Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

La Sesta Era continua nel segno di Andrea Cavaletto! Appuntamento per lunedì 16 aprile dalle 21.00 all'una!
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Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 aprile 2018, 2:17

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BENVENUTI ALLA CAVALETTO EDITION, LA SECONDA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 114° ALL TIME!

Questo è il gruppo MARTIN della CAVALETTO EDITION con ANDREA CAVALETTO nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo MARTIN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo PARANOID.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo DYLAN.


Questo è un gruppo da DIECI racconti, pertanto saranno i primi QUATTRO racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA CAVALETTO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Inoltre ho provveduto a posizionare i tre racconti con MALUS MINIMO in modo che fossero uno per gruppo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MARTIN:

Il consiglio, di Andrea Gemignani, ore 00.59, 3350 caratteri
Il ricordo, di Diego Martelli, ore 00.53, 3399 caratteri
Sogni, di Salvatore Stefanelli, ore 22.20, 3620 caratteri
La villa degli amorini, di Alexandra Fischer, ore 22.14, 2984 caratteri
Il mostro, di Maria Rosaria Del Ciello, ore 23.17, 3184 caratteri
La stanza di Fred, di Adriano Muzzi, ore 00.09, 3656 caratteri
Neve, di Flavia Bardelloni, ore 00.22, 2516 caratteri
Demolire è un po’ morire, di Emiliano Maramonte, ore 00.28, 3643 caratteri
Baltimora, di Matteo Ferraro, ore 00.59, 3549 caratteri
La cella, di Giovanni Cola, ore 01.11, 2856 caratteri MALUS 5 PUNTI

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 APRILE per commentare i racconti del gruppo PARANOID. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i DIECI racconti del PARANOID e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTINOVE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo PARANOID.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA CAVALETTO EDITION A TUTTI!



Pache92
Messaggi: 14

Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 17 aprile 2018, 20:11

1. Il ricordo
2. Neve
3. La cella
4. La villa degli amorini
5. Demolire è un po’ morire
6. Baltimora
7. Sogni
8. Il consiglio
9. Il mostro
10. La stanza di Fred



1. Il ricordo, di Diego Martelli
Inizio accattivante in medias res. Tema a fuoco con l'argomento proposto, con un intreccio malinconico e perverso che la scrittura semplice rende leggero come una fiaba nera. Lettura rapida, con uno stile che poteva però essere ancora più evocativo ed inquietante. Ritmo alto e costante per tutto il racconto, con un leggero momento discendente prima del crescendo finale e della chiusura all’apice del climax.

2. Neve, di Flavia Bardelloni
Declinazione molto originale dell'argomento proposto. Lettura rapida e coinvolgente, scivola senza intoppi e senza fatica. Anche l’utilizzo della lingua è piacevole ed evocativo, riesce a materializzare immagini limpide ed eteree mantenendosi comunque semplice e scevra di manierismi. Ho avuto un attimo di perplessità sul finale, ma dopo una rilettura veloce per chiarire qualche dubbio si è disvelato con gusto ed un pelo di inquietudine.

3. La cella, di Giovanni Cola
Interpretazione curiosa dell'argomento. Lettura rapida e piacevole, con solo qualche passaggio un pelo più ostico in termini di scorrevolezza. La scrittura non è molto immaginifica (parzialmente anche a causa dell’ambientazione), ma riesce comunque a pennellare qualche emozione, anche qui in modo quasi fiabesco. Il climax perde un po’ nella chiusura che risulta discendente e forse troppo netta, ma romantica.

4. La villa degli amorini, di Alexandra Fischer
Declinazione classica del tema proposto, ma a fuoco. Lettura tranquilla, con un ritmo placido e calmo che però non risulta noioso. Colori e suoni caratterizzati bene e senza pesantezze, quasi da incipit cinematografico. Il tentativo di cambio di ritmo non riesce benissimo e le ultime righe risultano in anticlimax, ma vengono recuperate dalla chiusura piacevole, anche se un po’ prevedibile, come d'altronde molti racconti classici sull'argomento.

5. Demolire è un po’ morire, di Emiliano Maramonte
Apertura accattivante in medias res, con un ritmo che sa mantenersi costante e teso fino alle ultime battute. Interpretazione al tempo stesso classica e originale dell'argomento. Scrittura che a tratti può risultare ampollosa, ma che nonostante ciò riesce a materializzare immagini ed a rendere coinvolgente intreccio e personaggi che in primo acchito non mi erano apparsi troppo interessanti. Un po’ stridente il contrasto grottesco tra titolo e racconto, immagino voluto.

6. Baltimora, di Matteo Ferraro
Scrittura pop (in senso buono) e abbastanza immaginifica, ma gravata dal peso di sporadici errori e di qualche periodo poco scorrevole che rallenta il ritmo. Passaggi spazio-temporali non immediati in termini di comprensione, che talvolta necessitano di più di una rilettura. Buono il ritmo dei dialoghi, secchi e credibili. Il finale porta però con sé l’impressione della mancanza di una direzione nel racconto, che sembra non portare da nessuna parte.

7. Sogni, di Salvatore Stefanelli
Inizio un po’ lento in termini di ritmo, che però viene recuperato da dialoghi fluenti e credibili, ben cuciti addosso al personaggio che pronuncia le battute. Declinazione a mio avviso un po' troppo classica del tema, con il racconto che avrebbe potuto benissimo concludersi all’ultimo dialogo guadagnandone in ritmo. La coda in anticlimax risulta infatti un po’ debole, pur aggiungendo un alone di romanticismo al complesso.

8. Il consiglio, di Andrea Gemignani
Struttura lessicale a volte poco letteraria, con uno stile semplice e comprensibile, ma senza guizzi. Interpretazione al tempo stesso classica e originale dell'argomento, con un’idea centrale interessante, sebbene il modo con cui viene sfruttata risulti all’inizio involontariamente comico. Il finale recupera il mordente, ma rischia di esibire la morale in maniera troppo didattica, evidenziata già dal titolo in maniera ridondante.

9. Il mostro, di Maria Rosaria Del Ciello
Interessante ed originale la struttura del racconto a dialogo, anche se alcuni passaggi risultano talvolta pomposi o poco credibili in termini di fluenza di un presunto discorso orale. L’apertura, con la scusa di mettere subito le carte in tavola per rendere immediatamente comprensibile il seguito, toglie mordente all’intreccio, che risulta piacevole da leggere senza però riuscire ad essere coinvolgente.

10. La stanza di Fred, di Adriano Muzzi
Apertura accattivante, anche se non pienamente a fuoco con il racconto. Lo sfondamento della “quarta parete” può risultare autoreferenziale e talvolta fastidioso. La lettura scorre veloce e senza intoppi, ma lo stile risulta un po’ ingenuo, quasi da racconto per ragazzini. Ritmo piatto senza essere noioso, ma senza guizzi. Il finale tenta di recuperare un po’ il mordente, senza troppo successo.

Ho cercato di essere il più sintetico possibile. Spero di non essere sceso sotto i 300 caratteri!
Ultima modifica di Pache92 il mercoledì 18 aprile 2018, 16:17, modificato 1 volta in totale.

Lorenzo Diddi
Messaggi: 88

Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 18 aprile 2018, 11:37

Classifica e commenti ai testi letti. Premetto che ho avuto difficoltà nel metterli in classifica. Sono stati tutti dei lavori molto buoni. Vi faccio i miei complimenti. Vediamo un po’…

1. La cella di Giovanni Cola
Ciao Giovanni. Il tuo lavoro mi è piaciuto molto. Ho trovato l’ambiente che hai proposto molto interessante. Bella l’immagine della lampada che “oscura” le stelle. Mi è piaciuto questo viaggio all’interno del nostro mondo interiori che hai rappresentato con questa stanza e queste immagini che si interrogano. Un testo profondo e sensibile che ha rappresentato appieno il tema proposto dal contest. Complimenti ;).

