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Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: martedì 20 marzo 2018, 0:56
da diego.martelli
L'uomo passò sulle foglie morte del sentiero con passo solenne, tenendo bassa la torcia elettrica. Portava una barba in disordine in cui si poteva scorgere più di un filo grigio, ma poteva avere al massimo cinquant'anni. Stringeva sotto il braccio due vecchi libri e un quaderno fitto di appunti. Sobbalzò al richiamo di un gufo, perché era un codardo, ma si rassicurò pensando che era un posto isolato dove non poteva esserci nessuno, e proseguì.

Si fermò alla fine del sentiero, illuminando l'accesso di servizio per il centro commerciale abbandonato. Appena dentro all'alto tubo di calcestruzzo, ancora appeso alla grata divelta, c'era il nastro rosso. Era il nastro rosso con cui lei si era legata i capelli quella sera; il nastro con cui quelle bestie le avevano stretto i polsi, dopo che lui era scappato; il nastro rosso che le stringeva il collo, quando l'avevano trovata nuda, morta, nel tunnel.

Rilesse nel quaderno le ormai familiari sequenze di date e formule chimiche inframezzate da simboli alchemici, frasi in latino e appunti di fisica quantistica. Sarebbe tornato indietro, ad avvertire sè stesso nel passato, per impedire tutto quello che era accaduto. Iniziò a disporre i libri in punti precisi determinati dalla posizione degli astri. In un punto asciutto davanti al tunnel tracciò un perfetto pentacolo con polvere d'argento. Aprì lo smartphone e con esso ricontrollò l'esatta posizione dei pianeti.
Il vigliacco si era chiesto mille volte perché la polizia non avesse portato via il nastro come prova. Sapeva però che il nastro rosso era importante, perché era un punto preciso nel tempo e nello spazio. I colleghi dell'università ridevano quando lui diceva cose del genere. Ma loro non avevano avuto alcun incentivo a fare l'impossibile, a scoprire le correlazioni nascoste fra scienza e magia. Loro non erano dei codardi e non dovevano rimediare a nulla.

Era tutto pronto. Era il momento! Accese le candele. La luna apparve oltre i pini, illuminando il cerchio d'argento, abbagliandolo, stordendolo.

Poteva vedersi da giovane, ora, arrivare ridendo tenendola per mano. Il cuore gli batteva. Sarebbe stata la loro prima volta. Anche all'uomo batteva il cuore, ma per la paura. Vide arrivare anche gli altri; provò a parlare, ma il sé stesso del passato non lo sentiva. Provò a toccarlo, a prendere lei per condurla via; inutile! Tutto inutile! Poté solo vedere il sé stesso del passato fuggire via fra le risa dei suoi aggressori, gridandosi codardo! Codardo! Codardo...

Quando la luna smise di rilucere sul pentacolo d'argento il vecchio piangeva. Ma non piangeva perché scienza e magia avevano fallito: piangeva per quel ragazzo terrorizzato mostratogli dalla luna, che non si era mai perdonato e che aveva perso gli anni, gli affetti e forse la ragione per rimediare a quel che non poteva essere rimediato.

La luna pietosa scivolò oltre i pini. Solo il buio vide le lacrime dell'uomo che si allontanava tenendo il nastro rosso nella mano. Era triste, ma il richiamo del gufo non gli faceva più paura.

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: martedì 20 marzo 2018, 0:57
da antico
Ciao Diego! Tutto ok anche per te, buona Guerri Edition!

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: mercoledì 21 marzo 2018, 11:32
da ChiaradiLuna
Ciao Diego!
Vediamo di commentare il tuo racconto.
Tema: Questo nastro rosso tra i capelli di una vittima è estremamente gettonato in questo contest, che resta comunque azzeccato.
Stile di scrittura: Trovo il tuo modo di scrivere "didascalico": è preciso e scorrevole.
Chiarezza dei contenuti: Da come ho interpretato il tuo racconto, un uomo passa la sua vita tra libri e ricerche per trovare il modo di rimediare ad un suo errore del passato. Riesce a creare un varco temporale ma non può fare nulla per salvare la ragazza, e così si rassegna. Direi che la storia fila liscia.
Un unico consiglio che mi permetto di suggerirti è che mi pare ci sia poca suspense, forse dovuta al fatto che tendi ad essere molto preciso nelle descrizioni e di conseguenza lasci poco da immaginare al letto.
Il finale mi lascia un po' di amaro in bocca (tanta fatica per niente!). Ovviamente queste sono solo considerazioni personali.
Idea generale: l'idea c'è, forse un filo di ritmo in più e un finale d'effetto l'avrebbero resa meglio. E' comunque un buon racconto!
In bocca al lupo!

