[I] La lunga attesa - Alexandra Fischer

Lunedì 18 maggio alle ore 21.00! Avrete QUATTRO ore di tempo, non avete scusanti per mancare! Matteo Di Giulio, autore della Sperling & Kupfer sarà la guest star, trovate un suo racconto nella sezione SPECIAL del sito. Leggetelo con attenzione perché potrebbe venirvi un'idea riguardo al tema che ha scelto per voi!
alexandra.fischer
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[I] La lunga attesa - Alexandra Fischer

Messaggio#1 » lunedì 18 maggio 2015, 23:14

La piazza è accecante nel sole estivo e Mordecai si ripara dal riverbero appoggiando la mano sulla fronte, in attesa del Nemico.
La borsa a tracolla lo conforta; si compiace di essere stato tanto previdente a prendere l’arma scartata dal resto dei suoi compagni per fronteggiare una minaccia tanto grande.
Sta vivendo la parte peggiore del combattimento, la Lunga Attesa.
Anche il cielo è bianco giallognolo come la piazza.
Non ci sono alberi e panchine.
È il luogo perfetto per finirla.
Ormai, l’esperimento è fallito e lui deve cancellarlo.
Il Nemico aveva un nome, un tempo, ma ormai è solo il Rianimato Numero Uno.
Eliminato quello, anche gli altri lo seguiranno.
No, l’individuo con il camicione bianco è una minaccia da debellare e lui lo aspetta, estraendo calmo l’arma che ha portato con sé.
Lo sguardo del Nemico, dapprima folle, acquista un barlume di lucidità; lo ha riconosciuto.
Tenta di colpirlo.
Il suo nuovo stato non ha intaccato l’agilità sulla quale ha sempre potuto contare, ma il velo scarlatto che gli offusca la vista da quando si è risvegliato gli sta facendo la mente a pezzi.
Il colpo va a segno.
Mordecai stringe i denti e non guarda in direzione della manica.
Solleva l’arma davanti al Nemico, il quale arretra vedendola.
È solo un medaglione che dondola appeso a una catenella, ma per il Nemico è peggio di una pistola puntata contro.
Mordecai, impassibile, nonostante il dolore, gli sussurra l’ordine ipnotico opposto a quello usato per svegliarlo.
La parola è: Sonno Profondo.
Le palpebre del Nemico si abbassano, mentre il rasoio gli cade di mano e lui finisce a terra, ma ha un ultimo grande sprazzo di lucidità, prima di morire definitivamente.
- Mordecai – gli sussurra – hai perso. Li ho portati con me. Ora sanno cosa fare.
E l’ideatore del Progetto di Rianimazione li vede arrivare, nella calura accecante.
- L’ho fatto per voi, dopo avervi inoculato la cura contro la Peste della Follia. Era per non perdere il vostro sapere.
Il gruppo di ex-scienziati capeggiati un tempo dal Nemico, chiamatosi Dr Ysaac Zuckenberg, è ridotto anche peggio del capo.
La prima cosa che salta via da Mordecai è la mano che regge il medaglione.



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Callagan
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Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2015, 13:07

Ciao, Alexandra.
Nel descrivere un "mezzogiorno di fuoco" di un futuro immaginario o di un mondo parallelo, rispetti il tema.
La forma del racconto è generalmente buona, sebbene credo tu debba intervenire in questo punto:


Mordecai, impassibile, nonostante il dolore, gli sussurra l’ordine ipnotico opposto a quello usato per svegliarlo.
La parola è: Sonno Profondo.


Perché al posto di far dire alla voce narrante "La parola è: Sonno Profondo." non apri una finestra di dialogo e fai pronunciare le parole direttamente da Mordecai?
Credo poi che dovresti lavorare maggiormente sulla chiarezza: chiarezza della trama, sì, ma anche chiarezza delle azioni. Nella parte finale si fatica a comprendere chi dice cosa e chi fa cosa. Ad esempio, non sono convinto ancora totalmente che la battuta "– L’ho fatto per voi, dopo avervi inoculato la cura contro la Peste della Follia. Era per non perdere il vostro sapere." sia di Mordecai.
Certo, infine, un numero tanto limitato di caratteri non gioca nemmeno a tuo favore e al tuo dar vita a mondi paralleli e a situazioni ignote al lettore: non c'è lo spazio materiale per far entrare il lettore in quel mondo.

