[V] Anima e corpo - Carolina Pelosi

Lunedì 18 maggio alle ore 21.00! Avrete QUATTRO ore di tempo, non avete scusanti per mancare! Matteo Di Giulio, autore della Sperling & Kupfer sarà la guest star, trovate un suo racconto nella sezione SPECIAL del sito. Leggetelo con attenzione perché potrebbe venirvi un'idea riguardo al tema che ha scelto per voi!
carolina.pelosi
Messaggi: 72

[V] Anima e corpo - Carolina Pelosi

Messaggio#1 » lunedì 18 maggio 2015, 22:52

Anima e corpo
di Carolina Pelosi
 
Ho intascato cinquecento euro, ieri.
Cinquecento euro sporchi di sangue.
E, mentre lo facevo, ho pensato a te.
Mi è venuto in mente quel giorno. Quel giorno bastardo di un anno e mezzo fa. Quando sei tornata a casa con il viso gonfio di pianto e una busta gialla in mano.
Il mio viso, adesso, è gonfio come il tuo. E brucia. Brucia così tanto che non mi frega un cazzo neanche dei soldi che mi hanno dato.
Tra un paio di mesi è il nostro compleanno, ricordi? Non perdere il conto, eh.
Che schifo sarà ricevere gli auguri di compleanno senza te. Che schifo sarà vedere una torta sola, un regalo solo, una persona sola dentro una fotografia senza sorriso.
Bruno dice che, secondo lui, quello chiederà il secondo round e io non potrò tirarmi indietro. Dice anche che quando qualcuno lo fa incazzare diventa una bestia.
Ho paura, Luce. Certe volte ho paura.
Ieri l’ho riempito di pugni, aveva la faccia devastata e sembrava volesse uccidermi. Sono uscito dalla gabbia prima che potesse riprendere i sensi e uccidermi davvero.
Il suo sangue sporcava le mie mani e io pensavo a quando ti ho tenuta stretta per una notte intera, dopo aver letto sul foglio della busta gialla che il tuo stomaco era pieno di quella roba. Mi ricordo solo che il nome cominciava per ‘m’. E che il dottore disse che non avevi molto tempo.
Il tempo è scappato via più veloce di quanto credessimo.
Cinque mesi, solo cinque mesi abbiamo avuto.
Non eri stanca, non lo sei mai stata. Avresti continuato ancora, tu, a tenere duro.
Come quando, da piccoli, giocavamo con le altalene e tu ci saresti rimasta tutto il giorno, lì sopra. Invece io piangevo perché mi seccavo e volevo andare sulle macchine a gettone.
In quei mesi il letto d’ospedale era la tua altalena, un po’ meno divertente, ma non ne volevi sapere di lasciarlo e andartene via. Per sempre.
Lo sai che ci faccio coi soldi, adesso? Dico a mamma di comprarsi una lavatrice, piange notte e giorno sulle macchie di sangue secco delle mie maglie che lava a mano, la vecchia lavatrice non funziona e sono stanco di sentirla piangere.
La prima volta che tornai a casa con l’occhio livido mi chiese cos’avessi combinato, non dissi una parola. Me l’ero andata a cercare e basta. Bruno in paese lo conoscono quasi tutti, lui mi ha dato quello che gli ho chiesto. Lui ci lavora con quelli come me.
Tutte le volte che torno mamma continua a farmi la stessa domanda e io continuo col silenzio.
Ma questa storia la sai già.
La verità, Luce, è che non è giusto che tu te ne sei andata e io sono rimasto qua.
Non me la scordo più la tua faccia in preda ai dolori atroci degli ultimi giorni.
Non me la scordo neanche quando davanti agli occhi ho un’altra faccia piena di dolore. Neanche quando quella faccia è la mia.
Un mese fa me la sono vista con un ex pugile dieci anni più grande di me. Stavo per rimanerci secco, ridotto com’ero avrei dovuto andarmene in un pronto soccorso e invece me ne restavo a terra, con le spalle schiacciate contro la gabbia arrugginita.
E allora ho capito che quello che merita davvero di sparire per sempre sono io.
Io. Non tu.
Tu che hai lottato fino all’ultimo giorno, per restare viva. E adesso sei chiusa sottoterra, lasciando a me soltanto una vecchia foto da fissare, mentre cerco di parlarti.
Mentre cerco di dirti che la tua anima è rimasta dentro questo corpo distrutto.
Dentro me.