2. La stanza di Fred di Adriano Muzzi
Ciao Adriano. Il tuo racconto mi è piaciuto dall’inizio alla fine. L’ho trovato davvero interessante e il finale mi ha spiazzato due volte ;). Bene davvero. Scorrevole e capace di intrattenere. Inoltre coinvolgente e durante la lettura non rimani, almeno per me, imprigionato in passaggi poco chiari che potrebbero penalizzare la comprensione. Che dire, complimenti per il tuo risultato.

3. Sogni di Salvatore Stefanelli
Ciao Salvatore. Che dire…il tuo racconto mi ha preso e mi sono anche emozionato sul finale. Molto bello. All’inizio ero tentato a pensare la tua storia come una già vista ma, procedendo mi sono ricreduto e mi sono beccato una bella sorpresa. Mi ha fatto piacere leggerti. Il tema dei sogni, personalmente, mi è molto vicino. Penso che il tuo sia un bel lavoro!

4. Neve di Flavia Bardelloni
Ciao Flavia. Il tuo racconto mi è piaciuto! Molto breve ma preciso e conciso. L’immagine della neve addolcisce l’ambiente “buio” , della dimostra stregata, che invece emerge nella tua descrizione molto lineare. Il testo mi è parso scorrevole e mi a intrattenuto. L’ho seguito bene. Bella anche la riflessione sul cercare ciò che sta oltre a quello di cui abbiamo, invece, realmente bisogno. Grazie e buon proseguimento.

5. Il Mostro di Maria Rosaria Del Ciello
Ciao Maria Rosaria. Il tuo racconto mi ha fatto riflettere sulla realtà che, purtroppo, viene identificata molto bene con le tue parole. Un testo interessante dove ho apprezzato anche l’architettura e, il dialogo tra i personaggi, a parer mio,funziona e arricchisce un po’ il tutto. Ho trovato curioso, inoltre, l’inserimento del tempo un po’ come se fosse un protagonista nascosto ma certamente significativo. Un bel lavoro.

6. Il ricordo di Diego Martelli
Ciao Diego. Anche il tuo racconto mi è sembrato ben scritto e scorrevole; coinvolgente e a tratti anche capace di emozionare. Tuttavia, puro gusto personale, sono portato ad apprezzare maggiormente un racconto fantasioso piuttosto che un racconto già letto, in parte, in altre occasioni. Ho trovato il tuo testo ben scritto ma con poca originalità. Detto questo, il lavoro è più che buono e il racconto si presenta bene.

7. La villa degli Amorini di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra. Il tuo testo scorre e si fa seguire bene. Quello che mi è mancato (ma si tratta di puro gusto personale) è un poco di originalità. Il tema del contest è preciso è vero, e tende a far immaginare un qualcosa di tetro e spaventoso, ma sarebbe stato interessante provare a costruire un qualcosa di diverso. Detto questo, il tuo modo di scrivere mi piace e non ho provato alcuna difficoltà nell’immergermi nella storia.

8. Il consiglio di Andrea Gemignani
Ciao Andrea. Devo dire che il tuo racconto, anche se ben scritto, mi ha coinvolto poco ma devo dire che ho particolarmente apprezzato la scena finale del tuo testo che, mi ha riacceso un po’ di interesse nella storia. La trovo molto significativa e credo, pare mio, che sia il momento migliore del tuo lavoro. Nonostante abbia trovato poca originalità, devo dire che la storia scorre bene e le immagini che presenti arrivano a chi legge.

9. Demolire è un po’ morire di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano. Il tuo testo mi è parso scorrevole e facile nella lettura. Quello che, personalmente, mi è venuto più difficile è partecipare alla sequenza degli eventi che invece mi hanno creato difficoltà nella comprensione. Credo che possa comunque contenere del positivo ma magari dopo averci lavorato un poco di più. Ti consiglio di proporlo nel Laboratorio così da poterci mettere mano con calma.

10. Baltimora di Matteo Ferraro
Ciao Matteo. Ho trovato molta confusione e fretta nel leggere il tuo racconto. Molti errori di punteggiatura e refusi vari dovuti sicuramente a una forte corsa nello scrivere. Inoltre questo mi fa capire che non hai riletto attentamente quello che hai scritto. Ad ogni modo, devo dire, che ho trovato la costruzione della tua storia interessante e coinvolgente. Mentre leggevo, le immagini che hai proposto, mi sono arrivate. Stai attento a rileggere il testo e non avere troppa fretta ;). Buon proseguimento.

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 22 aprile 2018, 19:40

Commenti in ordine canonico e classifica al fondo!
Buona fortuna a tutti ^^


Il consiglio, di Andrea Gemignani
► Mostra testo

Il ricordo, di Diego Martelli
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Sogni, di Salvatore Stefanelli
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La villa degli amorini, di Alexandra Fischer
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Il mostro, di Maria Rosaria Del Ciello
► Mostra testo

La stanza di Fred, di Adriano Muzzi
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Neve, di Flavia Bardelloni
► Mostra testo

Demolire è un po’ morire, di Emiliano Maramonte
► Mostra testo

Baltimora, di Matteo Ferraro
► Mostra testo

La cella, di Giovanni Cola
► Mostra testo



1. Neve, di Flavia Bardelloni
2. Il mostro, di Maria Rosaria Del Ciello
3. Il consiglio, di Andrea Gemignani
4. La villa degli amorini, di Alexandra Fischer
5. Il ricordo, di Diego Martelli
6. Demolire è un po’ morire, di Emiliano Maramonte
7. La stanza di Fred, di Adriano Muzzi
8. Sogni, di Salvatore Stefanelli
9. La cella, di Giovanni Cola
10. Baltimora, di Matteo Ferraro

viviana.tenga
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Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 23 aprile 2018, 20:23

Ciao a tutti,
Piccola nota introduttiva: questa edizione aveva sicuramente un tema meno versatile del solito; nel fare la classifica, ho cercato di premiare chi ha saputo trarne comunque idee non scontate e penalizzato un po' racconti magari scritti meglio, ma con idee di fondo meno originali.
In ogni caso, complimenti a tutti!

CLASSIFICA

1) NEVE di Flavia Bardelloni
2) IL RICORDO di Diego Martelli
3) DEMOLIRE È UN PO’ MORIRE di Emiliano Maramonte
4) IL MOSTRO di M.R. Del Ciello
5) LA STANZA DI FRED di Adriano Muzzi
6)BALTIMORA di Matteo Ferraro
7) IL CONSIGLIO di Andrea Gemignani
8) LA CELLA di Giovanni Cola
9) LA VILLA DEGLI AMORINI di Alexandra Fischer
10) SOGNI di Salvatore Stefanelli


COMMENTI

1) NEVE di Flavia Bardelloni
Racconto sicuramente riuscito: fino alla fine mi sono chiesta dove volessi andare a parare, poi ho letto il finale, riletto tutto e l’impatto è stato forte. Sicuramente, una bella interpretazione del tema.
Hai reso bene l’atmosfera sospesa all’interno della sfera; una volta svelato dove siamo, a una parte di me verrebbe da porsi mille domande di ordine pratico (il vino che beve da dove arriva? E tutto il resto di cui verosimilmente ha bisogno? Quando esce a passeggiare, è visibile dall’esterno?), ma dare spiegazioni all’interno di un racconto così breve avrebbe appesantito di molto la narrazione e forse tutto sommato non ne valeva la pena. Assolutamente approvata anche la scelta di non dare nessun accenno di spiegazione a come il nonno sia finito lì dentro, il racconto funziona bene così.

2) IL RICORDO di Diego Martelli
Dal punto di vista emotivo, il tuo racconto è un ottimo crescendo di drammaticità, il finale non me l’aspettavo (anche se a una seconda lettura ho notato che gli indizi c’erano) ed è stato di forte impatto. Ben rese anche le dinamiche tra i personaggi. Non riesco a trovare particolari appunti da farti, forse non originalissimo ma di sicuro una buona prova.