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Filippo Santaniello
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Messaggio#3 » martedì 19 maggio 2015, 20:59

Ciao Alexandra, purtroppo il racconto non mi ha convinto perché arrivato in fondo al testo ho provato una sorta di spaesamento dovuto al fatto che la trama non mi è parsa del tutto chiara. Per quanto riguarda lo stile ti faccio notare che utilizzi un ritmo eccessivamente sincopato. Frasi troppo telegrafiche laddove potresti sciogliere la briglia e lasciarti andare a un periodare più arioso. Stavolta è andata così, spero di rileggere presto qualcos'altro di tuo, ciao!

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angelo.frascella
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Messaggio#4 » martedì 19 maggio 2015, 22:52

Ciao, Alexandra.
Il racconto inizia in modo interessante, ma poi si perde un po’ per strada. L’ho riletto diverse volte, ma non sono riuscito a capire bene cosa fosse successo. Capisco che c’è stato un problema di spazio e immagino che ti sia trovata costretta, alla fine, a condensare la chiave di lettura nel racconto nella frase sibillina del protagonista sulla peste della follia. Qui e là, alcuni passaggi sono da rivedere. Per esempio, quando scrivi “No, l’individuo con il camicione bianco…” a cosa si riferisce il “No” iniziale? Oppure quando dici che “velo scarlatto che gli offusca la vista da quando si è risvegliato” c’è un brusco passaggio di punto di vista che mi ha spiazzato (sto seguendo la storia dagli occhi di Mordecai e lui come fa a sapere che il nemico ha un velo scarlatto davanti agli occhi?). Anche esplicitare il nome del Nemico, usando poi un cognome famoso come quello di Zuckenberg è disorientante: se il nome è messo così in evidenza, mi è venuto da pensare che dovesse avere un senso… la peste della follia poteva essere connessa a Facebook?
Una nota finale sul ritmo delle frasi che dovrebbe essere reso un po’ più vario. Ci sono troppe frasi soggetto verbo complemento una dopo l’altra e rendono la lettura monotona.
Spero la mia “recensione” non ti sembri negativa. In realtà sono convinto che mettendo mano al racconto in modo da limarne i difetti, puoi far uscire dal bozzolo una “farfalla” molto gradevole.

A rileggerci
Angelo

alexandra.fischer
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Messaggio#5 » venerdì 22 maggio 2015, 19:39

Ciao Callagan, credo proprio che tenterò di aprire la finestra di dialogo per Sonno Profondo. La battuta sulla Peste della Follia è di Mordecai (qui ti do ragione sul fatto di dover lavorare ancora parecchio alla storia).

Ciao Filippo Santaniello, Grazie dell'appunto sullo stile sincopato e telegrafico. Seguirò il tuo consiglio di renderlo più arioso.

Ciao Angelo Frascella, ti sono molto grata dell'aver messo in evidenza i punti deboli del mio racconto. Per quel che riguarda il No, riferito al Nemico in camicione bianco, indica la ferma volontà di Mordecai di ucciderlo: come a dire, no, questo lo devo proprio far fuori. Il velo scarlatto è riferito al Punto di Vista del Nemico, avrei dovuto specificarlo meglio, scusami. Ma anche Mordecai lo sa, il Siero glielo ha inoculato lui, previa seduta ipnotica. Zuckenberg mi è venuto per associazione mentale con il nome ebraico di Mordecai.

Serena
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Messaggio#6 » lunedì 25 maggio 2015, 13:03

Ciao Alexandra! Sebbene l'idea di un regolamento di conti in stile western sia davvero ghiotta, il tutto si aggroviglia su se stesso lasciando nel lettore un forte senso di confusione. Anche io alla fine del racconto non ho capito un tubo! Ho faticato a capire cosa stesse succendo. E' un vero peccato perché ripeto, l'intento iniziale, così afoso e abbacinante mi aveva incuriosita.

A rileggerti presto!

