[V] Licantropina

Lunedì 18 maggio alle ore 21.00! Avrete QUATTRO ore di tempo, non avete scusanti per mancare! Matteo Di Giulio, autore della Sperling & Kupfer sarà la guest star, trovate un suo racconto nella sezione SPECIAL del sito. Leggetelo con attenzione perché potrebbe venirvi un'idea riguardo al tema che ha scelto per voi!
Fernando Nappo
Messaggi: 584

[V] Licantropina

Messaggio#1 » martedì 19 maggio 2015, 0:53

Licantropina
di Fernando Nappo
 
I primi raggi di sole colpiscono l’uomo in volto, risvegliandolo. Strabuzza gli occhi, si guarda attorno. Alla vista delle sbarre comincia ad agitarsi, ansima, come se vestigia della bestia che è stata nella notte appena trascorsa alberghino ancora nel suo corpo. Poi si accorge di me: – Dove sono? - mi chiede, le mani serrate sulle sbarre che l’imprigionano, lo sguardo che vaga intorno, in cerca di una via di fuga.
– Misure per garantire la mia sicurezza, come ben sai - rispondo.
L’uomo mi guarda e digrigna i denti. – Liberami, e subito.
Sbava un po’, quando ringia il suo comando.
– Fra poco – rispondo. – Quando sarà il momento.
L’uomo dà una vigorosa scrollata alla sbarre, forse sperando in qualche residuo della forza belluina della notte precedente: – Chi sei? Come hai fatto a catturarmi?
Lo fisso negli occhi. – Non avrai risposte - dico. – Non ne meriti, nessuno di voi ne merita.
Mi volto e mi dirigo verso il tavolo.
Il respiro dell’uomo aumenta d’intensità, lo sento agitarsi.
Prendo la pastiglia e il bicchiere d’acqua e torno verso la gabbia.
– Che cosa mi vuoi dare? – dice l’uomo, indicando con un cenno la pastiglia che ho in mano. – Io non prendo quella roba!
Ignoro le sue rimostranze. Appoggio la pastiglia sulla punta della lingua, bevo un sorso d’acqua e la inghiotto.
L’uomo mi guarda in tralice, incuriosito.
Rimetto il bicchiere sul tavolo.
– Sei strano – mi dice – non capisco...
Sento un formicolio alla base del capo. Sono le prime avvisaglie. Dalla tasca dei pantaloni sfilo una chiave e la mostro al mio prigioniero. – Allontanati – dico.
L’uomo si sposta sul fondo della gabbia, non mi toglie gli occhi di dosso.
Apro le sbarre e gli faccio segno di uscire. – Tranquillo, non nascondo alcuna arma.
Infilo la mano sinistra in tasca: il prurito sta diventando insopportabile.
L’uomo si precipita verso il lato opposto della cantina, sale i tre gradini e cerca di aprire la porta. Si volta verso di me, lo sguardo un po’ meno strafottente.
– Che cosa...
M’ingobbisco un poco, stare ritto diventa più difficoltoso.
– L’effetto della licantropina è davvero considerevole – dico. Parlare si fa più difficile. – Non serve la luna piena, no... e non cancella i ricordi.
– Che cosa vuoi fare - dice l’uomo. – Lasciami andare... ti prego...
– L’ho sintetizzata io stesso, dal corpo del mostro che ha ucciso mia moglie... – ormai le mie parole sono suoni quasi inarticolati – ... e mia figlia – concludo in un rantolo.
Sento la bestia farsi strada dentro di me, e i peli spingere per trapassare ’epidermide.
L’uomo si appoggia alla parete, ansima pesantemente.
Ora ne percepisco anche l’odore, l’odore della paura.
E balzo.



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beppe.roncari
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Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2015, 14:21

Ciao Fernando,

Bel racconto, mi è piaciuta la costruzione della trama e il ribaltamento del finale, il tocco de "l'odore della paura" e la tua declinazione non banale del tema della "bestia" in generale e del licantropo in particolare.

Ti segnalo due refusi, senz'altro distrazioni: "ringia" al posto di "ringhia" e "'epidermide" senza l'articolo prima dell'apostrofo: "l'epidermide".

Il combattimento è evocato, almeno quello finale, ma non si senta la mancanza di una sua descrizione esplicita.

Bel lavoro! :-)

cristina.danini
Messaggi: 90

Messaggio#3 » martedì 19 maggio 2015, 17:06

Ciao Fernando :)

Il tuo racconto scorre bene e a parte un paio di refusi che ti hanno già segnalato è ben scritto. I dialoghi sono chiari e realisti, cosa non scontata. Il finale aperto sulla battaglia che non è ancora iniziata lascia pensare tante cose che non dici esplicitamente: che il vero licantropo è destinato a morire, ora che è solo un uomo, ma che sia lo stesso mostro che ha ucciso la moglie e la figlia del licantropo "artificiale". Non si sente la mancanza di questi elementi, la storia è chiara comunque.

L'unica cosa che avrei cambiato forse sarebbe stato far iniziare il combattimento e solo dopo dare spiegazioni al prigioniero, ma qui è gusto personale :)

Complimenti!

carolina.pelosi
Messaggi: 72

Messaggio#4 » venerdì 22 maggio 2015, 14:09

Ciao Fernando.