3)DEMOLIRE È UN PO’ MORIRE di Emiliano Maramonte
Ho trovato molto carina l’idea della squadra specializzata in demolizione di dimore stregate. Secondo me il racconto ci avrebbe guadagnato dedicando un po’ più di spazio alla caratterizzazione dei personaggi, magari con qualche piccolo accenno alla loro storia. Due piccoli appunti da questo punto di vista:
1)fai parlare Nikolaj con accento polacco, ma il nome non sembra polacco per niente e, senza due parole in più sul suo backgruound, questo confonde solo le idee.
2)Ho trovato la figura di Ilaria è un po’ buttata lì, che non riesce ad aggiungere nulla al racconto.
Per il resto, non ho particolari cose da segnalarti sulla trama o sullo stile.

4) IL MOSTRO di M.R. Del Ciello
Hai seguito il tema più alla lettera di tutti gli altri racconti che ho letto (parlando di “dimore” al plurale anziché di una sola) e questo ha reso il tuo racconto interessante e originale in mezzo alle tante storie di fantasmi di buona parte degli altri. Punto a favore per questo.
Parlando del racconto in sé, buona l’idea, ma forse poteva trovare un equilibrio migliore tra le varie parti. I dialoghi sono a tratti un po’ forzati e ho trovato che occupino un po’ troppo spazio. Forse limandoli un po’ avresti potuto dare più spazio alla descrizione del degrado (che mi è piaciuta), magari mostrarne un minimo anche l’evoluzione (per esempio, una scena in cui le cose cominciano ad andare storte). Questo ovviamente è un parere del tutto personale, ma spero possa essere uno spunto utile.

5) LA STANZA DI FRED di Adriano Muzzi
Confesso di non aver apprezzato un granché il doppio capovolgimento. Avrei preferito che Fred si rivelasse davvero solo un ragazzo molto strano che cerca di darsi un tono in maniera inusuale, ma suppongo siano gusti personali.
A parte questo, però, non ho appunti particolari da farti: il racconto è ben scritto, la prosa fluida, i personaggi e l’atmosfera ben resi.

6)BALTIMORA di Matteo Ferraro
Fin quasi alla fine, il tuo racconto mi stava creando solo un gran senso di confusione (forse un po’ eccessivo), ma poi ho apprezzato molto il finale, l’idea dei possibili futuri da affrontare.
Credo però ci sia ancora da lavorare sullo stile. A parte i refusi (“annelli”, “inonando” nel primo paragrafo, un po’ di “E’” anziché “È” ), ho trovato bruttine alcune espressioni che usi (“giovane uomo” e “vecchio uomo”, “stringila, è tua” che mi suona molto innaturale). In generale, si vede che l’hai scritto di fretta, e questo è un peccato, perché il potenziale c’è tutto.
Anche per via del finale, è un racconto che rende molto di più alla seconda lettura che alla prima. Il che ci sta, ma forse si potrebbe lavorare ancora un po’ per rendere meno confuso l’impatto già alla prima lettura.

7) IL CONSIGLIO di Andrea Gemignani
Ben scritto il racconto e ben resa la disperazione e il senso di vuoto provato dal protagonista.
Non mi ha convinto invece molto la figura dello scheletro, che sembra un po’ buttato lì: appare senza una ragione precisa, racconta la sua storia, se ne va con un avvertimento generico. Mi darebbe meno fastidio se, come ha suggerito Serena, l’idea fosse che lo scheletro è in realtà un’allucinazione, ma il dettaglio del pizzocotto a rimarcare che il protagonista è sveglio non sembra voler indirizzare il lettore verso questa interpretazione.

8) LA CELLA di Giovanni Cola
Il nome del tuo protagonista fa subito venire in mente Kafka, e in effetti c’è un po’ di retrogusto kafkiano nel tuo racconto, in questa prigionia che il protagonista vive non si sa perché al di fuori del tempo e dello spazio.
Ho trovato un po’ troppo contorta la frase nella prima parte sulle domande che esigono risposte, ma a parte questo il racconto si legge bene e ho apprezzato molto l’atmosfera che hai creato.
Purtroppo, non sono riuscita a trovare il tema (la prigione può anche essere una dimora, ma non mi sembra stregata, c’è solo un protagonista che, comprensibilmente, perde lucidità ed equilibrio mentale) e questo mi costringe a penalizzare il racconto.

9) LA VILLA DEGLI AMORINI di Alexandra Fischer
Racconto che scorre pulito dall’inizio alla fine, ma che ho trovato poco coinvolgente. Credo che il problema sia nel finale anticlimatico: è come se alla fine della fiera non fosse cambiato niente, Ersilia ha visto il fantasma ma questo non sembra destinato ad avere nessun impatto particolare sulla sua vita. La prima parte aveva secondo me invece un buon potenziale, forse non originalissima, ma avevi costruito bene la tensione.

10) SOGNI di Salvatore Stefanelli
A parte i problemi di stile che ti sei autosegnalato, trovo che il finale del tuo racconto arrivi troppo improvviso.
Partiamo con una situazione abbastanza standard, un uomo che vuole prendere in affitto una casa, la proprietaria che sostiene sia stregata, lui che non ci crede, andiamo avanti in maniera altrettanto standard con il fantasma che appare, e poi boh, stacco e dal nulla te ne salti fuori dicendoci che il protagonista è la reincarnazione (concetto buttato lì in maniera molto vaga) dell’amante del fantasma. Di sicuro è un problema dovuto allo spazio, ma ho trovato la svolta davvero troppo poco preparata.
Insomma, un racconto che poteva anche avere del potenziale, ma così come è stato realizzato purtroppo non mi ha convinto.

LuigiDeMeo
Messaggi: 53

Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 24 aprile 2018, 13:59

CLASSIFICA

1 - Il ricordo, di Diego Martelli
2 - La cella, di Giovanni Cola
3 - Il mostro, di Maria Rosaria Del Ciello
4 - Neve, di Flavia Bardelloni
5 - Demolire è un po’ morire, di Emiliano Maramonte
6 - Sogni, di Salvatore Stefanelli
7 - La villa degli amorini, di Alexandra Fischer
8 - Il consiglio, di Andrea Gemignani
9 - Baltimora, di Matteo Ferraro
10 - La stanza di Fred, di Adriano Muzzi

COMMENTI

1 - Il ricordo, di Diego Martelli
Racconto dalle tinte forti e dai temi molto crudi con un linguaggio che riesce benissimo a far partire l'immaginazione del lettore sul background tragico della protagonista. Finale che si lascia intuire ma che comunque rimane un colpo allo stomaco, come atmosfera mi è venuto in mente Shining e The Others. Ottimo lavoro!

2 - La cella, di Giovanni Cola
Un bel racconto, con il tema centrato in maniera originale: è il protagonista stesso a creare con i suoi deliri e la sua solitudine l'entità che infesta la cella. Racconto dei temi kafkiani Ma che mi ha anche ricordato il conte di Montecristo di Dumas, con il protagonista che nei primi anni di prigionia ha solo i suoi rimpianti e il suo desiderio di vendetta a fargli compagnia. L'inizio è piuttosto confuso e di difficile interpretazione ma con il dipanarsi del racconto tutto appare più chiaro e scorrevole da leggere

3 - Il mostro, di Maria Rosaria Del Ciello
Il tema del racconto è ben centrato a mio parere e sei riuscita con poche frasi a delineare in maniera perfetta il degrado e l'abbandono urbano. Il punto debole del racconto sono i dialoghi troppo stereotipati e poco "genuini" che spezzano molto il ritmo di lettura. Alcuni dei termini che hai usato stonano a mio parere, per esempio quando parli del tossicodipendente invece di usare la parola "medicina" avrei usato "dose" che è molto più diretto. Comunque bella prova!

4 - Neve, di Flavia Bardelloni
Devo dire che questo è uno dei quei racconti che cambiano volto tra la prima e la seconda lettura. Il tema trovo che sia ben centrato e ho apprezzato anche il fatto che arrivato al finale restino molte domande in sospeso sulla persona nella sfera di vetro. Il tono il ritmo con cui hai scritto danno bene l'idea dell'ineluttabilità in cui vive l'uomo e il suo cane.