 

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invernomuto
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Messaggio#7 » lunedì 25 maggio 2015, 13:29

Ciao Alexandra.
Dal punto di vista puramente descrittivo, il tuo racconto mi ha ricordato uno standoff in stile western, con sole accecante, dominanza di toni giallognoli e un protagonista che attende lo scontro in una piazza.
Per quanto riguarda lo sviluppo della trama, invece, ammetto di essere lievemente confuso.
Il nemico principale di Mordecai è il Rianimato Numero Uno, e Mordecai stesso parla di un progetto fallito e il narratore stesso lo indica come l'ideatore del Progetto di Rianimazione.
Ricapitolando mi sembra di aver capito che i "rianimati" parte del progetto ora si stiano contrapponendo a lui, che può sbarazzarsene grazie al medaglione ipnotico.
Tutto questo però è appena accennato e richiede più letture per essere estrapolato dal racconto, soprattutto in virtù del fatto che Mordecai stesso è un risvegliato e nomina un indeterminato numero di compagni all'inizio della storia, cosa che rende difficile immaginarlo come il "boss" del progetto.
Nonostante la difficoltà di interpretazione mi piacciono le descrizioni e l'idea alla base, purtroppo però il limite di caratteri e la trama fin troppo nascosta tra le spire del racconto non giocano a tuo favore.
A rileggerci.

alexandra.fischer
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Messaggio#8 » lunedì 25 maggio 2015, 15:11

Ciao Serena, mi dispiace che tu non abbia capito il racconto. Avrei dovuto suddividerne meglio le parti. In sostanza: regolamento di conti fra Mordecai e l'ex-collega Rianimato (questi non sa cosa farsene di una nuova possibilità di vita nel nome della scienza e ha convinto gli altri Rianimati a contrapporsi a Modercai. Prima mostro Mordecai e poi lui, che intanto ha preparato il Comitato di Accoglienza). Sono felice che ti sia piaciuta l'idea stile confronto Western (anche se io nella mente avevo la Città di De Chirico in estate).

Ciao Invernomuto, mi lusinga il paragone del mio incipit allo stile western, perché sono estremamente difficili da costruire. Per quel che riguarda la trama, eh, beh. Sono desolata. Mi devo proprio mettere di impegno. Per quel che riguarda il Progetto di Rianimazione, ci hai visto giusto. Parte da Mordecai. I Rianimati gli sono ostili, perché dopo una brutta morte si sono svegliati malaccio, guidati dal Rianimato Numero Uno (il Nemico) il Dottor Ysaac Zuckenberg, una delle prime vittime del morbo e un tempo collega di Mordecai (ipnosi e siero). L'idea centrale del racconto è: non si può violare la Legge della Morte senza pagarla cara...e dover combattere contro un ex-collega stimato, ridotto a belva assassina.

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Linda De Santi
Messaggi: 497

Messaggio#9 » martedì 26 maggio 2015, 18:03

Ciao Alexandra, più o meno gli altri gladiatori hanno espresso le osservazioni che volevo farti anch'io: la storia "corre" troppo e si perde qualche passaggio per strada, ma, come ti sei già resa conto da sola,  si tratta di un problema risolvibile lavorando sulla narrazione.
L'inventiva non ti manca, secondo me devi solo armonizzare un po' le frasi e cercare di usare meno il punto e capo! ;)

Alla prossima! :)

 

alexandra.fischer
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Messaggio#10 » martedì 26 maggio 2015, 21:15

Ciao Linda De Santi,
mi fa piacere che tu abbia scorto dell'inventiva nel mio racconto. Terrò conto delle tue osservazioni in merito all'accelerazione eccessiva della storia (suddividendo meglio i paragrafi, spiegando di più, si può fare anche in poco spazio, questione di parecchia pratica, ma ne ho tutta la volontà, davvero, all'uso esagerato del punto a capo (è un difettaccio che sto cercando di eliminare leggendo e scrivendo molto).

alexandra.fischer
Messaggi: 2877

Messaggio#11 » martedì 26 maggio 2015, 21:17

Ciao di nuovo, Linda De Santi, nella mail ho visto anche una ripetizione che mi hai segnalato. Ebbene, farò attenzione anche a quel tipo di passo falso.