Mi piace la storia che hai scelto di raccontare. Mi sembra che tu abbia puntato sul combattimento sia fisico che interiore, dal momento che lui lotta contro la rabbia per la morte della sua famiglia. E, se proprio vogliamo dirla tutta, lotta anche con la bestia in cui si sta trasformando, con tutto ciò che la trasformazione comporta. Ho apprezzato che per combattere colui che ha ucciso sua moglie e sua figlia il tuo personaggio decida di assumere proprio le sembianze dell'assassino.
Forse io avrei giocato di più sull'elemento fantasy, avrei enfatizzato certi dettagli, ma ognuno è libero di gestire la sua storia come gli pare :)
Bel lavoro!

diego.ducoli
Messaggi: 265

Messaggio#5 » lunedì 25 maggio 2015, 23:15

Licantropina

Ciao Fernando

Ammetto che quando ho letto il titolo ho sperato in una signora di nome Pina che diventa licantropo.

La storia funziona bene e non lascia buchi, lo stile l'ho trovato funzionale e fluido, lo scontro è solo evocato ma non se ne sente la mancanza.

L'unica pecca, giusto per trovarne una, è lo spiegotto finale sul perché ha sintetizzato il farmaco e catturato l'uomo.

Un ottima prova.

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antico
Messaggi: 7172

Messaggio#6 » giovedì 28 maggio 2015, 17:49

Combattere per ottenere vendetta, una vendetta contro un mostro uscito dai nostri stessi incubi, nel perpetrarla diveniamo noi stessi INCUBO. Bello, mi piace. Ben condotto, con polso sicuro, preciso, senza fronzoli. Si potrebbe migliorarlo approfondendo la psicologia del prigionierlo, servirebbe per dare quel pizzico di condimento in più, ma già così la cosidero una prova più che buona. Pollice su, senza pollice esclamativo, ma su.

sharon.galano
Messaggi: 61

Messaggio#7 » giovedì 28 maggio 2015, 18:13

Ciao Fernando,
come ti hanno già segnalato gli altri partecipanti, il racconto è ben scritto e rispetta il tema. Ho davvero apprezzato il colpo di scena a metà racconto: si scopre che la vittima, in passato, è stato il carnefice, colui che ora è il carnefice invece è stato la vittima. Fino a quel momento, leggendo il titolo e la prima parte del racconto, immaginavo che la storia avrebbe preso una piega diversa, un sentiero già troppe volte battuto.
Penso che in questo colpo di scena sia presente tutta la forza del racconto. Anche se, lo ammetto, avrei voluto vedere un po' del combattimento.
Per quanto riguarda la parte del passato che tu racconti attraverso un dialogo, ti suggerirei di riscriverla, facendocela vedere. Mi spiego: Il dialogo (mia moglie e mia figlia... strage, etc) suona troppo telefonato, a tratti scontato. Se tu mettessi in campo un oggetto, un ciondolo o altro, una foto macchiata di sangue, che ci rimanda a quel passato? Facciamo vedere, senza dare troppe spiegazioni.
Piccola annotazione, io ometterei l'aggettivo "belluina". Lo trovo ridondante.
Complimenti
a rileggerci

Francesca Nozzolillo
Messaggi: 59

Messaggio#8 » venerdì 29 maggio 2015, 15:51

Mi è piaciuto un botto. (come si dice dalle mie parti). Io adoro i lupo mannari, come creature fantasy, quindi fin da subito mi veniva di tifare per il prigioniero. Quando quello diventa umano, e il carnefice lupo.. cavolo... che fare? per chi tifare?

Il fatto che il combattimento venga evocato, non mi dispiace. Mi piace l'ambientazione (mi immagino una prigione sotterranea) e i dialoghi, che trovo brillanti e coinvolgenti. In più, non mi era mai capitato di leggere di un uomo che diventa lupo per uccidere un altro lupo quando è uomo. Quindi per me è molto originale.

Complimenti davvero.

lailmil
Messaggi: 62

Messaggio#9 » venerdì 29 maggio 2015, 16:33

Ciao fnappo!

Licantropina è originale, ben scritto e molto efficace. I dialoghi sono costruiti davvero bene, sono credibili e ogni informazione è nel posto giusto. Complimenti, ti invidio un po'. Mi è piaciuto come hai declinato l'adagio "Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro", ho trovato uno spunto di riflessione molto potente. Infine, mi è piaciuto come la cura che caratterizza il testo rifletta la fermezza nell'esecuzione del piano da parte del protagonista. Credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro, complimenti!

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willy
Messaggi: 190

Messaggio#10 » venerdì 29 maggio 2015, 16:40

Ciao Fernando,
Lo sai perché mi piaciuto il tuo racconto? Perché sei riuscito a sorprendermi e, in questo, il titolo ha gran parte del merito. Già mi immaginavo una lei che fremeva per dividere la cella con il tuo protagonista.
Geniale, invece, la piega che hai fatto prendere al racconto che va via scorrevole, sembra scritto di getto. Complimenti per come lo hai gestito.

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#11 » venerdì 29 maggio 2015, 19:42

Ciao Fnappo,
la tua storia è molto forte e bella. Il tema è stato centrato a mio avviso e la trama si sviluppa coi tempi giusti. Due cose che non mi convincono molto: la prima è che spiega un po’ troppo tutto, a me piacciono i racconti lasciati sospesi per qualche secondo; la seconda sono i dialoghi, forse è un problema mio, però non mi sono sembrati naturali. Troppe domande e troppe risposte, non c’è un confronto. Peccato perché la storia era una bomba.
Alla prossima! :)

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