cristina.danini
Messaggi: 90

Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2015, 12:14

Ciao Carolina, ben ritrovata :)

Nel tuo racconto si trovano due combattimenti: il primo è quello fisico, di un partecipante a gare di pugilato clandestine, mentre il secondo è più profondo, è il combattimento contro se stessi, per accettare la vita e se stessi. C'è poi un terzo combattimento, che è quello di Luce contro la malattia e porta il protagonista a continuare a soffrire, con il ricordo, con la vista delle altre facce sofferenti e le lacrime della madre che accetta in silenzio il "lavoro" del figlio probabilmente perché non ha alternativa. Personalmente ho sempre trovato affascinanti le storie che esplorano il rapporto tra gemelli e qui riesci a farlo bene: uniti nonostante la morte, perché tu vivi in me.

Complimenti e alla prossima!

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#3 » mercoledì 20 maggio 2015, 21:27

Ciao Carolina,

bel racconto, complimenti. Non è facile affrontare certi temi senza cadere in luoghi comuni o, peggio, nel patetico, ma tu ci sei riuscita molto bene . Proprio per questo avrei preferito se avessi fatto pronunciare senza reticenze la parola metastasi al tuo protagonista, evitando l'espediende di non farglielo ricordare. Ma è una sfumatura e, soprattutto, un parere personale.
Mi piace la scelta dei gemelli al posto di una più scontata coppia (non che il dolore di una coppia valga meno, sia chiaro, ma dal punto di vista narrativo sarebbe stata una scelta meno originale).
Il tema mi pare centrato in pieno, e, come ha già sottolineato Cristina, è presente su vari livelli.

Fernando

Avatar utente
beppe.roncari
Messaggi: 382
Contatta:

Messaggio#4 » lunedì 25 maggio 2015, 9:41

Ciao Carolina,
Il tuo racconto mi è piaciuto, complimenti. :-)
Maschio e femmina, corpo e anima, gemello e gemella.
Il fratello cerca di far vivere la sorella dentro di sé, come se fosse la sua anima, e fa "a pugni" con la vita, letteralmente.
Una buona reinterpretazione del mondo delle storie di pugilato e una giusta declinazione del tema della lotta, anche perché anch'essa è sdoppiata, fisica, da una parte, interiore, dall'altra.
Preferisco i racconti in cui le cose non vengono raccontate ma narrate, magari attraverso i dialoghi, stile Carver, per dire, ma il tuo racconto comunque mi è piaciuto. Ha sentimento.
Ciao, alla prossima!

Francesca Nozzolillo
Messaggi: 59

Messaggio#5 » martedì 26 maggio 2015, 11:56

Ciao!

Vabe, bello. Non ho molto da dire, la penso come gli altri. Il combattimento è su più livelli, il racconto è commovente ma nella giusta misura, e ho apprezzato moltissimo le metafore tematiche che hai utilizzato, come quella dell'altalena. Mi piace anche il fatto che tu non abbia messo descrizioni eccessive dei combattimenti, ma solo qualche riferimento a lividi e sangue sui vestiti, cosa che ho trovato molto efficace. Forse ho sofferto un po' perchè siamo nella testa del personaggio e per questo motivo non riuscivo ad immaginarmelo. Per esempio, non so perchè (forse perchè alla fine nel mio racconto succede questo) entrambi i personaggi me lo immagino come ragazzini... tipo quindicenni. E' come se tutto il racconto fosse sospeso un po' nel vuoto...

