Il tutto ogni notte

Appuntamento per lunedì 18 dicembre dalle 21.00 all'una con gli autori de LA CORTE EDITORI capitanati direttamente da Gianni La Corte!
Mirtide
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Il tutto ogni notte

Messaggio#1 » martedì 19 dicembre 2017, 0:41

Iniziava sempre tutto da un leggero affanno, che si tramutava lentamente in un’assenza progressiva di fiato. Ciclicamente la mano si spostava da sotto le coperte per cercare quella accanto alla sua, ma questa volta il risentimento ebbe la meglio sul bisogno. Cinque anni di convivenza avevano creato una serie di abitudini ormai difficili da contrastare, ma questa volta il motivo dell’affanno era paradossalmente legato alla sua risoluzione. L’umiliazione bruciava ancora viva nel petto al solo ricordo di tutte le facce che l’avevano fissata in quel momento, mentre lei sfogava tutti i suoi sentimenti repressi attraverso le urla. Non succederà più, aveva pensato lei, nessuno si sarebbe mai più permesso una tale mancanza di rispetto nei suoi confronti in pubblico, ma l’arrendersi all’abitudinarietà era inevitabile. Non era la prima volta che qualcuno le urlava contro in pubblico, ed ogni singola volta aveva creato una frattura irreparabile e un indurimento di conseguenza che rendevano l’assenza di respiro una costante di ogni notte. Era principalmente questo a infastidirla: la ciclicità di ogni notte, l’impossibilità di sfuggire alla routine e la dipendenza da lei per sentire la sua mano afferrata e un semplice sussurro di parole tranquillizzanti nel suo orecchio.
La banalità e la bassezza di questo bisogno la disgustavano.
Dopotutto non era diversa da tutti gli altri che prima di lei si erano presi il diritto di mancarle di rispetto. Era ordinaria e l’abitudine non portava altro che repressione. B scostò allora semplicemente il lenzuolo e si alzò dal letto riuscendo a malapena a stare dritta a causa del giramento di testa. Guardò N e sentì il bisogno pressante di cacciarla dalla stanza. Quella sua calma nel dormire pacifica era un insulto nei suoi confronti, doveva soffrire esattamente come lei, vergognandosi di essere entrata a far parte delle cause dei suoi attacchi. Doveva vergognarsi di essere esattamente uguale a tutti gli altri, proprio lei che si era sempre professata diversa.
B allungò la mano verso il comodino per afferrare il telefono e cercò il suo nome, lui sarebbe venuto a prenderla e le cose avrebbero seguito semplicemente il loro corso naturale. Un atto naturale le aveva unite e solo un atto contro natura avrebbe potuto liberarla dall’oppressione che era diventata la costanza di quella relazione. R rispose al primo colpo, esattamente come aveva previsto, la venerava dopotutto, di quella venerazione che non conosceva regolamentazione dal momento che non avrebbe mai portato a nulla. Gli disse di aspettarla sotto casa tra dieci minuti perché sarebbe arrivata in cerca di rifugio, lui tentò di rassicurarla, ma lei si limitò a chiudergli il telefono in faccia. Se fosse stato quello che cercava, sarebbe rimasta esattamente dov’era.
Il percorso fu breve e altrettanto fu l’atto. R era evidentemente in uno stato d’incredulità e conquista che rese il tutto più patetico del necessario. La sua delicatezza nel toccarla e soprattutto le sue mani su di lei non erano altro che il crollo dell’ideale di fronte alla concretezza dell’esperienza. Quando finirono le si avvicinò per sussurrarle che non avrebbe mai pensato sarebbe potuto accadere, data la solidità del rapporto tra lei e N, che si era condannato ad osservarla in silenzio per sempre. L’utilizzo del passato nelle sue parole risvegliò il senso di irritazione e malessere che la banalità dell’atto fisico era riuscita a cancellare per pochi minuti. Non voleva il passato. Voleva che quel senso di sospensione e inquietudine restassero per sempre vivi in lui, tutta quella concretezza era paragonabile all’assassinio. La concretezza non era che una realizzazione di quello che aveva compiuto e soprattutto aveva voluto compiere: un atto contro natura, che la liberava dal peso di scegliere. N avrebbe scelto al posto suo adesso e tutto sarebbe tornato sul piano dell’ideale, come era giusto che fosse, com’era prima che cominciasse.
In quell’istante l’assenza totale di respiro la svegliò di colpo in un bagno di sudore. Lanciò un urlo a pieni polmoni, beandosi di poterlo finalmente fare. Era incapace di fermarsi, anche se coscientemente sapeva che i vicini avrebbero potuto chiamare le autorità. Non c’era posto per la coscienza in quel momento, non in quel piano astratto e notturno di cui era prigioniera. Ma quella mano, la stessa mano che aveva disprezzato prima di cadere nel terrore notturno, così concreta e reale la raggiunse pochi secondi dopo. N le afferrò il viso e la scosse. -Svegliati. Si limitò a dire e il calore così familiare e vitale le concesse di aprire gli occhi e vedere unicamente quella tinta calda che accompagnava il suo sguardo e incontrava il blu perenne del suo. - Anche stanotte? Domandò. - Anche stanotte. Rispose. Ogni singola notte tutto il mondo di B ed N veniva messo in discussione in una serie di scenari e solo al tocco di quella mano ritrovava il suo equilibrio, e così fu fino alla fine dei loro giorni insieme.