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: mercoledì 21 marzo 2018, 19:36
da Eugene Fitzherbert
Ciao, Diego!
Il tuo racconto è molto interessante, soprattutto per il personaggio principale che vive un conflitto con se stesso, tanto intenso da spingerlo in angoli delle conoscenza che forse non dovrebbero essere esplorati.
L'idea di alterare il flusso degli eventi andando avanti e indietro nel tempo non è nuova, ed è bello come il tuo racconto suggerisca che il normale flusso del tempo non possa essere alterato, che comunque, anche se si riesce ad andare indietro, lo si fa come meri spettatori.
Forse quello che veramente manca, in un racconto con i viaggi nel tempo, è quell'effetto di loop o di circonvoluzione, dove anche il protagonista del passato si accorge della presenza invadente del se stesso del futuro senza sapere chi realmente sia. Ma questo è solo un esercizio di brainstorming.
Per il resto, il tema è centrato, il nastro rosso ha un ruolo simbolico e non solo (racchiudendo le coordinate spaziotemporali della ragazza) e tutto scorre bene con un buon ritmo e un buono stile.
Complimenti.

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: giovedì 22 marzo 2018, 16:48
da Il Calmo
Sono sincero, il racconto non mi ha preso particolarmente.
Parte in un modo interessante, con il ritrovamento di un nastro rosso legato ad un omicidio ma poi si dipana seguendo un filone fantascientifico che ho stentato a seguire e quindi sono rimasto interdetto.
Il modo di scrivere di per sé sarebbe anche chiaro e scorrevole però l’ho trovato troppo didascalico, specie nel finale, dove però non sei entrato nel dettaglio del perché lui fosse scappato tanti anni fa, che forse era la cosa che avrei voluto sapere davvero.
Forse avrei giocato con i salti temporali, senza entrare nel mood della porta dimensionale, creando così più ritmo che invece ho trovato latitante.
Queste le mie impressioni.
Nel complesso quindi un racconto che mi ha lasciato poche emozioni.

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: venerdì 23 marzo 2018, 0:50
da Filippo De Bellis
Il racconto pare dipanarsi, quanto allo stile, su un terreno pianeggiante, senza picchi né crepacci. Tuttavia sono belli, secondo me, alcuni espedienti letterari come la voce narrante sovrapposta a quella del protagonista, alla maniera di Verga (ad es. “perché era un codardo”). L’ambientazione è resa bene, nonostante non sia descritta nei dettagli: è proprio il fatto di abbozzare i dintorni e poi lasciare all’immaginazione del lettore che riesce ad evocare bene i luoghi.
La trama non mi ha convinto nella parte in cui lega un filone alchemico-fantascientifico al thriller. Hai avuto coraggio a descrivere un codardo però, perché è parte dell’umanità. La brutalità dell’omicidio, della violenza, il contrasto tra l’uso che del nastro rosso fa lei e l’uso che ne fanno i suoi aggressori, l’impotenza del nuovo sul vecchio, lasciano nel lettore un solco abbastanza persistente.

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: venerdì 23 marzo 2018, 11:37
da diego.martelli
Intanto grazie a tutti per le risposte! :)

@ChiaraDiLuna. Il mio intento, sul finale, era sottolineare come il protagonista non abbia ottenuto di cambiare il suo passato, ma sia riuscito tuttavia a perdonarsi e andare avanti: del "senso" in generale sono ancora piuttosto contento, del ritmo concordo che avrei potuto trovare di meglio... ahimè, non ci sono riuscito! ^^

@Eugene. Era decisamente una buona idea! Credo non mi sia venuta perché nella mia idea iniziale del racconto (poi accantonata) il protagonista era esplicitamente qualcuno di disturbato mentalmente che *non* viaggia affatto nel futuro o nel passato, ma si immagina tutto: suggestionato da tale pensiero evidentemente non ho indagato sulla possibilità di mostrare qualcosa di "autentico" proveniente dal passato, e alla luce della stesura finale concordo che sia stato un peccato.

