LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

La Sesta Era continua nel segno di Andrea Cavaletto! Appuntamento per lunedì 16 aprile dalle 21.00 all'una!
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patty.barale
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LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#1 » martedì 17 aprile 2018, 1:00

“…In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti…”
Don Carlo scosse l’aspersorio nel segno della croce e piccole gocce di acqua benedetta si posarono sulle ante dell’armadio e sulla testa del piccolo Michele, che sedeva a capo chino, intimorito.
Mamma e papà non lo guardavano, gli occhi fissi a terra per la paura e il timore di Dio.
Ma chissà perché avevano così tanta paura! Michele proprio non riusciva a capire.
Non ricordava la prima volta in cui l’aveva visto, ma aveva la sensazione che ci fosse sempre stato, che lo avesse sempre tenuto d’occhio dal buco della serratura di quel vecchio guardaroba in camera di mamma e papà; quando dormiva ancora in quella stanza, molte volte si era svegliato avvertendo nel buio una presenza accanto al lettino.
Qualche volta Michele sentiva una voce profonda provenire dall’armadio e gli sembrava che dicesse proprio il suo nome, che lo chiamasse, ma il papà gli aveva detto che era una fantasia e gli aveva anche fatto vedere che dentro quel mobile abitavano solo vestiti perfettamente stirati e ordinati.
Ma l’armadio continuava a chiamarlo, così mamma aveva tirato fuori tutto e gli aveva urlato di smetterla con quella storia, che lì dentro non c’era niente.
Ma di notte, nel silenzio della casa, anche nella sua cameretta nuova nuova, Michele aveva continuato a sentire quella voce chiamarlo dalla stanza accanto.
E così mamma e papà lo avevano portato da un dottore che gli aveva fatto fare tanti disegni e giochi, mica come la dottoressa da cui andava di solito, che non perdeva l’occasione di mettergli quel coso freddo sul petto mentre gli chiedeva di tossire!
Un giorno, poi, quando già era grande (aveva iniziato la scuola elementare, ormai era un ometto!) Michele aveva sentito dei rumori dentro l’armadio e si era avvicinato, aveva aperto l’anta e aveva trovato tutti i vestiti sul fondo e le grucce che dondolavano in alto.
- Maaaaamma! Maaaamma! Corri a vedere!
- Che hai combinato, Michele! Guarda un po’ qui! Hai tirato giù tutti i vestiti! Guarda: questa giacca ha la fodera strapp…
La mamma era impallidita e le sue dita avevano sfilato da quello strappo una fotografia: lei insieme a un signore.
- Chi è quel signore, mamma?
- Il papà, tesoro.
La sua voce tremava.
- Fammi vedere, mamma.
- Ti ho detto che è il papà! Io e papà insieme. Punto! Ora mi tocca prendere tutte queste cose e stirarle tutte!
Era uscita dalla stanza con un mucchio di panni tra le braccia e gli occhi lucidi.
Michele, confuso e contrito, aveva infilato la testa nell’armadio e lo aveva visto: un mucchietto d’ossa rannicchiato in mezzo ai vestiti sgualciti:
- Ciao, Michele!
- Ciao… sei stato tu a fare questo disordine?
- Sì.
- Perché?
- Volevo capire se la tua mamma mi aveva dimenticato in fondo a questo armadio.
- Ti ha messo la mamma qui?
- Sì, mi ha nascosto qui tanto tempo fa, quando sei nato tu, perché suo marito non mi scoprisse…
- E perché papà non doveva conoscerti?
-Perché io sono… perché sono molto più simpatico di lui e avrebbe avuto paura che tu gli volessi più bene che a me, figliolo…

La mamma era tornata, lo aveva visto e aveva iniziato a balbettare e urlare, gli occhi terrorizzati e le mani a strappare i capelli, poi era caduta a terra. Lo scheletro aveva chinato la testa di lato, poi aveva fatto ciao con la mano ed era di nuovo sparito dentro l’armadio.



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antico
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#2 » martedì 17 aprile 2018, 1:09

Ciao Patty! Tutto ok con tempo (al pelissimo) e caratteri! Buona Cvaaletto Edition!

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patty.barale
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#3 » martedì 17 aprile 2018, 1:14

Mi metto avanti col lavoro....

che tu gli volessi più bene che a me


ovviamente sta per

che tu mi volessi più bene che a lui


me ne sono accorta rileggendolo... troppo tardi!!!!!