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antico
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#2 » martedì 19 dicembre 2017, 0:46

Ciao e benvenuta su Minuti Contati! Da regolamento, devi presentarti (anche solo a me in privato, ma in modo che possa identificare che il tuo non sia un account fake). Per il resto, tutto ok con i parametri e pertanto buona Natale a LA CORTE EDITION (non appena avrò avuto tue info!).

Ps: puoi modificare il racconto fino all'una, ma non oltre. Occhio che in tal caso andrò a modificare sia il tuo orario di consegna che a ricontrollare i caratteri! Se invece lo modificherai oltre l'una (fino all'orario massimo dell'1.33) sarò costretto ad assegnarti un malus tempo!

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antico
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#3 » martedì 19 dicembre 2017, 0:50

Identificata, sei regolarmente iscritta!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#4 » martedì 19 dicembre 2017, 10:20

Appena finito di leggere ho pensato che questa storia avesse il suo coraggio, vi ho visto un ideale rapporto lesbo a cui si contrapponeva uno "contronatura" etero, un senso di disaggio psicologico forse proprio dovuto a una cattiva accettazione del proprio sentire in rapporto a una costante più comune. Ho anche pensato, al termine di alcuni passaggi, a una svolta sanguinolenta. Trovo che ci siano troppi termini che finiscano in -mente nello spazio di poche righe e questo appesantisce la lettura. Tutto sommato una storia viva. La frase finale non mi è piaciuta, però.

alexandra.fischer
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#5 » martedì 19 dicembre 2017, 19:37

IL TUTTO OGNI NOTTE di Mirtide Storia psicologica, nella quale ogni notte B rivive le proprie angosce, dovute a un’insoddisfazione emotiva (i cinque anni di convivenza con N pesano, e anche il confronto con un mondo caotico). Neppure l’amante, R, pur presente nella vita di B, riesce a mitigarne le sofferenze (parla al passato, vede la storia con questa persona come un sogno). Il finale è ottimistico, B trova comunque calore nella mano di R, fino alla prossima crisi notturna. Storia di echi landolfiani e moraviani, nella quale mancano molti dettagli (ambientazione, caratterizzazione dei personaggi: ma tu l’avevi pensata così e io la vedo come il punto di partenza per una storia di più ampio respiro).

Mirtide
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#6 » martedì 19 dicembre 2017, 22:06

SalvatoreStefanelli ha scritto:Appena finito di leggere ho pensato che questa storia avesse il suo coraggio, vi ho visto un ideale rapporto lesbo a cui si contrapponeva uno "contronatura" etero, un senso di disaggio psicologico forse proprio dovuto a una cattiva accettazione del proprio sentire in rapporto a una costante più comune. Ho anche pensato, al termine di alcuni passaggi, a una svolta sanguinolenta. Trovo che ci siano troppi termini che finiscano in -mente nello spazio di poche righe e questo appesantisce la lettura. Tutto sommato una storia viva. La frase finale non mi è piaciuta, però.


