L'INCONTRO
- Sonia Lippi
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L'INCONTRO
Oramai aveva deciso, quella sarebbe stata la sua ultima notte.
Prima di uscire dette un occhiata in giro, la casa era linda e pinta, sul letto un vestito blu con ancora il cartellino del prezzo attaccato, la ventiquattrore con tutti i suoi risparmi era sul tavolo insieme alla lettera con le sue ultime volontà.
Con passo deciso scese per strada e si avviò verso il centro città, mancavano circa tre ore al passaggio del frecciarossa delle 6.05.
Guardò il cielo, “ sto arrivando amore mio” disse a voce alta.
I passi rimbombavano nel silenzio notturno, sapeva che appena passato il ponte avrebbe trovato aperto il fioraio di via Melegnano, era aperto a tutte le ore, ogni giorno, in ogni situazione metereologica.
Appena svoltato l’angolo si sentì strattonare all’indietro e qualcosa di freddo e affilato le premette la giugulare:” Fermo, non gridare o sei morto. Sbrigati dammi il portafoglio svelto”.
Riccardo alzò le mani e iniziò a ridere, “Morto? Davvero? Tu mi uccideresti?”
“Smettila di ridere faccio sul serio! Dammi il portafoglio o ti uccido” disse la voce con un sibilo.
“perfetto uccidimi allora, ma prima fammi comprare una rosa dal fioraio, non vorrei andare da lei a mani vuote”.
“Ma che cazzo stai farneticando, non ti muovere, altrimenti la rosa te la ficco su per il culo prima di tagliarti la gola, dammi il portafoglio ho detto”.
Riccardo sentì una mano che lo tastava ovunque, “Senti non so chi tu sia, ma io mi chiamo Riccardo e troverai solo cinque euro nella tasca interna della giacca, quindi o mi ammazzi subito o te ne vai capito?”.
“Ma che cazzo dici amico, non è così che deve andare, tu dovresti avere paura, e mi dovresti dare il portafoglio mentre mi preghi di non farti del male! Lo sapevo che quello stronzo del sorcio mi aveva raccontato un sacco di stronzate!” la voce era delusa.
Riccardo sentì diminuire la pressione della lama sulla sua gola.
“Vai amico sei libero, non sono un assassino”.
Riccardo si girò e si trovò a guardare in faccia un ragazzino di circa sedici anni, con il viso sporco e l’alito fetido.
“Che cazzo guardi? Vattene stronzo”.
Riccardo lesse negli occhi di quel ragazzo la sua stessa disperazione, poteva essere suo figlio, quel figlio che avevano sempre desiderato e che non era mai arrivato.
“Aspetta un attimo, ho qualcosa da darti” disse Riccardo mentre si sfilava l’orologio e la catenina lanciandole verso il ragazzo che le prese al volo.
“vuoi dei soldi?”
“Sei fuori di zucca amico, ma che ti dice il cervello? Io ti lascio andare e tu mi dai il tuo orologio e la catenina?Ma chi cazzo sei Babbo Natale?”
“Prendi questa, apre il portone a via del leone 15, questa invece è la chiave dell’ interno 6, sul tavolo troverai una ventiquattrore, quei soldi sono tuoi, buona serata ”.
Così dicendo Riccardo riprese a camminare, aver regalato i suoi soldi a quel ragazzo lo faceva sentire come se la sua vita avesse nuovamente un senso.
Sentì dei passi dietro di se, “ei amico, mi chiamo Diego” disse il ragazzo tendendo la mano, “scusami se ho tentato di rapinarti, ma sai la disperazione ti fa fare cose assurde, era la prima volta per me, si insomma hai capito quello che voglio dire no?”
Riccardo sorrise, non poteva crederci, quel ragazzo si chiamava Diego, proprio uno dei nomi che Lucia aveva scelto per un loro ipotetico figlio.