Però non me ne frega nulla, perchè mi è piaciuto molto. :) complimenti.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Messaggio#6 » martedì 26 maggio 2015, 23:15

Anima e corpo

Ciao Carolina

Un bel monologo interiore, amaro e violento. Il flusso di pensieri scorre molto bene e senza impicci.

Qui le lotte sono due:una del fratello che sfoga il suo dolore nella gabbia e quello della gemella contro la malattia.

Un brano ben costruito che riesce ad emozionare, non ho particolari appunti da farti.

Complimenti

sharon.galano
Messaggi: 61

Messaggio#7 » giovedì 28 maggio 2015, 20:22

Ciao Carolina,
racconti di una storia forte che va dritta allo stomaco. Un bel pugno nello stomaco, direi. :) Ci sono due combattimenti nella tua storia: con il passato e con il presente. I gemelli, poi, un legame che va oltre la morte. Solo trovo un po' inverosimile che lui non ricordi il nome del male della gemella. Definisce la malattia solo con l'iniziale. Improbabile. Dovevi farci capire, forse, che queste "dimenticanze" sono dovute al fatto che lui cerca di cancellare i momenti brutti della vita della gemella.
La storia è ben scritta. Vai avanti veloce e intrecci bene presente e passato. Trovo interessante anche il personaggio della madre. Ce la fai vedere chiaramente attraverso l'azione del lavare le macchie di sangue. La lavatrice, ottima trovata. Spero di leggerti ancora in futuro. Le tue storie sono sempre meritevoli di attenzione.
A presto
e a rileggerci
:)

Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Messaggio#8 » venerdì 29 maggio 2015, 16:21

Ciao Carolina,
sono arrivata alla fine in un attimo. Il tuo racconto scorre che è una meraviglia ed è anche molto equilibrato, col filo bel teso che ti porta a non staccare gli occhi dal testo.
Mi hai tenuto nella testa del ragazzo a sentire il suo dolore e le sensazioni che prova, ma nello stesso tempo sei riuscita a far visualizzare l'aria che lo circonda senza essere pesante. E dire che l'argomento è uno tra i più delicati da trattare. Complimenti, bella prova.


lailmil
Messaggi: 62

Messaggio#9 » venerdì 29 maggio 2015, 17:09

Ciao Carolina.

Bel racconto, tocca temi seri e difficili senza scadere nel sentimentale. Ho apprezzato molto i vari riferimenti alla vita da pugile, al sangue e ai lividi. Alcuni passaggi mi sono sembrati di troppo, ma credo sia normale nei flussi di coscienza e in questo tipo di scrittura, a metà tra il racconto e la riflessione. Bellissima la figura di questo fratello che conserva l'anima della sorella nel proprio corpo distrutto. Complimenti, brava!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Messaggio#10 » venerdì 29 maggio 2015, 17:12

Un racconto che definirei "poderoso". Molto solido, denso, importante. C'è un che di strambo "i combattimenti nelle gabbie), c'è un dramma e una perdita (della gemella), un'anima che si sta lasciando andare, paure, necessità pratiche, debolezza, forza... E c'è il tema che si respira dall'inizio alla fine. E il tutto è ben mixato e ancor meglio controllato. Pollice su, brava.

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#11 » venerdì 29 maggio 2015, 19:31

Ciao Carolina,
allora il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto. Il tema è azzeccato in pieno, credo su questo non ti si possa obiettare niente. Bello l’intreccio di trama che hai articolato, sui due gemelli. Anche secondo me potevi essere più diretta sul cancro, senza girarci attorno ma mostrando magari anche il combattimento senza pietà con la malattia stessa. Ma questo è veramente un dettaglio irrilevante.
Brava! :)

Torna a “67ª EDIZIONE – Di Giulio Edition – 2ª della 4ª Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti