VITA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Lunedì 18 maggio alle ore 21.00! Avrete QUATTRO ore di tempo, non avete scusanti per mancare! Matteo Di Giulio, autore della Sperling & Kupfer sarà la guest star, trovate un suo racconto nella sezione SPECIAL del sito. Leggetelo con attenzione perché potrebbe venirvi un'idea riguardo al tema che ha scelto per voi!
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antico
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VITA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 maggio 2015, 3:08

Vita
 
Questo è il gruppo VITA della Di Giulio Edition. I primi CINQUE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno fra i finalisti che verranno valutati direttamente da Matteo Di Giulio. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verrano a loro volta ammessi alla vetrina del sito.
 
Ricordo che la composizione dei gruppi ha seguito il seguente criterio: i racconti sono stati assegnati a giro sempre seguendo l'ordine di consegna.
 
E ora vediamo i racconti ammessi a VITA:
 
- L’uguaglianza di genere, di Beppe Roncari, 3313 caratteri, ore 22.18
- Anima e corpo, di Carolina Pelosi, 3308 caratteri, ore 22.52
- Il ragno nero, di Raffaele Marra, 3305 caratteri, ore 23.15
- Un’incurabile mancanza di puntualità, di Sharon Galano, 2930 caratteri, 23.25
- La prima battaglia, di Cristina Danini, 2934 caratteri, ore 23.32
- Amore mio, di Stefano Pastor, 3192 caratteri, ore 00.08
- Potenza per vincere, di Vilma Cretti, 3282 caratteri, ore 00.21
- Tutte le cose perdute, di Enrico Nottoli, 3005 caratteri, ore 00.27
- Istinto materno, di Sara Passannanti, 3311 caratteri, ore 00.44
- La prima comunione, di Diego Ducoli, 3289 caratteri, ore 00.48
- Licantropina, di Fernando Nappo, 2608 caratteri, ore 00.53
- Moai, di Francesca Nozzolillo, 3301 caratteri, ore 01.02 malus 6 punti
- Black Friday, di Patty Barale, 3245 caratteri, ore 01.10 malus 6 punti
 
I malus sono stati da me assegnati a malincuore, ma per chi consegnava fra le 01.00 e le 01.13 erano previsti da regolamento da me postato insieme al VIA. Detto questo, 6 punti non sono molti visto che ogni classifica ne assegna fino a 12, considerateli un amichevole buffetto da parte mia...
 
13 racconti dunque, avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 29 maggio per commentarli tutti e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 (del resto avete solo 12 racconti a testa da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale del raggruppamento.
 
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 12 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.
 
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati, se noterò qualche sgarro procederò all’eliminazione. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
 
Detto questo: BUONA EDIZIONE A TUTTI!



Francesca Nozzolillo
Messaggi: 59

Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2015, 19:08

T

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antico
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Messaggio#3 » mercoledì 20 maggio 2015, 10:06

Francesca, interessante la tua T... :D

cristina.danini
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Messaggio#4 » domenica 24 maggio 2015, 11:51

Ciao, innanzitutto complimenti a tutti e alla prossima :)

Di seguito la mia classifica:

1)Tutte le cose perdute - Enrico Nottoli
Il tuo racconto è delicato e toccante in maniera impressionante. Il combattimento contro se stessi, contro quel che sarebbe potuto essere e il passato è forse il più diffuso, ma lo affronti in maniera per niente banale. I ricordi che pervadono il racconto rendono l’atmosfera dolce e malinconica e la mancanza di veri e propri dialoghi a mio avviso esalta tutto, lasciando più spazio ai sentimenti del protagonista. Tra questi, quello che emerge con più forza è forse il contrasto interiore, come si nota dalle frasi “Da solo, con me stesso.” e “Ormai non pensavo più a lei, ma sdraiato sul letto, quell’ultima volta, mi chiesi come sarebbe stato.” Anche perché forse è una percezione mia, ma per il protagonista non arriverà mai l’ultima volta.

2)Amore mio - Stefano Pastor
Credo che il tuo racconto sia stato fortemente penalizzato dal limite di battute: alla prima lettura non tutto mi era chiaro e mi tornava, ma rileggendo ho unito tutti i pezzi del puzzle e mi ha davvero commossa. Si può morire per l’amore di qualcun altro? Forse sì, se il suo e il nostro cuore in fondo sono la stessa cosa. Se infatti all’inizio la tua protagonista è confusa in merito ai sentimenti del ragazzo, e si può pensare soffra di amnesia, alla fine è chiaro che soffra come avrebbe sofferto il suo clone, al punto di pensare che morirà per un amore mai vissuto. Personalmente avrei tolto la battuta finale del padre, ma sono gusti. Il racconto è ben scritto e continua a incuriosire fino alla fine, complimenti davvero :)

3)Anima e Corpo - Carolina Pelosi
Nel tuo racconto si trovano due combattimenti: il primo è quello fisico, di un partecipante a gare di pugilato clandestine, mentre il secondo è più profondo, è il combattimento contro se stessi, per accettare la vita e se stessi. C’è poi un terzo combattimento, che è quello di Luce contro la malattia e porta il protagonista a continuare a soffrire, con il ricordo, con la vista delle altre facce sofferenti e le lacrime della madre che accetta in silenzio il “lavoro” del figlio probabilmente perché non ha alternativa. Personalmente ho sempre trovato affascinanti le storie che esplorano il rapporto tra gemelli e qui riesci a farlo bene: uniti nonostante la morte, perché tu vivi in me.

4) L'uguaglianza di genere - Beppe Roncari
Che dire, racconto veramente forte. Il punto di vista che hai scelto è interessante, non capita spesso che un uomo si immedesimi in una donna per scrivere racconti del genere. Il finale poi è un continuo colpo di scena: hai perso tu perché ti ucciderò, no tu perché ora hai l’AIDS, no tu perché inscenerò uno stupro/omicidio e finirai la vita in carcere. Tema centrato in pieno, per la battaglia che la protagonista combatte da una vita e quella che combatte col suo prigioniero. Per il problema che ti hanno già segnalato dei segni delle cinghie mi chiedo anch’io se non lascino incertezza ai poliziotti… c’è da dire che in quello scempio forse è l’ultima cosa che noteranno 😉

5)Licantropina - Fnappo
Il tuo racconto scorre bene e a parte un paio di refusi che ti hanno già segnalato è ben scritto. I dialoghi sono chiari e realisti, cosa non scontata. Il finale aperto sulla battaglia che non è ancora iniziata lascia pensare tante cose che non dici esplicitamente: che il vero licantropo è destinato a morire, ora che è solo un uomo, ma che sia lo stesso mostro che ha ucciso la moglie e la figlia del licantropo “artificiale”. Non si sente la mancanza di questi elementi, la storia è chiara comunque.
L’unica cosa che avrei cambiato forse sarebbe stato far iniziare il combattimento e solo dopo dare spiegazioni al prigioniero, ma qui è gusto personale :)

6)La prima comunione - Diego Ducoli
Dal titolo e dall’inizio del racconto mi aspettavo una bambina che già da piccola ha dubbi sul cristianesimo, ma sono convinta che è proprio quel che volevi far pensare. Mi piace i modo in cui paragoni i social network e la religione, forse perché nonostante tutto resto abbastanza analogica… Mi resta il dubbio di dove sia finito il padre e perché sia stato cacciato. Forse perché ha rifiutato di “iscriversi” al sistema? La vera battaglia per come la vedo io non è quella di Maria contro la madre, anche perché sarebbe totalmente impari, ma proprio quella del padre contro una società sempre più tecnologica, dal quale lui vuole salvare la figlia e a quanto sembra dal finale… ci riesce!

7)Istinto materno - Sara Passantanti
Mi è piaciuta molto la tua “reinterpretazione”, se così si può definire, della leggenda dell’uomo di sabbia. Come dice lui stesso stavolta non è stato convocato dalla madre come minaccia al bambino, anzi, ha di fronte una madre che combatte con le unghie e con i denti per tenere con sé il piccolo. Proprio questi elementi però mi fanno sorgere alcune domande: perché l’uomo di sabbia è arrivato, se nessuno l’ha invocato? E perché vuole rapirlo se è troppo piccolo (per cosa poi)? Secondo me avresti dovuto approfondire meglio anche il personaggio del padre, che strappa occhi per darli da mangiare al figlio, ma è una mia opinione 😉
Detto questo il racconto è scorrevole e si legge bene :) alla prossima!

8)Moai - Francesca Norzillo
Il racconto è scorrevole e il ritmo serrato rende bene l’atmosfera del combattimento corpo a corpo. Ho avuto però un po’ di difficoltà a capire il cambio di voce narrante a metà del racconto, l’ho dovuto rileggere un paio di volte per capire che prima era un ragazzo della tribù e poi il capo crudele, che oltretutto vince solo grazie all’intervento della sorella. Sempre che si possa definire vittoria quella che porta a essere assassini e orfani di madre.
Il finale lascia un po’ di amaro in bocca, a credo proprio fosse voluto. Complimenti e alla prossima!

9)Potenza per vincere - Vilma Cretti
Il tuo racconto è scorrevole e si legge velocemente, rendendo alla perfezione l’idea della corsa e della lotta, in cui i colpi sono sempre veloci e inaspettati.
Quello che mi lascia in dubbio è che non capisco bene il rapporto tra i personaggi: all’inizio mi sembravano due amici o una coppia che si inseguono e lottano per giocare, poi lo scatto di rabbia di lei mi fa pensare che ci sia qualcosa di molto più violento e che si stia vendicando. Alla fine nomini una squadra che credo sia di pallavolo e da qual che ho capito lui era l’allenatore. Credo avresti dovuto definire meglio le dinamiche e il rapporto tra i personaggi perché il racconto fosse più chiaro. Capisco che il limite di battute non lasciava molta libertà 😉

10)Black Friday - Patty Barale
Hai interpretato il tema del combattimento in maniera molto originale e decisamente femminile: solo una donna può capire cos’è la corsa i saldi e quindi addirittura pensare di associala a una battaglia. Il finale arriva del tutto inaspettato e strappa un sorriso di tenerezza, dopo aver visto un tot di donne-bestie troviamo una donna-mamma a cui la figlia fa gli auguri. La battaglia di Kim per raggiungere la madre è sicuramente sudata ma molto tenera.
Complimenti per l’inventiva, a presto! :)

11)Il ragno nero - Raffaele Marra
Il tuo racconto è senza dubbio originale e il tema del combattimento ritorna più volte, in maniera sempre inaspettata. All’inizio sembra una storia di un normale bambino a scuola, già quando lo vengono a prendere però si capisce che c’è qualcosa che lo rende diverso dagli altri. A metà del racconto ho avuto l’impressione che fosse stato rapito in precedenza e stesse collaborando con la polizia (ma forse è solo la mia immaginazione a correre molto). Alla fine mi sono chiesta se il bambino fosse malato gravemente, e quindi la vera battaglia fosse contro la malattia. Anche nel tuo caso temo che il limite di battute abbia dato un po’ di problemi, ma è un po’ difficile capire davvero cosa succeda… Comunque complimenti!

12)Un'incurabile mancanza di puntualità - Sharon Galano
Il racconto è scorrevole e si legge volentieri, il colpo di scena finale è davvero bello, si intuisce qualcosa solo quando Gianni chiede all’amico se vedrà i volti dei famigliari. Quello che però non riesco veramente a trovare è il combattimento, anche interiore, del protagonista. Escludendo che lotti per scegliere la strada, se volevi puntare sulla decisione di andare o meno al proprio funerale secondo me dovevi enfatizzarlo di più.
Comunque complimenti!

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#5 » domenica 24 maggio 2015, 17:21

Approfitto di un sabato di influenza per portare a termine commenti e classifica dei racconti. Spero che il malessere non abbia influito negativamente sulla mia già modesta capacità di giudizio.
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1 - La prima comunione di Diego Ducoli
Ciao Diego,
bel racconto di social sf con riferimenti bradburiani: la sala con tre pareti su quattro ricoperte da schermi giganti, la famiglia virtuale, il papà novello Montag.
Mi piace poco lo pseudonimo affibbiato a Maria, lo trovo un po’ ingenuotto, e quell’ amichetti riferito agli amici del padre che suona un po’ equivoco.
Bello il finale con la torre di trasmissione trasformata in candelina, e che la ragazza trovi più interessante l’idea di vita in cui crede il padre.
Qualche sbavatura nella punteggiatura e qualche refuso, ma nulla di che.

2 - Anima e corpo di Carolina Pelosi
Ciao Carolina,
bel racconto, complimenti. Non è facile affrontare certi temi senza cadere in luoghi comuni o, peggio, nel patetico, ma tu ci sei riuscita molto bene . Proprio per questo avrei preferito se avessi fatto pronunciare senza reticenze la parola metastasi al tuo protagonista, evitando l’espediende di non farglielo ricordare. Ma è una sfumatura e, soprattutto, un parere personale.
Mi piace la scelta dei gemelli al posto di una più scontata coppia (non che il dolore di una coppia valga meno, sia chiaro, ma dal punto di vista narrativo sarebbe stata una scelta meno originale).
Il tema mi pare centrato in pieno, e, come ha già sottolineato Cristina, è presente su vari livelli.

3 - Potenza per vincere, di Vilma Cretti
Ciao Vilma,
bella scrittura, scorrevole e piacevole da leggere. Il conflitto è in tema con quanto richiesto e gli scambi tra i due mi sembrano resi in modo realistico. Complimenti.
Unico appunto: all’inizio ero convinto che si trattasse di una ragazza in fuga da un molestatore, ma la seconda parte, quella dove citi una squadra, mi ha fatto pensare per attimo a una qualche gara in cui la tua protagonista era coinvolta, Loris il suo antagonista. Poi la chiusura non lascia dubbi sul rapporto tra i due, ma trovo che quel passaggio un po’ confonda.

4 - L’uguaglianza di genere di Beppe Roncari
Ciao Beppe,
che dire? Racconto raccapricciante, senza dubbio e con un finale a dir poco a sorpresa. Il tema del contest mi pare sia centrato in pieno.
Solo un paio di osservazioni:
– benchè sia imbavagliato, mi pare strano che l’uomo non emetta neppure un piccolo gemito quando la tizia gli fa saltare le dita restanti della mano destra.
– forse il piano della ragazza ha un punto debole: i segni delle cinghie ben strette ai polsi dell’uomo che lui potrebbe provare a usare per dimostrare di essere la vittima e non il contrario.

5 - Tutte le cose perdute di Enrico Nottoli
Ciao Enrico,
un racconto introspettivo e malinconico, il tuo, tutto dedicato ai ricordi d’amore del protagonista; non spieghi se il protagonista si sia comunque costruito una vita con un’altra o se stia continuando a struggersi per quel vecchio amore, se quel ricordare, lì sul balcone, sia uno di quegli attimi in cui la nostra mente ci riporta a certi momenti della nostra vita o se rappresenti la quotidianità del protagonista. Ma questo, a mio avviso, è un punto a favore del racconto.
Credo possa esserci un errore in questa frase:
Chissà se avrebbe funzionato o se ci fossimo lasciati dopo appena tre anni e sette mesi.
A meno che la o disgiuntiva non sia un errore di battitura (ma dal contesto mi pare di no), credo dovrebbe essere:
Chissà se avrebbe funzionato o se ci saremmo lasciati dopo appena tre anni e sette mesi.