“Diego, non preoccuparti capisco più di quanto pensi, comunque adesso va a quell’indirizzo, prendi la valigetta e cambia la tua vita, sei giovane, fra poco avrai un bel gruzzoletto in tasca, non buttarti via, se fossi tuo padre ti consiglierei di darti una ripulita, finire la scuola e trovarti un lavoro degno di questo nome”
Diego sorrise tristemente “ se tu fossi mio padre ti sputtaneresti tutti i soldi tra alcool e puttane, per poi tornare a casa e massacrare di botte me e mia madre. Mia mamma non ce l’ha fatta, ma io si, e stai tranquillo fratello non ho nessuna intenzione di finire come mio padre”.
“benissimo, ne sono felice, ma ora scusami ho un treno da prendere e una rosa da comprare, Bouna serata”.
Riccardo acquistò la rosa e si diresse verso la stazione, giunto al binario due lo percorse fino in fondo e poi continuò a camminare nella notte sulle rotaie, allontanandosi sempre di più dalla città.
Trovò nella notte un posto perfetto dove aspettare il suo treno, “Lucia, amore finalmente ti rivedrò!” disse mettendosi al centro del binario appena vide i fari del treno avvicinarsi. Allargò le braccia e chiuse gli occhi, poi sentì un colpo forte allo stomaco, cadde di schiena, il colpo le tolse il fiato, strinse i denti aspettando che le ruote del treno le passassero sopra, il rumore era assordante ma a parte il dolore alla schiena e un peso sopra lo stomaco non sentiva alcun dolore, aprì gli occhi e si trovò nuovamente faccia a faccia con il ragazzo, “se io fossi tuo figlio non vorrei vedere mio padre suicidarsi” disse Diego rialzandosi, e porgendo la mano a Riccardo, “oggi il treno è passato, se vuoi poi riprovarci domani, ma per adesso che ne dici se ti offro una bella colazione paparino?”
Prima di uscire dette un occhiata in giro, la casa era linda e pinta, sul letto un vestito blu con ancora il cartellino del prezzo attaccato, la ventiquattrore con tutti i suoi risparmi era sul tavolo insieme alla lettera con le sue ultime volontà.
Con passo deciso scese per strada e si avviò verso il centro città, mancavano circa tre ore al passaggio del frecciarossa delle 6.05.
Guardò il cielo, “ sto arrivando amore mio” disse a voce alta.
I passi rimbombavano nel silenzio notturno, sapeva che appena passato il ponte avrebbe trovato aperto il fioraio di via Melegnano, era aperto a tutte le ore, ogni giorno, in ogni situazione metereologica.
Appena svoltato l’angolo si sentì strattonare all’indietro e qualcosa di freddo e affilato le premette la giugulare:” Fermo, non gridare o sei morto. Sbrigati dammi il portafoglio svelto”.
Riccardo alzò le mani e iniziò a ridere, “Morto? Davvero? Tu mi uccideresti?”
“Smettila di ridere faccio sul serio! Dammi il portafoglio o ti uccido” disse la voce con un sibilo.
“perfetto uccidimi allora, ma prima fammi comprare una rosa dal fioraio, non vorrei andare da lei a mani vuote”.
“Ma che cazzo stai farneticando, non ti muovere, altrimenti la rosa te la ficco su per il culo prima di tagliarti la gola, dammi il portafoglio ho detto”.
Riccardo sentì una mano che lo tastava ovunque, “Senti non so chi tu sia, ma io mi chiamo Riccardo e troverai solo cinque euro nella tasca interna della giacca, quindi o mi ammazzi subito o te ne vai capito?”.
“Ma che cazzo dici amico, non è così che deve andare, tu dovresti avere paura, e mi dovresti dare il portafoglio mentre mi preghi di non farti del male! Lo sapevo che quello stronzo del sorcio mi aveva raccontato un sacco di stronzate!” la voce era delusa.
Riccardo sentì diminuire la pressione della lama sulla sua gola.
“Vai amico sei libero, non sono un assassino”.
Riccardo si girò e si trovò a guardare in faccia un ragazzino di circa sedici anni, con il viso sporco e l’alito fetido.
“Che cazzo guardi? Vattene stronzo”.
Riccardo lesse negli occhi di quel ragazzo la sua stessa disperazione, poteva essere suo figlio, quel figlio che avevano sempre desiderato e che non era mai arrivato.