:-)

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Filippo Santaniello
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#4 » giovedì 19 aprile 2018, 20:13

Ciao Patty, hai davvero una macabra fantasia! Il tuo racconto trasuda elementi grotteschi dalla prima all'ultima riga però mi ha lasciato perplesso per due motivi: il primo perché la storia parte in un modo poi prende una piega e non torna più su Don Carlo che secondo me poteva essere il protagonista della vicenda, e poi perché c'è un fatto poco verosimile. Ossia nell'armadio non c'è un fantasma, ma uno scheletro. Quindi la madre che ha fatto? Ha ucciso l'amante e l'ha fatto imputridire nell'armadio? Bé, se avesse murato l'armadio ci poteva stare, ma in questo modo ho seri dubbi :D :D Un racconto ambivalente. Da un lato ho apprezzato lo stile, dall'altro ho delle perplessità sul soggetto. Qualcosa scricchiola e non è l'armadio!

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eleonora.rossetti
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#5 » venerdì 20 aprile 2018, 8:29

Ciao Patty! In questo caso abbiamo il fantasma del tradimento passato ;) tema quindi rispettato. Il racconto è molto simpatico, non ha guizzi stilistici particolari ma non per questo non è meno gradevole. A livello di storia, ho solo una piccola rimostranza: più che averlo nascosto "quand'è nato", un amante lo si nasconde nell'armadio nel classico momento del "cielo, mio marito!". Forse più che "nato" sarebbe stato meglio "concepito" come termine, allora si sarebbe incastrato meglio.
Concordo con Filippo: la figura del prete pensavo sarebbe riemersa successivamente nella storia, invece si esaurisce nella fase iniziale.
Se devo trovarci qualche difetto, forse è un po' "rigida" la reazione del bambino di fronte allo scheletro: nell'immaginario collettivo è qualcosa di grottesco per un adulto, figuriamoci per un bambino che va alle elementari... Più che altro, da dove è saltato fuori se prima non c'era? E perché si è mostrato senza una causa apparente soltanto dopo anni? Forse un evento scatenante (che so, la parete dell'armadio divelta, o altro da parte del bambino) l'avrebbe resa più "verosimile".
Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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patty.barale
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#6 » venerdì 20 aprile 2018, 15:38

Ciao @Eleonora e ciao @Filippo.
Innanzitutto grazie del commento.
purtroppo mi rendo conto di essere stata totalmente incapace di rendere l'idea della metafora, lo scheletro non è reale: è proprio il classico scheletro nell'armadio che ognuno di noi ha (magari anche in più esemplari!).
L'idea mi era nata un paio di anni fa vedendo mia figlia (all'epoca tre anni) che, seduta nella mia cabina armadio, chiacchierare col suo amico immaginario e per un attimo avevo visualizzato i miei lati bui, i miei segreti inconfessabili prendere corpo (o meglio ossa) e, appunto, fare amicizia con lei: i bambini piccoli non necessariamente sono spaventati da uno scheletro, soprattutto se si presenta loro con atteggiamento non ostile, ma amichevole, in quanto stuzzica la loro curiosità (o forse sono io che ho una figlia un po' "gotica"!)
Diciamo che l'idea mi intriga, devo solo lavorarci su per renderla e questo contest è stato l'occasione perfetta per cominciare ad affrontare l'idea che ho in testa...
Quindi, mai come in questo caso critiche, suggerimenti, input, sono graditi!

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eleonora.rossetti
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#7 » venerdì 20 aprile 2018, 15:49

patty.barale ha scritto:Ciao @Eleonora e ciao @Filippo.
Innanzitutto grazie del commento.
purtroppo mi rendo conto di essere stata totalmente incapace di rendere l'idea della metafora, lo scheletro non è reale: è proprio il classico scheletro nell'armadio che ognuno di noi ha (magari anche in più esemplari!).

Ecco, io l'avevo interpretato "al contrario": che la tua intenzione fosse proprio rendere reale la classica metafora XD
Uccidi scrivendo.

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Paola B.
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#8 » venerdì 20 aprile 2018, 23:42

Questa storia parte con modalità horror, durante, si modifica attenuandosi e diventando naif. Mi ha dato la sensazione che sia stato un “work in progress” (in effetti non è altro che questo MC), che però tu non abbia ritoccato una volta concluso il lavoro. È questo quello che stona e non lo fa apprezzare per come dovrebbe. Peccato.