6 - La prima battaglia – Cristina Danini
Ciao Cristina,
l’ambientazione del tuo racconto è molto interessante, e il conflitto eterno tra maschi e femmine/uomini e donne/fratelli e sorelle centra in pieno il tema del contest.
Il finale mi ha sorpreso: mi aspettavo che i due, dopo essersi riconosciuti come fratello e sorella, in qualche modo decidessero di allearsi, di non combattersi più, ma hai scelto la strada meno scontata.
Quello che mi fatto un po’ storcere il naso è il cavallo che s’imbizzarisce per un urlo; l’ho trovato un po’ fuori luogo visto che è nel mezzo di una battaglia – e quindi circondato da urla, rumori e clangori vari – e per giunta sotto i tuoni di un temporale.

7 - Black Friday di Patty Barale
Ciao Patty,
mi chiedo: ma la ragazzina, dodicenne, non dovrebbe essere a scuola di mattina? Ma se anche non fosse, sapendo che cosa è e che cosa succede durante il black friday, non avrebbe potuto evitare la calca pre-apertura e presentarsi dalla mamma, chessò, a metà mattina?
A parte queste mie elucubrazioni, il racconto è ben scritto, la descrizione della battaglia della piccola Kim è molto divertente, il finale è gradevole e simpatico.

8 - Un’incurabile mancanza di puntualità di Sharon Galano
Ciao Sharon,
leggendo l’incipt del tuo racconto non mi è chiarissimo se Gianni lotti più contro la sua cronica tendenza a fare tardi o contro la sua pessima memoria. Certo, il titolo del racconto viene in aiuto, ma personalmente avrei enfatizzato di più la mancanza di puntualità a scapito della vicenda del bivio che, a mio parere, confonde e non mi sembra così importante ai fini della storia.
La seconda parte, pur perdendo per strada il tema, scorre molto meglio.
Un appunto riguardo all’imprecazione di Gianni: mi pare un po’ infantile, forse perché mi ricorda quel porcozio tanto in voga quand’ero piccolo.

9 - Moai di Francesca Nozzolillo
Ciao Francesca,
il cambio di punto di vista in un racconto così breve è un bell’azzardo, ma personalmente, grazie al riferimento alla vernice blu, non l’ho trovato così difficile da percepire. Piuttosto ho l’impressione che il racconto stia un po’ stretto in tremila caratteri anche a causa della comparsa improvvisa (che fa un po’ deus ex machina) della sorella.
L’ambientazione è originale.

10 - Amore mio – Stefano Pastor
Ciao Stefano,
l’idea dei cloni come materiale per i trapianti non è forse originalissima, e inoltre mi pare che il racconto stia davvero molto stretto nelle poche battute concesse, tanto che l’ho dovuto rilegge un paio di volte per chiarirmi alcuni punti.
C’è una cosa, però che non sono riuscito a chiarirmi: oltre la porta gialla i cloni socializzano tra di loro creando anche legami sentimentali? Non sarebbe più logico se venissero isolati e/o tenuti in condizioni di sospensione, o cose simili, in modo da conservare il più a lungo i loro organi ed evitare che qualcuno si ribelli alla donazione a causa dei legami sviluppati con altri cloni? Perché lasciarli vivere normalmente e quindi lasciare che invecchino e si deteriorino? Oppure ho interpretato male?

11 - Istinto materno di Sara Passannanti

Ciao Sara,
non conoscevo la leggenda dell’uomo di sabbia, di sicuro l’approfondirò.
La prima parte del racconto scorre bene, lascia percepire l’apprensione di una madre per il figlio che dorme nella stanza accanto: è giugno, le finestre sono aperte, i rumori che vengono dall’esterno, il figlio è molto piccolo…
Invece, ho trovato spiazzante leggere della cecità di Clara dopo che in una frase appena precedente l’hai descritta sgranare gli occhi. Non che un non vedente non possa sgranare gli occhi, ovvio, ma nel contesto del tuo racconto spiazza un po’. Inoltre, quando Clara entra nella stanza di Mattia scrivi:
Nel buio, sorprese il mostro che le aveva rubato gli occhi, chino sulla culla del bambino.
Coma fa a sapere che è chino sulla culla del figlio se non lo può vedere?

12 - Il ragno nero di Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
devo ammettere di aver fatto fatica a interpretare il tuo racconto. Si intuisce la sofferenza del piccolo Paolo, e qualcosa in più si capisce dopo aver letto la tua spiegazione, ma credo che i 3000 caratteri del contest siano davvero troppo pochi per condensare un’idea così articolata. Che peraltro potrebbe essere sviluppata in un racconto più lungo.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Messaggio#6 » martedì 26 maggio 2015, 23:25

Stavolta è stato molto difficile assegnare le prime posizioni ma qualcuno deve pur vincere.

L'uguaglianza di genere

 

Ciao Beppe

Un brano sicuramente forte e scritto indubbiamente bene, ma la storia non mi ha convinto.

Credo che la follia non debba avere una spiegazione ma una sua logia, per quanto contorta o sbagliata, si.

Le azioni della donna le avrei potute giustificare su il suo primo “amore” ma su uno sconosciuto, per quanto uno stupratore, mi sono sembrate in qualche modo eccessive, non la parte della tortura, quanto quella del rapporto e del suicidio. Proprio il suicidio mi sembra un azione cosi definitiva da non capirne il reale motivo, soprattutto non credo che i poliziotti, per quanto superficiali, caschino nel trucco.

Alla prossima.

 

Potenza per vincere

Ciao willy

Un brano che raggiunge il suo obbiettivo, la prosa mi sembra azzeccata, esprime bene la corsa di Denise e la seguente lotta, anche se il colpo finale non mi suona  molto bene, forse per le dinamiche di combattimento che ho in testa, ma è cosa da poco.

Le dinamiche tra i personaggi mi sono state subito chiare: allenatore molestatore e la sua alieva.

Non trovo particolari difetti da segnalarti. Un ottima prova.

 

Il ragno nero

Ciao Raffaele

Ho letto i commenti precedenti e non mi trovano concorde.

Il racconto mi è piaciuto molto, non ho avuto problemi a seguire la storia, l'unica pecca è il non spiegare quali sono i poteri del ragazzino. Io mi immaginavo una sorta di controllo degli aracnidi o al massimo telepatia, ma non conta poi molto.

Molto bello il finale. Il ragazzino è consapevole, ma decide di lottare, forse inutilmente ma lotta.

Epico e drammatico insieme.

Uno dei brani migliori dell'edizione.

 

MOAI

Ciao Francesca

Un ambientazione sicuramente originale ma che compressa in cosi poche battute non riesce ad essere evocativa come dovrebbe.

La trama del racconto è chiara, ma ho trovato il narrato troppo raccontato non sono riuscito ad entrare in sintonia col personaggio.

Inoltre il cambio di prospettiva dalla vittima al carnefice in mezzo al brano mi ha spiazzato, in un racconto cosi breve mettere due pezzi in prima persona senza nulla che identifichi i protagonisti è una scelta un po' azzardata.

 

Istinto materno

Ciao Sara

La prima parte del racconto scorre bene, la notte estiva rende bene l'idea.

Purtroppo il resto del racconto pecca un po'.

Non è chiaro il motivo della presenza dell'uomo della sabbia, sopratutto se mattia è troppo piccolo.

Clara è cieca, la battuta : “Clara stai tranquilla. Non vedi che dorme” o è uno sfottò oppure non è molto azzeccata tenendo conto che è stato proprio il mostro ad accecarla.

Cit: La madre difendeva il proprio bambino con la stessa passione con cui il padre procurava gli occhi per nutrire i figli.

Ammetto che non l'ho capita. Il padre di chi? Forse la leggenda di sandman lo spiega ma io non conoscendola mi ha lasciato piazzato.

Spero di non essere pesante ma ti segnalo un altro paio di cose.

Per usando una protagonista non vedente usi descrizioni molto visive, mi concentrerei di più sulle sensazioni della madre sugli altri sensi, l'udito certamente ma anche olfatto e tatto.

Spero di esserti stato utile.

 

Licantropina

Ciao Ferdinando

Ammetto che quando ho letto il titolo ho sperato in una signora di nome Pina che diventa licantropo.

La storia funziona bene e non lascia buchi, lo stile l'ho trovato funzionale e fluido, lo scontro è solo evocato ma non se ne sente la mancanza.

L'unica pecca, giusto per trovarne una, è lo spiegotto finale sul perché ha sintetizzato il farmaco e catturato l'uomo.

Un ottima prova.

 

La prima battaglia

Ciao Cristina

Una bella ambientazione e una buona prosa. Il racconto scivola via senza particolari intoppi.

Ma ha lasciato perplesso le dinamiche tra fratello e sorella, troppo veloci e non mi sono sembrate propriamente plausibili.

In mezzo alla battaglia con la paura di uccidere o essere uccisi si riconoscono e in meno di un istante il ragazzo gli offre la salvezza, non mi sembra credibile.

Il finale invece mi è piaciuto, lei che fugge consapevole che si dovranno riaffrontare.

 

 

Tutte le cose perdute

Ciao Enrico

Un brano amaro come lo solo i ricordi lo possono essere.

Il racconto mi è piaciuto molto, tutti hanno il proprio grande “ma se...” e quindi è difficile non immedesimarsi.

L'unico appunto che mi sento di farti è che la lotta non c'è. Il protagonista sembra che non ha mai lottato per la sua lei, si è dato per sconfitto a priori, o almeno a me è sembrato cosi.

Probabilmente la lotta è con se stesso ma non riesco a vederla.

Un ottima prova.

 

Anima e corpo

Ciao Carolina

Un bel monologo interiore, amaro e violento. Il flusso di pensieri scorre molto bene e senza impicci.

Qui le lotte sono due:una del fratello che sfoga il suo dolore nella gabbia e quello della gemella contro la malattia.

Un brano ben costruito che riesce ad emozionare, non ho particolari appunti da farti.

Complimenti

 

Amore mio

Ciao Stefano

Un brano alla “The island” che non ha saputo togliermi il sapore del già visto.

Inoltre condensare un idea  cosi “grossa” in cosi poche battute non è certo facile.

Il nascondere i cloni dietro una semplice porta adiacente alle stanze dei pazienti non è molto logica e anche lo sbocciare dei sentimenti della ragazza in maniera cosi frettolosa sembra volerli racchiudere solo nel codice genetico.

Il brano è scritto bene ma la trama non mi ha convinto.

 

Black Friday

Ciao Patty

Un bel racconto, sicuramente il giorno di saldi è un momento drammatico, almeno cosi lo vedo nella mia testa. Il brano funziona, forse con più spazio avresti potuto aumentare le caricature umane.

L'unico calo l'ho visto proprio nel finale, non l'ho trovato cosi emozionante mi aspettavo qualcosa di più.Resta comunque una buona prova.

 

Un'incurabile mancanza di puntualità

Ciao Sharon

Ammetto che a meta racconto avevo capito dove andavi a parare ,ma nonostante questo il brano mi ha divertito, e i personaggi sono semplici ma ben delineati.

Il bivio l'ho interpretato come una biforcazione tra inferno o paradiso, Pietro...beh non serve neanche dirlo.

Una bella prova, leggera e divertente.

 

 

Classifica

1-Il ragno nero

2-Anima e corpo

3-Potenza per vincere

4-Un'incurabile mancanza di puntualità

5-tutte le cose perdute

6-Licantropina

7-Black Friday

8-La prima battaglia

9-MOAI

10-L'uguaglianza di genere

11-Amore mio

12-Istinto materno

carolina.pelosi
Messaggi: 72

Messaggio#7 » mercoledì 27 maggio 2015, 11:48

Ciao a tutti! Credo sia stata una bella edizione per tutti, di seguito la mia classifica:

1 - Tutte le cose perdute, Enrico Nottoli

Ciao Enrico.
Bel racconto, malinconico e doloroso. Credo che sia facile per la maggior parte della gente ritrovarsi nelle parole di questa storia… perché, si sa, tutti perdiamo qualcuno a un certo punto della vita. E il dolore del tuo personaggio è facilmente comprensibile per questo. Com’è comprensibile la rassegnazione. Mi piace la voce sofferta e stanca che gli hai dato, bravo.
Dovresti saperlo, ormai, che mi piace la tua scrittura… :)

2 - L’uguaglianza di genere, Beppe Roncari

Ciao Beppe.
Ho trovato la tua idea geniale! Mi è piaciuto il tuo racconto, è crudo, è diretto, arriva dove deve arrivare. C'è tensione, la lettura si segue col fiato corto. E ci sta alla grande la rivincita della donna sull'uomo, ci vorrebbe nella vita reale una roba del genere... ;)
L'unico passaggio che non mi fila troppo è quando dici "come voi", lo scrivi anche in corsivo, ma... in che senso?Comunque sia, la tua storia mi è piaciuta tanto, bravo!

3 - Potenza per vincere, Vilma Cretti

Ciao Wilma.
Il tuo racconto è forte, arriva dritto allo stomaco. Mi piace il fatto che inizialmente sembra quasi un gioco, o comunque non si capisce la gravità della situazione. Poi accelera, incalza, incolla allo schermo, la tensione c'è e tutto sfocia nel riscatto di lei, che riesce a cavarsela. Ho solo un piccolo appunto: non sono sicura che io avrei detto che lei gioca e che lui è il suo allenatore così esplicitamente, credo che l'avrei inserito nel resto in un modo più celato.
In ogni caso, mi sei piaciuta!

4 - Licantropia, Fernando Nappo

Ciao Fernando.
Mi piace la storia che hai scelto di raccontare. Mi sembra che tu abbia puntato sul combattimento sia fisico che interiore, dal momento che lui lotta contro la rabbia per la morte della sua famiglia. E, se proprio vogliamo dirla tutta, lotta anche con la bestia in cui si sta trasformando, con tutto ciò che la trasformazione comporta. Ho apprezzato che per combattere colui che ha ucciso sua moglie e sua figlia il tuo personaggio decida di assumere proprio le sembianze dell'assassino.
Forse io avrei giocato di più sull'elemento fantasy, avrei enfatizzato certi dettagli, ma ognuno è libero di gestire la sua storia come gli pare :)

5 - Un’incurabile mancanza di puntualità, Sharon Galano

Ciao Sharon.
Devo dire che l'idea mi piace parecchio, un uomo che sta andando al suo funerale è originale. Ho apprezzato che si capisca quasi alla fine, che è del suo funerale che si tratta. Ho colto, poi, anche la figura di Pietro (e il nome, non casuale, probabilmente, o forse è solo un mio film mentale ;)) e l'ho apprezzata. L'unico appunto è che si, in effetti non si coglie benissimo se combatta più con la sua mancanza di puntualità o con la mancanza di voglia di presentarsi al funerale. Forse la prima, dal momento che la seconda l'hai enfatizzata molto di meno.
Alla prossima!

6 - Black Friday, Patty Barale

Ciao Patty.
Oh, ma che tenero che è il finale di questo racconto? L'ho trovato molto carino, divertente e frizzante, una ventata d'aria fresca (e pure un tour tra marchi che solo noi donne conosciamo ;)). Ho davvero apprezzato la motivazione per cui la ragazzina ha fatto tutta quella strada, che andava oltre lo shopping selvaggio di tutto il resto: fare gli auguri a sua mamma.
Brava!