5 - Demolire è un po’ morire, di Emiliano Maramonte
Tema sviluppato in maniera molto originale, con la squadra demolizioni specializzata in Dimore stregate. Trova il ritmo del racconto molto incalzante e con un finale originale e ben fatto. Trovo però, forse a causa del poco tempo del poco spazio a disposizione, che la caratterizzazione dei personaggi meritasse più approfondimento e una cura Maggiore per i dialoghi, forse troppo stereotipati

6 - Sogni, di Salvatore Stefanelli
a parte quello che hai già segnalato devo dire il racconto sembra opera di due mani diverse. Fino a metà/tre quarti del racconto conserva un buon ritmo, con buoni dialoghi e un intreccio accattivante. Il finale invece arriva in maniera troppo tirata ed è costruito, rispetto al resto, molto male a mio parere. Bello il personaggio dell'apparizione e della vecchietta, a mio parere la seconda molto più inquietante della prima. Per il resto tema ben centrato

7 - La villa degli amorini, di Alexandra Fischer
Racconto con un bel ritmo e tema ben centrato. Ho molto apprezzato il fatto che solo alla fine si scopra la tragedia che lega la villa abbandonata al marito della protagonista. Condivido con gli altri per il finale troppo "tirato" e frettoloso, ma è la maledizione di tutti i Minuticontati.

P.S.
Davvero dalle tue parti si dimenticano le bare nei giardini?

8 - Il consiglio, di Andrea Gemignani
Ciao Calmo. Racconto che mi è molto piaciuto per lo stile immediato e diretto con cui è scritto e per l'atmosfera irreale del dialogo tra vivi e morti. Originale la scelta di utilizzare uno scheletro al posto del solito spirito di trapassato o di uno spettro. Forse L'unica pecca è la reazione troppo controllata e "fredda" del protagonista al trovarsi seduto accanto a un Mucchio d'ossa che beve birra. Tema a mio parere ben centrato e sviluppo originale

9 - Baltimora, di Matteo Ferraro
Apprezzo molto la scelta di un registro linguistico moderno e Pulp per i dialoghi, cosa che da un ottimo ritmo alla storia e bilanciando il ritmo che effettivamente a mio parere manca nella narrazione. Su come è stato scritto hanno già parlato abbastanza quelli che hanno commentato prima di me. Il tema è centrato in maniera originale, forse l'unica battuta che toglierei del tutto o modificherei per renderla meno stereotipata e da film d'azione anni 80 è proprio la frase a conclusione del racconto

10 - La stanza di Fred, di Adriano Muzzi
Interpretazione molto originale del tema, che a tratti ricorda Psycho o Non aprite quella porta. I punti deboli trovo siano il ritmo e il finale. Il primo non mi ha coinvolto molto nella lettura e il secondo, con il doppio capovolgimento, risulta essere piuttosto scontato già prima di arrivare al finale vero e proprio. Credo che la collezione di unghie di ragazza faccia capire troppo sulla natura di Fred al lettore.

Serena
Messaggi: 97

Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 26 aprile 2018, 15:38

Eccomi con la mia classifica e i commenti! Era da un po' che mancavo su Minuti Contati e devo dire che ho ritrovato il piacere di leggere degli ottimi racconti!

CLASSIFICA

1 - La Cella di Giovanni Cola
2 - Neve di Flavia Bardelloni
3 - Il Ricordo di Diego Martelli
4 - Il Consiglio di Andrea Germignani
5 - La Stanza di Fred di Adriano Muzzi
6 - Demolire è un po' morire di Emiliano Maramonte
7 - Il Mostro di M.R. Del Ciello
8 - La villa degli amorini di Alexandra Fischer
9 - Baltimora di Matteo Ferraro
10 - Sogni di Salvatore Stefanelli

Commenti in ordine sparso

Il consiglio - Andrea Germignani
Ciao Il Calmo! Il tuo racconto è scritto con uno stile crudo, essenziale ma allo stesso tempo capace di evocare in maniera netta le immagini. La scrittura è scorrevole, non si inceppa mai e rimane sempre coerente. Mi piace davvero molto l'immagine dello scheletro che arriva a dare un consiglio quasi fraterno a chi sta evidentemente navigando nelle stesse torbide acque. Un racconto che parla di un profondo momento di disagio, di solitudine e che sfocia forse in un'allucinazione o forse in qualcosa di metafisico. Ottima prova!

Il Ricordo - Diego Martelli
Ciao Diego! Adoro le ghost story e la tua è davvero molto interessante. In pochissime battute sei riuscito a creare una dimensione ricca di dettagli, dove alla tragedia della morte si sommano quelle delle violenze perpetrate nel silenzio di una casa. Un padre padrone che ha reso la vita della moglie e delle due figlie un incubo e che è riuscito, data l'efferatezza della sua indole, a intrappolarle anche dopo la morte. La chiusura no è particolarmente originale, ma sei riuscito comunque a gestirla in maniera personale. Ottima prova!

Sogni - Salvatore Stefanelli
Ciao Salvatore! Il tema della sfida è sicuramente centrato! Ho visto che sotto il racconto hai fatto poi delle annotazioni chiarendo alcuni errori e dei passaggi da rivedere. Purtroppo leggendo la tua storia ho trovato a tratti delle difficoltà. Ci sono dei passaggi che rallentano la lettura, che forse andrebbero snelliti. Pur amando le ghost story ho trovato la tua non originalissima, anche se ho da subito trovato adorabile la vecchia affittuaria. Un personaggio delizioso nella sua breve apparizione! Credo che il racconto, se tempestivamente corretto, avrebbe acquisito più fluidità.

La villa degli amorini - Alexandra Fischer
Ciao Alexandra! Del tuo racconto ho davvero apprezzato la parte iniziale. La descrizione degli ambienti è suggestiva e molto particolareggiata. Ciò che sembra inanimato e silenzioso, lentamente acquista una dimensione cupa e quasi sussurrante. Il finale purtroppo soffre di una chiusura frettolosa, dettata dal poco spazio ancora disponibile. Peccato perché la tua storia, con qualche battuta extra, sarebbe stata decisamente più completa. Nel complesso è però una buona prova!

Il mostro - M.R. del Ciello
Ciao Maria Rosaria! Il tuo racconto è sicuramente molto audace e si scolla dalla più classica declinazione della dimora stregata. Mi piace molto il fatto che tu abbia scelto di mescolare il degrado urbano a una leggenda metropolitana. Come già ti è stato detto, i dialoghi penalizzano un poco la storia dato che risultano un po' troppo rigidi. La tua storia avrebbe avuto più mordente se avessi scelto una narrazione più cruda, come hai fatto nella seconda parte dove mostri le immagini più sporche e degradanti. Nel complesso è un racconto che sicuramente lascia addosso una sensazione di sporco e sconfitta. Brava!

La stanza di Fred - Adriano Muzzi
Ciao Adriano! Ho letto i commenti sotto il tuo racconto e non sono molto in sintonia con il loro punto di vista. Io ho trovato il tuo racconto molto interessante e piacevole. MI piace il fatto che il protagonista instauri con il lettore un dialogo aperto, anche perché lo riesci a dosare in maniera mai invasiva e comunque funzionale. Fred è ben caratterizzato e tu riesci a tratteggiarlo in maniera molto vivida. A me è piaciuto il fatto che ad un certo punto Fred sembri solo un ragazzo strano e forse incompreso e invece poi si scopre abbia seppellito, o meglio piantato, qualcuno in giardino. Una storia che mescola bene le sue carte e che secondo me funziona! Bravo!

