[I] Karki

Lunedì 18 maggio alle ore 21.00! Avrete QUATTRO ore di tempo, non avete scusanti per mancare! Matteo Di Giulio, autore della Sperling & Kupfer sarà la guest star, trovate un suo racconto nella sezione SPECIAL del sito. Leggetelo con attenzione perché potrebbe venirvi un'idea riguardo al tema che ha scelto per voi!
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Filippo Santaniello
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[I] Karki

Messaggio#1 » martedì 19 maggio 2015, 0:34

Il molosso schiuma e ha la testa larga come la ruota del furgoncino Vito con cui siamo arrivati a Ivrea, ma Karki non ha paura, negli occhi c’ha scritto MORTE, e non gliene frega un cazzo di lanciarsi contro quel mostro perché chiunque era il suo padrone prima che lo trovassi io deve avergli fatto qualcosa di malvagio per trasformarlo in una macchina assassina. Almeno così speriamo io e Giulio mentre la gente urla e ficca i soldi nella scatola di cartone che un tizio col berretto della Juve passa agli scommettitori.
Do una pacca sul culo secco di Karki che si gira di scatto e per poco non mi mozza la mano.
“Testa di cazzo!”
“Non deconcentrarlo” dice Giulio. Il suo fiato caldo puzza di Sambuca.
Giulio sapeva dei combattimenti. Karki invece l’ho trovato io. Sembra un Fox Terrier incrociato a una nutria. È piccolo e brutto come un pipistrello e l’ho chiamato Karki come il cantante dei Dismember perché sbavano allo stesso modo. Tornavo a casa lungo il Po squagliando il fumo nella mano quando sotto il ponte della Bocciofila vedo due puntini brillare nella notte. Penso ai catarinfrangenti di una bici, ma i puntini non si muovono, allora mi avvicino e vedo i denti scoperti di un cane che pare gli abbiano fatto l’elettroshock. Orecchie dritte, coda all’insù, zampe secche. Il guinzaglio s’era attorcigliato alla ruota di un Piaggio rovesciato. A chi è scappato non lo sapremo mai. Ho chiuso la canna e l’ho fumata pensando a quello che m’aveva detto Giulio riguardo le scommesse a Ivrea.
Ho preso il cellulare e l’ho chiamato.
È arrivato in un quarto d’ora. Non gli ho dovuto spiegare niente. Appena ha visto il cane era tutto chiaro, però ieri a Ivrea non c’era nulla, così abbiamo aspettato stanotte, il che ha facilitato il trasporto di Karki sul Vito. Abbiamo tritato il sonnifero nelle polpette e s’è fatto un sonnellino fin sotto il getto ghiacciato di una fontanella dove l’abbiamo fatto ripigliare. Appena ha aperto gli occhi per poco non ci stacca le palle. Fortuna che gli avevamo messo la museruola che gli abbiamo tolto quando ci siamo trovati di fronte ‘sto molosso grosso come un caprone.
Tocca a te Karki, vai e uccidi!
Lo libero quando il padrone del molosso sgancia il moschettone dal collare.
Karki parte a razzo, poi si ferma e gira intorno all’avversario. Entrambi ringhiano e si appiattiscono contro l’asfalto finché Karki non schizza come quel mostro-sanguisuga del film di Cronenberg e si attacca al collo del molosso e resta appeso peggio d’un chupacabra. Il molosso scuote la testa ma Karki non molla.
Tecnica dello sfinimento.
Bravo Karki!
Più che un combattimento tra cani sembra una gara di toro meccanico.
Quando il molosso crolla, cala il silenzio. La gente ci guarda come se avessimo truffato. Nessuno aveva scommesso un cazzo sul nostro Karki. Il tizio col berretto della Juve ci consegna i soldi.
Il peggio è staccare Karki dal molosso e rimettergli la museruola, ma è sfinito per un nuovo attacco.
Sul Vito io e Giulio buttiamo fuori l’adrenalina gridando come pazzi. Nel cassone Karki prende parte ai festeggiamenti abbaiando isterico.
Contiamo i soldi. Duemila euro.
Metto in moto e prima di prendere l’autostrada dico a Giulio che ho voglia di festeggiare con una troia.
Lui ghigna. “Mi pare un’ottima idea!”
Cazzo se lo è!