Ciao Salvatore! Sono d'accordo con te sugli avverbi, che andavano forse dosati in quantità minori. È vero che il rapporto principale del racconto è di natura omosessuale, ma non era mia intenzione che l'elemento diventasse una delle tematiche dominanti. Parlando di atto contro-natura mi riferivo infatti al tradimento sporadico e crudele (immaginario nell'incubo) per sollevarsi dalla responsabilità di chiudere una storia e non all'opposizione omo-etero. Grazie per il tuo commento, mi ha portato a riflettere su diversi punti!
Ultima modifica di Mirtide il martedì 19 dicembre 2017, 22:17, modificato 1 volta in totale.

Mirtide
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#7 » martedì 19 dicembre 2017, 22:12

alexandra.fischer ha scritto:IL TUTTO OGNI NOTTE di Mirtide Storia psicologica, nella quale ogni notte B rivive le proprie angosce, dovute a un’insoddisfazione emotiva (i cinque anni di convivenza con N pesano, e anche il confronto con un mondo caotico). Neppure l’amante, R, pur presente nella vita di B, riesce a mitigarne le sofferenze (parla al passato, vede la storia con questa persona come un sogno). Il finale è ottimistico, B trova comunque calore nella mano di R, fino alla prossima crisi notturna. Storia di echi landolfiani e moraviani, nella quale mancano molti dettagli (ambientazione, caratterizzazione dei personaggi: ma tu l’avevi pensata così e io la vedo come il punto di partenza per una storia di più ampio respiro).


Ciao Alexandra! Hai ragione nel dire che B è decisamente un personaggio insoddisfatto e costantemente alla ricerca di qualcosa, ma R non può mitigarne le sofferenze, dal momento che non è l'amante, ma solo un mezzo in incubo notturno (non ha ruolo reale nella sua vita perché tra loro non c'è mai stato niente) per tentare di sfuggire all'ordinario della sua storia, lavandosene letteralmente le mani tramite un atto contro natura come il tradimento. È nella mano di N che B sente del calore ed è quello stesso calore che la riporta nel mondo reale nel finale, venendo sottratta dal suo stesso auto-sabotaggio inconscio di ogni notte. Ti ringrazio per gli appunti che mi hai fatto!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#8 » mercoledì 20 dicembre 2017, 15:22

Il tradimento, di per se stesso, non è un atto contro natura, semmai contro la morale, ed essendo al protagonista omosessuale, avevo inteso il rapporto etero come atto contrario alla sua natura. Il mio errore probabilmente è stato considerare il sogno come anche parte di una realtà che si verificava o desiderava si verificasse.

viviana.tenga
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#9 » sabato 23 dicembre 2017, 22:39

Ciao,
Racconto psicologico che mette in scena una situazione abbastanza complessa, ma che hai saputo rendere bene.
Non mi ha convinta molto la scelta di chiamare i personaggi con iniziali, non ci trovo un motivo pratico e secondo me tende a rendere il tutto un po' più faticoso da seguire. Altra piccola perplessità sulla frase finale. Secondo me il concetto era già chiaro dallo scambio di battute "anche stanotte?" "anche stanotte", rimarcarlo in modo esplicito finisce per togliere forza invece che darne.

Mirtide
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#10 » mercoledì 27 dicembre 2017, 11:18

viviana.tenga ha scritto:Ciao,
Racconto psicologico che mette in scena una situazione abbastanza complessa, ma che hai saputo rendere bene.
Non mi ha convinta molto la scelta di chiamare i personaggi con iniziali, non ci trovo un motivo pratico e secondo me tende a rendere il tutto un po' più faticoso da seguire. Altra piccola perplessità sulla frase finale. Secondo me il concetto era già chiaro dallo scambio di battute "anche stanotte?" "anche stanotte", rimarcarlo in modo esplicito finisce per togliere forza invece che darne.


Ciao Viviana, mi sono basata sui canoni della poetica postmoderna, che vede la nozione canonica di personaggio superata e spesso sceglie l'iniziale per ridurre la personalizzazione. L'obiettivo del mio racconto era infatti quello di marcare la distinzione tra il quotidiano e la continua aspirazione di B ad un piano ideale impossibile. Ho scelto di rimarcare il finale per sottolineare proprio la pesantezza della situazione e allo stesso tempo la vitalità del legame tra B ed N, l'unica che la porta indietro ogni notte.