Neve - Flavia Bardelloni
Ciao Flavia! Il tuo racconto è davvero molto interessante, direi brillante. Mi piace moltissimo il fatto che la narrazione ci spinga in un luogo gelido, solitario e troppo silenzioso. Un luogo dove il protagonista ha scelto di ritirarsi, ma che lentamente si sta rivelando una prigione nella quale è ora intrappolato. Il colpo di scena finale mi ha colta impreparata e mi ha spiazzata! Mi chiedo se il nonno abbia scelto di rimanere nella sfera per poter restare vicino alla sua famiglia, o se dentro quella palla innevata ci sia invece qualcuno di estraneo. Molte domande in sospeso, che non rovinano però il racconto. In una versione estesa potrebbe diventare una storia con moltissimi sbocchi. Un racconto accattivante, malinconico e delicato. Bravissima!

Emiliano Maramonte - Demolire è un po' morire
Ciao Emiliano! Come gli altri mi è davvero piaciuta l'idea di utilizzare una squadra che demolisce edifici stregati! Davvero una pensata interessante! Mescola qualcosa di estremamente concreto a un mondo immateriale. Lo chalet infestato, da dove gli spettri occhieggiano gli intrusi, è suggestiva e ben descritta. Lo scivolone era dietro l'angolo, ma sei stato bravo a destreggiarti. Inquietante l'immagine dei colleghi ghignanti e posseduti... molto riuscita. Anche io trovo però quasi inutile l'accenno alla fotografia della ragazza. Anche i personaggi avrebbero meritato un poco più di spazio, ma capisco perfettamente il limite imposto dalla lunghezza delle battute. Comunque un buon racconto!

Baltimora - Matteo Ferraro
Ciao Matteo!Ti hanno già fatto notare che il tuo racconto è un po' penalizzato dai vari errori, perciò salto direttamente questa parte! Mi piace molto del tuo racconto la scelta di utilizzare uno stile narrativo crudo e sporco, perfetto per trascinare il lettore in una cornice da ghetto. Buona anche l'idea delle stanze intese come possibili finali, sviluppi o strade da percorrere per il protagonista. Questo racconto, per essere ottimo, avrebbe bisogno di spazio. Condensato in così poche righe perde invece mordente e rischia di confondere le idee. Nonostante tutto però è una storia interessante e dura!

La cella - Giovanni Cola
Ciao Giovanni! Il tuo racconto è davvero molto bello e posso tranquillamente dirti che è uno di quelli che ho maggiormente apprezzato. La cella inghiotte lentamente il protagonista, annichilendo i suoi ricordi e lasciandogli come unico appiglio un pertugio attraverso cui può guardare le stelle. La lampada è un perno interessante. Un oggetto all'apparenza inutile, che alla fine invece svela un risvolto inquietante. Il protagonista, perse le sue stelle, trova la sua ombra. É poetico, spaventoso e terribile allo stesso tempo. Trovo invece centrato il tema. Una dimora può essere infestata da spettri, ricordi, segreti e follie. Non siamo chiusi in una cella e la rielaborazione del tema, come in questo caso, mostra infinite possibilità di declinazione. La tua storia è ben calibrata e crea una particolare sensazione di straniamento. Ottima prova!

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patty.barale
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Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 26 aprile 2018, 15:53

ciao a tutti. scusate se non ho postato i commenti in ogni singolo thread, ma mi sono ritrovata a fare tutto all'ultimo momento...

quindi, ecco qui i commenti:

IL CONSIGLIO DI Andrea Gemignani

Ciao Andrea,
Racconto interessante soprattutto per il modo in cui hai reso il completo degrado in cui è caduto il protagonista, talmente annichilito da non avere la minima reazione davanti a quello scheletro che si palesa all’improvviso sul suo divano (anche se quella bottiglia di birra tra le falangi riesce di per sé a togliere drammaticità all’incontro).
Sicuramente tema centrato, ma come in altri racconti (compreso il mio, purtroppo) non c’è una giustificazione al perché solo in quel momento lo scheletro si sia manifestato pur “vivendo” in quella casa da molto tempo.
In generale, comunque una prova discreta, che, però non mi ha particolarmente catturata, forse perché non sono riuscita a capire in che direzione volevi andare: horror no, forse grottesco con una venatura comica?
IMHO la storia trarrebbe vantaggio da una maggiore presa di posizione in relazione al genere.
Alla prossima!

IL RICORDO di Diego Martelli

In un certo qual senso (forse solo nelle mie pippe mentali) il tuo racconto mi ha riportato alla mente The Others di Amenabar.
Mi è piaciuto molto il modo in cui mi hai condotto, con piccoli indizi, a quella che è la verità e la capacità che hai dimostrato nel delineare le scene che la protagonista rivive.
Un’esperienza traumatica e ciclica di presa di coscienza e amnesia.
Bravo, mi è piaciuto molto.
Ovviamente tema OK!

SOGNI di Salvatore Stefanelli

La storia, declinata nei colori dell’horror b-movie, ha il suo punto di forza nel personaggio di Berta: spassosa e inquietante al tempo stesso.
Per quanto riguarda il resto del racconto, a parte errori di battitura, ho trovato, a tratti, la costruzione delle frasi un po’ arzigogolata, pesante, e “rallentante” la lettura.
Soprattutto non ci dai indizi sul fatto che altri inquilini siano stati fatti fuggire e che lui potesse essere la reincarnazione dell’amante di Guendalina. E l’ultima parte è tutta uno “spiegone”… troppo tell e poco show!

Alla prossima!

LA VILLA DEGLI AMORINI di Alexandra Fischer

Sempre molto curata e ricercata la tua prosa, ma questa volta la storia mi ha convinta poco, soprattutto quella bara in giardino: Rainero ha ucciso la moglie col veleno per topi e per occultare il cadavere ha acquistato una bara che, poi, ha lasciato in giardino? Mi suona quanto meno surreale. E poi, se ha potuto sposare Ersilia, significa che risultava VEDOVO all’anagrafe, per cui mi chiedo come abbia potuto non essere sfiorato dalle indagini sulla di lei morte senza ritrovamento del cadavere…
Non so, forse mi sono persa io, ma questa storia non mi sembra avere la stessa solidità che di solito ti contraddistingue.
Alla prossima!
p.s.:
In ogni caso adoro la ricercatezza delle tue descrizioni!

ok, non ho capito un tubo, io!
Ho letto ora gli altri commenti: La prima moglie si è suicidata e la bara è stata effettivamente dimenticata…
Eppure… eppure… non mi convince!

IL MOSTRO di Maria Rosaria Del Ciello

Il Serpentone!!!! Sì decisamente un mostro.
Mi è piaciuta molto l’idea alla base di questo racconto: la necropoli sotto la casa a livello…palazzone!
Tuttavia qualcosa non mi torna nella tempistica: il Serpentone è stato progettato nel 1972 e solo nel 1982 sono stati consegnati i primi alloggi, per cui


 Era stato edificato dieci anni prima 


Non è corretto, in quanto

era stato edificato nel corso dei dieci anni precedenti.

Ma a parte questo il racconto fila abbastanza bene, anche se forse andrebbero limati i dialoghi che (IMHO) appesantiscono la lettura.
Nel complesso, però, mi ha molto colpito.
Alla prossima!

LA STANZA DI FRED di Adriano Muzzi

Non ho critiche da fare riguardo a prosa e stile, mentre il doppio colpo di scena, secondo me, toglie mordente alla storia.
Forse, al posto del secondo ribaltone, un nuovo elemento ambiguo dopo la riflessione sul pregiudizio avrebbe rafforzato il fatto che i preconcetti sono duri a morire e non avrebbe inficiato l’incisività della storia.
Per tutto il resto non ho particolari osservazioni da fare.
Tema OK
Alla prossima!


NEVE di Flavia Bardelloni

Mi è piaciuta molto questa storia di solitudine e l’interpretazione data al tema. Ammetto che, una volta scoperto il finale, la rilettura del tutto risulta ancora più piacevole.
Molto brava a descrivere l’ambiente interno e a non cadere in contraddizione (la prima nevicata del giorno che arriva quando c’è ancora il sole è una chicca!)
La mia parte razionale in un primo momento mi ha portata a domandarmi se la persona nella boule de neige fosse visibile all’esterno, come trovasse il cibo e le altre cose, poi mi sono fermata e ho assaporato il gusto della fiaba e della magia che il tuo racconto trasuda.
Unica nota (errore di battitura):

andare ha letto


Complimenti!