“Aspetta un attimo, ho qualcosa da darti” disse Riccardo mentre si sfilava l’orologio e la catenina lanciandole verso il ragazzo che le prese al volo.
“vuoi dei soldi?”
“Sei fuori di zucca amico, ma che ti dice il cervello? Io ti lascio andare e tu mi dai il tuo orologio e la catenina?Ma chi cazzo sei Babbo Natale?”
“Prendi questa, apre il portone a via del leone 15, questa invece è la chiave dell’ interno 6, sul tavolo troverai una ventiquattrore, quei soldi sono tuoi, buona serata ”.
Così dicendo Riccardo riprese a camminare, aver regalato i suoi soldi a quel ragazzo lo faceva sentire come se la sua vita avesse nuovamente un senso.
Sentì dei passi dietro di se, “ei amico, mi chiamo Diego” disse il ragazzo tendendo la mano, “scusami se ho tentato di rapinarti, ma sai la disperazione ti fa fare cose assurde, era la prima volta per me, si insomma hai capito quello che voglio dire no?”
Riccardo sorrise, non poteva crederci, quel ragazzo si chiamava Diego, proprio uno dei nomi che Lucia aveva scelto per un loro ipotetico figlio.
“Diego, non preoccuparti capisco più di quanto pensi, comunque adesso va a quell’indirizzo, prendi la valigetta e cambia la tua vita, sei giovane, fra poco avrai un bel gruzzoletto in tasca, non buttarti via, se fossi tuo padre ti consiglierei di darti una ripulita, finire la scuola e trovarti un lavoro degno di questo nome”
Diego sorrise tristemente “ se tu fossi mio padre ti sputtaneresti tutti i soldi tra alcool e puttane, per poi tornare a casa e massacrare di botte me e mia madre. Mia mamma non ce l’ha fatta, ma io si, e stai tranquillo fratello non ho nessuna intenzione di finire come mio padre”.
“benissimo, ne sono felice, ma ora scusami ho un treno da prendere e una rosa da comprare, Bouna serata”.
Riccardo acquistò la rosa e si diresse verso la stazione, giunto al binario due lo percorse fino in fondo e poi continuò a camminare nella notte sulle rotaie, allontanandosi sempre di più dalla città.
Trovò nella notte un posto perfetto dove aspettare il suo treno, “Lucia, amore finalmente ti rivedrò!” disse mettendosi al centro del binario appena vide i fari del treno avvicinarsi. Allargò le braccia e chiuse gli occhi, poi sentì un colpo forte allo stomaco, cadde di schiena, il colpo le tolse il fiato, strinse i denti aspettando che le ruote del treno le passassero sopra, il rumore era assordante ma a parte il dolore alla schiena e un peso sopra lo stomaco non sentiva alcun dolore, aprì gli occhi e si trovò nuovamente faccia a faccia con il ragazzo, “se io fossi tuo figlio non vorrei vedere mio padre suicidarsi” disse Diego rialzandosi, e porgendo la mano a Riccardo, “oggi il treno è passato, se vuoi poi riprovarci domani, ma per adesso che ne dici se ti offro una bella colazione paparino?”
Ultima modifica di Sonia Lippi il martedì 19 dicembre 2017, 1:28, modificato 2 volte in totale.
Re: L'INCONTRO
Sonia! Ok con il tempo, ma eccedi come caratteri! Sei a 438 caratteri sopra il consentito, ma se riduci a 313 max manterrai il malus minimo! Dai che hai ancora tempo fino all'1.33!
- SalvatoreStefanelli
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Re: L'INCONTRO
Ho letto la storia e da subito mi aspettavo un finale di salvezza, un qualcosa che desse un senso alla voglia di tornare a vivere. Copione rispettato, ciò nonostante, la storia è ben scritta, strutturata, con un buon ritmo. Ci sono delle sviste tipo alcune iniziali di frasi che vorrebbero la maiuscola, oppure finali di parole che dovrebbero essere al maschile e non al femminile, spazi mancanti tra le parole, lettere mancanti o invertite, qualche virgola che non c'è, ecc. Tutte quisquilie che, se vuoi, posso andare a cercarti una per una. Nella parte finale a un certo punto sembra che il protagonista sia diventato donna, il che mi ha fatto pensare allo spirito della moglie che sta portando il marito al suicidio (penso sia la mia deriva horror). Una storia piacevole da leggere e ben sviluppata.
