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alessio.cecchin
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Messaggio#1 » lunedì 19 febbraio 2018, 22:43

Sarah esce dalla doccia deliziosamente accaldata. Asciuga i capelli biondi e ricci con l’asciugamano fresco di bucato, inebriata. La attende una nuova giornata produttiva. In cucina afferra la fetta di pane abbrustolito e ne morde un angolo.
Kitt esce dalla cucina masticando ancora, pronto per la sessione di lavoro. Infila le mani nei guanti tattili e inizia a scrivere. Le parole volano davanti ai suoi occhi, interagiscono, si fondono, esplodono in paragrafi, capitoli, compenetrano grafici, fotografie, video. Il codice informatico trasforma tutto in un ambiente visitabile, come un museo, o un altro mondo.
In esso entra Gnuth. Gnuth inala l’aria gelida della foresta ai piedi di montagne inviolate. Indossa una pelliccia, bracciali metallici e scarpe di pelle cucita grossolanamente. Porta una spada alla cintura di cuoio e impugna un’ascia. Davanti ai suoi occhi c’è una donna sconosciuta, pare risplendere di luce propria. Alta, slanciata, la luce la rende indistinta, impalpabile.
Davanti all'ignoto Gnuth si mette sulla difensiva. Solleva l’ascia, pronto a sferrare un fendente.
- Chi sei tu?
La donna non tradisce emozioni, risponde con una domanda
- Tu sei Gnuth, vero?
Gnuth ora è nervoso. Alza la voce.
- Chi conosce Gnuth?
- Voglio solo sapere da quanto tempo sei qui
- Tempo?
- Sì, un giorno? Un anno?
Rupert è seccato. Entra nel ristorante dove passa abitualmente le pause pranzo. Oggi sembra quello di Happy Days. Non male la nuova cameriera: bionda capelli lisci…
- Il solito, Rupert?
Mike esce in strada. Indossa scarpe da ginnastica con sospensioni in titanio e una tuta sportiva di polimeri. Inizia la sua sessione di Jogging. Nel viale del parco viene affiancato da una donna, un bel colpo d’occhio in leggins e canottiera, la coda di cavallo ondeggia mentre rompe il ghiaccio.
- Corri qui tutti i giorni?
Mike è ancora infastidito.
- Io, uh… beh. Sì.
- Da quanto tempo?
Mike si ferma, anche lei interrompe la corsa. Lui la indica con un dito.
L’uomo senza nome entra come una furia nel seminterrato. Indossa una maschera e impugna un cutter arrugginito. La donna incatenata a una caviglia non sembra spaventata. Solleva lo sguardo sotto i capelli sporchi e arruffati. Chiede soltanto:
- Da quanto tempo sono qui?
Il carnefice, più spaventato della vittima, torna sui suoi passi.
Un'anacronistica campanella annuncia l'ingresso di Kate nella libreria. Un uomo barbuto con spesse lenti bifocali alza lo sguardo, dimostra ottant’anni. Lei si stringe nell’impermeabile come a volersi nascondere.
- Buongiorno. Ci siamo già visti? Desidera un libro?
Kate risponde cauta.
- No, sono entrata per caso.
- Magari abbiamo mangiato insieme al Time and Space.
- No, non mi avrebbe riconosciuta.
Kate è di nuovo sospettosa. Lui si stringe nelle spalle.
- Oh, sono qui da così tanto tempo - dice l’uomo come se questo spiegasse tutto.
- Io vivo in città da un paio d’anni.

Finalmente!
Susan sorride.
- Mi perdoni, devo andare in bagno. Sa, a quest’età...
Sfila il visore per la realtà virtuale e interrompe il collegamento. Pensavo fosse un lavoro più semplice. Sfiora l’oloschermo a mezz’aria. Osserva l’ospite dietro il vetro. Il primo checkup che conduce da sola. Sette character in tre ore di tempo reale. Due passaggi di monitor e cinque per riuscire a intervistarlo con successo. Almeno sta bene.
Tempo percepito: 2 anni
Tempo reale: 75 giorni
Rapporto 10 a 1: rispettato
Le fasce di sospensione orizzontale si adattano alla posizione dell’ospite. Bene, è uscito dalla libreria e ora sarà alle prese con la sua ottava personalità. La tuta unisex è così anonima da rendere difficile intuire il sesso dell’ospite. Non importa. Susan deve soltanto intervistare i clienti della 240 hours per la verifica psicologica. Le hanno spiegato che tendono a dimenticarsi dei controlli periodici, durante l'immersione. Impegnati in un nuovo mondo basato sulle proprie esigenze, passioni, fantasie e, perché no, perversioni. Vivono, lavorano, si divertono. Fino al temine del contratto il loro tempo durerà dieci volte tanto.