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Callagan
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Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2015, 21:48

Ciao, Filippo.
Nel combattimento tra cani su cui ruota la tua storia, il tema è pienamente rispettato.
La tua è stata davvero un'ottima prova di scrittura. Non solo la lettura scorre che un piacere, ma si lascia apprezzare per la caratterizzazione data dal narrato in prima persona: davvero ben gestito. Il racconto dà l'opportunità di immedesimarsi per un attimo nella vita del protagonista, guardare con i suoi occhi e pensare con la sua testa. A mio parere, hai raggiunto a pieno l'obbiettivo che ti eri proposto.

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angelo.frascella
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Messaggio#3 » mercoledì 20 maggio 2015, 23:19

Ciao Filippo.

Il tuo racconto è scritto dannatamente bene e si legge che è un piacere (avevo considerato anche io l’idea della lotta fra cani, ma non avrei saputo scriverla così bene). Detto questo, il pezzo presenta, dal mio punto di vista, un difetto: il finale. Se ci pensi bene, non succede nulla: un tipo trova un cane, lo porta a uno scontro clandestino, il cane vince e loro festeggiano, contenti, la scommessa. Manca un palpito, una parabola narrativa che porti i personaggi da X a Y: insomma è come se, arrivati alla fine, si rimanesse con una sensazione di “staticità” un “tutto qui?” nella testa. Questo non toglie nulla all’ultima scrittura, ma se riuscissi a limare questo “difetto” ne verrebbe fuori un racconto davvero eccezionale.

A rileggerci
Angelo

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Filippo Santaniello
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Messaggio#4 » mercoledì 20 maggio 2015, 23:41

Ciao Angelo,
hai ragione, ho cercato di farmi venire in mente qualcosa per rendere il finale più pepato ma erano tutte idee che avevano bisogno di più battute per essere sviluppate, quindi ho optato per la risoluzione più veloce e sicura: vittoria e giro a mignotte, ahah!

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invernomuto
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Messaggio#5 » venerdì 22 maggio 2015, 2:17

Filippo, c'è poco da dire, se non è un centro perfetto ci si avvicina parecchio.
Stile scorrevole capace di mettere il lettore dietro gli occhi del protagonista, registro coatto che funziona a dovere, namedrop dei Dismember e tutto il resto.
Mi ha colpito il fatto che non ci fosse un colpo di scena finale, è normale aspettarsi una vendetta del karma per protagonisti così antietici e il fatto che alla fine la passino liscia è un po' un colpo di scena a sé stante.

Ottima prova.

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Filippo Santaniello
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Messaggio#6 » venerdì 22 maggio 2015, 15:17

Ciao Inverno,
non ho voluto mettere nessun colpo di scena perché ho voluto tratteggiare un momento di vita reale dei due personaggi e la vita non è fatta di colpi di scena. Come diceva Hitchcock, un film è la vita senza le parti noiose. Ed è quello che ho voluto fare: prendere un momento assurdo della vita di questi due tizi e raccontarlo, nulla più. Grazie per aver apprezzato il racconto, ciao!

alexandra.fischer
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Messaggio#7 » venerdì 22 maggio 2015, 19:26

KARKI di Filippo Santaniello Ottimo racconto, perché possiede uno stile ruvido che fa presa nel lettore. Il ricorso alla narrazione in prima persona rende facile la lettura. L’immedesimazione voce-narrante non c’entra. A me ha dato l’impressione di stare ascoltando il protagonista vedendolo di persona. Le descrizioni sono asciutte ed efficaci (Karki è un incrocio fra un fox-terrier e una nutria e sbava come il cantante dei Dismember). Descrive il mondo dei combattimenti illegali fra cani (anche l’avversario molosso è una macchina di morte) e, se non altro, a Karki è andata bene (e anche al padrone e all’amico Giulio). Belle le immagini: combattimento tipo gara del toro meccanico e il paragone Karki-chupacabra.