DEMOLIRE è UN PO’ MORIRE di Emiliano Maramonte

Racconto ben scritto, ma purtroppo troppo sacrificato dal limite di caratteri.
Sono convinta che con un margine più ampio e una maggiore caratterizzazione dei protagonisti, in particolare di Ivan, la storia non può che guadagnarci!
Bella l’idea della squadra di demolizione per case stregate (detta così potrebbe far pensare a qualcosa di simile a Ghostbuster!).
Alla prossima!

BALTIMORA di Matteo Ferraro

Non sto a sottolineare gli errori di battitura e quant’altro perché so quanto sia difficile scrivere e badare anche alle quisquilie con un bimbo febbricitante a fianco, però ammetto che, personalmente, questo mi disturba molto la lettura, soprattutto in un racconto di per sé complesso come il tuo, che richiede almeno due letture per essere compreso.
Nel complesso mi è piaciuta l’idea e il registro linguistico (molto tarantiniano), ma ritengo che, per essere apprezzato appieno, abbia bisogno di una revisione e soprattutto di un respiro più ampio.
Alla prossima!

LA CELLA di Giovanni Cola

Racconto che IMHO non riesce a centrare il tema del Contest: non riesco a vedere nulla che possa essere riportato a una dimora stregata, a meno che non si voglia assumere la follia del protagonista come elemento “stregato”.
Per il resto la prosa è scorrevole, ad eccezione della parte iniziale, con l’uso eccessivo dei trattini, che mi ha confusa e costretta a rileggere più volte.
Alla prossima!

CLASSIFICA:

1-NEVE di Flavia Bardelloni
2-IL RICORDO di Diego Martelli
3-IL MOSTRO di Marie Rosaria Del Ciello
4-LA STANZA DI FRED di Alessandro Muzzi
5-DEMOLIRE E' UN PO' MORIRE di Emiliano Matramonte
6-IL CONSIGLIO di Andrea Gemignani
7-LA CELLA di Giovanni Cola
8-LA VILLA DEGLI AMORINI di Alexandra Fischer
9- SOGNI di Salvatore Stefanelli
10-BALTIMORA di Matteo Ferraro

Fabio84
Messaggi: 170

Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 26 aprile 2018, 16:43

Ciao.
È veramente dura stilare la classifica!

1. Il ricordo
2. Demolire è un po’ morire
3. Neve
4. La cella
5. Il mostro
6. Il consiglio
7. Sogni
8. La villa degli amorini
9. Baltimora
10. La stanza di Fred

Ecco il riassunto dei commenti:

Il consiglio di Andrea Gemignani
Storia che scorre fluida e piacevole fino alla conclusione.
Il degrado è ben reso con tratti brevi e precisi, che è un riflesso di quello che prova il protagonista. Forse si poteva aggiungere un paio di parole su quello che sente lui.
Sul finale mi sarei aspettato un consiglio migliore da parte dello scheletro, ma già avere condiviso la sua esperienza deve aver smosso qualcosa nel protagonista.
Per simpatia, lo scheletro “sbevazzone” in questo caso è meglio rispetto un tradizionale fantasma.
Mi domando poi se vada a rinchiudersi nell’armadio

Il ricordo di Diego Martelli
Un bel racconto coinvolgente che ti prende dall’inizio alla fine. Tematica torbida e ben resa. I particolari come le tacche dell’altezza delle bambine creano un bel gioco macabro tra quella che pare un’esistenza tranquilla e una realtà molto più tragica.
L’evoluzione dei ricordi della protagonista e della sua vicenda emergono in un giusto crescendo.

Sogni di Salvatore Stefanelli
L’idea del racconto e la simpatia dei personaggi mi sono piaciuti. Mi sono ritrovato spaesato in alcuni passaggi che sono stati poi chiariti nel finale.
Mi domando se la parte della spiegazione, o qualche indizio a riguardo, potesse essere inserita già prima nel contesto alleggerendo la conclusione.
Edit: mi ha fatto sorridere il “marpione” che non riusciva a staccare gli occhi di dosso da Guendalina

La Villa degli Amorini di Alexandra Fischer
Racconto che scorre leggero fino alla fine. Forse ci sarebbe stato bisogno di un’accelerazione verso la conclusione. Come mai Ersilia ha ritrovato un momento di razionalità quando ha sentito gli scricchiolii?
Curiosa la trovata della bara in giardino soprattutto vista l’aderenza a tue esperienze personali: deve essere stata una bella ispirazione!

Il mostro di Maria Rosaria Del Ciello
Racconto che si contraddistingue per indipendenza di tematica.
I dialoghi nella prima parte sono scritti in maniera molto pomposa, penso voluta. Nella seconda parte il linguaggio si fa duro e truce e rimarcano bene lo stacco tra intenti e risultato rispetto all’introduzione, ma si limita soltanto alla scena del tossico. Secondo me si poteva proseguire con questa “crudezza” fino alla conclusione.

La stanza di Fred di Adriano Muzzi
Secondo me il fatto che il protagonista si rivolge al lettore, lo caratterizza bene come ragazzino.
Per il colpo di scena a metà e alla fine, mi domando se bastasse soltanto uno dei due.
Sul finale mi sarei aspettato ancora una piccola frase su cosa avrebbe fatto Fred al protagonista oppure su un suo tentativo di fuga.

Neve di Flavia Bardelloni
Finale a sorpresa molto riuscito, bello.
Il racconto si reggeva comunque bene anche senza l’indicazione iniziale dei giorni trascorsi.
Avrei voluto sapere come il protagonista e Bonsai sono finiti dentro la palla di neve, ma il fatto che la questione sia in sospeso incuriosisce di più e stimola il lettore

Demolire è un po’ morire di Emiliano Maramonte
Squadra demolizione case stregate è una cosa mai sentita prima: bella pensata!
Ho apprezzato molto il caterpillar assetato di sangue. Mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più su qualche “potere speciale” oltre al suo impatto distruttivo.
Ritmo sempre molto elevato fino alla conclusione.
Un bel mix di stile e originalità!

Baltimora di Matteo Ferraro
Racconto originale e con finale che non mi aspettavo.
La battuta alla fine secondo me ci sta.
Stile schietto e con immagini molto ruvide, specie quella iniziale con il vecchio e il dente e della scarica di pistola alla fine.
Forse era da lavorare di più sui nomi “giovane uomo” e “vecchio uomo” che secondo me rallentano un po’ la comprensione del testo.

La cella di Giovanni Cola
Il racconto parte con il protagonista che si ingarbuglia, forse troppo, cercando di soddisfare la sua domanda, cosa che avviene alla fine con una vera e propria illuminazione.
È stato bello quindi trovare la lAmpada all’inizio e alla fine.
Struggente la parte delle stelle e il compatimento per il l’altro prigioniero che era incapace di guardarle.
Ultima modifica di Fabio84 il giovedì 26 aprile 2018, 23:20, modificato 1 volta in totale.

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roberto.masini
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Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 26 aprile 2018, 23:07

Classifica:
1) La cella di Giovani Cola
2) La stanza di Fred di Adriano Muzzi
3) Demolire è un po' morire di Emiliano Maramonte
4) La villa degli Amorini di Alexandra Fischer
5) Sogni di Salvatore Stefanelli
6) Il ricordo di Diego Martelli
7) Baltimora di Matteo Ferraro
8) Il consiglio di Andrea Gemignani
9) Il Mostro di M.R. Del Ciello
10) Neve di Flavia Bardelloni

La cella. Mi è parso un originale racconto che declina il tema stregonesco attraverso le deviazioni mentali del carcerato. Il tema delle stelle accentua la parti "liriche" della storia e, nel contempo, prepara alla scoperta animistica dell'oggetto-lampada. L'excipit è quindi, secondo me, magistrale. Non aver spiegato perché il protagonista si trova in quella condizione consente al lettore di immaginare infiniti scenari. L'indeterminatezza in questo caso è pregio!

