Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

La Sesta Era si apre nel segno di Federico Guerri! Appuntamento per lunedì 19 marzo dalle 21.00 all'una!
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Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 marzo 2018, 2:13

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BENVENUTI ALLA GUERRI EDITION, LA PRIMA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 113° ALL TIME!

Questo è il gruppo SPAZZACQUE della GUERRI EDITION con FEDERICO GUERRI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo SPAZZACQUE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo CASE CEMENTO.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo QUARTIERE 961.


Questo è un gruppo da DIECI racconti, pertanto saranno i primi QUATTRO racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FEDERICO GUERRI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank All Time (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo SPAZZACQUE:

Una striscia nel cielo, di Angelo Frascella, ore 00.08, 3113 caratteri
Desideri proibiti, di Diego Ducoli, ore 23.18, 3094 caratteri
Vigilia, di Riccardo Rossi, ore 23.31, 3105 caratteri
Rubina, di Dand Elion, ore 22.01, 2643 caratteri
Redenzione, di Diego Martelli, ore 00.56, 3019 caratteri
Timbuctù sta lassù, di Lorenzo Diddi, ore 23.22, 3105 caratteri
Il segno della riscossa, di Alexandra Fischer, ore 22.01, 3097 caratteri
Rosso al collo, di Dimitri La Rosa, ore 00.09, 1024 caratteri
Pedala, di Riccardo Sciarra, ore 00.58, 2753 caratteri
La lunghezza del mondo, di Canadria, ore 01.30, 3516 caratteri 34 PUNTI MALUS

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 MARZO per commentare i racconti del gruppo CASE CEMENTO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del CASE CEMENTO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTISETTE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo CASE CEMENTO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA GUERRI EDITION A TUTTI!



ChiaradiLuna
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Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 21 marzo 2018, 14:36

Ciao a tutti e complimenti per essere sopravvissuti a questo contest! ;)

La mia classifica è

1) Vigilia di Daniel Travis
2) Rubina di DandElion
3) Una striscia in cielo di Angelo Fascella
4) La lunghezza del mondo di Canadria
5) Desideri proibiti di diego.ducoli
6) Redenzione di Diego Martelli
7) Pedala di Riccardo Sciarra
8) Segno di riscossa di Alexandra Fisher
9) Rosso al collo di Dimitri La Rosa
10) Timbuctù sta lassù di Lorenzo Diddi

Ed ora i miei commenti

1) Vigilia di Daniel Travis
Tema: Se il nastro non è rosso rendiamolo tale, mi sembra logico! XD
Stile di scrittura: Scorrevole e con un buon ritmo. Un piacere da leggere!
Chiarezza dei contenuti: Ci fai entrare nella testa di un tipico personaggio da DOC che trova una pronta soluzione ad un catastrofico problema. Anch'io non ho critiche da muoverti, credo tu sia riuscito a rendere perfettamente la tua idea.
PS: Io sarei esplosa prima XD
Idea generale: Certo non è la prima volta che leggo un racconto con questa impronta, ma è incalzante e magnificamente modellata.
In conclusione ottimo lavoro!
In bocca al lupo!

2) Rubina di DandElion
Tema: un nastro rosso legato al polso e ad un ricordo tragico. Azzeccato!
Stile di scrittura: Scorrevole e ricco, anche se ammetto che qualche a capo in più non mi sarebbe dispiaciuto.
Nella seconda riga quel "Ogni volta che la guardava" mi ha confuso perché pensavo parlassi in terza persona.
Chiarezza dei contenuti: Tutto chiaro e ben reso, mi piacciono le descrizioni e similitudini, inizialmente sembra la recensione di un primo amore estivo. Poi il colpo di scena, riveli che anche il protagonista è donna e forse per questo Rubina la respinge e sceglie di togliersi la vita.
Idea generale: Toccante!

3) Una striscia in cielo di Angelo Fascella
Tema: Da quello che ho potuto capire il nastro rosso era ciò che avvolgeva il mondo intero che Dio ha regalato al Demonio. Originale a dir poco!
Stile di scrittura: Solitamente sei molto preciso e ricercato, invece questa volta mi permetto di farti notare delle cosette:
"Scoprimmo presto" quando forse intendevi "scoprii presto"
"Andai a letto....permise di monitorare il fenomeno: mi sembra un po' troppo lunga
Edifici di tutte le religioni vennero distrutti e grandi personalità religiose uccise la ripetizione di religioni/religiose
Chiarezza dei contenuti: Tutto chiaro, ho solo due cose che mi lasciano perplessa:
1) ogni volta che si intrattiene con la vicina non capisco dove sono, cioè se sono su due balconi opposti o se sono uno accanto all'altro.
2) non mi spiego la quiete mentre il nastro era nel cielo.
In compenso impazzisco per il finale! ;)
Idea generale: Originale e resa bene.

4) La lunghezza del mondo di Canadria
Tema: Il nastro rosso non è proprio l'elemento principale della tua storia ma l'hai comunqe utilizzato in maniera intelligente.
Stile di scrittura: Hai un modo fluido e ricercato di scrivere e anche questa volta non ti smentisci. Brava!
Chiarezza dei contenuti: è un racconto a dir poco tenero e mi piace come hai usato la "misura Mathaei" per chiudere il racconto. Il racconto è piacevole, leggero e ben strutturato, non ho critiche da muoverti.
La mia unica perplessità riguarda l'età del protagonista: leggendo l'ho sempre immaginato come un bambino, ma un bambino con una falcata da un metro mi sembra un po' troppo cresciuto ^^'
Idea generale: un bimbo/ragazzo che vuole misurare la circonferenza del mondo. Niente male!
In bocca al lupo!

5) Desideri proibiti di diego.ducoli
Tema: è il nastro rosso a far scatenare la follia del protagonista che crede sia un "invito" da parte della vittima. Tema preso!
Stile di scrittura: Come ti hanno già fatto notare ci sono degli errori grammaticali qua e là, ma tutto sommato l'ho trovato lineare e scorrevole.
Chiarezza dei contenuti: è un pazzo, ossessionato da Minnie e da una sconosciuta con la quale cerca di realizzare le sue fantasie. Direi che il messaggio è arrivato forte e chiaro.
Onestamente non mi piace molto il passaggio diretto da quando lui osserva la ragazza a quando l'ha già imprigionata, avrei preferito anche una sola frase di intermezzo. Comunque comprendo che i caratteri siano pochi e forse hai preferito spenderli per rendere meglio l'idea del protagonista. Ci sta.
Idea generale: Forse non è l'idea più originale che io abbia mai letto, anche se questa ossessione per Minnie la rende senz'altro unica. Sei comunque riuscito a renderla bene, e questo è importante.
In bocca al lupo!

6) Redenzione di Diego Martelli
Tema: Questo nastro rosso tra i capelli di una vittima è estremamente gettonato in questo contest, che resta comunque azzeccato.
Stile di scrittura: Trovo il tuo modo di scrivere "didascalico": è preciso e scorrevole.
Chiarezza dei contenuti: Da come ho interpretato il tuo racconto, un uomo passa la sua vita tra libri e ricerche per trovare il modo di rimediare ad un suo errore del passato. Riesce a creare un varco temporale ma non può fare nulla per salvare la ragazza, e così si rassegna. Direi che la storia fila liscia.
Un unico consiglio che mi permetto di suggerirti è che mi pare ci sia poca suspense, forse dovuta al fatto che tendi ad essere molto preciso nelle descrizioni e di conseguenza lasci poco da immaginare al letto.
Il finale mi lascia un po' di amaro in bocca (tanta fatica per niente!). Ovviamente queste sono solo considerazioni personali.
Idea generale: l'idea c'è, forse un filo di ritmo in più e un finale d'effetto l'avrebbero resa meglio. E' comunque un buon racconto!
In bocca al lupo!

7) Pedala di Riccardo Sciarra
Tema: Un nastro rosso come traguardo alla fina della gara. Perfetto!
Stile di scrittura: Certo è un racconto che si legge a rotta di collo XD Credo però ci sia qualcosa da aggiustare a livello di punto di vista del protagonista: non so bene come dire, mi disturba il fatto che usi verbi all'imperativo rivolti a te stesso (pedala, muovi, stringi...) e contemporanemente verbi "riflessivi" (mi supera, lei riesci a superarla,...).
Per conto mio o imposti il racconto come un discorso che fai a te stesso durante la gara (e allora usi "pedala, muovi, stringi," e "l'ho superata!") oppure fai la cronaca di quella gara (usando allora "pedalo, muovo, stringo" e "mi ha superato").
Scusami, mi rendo conto che è un dettaglio che fatico a spiegare.
Chiarezza dei contenuti: E' una gara in bici tra bimbi, nulla di complicato.
Idea generale: Sicuramente fuori dal coro rispetto alla maggioranza dei racconti che ho leto finora: idea semplice e originale, ben resa.
In bocca al lupo!

8) Segno di riscossa di Alexandra Fisher
Tema: Per quanto hai sfruttato il nastro rosso come strumento per animare il serpente trovo che passi in secondo piano rispetto alla storia. Se avessi letto il tuo brano senza sapere il tema, non avrei mai indovinato che fosse "nastro rosso".
Stile di scrittura: Credo ci sia poco ritmo, ma tutto sommato si legge abbastanza bene.
Chiarezza dei contenuti: Mi piacciono i retroscena di questo racconto, cioè mi piace come narri le vicende di questa città con le vicine. Dall'altra parte non mi piace che lasci in sospeso l'identità del protagonista e che per questo in buona parte del racconto lo chiami "la figura / la persona". Capisco che volessi creare suspense ma ho l'impressione che renda il tuo racconto poco personale o conivolgente. Ovviamente sono solo mie impressioni personali.
Idea generale: Una città da salvare, un -apparentemente- innocuo reastauratore e un potere immenso da liberare. Ci sta.
In bocca al lupo!

9) Rosso al collo di Dimitri La Rosa
Tema: Se il tema era nastro rosso l'unico modo che ho per trovarlo è immaginare che il protagonista usi un nastro rosso per soffocare le sue vittime. Oppure che con nastro rosso indichi il rossore vero e proprio del collo. Il tema c'è, in un modo o nell'altro, ma sarebbe da definire.
Stile di scrittura: Lineare, adatto al contesto, niente da dire.
Chiarezza dei contenuti: Per quanto tu sia riuscito a rendere bene la tua idea usando pochissimi caratteri, di fatto non c'è un vero e proprio racconto. E' una specie di monologo. In più il finale mi lascia una perplessità: il protagonista si rivolge al lettore in quanto suo "complice" o in quanto vittima? Forse avresti potuto renderlo più efficace e d'impatto.
Idea generale: Buona ma con un migliaio di caratteri in più avrebbe senz'altro reso meglio.
In bocca al lupo!

10) Timbuctù sta lassù di Lorenzo Diddi
Dunque, per prima cosa lo definirei una favola, il che è sicuramente un genere originale all'interno del contest. Pollice su per la scelta.
Per quanto riguarda tutto il resto, ad essere onesta, credo ci sia molto lavoro da fare. Sinceramente nel leggerlo ho provato molta confusione.
Credo che il problema principale è che ci siano troppe idee per un racconto così breve: racconti di questo bambino che vive su una mongolfiera (grande, poi microscopica, ma che comunque si può notare?), di una scatole inesistente (??), di questo nastro rosso di seta e orologi, che finisce su una stella, che gli abitanti non sognano più, che la scatolina inesistente scompare (???), che poi riappare, e che alla fine libera i sogni di tutti, il nastro diventa un fiume e Timbuctù non lo vede più nessuno.
Ecco, tutte trovate carine e simpatiche se prese singolarmente, ma messe tutte assieme sono troppe, a mio personale parere.
Per la prossima volta che vuoi partecipare ad un contest prova a scrivere una storia più semplice e lineare.
Se vuoi prendi questo racconto, lo diluisci come meglio credi e lo posti nel Laboratorio, così puoi lavorarci con tranquillità e seguendo i consigli di tutti.
In bocca al lupo!

Detto ciò, rinnovo i complimenti a tutti ^^
Buon proseguimento e ci leggiamo presto ;)

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Il Calmo
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Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 22 marzo 2018, 16:36

CLASSIFICA E COMMENTI

Buonasera a tutti, è la mia prima volta qui e devo dire che è molto divertente, provo quindi a classificare e commentare seguendo il filo della mia ispirazione.

CLASSIFICA:

1- Desideri proibiti
2- Vigilia
3- Una striscia di cielo
4- La lunghezza del mondo
5- Rubina
6- Rosso al collo
7- Il segno della riscossa
8- Pedala
9- Redenzione
10- Timbuctù sta lassù


1) DESIDERI PROIBITI

Parto subito col dire che il racconto mi ha preso, ha ritmo e mi faceva voglia di finirlo.
Mi piace il narratore in prima persona e il tempo al presente perché ci calano dentro la mente del protagonista.
Altro punto di forza è lo stile di scrittura molto chiaro e scorrevole, con il linguaggio crudo e appropriato al personaggio che stavi descrivendo.
L’escalation di follia è palpabile e anche sinistramente ironica, per questo l’ho gradita.
Il protagonista ci trascina nei suoi torbidi pensieri, preludio al disastro imminente.
E qui arriva per me la piccola unica delusione, cioè il finale.
Minnie io non ce l’ho vista. Sto parlando ovviamente di un mio gusto personale ma avrei preferito un finale molto più efferato e violento, descritto sempre nel medesimo modo (cioè dalla parte del protagonista e del fatto che per lui comportarsi così è perfettamente normale).
Mentre leggevo mi aspettavo appunto che il nastro rosso scatenasse nell’uomo una sfrenata follia, probabilmente omicida o a sfondo sessuale e quindi sono rimasto spiazzato.
Comunque un ottimo racconto che fila e che è scritto in una maniera moderna e accattivante. Bravo.


2) VIGILIA

Buon racconto a mio parere.
Interessante la descrizione attraverso le azioni del protagonista che è un maniaco dell’ordine e della perfezione.
Mi è piaciuto il modo di scrivere, fluido e immediato e anche nel finale hai comunque trovato il modo di scatenare definitivamente la follia del protagonista senza però descriverla ma lasciandola alla nostra immaginazione.
Unico appunto forse nella parte centrale. Non so perché ma il risiko l’ho trovato un po’ bambinesco, avrei preferito forse che fosse inserito qualche elemento più grave, anche inerente al passato, che avessero portato il laureando sul punto di perdere la testa già da tempo.
Avrei voluto più dettagli su questo disgusto latente da anni nei confronti del povero Paolo, perché altrimenti per me il finale (che rimane buono), arriva troppo in fretta.
Per il resto davvero un valido racconto.





3) UNA STRISCIA DI CIELO

L’idea di una striscia scarlatta in cielo che compare all'improvviso senza un perché mi è piaciuta. Desta immediato interesse e questo è un grosso punto di forza del racconto.
Lo stile è scorrevole ed è immediatamente comprensibile, altro grande pregio.
Cosa mi è piaciuto meno?
La parte centrale secondo me è poco spiegata.
Mentre leggevo avrei voluto saperne di più.
Cosa succede davvero nel mondo mentre c’è questo nastro rosso in cielo?
Veramente c’è meno odio e violenza?
Al contrario sulla parte finale avrei voluto saperne di meno. L’idea di una guerra contro i nemici di Dio mi ha tolto quel che di mistico che stavo respirando, ma è solo una mia sensazione ovviamente.
La frase conclusiva sull'amante della moglie invece l’ho trovata geniale. Riporta tutto ad una dimensione umana e reale e secondo me poteva bastare quella come pugno nello stomaco.
Ultimo appunto ( se di appunto si tratta) , non mi sono piaciuti i commenti in stile battuta (via lattea e scie chimiche), non so perché ma mentre li ho letti mi hanno indebolito la credibilità di quello che stava succedendo, che invece era potentissimo.
Racconto comunque valido.


4) LA LUNGHEZZA DEL MONDO

Ti devo confessare che ad una prima lettura non mi aveva convinto, non ero forse entrato nel mondo che stavi descrivendo, che è la fantasia di questo bambino e quindi non lo avevo capito.
Poi ho provato a rileggerlo con più calma e ne è uscito un racconto molto dolce e poetico con un finale appunto a sorpresa, che ci riporta alla realtà delle cose, abbandonando il surreale che ci aveva cullato fino a quel momento.
Il tema è rispettato e la scrittura è molto ricercata e curata, cosa che in questo particolare contesto è molto appropriata.
Ho trovato forse la parte centrale un pochino più faticosa ma nel complesso credo che sia un buon racconto, senza dubbio con una idea originale e ben sviluppata, perciò il mio giudizio non può che essere positivo.

5) RUBINA

L’idea del nastro rosso legato ad un ricordo tragico mi è piaciuta.
Il racconto è breve ma non per questo meno efficace, anzi, può essere una nota di merito.
È scritto bene ed è scorrevole ed è positivo l’aver parlato di un amore omosessuale senza farlo capire subito.
Cosa è che non mi ha convinto allora?
Due cose.
La prima è che accade tutto troppo in fretta. La protagonista scopre l’amore e un attimo dopo Rubina muore. L’ho trovato troppo immediato. Per arrivare ad uccidersi doveva essere tormentata da tempo e probabilmente era una cosa già pianificata. Se si getta così di colpo mi resta qualcosa di non detto, che forse meritava più spazio.
L’altra è proprio una cosa mia, forse stupida, ma non mi è piaciuto il parallelismo tra antilope ed elefante per spiegare che erano due donne. Ripeto è solo una mia sensazione personale, nulla di più, ma l’ho trovata stonata, fuori contesto.
Avrei preferito un altro escamotage per capire che erano due donne.
Nel complesso comunque un racconto interessante.

6) ROSSO AL COLLO

Il modo che hai di scrivere e l’uso della prima persona mi hanno colpito subito.
Il tema è forte e reso molto bene, stai descrivendo la goduria dell’assassino mentre uccide strangolando.
Manca solo il rosso, il nastro c’è ma il colore non emerge, dettaglio comunque trascurabile.
Mi sarebbe piaciuto solo che fosse stato un pochino più lungo e allora sarebbe stato perfetto perché era molto originale e il modo di parlare si attagliava bene al personaggio che stava compiendo l’azione.
Mi immaginavo una persona colta e ricca (ho pensato a nodo alla gola di Hitchcock) che godeva della sua perversione malata.
Non posso metterlo tra le primissime posizioni perché a mio parere doveva essere appena più sviluppato, comunque bravo!

7) IL SEGNO DELLA RISCOSSA

L’incipit mi è piaciuto subito. Mi ha scagliato in una dimensione epica e lontana nel tempo, presumibilmente orientaleggiante, che mi ha ricordato la battaglia dei tre regni o comunque film su quel tema.
Poi però piano piano ho perso l’empatia con quello che leggevo.
Lo stile mi piace sia chiaro, la descrizione dei carapaci e delle mandibole ad esempio sono perfette, però mi è mancato qualcosa.
Questa persona o figura senza nome ad esempio non l’ho molto capita.
Nel finale quando si rivela essere un restauratore, ho perso l’epicità del racconto, forse sono solo parole al vento, cerco di esprimerti quello che ho provato leggendo e mi rendo conto che non è facile.
Il tutto vira forse troppo sull’onirico per i miei gusti e perdo il filo della vicenda.
Per il resto è ben scritto e hai uno stile in linea con quanto racconti e questo è un pregio notevole.


8) PEDALA

Originale l’idea di parlare di una corsa di bici e quindi perfetto il nastro rosso inteso come traguardo. Interessante anche rendere il tutto in prima persona tipo flusso di coscienza.
Per un attimo ho immaginato la scena di IT mentre il ragazzino pedala a perdifiato, anche se in questo caso non era descritto un luogo preciso.
Lo stile alla lunga però l’ho trovato però un pochino faticoso e ti spiego perché.
Il linguaggio in certi momenti non mi sembrava adatto a un bambino.
Forse avrei preferito una scelta di parole più facili e immediate, che magari descrivessero un qualcosa di incredibilmente difficile e pericoloso e che soltanto alla fine si capisse che stava pedalando, tipo colpo di scena.
La frase finale infatti mi è piaciuta, quando dici “ma la prossima volta”….perchè l’ho proprio trovata perfetta per il protagonista.
Comunque idea valida e davvero originale


9) REDENZIONE

Sono sincero, il racconto non mi ha preso particolarmente.
Parte in un modo interessante, con il ritrovamento di un nastro rosso legato ad un omicidio ma poi si dipana seguendo un filone fantascientifico che ho stentato a seguire e quindi sono rimasto interdetto.
Il modo di scrivere di per sé sarebbe anche chiaro e scorrevole però l’ho trovato troppo didascalico, specie nel finale, dove però non sei entrato nel dettaglio del perché lui fosse scappato tanti anni fa, che forse era la cosa che avrei voluto sapere davvero.
Forse avrei giocato con i salti temporali, senza entrare nel mood della porta dimensionale, creando così più ritmo che invece ho trovato latitante.
Queste le mie impressioni.
Nel complesso quindi un racconto che mi ha lasciato poche emozioni.


10) TIMBUCTU’ STA LASSU’.

L’idea della favola mi è piaciuta molto e infatti alla prima riga ero già disposto molto bene nella lettura.
Poi però devo ammettere che mi sono completamente perso, sia per lo stile, che ho trovato molto faticoso (frasi troppo lunghe e contorte), sia nella trama che non riuscivo proprio a seguire.
Ho trovato molte incongruenze: la mongolfiera è grande ma microscopica, la scatola c’è ma non esiste, la tormenta è surreale?
Anche il nastro rosso non ho ben capito come sia fatto e davvero a cosa serva, ho riletto più volte la parte dove ne parli ma non riuscivo a farmi una idea chiara.
Infine se quello che descrivi è un mondo fantastico allora non occorre secondo me spiegare troppo, le cose sono così e basta e il lettore ci deve credere.
Un racconto quindi da rivedere.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » sabato 24 marzo 2018, 10:49

Classifica lunga e sofferta, perché i racconti mi sono piaciuti, come d'altronde si evince pure dai miei commenti. Però bisogna mettere tutti in riga e questo è un onere che ci tocca, nel bene e nel male. Nothing personal, però!

1. Rubina
2. Una striscia nel cielo
3. Desiderio proibito
4. Vigilia
5. Redenzione
6. La lunghezza del mondo
7. Il segno della riscossa
8. Pedala
9. Rosso al Collo
10. Timbuctù sta lassù

Una striscia nel cielo
Ciao, Angelo!
Il tuo stile è inconfondibile, con quel mix ironico e iconoclasta. Le frecciatine che mandi a destra e a sinistra per colpire la (non) cultura di questo periodo oscuro (le scie chimiche, il bigottismo imperante, l'ignoranza becera) sono una ciliegina su una torta dal sapore salmastro. E il finale è splendido: tutto ritorna sulla terra, con il protagonista che pensa immediatamente a raddrizzare i suoi torti, e non c'è niente di più umano!
Bravo!

Desiderio Proibito
CIao, Diego!
Un racconto che mischia orrore e follia, disperazione e violenza, con un finale un po'... fuori di testa.
Il protagonista e voce narrante è ben caratterizzato, anche se non si apprezza la sua follia fin quando non si arriva alla fine. La storia funziona, anche se forse le azioni finali sono un po' troppo slegati con la conclusione; non si riesce a percepire il perché di questa (re)azione. Magari per preparare il lettore alla conclusione, poteva riferirsi alla donna come 'una Bella Topa'. C'è quella giusta dose di doppio senso che poi chiude il cerchio con il travestimento di Minnie. E qualche riferimento alla TV e all'importanza che riveste nelle fantasie folli del derelitto sarebbe stato gradito. Ma questi sono suggerimenti sparsi.
Tecnicamente, devo segnalare alcuni refusi (un 'hai' al posto di ai) e alcuni 'Gli' invece di 'Le' (gli offrirei da bere, invece di Le offrirei da bere.)

Mi sono comunque divertito a leggerti, e ti rinnovo i complimenti!

Vigilia
Ciao, Daniel!
Con il tuo racconto, mi hai fatto tornare indietro di qualche anno: mi sono fatto due anni allo studentato e quattro in appartamento (Medicina è lunga pure se ti laurei in tempo!) e gran parte delle presenza inquietanti del tuo racconto, io (e come me molti altri, TU incluso) le ho vissute sulla mia pelle...
Il 'ragazzo perfetto' protagonista del racconto è un fottuto ossessivo compulsivo e come tale, poi esplode in un raptus di follia: ben fatto!
Non ho nessun tipo di critica tecnica da farti, il racconto scorre in maniera abbastanza liscio e prepara bene al finale, anche se forse si poteva calcare la mano sui rapporti un po' controversi tra il laureando e il suoi compagni: ma queste sono sottigliezze e comunque hai speso un bel po' di parole per descrivere la situazione in casa.
Ti faccio i miei complimenti!

Rubina
Dand, sono ormai mesi e mesi che leggo la roba tua. Ed è sempre migliore.
Anche stavolta hai fatto un bel lavoro davvero: tutta la tua prosa onirica, tutte le tue metafore e le tue similitudini convergono a creare una storia d'amore (brevissima, ma non meno intensa), strana e diversa, stravolta dalla perdita più dolorosa.
E l'unico ricordo, l'unico legame sanguinante con questo momento drammatico è il Nastro Rosso.
Bello davvero, sul serio!
Non aggiungo nient'altro. Per me non ce n'è bisogno.

Redenzione
Ciao, Diego!
Il tuo racconto è molto interessante, soprattutto per il personaggio principale che vive un conflitto con se stesso, tanto intenso da spingerlo in angoli delle conoscenza che forse non dovrebbero essere esplorati.
L'idea di alterare il flusso degli eventi andando avanti e indietro nel tempo non è nuova, ed è bello come il tuo racconto suggerisca che il normale flusso del tempo non possa essere alterato, che comunque, anche se si riesce ad andare indietro, lo si fa come meri spettatori.
Forse quello che veramente manca, in un racconto con i viaggi nel tempo, è quell'effetto di loop o di circonvoluzione, dove anche il protagonista del passato si accorge della presenza invadente del se stesso del futuro senza sapere chi realmente sia. Ma questo è solo un esercizio di brainstorming.
Per il resto, il tema è centrato, il nastro rosso ha un ruolo simbolico e non solo (racchiudendo le coordinate spaziotemporali della ragazza) e tutto scorre bene con un buon ritmo e un buono stile.
Complimenti.

Timbuctù sta lassù
Ciao, Lorenzo,
il racconto è stato più un'esperienza narrativa che una vera e propria storia. Il gusto per il surreale è palpabile e ricercato a ogni riga. Forse questo è contemporaneamente la cosa più bella e il tallone di Achille del tuo lavoro. Talvolta è così ubriacante da far perdere la bussola, perché da lettore cerco sempre qualche punto fermo nel cielo per orientarmi e qualche volta di troppo tu me l'hai tolto così per divertimento.
Ho apprezzato tanto il tono fiabesco e la declinazione decisamente inusuale del tema, con un approccio sognante che mi ha ricordato un po' il grande Rodari.
Complimenti per la prova!

Rosso al collo
È un'interessante interpretazione delle teorie dei profiler dei serial killer, che mettono lo strangolamento e l'uso delle armi contundenti come oggetti sessualizzanti, che magnificano l'unione tra carnefice e vittima. E le parole della tua storia, Dimitri, sembrano estratte proprio dalla 'Mente del serial Killer', come se fosse il buon Hannibal Lecter a raccontarsi.
Bello, non c'è dubbio, affascinante, ma purtroppo manca davvero quel guizzo, quel colpo di scena che farebbe diventare questo monologo una storia. Non che non mi sia divertito (in senso letterario) ma credo che allungando il brodo e cercando di cesellare meglio il personaggio narrante, si potrebbe tirare fuori qualcosa di veramente interessante!
Lavoraci su e complimenti per la prova!

Pedala
Ciao, Riccardo!
Inusuale interpretazione del tema, con il nastro rosso che è il punto di arrivo agognato dal protagonista. Una bella corsa in bici a rotta di colla, a prima a mangiare la polvere e poi in testa fino al finale sfortunato.
Devo ammettere che il wall of text non mi ha entusiasmato, ma ne comprendo il senso: è quello di creare una sorta di piano sequenza narrativo, veloce, quasi forsennato. Resta il fatto che è stato divertente leggerlo e mi sono ritrovato nelle tante corse e gare improvvisate fatte quando ero ragazzino pure io.

Complimenti.

La lunghezza del mondo
Ciao, Canadria
la tua storia è una bella fiaba che ci riporta a quando eravamo bambini e stavamo fuori d'estate a compiere le nostre imprese eroiche, i nostri viaggi fantastici, senza renderci conto che stavamo sempre nello stesso cortile, con gli stessi alberi di pino e gli stessi amici di sempre. E forse, nella tua storia, è descritto il senso dell'infanzia, del divertimento e del sogno a occhi aperti.
A me è piaciuto, non posso negarlo, e non posso che darne un giudizio positivo.
Complimenti!

