I palazzi del vecchio mondo

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il due maggio sveleremo il tema deciso da Lorenzo Crescentini. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Lorenzo Crescentini assegnerà la vittoria.
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Wladimiro Borchi
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I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#1 » lunedì 7 maggio 2018, 11:22

Immagine

I palazzi del vecchio mondo

«Sei tu che vuoi vedere El Gallo?»
La schiena di Vitaliano Medielli fu scossa da un inatteso brivido, quando quelle parole sibilarono alle sue spalle.
La bimba avrà avuto tra i sei e gli otto anni, capelli color fuliggine, con indosso una tutina sporca, che spuntava da sotto un Mutbotto logoro, di almeno due taglie più grande.
L’uomo fece un breve cenno di assenso con la testa, alzando il braccio in cui teneva una busta di cartone: «Ho portato la colazione!»
Seppur non apparisse ben nutrita, la ragazzina non prestò il minimo interesse al cibo e iniziò a percorrere il corridoio tubolare n. 25 in direzione dei quartieri dell’Obitorio.
«Seguimi!»
Il fumo acre dei falò improvvisati sotto l’ampia volta lo fece quasi lacrimare, mentre tentava di non perdere il contatto visivo con la piccola che lo precedeva a passi più sicuri e svelti dei suoi.
Quello che si diceva era vero: in quella zona della città il freddo era più pungente. Il quadrante era riscaldato con la medesima intensità dei quartieri borghesi e forse era la maggior ampiezza della cupola a provocare la dispersione del calore. Restava il fatto che quella gente era costretta a intossicarsi per poter giovare del medesimo clima del resto della città.
«Vuoi provare le mie due fighe?»
Una prostituta poco più che ventenne lo arpionò a un braccio con una mano nera di fuliggine, costringendolo a divincolarsi per restare dietro alla sua rapida guida in miniatura.
«Lascialo perdere! Non vedi? E’ uno di quei porci a cui piacciono le bambine!» commentò qualcun altro alle sue spalle.
La bambina si infilò in corridoio fra due agglomerati di rifiuti elettrici, per poi scomparire in una bassa apertura .
L’uomo tentò di fare lo stesso, infilandosi a quattro zampe nello spazio angusto, tra un vecchio frigorifero e una cucina a gas, quando si sentì scivolare in avanti.
La terribile sensazione durò alcuni secondi, dopo i quali Vitaliano si trovò a pelle di leopardo su un pavimento logoro, illuminato dalla fioca luce di una lampada crioalimentata.
Mentre si rimetteva in piedi, l’uomo magro e pelato sulla sedia dinanzi a lui allungò rapida la mancina sulla busta di cartone caduta a terra.
«Mmmm! Mutburger, questa io la chiamo una colazione proteica! Fantastico pensiero!»
Disse il tizio estraendo dalla busta un panino farcito con carne grigliata di Mammut e addentandolo con aria soddisfatta, prima di passare la busta alla bimba alle sue spalle.
«Che posso fare per te?» concluse, infine, masticando il morso appena staccato.
Vitaliano non sapeva da che parte iniziare per cui andò dritto al punto.
«Cerco qualcuno in grado di violare Cerebro…»
El Gallo sputò quasi il bolo dalla bocca.
«Nessuno può violare Cerebro! Non esiste hacker in grado di oltrepassare le sue difese e quelli che ci hanno provato sono a marcire nella Fossa. Tu devi essere pazzo!»
L’uomo si getto in ginocchio: «Sono innocente, mi accusano di aver ammazzato un tizio, che nemmeno conosco e dopodomani Cerbero emetterà la sentenza.»
L’hacker assunse un aria sorniona continuando a masticare: «Se non hai fatto niente di male, la macchina ti sarà favorevole.»
«Sig. El Gallo, sa benissimo che non è così! Non ho il becco di un quattrino e mi sono potuto avvalere solo di un avvocato di ufficio. Sono sicuro che non sono stati immessi dati a sufficienza, nemmeno per delle attenuanti... E il nuovo procuratore sta cercando culi da rompere per essere rieletto. C’è una squadra intera di quindici data-entry che sta lavorando sul mio caso. Praticamente la sentenza è già scritta.»
«Beh. E’ un vero peccato! Vuoi che ti porti dei fiori alla Fossa?»
«Ma lei ha un dono, Sig. El Gallo. Si dice che lei possa vedere la matematica, che entri in empatia con le macchine, che è sempre pronto ad aiutare chi si trova nella merda!»
«Non sono d’accordo! In giro si dicono un sacco di cazzate» concluse l’hacker portando il piede sopra una leva che fuoriusciva dal pavimento.
«E ora, fuori dalle palle!»
Vitaliano riuscì solo a udire un breve rumore metallico, prima che una botola si aprisse sotto i suoi piedi, facendolo finire nell’acqua lurida degli scarichi del quartiere.
Ci mise quasi un ora a trovare il modo di arrampicarsi di nuovo nella stanza, per rendersi conto che la sua unica possibilità di salvezza era sparita.