La stanza di Fred.Un racconto in prima persona dove i dialoghi sono perfetti in quanto riflettono quello che direbbero due ragazzini. Forse il finale può apparire scontato ma, essendo un racconto horror, non può concludersi che in quel modo: è inutile forzarlo a una sorpresa "buonista". Importante sono invece le riflessioni sui pregiudizi che comunque restano e fanno riflettere. Non solo adrenalina dunque!

Demolire è un po' morire. Un Ghost-demolition che centra in pieno il tema del contest. Una dimora che muta le sorti dei suoi amici ghostbuster che non riescono a esorcizzarla. Anzi ne vengono risucchiati e trasformati: da paladini del bene a geni del male. Solo un ultimo sguardo d'amore salva l'anima del protagonista. Ciò che esce da quella casa fa rivivere atmosfere vagamente lovecraftiane!

La Villa degli Amorini. L'atmosfera è la chiave di volta del racconto e rende benissimo la dimora stregata per la presenza della prima moglie. Gli ambienti ricordano un po' i racconti di E.A. Poe come Ligeia. Forse la spiegazione finale dell'uxoricidio spezza un po' le diafane sensazioni che un fantasma porta sempre con sé ma è soltanto un mio modo personale di vedere il finale: avrei terminato il racconto con la parola "cancello". Tutto quello che c'è prima mi è piaciuto molto.

Sogni. Una ghost story dove a sparire non è il fantasma come vuole il clichè ma chi al fantasma ci crede da tempo: la vecchia locatrice Berta. Guendalina ama il protagonista e, secondo me,poco importa che sia la reincarnazione del suo fidanzato. Tutto il racconto si dipana in un contesto che è vissuto in modo normale dalle figure femminili. Il protagonista maschile alla fine accetta quella strana realtà come l'unica plausibile facendone una fonte d'amore e di divertimento.

Il ricordo. Crudo e drammatico nei contenuti, ondivago nella forma che, come ha detto qualche commentatore che mi ha preceduto, cede al lirismo. Certo non si può tenere il lettore con il fiato sospeso dall'inizio alla fine ma certo qualche stringatezza in più sarebbe stata efficace.Il tema del contest mi sembra sia forzato rispetto all'aggettivo stregato che non ha questa accezione di devastante dramma familiare.

Baltimora.Bellissima ambientazione della Baltimora degli anni '70 con il centro abbandonato dalle classi agiate e conquistato dagli scarti della società. Centrato anche il tema del contest a cui si affianca anche quello del labirinto. Peccato per i numerosi refusi che indicano quella fretta che è la vera variante di questo tipo di prova. La gatta frettolosa eccetera...

Il consiglio. Se la vena comica, come affermi, era voluta, come è del resto la sorte di molti scheletri parlanti, il racconto non la lascia trasparire. Lo scheletro infatti racconta una storia angosciante nell'ambiente degradato di un uomo divorziato. Di stregato vedo solo lo sguardo stupito del protagonista quando vede per la prima volta lo scheletro!

Il Mostro. Degradato per me non è sinonimo di stregato. Qui secondo me sta il difetto: un 'attinenza labile al tema. Il racconto in sè mi è invece piaciuto, considerato il riferimento al serpentone romano. Non sono però riuscito a cogliere i coperchi del diavolo! Mentre le pentole sono perfettamente chiare. I dialoghi a volte sono ridondanti, secondo me.

Neve. Lasciandomi guidare dal tema del contest non posso dire che il racconto mi sia piaciuto. Se il tema fosse stato libero, invece, avrei apprezzato tantissimo l'atmosfera magica, non stregata, che anima l'intera storia. Le frasi brevi ma efficaci, i quadri accennati ma pieni di pathos sono il marchio esclusivo dell'opera. Secondo me l'adesione al tema resta fondamentale ma quello che io no intravedo potrebbe essere un mio limite alla comprensione.

Luca Occhionorelli
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Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 26 aprile 2018, 23:54

COMMENTI

Il Consiglio.

Ciao Andrea, bella storia. Mi è piaciuta molto la parte iniziale, scritta in modo schietto e diretto. Mi sono immedesimato molto nel soggetto e nel decadimento che lo circonda fino a quando l'uomo sente sulla spalla la mano che lo tocca. Dall'apparizione dello scheletro però la storia perde il suo mordente e finisce senza suscitare particolari emozioni.

Il ricordo.

Ciao Diego, la storia mi è piaciuta fin da subito. Racconta uno spaccato della nostra società terribile e quanto mai attuale. Lo stile e il ritmo secondo me potevano rendere la storia ancora più graffiante ed emozionante. L'unico commento negativo che mi viene da fare è proprio il finale, che a dir la verità mi ha sorpreso ma per il fatto di essere banale e già visto.

Sogni.

Ciao Salvatore, la storia mi ha preso fin da subito, buon ritmo e buoni dialoghi, viene voglia di sapere come finisce. Peccato per il finale che liquida tutto il racconto in poche righe, sembra scritto così giusto per concludere la storia.

La villa degli amorini

Ciao Alexandra, della tua storia mi è piaciuto molto l'inizio, descrivi nel dettaglio la villa e accompagni mano per mano il lettore fin dentro la casa. Poi però succede qualcosa, anzi non succede nulla, cioè la donna incontra lo spirito dell'ex moglie, esce di casa e si mette a correre. MI ha lasciato un po' così, speravo che la donna rivelasse magari cosa le era successo o chi le aveva fatto del male. Inoltre Io mi sarei concentrato di più sulla rivelazione finale del veleno per topi, per esempio con un bel colpo di scena finale.

Il Mostro.

Ciao Maria, mi piace il modo con cui hai affrontato il contest, quello del degrado urbano è un problema che richiede un intervento cogente da parte della politica, in particolare a Roma ma in generale in tutta Italia. Il racconto è scritto bene e anche l'idea di inserire molti dialoghi a me personalmente è piaciuta, praticamente quasi tutta la storia è spiegata attraverso dialoghi. Molto bella anche la scena del tossico. Forse l'unico difetto è che in realtà coinvolge poco il lettore che non si immedesima appieno in nessuno dei personaggi.

La stanza di Fred

Ciao Adriano, del tuo racconto mi è piaciuta molto la descrizione di Fred, rende bene l'idea, dipinge un soggetto strano e un po' inquietante. MI piace la figura del narratore che interagisce direttamente con il lettore, fa fare una pausa al lettore. Bella anche la descrizione, se pur minima, della casa. Quello che mi è piaciuto un po' meno è stato il doppio colpo di scena, secondo me la tensione narrativa in un racconto così breve deve avere un crescendo e poi sfociare nel colpo di scena finale che spiazza il lettore, così mi sembra che il finale quasi non faccia effetto.

Neve

Ciao Flavia, complimenti! Fino alla fine mi sono chiesto cosa sarebbe successo, non poteva essere tutto lì, doveva esserci un colpo di scena finale, qualcosa che lasciasse il lettore di stucco. Ci sei riuscita, il racconto è scritto bene ed è piacevole, descrivi bene anche la solitudine e la malinconia del personaggio nella palla. L'unica nota dolente secondo me è proprio il fatto che l'idea non è originalissima, mi hai fatto venire in mente il Grinch.

Demolire è un po morire

Ciao Ivan, bel racconto e bell'idea quella della squadra di demolizione ultraterrena, una sorta di ghostbusters delle costruzioni. Fino alla fine mantieni alto il ritmo e la tensione del protagonista è percepibile. la trama non è per nulla scontata o prevedibile. Bella anche la descrizione del luogo, molto evocativa. Ecco forse se dobbiamo giudicare un libro dalla copertina, Demolire è un po morire non è un titolo che attrae molto.