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Filippo Santaniello
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Messaggio#8 » venerdì 22 maggio 2015, 20:36

Grazie Alexandra, sono contento che ti sia piaciuto, e grazie soprattutto per il primo posto nella tua classifica. Buona serata!

Serena
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Messaggio#9 » lunedì 25 maggio 2015, 12:54

Ciao Filippo! La tua storia è un cazzotto in bocca. Dritto e asciutto. In fin dei conti, una storia per essere tale, non deve necessariamente piazzare colponi di scena ovunque! Hai mantenuto una linea dall'inizio alla fine, e sinceramente il finale io l'ho trovato perfetto. Vittoria, soldi e scopata liberatoria! E' forse così improbabile?! Pur amando i cani e odiando a morte le lotte clandestine, riesci a descrivere Karki in modo tale da sembrare una creatura cieca al sentimento. Una mascella piena di denti per sbranare. Bravo Filippo!

A presto!

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Filippo Santaniello
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Messaggio#10 » lunedì 25 maggio 2015, 13:10

Grazie Serena!
In effetti anch'io credo che per questa storia non serva un colpo di scena. La fine chiude un cerchio e per una volta c'è un lieto fine. Una bella trombata e via! C'est la vie!

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Linda De Santi
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Messaggio#11 » martedì 26 maggio 2015, 9:39

Ciao Filippo! Come è già emerso negli altri commenti, anch'io trovo che il tuo racconto sia davvero ben scritto, ottimamente controllato e capace di coinvolgere da subito il lettore. Le parti sono ben bilanciate e lasciano il giusto spazio all'azione, alle descrizioni e ai pensieri del protagonista: impresa non facile.
Forse anch'io ho sentito in parte l'assenza di una "scintilla" sul finale, qualcosa che rovesciasse la buona sorte dei due personaggi. Ad esempio la fuga di Karki, che dopo essere stato d'aiuto al protagonista e al suo socio torna libero: anche questo sarebbe stato un lieto fine, in fondo.

In ogni caso è un ottimo lavoro, complimenti.

 

 

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Filippo Santaniello
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Messaggio#12 » martedì 26 maggio 2015, 13:37

Grazie Linda,
fa sempre piacere quando i commenti sono positivi.
Magari rimettendo mano al racconto riesco a trovare un colpo di scena che renda la storia più pepata. Al momento però quello che vorrei fare è intrecciare questo racconto a un altro, per costruire qualcosa di più lungo. Vediamo un po'!

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ceranu
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Messaggio#13 » mercoledì 27 maggio 2015, 0:25

Ciao Filippo, arrivo subito al punto: voglio Karki. Non so perché ma quel cane mi ha ricordato quello di “Cattivissimo me”. So che non centra nulla, ma ha lo stesso carattere affabile :)
Ho poco da dire, il racconto è scritto benissimo, ma non è una novità, quando scrivi in prima persona trascini il lettore, lo prendi a pugni e lui è contento, ride inebetito e va avanti. Apprezzo anche la non ricerca del colpo di scena. A volte mi piace lasciare il lettore con un vago senso di smarrimento :D
Non posso che farti i complimenti. Bravo ;)

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Filippo Santaniello
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Messaggio#14 » mercoledì 27 maggio 2015, 9:52

Ciao Ceranu,
anch'io voglio Karkiiiiiiiiii!!! :D

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Adry666
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Messaggio#15 » giovedì 28 maggio 2015, 17:10

Ciao Filippo,

tema centrato alla grande.

Racconto crudo, asciutto il giusto e “crudele”, colpisce nel profondo come un morso di un rottweiler su un polpaccio. Adrenalina pura. Uno spaccato sul mondo delle scommesse della lotta tra cani raccontato in prima persona. Si nota subito una certa maestria nella scrittura, probabilmente sei un autore con una certa esperienza. Bravo!

Il finale ci sta, ovviamente se avessi avuto più caratteri a disposizione forse l’avresti scritto diversamente.