sharon.galano
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Messaggio#12 » martedì 26 maggio 2015, 22:09

Ciao Alex,
il tuo racconto punta sul colpo di scena, perché parti dal western per arrivare al mondo di un futuro immaginario. Purtroppo anch'io come gli altri, ho dovuto rileggere il racconto un paio di volte. E ora ti indico le parti che più mi hanno confusa.
Prima di tutto quando hai presentato l'arma. Non mi aspettavo un medaglione. E devo dire che ho apprezzato la sorpresa.
Però il punto in cui ho avuto maggiori difficoltà a seguirti è stato quello della battuta sul sonno. Mi sono chiesta se può bastare una frase semplice, come quella da te scritta, per destabilizzare un grande nemico. Mi aspettavo qualcosa di più grandioso :)
E' stato un piacere leggerti, a presto

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ceranu
Messaggi: 738

Messaggio#13 » mercoledì 27 maggio 2015, 0:16

Ciao Alexandra, ben trovata.
Le frasi iniziali sono effettivamente troppo brevi e il ritmo ne risente parecchio. Ormai ho capito che hai una fantasia illimitata. So che ogni volta mi porterai in un mondo sconosciuto, ma come stesso accade non mi dai il tempo di ambientarmi. Non credo sia una questione di spazio, ma di idee che ti vengono e dai per scontato che il lettore possa percepire. Nei tuoi racconti sei sempre molto coraggiosa, non ti limiti a descrivere eventi o situazioni che chiunque può conoscere. Però questo coraggio dev'essere accompagnato da una cura dei particolari. Mentre leggi chiediti se tutti potranno capire. So che non è facile, spesso diamo per scontati certi passaggi che per noi sono chiari, ma che per gli altri restano nebulosi.
Ciao e a presto :)

alexandra.fischer
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Messaggio#14 » mercoledì 27 maggio 2015, 19:19

Ciao Sharon Galano, farò tesoro delle tue osservazioni. in effetti, il medaglione mi è venuto in mente dopo aver scartato armi convenzionali. L'ho fatto in modo istintivo, per dare una sorpresa al lettore. Per quel che riguarda la battuta sul sonno, anche lì, c'è la volontà di stupire: chi ha detto che un ordine ipnotico non basti per liberarsi di un Nemico molto forte? Per il futuro, tuttavia, se certe trovate possono raffreddare le aspettative del lettore ci starò più attenta. Attualmente mi sto formando anche con autori come Clusser e Gary Jennings, chissà che non diano altro spessore alle storie, sebbene soprannaturali.

Ben trovato, Ceranu. Grazie dei complimentoni sulla mia fantasia e sul mio coraggio letterario (il bello è che inventare sempre nuove trovate mi viene naturale) e soprattutto degli appunti (lo so, devo curare di più i particolari e sto leggendo uno come Gary Jennings che non ti risparmia niente. Ora, però, ho adocchiato anche Bob Shaw e, dopo Orbitsville, sono passata a Legione Spaziale (è una lezione spassosa sulle convenzioni della SF, quindi anche sui particolari). Spero di far meglio la prossima volta e di non deludere il Lettore, anzi, l'Amico Lettore.




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Adry666
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Messaggio#15 » giovedì 28 maggio 2015, 17:05

Ciao Alexandra,

tema centrato, il duello c’è.

Ho avuto difficoltà nel finale, l’ho riletto, ma non so se ho capito bene l’epilogo. Forse la brevità del tuo racconto non aiuta la comprensione, avrei speso qualche parola pi più er sviluppare meglio le ultime frasi.

Alcune imprecisioni, ad es. qui avrei messo i due punti: “…Sta vivendo la parte peggiore del combattimento, la Lunga Attesa…”

Poi c’è un’esagerata frammentazione, anche a me piacciono le frasi brevi, alla Carver, però non bisogna esagerare in certi contesti; inoltre andare a capo spezza ancora di più e rende la lettura difficoltosa (sempre secondo me ovviamente):

“…Anche il cielo è bianco giallognolo come la piazza.

Non ci sono alberi e panchine.