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raffaele.marra
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#11 » giovedì 28 dicembre 2017, 0:56

Un racconto ben scritto, caratterizzato da uno stile che, più di ogni altra cosa, gli dona spessore e piacevolezza. Uno stile ricercato, direi, non eccessivamente poetico nè troppo sterile di emotività. Mi sembra un ottimo punto di equilibrio tra partecipazione emotiva e descrizione quasi scientifica di un fenomeno estremamente complesso quale è il sentimento umano. La storia è volutamente ambigua, proprio come il sentimento, appunto, eternamente ondeggiante tra aspirazione e soddisfazione, tra voglia di cambiamento e ricerca di sicurezza. Ciò che resta, infine, è proprio questo senso di inquietudine (solo vagamente placata nel finale) che è l'inquietudine di B. ma anche di N., di R. e di qualunque altra lettera dell'alfabeto.

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giuseppe.gangemi
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#12 » giovedì 28 dicembre 2017, 11:06

Ciao Mirtide,
la storia è scritta bene ed è resa bene.
Concordo con il fatto che hai utilizzato troppi avverbi che finiscono in -mente.
Il racconto va bene e penso che sei una scrittrice brava, preparata e che sa quello che scrive.
La frase finale che alcuni ti criticano a me è piaciuta.
Di questo racconto mi è piaciuto soprattutto lo stile e l'aspetto psicologico. Bello il conflitto interiore della protagonista.
Tema rispettato, brava.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#13 » giovedì 28 dicembre 2017, 14:42

Ciao Mirtide,
anch'io ho interpretato il tuo racconto come la storia di una ragazza lesbica che nei suoi sogna prova ad agire "contro la sua natura", anche per dimenticare le maleparole della gente, e le difficoltà con cui affronta il suo rapporto, che tra l'altro pare non stabilissimo. Leggo dal tuo commento che non era tua intenzione evidenziare la questione del tipo di rapporto, lesbo vs etero, ma a me è parsa in realtà abbastana evidente. L'idea delle iniziali dei nomi non mi esalta, ma non è un problema. Personalmente l'ho trovato un po', non so come dire, costretto, strizzato in se stesso. Per spiegarmi meglio, anche a una seconda rilettuta, mi ha dato l'impressione di essere più il riassunto di un romanzo, una sinossi, che non un racconto. Ma questa è una mia impressione, e prendila per quello che vale.

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giancarmine trotta
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#14 » giovedì 28 dicembre 2017, 15:42

Ciao Mirtide,
ci proponi un racconto che scava nella psiche, nei dettagli dell'inconscio, nelle paure, nei rapporti interpersonali e nell'animo dei protagonisti.
L'ho trovato interessante, certamente pesante, nel senso che un testo del genere non è il classico racconto leggero da spulciare in vacanza; ma è una scelta stilistica ben precisa che non hai tradito dal primo all'ultimo rigo. Le iniziali dei nomi, poi, uniti all'astrazione degli ambienti (tranne l'accenno al letto), donano al racconto un senso di universalità, come se la storia non avesse una connotazione tipica; come se il racconto fosse la teoria delle storie e delle vite, quelle con le persone vere, con i nomi di persona, con le case, ecc...
Non ho idea della classifica perché è il secondo racconto che leggo del gruppo: a prescindere da questa certamente ci hai fatto leggere qualcosa di interessante che non passa inosservato.
Alla prossima,
G.

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antico
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Re: Il tutto ogni notte

Messaggio#15 » domenica 7 gennaio 2018, 15:14

Mi è piaciuto, hai coraggio e capacità di approfondire. Non ho apprezzato per nulla, invece, la scelta di chiamare i personaggi solo per le iniziali e per un motivo ben preciso: mi ha impedito di empatizzare da subito portandomi a rileggere più volte per capire che B e N fossero due donne. Vero, scrivi sempre al femminile, ma soprattutto in un contesto come MC debbo presumere che ci possano essere errori. Bellissimo lo scambio di battute finale. Per me un pollice tendente all'alto e l'invito a passare dal Laboratorio per sistemarlo perché mi piacerebbe molto averlo in vetrina.

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