Alla prossima

Adriano

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Filippo Santaniello
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Messaggio#16 » giovedì 28 maggio 2015, 19:26

Grazie dell'apprezzamento Adry,
diciamo che una certa esperienza l'ho accumulata, ma ogni prova aiuta a crescere e  soprattutto sono fondamentali tutti i commenti degli autori di MC. A presto!

sharon.galano
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Messaggio#17 » giovedì 28 maggio 2015, 20:02

Ciao Filippo,
ancora una volta dimostri una grande abilità. La tua scrittura è sempre chiara. Il tema è rispettato. Il tuo Karki è un personaggio in linea con la tua galleria di protagonisti pulp inquietanti. Mi sono divertita e ho immaginato di leggere il racconto con la tua voce :) Il combattimento è descritto in modo impeccabile. Vai sempre dritto al punto e non sbagli un colpo. Non trovo nemmeno una sbavatura o un'incertezza. Ti sei allenato, ti sei allenato, e si vede. Che altro dire? L'utilizzo della prima persona è una scelta vincente. Li ho visti anch'io quei due punti nell'oscurità. Nella tua scrittura non ci sono fronzoli. E questo permette al lettore di procedere con rapidità, senza mai annoiarsi.
Sono sicura che di qui a breve ci rileggeremo ancora.
Lo spero
A presto
:)

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Filippo Santaniello
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Messaggio#18 » giovedì 28 maggio 2015, 21:58

Grazie Sharon,
sono contento che Karki ti stia simpatico!
Appena trovo un cane così lo compro, ti vengo a trovare e ci facciamo le foto con Karki!

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DavidG
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Messaggio#19 » lunedì 1 giugno 2015, 2:59

Ecco in ritardissimo un commento un po' più dettagliato come mi avevi chiesto...
Parto dal tema prima persona presente. Anche a me piace molto, ma presenta delle trappole perchè narratore e personaggio sono un tutt'uno.
(Tralascio l'obiezione che spesso viene fatta, ovvero “a chi cavolo si rivolge il personaggio?” Perchè d'altra parte non esiste nemmeno qualcuno onnipresente che vede e osserva tutto, il classico narratore onnisciente, e che lo racconti a tutti.)
Comunque, nel tuo caso il problema si accentua perchè se usi frasi come:
"perché chiunque era il suo padrone prima che lo trovassi io " ( come nel parlato quotidiano ) invece di "perché chiunque fosse ( o sia stato? hmm) il suo padrone prima che lo trovassi io " ( come sarebbe più corretto ), oppure "di un cane che pare gli abbiano fatto " invece di "di un cane a cui pare abbiano fatto" ( che allora dovrebbe essere "di un cane che pare gli hanno fatto" ? Se è coatto che sia sempre coerente dall'inizio alla fine, no? ... :D) ti poni di fronte a un bivio difficile:
il personaggio/narratore pensa in italiano corretto e solo nei dialoghi ha linguaggio piú colloquiale? Oppure pensa E parla sempre e solo in modo colloquiale?
Io opterei per la prima scelta, anche se un po' schizofrenica, perchè la seconda fa storcere il naso.
In entrambi i casi finisci col tradire o il tuo personaggio o la lingua italiana:)

Poi :
Appena ha visto il cane era tutto chiaro, però ieri a Ivrea non c’era nulla, così abbiamo aspettato stanotte
non va bene in ogni caso, dovrebbe essere:
Appena ha visto il cane è stato tutto chiaro, però ieri a Ivrea non c’era nulla, così abbiamo aspettato stanotte”,altrimenti sembra che quando ha visto il cane era tutto chiaro e dopo non lo sia stato piú.

Un'altra cosa:
“Testa di cazzo!” non lo specifichi, ma è sottinteso un “gli grido” o qualcosa del genere ( anche se in realtà, sempre per il fatto che è in prima persona presente, non lo sappiamo, perché potrebbe anche solo pensarlo! Solo dopo quando l'altro risponde “Non deconcentrarlo” abbiamo la conferma che effettivamente stia parlando a voce alta.)
Però più avanti usi il corsivo. Perchè?
Tocca a te Karki, vai e uccidi!
Bravo Karki!
Lo grida, lo pensa o che? Se lo dice andrebbe tra virgolette come hai fatto prima e dopo, lo pensa allora?
Faccelo sapere con chiarezza, perché anche qui si rimane un po' col dubbio.