@Il Calmo. Sul ritmo non posso che darti ragione, si poteva accelerare e includere più eventi e meno descrizioni. Sul perché lui fosse scappato ero convinto di aver comunicato efficacemente (ma se al lettore è rimasto il dubbio, effettivamente invece no!): è scappato perché gli aggressori che hanno sorpreso lui e la ragazza del nastro rosso l'hanno terrorizzato, forse minacciandolo o picchiandolo: il quid è che lui non è riuscito in alcun modo a rimanere per soccorrere o aiutare la ragazza, che è poi il motore del suo senso di colpa e quindi degli eventi del racconto. Avere i dettagli del "come" l'hanno terrorizzato a mio avviso avrebbe permesso al lettore di giudicarlo in merito alla sua scelta di fuggire; ho preferito invece lasciare in ombra tutto ciò perché volevo suscitare la pietà del lettore verso l'ossessione del protagonista, incapace di venire a patti con la sua fuga, senza consentire di condizionare l'eventuale pietà del lettore alla legittimità della reazione del protagonista.

@Filippo. Sì, avevo in mente "La Lupa" e "Rosso Malpelo" effettivamente mentre cercavo quella frase, volevo un qualcosa di simile! :) Ad oggi ne sono solo parzialmente soddisfatto, ma sicuramente non deluso: in quella riga semino prestissimo una cosa per il lettore, la domanda "...e perché sarebbe un codardo?". Il tema fantascientifico abbozzato (al di là del sacrosanto gusto personale) voleva nel mio intento lasciare delle ambiguità, come descrivevo sopra, in merito allo stato mentale del protagonista: è un vero genio della fisica e della magia che ha tuttavia fallito nel suo intento o è un pazzo che ha rincorso fantasie per tutta la vita e si è solo immaginato di viaggiare nel tempo, come fuga dal senso di colpa che non lo ha mai abbandonato?

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: venerdì 23 marzo 2018, 23:12
da Sybilla Levanti
Diego, che dire? Il nastro rosso c'è e fa il suo dovere quindi direi che il tema l'hai centrato.

Mi ha stuzzicato la linea che hai scelto di dare, seguendo un filone simil sci fi, purtroppo penalizzato dal limite dei characters a disposizione, che avresti potuto approfondire meglio. Non ho particolarmente gradito l'intromissione dell'aspetto magico ma quello è più un mio gusto personale rispetto al mix up dei vari generi ma non stona nell'economia della storia.

Thumb up.

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: domenica 25 marzo 2018, 11:54
da Roberto Masini
Tra fantascienza e magia un bel racconto sulla possibilità dell'uomo di perdonare se stesso (C'è un refuso nel tuo racconto:sé stesso) e i suoi errori perché non possiamo tornare indietro. Il titolo è icastico in tal senso. Il nastro roso non ha certo un ruolo secondario come qualche volta capita per seguire pedissequamente il tema del contest.
Ottima ambientazione e descrizione del rituale!

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: domenica 25 marzo 2018, 13:13
da viviana.tenga
Ciao Diego,
Forse il racconto avrebbe solo avuto bisogno di più caratteri. L’idea è buona, ma il tutto risulta un po’ compresso e quindi piatto. In particolare, avrebbero beneficiato di qualche riga in più le scene a maggior impatto emotivo. Per quel che mi riguarda, avere più dettagli sul perché il protagonista sia fuggito è ininfluente, sarebbe stato bello invece approfondire di più il senso di colpa e l’accettazione dell’immutabilità di ciò che è stato nel finale.

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 18:26
da roberto.masini
Roberto Masini ha scritto:Tra fantascienza e magia un bel racconto sulla possibilità dell'uomo di perdonare se stesso (C'è un refuso nel tuo racconto:sé stesso) e i suoi errori perché non possiamo tornare indietro. Il titolo è icastico in tal senso. Il nastro rosso non ha certo un ruolo secondario come qualche volta capita per seguire pedissequamente il tema del contest.
Ottima ambientazione e descrizione del rituale!

Re: Redenzione - di Diego Martelli

Inviato: giovedì 29 marzo 2018, 19:58
da giuseppe.gangemi
Ciao Diego,
la storia mi è piaciuta, ma la motivazione del perchè il nastro è rimasto sulla scena del delitto non regge proprio, visto che con esso è stata legata una donna. Dovresti indicare che il delitto si è verificato molto indietro nel tempo, un tempo in cui le scene del crimine non venivano analizzate bene. In parte ti viene in soccorso il fatto che il tuo protagonista è vecchio e quindi potrebbero essere passati anche sessantanni dal momento del crimine
Mi piace molto il finale e il titolo. Mi piace molto una frase verso il finale del racconto.
Buona prova