*** * *** * ***

Dalla finestra buia dell’ultimo piano del Palazzo Per La Giustizia Intergalattica, il Procuratore osservava i giganteschi Criovalorizzatori che succhiavano energia cinetica dallo scioglimento dei ghiacci oltre la cupola. Sotto i robusti cavi che convogliavano la corrente elettrica dalle migliaia di Nanoturbine verso gli accumulatori, i mammut clonati divoravano la poca vegetazione, che riusciva a far capolino dalla coltre di neve.
La lampada crioalimentata illuminò lo studio della sua luce fioca.
«Sig. Procuratore, è ancora qui?»
La ragazza bionda sulla soglia della stanza aveva l’aria vagamente sorpresa.
«Dovremmo imparare a farli riprodurre da soli, sarebbe una conquista ancora più grande!»
Lo sguardo dell’uomo era perso nel bianco sterminato, interrotto solo dalla sagoma di quegli enormi animali.
La donna lo riportò di colpo alla realtà.
«I ragazzi hanno terminato di inserire i dati e vorrebbero andarsene a casa… E dovrebbe farlo anche lei.»
«Dottoressa Schiavi, è sicura che non sia stato trascurato niente? Abbiamo inserito le prove? Tutte le deposizioni raccolte dalla Milizia? La Giurisprudenza a favore della tesi accusatoria? Sul caso Medielli non voglio sorprese!»
La giovane tirocinante scosse la testa, sbuffando: «Abbiamo tutto domani per ricontrollare. I ragazzi non ce la fanno più. Cerbero è veloce e preciso, ma conserva tutta la ‘stupidità’ di una macchina. Basta inserire per errore una doppia negazione e si attribuiscono punti alla difesa. Meglio fare un nuovo screening dei dati domattina a mente lucida.».
L’uomo abbassò la testa in segno di assenso, rimanendo con lo sguardo al mondo oltre la cupola.
«Cerbero è la più grande conquista dell’umanità. Da quando abbiamo scoperto che il sillogismo giuridico poteva essere sostituito da un banale ciclo IF - THEN e trovato l’algoritmo principe, abbiamo potuto eliminare i Giudici, che costavano denaro alla comunità e decidevano tardi e male. Il programma Cerbero esamina le trascrizioni alla velocità di cento pagine al secondo, se trova la prova, condanna, se gli indizi sono gravi precisi e concordanti, condanna, se trova elementi a discarico, assolve. Tutto sulla base di quelle stesse regole che, un tempo, venivano applicate maldestramente e con lentezza dai Giudici.»
Il Procuratore si lasciò andare a un lungo sospiro.
«In ogni caso, ha ragione, Dottoressa Schiavi, ricontrolleremo tutto domani mattina. Tolga i cubetti di ghiaccio dalle lampade crioalimentate e li getti nell’immondizia, prima di andarsene.»
La giovane donna sulla porta sorrise, portò a termine l’ultimo compito affidatole e scomparve oltre la soglia, lasciando la stanza nella stessa penombra in cui l’aveva trovata poco prima.

