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Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 19 marzo 2018, 22:01
da alexandra.fischer
IL SEGNO DELLA RISCOSSA
Di Alexandra Fischer
La terrazza ingrigita dalle intemperie è rimasta sempre la stessa ma non la persona che vi si affaccia ora, ribadendo così agli assedianti la sua fermezza nel restare.
Fra quelle mura c’è il simbolo della città, un serpente scolpito nel bronzo e posto a guardia dei rotoli sacri e delle mappe incise su lastra d’oro commemoranti le vittorie del passato.
La città di Solbedio ha reagito soltanto se provocata dalle vicine, ma in modo incruento, suggestionandole attraverso le arti e la magia: i nemici si sono rigenerati visitando le sale di palazzi dai pavimenti rivestiti di mosaici dai colori ipnotici, ascoltando musiche in grado di restituire sogni perduti e ammirando sculture e dipinti in grado di commuovere gli osservatori e far deporre loro le armi.
La persona affacciata alla terrazza sa che queste vittorie passate non contano ora che i nuovi nemici provengono da Nigromalgajo, li vede assiepati nelle loro armature bianche e le trova simili a carapaci di insetti rinsecchitisi in ere lontane.
I loro pugnali lunghi e affilati sembrano parti di mandibole pronte a triturare il palazzo principale della città e la persona non intende lasciare che ciò accada: ignora cosa sia rimasto al di là delle colline immerse nella luce viola del crepuscolo, punteggiate qua e là di pagode.
Le mancano le notizie della città, le luci sono accese dovunque e qualche ombra si muove dietro le finestre ad arco, ma sa che in ognuna delle dimore ci sono lampade in grado di dare la parvenza di vita alle ombre, perché Solbedio è anche una città di incantamenti.
Le ha usate per allontanare gli assedianti ancora un giorno, ma l’energia magica delle lampade di alabastro traforato si è esaurita per colpa della sua malinconia per essere stata lasciata sola: ecco, ha fatto il gioco dei nemici credendo davvero di essere indifesa.
Il buio si allunga nella stanza colma di broccati dai colori simili a quelli dei ruscelli che ornano i giardini di Solbedio, ma lei sente la presenza del simbolo della città: il serpente divoratore di spettri.
È alle sue spalle, deve soltanto fare uno sforzo per sollevarlo e metterlo sulla terrazza.
Se ha esitato a farlo fino ad allora, ne dà la colpa al senso di fragilità che l’ha paralizzata: sfilandosi dal polso il nastro rosso per ornarne il collo del rettile nel rituale di magia delle emergenze più gravi, pensa di stare osando troppo, non è un esperto di sortilegio, ma solo un addetto da poco adibito alla cura dei rotoli.
Eppure.
Afferra la statua del serpente e la porta sulla terrazza.
Mentre la posa in vista, vede avvicinarsi gli assedianti sempre di più e allora compie la sua magia: accarezza il collo del rettile dandogli la sua energia vitale.
Il serpente si anima, soffiando e il suo richiamo risveglia creature altrettanto potenti: sciamano dalla terra e si avvinghiano sugli assedianti trasformandoli in statue.
Non è che l’inizio della riscossa di Solbedio, pensa l’addetto ai rotoli sacri, fiero per un momento di averli letti mentre li restaurava.
Aspettando che il serpente ritorni a lui e gli renda il nastro rosso, si siede spossato ma felice del suo coraggio.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 19 marzo 2018, 22:46
da antico
Ciao Alexandra! Sempre velocissima a consegnare! Tutto ok con i parametri, buona Guerri Edition!

Re: Il segno della riscossa

Inviato: martedì 20 marzo 2018, 18:20
da alexandra.fischer
Ciao Antico, grazie.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: mercoledì 21 marzo 2018, 12:59
da ChiaradiLuna
Ciao Alexandra!
Vediamo di commentare il tuo racconto.
Tema: Per quanto hai sfruttato il nastro rosso come strumento per animare il serpente trovo che passi in secondo piano rispetto alla storia. Se avessi letto il tuo brano senza sapere il tema, non avrei mai indovinato che fosse "nastro rosso".
Stile di scrittura: Credo ci sia poco ritmo, ma tutto sommato si legge abbastanza bene.
Chiarezza dei contenuti: Mi piacciono i retroscena di questo racconto, cioè mi piace come narri le vicende di questa città con le vicine. Dall'altra parte non mi piace che lasci in sospeso l'identità del protagonista e che per questo in buona parte del racconto lo chiami "la figura / la persona". Capisco che volessi creare suspense ma ho l'impressione che renda il tuo racconto poco personale o conivolgente. Ovviamente sono solo mie impressioni personali.
Idea generale: Una città da salvare, un -apparentemente- innocuo reastauratore e un potere immenso da liberare. Ci sta.
In bocca al lupo!