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Re: L'INCONTRO
L’INCONTRO di Sonia Lippi storia molto natalizia, alla Frank Capra. In una notte un aspirante suicida vedovo incontra un ladruncolo alle primissime armi e gli offre un futuro (ottenendo il figlio che lui e la moglie defunta non sono riusciti ad avere) dopo che il piccolo ladro lo ha salvato dal treno. L’idea c’è ed è graziosa, adatta al periodo, ma ci sono punti da rivedere riguardo alla verosimiglianza (se l’uomo dà tutti i soldi al bambino, come fa a comperare la rosa per la moglie? Come fa un bambino di dieci anni a trascinare via un uomo sul punto di buttarsi sotto un treno? Ecco, al tuo posto ritoccherei il personaggio del ladruncolo dandogli qualche anno in più (soprattutto per quel che riguarda il linguaggio e poi è inverosimile che rapini l’uomo con un coltello così a sangue freddo, a meno che non sia stato addestrato dall’Isis).
Attenzione a:
sto arrivando amore mio (manca la virgola dopo arrivando)
Le premette la giugulare (gli premette visto che è un uomo, errore ripetuto anche nel resto del racconto)
Sbrigati dammi il portafoglio svelto (frase da riscrivere così: Sbrigati, dammi il portafoglio. Svelto)
Smettila di ridere faccio sul serio! (frase da riscrivere così: Smettila di ridere, faccio sul serio!)
Ma che c….o stai farneticando (mettere un punto interrogativo dopo farneticando)
O te ne vai capito? (manca la virgola dopo vai)
Troppe ripetizioni: stronzo, stronzate, sputtanarsi, puttane.
Ma chi c…o sei Babbo Natale? (manca la virgola dopo sei)
Refuso: Bouna per buona.
Ci sono parti da rivedere: vuoi dei soldi (con il vuoi scritto minuscolo in apertura di dialogo e anche il benissimo in apertura di dialogo scritto allo stesso modo, ma a inizio dialogo ci vuole la maiuscola).
Va (scriverei: va’ )
Se ti offro una bella colazione paparino (manca la virgola dopo colazione)
Attenzione a:
sto arrivando amore mio (manca la virgola dopo arrivando)
Le premette la giugulare (gli premette visto che è un uomo, errore ripetuto anche nel resto del racconto)
Sbrigati dammi il portafoglio svelto (frase da riscrivere così: Sbrigati, dammi il portafoglio. Svelto)
Smettila di ridere faccio sul serio! (frase da riscrivere così: Smettila di ridere, faccio sul serio!)
Ma che c….o stai farneticando (mettere un punto interrogativo dopo farneticando)
O te ne vai capito? (manca la virgola dopo vai)
Troppe ripetizioni: stronzo, stronzate, sputtanarsi, puttane.
Ma chi c…o sei Babbo Natale? (manca la virgola dopo sei)
Refuso: Bouna per buona.
Ci sono parti da rivedere: vuoi dei soldi (con il vuoi scritto minuscolo in apertura di dialogo e anche il benissimo in apertura di dialogo scritto allo stesso modo, ma a inizio dialogo ci vuole la maiuscola).
Va (scriverei: va’ )
Se ti offro una bella colazione paparino (manca la virgola dopo colazione)
- Sonia Lippi
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Re: L'INCONTRO
Ciao Salvatore
grazie per il commento.
Allora ho scritto questo racconto iniziando alle 22.30 perché prima non potevo, davanti alla tv, con mio figlio che voleva assolutamente guardare i cartoni animati con mamma.
Ho postato la prima stesura del racconto alle 1.00 ma era di 5400 caratteri e giustamente mi hanno fatto notare che con un Malus di 4 punti potevo avere ulteriori 30 minuti per rientrare nei 5000.