7 - La prima battaglia, Cristina Danini

Ciao Cristina!
Originale la storia delle Amazzoni :) mi sono piaciute molto le descrizioni, i rumori che lasci sentire attraverso le parole, le immagini che permetti di vedere. Assurdo il loro incontro in battaglia, al limite del tragico e sono contenta che tu abbia deciso, per la tua protagonista, di seguire la vita che faceva, piuttosto che farle vivere una vita a cui probabilmente non è destinata. Mi è piaciuta la battuta finale di lei, con cui hai chiuso il dialogo :)
Hai fatto un buon lavoro!

8 - La prima comunione, Diego Ducoli

Ciao Diego.
Il racconto è sviluppato in maniera piuttosto originale, il pericolo dei social e l'incombenza della "dipendenza di massa" si sente fortissimo. Mi piace l'immagine del padre, uno che si ribella (mi piace chi va controcorrente :D) e mi piace che sia arrivato nel momento giusto, per salvare sua figlia. Immagine bella quella della torre in fiamme. Dettaglio che mi è piaciuto un pochino di meno è il dialogo tra la madre e la bimba che in certe battute è troppo pieno, dice troppo. Ma forse è una scelta personale.
Alla prossima!

9 - Moai, Francesca Nozzolillo

Ciao Francesca.
Al contrario degli altri il cambio di punto di vista l'ho colto subito e mi è piaciuto. Vedere la storia con gli occhi di tutti e due i personaggi è d'aiuto perché il racconto arrivi di più e inoltre crea movimento. Mi piace la voce che hai voluto dare alla tua storia e ho apprezzato che non ci fosse un lieto fine... o almeno non per lo schiavo! Sai cos'è che mi ha lasciato un po' perplessa? Il fatto che fossero bambini. Ora, io non ci capisco niente di quel mondo, ma è davvero possibile? Perché hai scelto personaggi di quell'età?
In ogni caso, mi è piaciuta la storia!

10 - Il ragno nero, Raffaele Marra

Ciao Raffaele.
Al contrario di quelle che leggo dagli altri commenti, a me è arrivata piuttosto chiara la storia. La voce infantile di una bambino si sente, bravo, sei riuscito a renderla. Il finale è piuttosto forte, solo posso fartela un’osservazione? Io non avrei lasciato dire al bimbo come stanno le cose, non così esplicitamente. Lo avrei fatto intendere in qualche altro modo, ma capisco il limite dei caratteri e il tempo che sembra sempre pochissimo quando devi inventare una storia, e non ti lascia spazio per limare i dettagli.
In ogni caso, mi sei piaciuto.

11 - Amore mio, Stefan Pastor

Ciao Stefano.
Ok, l’idea mi piace. Mi piacciono anche i dialoghi, solo che purtroppo ho dovuto rileggerlo diverse volte per capirlo a fondo. Credo perché sia un argomento “nuovo” e in 3000 caratteri è impossibile riuscire a spiegarlo. Magari con più spazio disponibile sarebbe stato più facilmente comprensibile e sarebbe arrivato meglio.
In ogni caso ho apprezzato molto l’idea…

12 - Istinto materno, Sara Passannanti

Ciao Sara.
Comincio col dirti che l'ambientazione della tua storia mi è piaciuta. Mi è piaciuta l'atmosfera tetra o quasi, i racconti che vivono di notte mi piacciono. Mi sono piaciute diverse descrizioni e, se questo può c'entrare qualcosa, mi sono piaciuti i nomi che hai scelto per i tuoi personaggi. Ma, purtroppo, non ho trovato abbastanza avvincente la "lotta"; inoltre ci sono punti che non tornano, come hanno già sottolineato gli altri, come lei che è cieca ma riesce a vedere il mostro chino sul bimbo. E poi si, si sente un po' la mancanza del passato di lei, di quest'astio che ha nei confronti del mostro, di quello che le è successo prima di questa notte che racconti.
Mi piace pensare che con uno spazio più ampio, forse, saresti riuscita a gestire meglio la storia e inserire tutti i dettagli necessari...
Alla prossima.

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beppe.roncari
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Messaggio#8 » mercoledì 27 maggio 2015, 13:06

Ciao a tutti, ecco qui:

 

Classifica (con titoli alternativi)

1. Anima e corpo, di Carolina Pelosi, “I gemelli diversi”
2. Licantropina, di Fernando Nappo, “Lupo io, lupo tu”
3. Tutte le cose perdute, di Enrico Nottoli, “Io e…”
4. La prima battaglia, di Cristina Danini, “Ammazza che amazzone!”
5. Black Friday, di Patty Barale, “Non darlo per scontato…”
6. La prima comunione, di Diego Ducoli, “Riti di hackeraggio”
7. Moai, di Francesca Nozzolillo, “L’isola di Pasquetta”
8. Un’incurabile mancanza di puntualità, di Sharon Galano, “Mi si nota di più se ci vado e sto in disparte o se non ci vado?”
9. Il ragno nero, di Raffaele Marra, “Auto-combattiti”
10. Istinto materno, di Sara Passannanti, “L’uomo sabbia”
11. Amore mio, di Stefano Pastor, “L’amore dei cloni”
12. Potenza per vincere, di Vilma Cretti, “Mal-rovescio”

 

Commenti (in ordine sparso)

– La prima comunione, di Diego Ducoli, “Riti di hackeraggio”
Ciao Diego,
Bel racconto, interessante il parallelismo fra social network e religione, dove il nuovo rito di passaggio non è la prima comunione cattolica ma il primo profilo su Facebook.
Il tema viene sfiorato, anche se non affrontato direttamente.
Attento alla punteggiatura, è quasi tutta mancante o sbagliata, tanto che è difficile indicarla, soprattutto sui dialoghi. Ricordati che non puoi chiudere una frase con un a capo se non c’è un qualche punto fisso, che sia “.”, “!”, “?” o “…”.
Ciao!

 

– Istinto materno, di Sara Passannanti, “L’uomo sabbia”
Ciao Sara, non conoscevo per niente la storia dell’Uomo di Sabbia e quindi mi spiace dirti che non ho capito per niente il tuo racconto. Anzi, pensavo si riferisse al Sandman britannico, l’omino buono che fa fare sogni belli ai bambini soffiando loro della “sabbia” dorata negli occhi o la versione di Neil Gaiman.
Il senso di straniamento e di incomprensione era troppo grande per riuscire ad apprezzarne le qualità. Rimane la lotta di una madre contro un mostro (degli incubi?) per la vita del figlio. Ma non mi prende, mi spiace. Ciao!

 

– Potenza per vincere, di Vilma Cretti, “Mal-rovescio”
Ciao Vilma,
Mi spiace ma il tuo racconto non mi convince. Mancando del tutto il contesto, fino alla fine, in cui viene solo brevemente suggerito, mi sono trovato sperso come in una vasca d’acqua senza bordi.
Non so chi è Loris, non so chi è la protagonista, quando incontro il nome “Denise” la prima volta penso che sia una terza persona.
Soprattutto non posso empatizzare con la protagonista, perché non so niente di lei.
E non “vedo” la scena: dove sono?
Alla prossima.

 

– Moai, di Francesca Nozzolillo, “L’isola di Pasquetta”
Ciao Francesca, ben ritrovata. :-)
Il racconto è carino, bella l’ambientazione nell’isola di Pasqua. Visto che si sa pochissimo sulla storia di quell’isola, puoi permetterti di inventare, ma qui c’è un problema. La storia dello schiavo che si ribella al padrone è un po’ stereotipata, nulla di nuovo sotto il sole.
E l’intervento della sorella non è seminato.
Per il resto buona prova. Ciao!

 

– Il ragno nero, di Raffaele Marra, “Auto-combattiti”
Ciao Raffaele. Mumble mumble. Ho dovuto rileggere più volte il tuo racconto per cercare di trovarne il senso, ma non sono ancora convinto. Stile piacevole, ma personalmente apprezzo di più la chiarezza dello stile. Una cosa è una storia aperta, un’altra è una storia talmente aperta da non rendere possibile al lettore raccapezzarcisi e capire che cosa stia succedendo. Anche se si tratta di flusso di coscienza, in realtà si può sempre intervenire per indirizzarlo e per dare un senso completo alla narrazione, tutto sta nelle scelte del narratore. Posso anche decidere di provare la via della malattia che viene combattuta dal bambino tramite l’autosuggestione, con la complicità di tutta la famiglia, la scuola etc. ma una volta scelta questa via deve tornarmi tutto senza (eccessiva) ombra di dubbio. A mio parere altre possibilità non chiare rimangono aperte e quindi mi perdo… Sorry!

 

– Black Friday, di Patty Barale, “Non darlo per scontato…”
Ciao Patty, ben ritrovata! :-)
Racconto frizzante e simpatico, con lotta e capovolgimento finale. Ci vuole coraggio per affrontare le frotte di donne e uomini maniaci dello shopping durante i saldi. Perché sono i saldi, giusto?
Credo che teenager si scriva senza la “s” anche al plurale in italiano. E c’è uno spazio di troppo prima di un due punti verso la fine, piccole sviste.
Alla prossima!

 

– Tutte le cose perdute, di Enrico Nottoli, “Io e…”
Ciao Enrico, bel racconto. È vero che l’amore è una battaglia. E quanta amarezza nel tuo resoconto, fin troppo realistico. La frase “Come stai?” torna pari pari in un messaggio nell’amore impossibile del Principe Myskin per Aglaja Ivanovna nell’Idiota di Dovstoevskij.
Attenzione ai tempi e i modi verbali, non sempre precisi, per esempio: “Chissà se avrebbe funzionato o se ci fossimo lasciati dopo appena tre anni e sette mesi.” Ci vuole il condizionale anche in “se ci saremmo lasciati”.
Ciao! Bravo!

 

– Amore mio, di Stefano Pastor, “L’amore dei cloni”
Ciao Stefano,
Bella storia, anche se trama già letta/vista. La tua declinazione sull'amore è interessante ma purtroppo va fuori tema.
Per quanto ti premuri di usare spesso il verbo combattere, qui non c'è vera lotta.
Quella contro la malattia o contro l'idea di usare i cloni per i trapianti è detta ma non "mostrata". Per questo dico che non esiste ed è irrilevante per la storia.
Peccato, perché l'idea mi era piaciuta.

 

– Anima e corpo, di Carolina Pelosi, “I gemelli diversi”
Ciao Carolina,
Il tuo racconto mi è piaciuto, complimenti. :-)
Maschio e femmina, corpo e anima, gemello e gemella.
Il fratello cerca di far vivere la sorella dentro di sé, come se fosse la sua anima, e fa “a pugni” con la vita, letteralmente.
Una buona reinterpretazione del mondo delle storie di pugilato e una giusta declinazione del tema della lotta, anche perché anch’essa è sdoppiata, fisica, da una parte, interiore, dall’altra.
Preferisco i racconti in cui le cose non vengono raccontate ma narrate, magari attraverso i dialoghi, stile Carver, per dire, ma il tuo racconto comunque mi è piaciuto. Ha sentimento.
Ciao, alla prossima!

 

– Licantropina, di Fernando Nappo, “Lupo io, lupo tu”
Ciao Fernando,
Bel racconto, mi è piaciuta la costruzione della trama e il ribaltamento del finale, il tocco de “l’odore della paura” e la tua declinazione non banale del tema della “bestia” in generale e del licantropo in particolare.
Ti segnalo due refusi, senz’altro distrazioni: “ringia” al posto di “ringhia” e “‘epidermide” senza l’articolo prima dell’apostrofo: “l’epidermide”.
Il combattimento è evocato, almeno quello finale, ma non si senta la mancanza di una sua descrizione esplicita.
Bel lavoro! :-)

 

– La prima battaglia, di Cristina Danini, “Ammazza che amazzone!”
Ciao Cristina, ben ritrovata! :-)
Bella prova, bel racconto, con la semina e il finale giusti, brava.
Avevo intuito dalla frase “Per nove mesi aveva temuto di doverla abbandonare come il primo nato.” che avrebbe incontrato il proprio fratello, in battaglia, ma il fatto di vedere confermato il sospetto non mi è dispiaciuto, anzi, l’ho trovato corretto, ben pensato.
Anche tu hai pensato al conflitto fra i sessi, eh? Fratello e sorella. Sorella e fratello. Avendo una sorella più grande, posso confermare che è una delle relazioni/lotte più profonde e interessanti che ci siano.
Brava! :-)

 

– Un’incurabile mancanza di puntualità, di Sharon Galano, “Mi si nota di più se ci vado e sto in disparte o se non ci vado?”
Ciao Sahron, ben ritrovata.
Idea carina, bel racconto. Anch’io come altri avevo capito un po’ presto che l’uomo stava andando al suo stesso funerale.
Vedo poco la lotta. Cioè, è combattuto interiormente eccetera, ma alla fine la cosa è piuttosto irrilevante ai fini della trama, che sarebbe stata perfetta per un tema del tipo “il difetto fatale” o simile.
Alla prossima!

 

Stefano Pastor
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Messaggio#9 » mercoledì 27 maggio 2015, 15:02

Salve a tutti, ecco la mia classifica.

La qualità era molto alta, i racconti mi sono piaciuti tutti, è stato difficilissimo fare una graduatoria. Complimenti a tutti i partecipanti.

 

1 – Black Friday, di Patty Barale

Ciao Patty. Il tuo racconto è quello che mi è piaciuto di più. Scritto molto bene, non tenta di mascherare per cosa si sta combattendo e tuttavia riesce lo stesso a sorprendere nel finale. Anzi, direi che il finale è perfetto. Considerato che è l'ultimo che ho letto, una piacevole sorpresa (tenendo conto del malus ti meriti il primo posto).

2 – L’uguaglianza di genere, di Beppe Roncari

Ciao Beppe, senz'altro una buona prova. Il colpo di scena finale non è scontato e funziona bene. Una storia che ha saputo sorprendermi. Curiosamente la costruzione è molto simile a quella di Licantropina, altro racconto in gara. Il “bravo” che cattura il “cattivo” e alla fine, nella sua vendetta, si dimostra persino peggiore di lui.

3 – Anima e corpo, di Carolina Pelosi

Ciao Carolina, bel racconto. Una storia intima, emotiva, una doppia lotta su due fronti. La scelta dei gemelli è azzeccata e la nota più originale del racconto. Se avessi scelto una normale coppia non sarebbe stato così efficace. La mancanza della gemella è così forte da giustificare l'autodistruzione. Ben calibrato nei tempi, si legge con facilità.

4 – La prima comunione, di Diego Ducoli

Ciao Diego, il titolo è semplicemente perfetto, racchiude la sorpresa finale e si comprende solo dopo la lettura. La storia non è proprio originalissima ma raccontata molto bene. La "candelina" finale un'ottima trovata. La cornice avrebbe potuto essere migliore, ma con tremila caratteri non si possono fare miracoli.

5 – Licantropina, di Fernando Nappo

Ciao Fernando, un bel racconto. Costruzione molto simile a un altro racconto in gara, L’uguaglianza di genere, anche se la storia è completamente diversa. Molto lineare nello svolgimento, il finale s’intuisce quasi subito, complice anche il titolo della storia. Comunque un'ottima idea, ben costruita.

