Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Appuntamento per lunedì 16 luglio dalle ore 21 all'una per una Special di Minuti Contati! Moderatrice e organizzatrice dell'edizione: Eleonora Rossetti, la vincitrice dell'unica altra edizione simile nella storia di Minuti Contati!
Partenza alle ore 21.00 con la prima parte del tema. Alle ore 22.30 arriverà la seconda parte e alle 00.00 la terza e ultima. Gli autori che vorranno cimentarsi nella prova dovranno dare dimostrazione di flessibilità nel modificare e adattare in corsa il proprio racconto oltre che di grande controllo nel riuscire a gestirlo e a farlo rientrare nel numero di caratteri che verrà a sua volta aggiornato a ogni step!
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Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 luglio 2018, 2:00

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BENVENUTI ALLA SPECIAL THREE STEPS EDITION, LA 118° ALL TIME!

12 racconti, gruppo unico, tutti dovranno commentare e classificare tutti come ai vecchi tempi di Minuti Contati. Eleonora Rossetti farà a sua volta una sua classifica di valore doppio rispetto a quelle dei partecipanti. I migliori quattro racconti della classifica finale otterranno anche la pubblicazione diretta sulla Vetrina. A loro potrà aggiungersi il primo classificato della classifica della moderatrice Eleonora Rossetti (quel nel caso esso non sia già tra i primi quattro classificati).

E ora vediamo i racconti che sono riusciti a partecipare a questa SPECIAL THREE STEPS EDITION:

Una collina e uno scienziato, di Giuseppe Patti, ore 00.30, 6643 caratteri
Aiuto!, di Stefano Pastor, ore 00.43, 5750 caratteri
Invito a cena, di Linda De Santi, ore 00.57 6639 caratteri
Nebbia, di Maurizio Bertino, ore 00.59, 4234 caratteri
Una birra ghiacciata, di Andrea Partiti, ore 00.59, 6451 caratteri
L’ultima ragazza, di Diego Martelli, ore 00.59, 6446 caratteri
Il treno, di Isabella Valerio, ore 00.59, 5977 caratteri
Memoria, di LordMax, ore 01.02, 6530 caratteri MALUS 6 punti
Forever Young, di Dand Elion, ore 01.16, 5028 caratteri MALUS 6 punti
Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti, 01.17, 6612 caratteri MALUS 6 punti
Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte, ore 01.17, 5412 caratteri MALUS 6 punti
Di notte, di Viviana Tenga, ore 01.28, 6645 caratteri MALUS 6 punti

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 LUGLIO per commentare i racconti. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente IN RISPOSTA A QUESTO POST. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 LUGLIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori partecipanti approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo (escluso il vostro racconto, ovviamente). Una volta postate tutte le vostre classifiche, arriverà anche quella di Eleonora Rossetti.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata in risposta a questo post.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA SPECIAL THREE STEPS EDITION A TUTTI!



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Emiliano Maramonte
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#2 » giovedì 19 luglio 2018, 0:58

Eccomi qui con la mia classifica.
Data la natura della competizione e, soprattutto, considerata la difficoltà di un tema "spezzatino", ho valutato i racconti con varie attenuanti, a maggior ragione per i refusi e le riletture che per mancanza di tempo non sono state effettuate. Per le prime posizioni, ho avuto pochi dubbi. Non così per tutte le altre, soprattutto le ultime.
Comunque complimenti a tutti per il risultato ottenuto, qualunque esso sia perché la competizione, stavolta, era davvero tosta!