È il luogo perfetto per finirla.

Ormai, l’esperimento è fallito e lui deve cancellarlo.

Il Nemico aveva un nome, un tempo, ma ormai è solo il Rianimato Numero Uno…”

Ma è lo Zuckenberg di Facebook? FB è la “peste della follia”?

Il gruppo di ex-scienziati capeggiati un tempo dal Nemico, chiamatosi Dr Ysaac Zuckenberg, è ridotto anche peggio del capo.

Bel racconto!

 

alexandra.fischer
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Messaggio#16 » venerdì 29 maggio 2015, 22:10

Ciao Adry666, grazie per i suggerimenti su come aggiustare meglio le frasi (la brevità è sempre stata il mio punto debole. Ora ci farò molta più attenzione. In effetti, è un modo di porgere il testo che stanca il lettore. Scusami, se ti ho maltrattato in quanto tale, non era voluto. Sono caduta nella trappola: brevità, uguale chiarezza. Non sempre). Il "mio" Zuckenberg non è l'inventore di Facebook è più "L'amico scienziato che muore e diventa cattivo", ho in mente la frase tormentone di un film con Vincent Price, nella quale l'ex-amico gli dice: "Morgan, esci fuori. Morgan, ti uccideremo". La Peste della Follia non è Facebook, ha più del "Virus Misterioso" che nessuno riesce a debellare. Difatti, Mordecai fa ibernare i compagni scienziati, dando precedenza all'amico e poi li risveglia tentando di somministrare loro una cura. Ma la morte può farti strani scherzi. Di qui la ribellione e il combattimento finale.

alexandra.fischer
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Messaggio#17 » venerdì 29 maggio 2015, 22:19

Ciao Ozbo,
ti sono debitrice di un enorme favore: finalmente so da dove arriva l'osservazione sull'ampio respiro dei miei racconti (un'arma a doppio taglio) e me la ripeterò quando mi metterò al lavoro su qualcosa che richieda chiarezza e brevità come un racconto di questo tipo.

Ciao David G. Scusa se ti ho maltrattato come lettore. Non ho scritto per me stessa, giuro. Solo che l'ho fatto in preda alla frenesia creativa e a una brutta pecca (aver condensato troppa roba in pochi caratteri). Non lo faccio più. E dire che avevo inventato la storia beandomi con atmosfere alla De Chirico nelle quali ho trasferito Lo scienziato Scampato alla Peste (il Rianimatore) e l'ex-Amico di questi (il Rianimato Numero Uno), deciso a farlo fuori, perché morire è una faticaccia e se ti risvegliano, sei piuttosto nervoso. La pensa così lui e anche i suoi compagni Rianimati.

alexandra.fischer
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Messaggio#18 » sabato 30 maggio 2015, 20:28

Ciao Alberto Della Rossa, grazie per le tue osservazioni. Le ho trovate molto illuminanti riguardo alla gestione della scrittura in sé (suddividere meglio le informazioni a seconda dello spazio che si ha a disposizione). Per quel che riguarda l'impressione della storia tipo manga, ci sta. Pensa che appartengo alla generazione cresciuta a cartoni animati di quel tipo (meno male che nel mio racconto non c'è la morale shintoista di storie tipo Galaxy Express 999 oppure Demetan, altrimenti guai). Guarda, come esame di riparazione, sto leggendo i racconti di Alice Munro, sai, la raccolta Uscirne Vivi (di Einaudi).

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antico
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Messaggio#19 » lunedì 1 giugno 2015, 18:45

Non funziona il finale e qui e là sono da operare degli accorgimenti per non appesantire la lettura. Mi piacerebbe lavorarci nel laboratorio perché allo stato attuale non va bene, anche se il tuo stile e la tua capacità di creare immagini al limite fra il caricaturale e il grottesco è intatta. Per il momento il pollice è giù, ti aspetto nel lab in modo da dedicarci un po' di tempo fra questa e la prossima edizione.

alexandra.fischer
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Messaggio#20 » lunedì 1 giugno 2015, 20:34

Grazie Antico. Sarò lieta di poter lavorare ancora al mio racconto nel Laboratorio per migliorarlo.

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