6 – La prima battaglia, di Cristina Danini

Ciao Cristina, una storia in crescendo che migliora molto in dirittura finale. L'idea è buona, tarda un po' a partire ma azzecca pienamente il tema. Bella l'idea dei fratelli, anche se un sospetto mi era venuto fin dalle prime righe. Forse la parte finale è un po’ semplificata rispetto al lungo prologo.

7 – Moai, di Francesca Nozzolillo

Ciao Francesca. Come molti altri anche questo racconto vive per la sorpresa finale, che è data dall'età dei protagonisti. È l’unica sorpresa, perché il resto del racconto scorre su binari ben collaudati, ma l'ambientazione è insolita e originale, e riesce a renderla più interessante. Centra perfettamente il tema proposto.

8 – Tutte le cose perdute, di Enrico Nottoli

Ciao Enrico, racconto molto intimista, ben reso. Credo però che sia quello che più si discosta dal tema proposto. Anzi, lo rinnega, perché il protagonista si rifiuta di combattere. Accetta il fallimento senza neppure iniziare. Nulla in contrario, è una sua/tua scelta, però il tema del combattimento viene a mancare. Comunque una buona prova.

9 – Un’incurabile mancanza di puntualità, di Sharon Galano

Ciao Sharon, racconto simpatico e anche divertente. L'attinenza col tema proposto è un po' vaga, lo ammetto, o almeno io non l'ho vista. È più la storia di un uomo che non sa decidere che quella di un tipo pronto a combattere. Il finale rispetta il detto "arriverà in ritardo anche al proprio funerale".

10 – Istinto materno, di Sara Passannanti

Ciao Sara, la tua storia è affascinante e si legge con piacere. Giunti alla fine, però, appaiono certi limiti. Non tutto è logico e funziona nel modo giusto. Restano molti interrogativi, su cose che in tremila caratteri non potevano essere spiegate. È stata Clara a evocare l'uomo di sabbia? Perché, se era stato lui a renderla cieca? Certe situazioni sembrano un po' contorte: per esempio Clara che sbarra gli occhi (non glieli aveva mangiati lui?).

11 – Potenza per vincere, di Vilma Cretti

Ciao Vilma. Uno scorcio di vita, una lotta, un combattimento. Lottare, affrontare i propri timori. Il tema è azzeccato. Quello che manca è la cornice. Accenni vaghi lasciano intuire chi siano i personaggi e cosa stia succedendo, ma sono davvero troppo vaghi. Perché la storia potesse dirsi completa avresti dovuto spiegare un po' di più.

12 – Il ragno nero, di Raffaele Marra

Ciao Raffaele, la storia è interessante e ho compreso l'intento con cui è stata scritta, però devo ammettere che la stesura è un po' confusa e di non facile comprensione. L'atmosfera che avresti voluto creare necessitava ben più di tremila caratteri. Soprattutto la parte finale avrebbe meritato una spiegazione più completa. Un tentativo apprezzabile, quindi, non del tutto riuscito.

sharon.galano
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Messaggio#10 » giovedì 28 maggio 2015, 23:19

Salve a tutti. La mia classifica:

1. Black friday di Patty Barale
Ciao Patty,
il tema è rispettato in tutto e per tutto. La guerra dei saldi, adorabile. Mi sono immaginata una scena di Sex & City, leggendo il tuo racconto. Il tuo stile rende l’idea del caos che si genera quando i prezzi si abbassano. Poche pause, ritmo veloce e serrato. Io ti consiglierei: per rendere il tutto ancora più scorrevole elimina alcuni aggettivi che appaiono eccessivi. Mi riferisco a descrizioni come tacchi fendenti (etc): il lettore già immagina che il tacco nella scena che tu hai descritto avrà il valore simbolico di un’arma. Il colpo di scena finale è davvero entusiasmante. Nessuna borsetta, nessun tacco dodici, ma gli auguri di tua figlia ti riempiono il cuore di gioia. Davvero ben riuscita come trovata. E non è la solita sviolinata. Si sente, da come hai costruito la storia, che quello da te scritto è il miglior finale possibile.
Ti faccio i miei complimenti e spero di rileggerti presto
A rileggerci

P.S.: memorabile la frase “scivolò su una Jimmy choo”

2. Tutte le cose perdute di Enrico Nottoli
Ciao Enrico,
bel racconto. Sei riuscito in poche battute a dare l’idea di quanta amarezza si provi per un amore perduto. Nella tua storia accade poco, ma quel poco che accade ti resta in mente. Anche il solo gesto della sigaretta, o di fissare l’orologio. I ricordi che vanno e vengono e ti travolgono. E poi ci sono i ricordi possibili, quelli di un futuro mai vissuto. Il “se” che non fa la storia, ma è bello immaginarlo.
Per i personaggi avrei dato più profondità alla psicologia di lei. Mi sembra troppo superficiale. Invece, devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di più e non un semplice “Ha scelto quell’altro perché è uno che conta”.
A parte questo, trovo che hai dato ottima prova delle tue capacità in questa sfida,
a presto e
a rileggerci.

3. Istinto Materno di Sara Passannanti
Ciao Sara,
anch’io non conoscevo la storia dell’uomo di sabbia. Come gli altri ho avuto un po’ di difficoltà nella parte centrale del racconto dove ci sveli che la madre è cieca. All’inizio dove introduci l’argomento rendi la prima scena alla perfezione, senza sbavature. Riesci a ricreare con pochi tratti il mondo della notte e dell’insonnia materna. Sono i dettagli che rendono viva la tua scrittura. Il soffio dietro l’orecchio. La percezione che qualcosa non va.
Nella parte centrale, trovo inverosimile il dialogo con l’Uomo di sabbia. Un mostro, penso, non venga a giustificarsi una volta che ti ha rubato gli occhi. Ma queste sono solo mie personali fissazioni. La parte finale invece è ben descritta. Portare il bambino nel lettone è il gesto più bello che una madre possa fare.
Spero di poterti leggere anche in futuro
a presto

4. Moai di Francesca Nozzolillo
Ciao Francesca,
da come inizi il racconto io mi faccio questa idea: lui è un giovane uomo che non crede più in Dio, perché ha avuto il tempo e l’esperienza per rinunciare alla sua fede. Vedo e sento la sua fatica. Il lavoro, lo descrivi in modo asciutto e chiaro. Il lettore non ha dubbi. Il protagonista è un vinto. Nella seconda parte pare che tutto proceda come da premessa: lui vinto deve sottostare a un ennesimo sopruso. Vede morire la madre, non riesce a fare niente per lei, non riesce nemmeno a difendersi. Ecco, a questo punto del racconto le mie certezze hanno iniziato a vacillare. Un giovane uomo che lavora tutto il giorno non riesce a difendersi in uno scontro corpo a corpo? E poi dici che ha bisogno dell’intervento della sorella per salvarsi. Personaggio che fino a quel momento non era mai comparso sulla scena. E aggiungi anche che colui che si credeva un giovane uomo in realtà è un bambino di nove anni. Arrivata a questo punto, il racconto per me ha perso la sua forza.
Ti ripeto le premesse erano ottime.
Poi l’ho riletto per una seconda volta, e devo confessarti che, sapendo che lui è un bambino, la prima parte del racconto mi ha ricordato l’inizio di Rosso Malpelo. Anche lui perde suo padre nella cava dove lavora. Schiacciato.
A rileggerci
e a presto



5- IL RAGNO NERO DI RAFFAELE MARRA
Ciao Raffaele,
io, come altri prima di me, ho avuto delle difficoltà nella lettura e nell’interpretazione. Avevo capito che il bambino fosse dotato di un’immaginazione al di fuori del comune. Ma non sospettavo minimamente che il tutto fosse una messa in scena a opera di medici e volontari. Io immaginavo semplicemente un volo nella sua fantasia. Tutto qui. La sofferenza non l’ho avvertita. Il fatto che sia affascinato dai ragni mi ha dato modo di farmi questa idea: bambino non solo dotato di grande immaginazione, ma anche di grande sensibilità.
Per risultare più chiaro, forse nel cambio di scena, dovresti spiegare un po’ di più chi sono i poliziotti.
E’ stato un piacere leggerti.
Spero di incontrarti anche nelle prossime sfide
a presto

6-La prima battaglia di Cristina Danini
Ciao Cristina,
il racconto è ben scritto. Come ti diceva Beppe, si intuisce fin dall’inizio che la battaglia è quella tra fratello e sorella. Il tuo stile permette alla scrittura di procedere senza intoppi. Ti destreggi bene nella narrazione dello scontro. Il punto di vista della quattordicenne è pienamente reso. E’ una ragazzina, ma allo stesso tempo anche un po’ donna, cresciuta a pane e combattimenti. Lo si sente nella frase “Gli uomini hanno bisogno dei tamburi per il ritmo della battaglia, poveri sciocchi”.
Ho trovato un po’ troppo frettolosa la parte finale. Avrei avuto piacere di leggere qualcosa in più, ma mi rendo conto che la mancanza di tempo e di battute non ti ha permesso di approfondire la scena.
L’incontro/scontro con il fratello è reso bene. SOlo mi sono chiesta: come fa lui a sapere che quella ragazza, proprio quella e non un’altra, è sua sorella?
Questi sono solo piccoli dubbi. Per il resto ti faccio un grande in bocca al lupo e spero di rileggerti
A presto

7-Anima e corpo di Carolina Pelosi

Ciao Carolina,
racconti di una storia forte che va dritta allo stomaco. Un bel pugno nello stomaco, direi. Ci sono due combattimenti nella tua storia: con il passato e con il presente. I gemelli, poi, un legame che va oltre la morte. Solo trovo un po’ inverosimile che lui non ricordi il nome del male della gemella. Definisce la malattia solo con l’iniziale. Improbabile. Dovevi farci capire, forse, che queste “dimenticanze” sono dovute al fatto che lui cerca di cancellare i momenti brutti della vita della gemella.
La storia è ben scritta. Vai avanti veloce e intrecci bene presente e passato. Trovo interessante anche il personaggio della madre. Ce la fai vedere chiaramente attraverso l’azione del lavare le macchie di sangue. La lavatrice, ottima trovata. Spero di leggerti ancora in futuro. Le tue storie sono sempre meritevoli di attenzione.
A presto
e a rileggerci


8-Licantropina di Nappo
Ciao Fernando,
come ti hanno già segnalato gli altri partecipanti, il racconto è ben scritto e rispetta il tema. Ho davvero apprezzato il colpo di scena a metà racconto: si scopre che la vittima, in passato, è stato il carnefice, colui che ora è il carnefice invece è stato la vittima. Fino a quel momento, leggendo il titolo e la prima parte del racconto, immaginavo che la storia avrebbe preso una piega diversa, un sentiero già troppe volte battuto.
Penso che in questo colpo di scena sia presente tutta la forza del racconto. Anche se, lo ammetto, avrei voluto vedere un po’ del combattimento.
Per quanto riguarda la parte del passato che tu racconti attraverso un dialogo, ti suggerirei di riscriverla, facendocela vedere. Mi spiego: Il dialogo (mia moglie e mia figlia… strage, etc) suona troppo telefonato, a tratti scontato. Se tu mettessi in campo un oggetto, un ciondolo o altro, una foto macchiata di sangue, che ci rimanda a quel passato? Facciamo vedere, senza dare troppe spiegazioni.
Piccola annotazione, io ometterei l’aggettivo “belluina”. Lo trovo ridondante.
Complimenti
a rileggerci

9--L’uguaglianza di genere di Beppe Roncari
Ciao Beppe,
del racconto si riesce a vedere ogni singola scena, ogni singolo frammento. Tra quelli che ho letto fino adesso questo brano è l’unico che dà profondità ai personaggi, sebbene l’azione li riprenda nella loro lucida follia. Della psicologia femminile ti direi però che all’inizio sembrava convincermi, poi mi sono persa. Voglio dire: la ragazza appare un po’ stereotipata nel carattere cattolicarepressamainclinearapportipiacevoliseconl’uomodellasuavita… mi sa che anche questo ormai è un cliché. Per quanto riguarda lui, non mi soffermo né sul dolore né sull’eccitazione, ma sul fatto che sia malato. Mi era sembrato un buon colpo di scena e mi bastava. Ma poi c’è un nuovo colpo di scena, “il piano di vendetta di lei”. Direi che le intuizioni sono buone, l’abilità c’è (e non stiamo a discutere su questo), ma forse, come tu stesso dicevi, per un racconto del genere ci voleva qualcosa di più di 3000 e passa battute. Sono contenta, come sempre, di averti letto.
A presto

10-La prima comunione di Diego Ducoli
Ciao Diego,
per la brevità del racconto ti consiglio di non introdurre i nomi propri, visto che non sono risolutivi, e visto che quelli generici di “madre” e “figlia” li usi più spesso. Per quanto riguarda la trama, anch’io sono caduta nell’errore comune dell’equivoco iniziale. La comunione, la riflessione sul cristianesimo etc. Nel momento in cui si accende il social network trovo eccessiva la reazione della figlia. Le lacrime sono necessarie? Ho molto apprezzato invece la figura del padre, forse quella meglio delineata all’interno del racconto, perché fuori dagli stereotipi. Se la madre incarna perfettamente il cliché della donna possessiva e apprensiva, il padre invece è al di fuori degli schemi: se ne va, con lo scopo di sovvertire il sistema. Ha un ruolo attivo, a differenza dei tanti padri che nella realtà attivamente mollano moglie e figlie, e passivamente le cancellano da mente cuore e vita. La torre come candelina poi è veramente una bella trovata. Che dire? Il racconto si legge e si fa leggere. Attenzione però ai refusi.
A rileggerci.


11--Amore mio di Stefano Pastor

Ciao Stefano,
la trama che tu ci proponi non è originale. Se posso azzardare il primo paragone che mi viene in mente, citerei The Island. Cloni utilizzati per poter prendere da loro organi per i trapianti. La tua scrittura meritava più spazio, più battute. Sono sicura che saresti riuscito a rendere ancora più chiaro ed efficace il racconto.
Il tema del combattimento è rispettato. Lo racconti, lo anticipi, e lo lasci immaginare. Mors tua, vita mea. Funziona sempre. E poi metti in campo anche il tema del doppio: all’inizio avevi lasciato intuire la possibilità di un equivoco, poi tutto viene chiarito quando si spiega la storia dei cloni. E la scelta del punto di vista molto vicino alla protagonista, ci permette di fare le sue stesse scoperte. Questa è un’ottima scelta dal punto di vista stilistico.
Spero di poterti leggere anche in futuro.
A presto

12-Potenza per vincere di Willy
Ciao Willy,
il tuo racconto è scritto bene e si legge con facilità. A mio avviso, il problema è la mancanza di un contesto, come già hanno detto altri, che ci dia delle coordinate spazio-temporali. Non puoi accennarlo solo alla fine. Il fatto che fosse una giocatrice di pallavolo si intuisce, ma resta ai margini. La violenza e la lotta si comprende che sono frutto di una passione non condivisa, ma più di questo non emerge.
Invece per quanto riguarda la scrittura apprezzo il tuo raccontare in media res. Immergi il lettore direttamente nel mezzo della storia. Questo è piacevole.
La violenza viene descritta con piccoli tocchi di maestria. Se ci avessi preannunciato qualcosa di più sul suo essere una giocatrice di pallavolo, forse la scena sarebbe stata anche più appassionante.
A rileggerci
e a presto

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willy
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Messaggio#11 » venerdì 29 maggio 2015, 16:53

Ciao ragazzi,
finalmente riesco a postare la mia classifica. Complimenti a tutti perché, come hanno già detto prima di me, tutti i racconti sono di ottima qualità, scegliere non è stato per niente facile.