*** * *** * ***

«E’ vero che, un tempo, esistevano le stagioni?»
La bambina teneva le mani quasi a lambire le fiamme che uscivano del bidone. Durante la notte la temperatura si faceva un po’ più rigida anche all’interno della cupola termoassistita.
El Gallo le sorrise, stringendosi nel lungo Mutbotto.
«Io non ero ancora nato. Mio nonno, però, mi ha raccontato che prima che il meteorite spostasse l’asse della terra, c’erano periodi dell’anno in cui non nevicava. A guardarsi intorno, sembra impossibile.» concluse con aria sprezzante, portando lo sguardo lontano, oltre la cupola.
La piccola abbassò la testa.
«Lo aiuterai quel tizio, non è vero?»
«Sì. Ma è pericoloso e, quando lo farò, non ti voglio tra le palle. Intesi?»
«So badare a me stessa!»
«Lo so. Ma stavolta è peggio di tutte le altre.»
«Perché non gli hai detto che lo avresti aiutato?»
«Perché meno persone lo sanno e meglio è!»
«Sei proprio preoccupato stavolta!»
«Sì.»
Lo sguardo dell’hacker si portò, ancora una volta, oltre il vetro ricurvo della volta, dove la notte era punteggiata da una violenta tempesta di neve, di cui non era udibile nemmeno il sibilo. Qualcosa all’interno della sua ipofisi inviò di colpo al cervello la formula con cui, con buona approssimazione, era possibile calcolare la traiettoria di ogni singolo fiocco.

*** * *** * ***

Vitaliano Medielli appoggiò la tazzina dell’ultimo caffè della sera sul piattino in vetro decorato, spostò indietro la sedia dal tavolo della cucina per far passare la pancia e si diresse in camera da letto.
La moglie fissava il soffitto a luce spenta.
«Sei preoccupata per domani?»
La donna si limitò a sospirare.
L’imputato cinquantenne la baciò sulla fronte.
«Andrà tutto bene!»
Poi si infilò nel letto, si rannicchiò dandole le spalle e pianse.

*** * *** * ***

Il sole più timido di tutto l’ultimo mese sorgeva oltre l’orizzonte fuori dalla cupola, mentre, da qualche parte, in uno degli anfratti più ignoti del quartiere dell’Obitorio, le dita ossute di El Gallo tamburellavano sulla tastiera di un Laptop.
Lo schermo a cristalli verdi restituì il messaggio appena confezionato.

0046 0041 004D 004D 0049 0020 0045 004E 0054 0052 0041 0052 0045

La risposta di Cerbero non si fece attendere.

0046 004F 0054 0054 0049 0054 0049 0021

L’uomo che vedeva la matematica e parlava la lingua delle macchine, sorrise e non tardò a formulare la propria dichiarazione di guerra.