Il segno della riscossa
Ciao, Alexandra,
è sempre un piacere perdersi nelle tue visioni sognanti e illusive. Sicuramente la fantasia non ti manca e la cosa buona è che riesci a far vedere a noi lettori quello che immagini, accompagnandoci tra guerrieri, spettri e animali fantastici, perché sicuramente tu sai dove trovarli.
Questo racconto non è da meno: Salbedio sembra una città stato arroccata da qualche parte in estremo oriente, e il tuo protagonista senza nome è l'unico che in tempi così duri ha trovato il coraggio di risvegliare il serpente. Il fatto che l'Addetto ai Rotoli sia sempre senza nome è una scelta che non disapprovo, ma rilevo solo che rende un po' complicato seguire il soggetto delle frasi: la cosa buona da fare, se vuoi rimanere sull'impersonale, è quello di dargli una denominazione univoca (l'uomo o il vecchio et similia), così da far capire sempre a chi ti stai riferendo. Dire 'la persona' e poi parlare anche di altre persone (nelle case per esempio) è fuorviante.
Nel complesso buona prova: complimenti!

Sybilla Levanti
Messaggi: 142

Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » sabato 24 marzo 2018, 12:49

E ce l'ho fatta, nonostante tutto...

La mia classifica (e i commenti) è:


1 - VIGILIA - Ciao Riccardo, il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo. Anche io ho avuto a che fare con certi elementi ai tempi dell'uni. Da un punto di vista strutturale, sintattico e grammaticale non ho nulla da eccepire: hai uno stile scorrevole e gradevole, preciso che contribuisce a creare l'escalation nella testa del protagonista rispetto alla situazione che sta vivendo. La trama è ben sviluppata, tenuto conto dei limiti dati dal numero di caratteri e anche il finale si incornicia in modo perfetto.

2 - UNA STRISCIA IN CIELO - Ciao Angelo, questa deve essere la prima volta che commento un tuo racconto. L'ho trovato ben scritto e altri ti hanno già fatto notare dove hai messo refusi o errorini (io nel mio, il giorno dopo ne ho trovati alcuni...sigh) quindi mi concentro su dirti cosa mi è e non è piaciuto nel tuo racconto. In generale l'ho trovato molto carino e in linea con il tema proposto. Trovo interessante, per tutto un mio gusto personale, questa faccenda di dio che regala il mondo (più che il mondo in senso planetario penso gli regali la humankind) e ho interpretato la follia conseguente alla sparizione come il controllo del maligno che ha preso il sopravvento. Lo trovo fantastico.

3 - REDENZIONE - Diego, che dire? Il nastro rosso c'è e fa il suo dovere quindi direi che il tema l'hai centrato. Mi ha stuzzicato la linea che hai scelto di dare, seguendo un filone simil sci fi, purtroppo penalizzato dal limite dei characters a disposizione, che avresti potuto approfondire meglio. Non ho particolarmente gradito l'intromissione dell'aspetto magico ma quello è più un mio gusto personale rispetto al mix up dei vari generi ma non stona nell'economia della storia. Thumb up.

4 - LA LUNGHEZZA DEL MONDO - Canadria, ho trovato il tuo testo molto gradevole e la storia simpatica. Scritta bene (è la prima volta che ti leggo e non conosco ancora il tuo stile...mi rifarò) e con un ritmo che ti coinvolge. Il tema l'hai centrato, sebbene resti un po' "dietro le quinte" rispetto al resto della storia ma va bene, c'è e si capisce. Io mi ero immaginato Mathaei come un adolescente più che come un ragazzino di dodici anni ma ci sta, mi deve aver sviato l'altezza. Mi è piaciuta particolarmente l'idea del misurare il mondo, semplice ma originale.

5 - RUBINA - Ciao Dandelion, Trovo il tuo racconto molto piacevole e ben strutturato. Ammetto che ho dovuto rileggere anche io la frase "Ogni volta che la guardava sembrava sempre la prima volta" e non ero ben sicura di aver inteso bene ma i refusi capitano, specie quando si ha poco tempo quindi no worries...Il tema è stato centrato, pur senza palesarlo in modo esplicito. Ho trovato interessante la scelta di utilizzare alcune metafore per delineare una situazione e trasmettere, al contempo, le sensazioni delle protagoniste.
Il finale mi è parso un po' "tirato via" ma forse questo è dato più dalla necessità di restare entro il limite dei caratteri imposti dal contest che da altro. Well done!

6 - DESIDERI PROIBITI - Ciao Diego, dunque dunque...Il tema l'hai centrato. Il racconto è gradevole e si legge facilmente. Non mi ripeterò sugli errorrini sparsi, causati sicuramente dal poco tempo a disposizione e dalla necessità di sistemare in fretta, che non tolgono nulla alla narrazione. La prima parte del racconto l'ho trovata molto intrigante, raccontata da questo disperato fissato con la ragazza con il nastro per capelli. Essendo tutta la scena presentata dal suo punto di vista è chiaro che sia slegata e incongrua in alcuni punti, con "buchi di trama". In generale mi è piaciuto. (Non ho solo capito quali fossero i suoi desideri proibiti, ma è una mancanza mia).

7 - SEGNO DI RISCOSSA - Alexandra, dunque...la sensazione che il tuo racconto mi ha dato è di essere stato estrapolato da un qualcosa di più ampio e corposo e in cui viene meglio spiegato il ruolo del nastro rosso, ma in questo contesto non si pone in primo piano ma in sordina. Avrei puntato più sul ruolo del simbolo e del nastro rosso limitando le considerazioni del(la) protagonista. Lo stile volutamente epico si sposa bene con la scelta "fantasy" e mi è piaciuto.

8 - TIMBUCTU' STA LASSU' - Ciao Lorenzo, ehm...mi trovo un po' in imbarazzo perché molte delle mie "critiche" ti son già state mosse nei precedenti commenti e non vorrei ripeterle. L'idea alla base è carina, mi ha ricordato un po' "le petit prince" per quel che riguarda il protagonista che viaggia nello spazio con la mongolfiera e ci sta. Ho trovato però il tuo racconto piuttosto difficile da leggere, sia perché hai scelto di non andare a capo nemmeno una volta e mi è sembrato di leggere in apnea sia per alcuni piccoli refusi sparsi qua e là. In generale questo mi ha reso difficoltosa la comprensione dell'intera storia. Ho particolarmente apprezzato la tua scelta di mantenere la narrazione su un piano definibile onirico, a metà tra sogno e realtà ma avrei preferito, allora, uno stile più breve e incisivo. Ma quello è un mio gusto personale. Anyway, thumb up.

9 - PEDALA - Riccardo, ammetto di averlo riletto due volte perché mi son un attimo persa a metà (my fault, il mio italiano fa schifo ultimamente). Come evidenziato da qualcun in qualche commento il cambio nell'utilizzo dei verbi e di registro tra il tuo inner speech e quello che avviene all'esterno mi ha reso un po' difficoltosa la lettura, ma nulla di così terribile. Forse una scelta più equilibrata sarebbe stato utilizzare qualche stratagemma tipo le virgolette per far vedere la differenza. Non che infici la narrazione. Sul tema, nulla da eccepire...il nastro rosso ti attende alla fine della gara! Thumb up comunque...

10 - ROSSO AL COLLO - Dunque Dimitri, un thumb up per la scelta di dedicare il tuo racconto ai differenti metodi per ammazzare, lo apprezzo molto...ma...dove sta il nastro rosso? Lo usi per strangolare la vittima? Potevi almeno nominarlo, così tra un soffocamento e l'altro. Avrebbe anche aggiunto un touch di colore e anche di erotismo in più (in fondo, il rosso è il colore del sangue e della passione...). Per il resto, breve ma ben scritto. Ho apprezzato la tua preferenza per frasi brevi e categoriche.

Filippo De Bellis
Messaggi: 78

Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » domenica 25 marzo 2018, 0:11

Buonasera a tutti. La classifica e i commenti, in ordine sparso. Ci tenevo a fare i complimenti a tutti, sono dei bei lavori. Alla fine la classifica è stata lenta e sofferta, mi sono dovuto costringere a scegliere.

1. La lunghezza del mondo – Canadria
2. Vigilia – Riccardo Rossi
3. Una striscia nel cielo – Angelo Frascella
4. Desideri proibiti – Diego Ducoli
5. Redenzione – Diego Martelli
6. Il segno della riscossa – Alexandra Fischer
7. Pedala – Riccardo Sciarra
8. Rubina – DandElion
9. Timbuctù sta lassù – Lorenzo Diddi
10. Rosso al collo – Dimitri La Rosa

Una striscia nel cielo – Angelo Frascella
Bella l’idea principale. Bello lo stile, è incalzante, tiene col fiato sospeso fino alla fine. L’idea che qualcosa compaia nel cielo e nessuno sia capace di spiegare cosa sia mi ha sempre affascinato. In questo caso la tua scrittura rende molto bene l’idea di quella striscia, del suo colore. E finché il racconto si mantiene sul vago, rimane sul tema dell’epifania è efficace. Sul finale sono combattuto. Di sicuro l’impatto emotivo è forte (la comparsa della vicina e la sua rivelazione mi hanno spaventato!)
Ma forse le battute finali rivelano un po’ troppo e da un’atmosfera di mistero e attesa sognante, catapultano il lettore nel caos di un’apocalisse con promessa di toni splatter.
La scrittura è molto evocativa, riuscivo a vedermi guardare il cielo fuori dalla finestra di casa mia. Complimenti!

Desideri proibiti – Diego Ducoli

La scrittura aggredisce, e l’ho trovata la caratteristica più bella del racconto. Lo stile si adatta perfettamente al personaggio che lo parla, si può dire che sia la lingua stessa in cui il personaggio si esprime a farlo vivere. Ho trovato qualche difficoltà in più nel cogliere il disegno che c’è dietro al racconto. Cioè: è chiaro che la narrazione è volutamente slegata, procede per spezzoni e la voce narrante a tratti rasenta la follia. Questo mi piace. Ma non riesco a sentire la motivazione forte che c’è dietro lo stile, le ragioni del desiderio che muove le azioni del protagonista. Dietro ogni mente alla deriva, c’è forse una ragione reale che muove la follia. Qui non colgo la chiave di volta.
Resta un racconto molto godibile, con un bel ritmo, che si fa leggere d’un fiato fino alla fine.

Vigilia – Riccardo Rossi

Davvero un bel racconto. Avendo vissuto gli anni universitari, conosco le figure che animano la narrazione. E nonostante queste figure probabilmente prendano spunto da persone realmente esistenti, riescono a distaccarsi dalla realtà per prendere la direzione di una bella finzione. Mi piace il contrasto tra il clima universitario - che solitamente è leggero, caciarone – e la narrazione dal tono vagamente cupo, premonitore del corto circuito finale. Proprio questo contrasto mi ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine: l’ambientazione è quella dell’amena vita universitaria, ma fin da subito ci si rende conto che qualcosa non va. Questo racconto è la vendetta di tutti i precisi ossessivi compulsivi costretti a convivere con i figli dei fiori! Il finale leggermente telefonato non disturba affatto, perché molto in linea col carattere della voce narrante. Bello!

Rubina – DandElion

Le prime battute non mi avevano entusiasmato (ma i miei gusti di solito sono pessimi!). Mi era parsa una storia d’innamoramento classica, condita da similitudini belle, ma forse un po’ ricercate e da pennellate di erotismo, che non adoro. Avevo trovato che funzionava bene il cambio di ritmo introdotto dalla battuta “Rubina era la mia compagna d’avventura”, battuta che ti porta con sé nel tempo della storia.
La sensazione di muovermi in qualcosa che già conoscevo è cessata nelle battute finali, che mi hanno sorpreso. Il finale è un po’ tragico ma riesce a sterzare rispetto al resto. Così ho riletto l’intero racconto alla luce del finale e ho trovato che funzionasse molto meglio. Trovo sempre la prima parte un po’ troppo corposa rispetto all’ultima, un po’ troppo ponderosa (sempre i miei gusti discutibili). Ma nel complesso riesce!

Redenzione – Diego Martelli

Il racconto pare dipanarsi, quanto allo stile, su un terreno pianeggiante, senza picchi né crepacci. Tuttavia sono belli, secondo me, alcuni espedienti letterari come la voce narrante sovrapposta a quella del protagonista, alla maniera di Verga (ad es. “perché era un codardo”). L’ambientazione è resa bene, nonostante non sia descritta nei dettagli: è proprio il fatto di abbozzare i dintorni e poi lasciare all’immaginazione del lettore che riesce ad evocare bene i luoghi.
La trama non mi ha convinto nella parte in cui lega un filone alchemico-fantascientifico al thriller. Hai avuto coraggio a descrivere un codardo però, perché è parte dell’umanità. La brutalità dell’omicidio, della violenza, il contrasto tra l’uso che del nastro rosso fa lei e l’uso che ne fanno i suoi aggressori, l’impotenza del nuovo sul vecchio, lasciano nel lettore un solco abbastanza persistente.

Timbuctù sta lassù – Lorenzo Diddi

Bello il tono sognante che pervade l’intero racconto, bella l’idea di un bambino che vola sopra una mongolfiera. Il gioco dell’assurdo è indovinato, ma forse utilizzato troppo. Il tuo racconto, nel contenuto, è come l’elio che gonfia la mongolfiera, sta nell’aria, è totalmente senza peso. Questo è un bene, ma ad un certo punto ho sentito l’esigenza di qualcosa che mi portasse a terra, che non si rivelasse inesistente nella riga successiva. Calvino diceva di aver cercato con la sua scrittura di “togliere peso” alle storie. Il che presuppone, secondo me, che le storie conservino un nucleo pesante, una zavorra che tenga la mongolfiera al suolo in alcuni momenti.
Lo stile (ma è solo una mia discutibile sensazione!) non segue bene la leggerezza del testo, mi pare più terreno di quello che racconta, più pesante rispetto alla materia aerea del narrato.
Però le basi ci sono tutte, in potenza è un bel racconto, mi ha revocato certe atmosfere fanciullesche da Barone di Munchausen (o come si scrive!)

Il segno della riscossa – Alexandra Fischer

L’inizio del racconto ha una grande capacità evocativa. Sono riuscito ad immaginare gli odori, i colori, perfino il clima della scena che descrivi. L’ho immaginata immersa in un profondo silenzio. Un incipit forte, capace di calare immediatamente nel tempo e nel luogo della storia. Quando lo stile evocativo e descrittivo ha lasciato spazio alla descrizione delle azioni, invece, ha perso leggermente di efficacia (ma è solo una mia impressione!). Sia a prima che a seconda lettura mi è venuto il dubbio che il guardiano sia una donna. La magia, che nella prima parte è elemento soltanto accennato, che resta nel contorno favolistico, nel finale predomina, forse in maniera troppo esplicita (ma questo ancor di più soltanto per il mio gusto!)
Complimenti per alcune immagini, quella dei soldati schierati e quella delle luci della città su tutte.

Rosso al collo – Dimitri La Rosa

Bella la scelta di affrontare le problematiche di “spazio” con un pezzo fulminante. E’ anche scritto bene, ma mi sembra (ed è solo una sensazione) che lo stile sia leggermente didascalico, esattamente come il lettore si aspetta di leggerlo. Quanto al contenuto è interessante lo scavo nella psicologia del serial killer, il legame tra lo strangolamento ed il piacere sessuale. Tuttavia la brevità dell’opera non permette di sviluppare, di spiegare perché si dia voce ad un serial killer. Mi spiego (e qui diventa davvero solo una questione di gusto personale): non è vietato mettersi nei panni di un serial killer, cercare di capire anche le sue “ragioni”, le pulsioni che lo muovono. Ma, secondo me, deve esserci una buona ragione per farlo, e spesso quella ragione è data da una storia altra, che si dipani fino a mostrare un pezzo di mente di uno dei suoi protagonisti. Il semplice parlare di un assassino seriale forse rischia di suonare come un esercizio letterario.

Pedala – Riccardo Sciarra

Mi è piaciuto all’inizio lo stile, l’ho trovato originale. Mi è parso perfino a tratti che echeggiasse il suono d’una filastrocca. Mi ha catapultato, per questo, in una cornice che immaginavo fiabesca, ma il prosieguo mi ha un po’ smentito. L’unico difetto è forse che manca di qualche azione che si innesti nella corsa per rendere più dinamica la narrazione. Mancando l’azione, anche lo stile, che vuole tenersi dinamico fino in fondo, fa fatica ad essere incalzante fino all’ultima riga (solo una mia impressione!).
Molto belle alcune immagini descrittive (quella dei polmoni soprattutto!)

La lunghezza del mondo – Canadria

Mi è piaciuto tanto. E’ pervaso da una leggerezza del narrare, nonostante si avverta che il protagonista non è un personaggio leggero. Riesce a far sorridere, nonostante la serietà della missione del protagonista. Lo stile forse parte un po’ troppo paratattico e gonfio (ma solo per i miei gusti). Poi innesta la marcia giusta e diventa godibile. E così umano l’uomo che parte per la missione della sua vita, che è missione speculativa, e dimentica delle cose più pratiche. Così bello il fatto che riesca a fare il giro e nemmeno se ne accorga. Leggera la voce della nonna, leggera la sera in cui il protagonista ritorna. Ci sta bene anche il surrealismo, non stona. Complimenti davvero!

Roberto Masini
Messaggi: 44
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Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » domenica 25 marzo 2018, 13:29

Ecco i miei commenti in ordine di classifica:

1) Vigilia - DanielTravis
Ciao, Riccardo.
Il racconto scorre fluido senza errori evidenti.La caratterizzazione del personaggio perfettino prepara la svolta inaspettata.Il suo odio verso Paolo è sufficientemente tratteggiato: non avrei aggiunto di più. Dissento da chi ha definito bambinesco l'accenno a Risiko: conosco cinquantenni che continuano a giocarlo! Ottimo lavoro!

2) Pedala - Riccardo Sciarra
Caio, Riccardo.
Non esito a parlare nel tuo racconto di ipotiposi, cioè di una descrizione di un avvenimento con una tale vivacità e ricchezza di particolari da offrirne quasi una rappresentazione visiva.Anche qualche vago accenno futurista (BUM).
Anch'io ho iniziato a pedalare in modo forsennato leggendo il tuo racconto che mi ha catapultato in un lontano passato di ciclista sedicenne senza motorino come i miei compagni di scuola motorizzati.
Per concludere, al di là dei miei personali ricordi, è un racconto che ha trasmesso tutti i sentimenti legati alla corsa: l'agonismo, la voglia di vincere, le momentanee delusioni e i momentanei trionfi! Bravo!

3) La lunghezza del mondo - Canadria
La leggerezza della tua narrazione, legata allo stile fiabesco, rende questo racconto particolarmente gradevole. Fa ricordare di quanto epiche fossero ritenute dai bambini le loro imprese quotidiane nello spazio chiuso e limitato di un cortile o per le vie cittadine, alla conquista del mondo, misurato a grandi passi! Mi è piaciuto molto.

4) Il segno della riscossa - Alexandra Fischer
Ciao, Alexandra.
Un racconto fantasy che ci proietta in un mondo vagamente orientale con nemici, spettri e quant'altro. Il bagaglio di argomenti e personaggi non è certo originale ma è reso in maniera perfetta. Anche per me usare il termine persona per creare suspense sul sesso dell'addetto ai Rotoli Sacri è inutile. Forse valeva la pena di usare paralizzato per scoprire che è un uomo, perché il soggetto persona è molto lontano dalla frase. Ma questi sono veramente particolari legati alla mia sensibilità che non inficiano il mio giudizio positivo dell'intero racconto.

5) Timbuctù sta lassù - Lorenzo Diddi
Ho apprezzato l'effetto onirico e fiabesco proprio determinato da quelle che alcuni altri commentatori hanno definito incongruenze. nei sogni si sa c'è tutto e il contrario di tutto! C'è solo una frase incongruente che io avrei cambiato così per rendere meglio il testo:... e provò quindi a chiedere a ciascuno di quei bambini a credere a un qualcosa di immaginifico per evitare il contrasto errato che si crea tra immaginabile e immaginazione. Per il resto devo dire che lo stile della fiaba mi ha convinto!

6) Redenzione - Diego Martelli
Ciao Diego,
Forse il racconto avrebbe solo avuto bisogno di più caratteri. L’idea è buona, ma il tutto risulta un po’ compresso e quindi piatto. In particolare, avrebbero beneficiato di qualche riga in più le scene a maggior impatto emotivo. Per quel che mi riguarda, avere più dettagli sul perché il protagonista sia fuggito è ininfluente, sarebbe stato bello invece approfondire di più il senso di colpa e l’accettazione dell’immutabilità di ciò che è stato nel finale.

7) Desideri proibiti - Diego Ducoli
La mente malata di un folle non è resa appieno. Le sue fantasie erotico-disneyane arrivano come un fulmine a ciel sereno e non sono state precedute da alcun segnale per cui il rapimento è scontato ma il finale anziché sorprendere lascia sconcertati. Invece azzeccatissima è la descrizione dei vari ambienti in cui vive il folle e del suo aspetto esteriore. Anche lo stile particolarmente aggressivo è degno di nota.

8) Rubina - DandElion
Una delicata storia saffica che emerge piano piano. Un tocco di poesia e un nastro rosso che ricorda una tragedia.Queste le parti assolutamente positive del racconto. Mi è risultato invece incomprensibile lo stacco troppo violento tra il bacio e il suicidio. Qualche accenno ai problemi di questa coppia l'avrei fatto per segnalare il passare del tempo. Come minimo avrei lasciato un grande spazio tra ... compiute parole e "Io questa vita non la voglio...". Nel complesso una bella prova!

9) Una striscia nel cielo - Angelo Frascella
Non mi piacciono i racconti apocalittici e questo mio limite ha reso il mio giudizio condizionato. Secondo me nell'incipit "parlando di stelle" non andrebbe scritto in corsivo. La parte religiosa mi è sembrata banale; anche l'uso della violenza per combattere in nome di Dio. Assolutamente convincente e incredibilmente umano mi è sembrato invece il finale, di un mondo senza Dio, almeno per il protagonista. Secondo me il suo ateismo doveva in qualche modo già contrapporsi alle banalità (certamente volute!)della vicina. Stile appropriato al genere!
Se il tutto era una parodia dei racconti apocalittici, allora non l'ho capita!

10) Rosso al collo - Dimitri La Rosa
Bell'incipit ma solo incipit. Condenserei in queste poche parole il mio giudizio. E sono proprio le tue poche parole che non consentono di vedere se c'è una storia dietro la descrizione professionale ed efficace delle sensazioni dei serial killer. Il rossore del collo centra il tema ma non lo sviluppa a sufficienza. Breve va bene, anche le frasi brevi apprezzo ma troppo breve il testo non consente un giudizio.

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 26 marzo 2018, 10:31

Ciao a tutti,
Ecco la mia classifica e commenti.

CLASSIFICA

1) Rubina - di Dand Elion
2) Una striscia nel cielo - di Angelo Frascella
3) La lunghezza del mondo - di Canadria
4) Vigilia - di Daniel Travis
5) Desideri proibiti - di Diego Ducoli
6) Pedala - di Riccardo Sciarra
7) Il segno della riscossa - di Alexandra Fischer
8) Redenzione - di Diego Martelli
9) Rosso al collo - di Dimitri La Rosa
10) Timbuctù sta lassù - di Lorenzo Diddi

COMMENTI

1) Rubina - di Dand Elion
Che la protagonista fosse donna per me era evidente dal riferimento ai poster di Cioè, ovvero praticamente subito; leggendo gli altri commenti, mi è venuto il dubbio che l'idea fosse quella di farlo capire solo più avanti, ma non penso che la cosa influenzi molto il racconto nel suo insieme.
Sempre sull’inizio, ti segnalo quello che mi sembra un piccolo refuso: “Ogni volta che la guardava” in terza persona anziché in prima.
Per il resto, racconto ben scritto e di forte impatto emotivo. Non sappiamo perché Rubina si sia uccisa, ma non lo sa nemmeno la protagonista e va bene così, un tocco di assurdità che rende ancora più drammatica la tragedia. Complimenti!

2) Una striscia nel cielo - di Angelo Frascella
Bella la declinazione del tema, l’idea di Dio che “impacchetta” il mondo prima di regalarlo al Diavolo dà un simpatico tocco di surreale. In generale, racconto equilibrato con personaggi credibili. Come atmosfera, a tratti mi ha un po’ ricordato alcuni racconti di Buzzati
L’idea del mondo ‘impacchettato’ fuori dall’influenza di Dio e Demonio non mi era passata (e, a dirla tutta, forse non ha nemmeno molto senso che sia più pacifico di un mondo sotto l’influenza di Dio), avevo interpretato la quiete più come un momento di sospensione (“gente che trattiene il fiato” come hai suggerito tu).

3) La lunghezza del mondo - di Canadria
Stile molto pulito e gradevole, il racconto si legge molto volentieri.
Mi sembra chiaro che il protagonista si un ragazzo con qualche tipo di ritardo mentale, ma non mi è chiara l’età precisa (i dodici anni in cui ha abitato al Sud sono la sua età? Non sono un po’ pochi per un passo di un metro? In generale, mi sa che questa storia dei cento centimetri crea più confusione che altro, dal momento che in ogni caso le distanze vengono poi misurate in passi e non in metri).
Carina l’idea di misurare il mondo in ‘Mathaei’.
Nel complesso, giudizio assolutamente positivo sul racconto.

4) Vigilia - di Daniel Travis
Racconto che scorre liscio dall’inizio alla fine, con un finale abbastanza facile da prevedere ma comunque ben costruito. Ben caratterizzato il protagonista e ben reso il suo punto di vista (anche se, da persona disordinata quale sono, la mia empatia va tutta a Paolo). Bello il rimando al ‘trovare soluzioni’ a inizio e fine racconto. Forse avresti potuto descrivere meglio il momento del raptus; per quel che mi riguarda, leggendo ho avuto difficoltà a capire quanto il protagonista fosse fuori di sé e quanto avesse mantenuto la sua freddezza.
Nel complesso, un buon racconto.

5) Desideri proibiti - di Diego Ducoli
Ho trovato il racconto abbastanza disturbante dall’inizio alla fine, il che è una cosa positiva, perché vuol dire che la scrittura funziona.
I refusi te li hanno già segnalati, mi aggiungo a quelli che dicono che il finale si poteva costruire meglio. Il colpo di scena in sé è un’idea buona che rende il racconto non banale, ma avrebbe funzionato meglio con qualche mini-indizio nella parte precedente.

6) Pedala - di Riccardo Sciarra
Mi accodo grosso modo a chi ha commentato prima di me: bella l’idea, il modo in cui ci immergi nella gara in bicicletta tra bambini, ma c’è ancora qualcosa da rifinire a livello di stile. Ti segnalo anch’io il lessico non sempre da bambino (es: “sterza”, “forsennato”) e la difficoltà di un testo che non va mai a capo e che mischia prima e seconda persona (possibile suggerimento: mettere in corsivo i pensieri con cui il protagonista incita se stesso, o comunque si parla in seconda persona).

7) Il segno della riscossa - di Alexandra Fischer
Punto di forza del racconto è senz’altro la caratterizzazione dell’ ambientazione, che molto evocativa nonostante il poco spazio a disposizione. L’ambiguità intorno alla figura del protagonista non è secondo me un difetto in sé, ma sono d’accordo con Eugene che “persona” è un termine poco efficace (e, non saprei dire bene perché, ma mi suona male in mezzo allo stile evocativo che usi).
Altra perplessità sul tema: il nastro rosso compare come oggetto usato per il rito magico, ma al suo posto avrebbe potuto esserci qualsiasi altra cosa.

8) Redenzione - di Diego Martelli
Forse il racconto avrebbe solo avuto bisogno di più caratteri. L’idea è buona, ma il tutto risulta un po’ compresso e quindi piatto. In particolare, avrebbero beneficiato di qualche riga in più le scene a maggior impatto emotivo. Per quel che mi riguarda, avere più dettagli sul perché sia fuggito è ininfluente, sarebbe stato bello invece approfondire di più il senso di colpa e l’accettazione dell’immutabilità di ciò che è stato nel finale.

9) Rosso al collo - di Dimitri La Rosa
Un flash preciso ed efficace sulla mente di un serial killer. Il testo di per sé è interessante, ma credo che avrebbe assunto ancora più valore se ci avessi attaccato un minimo di trama (in fondo, hai usato appena un terzo dei caratteri a disposizione).
Qualche perplessità sul tema, che secondo me rimane un po’ vago e andrebbe esplicitato meglio.