1 – Black Friday, di Patty Barale,
Ciao Patty,
parto decisa con i complimenti perché te li meriti! Brava, hai scritto un racconto che è una chicca, frizzante e, come se non bastasse, con un finale dolce. Il ribaltamento è riuscito alla perfezione. Nel tragitto mi sono figurata la ragazzina combattere a suon di gomitate, con tutte le figure che incontrava e che hai saputo rendere efficacemente. Bel lavoro.





2- Anima e corpo, di Carolina Pelosi
Ciao Carolina,
sono arrivata alla fine in un attimo. Il tuo racconto scorre che è una meraviglia ed è anche molto equilibrato, col filo bel teso che ti porta a non staccare gli occhi dal testo. Mi hai tenuto nella testa del ragazzo a sentire il suo dolore e le sensazioni che prova, ma nello stesso tempo sei riuscita a far visualizzare l'aria che lo circonda senza essere pesante. E dire che l'argomento è uno tra i più delicati da trattare. Complimenti, bella prova.

3 - Il ragno nero - Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
il commento è a caldo, quindi mi sono rimaste le sensazioni che emergono chiaramente da quello che hai scritto. Ho sentito una sorta di rabbia-dolore serpeggiare per tutto il racconto, ho visto questo bambino, precocemente maturato, lasciarsi aiutare dai grandi. Si comprende che è più forte di loro per come hai gestito il finale. Letto volentieri.

4 - Licantropina di Fernando Nappo
Ciao Fernando,
Lo sai perché mi piaciuto il tuo racconto? Perché sei riuscito a sorprendermi e in questo il titolo ha gran parte del merito. Già mi immaginavo una lei che fremeva per dividere la cella con il tuo protagonista. Geniale, invece, la piega che hai fatto prendere al racconto che va via scorrevole, sembra scritto di getto. Complimenti per come lo hai gestito.

5- Istinto materno, di Sara Passannanti,
Ciao Sara,
hai una grande abilità nel rendere i dettagli, nel dare loro quel tocco di poesia che fa leggere molto volentieri. Io ho apprezzato il tuo racconto anche perché la madre combatte, c'è lotta e non dimentichiamoci che questa era la traccia. È vero che rimangono poco chiare alcune dinamiche, ma l'insieme è comunque una bella prova. Brava.

6 – La prima battaglia, di Cristina Danini,
Ciao Cristina,
affascinante la tua ambientazione e molto dinamiche le scene che ci hai proposto. Nel complesso un racconto che scorre bene ed è completo. Forse l'unico appunto che potrei farti è la comparsa del fratello che sembra un tantino "guidata". Per il resto una storia ben raccontata, brava!

7 – Amore mio, di Stefano Pastor,
Ciao Stefano,
il tuo racconto mi si è chiarito solo verso la metà, ma devo dire che la storia è affascinante. Hai reso bene le sensazioni e la disperazione della ragazza, il suo disgusto e la lotta interiore. Il quadro d'insieme mi è piaciuto e mi è piaciuta la tensione che di percepisce quasi da subito.

8 - La prima comunione, di Diego Ducoli,
Ciao Diego,
Complimenti per la fantasia, hai avuto un'idea simpatica e anche il racconto scorre piacevolmente, senza particolari scosse.
Ci sono due figure che ti fanno stare in traccia: la bambina che combatte con la madre, il padre che combatte contro il sistema. Molto filmica l'immagine della torre che prende fuoco.

9 – Tutte le cose perdute, di Enrico Nottoli,
Ciao Enrico,
questo tuo racconto è un bell'insieme di emozioni. L'introspezione ci mostra i sentimenti di quest'uomo, ce li fa vivere. Ho apprezzato di più la parte finale, l'elenco delle cose che avrebbe voluto vivere insieme a lei, l'inizio è più dispersivo e alcune situazioni, lei che sposa quello ricco, sono un tantino "cliché".


10 - L’uguaglianza di genere - Beppe Roncari
Ciao Beppe,
il tuo racconto è indubbiamente scritto bene, quello che avviene, però, è più un'aggressione che un combattimento. Anche se all'inizio accenni a un tentato stupro, il grosso della storia vede l'uomo passivo. Se il tuo scopo era sconvolgere ti devo dire che l'hai raggiunto, ma a mio parere hai messo troppa carne al fuoco: dita mozzate, sangue, aids, suicidio. In così pochi caratteri molti avvenimenti.
Piatto in cui ti sono cadute troppe spezie.

11 – Moai, di Francesca Nozzolillo,
Ciao Francesca,
i complimenti sono per l'ambientazione, per le descrizioni che fanno immaginare l'Isola di Pasqua, il mare e gli schiavi al lavoro. Sono rimasta spiazzata, invece, dalla seconda parte del racconto, dove trovo una voce che mi racconta un orribile risveglio, ma anche la parte che lo precede, dove me lo immagino ancora dormire. E lì la storia ha perso mordente, proprio dove lo doveva acquistare.
È pur vero che il ragazzo stava raccontando eventi già accaduti, ma non sono più riuscita ad immedesimarmi nelle vicende.

12 – Un’incurabile mancanza di puntualità, Sharon Galano
Ciao Sharon,
ti è riuscito piuttosto bene questo ribaltamento, nel senso che si intuisce dove deve andare il tuo protagonista solo verso la fine. Però non sono riuscita a farmi coinvolgere dalla storia. Sono rimasta ai bordi a guardare la figura di quest'uomo senza capire bene le sue intenzioni, e questo non mi ha permesso entrare in sintonia con lui.


lailmil
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Messaggio#12 » venerdì 29 maggio 2015, 18:42

Ecco anche la mia classifica. Questa edizione è stata una vera e propria arena, è stato divertente partecipare e leggere tutti i racconti. È sempre affascinante vedere come un tema possa essere così sfaccettato da suscitare in ognuno storie diversissime e personali.

1) Licantropina
Licantropina è originale, ben scritto e molto efficace. I dialoghi sono costruiti davvero bene, sono credibili e ogni informazione è nel posto giusto. Complimenti, ti invidio un po’. Mi è piaciuto come hai declinato l’adagio “Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro”, ho trovato uno spunto di riflessione molto potente. Infine, mi è piaciuto come la cura che caratterizza il testo rifletta la fermezza nell’esecuzione del piano da parte del protagonista. Credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro, complimenti!

2) Il ragno nero
Che dire di questo racconto? Mi pare, dai commenti precedenti, che si possa solo amare o odiare. E personalmente io l’ho amato. È vero, è difficile e per certi versi contorto, ma dall’inizio fino alla fine ha il grossissimo pregio di toccare il cuore del lettore ed emozionare profondamente. Mi ha dato l’impressione di quelle opere d’arte figurativa che, nonostante uno si renda conto di non riuscire a capirle appieno, lasciano una sensazione di altro, di superiore. L’idea dell’autosuggestione per curare la malattia mi piace molto, ma soprattutto mi piace la forza del tuo protagonista che, nonostante si renda conto che “era tutta una commedia” decide di lasciarsi trasportare e combattere ugualmente. Un grande insegnamento. Complimenti!

3) Black friday
Bel racconto, divertente, stuzzicante, che in più di un passaggio mi ha strappato una risata. L’ho trovato molto equilibrato, più insistenza sulla calca e sull’imbecillità dei vari personaggi sarebbe risultata eccessiva, invece così il testo rimane aggraziato e dà sin da subito l’idea che Kim sia diversa dal resto della fauna descritta. Questa frase mi ha fatto sbellicare per quanto è vera: “in guerra non si sceglie il bottino, si arraffa tutto!”. Complimenti, davvero un bel leggere!

4) Potenza per vincere
A me il racconto è piaciuto molto, sia per lo stile molto energico che per la storia, con questa presa di consapevolezza della protagonista. Non trovo sbavature, non vedo incoerenze. Secondo me il tema è centrato in pieno, ciò che accade si presenta davanti agli occhi senza stridere e il racconto scivola via che è una bellezza. Mi piace moltissimo la protagonista che si sorprende a pensare e ad agire come non avrebbe mai immaginato. Brava, complimenti!

5) Anima e corpo
Bel racconto, tocca temi seri e difficili senza scadere nel sentimentale. Ho apprezzato molto i vari riferimenti alla vita da pugile, al sangue e ai lividi. Alcuni passaggi mi sono sembrati di troppo, ma credo sia normale nei flussi di coscienza e in questo tipo di scrittura, a metà tra il racconto e la riflessione. Bellissima la figura di questo fratello che conserva l’anima della sorella nel proprio corpo distrutto. Complimenti, brava!

6) Tutte le cose perdute
Nel tuo racconto leggo due livelli di combattimento: da un lato c’è una lotta interiore del protagonista che prova a dimenticare ma che, insieme, continua a cercare delle risposte; dall’altro lato c’è una resa, una rinuncia a combattere per riprendersi ciò che gli è sfuggito. Scritto bene (esclusa una concordanza tra verbi che ti hanno già fatto notare) ma ho avuto difficoltà a capire cosa succede prima e cosa dopo, i tempi verbali da te scelti non mi hanno aiutata.

7) La prima battaglia
Bel racconto, complimenti. Ha un ritmo molto serrato e le descrizioni funzionano molto bene, perché invece che rallentare, scandiscono l’azione. Non mi ha convinto troppo l’incontro tra fratelli, per due ragioni: la prima è più di forma, mi è sembrato uno scambio di battute troppo asciutto rispetto alla portata dell’evento; la seconda riguarda invece la credibilità. Mi spiego meglio: io proprio non me lo immagino questo fratello che le porge la mano e le offre una vita diversa, anzi vedrei meglio una reazione rancorosa e crudele, dovuta al riconoscimento dell’abbandono; dopotutto, la sorella ha vissuto quello che a lui è stato negato quando è stato strappato dalla madre. A parte questa stonatura (che per altro ho sottolineato solo spinta dal mio gusto personale) trovo il racconto molto avvincente e ben costruito. Ottimo anche il finale.

8) Amore mio
forse è solo una mia interpretazione contorta, ma mi è piaciuto da matti come hai usato il tema. Dopotutto, “combattere” è un’azione ma è anche una parola. Un verbo. Che può essere usato a proposito o a sproposito. E in questo racconto tutta la malinconia per la perdita nasce proprio dal fatto che la protagonista usi questa parola senza conoscerne le conseguenze. Ho trovato l’idea molto dolce, anche alcuni elementi, come hanno già evidenziato gli altri prima di me, risultano poco credibili. L’ultima riga la toglierei, mi pare ridondante.

9) Un'incurabile mancanza di puntualità
Il tuo racconto è leggero, pulito, molto piacevole da leggere. Mi ha divertito questo protagonista che non è del tutto convinto di voler presenziare al proprio funerale e accampa scuse (non ricorda la strada, non è puntuale per natura…). Forse il titolo è un po’ fuorviante, perché toglie il fuoco dal punto verso il quale vuole veramente andare a parare il racconto (che poi bisogna vedere se è quello che ho capito io… un tizio che non si rassegna a fare i conti con la propria morte). Avresti potuto equilibrare meglio le parti per fare risaltare il nocciolo della questione.

10) Moai
Il racconto è molto scorrevole e non ho trovato particolarmente disorientante il cambio di narratore. Però mi sembra che non funzioni del tutto, soprattutto nella seconda parte. Esordisce così:
*testo citato*
Ora, non si capisce: non aveva motivo di aver paura perché dormiva tra le braccia di sua madre o perché dalla sua aveva la posizione sociale? E come faceva a saperlo se dormiva? Questa stonatura mi ha fatto perdere l’attenzione sulla storia. Devo dire comunque che l’ambientazione che hai creato mi è piaciuta molto, tanto che questo è uno dei racconti che mi sono rimasti più impressi dalla prima lettura, una settimana fa.

11) L'uguaglianza di genere
Il racconto è scritto con uno stile inappuntabile, ma per quanto vivide le immagini che hai creato, risultano poco convincenti. Esagerate e non del tutto coerenti. Da come si svolgono gli eventi, non si capisce se la donna abbia pianificato tutto o stia improvvisando accecata dalla voglia di vendetta. Avrei apprezzato di più ritrovare degli elementi grotteschi che, attraverso lo stile, giustificassero in qualche modo l’assurdità di certi passaggi.

12) La prima comunione
mi è piaciuta l’idea di creare un parallelismo tra religione e social network. Secondo me, però, è una carta che potevi giocarti meglio, perché da quello che emerge dal racconto esprimi una sorta di fanatismo tu stesso nel criticare questi mondi. Questa secondo me è la pecca del tuo testo. Sarebbe stato più coinvolgente se tu avessi usato dei toni meno sarcastici. Ad esempio, se la madre fosse stata meno improbabile anche la figura del padre (bellissimo carattere) ne avrebbe guadagnato in forza. Invece accosti un personaggio bello e interessante a una macchietta, con il risultato di sminuirlo. Il finale epico, trionfale, mi è piaciuto davvero tanto!

Francesca Nozzolillo
Messaggi: 59

Messaggio#13 » venerdì 29 maggio 2015, 19:42

Ciao a tutti... mamma mia, questa edizione è stata per me molto faticosa, e mi dispiace se sono tra le ultime a postare una classifica. Comunque mi sono divertita, e il vero combattimento per me è stato azzeccare il tema e cercare di fare un buon lavoro!

Comunque, questa è la mia classifica.

1 - TUTTE LE COSE PERDUTE
Ciao Enrico. Sono incantata.
Non sono una troppo romantica, o simili, però questo racconto è riuscito ad emozionarmi molto. (e dire che la prima volta che l’ho letto, la settimana scorsa, non lo avevo apprezzato) Ora… non so. Il punto è che, secondo me, il combattimento più grande che potremmo affrontare nella nostra vita è quello con noi stessi, quando siamo soli. Ed è una lotta che non finisce mai, fino al nostro ultimo respiro. Ancor prima della delusione d’amore, tu hai scelto di parlare, secondo me, della depressione, del non accettare mai fino in fondo quello che succede, e il personaggio è caratterizzato talmente bene che è molto difficile non rivedersi in lui. Nel tuo racconto succede poca roba… anzi, mi viene da dire che non succede proprio niente. Non ci sono inseguimenti, sparatoie, sangue o simili. Ma è l’unico combattimento in cui tutti possiamo immedesimarci, il combattimento più ovvio, e forse il più straziante… quello che si ha quando ci si sente soli. E poi… quante volte, nella vita, succede davvero qualcosa? Vabe. Bravo. Non so che altro dire.

2 - LICANTROPINA
Mi è piaciuto un botto. (come si dice dalle mie parti). Io adoro i lupo mannari, come creature fantasy, quindi fin da subito mi veniva di tifare per il prigioniero. Quando quello diventa umano, e il carnefice lupo.. cavolo… che fare? per chi tifare?
Il fatto che il combattimento venga evocato, non mi dispiace. Mi piace l’ambientazione (mi immagino una prigione sotterranea) e i dialoghi, che trovo brillanti e coinvolgenti. In più, non mi era mai capitato di leggere di un uomo che diventa lupo per uccidere un altro lupo quando è uomo. Quindi per me è molto originale.

