta finale. La città in passato era stata abitata o forse lo era ancora ma non in quel momento, non è chiaro il perché di questa situazione ma, si potrebbe chiarire in seguito, più che un finale di storia sembra solo un capitolo di qualcosa che va avanti, almeno nella fantasia del lettore.

2 Fuori da qui il mondo non è bello, di Kei
il racconto da un'idea di luminosità e leggerezza, forse perché, la protagonista iniziale è una vetrina che poi rimane frammento di vetro. Nonostante tutte le disavventure e il finale, questa sensazione luminosa rimane. Originale l'idea di dare vita ad un oggetto, molto umano, invece, il pensiero di Vetrina che crede di aver dato vita a tutto, attraverso i suoi desideri.

3 Serial, di Marco Cioni
Mi piace la freddezza, la quasi casualità con cui sceglie la prossima vittima, senza curarsi minimamente di particolari come : è un periodo bello o brutto della sua vita, sta facendo qualcosa o se muore nessuno se ne accorge. Se i vari protagonisti di un libro fossero vivi, forse qualcuno parlerebbe così. Non c'è un motivo per cui sono diventato il killer o il poliziotto, serviva alla trama.

4 Città del Sole, di Catalina Pintilie,
La fine del genere umano più verosimile: a meno di catastrofi naturali può essere distrutto solo da una psicosi. Dopo di lui, la natura continua a esistere, qualcuno ricorda gli uomini ma per lo più tutto il mondo sta meglio. Si nota il poco tempo a disposizione per le correzioni finali e il numero di parole limitato per esprimere meglio le idee.

5 Macadam, di Andrea Viscusi
L'idea è bella scritta bene, rende molto lo stato d'animo di quando ci si perde nel nulla nonostante il parere contrario del navigatore satellitare. Il cellulare come portale multidimensionale (anche se non per tutti), è carino. I dialoghi li trovo meno incisivi, il finale ,forse, lo avrei lasciato un po' meno in sospeso.

6 Anche la tua città, di Zince Zotti
mi ricorda molto i commenti che i veneziani fanno sulla loro città: qualcosa che non ha più una dimensione privata ma è solo un susseguirsi di cose da vedere e fotografare, dove nessuno pensa che si possa vivere una periodo più lungo di una vacanza. Il ritmo e la scrittura sono piacevoli, si segue volentieri il protagonista alla ricerca del signor Cavi.

7 La new economy di Ponte a Moriano
alla fine mi sono chiesta: è possibile saldare un debito del genere? Se deve rimane in quella città come fa a vivere senza consumare? E' scritto bene, è scorrevole ed equilibrato, forse avrei descritto più estesamente la reazione del protagonista, il fatto che non pensi neanche un attimo alla sua vita fuori da lì, o,magari, non aspettava altro che lasciarsi tutto alle spalle.

8 Passi di danza, di Pantaleo Cassatella
Probabilmente non sono nel mood per racconti scuri e tormentati (se ho capito l'atmosfera); l'idea è carina è anche resa bene, le sensazione di oppressione anche psicologica, dei protagonisti è molto palpabile, le chiese abbandonate probabilmente danno quelle sensazioni ma il linguaggio altisonante allontana e la storia non riesce a prendermi.

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alex.coman
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Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » lunedì 18 dicembre 2017, 1:20

Ciao gente.
Inizio scusandomi con l'enorme ritardo con cui posto la mia classifica. Non vi sto a elencare i motivi (anche se vi assicuro che ci sono). Probabilmente verrò squalificato per questo ritardo, ma, iniziato a commentare il primo racconto, mi sembra giusto finire tutta la classifica, se non altro per quelli che secondo me sono i primi. Se la mia classifica non verrà presa in considerazione, almeno tutti avranno il mio commento e potranno farci quello che più vogliono, accettare o no i piccoli consigli. Di nuovo, perdono.

