La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Appuntamento per lunedì 18 giugno dalle 21 all'una!
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diego.martelli
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La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#1 » martedì 19 giugno 2018, 0:17

Il mediatore aveva una cravatta rossa troppo stretta che sembrava essere prossima a strangolarlo: i bordi del colletto gli scavavano nella pelle raggrinzita, floscia come quella del volto. "...e poi, sa della leggenda? La stanza segreta, dentro la quale è morto Charles Baudelaire?"
Il compratore si sistemò gli occhiali, e guardò con studiata, altezzosa noncuranza le pareti muffite della villa. "Baudelaire è morto a Parigi nel 1867, non in Italia. Mi faccia firmare." rispose, sbrigativamente.
"Ma sì, ma sì, mi scusi. E' solo una storia, chissà chi le mette in giro..." gli ribatté quello, ghignando sgradevolmente ed estraendo dalla valigetta i documenti.

Malgrado la vecchia villa fosse strutturata in modo tale da nascondere il volume della stanza segreta, qualche misurazione dello stabile gli permise di individuarne la posizione dietro un muro nel grande salone, ora un rudere di ragnatele e legno marcio. Era la villa con la stanza segreta voluta da Jeanne Duval, la celebre amante di Baudelaire, costruita dopo aver finto la morte di entrambi e ancora scrigno di chissà quali segreti; segreti in grado, forse, di fare la fortuna di un intraprendente ricercatore...

I pannelli di legno della parete ospitavano una sorta di sezione a pressione: al tocco della sua mano la sezione scattò di lato come una porta, dandogli accesso a un nuovo ambiente. Accese la torcia e sbirciò dentro. La stanzetta era uno studiolo foderato di velluto rosso, apparentemente non toccato dal tempo malgrado l'odore stantio che emanava: un misto di decomposizione, legno antico, cuoio e vecchi libri. Libri! Mosse il fascio di luce sui ripiani polverosi, riprendendo a respirare solamente per scandire un ansimare eccitato alla vista delle librerie che occupavano l'intera parete di fronte a lui. Al centro di esse, una nicchia ospitava un tavolino, e un libriccino posato su di esso.

Entrò nella stanza e lo raccolse con una mano tremante. L'odore era intossicante, il suo respiro sempre più corto. Era il coronamento di anni di lavoro, di lustri di speranze frustrate. Lo aprì. Declamò la prima cosa che trovò, con voce strozzata.

"Quando sarai nel freddo monumento,
immobile e stecchita,
se ti resta nel cranio
un sentimento di questa vita..."

Era la sua scrittura, il suo quaderno! Di Baudelaire! Lì c'erano appunti, edizioni originali dei suoi scritti, e note, e...
Gli girava la testa. Gli mancava l'aria! Si appoggiò alla libreria, ridendo. Doveva fare due passi fuori da lì. Con la vista appannata si accorse tuttavia che il pannello alle sue spalle si era chiuso da solo, silenziosamente. Un altro pannello si mosse sulla parete laterale del vano, e si sganciò rivelando un ulteriore spazio nascosto. Qualcosa si mosse nell'oscurità dentro di esso e ne emerse, illuminata infine dalla torcia elettrica. Aveva una stretta cravatta rossa, lunghe mani pallide e affusolate, e un viso improvvisamente familiare. L'uomo comprese e sbiancò.

"...allora sentirai l’onda dei vermi
salir nel tenebrore,
e colla gioia di affamati infermi
morderti il cuore!"

...scandì quella cosa senza nascondere il tono untuoso, l'accento francese, e i suoni raschianti che non avevano più nulla di umano.



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Il Dottore
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#2 » martedì 19 giugno 2018, 0:21

Ciao, Diego.

Tutto ok con i parametri, buona Valery Esperian Edition!

PS Puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

alexandra.fischer
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#3 » martedì 19 giugno 2018, 15:45

LA STANZA DI BAUDELAIRE di Diego Martelli Trovo molto affascinante la storia di questa camera segreta situata in una villa lontana dalla Francia, eppure rimasta intatta dopo oltre un secolo dalla morte del Poeta Maledetto completa di libri e poesie scritte da lui. L’atmosfera del tuo racconto è decadente e gotica al punto giusto e gli sarebbe piaciuta, come pure la sorpresa finale: all’orripilato acquirente della villa compare di fronte anche il poeta, in versione morto vivente. Mi è piaciuta anche la poesia sulla morte e la decomposizione.