3 - ANIMA E CORPO.
Ciao!
Vabe, bello. Non ho molto da dire, la penso come gli altri. Il combattimento è su più livelli, il racconto è commovente ma nella giusta misura, e ho apprezzato moltissimo le metafore tematiche che hai utilizzato, come quella dell’altalena. Mi piace anche il fatto che tu non abbia messo descrizioni eccessive dei combattimenti, ma solo qualche riferimento a lividi e sangue sui vestiti, cosa che ho trovato molto efficace. Forse ho sofferto un po’ perchè siamo nella testa del personaggio e per questo motivo non riuscivo ad immaginarmelo. Per esempio, non so perchè (forse perchè alla fine nel mio racconto succede questo) entrambi i personaggi me lo immagino come ragazzini… tipo quindicenni. E’ come se tutto il racconto fosse sospeso un po’ nel vuoto… Però non me ne frega nulla, perchè mi è piaciuto molto. complimenti

4 - BLACK FRIDAY
Racconto davvero dolcissimo. Una volta ho visto un video del Black Friday, e ne sono rimasta abbastanza agghiacciata. Hai reso bene l’atmosfera, il caos, e la lotta vitale per la conquista dei vestiti. L’idea che una dodicenne possa affrontare una situazione come questa non per i vestiti, ma per l’affetto che prova per sua madre,  mi sembra molto lontana dalla realtà di oggi, dove le ragazzine si ammazzerebbero per un paio di scarpe. (E lo dico dall’alto dei miei 21 anni) forse è per questo che il ribaltamento finale mi ha fatto un effetto tanto positivo.La tua è un idea molto originale. Brava.
5 - LA PRIMA COMUNIONE
Ciao Diego.
Del racconto mi è piaciuta soprattutto la parte iniziale, nella quale tutto sembra portare alla religione. Lo pompi tanto, e per questo il colpo di scena dei social arriva come un cazzotto. Hai creato un testo che invita ad una riflessione d’attualità,  il che mi piace molto, ma al contrariod egli altri non ho apprezzato il finale, con la torre che prende fuoco. Non l’ho capita bene, e non so abbastanza del padre per credere che una persona normale arriverebbe a tanto solo per non far iscrivere sua figlia a Facebook. Forse dovevi dirmi qualcosa in più prima… tipo, se ci troviamo in un modo  del futuro (cosa che credo) il padre è una sorta di ribelle? C’è una guerra in corso? Peccato, perchè il resto invece mi è piaciuto molto.

6 - LA PRIMA BATTAGLIA
Ciao Cristina, ben ritrovata!
Bel racconto, bella ambientazione e belle descrizioni. Mi sono trovata catapultata nella battaglia, ho apprezzato tantissimo la facilità con cui descrivi suoni e odori. Hai scelto un contesto molto interessante ed originale. Però, a me è proprio il rapporto sorella/fratello che non convince. Mi piace pensare che entrambi siano troppo dentro il proprio mondo per provare pietà l’uno per l’altro: conflitto uomo/donna, due universi che si odiano. Che nella battaglia si incontrino, non so, forse lo trovo un po’ forzato. E ancora di più che i due si riconoscano. Se proprio devono riconoscersi forse può esserci un attimo di sgomento, da parte di entrambi, ma poi si torna alla normalità. Bello che lei se ne vada, ma lui che le porge la mano non mi ha convinta. Brava!
7 - AMORE MIO
Ciao Stefano.
All’inizio della lettura non era molto chiaro il chi e il come, e anche alla fine ho fatto fatica a capire bene cosa stesse accadendo. Poi, leggendo i commenti e rileggendo il brano, finalmente mi sono capacitata. Allora: mi piace l’idea di una amore tra i cloni extracorporeo che prenda anche i pazienti, dopo il trapianto. Lo trovo molto originale, e forse è la parte più interessante dello scritto. Il combattere è relativo alla malattia, ma non lo metti in scena e dunque è un po’ a priori. Ma a questo punto lo vedo anche nello schifo di Lisa che si appropria del cuore (?) di un clone e dunque lo uccide. La questione del: vivo io, muori tu, è molto affascinante, e dunque il combattimento diventa interiore. Mi è piaciuto.
8 - L'UGUAGLIANZA DI GENERE
Ciao Beppe! Allora, intanto direi che hai declinato il tema con originalità, capovolgendo la violenza da uomo a donna, e ho trovato i pezzi della tortura e dello ‘stupro’ decisamente raccapriccianti (com’era nelle tue intenzioni).
Come ti ho già detto, io trovo difficile che un uomo con le dita mozzate riesca ad eccitarsi, come scrivi le cinghie probabilmente lo salvano dal morire dissanguato, ma credo che il dolore sia troppo forte. In un occasione del genere credo urlerebbe e basta.
Anche a me il suicidio finale non ha convinto. E’ come se ci fosse stato, da parte tua,  il tentativo di rendere tutto talmente violento che alla fine forse hai esagerato. Comunque è molto avvincente, quindi bravo.

9 - ISTINTO MATERNO
Ho letto il racconto, ho letto i commenti, e devo dire che forse io alla storia avevo dato un significato totalmente diverso da quello che era. Non conosco la legenda (forse per questo) ma mi sono immaginata un mostro degli incubi che si presenta nelle camere dei bambini per spaventarli, una sorta di uomo nero… -è la stessa cosa? uomo della sabbia/uomo nero). Dunque non mi sono sentita infastidita fino a che non inizia il combattimento, ma perchè non mi piace il modo in cui descrivi il combattimento. Immaginavo che una creatura dell’ombra non potesse avere un corpo, quindi non mi capacitavo della giacca strappata, del volto graffiato, del fatto che si getta contro di lui e lo prende per il collo. Non mi è piaciuto. Avrei preferito un combattimento diverso, forse psicologico, forse utilizzando qualcosa (tipo una torcia, ma sto svariando) che lo ricacciasse indietro. Un combattimento ‘fisico’, contro una creatura che immaginavo non fisica, mi ha dato fastidio.
Però hai reso molto bene le descrizioni, che portano ansia, che porta ad immedesimarsi. Quindi, bella prova
10 - UN'INCURABILE MANCANZA DI PUNTUALITA'
Buon pomeriggio.

Anche io ho capito presto di cosa si trattava, ma ho apprezzato come hai declinato il tema. Non ho capito molto bene dove ci troviamo, se per una strada qualunque o in una sorta di limbo. Immaginare l’andamento del personaggio senza avere delle descrizioni chiare del luogo in cui ci troviamo mi ha un po’ confusa. Inoltre, non mi ha convinta la fine. Perchè sorride? Non mi è chiaro il sentimento del protagonista e il suo arco di trasformazione… tipo: ansia per il ritardo/accettazione della morte? Non riesco a capire se ci sia un vero e proprio sviluppo interiore, o se si tratta solo di un percorso ‘fisico’. Comunque, bel lavoro.

11 - IL RAGNO NERO
Ciao Raffaele. Mi piace come scorre il tuo racconto, ma anche io ho avuto parecchie difficoltà a star dietro a tutti i passaggi. Devo dire che mi piaceva l’idea di un bambino super eroe, e in un primo momento ci sono rimasta male quando ho capito che si trattava di tutt’altra cosa… Forse si, i caratteri erano troppo pochi, ma per quanto mi riguarda l’originalità con la quale hai declinato un tema visto e rivisto mi ha convinta.
Alla prossima!

12 - POTENZA PER VINCERE
Ciao!
Allora, non so. La lotta è resa bene, piena di particolari, e l’uso della prima persona ti fa entrare bene nello stato d’animo della protagonista. Però c’è qualcosa però che non mi convince, forse il tema degli abusi sessuali, visto e rivisto, o il fatto che una ragazzetta (quanti anni ha?) riesca addirittura a far svenire il proprio aggressore con una ‘schiacciata’, mi sembra poco verosimile. Alla fine dai tutti i chiarimenti del caso, del rapporto tra allenatore e pallavolista, ma so troppo poco dei personaggi per contestualizzare la situazione. Rendendo il tutto così esplicito, non mi capacito del perchè un allenatore impazzisca così all’improvviso, per dire. Forse se i due non fossero legati, il racconto sarebbe stato più convincente.

 

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#14 » venerdì 29 maggio 2015, 20:10

Ciao a tutti,
ecco la lista della mia classifica e i commenti sparsi. Complimenti a tutti è stata una bella sfida e devo dire che mi sono divertito un sacco. Quindi in bocca al lupo a tutti e alla prossima :)

1 Anima e corpo_ Carolina Pelosi
2 La prima battaglia _ Cristina Danini
3 Uguaglianza di genre_ Beppe Roncari
4 Potenza per vincere _ Willy
5 MOAI _ Francesca Nozzolillo
6 Licantropina _ Fnappo
7 La prima comunione _ Diego Ducoli
8 Black Friday _ Patty Barale
9 Un’inguaribile mancanza di puntualità _ Sharon Galano
10 Il ragno nero _ Raffaele Marra
11 Istinto Materno _ Lailmil
12 Amore mio _ Stefano Pastor

Anima e Corpo_ Carolina Pelosi
Ciao Carolina,
allora il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto. Il tema è azzeccato in pieno, credo su questo non ti si possa obiettare niente. Bello l’intreccio di trama che hai articolato, sui due gemelli. Anche secondo me potevi essere più diretta sul cancro, senza girarci attorno ma mostrando magari anche il combattimento senza pietà con la malattia stessa. Ma questo è veramente un dettaglio irrilevante.
Brava! :)


Black Friday_ Patty Barale
Ciao Patty,
Anche io ho trovato il tuo racconto dinamico e ironico. L’idea alla base poi è molto simpatica, perché, anche se non sono una donna, so bene cosa voglia dire accompagnare alcune ragazze per i saldi :)
Scherzi a parte il racconto è riuscito, purtroppo però il finale a me non è piaciuto particolarmente, avrei preferito l’ultima scena clou sempre legata al mondo paradossale che avevi descritto, ma ho capito le ragioni per cui lo hai inserito.
Alla prossima. :)


L’uguaglianza di genere _ Beppe Roncari
Ciao Beppe,
Il tuo racconto è scritto bene, scorre e soprattutto ha una buona dose di suspance. Ho apprezzato il punto di vista che hai scelto perché esce un po’ dai soliti schemi. Ti devo dire la verità, è un po’ troppo splatter per i miei gusti. Io preferisco racconti meno cruenti, ma questa è una mia preferenza. La tua rimane comunque una buona prova senza dubbio! Fai vivere il racconto e la cosa fondamentale è questa. Bravo.
A presto. :)


Licantropina _ Ferdinando Nappo
Ciao Fnappo,
la tua storia è molto forte e bella. Il tema è stato centrato a mio avviso e la trama si sviluppa coi tempi giusti. Due cose che non mi convincono molto: la prima è che spiega un po’ troppo tutto, a me piacciono i racconti lasciati sospesi per qualche secondo; la seconda sono i dialoghi, forse è un problema mio, però non mi sono sembrati naturali. Troppe domande e troppe risposte, non c’è un confronto. Peccato perché la storia era una bomba.
Alla prossima! :)


Un’incurabile mancanza di puntualità_ Sharon Galano
Ciao Sharon,
ormai del finale se ne è parlato abbastanza e dico solo che sono in linea con gli altri, quindi non sto a commentare. Il racconto ha alcuni spunti molto belli (tipo il funerale, la mancanza di puntualità, la strada), ma il problema è che ne hai usati tanti senza inserire una predominanza di uno sugli altri, così da rendere tutto più caotico. Se ti sbilanciavi più su uno, come la mancanza di puntualità stessa, il racconto sarebbe stato ottimo.
In sostanza lo trovo un bel racconto ma non messo a fuoco al cento per cento.
A rilleggerci :)


La prima comunione_ Diego Ducoli
Ciao Diego,
Innanzitutto ti voglio dire che più o meno anche io non sono troppo favorevole al ruolo che i social stanno assumendo in questo momento, e quindi condivido l’idea di fondo al racconto.
Il racconto mi è piaciuto comunque, una bella storia, con una visione dispotica interessante. La cosa che invece proprio non mi è piaciuta è l’utilizzo eccessivo di termini come: “gemette”, “sbottò”, “ribatté”, “inveì”… alcuni vanno bene, ma troppi appesantiscono la lettura.
Ciao :)


Il ragno nero _ Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
Coma dire, sicuramente la lunghezza ti ha penalizzato. Hai cercato di mettere tanta carne al fuoco e in così pochi caratteri non era affatto facile. Comunque apprezzo come è scritto e lo stile che calca quasi l’immaginario del bambino. Sulla storia invece posso dire di aver capito passo passo le cose, ma appena riuscivo a rigirarmi nella vicenda mi sballottavi di nuovo da un’altra parte. Quindi il problema secondo me non è tanto la comprensione del testo, quanto la sovrabbondanza di cose che in un testo tanto breve pesano il doppio.
Alla prossima :)


Istinto materno_ Lailmil
Ciao Lailmil,
Il racconto scorre soprattutto all’inizio e la cosa che più ho apprezzato è il modo in cui descrivi questo scenario, perché, pur essendo assurdo, lo tratteggi con uno stile pacato e tranquillo. All’inizio non capivo bene chi o cosa fosse questa figura e ero un po’ spiazzato, mi sono dovuto aiutare coi commenti (il fatto è che anche per me questa storia è nuova, non la conoscevo). E in effetti la parte sulla cecità la trovo forzata. Non so. Una curiosità poi: dov’è ambientata la storia? Perché prima hai parlato della “città addormentata” e poi hai chiuso con “il verso di un gufo risuonò nella notte”, quindi città o campagna?
Ciao e alla prossima :)


MOAI _ Francesca Nozzolillo
Ciao Francesca,
Il cambio di punto di vista a me in generale piace come trovata. E anche qui funziona. Magari le battute erano poche e sono accadute un sacco di cose rilevanti, che creavano un ritmo velocissimo e ferrato. Quindi diciamo che non è stata una lettura facile, si doveva essere molto concentrati, ma in ogni caso bella.
A presto :)


Amore mio _ Stefano Pastor
Ciao Stefano,
l’idea è buona, anche se a me non fanno impazzire le storie sui cloni. Però ho trovato un problema principale che aleggia in tutto il racconto più o meno, e cioè che la storia è sì forte ma non si sviluppa, viene soltanto spiegato cosa è accaduto. Spiegare così non mi convince mai fino in fondo, meglio far trasparire le cose dalle azioni dei personaggi o dai dialoghi senza dire le cose come stanno in tutto e per tutto.
Alla prossima :)


La prima battaglia _ Cristina Danini
Ciao Cristina,
Mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto. Pienamente a tema e dinamico. Bella anche la battaglia fra Amazzoni e Achei e l’immagine finale di lei che fugge nella foresta. Non ho nulla da dire di negativo. L’unica piccola perplessità riguarda la reazione dei due ragazzi nel vedersi, cioè in mezzo a una battaglia non so quanto tempo ci sia di notare somiglianze e mettersi a discutere, però all’interno del racconto ha comunque funzionato.
Complimenti! :)

Potenza per vincere _ Willy
Ciao Willy,
Il tuo racconto centra il tema perfettamente e mi piace che questo riguardi la violenza sulle donne, è sempre bene parlarne per non farlo passare in secondo piano. Comunque tornando al racconto ho apprezzato la vicenda, ma non troppo il modo in cui viene descritta. Forse un narratore in terza persona ti avrebbe giovato di più, non so. Mi riferisco a frasi del tipo: “Come riesco a pensare? Il fiato corto non mi ruba ossigeno al cervello?”, chi penserebbe una cosa del genere mentre sta scappando?
Però il mio giudizio rimane comunque positivo.
Ciao :)

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raffaele.marra
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Messaggio#15 » venerdì 29 maggio 2015, 22:31

Ecco la mia classifica. Credo sia stata la classifica più difficile da stilare.