0053 0054 004F 0020 0050 0045 0052 0020 0046 004F 0054 0054 0045 0052 0054 0049

Cerbero chiuse immediatamente tutte le sue porte e inviò gli alert programmati.
El Gallo sussurrò tra i denti: «Sei sciocco e prevedibile!» Prima di bloccare tutti i tentativi di connessione che partivano dalla macchina.
Il suo culo era salvo. Almeno per il momento. Poteva far partire il programma di reversing in parallelo a una sezione utente di Cerbero.
Studiando i jump del programma fu subito chiaro dove l’hacker avrebbe dovuto inserire il buffer overflow per mandare in crash il sistema.
Dopo nemmeno un secondo, il matematico era dentro.
«Mi avevano parlato bene di te, figlio di puttana! Ti avevano sopravvalutato!»
Il listato era accessibile e il suo contenuto inquietante.
Cerbero non era affatto in grado di interpretare i dati.
L’algoritmo principe, il ciclo IF-THEN in grado di sostituire il sillogismo giuridico, la grande scoperta che aveva rivoluzionato il mondo del diritto non era mai stata fatta. In oltre duemilatrecento anni di storia il processo non era cambiato. L’imputato restava il capro espiatorio da sacrificare per propiziare un futuro di maggior sicurezza e per appagare la volontà di vendetta del popolo.
Cerbero nascondeva solo un ciclo random, programmato per restituire novanta volte su cento un giudizio di colpevolezza.
Il mondo doveva sapere.
Un alert sulla macchina avvertì El Gallo di essere stato individuato.
Fece appena in tempo a scrivere «FORMAT C:» e a premere invio sulla tastiera, prima di essere investito dal fuoco del folgoratore.
Mentre il suo cuore cessava di battere, sussurrò tra i denti: «Non sono d’accordo!».

*** * *** * ***

Vitaliano Medielli stava guardando i programmi del mattino sul proiettore olografico, prima di andare all’Arena per il giudizio, quando apprese che Cerbero era stato formattato e che il responsabile del grave attacco terroristico era stato ucciso in uno scontro a fuoco con la Milizia.
Il pericoloso hacker era armato fino ai denti e, quando gli avevano intimato di arrendersi, aveva ucciso due miliziani. Due onesti padri di famiglia, i cui ologrammi venivano mostrati a ripetizione con un sottofondo musicale strappalacrime.
Vitaliano aveva guadagnato qualche mese, ma a quale prezzo?
«Che schifo!»
Disse alla moglie indossando il Mutbotto per recarsi, in via del tutto inattesa, a lavoro.
«Sembrava proprio una brava persona! Al giorno d’oggi non ti puoi fidare proprio di nessuno. Sono contento che l’abbiano ammazzato.»

*** * *** * ***

La ragazzina dai capelli color fuliggine osservava lo schermo del proiettore olografico pubblico del quartiere dell’Obitorio, mentre una lacrima le solcava il viso.
Fuori il vento sollevava la neve sbattendola con forza contro la cupola termo assistita. Qualcosa, all’interno della sua ipofisi, comunicò al suo cervello l’esatta funzione della curva con cui, con buona approssimazione, poteva essere descritta la sua traiettoria, mentre i mammut cercavano riparo dietro ai palazzi del vecchio mondo, coperti di ghiaccio.


IMBUTO!!!

Fabio84
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Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#2 » lunedì 21 maggio 2018, 18:23

Ciao Wladimiro,
ho letto il tuo racconto d'un fiato.
Mi piace l'ambientazione.
Avrei voluto sapere qualcosa di più su questo mondo ghiacciato dove circolano ancora i mammut, ma il limite di caratteri immagino non lasci troppo spazio a tutti gli aspetti.
Alcune note: in un dialogo è riportato "Sig. El Gallo" o "Sig. Procuratore". Secondo me si poteva scrivere "signor" o tralasciare direttamente il titolo.
Mi piace l'idea che El Gallo possa "vedere la matematica" e mi sarebbe piaciuta vedere (magari con una traduzione?) qual era lo scambio tra lui e Cerbero quando si parlavano in esadecimale. Si capisce con un convertitore, ma senza è un pelino più difficile: non sono mica tutti El Gallo =)
Mi piace l'idea delle nanoturbine che sfruttano lo scioglimento dei ghiacci. Bella pensata.
Ci sono alcuni termini in inglese che ho trovato un po' complicati ma che penso appartengano al gergo tecnico. Di sicuro danno fascino ma mi chiedevo se ci fosse un equivalente in italiano.
Per quanto riguarda El Gallo e "il folgoratore" ho trovato poco chiaro il contesto in cui avviene l'azione di cui viene fatto un accenno nel paragrafo successivo.
Mi sono perso alcune volte in alcuni punti a capo tra i dialoghi ma presumo che siano dovuti al cambio di formattazione passando tra il tuo programma di scrittura e quello dove inserire il post nel forum.
Il finale aperto ha un bel richiamo al testo centrale e lascia intendere che queste capacità siano "di famiglia".
Ciao