Classifica:
1. La new economy di Ponte a Moriano
2. Macadam
3. Strade vuote
4. Fuori da qui il mondo non è bello
5. Serial
6. Anche la tua città
7. Passi di danza
8. Città del Sole

Commenti:

1. La new economy di Ponte a Moriano:

Ciao :)
480 ore :D Questo per rispondere alla tua domanda.
Molto bello il racconto, soprattutto l'idea. Non ci sono stati punti in cui la lettura mi ha dato fastidio, quindi okay anche per lo stile. Mi è piaciuto molto.
L'unica piccola e insignificante pecca (la dico perché qualcosa devo pur scrivere qui) è l'abbattimento di quello che nel teatro è il quarto muro. Sono rimasto un po' (ma veramente poco, eh, non è veramente significativo) spiazzato dalla domanda finale al lettore, quando per tutto il racconto ho trovato solo il punto di vista del protagonista. Poi, in un secondo momento, ho anche pensato che magari il racconto è proprio l'articolo del giornalista, e ci sta benissimo.
Ti rifaccio i complimenti però, perché lasciarti con una nota negativa non mi va (per quanto sia piccola). Bravo bravo bravo!

(Fuori commento: scusa, ho notato solo ora il nome. Le ultime tre parole del commento dovrebbero essere: Brava brava brava!)

2. Macadam:

Ciao :)
Buona idea, originale. Sicuramente mi hai fatto andare avanti nella lettura grazie alla curiosità (e crearla è un'ottima cosa) e non sono inciampato nemmeno in sbavature o storcimenti di naso davanti allo stile. Mi è piaciuto il ritmo, abbastanza veloce, ma non troppo da leggerlo di un fiato.
Credo che sia un'ottima prova.
Unico punto negativo (e spero che sia per colpa mia) è che non ho capito bene il finale. Magari un giorno me lo spiegherai e vediamo se è quello che penso :D


3. Strade vuote

Devo dire che ti sei salvato in finale (almeno secondo il mio umile parere) :) Mi è piaciuto il collegamento dell'urlo.
Mi sono piaciute molto anche i pensieri del primo personaggio, che, nonostante la solitudine, cerca ancora di rispettare le regole di una società (inesistente).
Per il resto, non capivo dove volevi andare a parare (di solito è un ottimo segno, ma nel tuo caso non hai lasciato nemmeno la scia di qualche indizio: non si da al lettore la scelta di pensare come finisce, semplicemente non ne ha la più pallida idea).
Il finale mi ha sorpreso (ovviamente), piacevolmente sorpreso.
Una cosa non ho capito però, ovvero l'incipit e la festa di cui parli all'inizio.

4. Fuori da qui il mondo non è bello

Ciao :)
Bellissima, originale idea: raccontare una storia dal punto di vista di una Vetrina. Ottima, anche se molto ambiziosa. Forse per questo, in alcuni punti ho "storto un po' il naso". Per esempio, l'intervento del Fato non lo trovo necessario, altrimenti si rischia di dare un messaggio del tipo: occhio a quello che desideri, perché si potrebbe avverare; oppure, smetti di desiderare e non soffrirai. Concetti forse veri, ma già sentiti migliaia di volte, il che stona con la tua idea originale del narratore Vetro. Se si elimina l'intervento del Fato, il Vetro è un narratore e poi un viaggiatore, esattamente quello che il "personaggio" vuole essere. (Il messaggio non deve essere per forza presente, non secondo me almeno: ci sono delle bellissime storie fine a se stessi).
Poi, ovvio che qui c'è bisogno di molto più spazio per rendere le cose più interessanti per Vetro. Come traspare anche dal racconto, si possono narrare pressoché un'infinità di storie.
Riassumendo: bell'idea e racconto carino.