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White Duke
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#9 » sabato 21 aprile 2018, 8:34

Ottima l’idea di narrare un dramma familiare con gli occhi di un bambino. Il racconto mi è piaciuto e la lettura è scorrevole. Il colpo di scena finale è gradevole ma riesce solo in parte, comunque nel complesso non è male. Perfettamente pertinente al tema proposto e scritto con una buona prosa. La figura dell’esorcista all’inizio è sostanzialmente inutile, il racconto avrebbe funzionato bene anche senza, ma sono difetti di poco conto.
Portate dei fiori sulla tomba di Algernon

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Linda De Santi
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#10 » sabato 21 aprile 2018, 16:26

Ciao Patty! L’idea è molto bella e il tuo stile di scrittura, come sempre, piacevolissimo e scorrevole!
Mi piace la materializzazione delle metafore, e il tuo racconto ci riesce bene :)
Nello svilupparsi dei fatti, però, forse non è gestito benissimo ciò che accade: prima nell’armadio sembra esserci un fantasma, poi c’è un mucchietto di polvere, poi uno scheletro. Fino a un certo punto a vedere e sentire lo spirito/scheletro è solo Michele, poi alla fine lo vede anche la mamma… come mai questo cambiamento?
Soprattutto, se l’idea era quella di nascondere la cosa al marito, riporre la polvere delle ossa nell’armadio non mi sembra il modo migliore per riuscirci :D
Inoltre, la parte iniziale appare un po’ scollegata dal resto: la scena del battesimo di Michele non sembra avere una funzione particolare nel racconto, quindi forse inizierei direttamente dal paragrafo successivo, da “Non ricordava la prima volta…”
Una lettura godibile, insomma, ma che necessita di qualche ritocco in più. Alla prossima!

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Monica Patrizi
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#11 » mercoledì 25 aprile 2018, 23:48

Ciao Patty!
Mi è piaciuto del tuo racconto innanzitutto l'incipit, che cattura subito l'attenzione del lettore, e l'idea di fondo.
Concordo sul fatto che ci sia qualche dettaglio da aggiustare mentre si snoda la storia, come hanno suggerito i commenti precedenti, per fornire una maggiore coerenza. La descrizione del sacerdote iniziale mi ha fatto pensare a un esorcismo, per questo anch'io ho immaginato di ritrovarlo più avanti. Tuttavia lo trovo un racconto solido, ben scritto, dalla stile molto piacevole da leggere. Avrei anche evitato il ricorso ai parecchi esclamativi e al colloquiale "Maaaammaaaa", ma non incidono molto sul mio giudizio perché lo trovo nel complesso un buon racconto. Brava!

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DandElion
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#12 » giovedì 26 aprile 2018, 0:21

Hai capito la signora che ha nascosto lo scheletro nell'armadio!!
Molto ben riuscito il racconto che c'entra in pieno il tema del "fantasma" anche se in questo caso è una proiezione onirica più che un vero e proprio ectoplasma.. è l'armadio ad essere stregato e no la casa, ma possiamo serenamente andare in deroga su questo particolare. Mi piacerebbe vedere la faccia del papà quando la mamma gli ha dovuto spiegare tutto xD
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

alexandra.fischer
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#13 » domenica 29 aprile 2018, 10:17

La tua dimora stregata lo è per colpa di un armadio…con tanto di scheletro (l’amante della madre del piccolo Michele e decisamente il vero padre di lui: il fatto che chiami il piccolo di notte dopo avergli fatto percepire la sua presenza accanto al lettino, lasci l’indizio della fotografia che lo ritrae insieme alla madre e metta in disordine l’armadio porta a questa rivelazione, culminante con l’apparizione dello scheletro parlante che si presenta al bambino). Questi particolari lasciano intravedere un delitto mostruoso perpetrato dalla stessa donna (giacca di lui con tanto di fotografia nel taschino, mucchio d’ossa sul fondo del mobile). E la domanda più agghiacciante di tutte è: perché?

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antico
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Re: LO SCHELETRO NELL'ARMADIO

Messaggio#14 » mercoledì 2 maggio 2018, 18:08

Mio personalissimo parere: per rimanere nei 3000 caratteri questo racconto va ristrutturato. Il tuo stile è, come al solito, brillante e riesci a rendere comunque piacevole la lettura, ma il lettore rimane come sperso in una pout pourri di input che faticano a convergere in un'unica direzione funzionale all'intenzione iniziale. Da rivedere o da allungare. Al momento il pollice è ni.

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