Fabio

Mario Mardirossian
Messaggi: 24

Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#3 » lunedì 21 maggio 2018, 21:05

Ciao Wladimiro,

complimenti per il tuo racconto. Mi piace l'idea della sostituzione della Giustizia con un PC per garantire imparzialità ed efficienza, nonchè poi la realizzazione disillusa che è tutto una farsa.

Se posso permettermi qualche commento, proprio a proposito di PC (di cui sono davvero ignorante) ho fatto parecchia fatica a starti dietro durante lo scontro tra Cerbero ed El Gallo, senza contare che, a differenza di Fabio, non mi ero nemmeno accorto che la stringa alfanumerica fosse in esadecimale.. e non mi ero posto il problema che potesse avere un significato.

Da ultimo, ho fatto poi un po'di fatica ad immaginarmi lo spazio in cui dialogano El Gallo e Medielli e non ho capito cosa sia la "mancina" che El Gallo allunga sulla busta del pranzo.

Buona serata,

Mario

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Sonia Lippi
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Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#4 » mercoledì 23 maggio 2018, 5:18

Ciao Wladimiro
Come al solito il tuo.modo di scrivere mi emoziona e questo racconto non fa eccezione.
Fichissima l idea di un pc giudice e che in realtà non analizza un bel niente.. l ho visto come un modo di mettere in evidenza i limiti della tecnologia che è sempre sottoposta agli uomini...
Avrei preferito un finale dove El Gallo salvata il Medielli ... ma solo perché mi è dispiaciuto troppo veder morire El Gallo e sapere che la bambina rimane sola.
Nulla da dire sullo stile ... forse anche io ho fatto un po di fatica a seguire il dialogo tra el Gallo e il pc ... ma è un limite mio... per il resto complimenti bellissimo racconto.

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Wladimiro Borchi
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Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#5 » mercoledì 23 maggio 2018, 12:55

Fabio84 ha scritto:Ciao Wladimiro,
ho letto il tuo racconto d'un fiato.
Mi piace l'ambientazione.
Avrei voluto sapere qualcosa di più su questo mondo ghiacciato dove circolano ancora i mammut, ma il limite di caratteri immagino non lasci troppo spazio a tutti gli aspetti.
Alcune note: in un dialogo è riportato "Sig. El Gallo" o "Sig. Procuratore". Secondo me si poteva scrivere "signor" o tralasciare direttamente il titolo.
Mi piace l'idea che El Gallo possa "vedere la matematica" e mi sarebbe piaciuta vedere (magari con una traduzione?) qual era lo scambio tra lui e Cerbero quando si parlavano in esadecimale. Si capisce con un convertitore, ma senza è un pelino più difficile: non sono mica tutti El Gallo =)
Mi piace l'idea delle nanoturbine che sfruttano lo scioglimento dei ghiacci. Bella pensata.
Ci sono alcuni termini in inglese che ho trovato un po' complicati ma che penso appartengano al gergo tecnico. Di sicuro danno fascino ma mi chiedevo se ci fosse un equivalente in italiano.
Per quanto riguarda El Gallo e "il folgoratore" ho trovato poco chiaro il contesto in cui avviene l'azione di cui viene fatto un accenno nel paragrafo successivo.
Mi sono perso alcune volte in alcuni punti a capo tra i dialoghi ma presumo che siano dovuti al cambio di formattazione passando tra il tuo programma di scrittura e quello dove inserire il post nel forum.
Il finale aperto ha un bel richiamo al testo centrale e lascia intendere che queste capacità siano "di famiglia".
Ciao

Fabio


Ciao a te. Si, il Signor, lo modifico appena posso. Ottimo consiglio!
La traduzione la puoi fare tranquillamente sostituendo a ogni numero esadecimale il carattere corrispondente, della tabella internazionale. E' una cosina che ho lasciato per i più smanettoni. Una perlina in più da gustare solo per chi è fulminato come me. Buona traduzione!
Grazie mille della lettura.
Un abbraccio
W
IMBUTO!!!