5. Serial

Non so se è solo una mia percezione o se la cosa è voluta, ma a me è sembrato che il serial killer sia pagato per fare il serial killer (scusa il gioco di parole). La cosa mi piace, comunque. Per "dare lavoro" ad altri, per avere degli investigatori, bisogna avere i criminali. E se questi non ci sono? Be', assumiamo un serial killer :)
Comunque, molto carino il racconto. La città di cui parli, forse proprio per la menzione perenne del campanile, mi ha ricordato appunto Pisa, dove si è svolto il contest (forse anche qui è solo una mia impressione).
Forse un po' cliché il "killer buono", il punitore, colui che uccide solo chi se lo merita: credo che mi sarebbe piaciuto di più se le vittime fossero state scelte a caso, ma è questione di gusti.
Riassunto: mi è piaciuto :D

6. Anche la tua città

Piacevole. La lettura (almeno la mia) è andata avanti per la curiosità di scoprire che fine abbia fatto il sig. Cavi: una risposta che non ho avuto però. Finale aperto, il che ci sta benissimo.
Non sono inciampato in nessun punto, quindi ottimo anche per lo stile.
Tuttavia, mi sembri che manchi qualcosa. So che è una bruttissima critica la mia e ti chiedo perdono: manca qualcosa, ma non saprei cosa. Critica brutta e inutile. Forse non ho ben capito la città di cui parli o non ho ben capito la trasformazione di cui narri. Non saprei.
In ogni caso, mi è piaciuto il modo di scrivere, il che è un grosso punto a favore.

7. Passi di danza

Molto bella l'idea, secondo me, forse non originale. Nonostante le regole che lo vietano, si va comunque incontro alle proprie passioni (almeno, è una delle mie interpretazioni, questa). Credo anche che tu scriva molto bene, però in molti tratti ho trovato lo stile un po' troppo soffocante (forse era questo che volevi, non lo so: a me personalmente ha dato un po' fastidio).
C'è qualcosa che non mi convince, non ti saprei dire cosa, però. Forse appunto lo stile (anche se, ripeto, in molti tratti mi è piaciuti, in molti altri no); magari (sempre una mia opinione personale) basta imparare a dosarlo un po' meglio.

8. Città del Sole

Ciao rivale :)
Allora, allora, allora: come posso farti più male possibile? :D
Mi è sembrato un testo pieno di idee, quindi la fantasia non ti manca. Quello che manca, e un po' si vede (secondo me), è l'allenamento di scrittura e magari anche qualche regola qua è là.
Le immagini le sai sicuramente descrivere, anzi (e questo non lo ammetterò mai più nemmeno sotto tortura) credo che tu in realtà abbia un lessico più sviluppato del mio. Tuttavia, non ci sono le scene, ma solo un grande riassunto: un brodo con tanti legumi all'interno. Se vuoi accettare un consiglio dal tuo rivale, prova a cucinare meno legumi, la prossima volta e non puntare subito in alto.
L'idea della città ferma nel tempo mi è piaciuta (sempre che io l'abbia capita a fondo). Era anche una traccia difficile secondo me, e un'idea simile alla tua aveva bisogno di più caratteri. Rendere meglio le immagini che hai evocato, dando lo spazio necessario a ognuna, potrebbe già essere un grande miglioramento.
Ci facciamo male in giro! ;)

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antico
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Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » martedì 19 dicembre 2017, 0:08

Tantissimi esrdi a Minuti Contati, in questo Gruppo come negli altri, e devo farvi i complimenti perché ho trovato tutti i racconti godibili e ricchi di personalità. Di seguito, la mia classifica. Nei prossimi giorni arriverà anche la news ufficiale con tanto di classifica finale del gruppo e i finalisti!