Ho fatto le correzioni al telefonino in 15 minuti e ovviamente mi sono persa virgole, maiuscole e punti interrogativi ... per non parlare poi delle parole che ho dovuto aggiungere per restituire un senso a certe frasi dopo il taglio.. alcune sono state modificate dal telefono e altre sono io che le ho scritte male... e non avendo il tempo di rileggere questo è il risultato.
Comunque di solito non amo uccidere il mio protagonista.... mi piace avere finali lieti
grazie per il commento.
Allora ho scritto questo racconto iniziando alle 22.30 perché prima non potevo, davanti alla tv, con mio figlio che voleva assolutamente guardare i cartoni animati con mamma.
Ho postato la prima stesura del racconto alle 1.00 ma era di 5400 caratteri e giustamente mi hanno fatto notare che con un Malus di 4 punti potevo avere ulteriori 30 minuti per rientrare nei 5000.
Ho fatto le correzioni al telefonino in 15 minuti e ovviamente mi sono persa virgole, maiuscole e punti interrogativi ... per non parlare poi delle parole che ho dovuto aggiungere per restituire un senso a certe frasi dopo il taglio.. alcune sono state modificate dal telefono e altre sono io che le ho scritte male... e non avendo il tempo di rileggere questo è il risultato.
Comunque di solito non amo uccidere il mio protagonista.... mi piace avere finali lieti
Ultima modifica di Sonia Lippi il mercoledì 20 dicembre 2017, 8:54, modificato 1 volta in totale.
- Sonia Lippi
- Messaggi: 137
Re: L'INCONTRO
Ciao Alessandra
Grazie per il commento.
Allora il mio protagonista ha 16 anni non 10 .
Sono andata a rivedere subito se per caso il t9 ( se leggi il commento precedente hai la spiegazione )maledetto avesse cambiato gli anni ma per fortuna rimane un 16 enne.
L' uomo dice al ragazzi di avere solo cinque euro per la rosa e il ragazzo dopo averlo perquisito lo lascia andare senza prendergli i soldi.
L' uomo da al ragazzo la sua catenina d'oro, l'orologio e le chiavi di casa per farlo andare a prendere la valigetta con i soldi(la cito all'inizio del racconto ) ma non gli da mai i 5 euro che infatti usa per comprare una rosa.
Per i refusi lo so, ci sono. Nel commento precedente al tuo ho spiegato la mia situazione, purtroppo con un figlio di tre anni che si addormenta tutte le sere all'una di notte non è facile avere il tempo e la concentrazione necessaria.
Grazie per la precisa segnalazione dei refusi, se mai passerò il turno sistemerò il tutto.
Buona giornata
Grazie per il commento.
Allora il mio protagonista ha 16 anni non 10 .
Sono andata a rivedere subito se per caso il t9 ( se leggi il commento precedente hai la spiegazione )maledetto avesse cambiato gli anni ma per fortuna rimane un 16 enne.
L' uomo dice al ragazzi di avere solo cinque euro per la rosa e il ragazzo dopo averlo perquisito lo lascia andare senza prendergli i soldi.
L' uomo da al ragazzo la sua catenina d'oro, l'orologio e le chiavi di casa per farlo andare a prendere la valigetta con i soldi(la cito all'inizio del racconto ) ma non gli da mai i 5 euro che infatti usa per comprare una rosa.
Per i refusi lo so, ci sono. Nel commento precedente al tuo ho spiegato la mia situazione, purtroppo con un figlio di tre anni che si addormenta tutte le sere all'una di notte non è facile avere il tempo e la concentrazione necessaria.
Grazie per la precisa segnalazione dei refusi, se mai passerò il turno sistemerò il tutto.
Buona giornata
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Re: L'INCONTRO
Ciao Sonia,
Purtroppo i refusi e le incertezze formali pesano sulla leggibilità del testo; questo penalizza un po' il racconto, di per sè buono e potenzialmente intenso dal punto di vista emotivo (ma non riesce a esserlo del tutto perché, appunto, la lettura qua e là si inceppa).