10) Timbuctù sta lassù - di Lorenzo Diddi
Ho l’impressione che ci sia una buona idea dietro al tuo racconto, ma la resa ha qualche problema.
La scrittura mi è sembrata molto frettolosa, con frasi a volte un po’ contorte e con qualche virgola fuori posto. Le immagini che proponi sono evocative; quello che ho colto io è una metafora sull’importanza dei sogni e dell’immaginazione, ma mi è arrivato come un messaggio vago, lasciandomi molti dubbi. (La mongolfiera viaggia nello spazio? La stella turchese è la Terra? Qualcuno degli elementi che hai messo in scena ha un significato simbolico che mi è sfuggito?)
Nel complesso, un racconto da cui può nascere qualcosa di buono, ma che ha bisogno ancora di lavoro.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 29 marzo 2018, 18:07

Ciao a tutti, ecco qua i miei commenti.
A livello generale mi ha un po’ stupito la quantità di racconti in cui delle ragazze si legano i capelli con un nastro. Per esperienza so che si scioglie facilmente ed è molto scomodo. Non penso che sia usato così comunemente. Quando vedete una ragazza con un nastro nei capelli generalmente non si è legata i capelli con un nastro: è un elastico coperto da un nastro, o un cerchietto coperto da un nastro o una molletta coperta da un nastro. Per lo meno dopo il 1980 :-)

CLASSIFICA
1. La lunghezza del mondo
2. Vigilia
3. Pedala
4. Rubina
5. Il segno della riscossa
6. Desideri proibiti
7. Redenzione
8. Rosso al collo
9. Timbuctù sta lassù
10. Una striscia nel cielo

COMMENTI
Una striscia nel cielo
Il racconto non mi ha convinto molto. Già all'inizio la descrizione che fai della striscia in cielo che sarà poi il fulcro di tutto il racconto non è molto chiara: parli prima di Marte e poi di una striscia che “si avvolge su sé stessa” (ed ecco che immagino una specie di gomitolo) e poi dici che forma un arco, che va in contrasto con l'immagine creata prima. Dopo parli dell’aurora boreale che forse può essere un paragone più chiaro da inserire subito per far vedere anche al lettore il paesaggio celeste.
Un’altra cosa che non mi ha convinto è la questione del tradimento: sembra un po’ infilata a forza per dare anima al personaggio ma a me non è risultata molto credibile. Soprattutto in un momento apocalittico mi sembra più sensato che se ne freghi del tradimento e decida piuttosto di passare alla ragazza che lo vuole spingere a combattere.

Desideri proibiti

Hai ritratto bene lo squallore e il carattere inquietante del protagonista ossessionato dal nastro. Penso però che la scena del 'rapimento' sarebbe stata interessante, anche solo accennata, perché viene un po’ spontaneo chiedersi come quel tizio sia riuscito anche solo ad avvicinare la ragazza e questo guasta un po’ la credibilità del racconto. Forse un protagonista meno laido all’apparenza ma ugualmente disturbato sarebbe stato una scelta migliore, in questo senso. Ci sono anche un po’ di errorini qua e là che andrebbero sistemati, forse dovuti anche al poco tempo a disposizione.

Vigilia

Il racconto mi è piaciuto, e anche l’interpretazione del tema. Bello che all’inizio ci aspettiamo che tutto si concluda con una normale laurea, con il nastro rosso su una corona d'alloro. Anche se il tuo protagonista è chiaramente ‘problematico’ per me il finale è rimasto inaspettato quasi fino all'ultimo paragrafo. Quello che salta un po’ all’occhio prima che arrivi il momento clou è che i genitori non sono lì con lui per la laurea e gli mandano semplicemente un pacco. E che lui, pignolo com’è, non legga il biglietto. Forse per avere un maggiore realismo e non insospettire il lettore potevi giocarti il finale subito dopo la laurea, quando i genitori tirano fuori a sorpresa la corona per la foto.

Rubina

L’idea del racconto mi piace, ma alcune cose non mi convincono. Innanzitutto, i trattini: per indicare gli incisi non sono così comuni nell’italiano scritto quanto lo sono nell’inglese e in ogni caso si utilizzano i trattini lunghi (i cosiddetti “en-dash”) non quelli corti. Al di là di questo a mio parere possono tranquillamente essere sostituiti da parentesi oppure, ancora meglio, da virgole per non rallentare la lettura e in questo caso con le virgole avresti tutto da guadagnare: ci sono più familiari e potrebbero essere utili per trasmettere al lettore l'affastellamento di sentimenti e sensazioni del primo amore e il ritmo di questa passeggiata che diventa arrampicata e poi corsa, col cuore che batte sempre più veloce. Un’altra possibilità è spezzare il tutto in frasi brevi con punto. A parte il mio malcelato odio per i trattini ci sono alcune parole che in questo contesto cozzano un po’ con la spontaneità di due ragazzine, per esempio "gota”, “copioso”, “compiute parole”, ecc. Secondo me dovresti usare un lessico più comune e naturale che potrebbe davvero star in bocca a due dodicenni o tredicenni. Per il resto la storia c’è e la rendi bene.

Redenzione

L'idea non è malvagia ma non riesco a immergermi nel racconto al punto da sospendere l'incredulità quanto basta per convincermi che la prospettiva di andare indietro nel tempo sia realistica. Paradossalmente secondo me il racconto non funziona perché vuoi dare troppi dettagli mischiando magia, chimica, fisica per convincere il lettore che l’uomo sa quello che fa. Ma non è credibile e non riesco ad assumere il punto di vista del personaggio, empatizzare con lui e credergli, so da subito che è un illuso e che il piano non funzionerà. Questo rovina un po’ l’effetto del racconto. Piuttosto punta sulla magia e basta, ti direi, e non sarebbe difficile dargli una chance e vivere con lui il momento finale.

Timbuctù sta lassù

Il nastro rosso si presta bene all’utilizzo in una fiaba e l'inizio parte bene, un po’ in stile “piccolo principe”, salvo poi perdersi un po' in mille dettagli che forse vogliono dare un tono più fiabesco ma in sostanza sono inutili: perché la scatolina è inesistente, perché la mongolfiera è sia grande che microscopica, e perché il nastro è fatto prima di pezzetti di seta e poi di orologi? Immagino che l’idea fosse riprodurre le situazioni insensate e che si modificano di continuo dei sogni. Questo ci sta. Però per farlo era sufficiente, a mio parere qualche dettaglio magari anche motivato da un successivo utilizzo nel racconto. Per esempio puoi far cambiare la mongolfiera di dimensione senza esplicitarlo, per esempio dicendo che Timbuctù ha visitato un orologio e ora riparte per atterrare su una stella. Ma troppi dettagli del genere descritti esplicitamente secondo me rischiano di rendere la storia più confusa.
Il segno della riscossa

La scena non è male, ma a mio parere ha alcuni problemi: la protagonista a un certo punto diventa un lui e questo è un po' disturbante. Se è un effetto del sortilegio non mi è chiaro il senso. L'atmosfera un po’ orientaleggiante e un po’ epica c’è, ma secondo me l'hai creata sacrificando la leggibilità. Il testo non scorre bene e le frasi sono troppo involute per godersi appieno il lessico ricercato. Secondo me dovresti semplificare molto la sintassi e le frasi, affidandoti a pochi elementi per mantenere l’atmosfera. Per esempio la stana può essere semplicemente piena di broccati, o di broccati color lapislazzulo, chessò, ma "di broccati dai colori simili a quelli dei ruscelli che ornano i giardini di Solbedio” secondo me è troppo e perdi il lettore.

Rosso al collo

Il collegamento col tema non è immediato, anche perché non parli di uno strangolamento chiaramente portato a termine con un filo o una corda ma lasci pensare a un omicidio compiuto durante il sesso, quindi con le mani, e non mi immagino che lascino un bel segno netto come un nastro. Mi è però piaciuta l’idea e il fatto che tu abbia tentato di concretizzarla con un monologo dell’assassino, in modo molto libero. Per il resto, vista la brevità del racconto, ci si aspetterebbe di non trovare errori mentre, per esempio, “Come tutto questo non possa piacere?” è un po’ sospesa lì, anche volendo interpretare tutto il racconto come un anacoluto crea un inciampo significativo nella lettura. Anche “La morte mi dona goduria” è una frase molto innaturale ed è difficile immaginarsi qualcuno che la dica seriamente.

Pedala

Bello questo scorcio di gara, rendi bene la corsa, la fretta, il paesaggio che corre via, però oscilli tra la prima e la seconda persona e questo fa saltare un po' tutta l'immedesimazione. Anche alcuni dettagli del lessico contribuiscono a rovinare un po' l'immagine del bambino che fa a gara con gli amici, per esempio “scapicollarsi” secondo me un bimbo/ragazzino non lo userebbe.

La lunghezza del mondo
Il racconto mi è piaciuto molto. Al punto giusto tra fiaba e realtà. La descrizione iniziale mi ha fatto pensare più all'Africa che al sud Italia a dire il vero, ma non è un grosso problema. Il racconto scorre bene e senza intoppi e tutte quelle “e” danno un ritmo quasi segnano i passi di Mathaei. Mi ha fatto pensare a Forrest Gump. In ogni caso, molto bello. Per "il numero” penso tu abbia messo i trattini pr leggibilità, ma forse togliendoli rende ancora più l’idea di un numero immenso.

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giuseppe.gangemi
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Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 29 marzo 2018, 19:05

Commenti e classifica


1- La lunghezza del mondo di Canadria
Ciao Canadria,

la storia mi è piaciuta molto, peccato per il limite caratteri superato. Il testo si poteva asciugare qua e là.
L'intera storia è molto bella. Mi ricorda qualcosa ma non so cosa. Forse Astrid Lindgren o qualcosa vecchio stile.
Bello il finale e mi dispiace che il nostro sistema metrico non utilizzi l'unità di misura ideata dal tuo protagonista,
Buona prova e tema rispettato.

2- Redenzione - di Diego Martelli
Ciao Diego,
la storia mi è piaciuta, ma la motivazione del perchè il nastro è rimasto sulla scena del delitto non regge proprio, visto che con esso è stata legata una donna. Dovresti indicare che il delitto si è verificato molto indietro nel tempo, un tempo in cui le scene del crimine non venivano analizzate bene. In parte ti viene in soccorso il fatto che il tuo protagonista è vecchio e quindi potrebbero essere passati anche sessantanni dal momento del crimine
Mi piace molto il finale e il titolo. Mi piace molto una frase verso il finale del racconto.
Buona prova

3- Una striscia nel cielo di Angelo Frascella


Ciao angelo,
come al solito hai scritto un bel racconto.
Non mi sembra ci siano particolari difetti nella tua storia. Forse ti sei limitato un po' al compitino e non hai inserito qualcosa che spicchi veramente per originialità.
Rientra per certi aspetti nel filone delle storie Millenaristiche.
Accentuerei la dinamica che vede dapprima il protagonista cercare di far riflettere la vicina di casa sulla razionalità degli eventi a quella in cui il protagonista si piega (seppur per opportunismo) alla visione della vicina. Non so se mi son spiegato bene.