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Spartaco
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Re: 240 ore

Messaggio#2 » lunedì 19 febbraio 2018, 23:58

Bravissimo, taglio riuscito. Sei sotto le 4000 battute.
Buona Materia Oscura Edition!

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diego.martelli
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Re: 240 ore

Messaggio#3 » giovedì 22 febbraio 2018, 11:54

Funziona! Il tema "Mondo Nuovo" viene rispettato, e credo anche che ci si possa vedere un omaggio alla vena utopistica di U. K. Le Guin. L'argomento che viene presentato è stato recentemente esplorato in vario modo in "Black Mirror", ma la struttura del testo, che a una prima lettura mi ha confuso, a una seconda rilettura mi ha decisamente convinto.
Non ho però compreso bene la parte iniziale, prima del primo viaggio "onirico/virtuale": vengono presentati Sarah e Kitt, ma non riesco a capire che relazione hanno con Susan, che pare essere la protagonista delle indagini e il pov del finale: se sono solo "altri tecnici", lo spaccato della loro vita domestica è superfluo. L'altro problema che percepisco è la chiusura molto "tell" e poco "show" che spiega il senso di quanto abbiamo visto: avrei preferito un maggiore mascheramento della spiegazione dentro i pensieri della protagonista, o magari un dialogo che lo esplicitasse in modo meno forzato... ma mi rendo ben conto che i limiti di spazio e tempo costringono a fare scelte, e già così far stare tutto dentro deve essere stato davvero complicato.
Complimenti!

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giulio.marchese1
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Re: 240 ore

Messaggio#4 » domenica 25 febbraio 2018, 19:03

Ciao Alessio,
Il tuo racconto è l'affresco della giornata lavorativa di una psicologa all'interno di questo programma, 240 ore, che permette all'utente di vivere diverse esperienze (e perversioni) che non potrebbero essere vissute nel mondo reale. La psicologa ha appunto il compito di verificare che l'esperienza, pur rimanendo appagante, non danneggi la psiche dell'utente e per far ciò cerca di mimetizzarsi all'interno dell'esperienza stessa per testare l'ignaro utente.
Detto ciò tu affronti il racconto dal punto di vista dell'utente nella prima parte, raccontando le esperienze una dopo l'altra per confondere il lettore prima della rivelazione finale. Il problema è che, almeno io, ho capito quello che stava succedendo al terzo personaggio (o character), che tra l'altro a mio avviso introduci male con "In esso entra Gnuth". Questo sulle prime mi ha fatto pensare che i primi due fossero fuori dal programma, poi contando i 7 character ho capito. Penso che il tuo obiettivo fosse creare frenesia nel passaggio da una personalità (con annesso mondo") all'altra, però a mio avviso non ci sei riuscito appieno perchè il ritmo non è così serrato e il numero di personalità, a questo ritmo, forse è eccessivo perché mi è sembrato di leggere cose a caso, che avevo intuito essere ideate per confondermi e che non solo non lo facevano ma mi irritavano a tratti. Secondo me è fortemente migliorabile, spero queste mie impressioni possano esserti utili. Se non sei d'accordo con qualcosa, o non ho capito una mazza, rispondimi. Cerco di commentare nei primi giorni per concedere diritto di replica.

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Peter7413
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Re: 240 ore

Messaggio#5 » mercoledì 28 febbraio 2018, 15:44

L'ho riletto più volte. Ha del potenziale che mi sembra ancora inespresso. Nulla da dire sulla forma, ma presenti una situazione e sostanzialmente ti fermi a quello. Non che sia un male, però la prima parte tende a risultarmi (sottolineo a me) confusa mentre la seconda mi appare come poco esaustiva e incisiva. La mia idea è che necessiti di uno sviluppo maggiore e più articolato oltre che di più caratteri per permetterti di giocare di più e meglio per tutta la prima parte.

andrea.carbone
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Re: 240 ore

Messaggio#6 » mercoledì 28 febbraio 2018, 18:04

Penso che questo racconto sia molto cinematografico e la vedrei benissimo come sceneggiatura di un cortometraggio che fa delle immagini le protagoniste, quasi come un Lynch fantascientifico in cui non è obbligatorio seguire una trama lineare, piuttosto lasciarsi trasportare dalle immagini e dalle parole in un viaggio onirico che dovrebbe scatenare delle emozioni. Il problema è che in versione racconto, perde quasi tutto il suo potenziale, perchè pur avendolo letto un paio di volte, non sono riuscito a lasciarmi immergere in queste immagini, ho proprio fatto fatica a visualizzarmi luoghi, volti, personaggi, il che mi ha lasciato completamente privo di reazioni. Complimenti per il coraggio.

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DandElion
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Re: 240 ore

Messaggio#7 » giovedì 1 marzo 2018, 0:50

Mi associo al commento di Bertino: il potenziale c'è, ma manca qualcosa.
La catena degli eventi ha senso, ma mi mancano il come ed il perchè. è sciapino, senza essere completamente scialbo.
mi sembra un racconto di brace, sotto la cenere si intravede qualcosa, ma non si può capire cosa. Varrebbe la pena di ampliarlo, secondo me.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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erika.adale
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Re: 240 ore

Messaggio#8 » giovedì 1 marzo 2018, 8:36

on ti dò delle dritte originali, ma mi accodo a quanto già detto da altri. Mi sono disorientata all'inizio, le immagini che si susseguivano avevano una dimensione forse più cinematografica che letteraria, dunque fino alla spiegazione finale non ho capito nulla. Certo, in parte è un effetto ricercato, ma il rischio è che il lettore non obbligato dal contest si stanchi prima e non arrivi al termine. Nulla da dire sull'idea di fondo, buona e ampliabile, a mio avviso, in una novella di più ampio respiro.

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Andrea Partiti
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Re: 240 ore

Messaggio#9 » giovedì 1 marzo 2018, 19:12

Posto che l'idea funziona e si adatta perfettamente al tema, le mie obiezioni sono sull'economia delle varie parti del racconto. Calarci direttamente nei controlli dei vari personaggi per poi svelare cosa sta succedendo alla fine lo troverei molto più efficace che non lasciarci intuire qualcosa in un incipit che comunque non spiega abbastanza da fare la differenza, serve solo a dirci che quelli che vediamo sono mondi virtuali di un qualche genere, e penso potresti farlo aggiungendo qualche peculiarità in un paio di essi in modo da farlo intuire indirettamente.
Sono ancora confuso, nonostante le riletture, sull'identità/ruolo dei vari personaggi. Non so se il primo personaggio che presenti ènuno dei clienti da controllare e ci mostri la sua vita virtuale in cui lavora ed è felice, oppure se è un controllore. Perché ci mostri Kitt che entra nel mondo simulato come Gnuth e incontra la donna, ma poi parli di immersioni a lungo termine e controlli per controllare il contatto con la realtà, farlo poco dopo l'immersione mi sembra strano. Insomma, penso che qualcosa sia finito tagliato e rimasto in sospeso.
Il carosello di personaggi è terribile, ma funziona bene per l'effetto che vuoi creare, una volta "riorganizzato". Come scelta estetica spezzerei il racconto graficamente dando un paragrafo ciascuno con dello spazio in mezzo. Si amalgamano già così senza accentuare questo effetto attaccandoli uno all'altro.

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jimjams
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Re: 240 ore

Messaggio#10 » giovedì 1 marzo 2018, 21:35

Un'idea interessante. Un istante di confusione iniziale, ma l'allenamento da lettore ha fatto il suo sporco lavoro e sono andato avanti imperturbabile e fiducioso. Infatti la matassa si è andata schiarendo velocemente e già a metà del racconto era chiaro di cosa stavamo parlando, c'era solo da circostanziarlo e da vedere dove si andava a finire. Fine che, stante lo spazio finito che avevi a disposizione, arriva un po' affannata, cercando di spiegare tutto in maniera molto compatta. Ci riesce ma ha il sapore del dump. Peccato veniale, con il giusto spazio può diventare un racconto molto grazioso, inserendo oltre ai freddi avvenimenti anche una visione interna della protagonista. Ecco, per coinvolgere di più potresti provare a dare una focalizzazione interna, ma parziale, che sveli preoccupazioni e pensieri della donna "sul pezzo" ma non sveli invece il background, se non man mano che la storia avanza.

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DavidG
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Re: 240 ore

Messaggio#11 » giovedì 1 marzo 2018, 22:06

Ciao, devo dire che il tuo racconto mi ha disorientato. All'inizio ho fatto veramente fatica a seguire i vari personaggi e le varie situazioni: troppe in cosí pochi caratteri. Solo alla fine si chiarisce tutto. Complimenti per il coraggio, è ovvio che sarebbe molto meglio anche solo col doppio dei caratteri, 4k sono un limite veramente duro da rispettare.

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