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diego.martelli
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#4 » mercoledì 20 giugno 2018, 6:28

Mi permetto una piccola spiegazione sui versi contenuti. Si tratta di brani di "Vendetta postuma" di Emilio Praga (link), pubblicata nel 1864 nella raccolta "Penombre". Praga fu un noto esponente della Scapigliatura milanese, fortemente influenzato da Baudelaire.

Ho scelto "Vendetta postuma" perché desideravo inserire dei versi adatti di Baudelaire nel racconto, ma non desideravo impiegarli nell'originale francese nel mio testo; non trovando in modo rapido una versione italiana di una poesia di Baudelaire che mi piacesse o che si adattasse bene al resto del testo, mi è sovvenuta "Vendetta postuma", che è piuttosto celebre, molto adatta all'atmosfera del racconto, ed è di autore esteticamente vicino a Baudelaire, tale insomma che Baudelaire stesso (e ciò che nel mio racconto è divenuto!) la poteva sicuramente conoscere, citare e ricopiare in un proprio quaderno.

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Andrea Partiti
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#5 » lunedì 25 giugno 2018, 14:38

Mi piace molto l'atmosfera del racconto, come ci porti nella stanza, l'emozione della scoperta. Il racconto è scritto in maniera stupenda.
Però.
Però non riesco però a "chiudere il cerchio" e dare un significato all'agente immobiliare. E' Baudelaire non morto? Un agente immobiliare medio con la passione per nutrirsi di cuori umani? Propendo per la prima opzione, per l'accento francese, perché conosce la poesia a memoria, ma in quel caso l'acquirente, che per Baudelaire sembra avere una versa ossessione, l'avrebbe riconosciuto dalle foto!
Altri dubbi mi vengono dal fatto che l'agente stesso citi la stanza nascosta, ma non avrebbe interesse a farlo se la usa per nascondersi dai nuovi inquilini, nella stanza ci sono odore di polvere e pelle, ci dai a intendere che non sia mai frequentata.
Insomma, qualcosa non mi torna, forse perché mi sono perso qualche collegamento o riferimento.
Non ho niente contro i finali aperti e inquietanti che non spiegano davvero, però parti da dei dettagli estremamente specifici, e in qualche modo mi aspettavo che giocassero un ruolo importante.

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CaterinaDP
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#6 » lunedì 25 giugno 2018, 23:48

Ciao, Diego

Il racconto è scritto molto bene, con termini evocativi e molta atmosfera. Ma, e forse è colpa mia, non credo di aver colto per bene ciò che volevi trasmettere. Perché introdurre Baudelaire in un racconto horror che sembra parlare di vampiri? Mi sembra che metti insieme un tuo interesse specifico (quello per il poeta francese) in un racconto in cui poteva esserci un qualunque altro personaggio. O forse c'è qualche aspetto simbolico che non sono riuscita a cogliere.

Caterina

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diego.martelli
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#7 » martedì 26 giugno 2018, 9:35

Buongiorno Caterina, buongiorno Andrea,
intanto grazie di avere letto; provo a rispondere ai punti che sollevate.

Per Caterina: ho scelto Baudelaire per la sua fama di "poeta maledetto", e la sua poetica legata ai temi della decadenza, del vizio e della ricerca del piacere, tutte cose che ho ritenuto congruenti con la figura di un vampiro; la sua vicinanza a Edgar Allan Poe, di cui è stato anche critico e traduttore, a mio avviso lo rende ulteriormente "pertinente" al "genere horror". E' vero che v'è un mio interesse specifico verso l'autore (è un poeta che ogni tanto, fra altri, rileggo sempre con piacere), ma non credo di averlo inserito "a sproposito", come sarebbe stato se avessi impiegato come vampiro, che so, il Manzoni! ^^

Per Andrea: sì, il mediatore sarebbe Baudelaire non-morto; il ricercatore non lo riconosce immediatamente per via del suo aspetto devastato, tanto che c'è anche la sorpresa dell'improvviso riconoscimento in quel "L'uomo comprese e sbiancò" che metto verso la fine del testo. Il mediatore cita la stanza nascosta e "quel qualcuno che mette in giro le voci su di essa" perché il Baudelaire vampiro impiega tale strumento per attirare in quel luogo dei curiosi, e nutrirsene; mi dispiace di non essere riuscito a rendere ciò più trasparente o comprensibile.