Via Lattea, Papa e Regno dei Cieli vanno scritti maiuscolo.

Buona prova e tema rispettato.

4 -Rubina di Dand Elion

Ciao Dand,
quello che mi piace di più del tuo racconto sono il modo di scrivere e l'ambientazione. La citazione del Cioè fa molto anni novanta italiani. La storia è bella e interessante.
Secondo me l'unico difetto è in questa frase:

Goffamente- desiderio, imbarazzo, fame- le ho messo una mano sul seno- non ne avevo mai toccato uno

La tua protagonista è una donna ed è impossibile che non abbia mai toccato un seno, le sarà capitato sicuramente di toccare il suo. Dovresti togliere non ne avevo mai toccato uno.
Buona prova e tema rispettato.

5- Vigilia di Riccardo Rossi
Ciao Riccardo,
bella storia. Non ci ho trovato particolari difetti. Ho trovato la vicenda e le dinamiche credibili. Il protagonista è un Sheldon Cooper in versione antipatica e assassina.
Bella la descrizione delle dinamiche della vita universitaria.
Non ho trovato refusi o errori vari nel testo.
In finale mi è piaciuto forse perchè esagerato.
Tema rispettato.


6 - Desideri proibiti di Diego Ducoli

Ciao Diego,
la storia mi è piaciuta. Molto spesso anche i personaggi Disney sono usati ( come molto più spesso i clown o altri animaletti pucciosi) in storie dell'orrore. Nella tua storia questo aspetto è reso bene.
Forse potevi mettere qualche indizio in più, qualcosa che anticipasse il feticismo disneyano del protagonista. Magari qualche easter egg: tipo invece del 250 della corriera potevi mettere il 313 che è la targa dell'automobile di Topolino se ricordo bene.
Ci sono dei refusi qua e là.
La storia non ha grossi difetti. Forse solo il fatto che l'ossessione del protagonista giunge solo alla fine e in modo improvviso.
Tema rispettato.


7- Il segno della riscossa di Alexandra Fiscer

Ciao Alexandra,
le vicende della tua storia mi sono piaciute. Sei molto brava nel descrivere i luoghi in cui si svolgono le azioni. Io però penso che avresti dovuto dare maggior spazio al tuo protagonista. Gli hai dato poco spazio privilegiando invece lo scenario in cui si svolgono i fatti.
L'ambientazione orientaleggiante mi piace comunque.
Il modo in cui gli avversari vengono sconfitti è esaltante per me lettore.
Non ho trovato refusi o errori.
Tema rispettato.

8- Pedala - Riccardo Sciarra
Ciao Riccardo,
la storia ha un senso di ritmo e di dinamicità. Complimenti.
Il nastro poteva essere di qualunque altro colore e secondo me il tema è solo in parte centrato.
Mi piace molto il finale con il ruzzolone e la non vittoria che sa di beffa.
Ben descritta la corsa in bici.
La storia è scritta molto bene, forse dividerei il testo ed eviterei il blocco unico.
Buona prova.


9 - Timbuctù sta lassù di Lorenzo Diddi
Ciao Lorenzo,
l'idea mi piace e mi ricorda un po' le avventure del piccolo principe. Visto il testo del tuo personaggio mi aspettavo qualche riferimento all'Africa.
Gli aspetti surreali sono ben resi.
Il testo disposto in un blocco unico non va bene perchè non incentiva la lettura.
L'idea va espansa , il limite dei caratteri non erano adatti alla tua storia che merita molto più spazio per esprimere il proprio potenziale.
Tema rispettato.

10 - Rosso al collo - di Dimitri La Rosa
Ciao Dimitri,
il testo e l'idea mi piacciono.
Va sicuramente espanso e bisogna legargli una storia attorno.
Scritto bene e senza difetti per quel che riguarda la scrittura.
Troppo breve per essere giudicato.
Il tema è presente con il modus operandi dello strangolamento.
Il testo andava allargato.
Si tratta di una buona idea di partenza.

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antico
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Re: Gruppo SPAZZACQUE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » martedì 3 aprile 2018, 9:49

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo. Grazie a tutti per le piacevoli letture che mi avete regalato.

1) La lunghezza del mondo, di Canadria
Splendido. Delicato, dolce, leggero eppure così denso nel suo trasmettere la conoscenza del mondo dagli occhi di un bimbo che si perde e finisce per girare in tondo e pensare che, ecco, quello è il suo mondo che no, non si misura in Mathaei, ma in un tot passi che più avanti, crescendo, scoprirà essere ancora di più e poi ancora e ancora. Per me un pollice su. Brava.
2) Rubina, di Dand Elion
Bello, delicato, equilibrato, ottimamente gestito. Sembra quasi un sogno e il motivo è che si tratta di un ricordo, riesci bene a gestire la sua differenza dal reale e lo fai attraverso una narrazione staccata, ma intima, quasi si vedessero le nuvolette intorno all’immagine che descrivi. E poi il tema… Trattato alla grande. Brava, pollice su.
3) Redenzione, di Diego Martelli
Questo racconto ha due problemi: 1) il nastro rosso lasciato sulla scena del delitto, inverosimile. 2) un ritmo che, pur ordinato e ben controllato, non guizza e conduce il lettore verso il finale quasi di default, senza incidere. Tutto il resto è più che buono, compreso l’utilizzo del tema e il messaggio che trasmetti. Però, ecco, gli va data una marcia in più. Pollice tendente all’alto per me.
4) Una striscia nel cielo, di Angelo Frascella
Parto da quello che, a mio parere, è il grosso difetto di questo racconto: un protagonista che non spicca, nel senso che non ce ne parli, non lo scolpisci, non ci fornisci sufficienti informazioni su di lui da farci poi godere in pieno il finale e la sua reazione. Se l’intento era quello di renderlo uno sconfitto dalla società, sostanzialmente passivo che si aggrega al primo che passa e che gli fornisce una pur flebile motivazione, la strada è quella buona, ma serve ancora altro. E sia chiaro che il racconto mi è piaciuto e che lo valuto con un pollice tendente all’alto per questa sua critica sociale che può sembrare banale, ma che tu metti bene a fuoco. Solo che sono convinto che con un lavoro più approfondito sul protagonista potrebbe venirne fuori un gioiellino perché il focus è lui e la sua reazione finale.
5) Vigilia, di Riccardo Rossi
Un buon racconto che, però, a mio parere rimane un po’ in canna. Sia chiaro, il giudizio è positivo, un pollice tendente all’alto, ma un po’ il fatto che il finale, almeno a me, è arrivato telefonato e un po’ il fatto che questo protagonista non mi ha “preso”… ecco, unisci i due punti ed ecco che non mi ha entusiasmato. Quello che è innegabile è la tua maestria nella narrazione, grande pulizia e scorrevolezza.
6) Pedala, di Riccardo Sciarra
Ho apprezzato molto la “strategia” che hai scelto per il tuo racconto, ma qualcosa non sembra oliato a dovere perché nel momento in cui accelera sembra quasi allontanare il lettore, o perlomeno questa è stata la mia esperienza. Certi periodo non girano come dovrebbero rallentando il flusso e qui il flusso è tutto, pertanto c’è, a mio avviso, da intervenire proprio in quell’ottica. Come valutazione un pollice tendente all’alto, ma come posizione è leggermente penalizzato rispetto ai pari valutati proprio per queste imprecisioni interne che necessitano di revisione.
7) Il segno della riscossa, di Alexandra Fischer
Beh, devo dire che noto che i tuoi periodi si ripuliscono sempre più, mese dopo mese, brava. L’immersione nel tuo mondo è sempre efficace, tuttavia il racconto perde qualche colpo nel momento che precede la chiusa perché se il protagonista non era un sacerdote allora urge fornire informazioni sul dove fossero i sacerdoti, qualche info in più sul contesto legato alla situazione, insomma. Oppure… Oppure c’era il bisogno di delineare prima il suo essere, lavorarci di più rendendolo più centrale invece di usarlo per mostrare l’esterno che, a svolgimento inoltrato, si dimostra essere piuttosto scollegato dalla sua situazione personale, non essendo suo il ruolo che va ad assumere. Insomma, un lavoro su cui lavorare per definire meglio il tutto, ma davvero ottimo il setting. Pollice piuttosto incerto, ma che tutto sommato va più verso il su.
8) Desideri proibiti, di Diego Ducoli
Tanti refusi che, per quanto una sappia che il racconto è nato in poche ore con scarsa possibilità di revisione, rallentano la lettura. Sostanzialmente non mi è dispiaciuto, ma ho dovuto rileggerlo per apprezzarlo e ciò vuol dire che mi hai tenuto lontano dal protagonista e dalle sue motivazioni, anche se dettate dalla follia. Un pollice tipo quello del racconto di Alexandra, anche se gli finisce dietro per la maggiore pulizia di quello rispetto al tuo.
9) Timbuctù sta lassù, di Lorenzo Diddi
Premetto che adoro il tuo stile. Nel caso specifico, però, la grande ricchezza che intendi narrare mi sembra perdersi in un’eccessiva complessità concettuale, tanto da non permettere al lettore di allinearsi con il flusso. E così ci si ritrova a cercare il senso più che a perdersi nel surreale e il momento in cui accade è anche quello in cui ci si stacca dall’incantesimo. Pollice ni, questa volta, per me. Spero in qualche tua revisione nel Laboratorio perché Timbuctù in Vetrina ci starebbe benissimo, sulla sua mongolfiera che non c’è.

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