Baltimora

Ciao Matteo, il racconto è in tipico stile pulp, crimini efferati, situazioni macabre, devo dire che ti riesce bene, ricrei delle immagini molto crude, quasi splatter. La storia però è molto confusa, ho dovuto rileggere diverse volte per capire il senso alla fine dei futuri possibili. IL racconto poi è gravato da diversi errori, le maiuscole tralasciate sono i più evidenti.

La cella.

Ciao Giovanni, idea originale con cui affrontare il contest, mi piace molto l'idea della lampada messa lì come una pistola lasciata ai carcerati d'onore per sottrarsi alle pene della detenzione. Il tema del contest è sviluppato attraverso la deviazione mentale del protagonista che interagisce con la sua ombra. Bella prova.

CLASSIFICA.

1 Il ricordo
2 Neve
3 LA cella
4 Demolire è un po morire
5 Il consiglio
6 La villa degli amorini
7 il mostro
8 La stanza di Fred
9 Sogni
10 Baltimora

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antico
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Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » venerdì 27 aprile 2018, 0:47

Molto bene, avete consegnato tutti e non c'è alcuna penalità. Nei prossimi giorni commenterò anch'io e posterò la mia classifica, a seguire pubblicherò la news ufficiale con la classifica finale del gruppo e gli ammessi alla finale e quindi al commento e alla classifica di Andrea Cavaletto.

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Re: Gruppo MARTIN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » martedì 1 maggio 2018, 15:06

Mi sono piaciuti tutti i racconti, qualcuno finisce più in basso a causa di una necessaria revisione, ma fa parte dell'ordine delle cose e non tutte le storie nascono subito con il buco... Nei prossimi giorni arriverà anche la comunicazione ufficiale tramite news con la classifica finale del raggruppamento e i quattro finalisti.

1) Il ricordo, di Diego Martelli
Ben fatto. Racconto gestito molto bene e che tiene avvinto il lettore dall'inizio alla fine svelando sempre il giusto. Non vedo punti deboli, magari una parte centrale che rischia di allungarsi troppo, ma si tratta proprio di cercare il pelo nell'uovo. Mi è piaciuto molto, direi un pollice su soprattutto per la sua solidità, che mi ha convinto.
2) La cella, di Giovanni Cola
Un solo, grosso, difetto: davvero troppo ingarbugliato il pezzo riguardante la domanda, va revisionato. Per il resto, mi è piaciuto. Hai lavorato benissimo sui suoi compagni di cella: la lampada, le stelle e infine l'ombra. E non mi ha infastidito la mancata spiegazione del perché lui fosse lì: l'ho interpretata come un qualcosa di dimenticato nel vortice della sua follia indottagli dalla solitudine impostagli. Pollice quasi su per me.
3) Demolire è un po’ morire, di Emiliano Maramonte
Un po' a corto di fiato in questi 3000 e qualcosa caratteri, ma l'idea è vincente e la realizzazione buona, quindi un racconto che si legge con piacere. Ho sentito la mancanza di un collegamento tra il botto e la trasformazione in demoni dei due aiutanti e non del protagonista, andrebbe messo qualcosa per spiegare. Un pollice tendente all'alto per me, mi è piaciuto.
4) La stanza di Fred, di Adriano Muzzi
Credo che il finale non funzioni per un semplice motivo: avrebbe avuto bisogni di più spazio, di tempi diversi. Non sono contrario al doppio capovolgimento, ma l'ottima costruzione di tutta la prima parte stride con la fretta finale, dovuta ai limiti di caratteri. Quindi due vie: allungare e dargli il giusto respiro oppure ripensare tutta la struttura per dargli equilibri maggiori rispettando i 3300 caratteri. Chiaramente la seconda soluzione, fuori contest, sarebbe più esercizio mentre la prima è più particabile. Detto questo, per me è un pollice tendente all'alto, mi è comunque piaciuto.
5) Il mostro, di Maria Rosaria Del Ciello
Il pregio principale del racconto, a mio parere, sta nell'invogliare il lettore ad approfondire con una ricerca, cosa che ho puntualmente fatto. Scritto bene, ordinato, forse un pelo debole nella messa in scena, ma qui pesa molto il numero limitato di caratteri a disposizione, nel senso che per come hai voluto affrontare il racconto hai fatto un buon lavoro in rapporto ai vincoli con cui dovevi confrontarti. Per me un pollice tendente all'alto. Sicuramente migliorabile, ma comunque buono.
6) Il consiglio, di Andrea Gemignani
Un racconto che mi ha lasciato un po' "meh". Occhi a tutti quei "rispose" e "disse" che non mi sembrano ben utilizzati, a volte potresti risparmiarteli perché chiaro chi sta parlando. Costruisci, passi allo humour e poi nel finale non chiudi bene (diversamente dal mese scorso) non è incisivo e neppure decisivo. Sembra un insegnamento di vita senza l'insegnamento, laddove, semmai, il messaggio doveva arrivare per contrasto, dallo schifo generato nel protagonista dalla situazione di questo scheletro che no, non doveva consigliare, ma mostrarsi per ciò che era, uno sconfitto dalla vita. Insomma, questa volta il racconto non è uscito con il buco. Gradevole, ma tiepidino: pollice ni leggermente virato verso l'alto.
7) Neve, di Flavia Bardelloni
Non sono riuscito ad apprezzarlo appieno. In prima lettura ho pensato a una palla di neve vera e non a una boccia contenente casetta e neve svolazzante e senza la lettura dei commenti non ne sarei venuto a capo. Di sicuro il problema è mio e sono uno zuccone però resta il fatto che nella valutazione devo considerare come sia arrivato a me e non mi è arrivato. Ben scritto, ben gestito, ma da chiarire un pelo. Inoltre, aggiungo... Non penso tu volessi inserire una componente magica, ma che volessi invece concentrarti sulla valenza del ricordo (il nonno vive fino a quando esisteranno persone che riusciranno a ricordarlo), ma il tutto, in quest'ottica, andrebbe ancora rielaborato ulteriormente perché poco trattato. E se invece la predominante fosse l'aspetto magico... Beh, allora dammi un'indicazione su qualcosa di magico legato a madre e figlia... Per il momento il mio giudizio è un pollice ni che vira verso l'alto.
8) La villa degli amorini, di Alexandra Fischer
Formalmente, per le immagini che vai a creare, molto buono. Però, leggendo, ho avuto l'impressione di non empatizzare con la protagonista perché ciò che provava era esterno al narrato, nel senso che non si riesce a trovare un nesso naturale tra il suo essere influenzata da ciò che sa dal marito e il suo agire. Semplicemente, a inizio racconto è impavida e poi d'improvviso comincia ad avere paura e il tutto perché ci viene detto dal narratore e non fatto vivere insieme al personaggio, è questo è un punto debole. Mi trovo d'accordo con gli altri sulla debolezza del finale, che andrebbe rese più efficace, ma forse è conseguenza, anche qua, del non aver empatizzato con la donna. Pollice ni per me.
9) Baltimora, di Matteo Ferraro
Percepisco potenza e sono molto curioso di rileggerti. Il racconto, come già da altri sottolineato, è pieno di refusi che ne rallentano la lettura, ma vabbe, le condizioni in cui hai scritto non sono state certo agevoli. Procedi per pennellate nervose, hai una pianificazione di massima e lasci spazio all'improvvisazione. Uno stile del genere ha bisogno più di altri di una revisione finale e ne paghi le conseguenze in termini di posizionamenti in classifica, però, ribadisco, qui c'è tanta roba. Mi arrocco in un pollice ni e t'invito a rivederlo nel Laboratorio.
10) Sogni, di Salvatore Stefanelli
Che tu abbia scritto il racconto in una situazione disagevole è evidente fin dalla ripetizione , più e più volte, del termine CASA nelle prime righe. Già da lì si capisce che il testo non ha avuto la tua solita attenzione. E poi l'intreccio con queste origini che arrivano un pelo accampate per aria e non preparate... Inoltre sono convinto che potresti lavorare di più e meglio sui personaggi, non solo il protagonista. Insomma, un pollice ni, questa volta. C'è da rivederlo in modo importante, ma può venirne fuori un bel racconto.

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