 

Ho cercato di ripensare più volte ai racconti letti e alla fine ho preferito

 

premiare quelli che mi hanno lasciato un ricordo più vivo.

Ad ogni modo, complimenti a tutti!

 

1 - Cristina Danini: La prima battaglia

Molto originale l'ambientazione del racconto. Devo dire che la tua storia mi ha

 

sorpreso in molti tratti, innanzitutto quando ho scoperto che si trattava di

 

Amazzoni, poi quando ho scoperto l'età della protagonista, poi quando si è

 

incontrata con il fratello. Insomma, in pochi caratteri hai delineato una vicenda

 

in cui si alternano tanti elementi ben cuciti da uno stile funzionale che è in

 

grado di trasmettere l'azione di battaglia con assoluta maestria.

 

2 - Diego Ducoli: La prima comunione

Fin dal titolo mi aspettavo un racconto in cui qualcuno che non poteva (per

 

motivi spirituali) veniva costretto a sposare una fede religiosa. Poi i cenni

 

iniziali al padre della bimba mi hanno convinto che il padre fosse addirittura

 

Lucifero in persona (scacciato con i suoi amichetti) e che il motivo per cui la

 

bambina non volesse la comunione fosse chiaro e ovvio. Invece mi hai sorpreso del

 

tutto nella seconda metà quando hai stravolto l'impianto sapientemente costruito

 

e mi hai immerso in una metafora che trovo originalissima, ben rappresentata e

 

anche perfettamente consona al tema del mese.

 

3 - Beppe Roncari: L'uguaglianza di genere

Un raccolto molto originale, con un punto di vista inatteso e una serie di colpi

 

di scena che si avvicendano nel finale rendendolo particolarmente avvincente.

 

L'atmosfera è resa molto bene, il genere horror è perfettamente funzionale al

 

racconto e non è mai fine a sè stesso. Lo stesso dicasi per gli accenti "erotici"

 

che danno ancora più gusto alla narrazione intera. Complimenti.

 

4 - Francesca Nozzolillo: Moai

Ha la capacità di trasmettere, nella prima parte, lo stato d'animo del

 

protagonista. Lo stile semplice e misurato è efficace e fa sì che il testo scorra

 

con piacere e interesse. Nella seconda parte si nota un cambio di stile che può

 

anche essere funzionale al cambio di punto di vista. Ma ciò che lascia davvero

 

stupiti, e devo dire in positivo, è l'accenno finale all'età dei due combattenti.

 

Credo sia il vero colpo di scena della storia e l'essenzialità con cui dai questa

 

informazione, con distacco e finto disinteresse, rende il tutto ancora più

 

sorprendente. Ottima prova

 

5 - Carolina Pelosi: Anima e corpo

Trovo che il tema sia assolutamente ben centrato, che il concetto di

 

"combattimento" sia il vero protagonista della vicenda, declinato in varie

 

versioni, sia in senso metaforico che concreto. Apprezzo molto la dualità della

 

storia, la capacità che hai dimostrato di fondere ad arte eventi completamente

 

diversi eppure tra di loro concatenati e funzionali. Complimenti.

 

6 - Fernando Nappo: Licantropina

Dal titolo, mi aspettavo un racconto ironico e dissacrante, e invece mi trovo

 

davanti una storia che intende far rabbrividire il lettore e stupirlo con un

 

orrore inatteso che risponde ad un orrore iniziale. In tal modo, il finale è

 

sufficientemente originale al punto da garantire un tocco di novità ad un tema

 

che risulta trito e ritrito. Ho qualche dubbio sul fatto che il combattimento sia

 

davvero il tema di questo racconto, ma comunque si tratta di una buona prova.

 

7 - Patty Barale: Black Friday

Devo dire che si tratta di un racconto, non volermene, totalmente femminile. La

 

donna è protagonista in quella che è un'attitudine diffusa e immancabile

 

(perdonami ancora, ma mi riesce difficile immaginare me o la maggior parte degli

 

uomini a sgomitare per primeggiare all'apertura dei saldi) e, soprattutto, è

 

protagonista nel finale in cui il combattimento ottiene il suo risultato dolce e

 

prezioso. Complimenti per l'originalità!

 

8 - Enrico Nottoli: Tutte le cose perdute

Lo stile efficace, amaro e ben costruito rende questo racconto interessante,

 

quasi avvincente, decisamente piacevole. Il lungo monologo del protagonista è

 

veritiero, estremamente concreto e realistico. Il tema del combattimento è

 

accennato, sebbene, a pensarci bene, è presente in tutto il racconto sottoforma

 

di metafora. Direi che si tratta di una buona prova, nonostante un verbo non

 

corretto che stride con tutto il resto.

 

9 - Vilma Creti: Potenza per vincere

La qualità migliore di questo racconto è lo stile, perfettamente funzionale alla

 

descrizione delle scene di azione e a suggerire lo stato d'animo della

 

protagonista pur senza svelare prematuramente il rapporto che c'è tra lei e

 

Loris. Questo disvelamento, che si concretizza alla perfezione nella battuta

 

finale, diventa così un efficace colpo di scena che aggiunge ulteriore qualità al

 

racconto.

 

10 - Sara Passannanti: Istinto materno

Un'ottima prima parte, in cui fiaba, legenda e orrore si mescolano abilmente

 

anche grazie ad uno stile asciutto impreziosito di tanto in tanto da qualche

 

misurato slancio aulico. La seconda parte, dove il tema del combattimento diventa

 

centrale, andrebbe un po' rivista, a mio parere. Mancano alcune informazioni

 

fondamentali per rendere credibile e avvincente la vicenda. Inoltre, mentre la

 

mamma e il mostro combattono, sarebbe interessante fare qualche cenno al bambino

 

che, per lunghi tratti, sembra assente. Insomma, una prova potenzialmente

 

positiva, ma che andrebbe un po' arricchita per poter essere apprezzata in pieno.

 

11 - Sharon Galano: Un'incurabile mancanza di puntualità

Da un'idea buona è venuto fuori un racconto che, secondo me, andrebbe rivisto

 

sotto alcuni aspetti. In particolare trovo un po' forzata la pertinenza al tema

 

del mese e credo che sia necessario rivedere alcune frasi per far sì che la

 

sorpresa finale risulti davvero tale e non sia intuibile molto prima. Comunque si

 

tratta di una buona prova.

 

12 - Stefano Pastor: Amore mio

Il tema del combattimento è centrato, e lo sarebbe stato anche senza quella

 

battuta finale che trovo, sinceramente, un po' retorica. Per il resto, il

 

racconto sa mantenere un buon alone di mistero fino a circa la metà. Poi

 

purtroppo si lascia permeare troppo, a mio parere, dal sentimentalismo che nella

 

tematica del rapporto tra uomini e cloni è ormai ricorrente e scontato.

 

Fuori classifica - Raffaele Marra: Il ragno nero

Caro Raffaele, credo che questa storia avrebbe meritato un po' più di quei miseri

 

3300 caratteri nei quali ti sei ingarbugliato nel tentativo disperato di

 

trasmettere una vicenda piuttosto complicata e, con essa, una serie di sentimenti

 

che dovevano maturare con calma fino a convincere e conquistare l'immaginario di

 

noi lettori. Che dire, lo stile non è male, ma la storia questa volta non arriva

 

come dovrebbe. Prometti a noi tutti che la prossima volta ritroverai la via della

 

semplicità proprio come un bambino vero (non come quelli incasinati delle tue

 

storie un po' improbabili).

Ok. Lo prometto.

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patty.barale
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Messaggio#16 » venerdì 29 maggio 2015, 23:39

CLASSIFICA:

1-anima e corpo

2-Moai

3-un'incurabile mancanza di puntualità

4-il ragno nero

5-l'uguaglianza di genere

6-potenza per vincere

7-amore mio

8-istinto materno

9-la prima battaglia

10-tutte le cose perdute

11-licantropina

12-la prima comunione

COMMENTI IN ORDINE SPARSO (e scusate se non li ho postati sui singoli tread, ma non ho proprio avuto tempo!):

L’uguaglianza di genere


Ehilà Beppe!


(Scusa, il Lupo Alberto che alberga in me ha avuto la meglio!)


A parte battute, finalmente ci incontriamo sul ring e devo ammettere di aver letto con piacere il tuo racconto, in cui mi ha colpita la capacità di usare il punto di vista di una donna.


Il tuo stile è molto curato, nulla da eccepire, ma la storia non mi ha convinta: troppe macchinazioni in poco più di 3000 caratteri!


Mi è piaciuta la sottigliezza del non far urlare la vittima al taglio delle dita perché i lacci che stringono forte anestetizzano anche la mano, ma con un coltello mi sembra piuttosto difficile mozzare tre dita in un colpo solo.


Inoltre non sono riuscita a capire la scelta della vittima: perché proprio lui? E soprattutto, come poteva essere sicura di ottenere un’erezione (cosa di cui si stupisce lei stessa) in modo da concepire il suo folle piano?


Sicuramente una stesura di maggiore respiro avrebbe aiutato, ma, in ogni caso un’ottima prova.


Anima e corpo


Ciao Carolina!


Wow… un pugno nello stomaco, questo racconto!


Il tema è perfettamente centrato, non ci sono scivoloni nel patetico e originale la scelta di due gemelli di sesso differente.


Solo un appunto: perché lui non nomina la parola “metastasi”, quando forse è proprio quello il metaforico avversario contro cui lui continua a combattere?


Ma a parte questo, veramente una bella prova. Complimenti!


Il ragno nero


Ciao Raffaele!


Da aracnofobica ho avuto i miei problemi a empatizzare col bambino, ma, a parte battute, la tua storia è potente, forse un po’ troppo ricca per i pochi caratteri a disposizione, ma bella.


Mi è piaciuta la notazione iniziale “ ragno appartiene alla famiglia degli aracnidi, invertebrati dal corpo costituito da due parti: addome e testa” che ci presenta i due contendenti della battaglia del bambino: il corpo, la malattia e la testa, la psiche.


Bella trovata e complimenti!



Un’incurabile mancanza di puntualità


Ciao Sharon e ben ritrovata.


Bella l’idea del ritardo al proprio funerale, bello il tono leggero del racconto, un po’ meno bello l’uso di Pietro che ti fa capire troppo presto che si tratta di un post mortem, decisamente debole l’aderenza al tema.


Mi spiego: nel tuo racconto vedo un personaggio in dubbio, indeciso, ma non sento il fervore di una battaglia interiore o esteriore. Certo, il protagonista cerca di combattere contro la propria mancanza innata di puntualità, ma mi pare più una scaramuccia che un lotta.


In ogni caso un buon lavoro!


La prima battaglia


Ciao Cristina!


Bel racconto e ottime le descrizioni: ci fai sentire, vedere e annusare quel mondo. Brava!


Brava anche a dare vita a una quattordicenne ormai donna, come era normale in tempi anche non troppo lontani da noi.


Ma nonostante questo, la tua storia mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca: nel clangore delle armi, nel furore della battaglia, nell’eccitazione della lotta, nei visi sporchi di polvere e fango due avversari che non si erano mai incontrati prima riescono a riconoscersi come fratelli… mmmmmmm…..non mi convince!


ma, nonostante questo, è un’ottima prova.


Amore mio


Ciao Stefano.


La tua prosa è sempre così piena di poesia… peccato per l’esiguità di spazio.


Già, perché questo bel racconto, sicuramente non particolarmente originale (mi ha ricordato tanto “The Island”) è fortemente penalizzato dal limite di battute: ci lasci guardare dal buco della serratura un mondo che avrebbe bisogno di essere fotografato con un grandangolo!


In particolare mi è piaciuta tanto la rassegnazione del clone al proprio destino, alla inutilità di provare a combattere!


Potenza per vincere


Ciao Willy!


Mi piace molto la descrizione della fuga della protagonista (mi sentivo il fiatone!) e la lotta centra perfettamente il tema, ma i tuoi protagonisti mi paiono fluttuare in un non luogo!


Mi spiego meglio. Non ci fai vedere il luogo della fuga e quando, alla fine, ci riveli i ruoli e le motivazioni dei due protagonisti fai sentire ancora di più questa mancanza: sono anni che lui la molesta in maniera non plateale (“A quindici anni non sapevo allontanare le mani invadenti sul mio didietro, le dita che scivolavano sul seno con finta casualità.” ), magari in palestra, dopo gli allenamenti, ma qui pare “sbroccare” completamente, liberare il Mr. Hide che è dentro di lui e lanciarsi in un inseguimento in mezzo alla campagna (come si evince dall’allontanarsi di Denise attraverso i campi)…


E poi, non saprei focalizzarne il perché, ma il finale mi ha portato prepotentemente davanti agli occhi i cartoni animati di Mila e Shiro, smorzando, così, il lato tragico della storia!


In compenso l’incipit mi è piaciuto TANTISSIMO!


Tutte le cose perdute


Ciao Enrico!


Il tuo protagonista porta alla luce tutte le fragilità che ognuno di noi conosce, i rimpianti per i personali what if?, per le battaglie combattute e perdute e per quelle disertate.


Complimenti, hai uno stile che mi piace molto, anche se ogni tanto scivoli sui verbi…


Questa storia, pesante come un macigno, la fai salire in aria con le volute di fumo della sigaretta del protagonista.


Bella prova. Complimenti!


Istinto materno


Ciao Lailmil!


Hai una grande capacità nel rendere visiva l’immobilità. L’incipit del tuo racconto è molto bello.


Poi, però, mi sono persa.


Quest’uomo della sabbia, chi è? Mi sembra di capire che sia una sorta di Babau, lo spauracchio che le mamme usano con i figli. Ma perché è di sabbia? E cosa fa? Mangia gli occhi (visto che Clara è cieca a causa sua)?


Poi “Nel buio, sorprese il mostro che le aveva rubato gli occhi”: se è cieca, per lei è sempre buio: forse avresti dovuto usare maggiormente un altro senso rispetto alla vista (che so”nel silenzio percepì la presenza…”)


Poi chi è il padre che procura gli occhi per nutrire i figli?


Forse sono io che mi sono persa qualcosa di importante, ma proprio non riesco a capire la tua storia e la cosa mi dispiace, perché il tema è rispettato e lo stile è veramente molto bello.


P.S.: poi dovrai spiegarmi come fa la tua mamma con un bimbo così piccolo a essere così curata, con lenzuola di percalle e camicie da notte di seta… io, da quando è nata mia figlia vado a dormire in versione “sfatta” completamente!!!! :-)



La prima comunione


Ciao Diego, ben ritrovato!


Mi hai spiazzato! Il titolo e l’incipit mi hanno portato in una direzione e poi… virataaaaa!


A parte qualche refuso sparso, il racconto va tranquillo, col suo messaggio in sovraimpressione (forse in maniera eccessiva, a mio avviso). Bellissima la figura di questo padre assente, ma quanto mai presente, mentre ho trovato un po’ stereotipata la figura della mamma.