Personalmente, non mi aspettavo il finale, ed è stato una piacevole sorpresa (non avrei comunque visto la morte del protagonista come un "finire male" del racconto, perché sembrava andare incontro alla sua fine in modo sereno). Piccola perplessità sulla trama: perché Riccardo ha preparato una ventiquattrore con tutti i suoi risparmi da lasciare sul tavolo? L'ho trovato un po' artificioso, in fondo poteva lasciare il biglietto con le sue ultime volontà anche senza che i soldi fossero fisicamente lì.
Nel complesso, un racconto che potrebbe davvero diventare buono con un po' di revisione.
Purtroppo i refusi e le incertezze formali pesano sulla leggibilità del testo; questo penalizza un po' il racconto, di per sè buono e potenzialmente intenso dal punto di vista emotivo (ma non riesce a esserlo del tutto perché, appunto, la lettura qua e là si inceppa).
Personalmente, non mi aspettavo il finale, ed è stato una piacevole sorpresa (non avrei comunque visto la morte del protagonista come un "finire male" del racconto, perché sembrava andare incontro alla sua fine in modo sereno). Piccola perplessità sulla trama: perché Riccardo ha preparato una ventiquattrore con tutti i suoi risparmi da lasciare sul tavolo? L'ho trovato un po' artificioso, in fondo poteva lasciare il biglietto con le sue ultime volontà anche senza che i soldi fossero fisicamente lì.
Nel complesso, un racconto che potrebbe davvero diventare buono con un po' di revisione.
- Sonia Lippi
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Re: L'INCONTRO
Ciao Viviana
Grazie per il commento.
Per quanto riguarda i refusi ho spiegato in altri post, per quanto riguarda la valigetta ho pensato che il protagonista, sapendo che spesso passano dei mesi prima che la banca dia i soldi a chiunque si prenda la briga di soddisfare le ultime volontà di un morto suicida, abbia voluto agevolare questa operazione.
In realtà lo avevo accennato nella prima stesura del racconto ma poi ho dovuto togliere la spiegazione per rientrare nelle 5000 battute
Buona serata
Grazie per il commento.
Per quanto riguarda i refusi ho spiegato in altri post, per quanto riguarda la valigetta ho pensato che il protagonista, sapendo che spesso passano dei mesi prima che la banca dia i soldi a chiunque si prenda la briga di soddisfare le ultime volontà di un morto suicida, abbia voluto agevolare questa operazione.
In realtà lo avevo accennato nella prima stesura del racconto ma poi ho dovuto togliere la spiegazione per rientrare nelle 5000 battute
Buona serata
- giancarmine trotta
- Messaggi: 383
Re: L'INCONTRO
Ciao Sonia,
la tua storia rispetta il tema ed è anche natalizia. Piu americana che italiana in alcune sue sfaccettature. Mi riferisco ai dialoghi, in particolare alle parole del ragazzo all'inizio (Ma che cazzo dici amico, non è così che deve andare, tu dovresti avere paura, e mi dovresti dare il portafoglio mentre mi preghi di non farti del male) per esempio; mi sembrano di un buon telefilm poliziesco.
Non ripeto quanto tu hanno fatto notare in fatto di refusi; a MC e col poco tempo che hai avuto è normale.
Alla prossima,
G.
la tua storia rispetta il tema ed è anche natalizia. Piu americana che italiana in alcune sue sfaccettature. Mi riferisco ai dialoghi, in particolare alle parole del ragazzo all'inizio (Ma che cazzo dici amico, non è così che deve andare, tu dovresti avere paura, e mi dovresti dare il portafoglio mentre mi preghi di non farti del male) per esempio; mi sembrano di un buon telefilm poliziesco.
Non ripeto quanto tu hanno fatto notare in fatto di refusi; a MC e col poco tempo che hai avuto è normale.
Alla prossima,
G.
- raffaele.marra
- Messaggi: 397
Re: L'INCONTRO
La storia c'è, e devo dire che ogni tanto fa piacere incappare in racconti con il canonico lieto fine. Si tratta di una storia di altri tempi, probabilmente, che non ha pretese thriller né horror, che racconta una vicenda di redenzione associata a un mancato suicidio e alla nascita di un'amicizia. Insomma, un'iniezione di positività che, ribadisco, è ormai così snobbata da essere la vera sorpresa di questo mese. Peccato che lo stile non sia, a mio parere, all'altezza delle buone intenzioni che reggono la trama. Si vede che il racconto è stato scritto in fretta e manca del tutto la voglia di far gustare al lettore non solo una storia positiva ma anche un testo sufficientemente poetico (cosa che con una storia così sarebbe stato probabilmente indispensabile). Ovviamente ci sono tutte le attenuanti del caso, visti i tempi, i modi e gli spazi di Minuti Contati. Comunque, ripeto, si tratta di una prova buona che però richiede un forte intervento a livello stilistico per rendere il tutto più piacevole.
- giuseppe.gangemi
- Messaggi: 165
Re: L'INCONTRO
Ciao Sonia,
la storia mi è piaciuta e fa molto clima natalizio. Mi è piaciuto molto il finale con la svolta in positivo per i personaggi principali della tua storia. Il tema della redenzione e di altre possibilità per rimettersi in piedi è uno dei miei preferiti. Forse perchè anche io sono un Underdog.
L'unica pecca sono quei refusi sparsi per il testo. Il più evidente e il più brutto è bouna serata.
Tema presente e storia molto carina. Peccato che forze maggiori ti abbiano ostacolato, bravissima comunque.
Ciao
la storia mi è piaciuta e fa molto clima natalizio. Mi è piaciuto molto il finale con la svolta in positivo per i personaggi principali della tua storia. Il tema della redenzione e di altre possibilità per rimettersi in piedi è uno dei miei preferiti. Forse perchè anche io sono un Underdog.
L'unica pecca sono quei refusi sparsi per il testo. Il più evidente e il più brutto è bouna serata.
Tema presente e storia molto carina. Peccato che forze maggiori ti abbiano ostacolato, bravissima comunque.
Ciao
-
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Re: L'INCONTRO
Ciao Sonia,
il tema è sicuramente centrato, e la storia è gradevole, ma a mio avviso un pochino telefonata. Non so perhé, ma nel momento in cui Riccardo "lancia" al lettore l'associazione Diego/figlio ho subito pensato che Diego l'avrebbe salvato e lo avrebbe adottato come papà. Non che sia sbagliato, sia chiaro, però mi suona un po' buonista e natalizio. E nemmeno questo è sbagliato a prescindere, ovviamente, è semplicemente una mia interpretazione. Diversi refusi, ma di questo hai già dato ampia spiegazione (dovrebbero creare un gruppo FB di t9 haters, mi ci iscriverei all'istante!)
il tema è sicuramente centrato, e la storia è gradevole, ma a mio avviso un pochino telefonata. Non so perhé, ma nel momento in cui Riccardo "lancia" al lettore l'associazione Diego/figlio ho subito pensato che Diego l'avrebbe salvato e lo avrebbe adottato come papà. Non che sia sbagliato, sia chiaro, però mi suona un po' buonista e natalizio. E nemmeno questo è sbagliato a prescindere, ovviamente, è semplicemente una mia interpretazione. Diversi refusi, ma di questo hai già dato ampia spiegazione (dovrebbero creare un gruppo FB di t9 haters, mi ci iscriverei all'istante!)
Re: L'INCONTRO
Racconto di quelli buoni, nel senso che cercano il bello e lo tirano fuori. Ad alcuni possono sembrare buonisti, ma io penso che così come ci sono i cinici è bello ci siano anche gli ottimisti. Tutto questo per dire che mi è piaciuto, anche se è ancora lontano dalla sua forma perfetta. Ci sono molti refusi che vanno aggiustati e mi sembra di potere affermare che anche il dialogo con il ragazzo possa essere migliorato, reso più soffuso (soprattutto nelle linee di dialogo di quest'ultimo). Inoltre, sempre in fase di revisione puoi trovare un modo per sistemare il futuro di entrambi perché nella mia logica di lettore siamo a un punto in cui il ragazzo s'è preso tutto e il protagonista non ha niente. Chiaro, è una quisquilia. Per me un pollice che vira timido verso l'alto. Passa dal Laboratorio che penso si possa portare in Vetrina.
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