Re: Il segno della riscossa

Inviato: giovedì 22 marzo 2018, 16:49
da Il Calmo
L’incipit mi è piaciuto subito. Mi ha scagliato in una dimensione epica e lontana nel tempo, presumibilmente orientaleggiante, che mi ha ricordato la battaglia dei tre regni o comunque film su quel tema.
Poi però piano piano ho perso l’empatia con quello che leggevo.
Lo stile mi piace sia chiaro, la descrizione dei carapaci e delle mandibole ad esempio sono perfette, però mi è mancato qualcosa.
Questa persona o figura senza nome ad esempio non l’ho molto capita.
Nel finale quando si rivela essere un restauratore, ho perso l’epicità del racconto, forse sono solo parole al vento, cerco di esprimerti quello che ho provato leggendo e mi rendo conto che non è facile.
Il tutto vira forse troppo sull’onirico per i miei gusti e perdo il filo della vicenda.
Per il resto è ben scritto e hai uno stile in linea con quanto racconti e questo è un pregio notevole.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: venerdì 23 marzo 2018, 20:21
da alexandra.fischer
Ciao ChiaradiLuna, grazie del commento: mi dispiace che il protagonista sia parso troppo impersonale e l'uso del nastro sia risultato troppo in secondo piano. Devo proprio stare attenta a non cadere in certe tecniche di scrittura non più di moda (oggi ci vuole più verosimiglianza). Sono contenta che la trama ti sia piaciuta e apparsa scorrevole nell'insieme. Grazie per l'incoraggiamento.

Ciao Il Calmo: mi scuso per l'eccessivo onirismo della storia e la mancanza di caratterizzazione del personaggio principale (e già, stavo pensando troppo alla sorpresa finale). Sono contenta che la storia nel suo insieme ti sia piaciuta.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: sabato 24 marzo 2018, 1:20
da Filippo
L’inizio del racconto ha una grande capacità evocativa. Sono riuscito ad immaginare gli odori, i colori, perfino il clima della scena che descrivi. L’ho immaginata immersa in un profondo silenzio. Un incipit forte, capace di calare immediatamente nel tempo e nel luogo della storia. Quando lo stile evocativo e descrittivo ha lasciato spazio alla descrizione delle azioni, invece, ha perso leggermente di efficacia (ma è solo una mia impressione!). Sia a prima che a seconda lettura mi è venuto il dubbio che il guardiano sia una donna. La magia, che nella prima parte è elemento soltanto accennato, che resta nel contorno favolistico, nel finale predomina, forse in maniera troppo esplicita (ma questo ancor di più soltanto per il mio gusto!)
Complimenti per alcune immagini, quella dei soldati schierati e quella delle luci della città su tutte.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: sabato 24 marzo 2018, 10:33
da Eugene Fitzherbert
Ciao, Alexandra,
è sempre un piacere perdersi nelle tue visioni sognanti e illusive. Sicuramente la fantasia non ti manca e la cosa buona è che riesci a far vedere a noi lettori quello che immagini, accompagnandoci tra guerrieri, spettri e animali fantastici, perché sicuramente tu sai dove trovarli.
Questo racconto non è da meno: Salbedio sembra una città stato arroccata da qualche parte in estremo oriente, e il tuo protagonista senza nome è l'unico che in tempi così duri ha trovato il coraggio di risvegliare il serpente. Il fatto che l'Addetto ai Rotoli sia sempre senza nome è una scelta che non disapprovo, ma rilevo solo che rende un po' complicato seguire il soggetto delle frasi: la cosa buona da fare, se vuoi rimanere sull'impersonale, è quello di dargli una denominazione univoca (l'uomo o il vecchio et similia), così da far capire sempre a chi ti stai riferendo. Dire 'la persona' e poi parlare anche di altre persone (nelle case per esempio) è fuorviante.
Nel complesso buona prova: complimenti!

Re: Il segno della riscossa

Inviato: sabato 24 marzo 2018, 12:06
da Sybilla Levanti
Alexandra, dunque...la sensazione che il tuo racconto mi ha dato è di essere stato estrapolato da un qualcosa di più ampio e corposo e in cui viene meglio spiegato il ruolo del nastro rosso, ma in questo contesto non si pone in primo piano ma in sordina. Avrei puntato più sul ruolo del simbolo e del nastro rosso limitando le considerazioni del(la) protagonista.
Lo stile volutamente epico si sposa bene con la scelta "fantasy" e mi è piaciuto.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: domenica 25 marzo 2018, 10:52
da Daniel Travis
Ciao e complimenti.
Il punto di forza del racconto è senza dubbio la tua capacità, con pochissimi tratti, di dipingere uno scenario fantasy piuttosto vivo e un "esercito dei cattivi" minaccioso.
Il suo punto debole è la mancanza, di fatto, di un conflitto drammatico presente in scena: è un po' come se la primissima scena fosse Gandalf che cade nella lotta con il Balrog, quindi riemerge come Gandalf il Bianco, quindi titoli di coda. Certo, sappiamo che ci sono stati dei problemi, sia prima che in mezzo, e magari anche dopo, ma non ne abbiamo sentito nessuno sulla nostra pelle.
C'è anche qualche fragilità di forma che è già stata commentata.
Una nota incidentale: anch'io ho creato un'ambientazione in cui ho tratto dall'esperanto le parole della mia "lingua antica". Bello vedere che non sono l'unico.
A presto.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: domenica 25 marzo 2018, 11:34
da Roberto Masini
Ciao, Alexandra.
Un racconto fantasy che ci proietta in un mondo vagamente orientale con nemici, spettri e quant'altro. Il bagaglio di argomenti e personaggi non è certo originale ma è reso in maniera perfetta. Anche per me usare il termine persona per creare suspense sul sesso dell'addetto ai Rotoli Sacri è inutile. Forse valeva la pena di usare paralizzato per scoprire che è un uomo, perché il soggetto persona è molto lontano dalla frase. Ma questi sono veramente particolari legati alla mia sensibilità che non inficiano il mio giudizio positivo dell'intero racconto