Scusa la brevità del commento, ma… l’orologio fa tic tac e io sono ridotta all’ultimo minuto!


Licantropina


Ciao Fnappo.


Idea geniale! Arrivi a un certo punto e non sai più chi sia il vero mostro tra i due. Complimenti, un modo non banale per affrontare un tema un po’ troppo abusato.


Ho apprezzato molto anche la descrizione, incompleta, della trasformazione e il finale aperto: lasci spazio al lavoro della nostra fantasia.


A parte alcuni refusi (“ringia”, “’epidermide”), il racconto è molto valido.


Dal mio punto di vista, perde un po’ con lo spiegotto finale: forse, se la storia della famiglia la facevi solo intuire…


Moai


Ciao Francesca!


Bella ambientazione!


Bella la descrizione degli schiavi: asciutta e diretta.


Mi è piaciuto anche il cambio di narratore, anche se a quel punto sono iniziati i problemi: Un adulto, per di più in posizione di comando, che dorme tra le braccia della madre? Forse vuole indicare un rapporto incestuoso… salvo arrivare alla fine e scoprire che si tratta di bambini!


Con questo non voglio dire che non sia possibile che i ruoli in questione fossero interpretati da bambini, ma non ce ne dai alcuna indicazione, alcun suggerimento prima e questo, ammetto, mi ha spiazzato parecchio.


In ogni caso una buona prova.


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patty.barale
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Messaggio#17 » venerdì 29 maggio 2015, 23:40

ma perchè il copiaincolla ha prodotto un testo con tutti sti tag????????????

lo so... non sono una nativa digitale... e si vede!

 

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Messaggio#18 » venerdì 29 maggio 2015, 23:49

per amore di chiarezza, provo a rendere più leggibili i commenti:

L’uguaglianza di genere


Ehilà Beppe!


(Scusa, il Lupo Alberto che alberga in me ha avuto la meglio!)


A parte battute, finalmente ci incontriamo sul ring e devo ammettere di aver letto con piacere il tuo racconto, in cui mi ha colpita la capacità di usare il punto di vista di una donna.


Il tuo stile è molto curato, nulla da eccepire, ma la storia non mi ha convinta: troppe macchinazioni in poco più di 3000 caratteri!


Mi è piaciuta la sottigliezza del non far urlare la vittima al taglio delle dita perché i lacci che stringono forte anestetizzano anche la mano, ma con un coltello mi sembra piuttosto difficile mozzare tre dita in un colpo solo.


Inoltre non sono riuscita a capire la scelta della vittima: perché proprio lui?  E soprattutto, come poteva essere sicura di ottenere un’erezione (cosa di cui si stupisce lei stessa) in modo da concepire il suo folle piano?


Sicuramente una stesura di maggiore respiro avrebbe aiutato, ma, in ogni caso un’ottima prova.


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Messaggio#19 » venerdì 29 maggio 2015, 23:51

no... niente da fare, il copiaincolla è una schifezza!

getto la spugna e vado a dormire!

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Messaggio#20 » sabato 30 maggio 2015, 1:33

Tutte le classifiche risultano quindi consegnate. Entro lunedì al più tardi avrete la mia classifica e quella generale con i cinque qualificati per la fase finale. Scusate se in questi giorni sono stato un po' assente, ma ho avuto problemi di salute. Non appena terminerò qui ripasserò al Laboratorio per sbrigare il lavoro arretrato. E nel frattempo, se i vostri racconti non dovessero risultare qualificati, potreste sitemarli sulla base dei commenti ricevuti e presentarli proprio al Laboratorio.

Ps: Patty, tranquilla che lo sai che quando si palesano i codici arrivo io e sistemo tutto ;)

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Messaggio#21 » sabato 30 maggio 2015, 8:34

Antico, solo tu sai fare queste magie!

expecto patronum!

 

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antico
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Messaggio#22 » lunedì 1 giugno 2015, 11:46

I miei complimenti a tutti, un gruppo di livello medio molto buono. Non c'è un solo racconto da pollice giù. Domani, martedì 2 giugno, posterò la classifica generale. Bravi a tutti.
 
1) Black Friday, di Patty Barale
Riesci a celare fino all'ultimo la sorpresa e nel momento in cui la sveli si rimane davvero sorpresi, quindi ottimo lavoro. Il tema è preso in pieno, inoltre riesci a dare al racconto anche una valenza sociale nel momento in cui il lettore si rende conto della vacuità di ciò per cui combatte la massa. Ecco, questo è il genere di racconto in cui riesci a muoverti al tuo meglio, leggendolo mi è tornato in mente il tuo bellissimo ALIEN. Un pollice su convinto e soddisfatto. Complimenti.
2) Anima e corpo, di Carolina Pelosi
Un racconto che definirei "poderoso". Molto solido, denso, importante. C'è un che di strambo (i combattimenti nelle gabbie), c'è un dramma e una perdita (della gemella), un'anima che si sta lasciando andare, paure, necessità pratiche, debolezza, forza... E c'è il tema che si respira dall'inizio alla fine. E il tutto è ben mixato e ancor meglio controllato. Pollice su, brava.
3) Tutte le cose perdute, di Enrico Nottoli
Combattere con il proprio passato in quegli intermezzi di tempo fra un'azione e l'altra, in quei momenti in cui ti rilassi e guardi di fronte a te pensando a come sarebbe potuto essere se solo... Un ottimo racconto, ben narrato, ottimamente controllato. C'è qualche refuso, ma è roba che può scappare nella fretta e pertanto lascia il tempo che trova (basta che non si reiteri nei prossimi lavori e da svista passi a costante). Pollice su, convinto.
4) Licantropina, di Fernando Nappo
Combattere per ottenere vendetta, una vendetta contro un mostro uscito dai nostri stessi incubi, nel perpetrarla diveniamo noi stessi INCUBO. Bello, mi piace. Ben condotto, con polso sicuro, preciso, senza fronzoli. Si potrebbe migliorarlo approfondendo la psicologia del prigionierlo, servirebbe per dare quel pizzico di condimento in più, ma già così la cosidero una prova più che buona. Pollice su, senza pollice esclamativo, ma su.
5) Potenza per vincere, di Vilma Cretti
Mi sembra tutto chiaro. La protagonista sta subendo da più anni, fin da ragazzina, e ora finalmente si ribella. Nulla da dire, buon lavoro, ben narrato e in tema. Semmai il problema è un altro e più precisamente nel fatto che questa reazione avvenga proprio in questo momento, proprio durante questa fuga. Ma ci sta, si presume che prima non fosse mai fuggita, che fino a quel punto avesse sopportato e basta e che ora, finalmente, si sia ribellata. Dalla fuga alla reazione fisica il passo e breve e spiegabile, ma, appunto, andava specificata meglio l'eccezionalità della fuga stessa con conseguente stupore del suo aguzzino... A quel punto tutto sarebbe stato più chiaro e liscio. In caso tu non riesca a qualificarti subito per il sito, ti esorto a rivedere il racconto sotto quest'ottica e a presentarlo nel laboratorio. Per il momento è un pollice ni tendente verso il su.
6) La prima comunione, di Diego Ducoli
Mmh... Racconto scritto bene con appena qualche refuso sparso, ma nulla di grave. Mi sembra però tutto molto indirizzato, dall'inizio alla fine è un esternare contro i social network e non dico che il messaggio non sia condivisibile, anzi. Però aggirare un po' di più, andare un po' meno dritto al punto, aggiungere qualche tonalità al racconto non sarebbe stato disprezzabile. Il finale con il padre, hacker ed esponente di un movimento di rivolta, che fa saltare la connessione locale e manda un messaggio alla figlia è scena che non suona nuova. Bella invece l'immagine della torre in fiamme come candelina DA NON SPEGNERE. Che dire? Un racconto che si fa leggere, fornisce anche qualche spunto di riflessione, ma che è come una freccia lanciata dritta verso il bersaglio grosso subito sbandierato al lettore, quindi prevedibile e con personaggi che non acquisiscono tridimensionalità, ma che rimangono statici, fissi nel loro ruolo. Un pollice ni tendente all'alto perché comunque il suo dovere lo fa senza palesare mancanze. Ci lavoriamo nel Lab?
7) La prima battaglia, di Cristina Danini
Un buon racconto, non c'è che dire. Originale la scelta delle amazzoni come contesto. Buona la descrizione della battaglia, non male la svolta con l'uomo che decide di non ucciderla. Solo, avrei abbandonato tutto il discorso fratello non fratello. Le amazzoni si accoppiavano in un periodo predeterminato e tutti i figli maschi restituiti ai Gargareni (ma accetto la declinazione di abbandonati nella foresta in quanto è lì che i Gargareni potrebbero andare a cercarli). Quindi è piuttosto difficile definire con certezza che un maschio possa essere fratello di un'amazzone, hanno tutti le date di nascita piuttosto ravvicinate. Avrei invece accettato ben più volentieri un'accezione tipo tutti fratelli (o sorelle). Ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano anche se non è possibile non evocarli nel momento in cui tu stessa accenni a una parentela. Pollice ni tendente al su, ma quella parte va rivista.
8) Un’incurabile mancanza di puntualità, di Sharon Galano
Un buon esercizio di stile, discretamente brioso, godibile. Molto divertente la logica sottesa: si è quel che si è, prima durante e dopo. Il protagonista è nato in ritardo in quanto era già ritardatario, ha vissuto da ritardatario e continua come ritardatario anche dopo la morte. In pratica suggerisci l'esistenza di un continuum di morte e rinascita nonostante la presenza di Pietro, particolare... Detto questo, mi lascia qualche dubbio il senso del tutto: perché vuole presenziare al suo funerale? Pietro dice che è la sua festa, ma perché insiste affinché ci vada? Vuole essere una sorta di tortura? Vedi i tuoi cari, ma non puoi mostrarti? Quali sono le motivazioni, la fiammella che dà vita alla storia? Il tono è leggero, la mancanza di contrasto si può giustificare con la volontà di mantenere la storia entro certi confini, ma non si riescono a intravedere distintamente. Credo sia implicito che vorrei tutti i racconti non ammessi subito al sito nel lab, ma in questo caso ti faccio proprio una richiesta diretta: mi piacerebbe lavorarci ancora un po' su perché, davvero, ho trovato molta difficoltà a giudicarlo e penso ci sia margine per dargli un'identità più chiara e forte. Al momento, per me, è pollice ni, anche se la lettura, ripeto, è stata molto gradevole.
9) L’uguaglianza di genere, di Beppe Roncari
Un racconto a effetto che però sembra montato strada facendo e poi non finalizzato quando invece ancora ci sarebbe stato molto tempo per farlo. Le cinghie sono strette tanto da non permettergli di dissanguarsi, ma suppongo quel tanto che basta da mostrare i segni della costrizione anche a carabinieri scemi. Inoltre, c'è una frase che stona molto: "E mi accorgo di qualcosa." quando passa alla seconda fase. Ecco, non se ne sarebbe dovuta accorgere se il suo piano fosse stato da subito quello di farsi lasciare lo sperma dentro di sè... Doveva essere tutto programmato e allora il taglio delle dite poteva non portare a quell'effetto. In parole povere: non regge. Confermo la mia impressione: racconto nato strada facendo e non finalizzato che riesci a rendere verosimile grazie alla tua notevole abilità, ma che a un esame approfondito non può che essere smascherato. Pollice ni a questo giro per te. Ti attendo nel Lab.
10) Istinto materno, di Sara Passannanti
Un’ottima introduzione in cui confermi la tua capacità nel tratteggiare gli istanti, la definirei così. Riesci a controllare molto bene la narrazione nell’immobilità, a colorarla addensandola di suoni e sensazioni. Buono anche l’incedere verso la stanza del figlio, mantieni la tensione. Non bene, però, l’ingresso nell’azione con l’uomo della sabbia la cui presenza non è giustificata, sembra capitare per caso, perché? E poi, ci starebbe anche il capire a posteriori che la protagonista è cieca, ma nel momento in cui lo espliciti viene a mancare il contesto. Perché? Che è successo nel passato? Troppi buchi insomma. Sempre bene la narrazione, intendiamoci, ma da un certo momento in poi il racconto perde il grip sul lettore e le motivazioni principali sono quelle che ti ho elencato. Per quanto detto mi esprimo con un pollice ni, né giù né su. Ti attendo nel Lab.
11) Moai, di Francesca Nozzolillo
Tutti si sono espressi sul cambio di prospettiva e non posso che partire da lì: buono, non crea problemi, dà movimento. Piuttosto, mancano del tutto informazioni sul contesto. L'Isola di Pasqua, bella... Ma se non la fai diventare protagonista del racconto rendendola viva allora potrebbe essere ambientato ovunque, con vista sul mare. Anonimo. Maluccio anche per quanto riguarda la scelta dei bambini e si torna al problema del contesto: che sia un bimbo a tirare ci sta, è uno schiavo. Ma che sia un bimbo a ordinare non ci sta, a meno che la cosa non sia giustificata all'interno del racconto. L'intervento della sorella: mi aspettavo qualcosa di simile, ma da una guardia. Un pollice ni, penso che, se ne avrai voglia, si possa fare un bel lavoro nel lab.
12) Il ragno nero, di Raffaele Marra
Considerate le premesse che hai messo su, il racconto si regge, non c'è che dire. Però... Se autosuggestione dev'essere allora lo dev'essere fino in fondo. Il fatto che il bambino sappia va ad eliminarla e a questo punto anche l'effetto placebo va a farsi benedire. Non ha più la piuma di Dumbo, per dire, e sicuramente per l'età che ha e i problemi che si porta dietro, non ha ancora orecchie così grandi da permettergli di volare da solo. Inoltre, il penultimo paragrafo mi ha lasciato incerto, sembra che sia in coma e che tutto sia avvenuto nella sua mente, ma non ci sono altri indizi a supportare la tesi. Ricapitolando, il racconto ha ottime potenzialità che al momento mi sembrano solo suggerite. Ti attendo nel Lab, sarebbe bello lavorarci un po' su. Al momento il mio giudizio è un pollice ni.
13) Amore mio, di Stefano Pastor
Un racconto senza evidenti difetti, anche se, è da dire, il tema è infilato molto a forza non andando in nessun modo a caratterizzarlo. C'è anche da sottolineare come la questione dei cloni a scopo recupero organi non sia così nuova, ma è un appunto, e dell'illogicità di crescerli e permettergli socializzazione (con costi elevati in termini di spazio e risorse). Specifico meglio quest'ultimo punto: nulla da dire sul tenerli vivi e socializzanti fino alla fine, ma a questo punto va affrontata la tematica. Inoltre, il lasciarli sostanzialmente liberi nel reparto e separati dai "normali" solo da qualche porta, non chiavata, mi sembra esagerato e che vada oltre ogni minimo senso di sopravvivenza che può portare i condannati a morte ai gesti più disperati. Detto questo, potrebbe sembrare che il racconto non mi sia piaciuto, ma così non è e anzi ho apprezzato molto questo senso di "amore" che si sviluppa in Lisa verso quel ragazzo mai visto prima, quasi che l'attrazione non dipenda da contesti socializzanti, ma da qualcosa che ci caratterizza dentro... andrebbe approfondito. Un pollice ni per tutti i dubbi sollevati, sarebbe bello lavorarci nel lab.

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