1) Macadam, di Andrea Viscusi
Epperò, una gran bella prova. Inquietante, misterioso, snello, divertente. Narri per lasciare zone d'ombra che lasci riempire al lettore arricchendogli l'esperienza lettura. Per me questo è un pollice su pieno. Molto bello anche il titolo, perfetta manifesto del racconto stesso. Null'altro da aggiungere, complimenti.
2) Strade vuote, di Andrea Carbone
Bello, mi è piaciuto. Hai le idee chiare e sei riuscito a controllare bene il tutto. Due anime sole che, nel loro momento più drammatico, s'incontrano proprio grazie al silenzio che li stava ingoiando. Forse avresti potuto lavorare di più sul tuo protagonista, darci qualche indizio, leggerissimo e appena accennato, per giustificare questa sua improvvisa alienazione. Questo, unito alla presenza di qualche refuso e forma da sistemare (poca roba) mi impedisce di assegnarti il pollice su pieno, mi fermo al quasi su e t'invito CALDAMENTE, in caso di non passaggio del turno, a presentare il tuo racconto nel Laboratorio perché sì, mi piacerebbe averlo in Vetrina.
3) Serial, di Marco Cioni
Racconto molto interessante. Buona costruzione, preciso. Però mi ha tenuto distante. Sarà forse che, come tu stesso hai sottolineato, il tutto fa parte di un tuo mondo già presente in altre tue opere che qui hai utilizzato e che, pertanto, era già dato nella tua mente, cosa che ti ha portato a sottostimare l'importanza di creare empatia in uno spazio così breve con il lettore. Tante piccole, deliziose, sequenze con tanto di chiusa finale che ci porta in territorio meta. Pollice tendente all'alto, ma con un lavoro di revisione potrebbe migliorare di gran lunga aumentando proprio l'empatia e focalizzando meglio la riflessione.
4) Fuori da qui il mondo non è bello, di Kei
Un racconto originale, complesso, articolato, atipico. Funamboli barcollando lungo l'impervia fune in bilico costante tra eccesso di simbolismo e una troppo marcata attenzione al personaggio Vetrina, ma ce la fai e il tutto, pur risultando forse un pelo troppo lungo, alla fine funzione: brava. Un pollice tendente all'alto, per quanto mi riguarda.
5) La new economy di Ponte a Moriano, di Agnese Ciberti
Ben scritto e altrettanto ben condotto. Unica pecca: il finale, troppo frettoloso, troncato. Non mi riferisco solo alla chiusa, ma proprio all'intero ultimo paragrafo. La sensazione è che tu sia arrivata lunga e che abbia dovuto chiudere più in fretta di quanto i tempi del racconto avrebbero potuto sopportare. Resta il fatto che in questa prima prova su Minuti Contati hai dimostrato una grande capacità e che sono molto curioso di rileggerti. Pollice tendente all'alto, anche se un po' al pelo.
6) Passi di danza, di Pantaleo Cassatella
Hai dei numeri niente male, ma qui eccedi andando a riempire di aggettivi sulle orme di una forma ricercata che, però, ti si ritorce contro rallentando oltre modo la lettura e, di conseguenza, le possibilità di empatizzare con la tua protagonista. A mio avviso, qui è davvero necessario asciugare, semplificare, fare uscire la bellezza dell'atmosfera che insegui non tanto dalla sua minuziosa descrizione quanto, per sottrazione, proprio dalla semplicità. Capisco che questo ridurrebbe il senso di claustrofobia, ma quello che è certo è che l'attuale equilibrio che gli hai dato non gli è funzionale. Una ricalibratura non potrebbe che fargli bene. Per il momento il mio giudizio si attesta su un pollice ni che però vira verso il positivo.
7) Anche la tua città, di Zince Zotti
Una scelta ben precisa, la tua, che però, a mio avviso, depotenzia il racconto non permettendogli di svilupparsi. Il tell costante del protagonista non è mai accompagnato a alcuno show. Lui stesso non fa altro che rimane fermo e pensare, raccontando e raccontando ancora. E questo mi ha portanto a non empatizzare con la città tenendomene, invece, ben lontano. Nulla da dire sulle riflessioni che suggerisci, ma anche quelle sono imposte al lettore, o almeno mi è sembrato. Pollice ni che tende verso l'alto perché la mano ce l'hai, dissento solo con la strategia.
8) Città del sole, di Catalina Pintilie
Come hai detto tu stessa, questo più che un racconto è un brainstorming su un qualcosa ancora da formare. Molto bella l'idea centrale, c'è da lavorare sulla storia, ma sembra che ti sia già venuto in mente qualcosa, quindi molto bene. Tanti refusi, devi lavorare su quest'aspetto e so che sarà un lavoro duro, ma ce la farai. Per il momento il mio è un pollice giù, ma proprio solo per quanto detto a inizio commento.

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Re: Gruppo 24:00:00: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » sabato 23 dicembre 2017, 14:48


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