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Peter7413
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#8 » martedì 26 giugno 2018, 12:16

Interessante la tua scelta per questa edizione. Premetto che la resa finale non mi sembra essere uscita "col buco", ma gli spunti sono tanti e in una versione più allargata ne potrebbere uscire un piccolo gioiellino horror, al patto di:
- giocare maggiormente sul modo utilizzato da Baudelaire per attirare le sue nuove vittime
- dare un senso più compiuto al perché lui debba nutrirsene proprio in quella stanza
- trovare dei versi di Baudelaire e non di Praga e questo perché il racconto tutto dovrebbe essere un omaggio dal meccanismo perfetto al poeta maledetto.
Insomma, c'è da lavorare, ma secondo me ne vale la pena.

Fabio84
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#9 » martedì 26 giugno 2018, 23:15

Ciao Diego,
Un horror con poeta. Purtroppo conosco molto poco Baudelaire, la sua storia e le opere, quindi penso di perdermi qualche chicca che magari uno piu esperto è in grado di cogliere.
Mi piace molto il crescendo finale contrapposto a un inizio pacato. Forse si poteva tralasciare la parte della compravendita iniziale. Molto azzeccato la scelta della poesia e i termini evocativi che utilizzi.

Ben fatta
Ciao

Fabio

Daniel Travis
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#10 » mercoledì 27 giugno 2018, 12:39

Ciao e complimenti.
Buona l'idea della stanza segreta di Baudelaire, sia in sé che riguardo il tema.
Mi convince un po' meno il Baudelaire mediatore.
Oltretutto, avrei preferito che mostrasse un tratto della personalità che, a posteriori, lo connettesse in qualunque maniera al poeta. Altrimenti, la "sorpresa" è gratuita (se non per l'aspetto mortifero, che però connette solo alla morte, non al Baudelaire che tu stesso poni come centro del titolo e del racconto) e quindi meno soddisfacente.
Buono l'aspetto raggrinzito del mostro, originale rispetto ai cadaveri semoventi e senzienti più aitanti che si vedono più facilmente in giro.
Nel complesso, il tono è un po' altalenante e rende lo svolgimento meno maturo rispetto al suo potenziale.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Andrea Partiti
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#11 » mercoledì 27 giugno 2018, 23:39

(Ti devo almeno una mezza scusa, perché alla fine ti ho messo in cima alla mia classifica nonostante il mio commento critico. Durante le riletture mi sono accorto che comunque quel che mi piace del racconto vince nettamente su quello che mi disturba, molto nettamente, e - posto che un'editata serve - gli interrogativi che mi lascia sono comunque marginali).

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Emiliano Maramonte
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#12 » giovedì 28 giugno 2018, 12:43

Ciao!
Racconto di indubbio fascino: conduce il lettore fin dentro il cuore del mistero, con la giusta suspense, la giusta ansia e una buona narrazione. Suggestiva la figura di Baudelaire e di una stanza nascosta con scritti inediti e arredi polverosi. In questi elementi il racconto è vincente.
Purtroppo cade su alcuni buchi di trama. A momenti il filo del discorso è un po' confuso: il mediatore (meglio agente immobiliare?) è il non morto? E perché farebbe qualcosa del genere? E' un vampiro? Uno zombie? Un burlone, un pazzo? Un mitomane? Non sarebbe stato meglio se Baudelaire fosse davvero "risorto"? Sarebbe stato un finale clamoroso. E difatti, in origine, avevo pensato proprio a questo. In realtà rileggendo il tutto, alcuni indizi vanno a loro posto, ad esempio la cravatta rossa, il resto, però, è labile, vago e non dà un'impronta incisiva al finale.
Altra cosa: L'inizio è un po' legnoso ("Il mediatore aveva una cravatta rossa troppo stretta che sembrava essere prossima a strangolarlo", frase da rendere più scorrevole.), sicuramente una mezz'ora di revisione in più avrebbe giovato.
Nel complesso una prova da piena sufficienza, ma con riserve e con necessità di revisione.

In bocca al lupo!

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jimjams
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Re: La stanza di Baudelaire - Diego Martelli

Messaggio#13 » giovedì 28 giugno 2018, 23:37

"Non serve scrivere che la cravatta è troppo stretta, dici già che rischia di strangolarlo (oh qui i caratteri risparmiati sono oro).
Passiamo alla storia. Bella l'idea e bella la struttura. Ovviamente ci aspettiamo tutti la sorpresa, e la sorpresa arriva puntuale. E insomma mi sorprende abbastanza nonostante sia chiamata. Buona, molto buona la tensione del tutto e resi molto bene i sentimenti del ricercatore. Qualche cosina da sistemare, ma insomma è già una bella prova."

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