Fabio84
Messaggi: 170

Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#6 » mercoledì 23 maggio 2018, 15:43

ciao Wladimiro,
avevo convertito la stringa alla fine!
Comunque aggiungo qui che nel tuo racconto, oltre a esserci chiara l'attinenza al tema, ci sono sia il bonus per la mutazione genetica che per gli animali estinti.
ciao

FAbio

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Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#7 » mercoledì 23 maggio 2018, 19:17

Salve, Wladimiro e piacere di leggerti.
Personalmente, ho un debole per i racconti postapocalittici e il tuo crea un'ambientazione che, pur non originalissima, riesce comunque ad avere una sua certa peculiarità, una sorta di via di mezzo tra le Megacity di Dredd, Atto di Forza (e adesso vienimi a dire che quella delle due vagine non era una citazione ;-)) e i sistemi informatici integrati tanto cari al cyberpunk. Molte cose restano in sospeso e spero che questo sia solo parte di una saga più grande, in grado di far luce a dovere su un mondo potenzialmente interessante.
La trama in sé è abbastanza semplice e subisce la presenza di personaggi abbastanza anonimi e dalle motivazioni non approfondite (perché El Gallo aiuta Vitaliano? La bambina condivide lo stesso dono del... "padre"? Perché Cerbero è stato creato?). A questo, come ulteriore elemento di debolezza, si deve aggiungere un linguaggio che spesso è appesantito da un tono aulico ("allungò rapida la mancina" per dire una) e l'eccessivamente tecnico ("Studiando i jump del programma fu subito chiaro dove l’hacker avrebbe dovuto inserire il buffer overflow"). Per carità, non è di per sé un problema, ma devi fare attenzione a dosare queste aggiunte e, soprattutto, a distribuirle con attenzione. Inserire un tono aulico in un punto in cui il protagonista sta strisciando tra i rifiuti può dare un effetto abbastanza straniante e utilizzare troppi tecnicismi di fila rende difficile al lettore capire cosa sta accadendo, quando non lo fa sentire supercazzolato (rischi quello che io chiamo "effetto latinorum" di manzoniana memoria).
Un ultimo suggerimento: la scena del procuratore aggiunge pochissimo all'ambientazione e praticamente nulla alla trama, senza contare che porta avanti in infodump abbastanza pesante con la descrizione di Cerbero. Se posso darti un suggerimento, sarebbe meglio eliminarla (magari insieme a quelle tre righe centrali tra Vitaliano e la moglie) concentrandoti sull'incursione di El Gallo, che dovrebbe essere il punto focale della tua storia. Tra l'altro, questo sarebbe il punto perfetto in cui descrivere Cerbero, magari alternando la descrizione alla ricerca dell'hacker e alla sua progressiva scoperta che qualcosa non torna.
Opinione mia, eh!

Ancora saluti!

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Sonia Lippi
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Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#8 » giovedì 24 maggio 2018, 5:47

Scusa Wladimiro mi sono scordata di dire che i bonus sono tutti presenti.
Baci
Sonia

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Pretorian
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Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#9 » giovedì 24 maggio 2018, 16:51

Dimenticavo: i bonus sono presenti entrambi.

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Pretorian
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Re: I palazzi del vecchio mondo

Messaggio#10 » giovedì 24 maggio 2018, 16:51

Dimenticavo: i bonus sono presenti entrambi.

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