Dato che i due punti avvertono che ciò che segue chiarisce, dimostra o illustra quanto è stato detto prima,
"ma Karki non ha paura: negli occhi c’ha scritto MORTE" credo che sarebbe più corretto di
"ma Karki non ha paura, negli occhi c’ha scritto MORTE."
E anche dopo :
"Sembra un Fox Terrier incrociato a una nutria. È piccolo e brutto come un pipistrello"
meglio
"Sembra un Fox Terrier incrociato a una nutria: è piccolo e brutto come un pipistrello"
Contiamo i soldi. Duemila euro.
meglio
Contiamo i soldi: duemila euro.

E qui:
La gente ci guarda come se avessimo truffato. Nessuno aveva scommesso un cazzo sul nostro Karki.
La gente ci guarda come se avessimo truffato: nessuno aveva scommesso un cazzo sul nostro Karki.



È vero che si possono ANCHE usare i punti e le virgole al posto dei due punti, ma dopo sei o sette punti o virgole di fila anche no. Insomma ci sono i due punti e il punto e virgola, e non li usi mai, usiamoli! :D


Ecco, a questo punto già mi odierai, ma purtroppo son nato cacacazzi, come Francesco ti può confermare :D e quindi in realtà la colpa non è mia. Sinceramente credo che le lodi servano a poco, mentre le critiche aiutino, e mi sarebbe sembrato ipocrita non dirti quello che pensavo. Per cui continuo. :D
(L'ultima cosa, prometto, poi smetto)


Il molosso schiuma e ha la testa larga come la ruota del furgoncino Vito con cui siamo arrivati a Ivrea, ma Karki non ha paura, negli occhi c’ha scritto MORTE, e non gliene frega un cazzo di lanciarsi contro quel mostro perché chiunque era il suo padrone prima che lo trovassi io deve avergli fatto qualcosa di malvagio per trasformarlo in una macchina assassina.

Questo periodo è lunghissimo, e usi solo tre virgole!



Il molosso schiuma e ha la testa larga come la ruota del furgoncino Vito con cui siamo arrivati a Ivrea,

Prova a leggere a voce alta e vedi se fai una pausa lunga o corta. E' lunga, ci va il punto o un punto e virgola.

Il molosso schiuma e ha la testa larga come la ruota del furgoncino Vito con cui siamo arrivati a Ivrea. Ma Karki non ha paura: negli occhi c’ha scritto MORTE,

Anche dopo almeno una virgola ci vorrebbe, no? Insomma per me lo devi spezzare, vedi te come.

e non gliene frega un cazzo di lanciarsi contro quel mostro perché chiunque era il suo padrone prima che lo trovassi io deve avergli fatto qualcosa di malvagio per trasformarlo in una macchina assassina.


Lo stesso nella frase seguente:

Almeno così speriamo io e Giulio mentre la gente urla e ficca i soldi nella scatola di cartone che un tizio col berretto della Juve passa agli scommettitori.


Questi i miei due cents: un pezzo efficace ma che secondo me andrebbe un attimo ripassato per eliminare i vizi di forma che ha.

Spero di aver spiegato i miei dubbi e le che mie osservazioni possano risultarti utili.

A presto.

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Filippo Santaniello
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Messaggio#20 » lunedì 1 giugno 2015, 10:34

:D

il mio sorriso dice tutto

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DavidG
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Messaggio#21 » lunedì 1 giugno 2015, 12:51

Eh sì, dice molto di sicuro.

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antico
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Messaggio#22 » lunedì 1 giugno 2015, 16:38

Un racconto crudo, senza fronzoli. Non m'inoltro nella lunga disanima di David, ma alla prima e anche seconda lettura la forma mi è parsa funzionale al narrato. Semmai sottolineo come il tutto si riduca a una storiella che arriva e va senza lasciare granché il segno, non ci ho trovato un livello due di lettura e forse neppure un uno punto cinque. Però occhio che personalmente non sono mai riuscito ad apprezzare neppure le storie brevi di Pazienza e il protagonista di questo racconto sembra arrivare dritto da lì. Ma è un problema mio, il non apprezzarle, quindi sottolineo che qui il pollice è su, non al 100%, ma su.

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