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 10:18
da viviana.tenga
Ciao Alexandra,
Punto di forza del racconto è senz’altro la caratterizzazione dell’ ambientazione, molto evocativa nonostante il poco spazio a disposizione. L’ambiguità intorno alla figura del protagonista non è secondo me un difetto in sé, ma sono d’accordo con Eugene che “persona” è un termine poco efficace (e, non saprei dire bene perché, ma mi suona male in mezzo allo stile evocativo che usi).
Altra perplessità sul tema: il nastro rosso compare come oggetto usato per il rito magico, ma al suo posto avrebbe potuto esserci qualsiasi altra cosa.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 20:17
da alexandra.fischer
Ciao Filippo, scusa per la mancanza di efficacia nella parte della resa delle azioni e dell'ambiguità del personaggio principale (colpa mia, devo lavorare parecchio su elementi di quel tipo). Sono contenta che le immagini evocate ti siano piaciute.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 20:19
da alexandra.fischer
Ciao Eugene, scusa per il difetto di essere ricorsa a un generico: persona per identificare il personaggio principale della storia (era per creare mistero, ma avrei potuto farlo diversamente). Sono contenta che la storia nel suo insieme ti sia piaciuta.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 20:22
da alexandra.fischer
Ciao Ophelia, per la verità il racconto mi è venuto fuori così...dosato fin troppo, dando per scontate troppe cose importanti, me ne rendo conto solo ora. Scusami se per questo il dettaglio del nastro rosso si è indebolito tanto. Ti ringrazio per i complimenti in merito al mio stile.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 20:25
da alexandra.fischer
Ciao Daniel, grazie delle osservazioni in merito alla mancanza di conflitto nella storia (prometto che oserò di più in futuro). Per quel che riguarda l'uso dell'esperanto per dare una nota esotica a nomi e personaggi, sai, me l'ha ispirata la lettura del "Mondo del Fiume" di José Farmer. E le altre fragilità...eh, quelle solo la lettura e la scrittura continue possono attenuarle (spero).

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 20:28
da alexandra.fischer
Ciao Roberto, mi dispiace che questo protagonista abbia indebolito la storia, d'ora in poi mi guarderò bene dall'usare il termine persona per introdurre il personaggio principale...lo farò agire in modo che si presenti da solo. Sono lieta che il resto della storia ti sia piaciuto. E, per quel che riguarda l'originalità dei temi e dei personaggi, ecco ho voluto tentare qualcosa di vicino alla sensibilità comune (come la fascinazione per un certo tipo di oriente immaginario) e ritengo sia un pregio che ti apparsa così (troppa originalità fa paura...se pensi a certe svolte fantasy che vedono i Romanov come angeli sotto mentite spoglie!)

Re: Il segno della riscossa

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 20:32
da alexandra.fischer
Ciao Viviana, grazie per le osservazioni in merito all'uso di persona (stonato nel testo) e a quello del nastro rosso (intercambiabile). Provvederò a farle mie per evitare di ripetere errori simili. Scusa.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: giovedì 29 marzo 2018, 20:07
da giuseppe.gangemi
Ciao Alexandra,
le vicende della tua storia mi sono piaciute. Sei molto brava nel descrivere i luoghi in cui si svolgono le azioni. Io però penso che avresti dovuto dare maggior spazio al tuo protagonista. Gli hai dato poco spazio privilegiando invece lo scenario in cui si svolgono i fatti.
L'ambientazione orientaleggiante mi piace comunque.
Il modo in cui gli avversari vengono sconfitti è esaltante per me lettore.
Non ho trovato refusi o errori.
Tema rispettato.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: domenica 1 aprile 2018, 18:54
da alexandra.fischer
Ciao Giuseppe, grazie di aver trovato del buono nell'ambientazione della mia storia. Mi dispiace che il protagonista mi sia venuto fuori così. In futuro sarò molto cauta con il termine "persona" e comincerò a usare qualche dettaglio già a inizio storia per caratterizzare meglio il protagonista.

Re: Il segno della riscossa

Inviato: venerdì 6 aprile 2018, 20:16
da alexandra.fischer
Ciao Antico, grazie del commento. Terrò conto del tuo consiglio di aggiustare il finale del racconto e anche di dare al protagonista maggiore risalto già a inizio storia. Per il resto, sono contenta che la storia nel suo complesso ti sia piaciuta.