1. Di notte di Viviana Tenga
2. Aiuto! di Stefano Pastor
3. Incontri indesiderati di Mario Pacchiarotti
4. Una birra ghiacciata di Andrea Partiti
5. Forever young di Dand Elion
6. Invito a cena di Linda De Santi
7. L'ultima ragazza di Diego Martelli
8. Nebbia di Maurizio Bertino
9. Memoria di LordMax
10. Il treno di Isabella Valerio
11. Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti


Memoria di LordMax
Il tuo racconto mi ha lasciato interdetto. Carino sotto alcuni punti di vista, insufficiente sotto altri. E' un racconto giocato quasi tutto sull'attesa della rivelazione finale (sin dall'inizio ci si chiede: sono davvero matti o sono vittime di un qualche raggiro? Quando arriva il colpo di scena?) e sui dialoghi; e proprio perché il botta-e-risposta è un elemento essenziale della trama, doveva essere curato meglio. A tratti le frasi sono inverosimili, pesanti o stucchevoli e indispettiscono nel prosieguo della lettura. Inoltre ho avuto la netta sensazione che tu abbia allungato il brodo per arrivare ai caratteri prestabiliti, per esempio con la questione della "puzzetta", che, tra l'altro, secondo me è proprio fuori contesto, oppure con le continue lamentele sul dottore, lamentele che dopo un po' suonano insopportabili.
Hai voluto rappresentare una realtà ospedaliera, ma hai ottenuto una commedia dell'assurdo in cui i personaggi dovevano avere un ruolo funzionale alla trama: per esempio, la suora... a cosa serve?
Il colpo di scena finale può anche andar bene, ma credo sia davvero poco incisivo nell'economia generale della storia.
C'è da lavorarci su.

Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti
Inizio col dire che sto valutando i racconti considerando le attenuanti della difficoltà (assai rilevante) di questa competizione e della natura complessa del tema, quindi sono passato sopra a molti refusi, imperfezioni, persino inciampi grammaticali e narrazioni appesantite dalla mancanza di riletture... Pur con tutte queste attenuanti, però, il tuo racconto è assolutamente insufficiente. E non me ne volere se lo dico.
Parto dall'incipit. Confuso, con tempi verbali che cambiano continuamente, stile scolastico, ripetizioni a non finire... E via così. L'antefatto di tutta la trama poteva essere anche interessante (se il genere è la fantascienza), ma l'evento straordinario (la transizione in un'altra dimensione) avviene così, senza motivo. La fantascienza è piena di questa tipologia di antefatti, ma di solito gli autori inseriscono degli indizi o piccoli elementi fuori dalla realtà da cui poi scaturisce il "prodigio". Qua invece niente. Il protagonista apre la porta e puf!!!
Andiamo avanti. Il protagonista finisce insieme a un gruppo di altri sconosciuti, rapiti sicuramente anche loro dal fenomeno spaziotemporale (non so come altro chiamarlo...) e vive con loro dei momenti di interazione che conducono a dei conflitti. Anche nella parte centrale le vicende scorrono confuse, con una prosa pesante, a tratti noiosa, che culminano con dei gesti folli, con l'isteria di un anziano e addirittura con una carneficina. Stop. E quindi?
Come ho avuto modo di dire in un altro commento, manca la progettualità: cose volevi trasmettere? Cosa volevi comunicare? C'è un'evoluzione del personaggio durante il racconto? Qual era il tuo obiettivo? A parte l'interazione degli sconosciuti, non c'è molto altro da rilevare.
E neanche il "colpo di scena" finale (espressione rigorosamente tra virgolette) riesce a salvare la barca che affonda: sembra messo lì tanto per dire ai lettori: guardate vi ho ingannati!! Ma quel finale, credimi, incasina di più le cose, e confonde ancor più le idee (Che esperimento è? E da dove è saltato fuori lo scienziato? E qual era l'obiettivo di questo assurdo esperimento? Boh, non si capisce...).
C'è da lavorarci su, e non poco.

Nebbia di Maurizio Bertino
Hai praticamente lavorato "zavorrato" ed effettivamente il racconto è monco. Però non è proprio malvagio, nel senso che mi hanno affascinato i panorami, la montagna (amo la montagna, e purtroppo non sono mai stato sulle Alpi...) e mi è piaciuto il tema sociale, più che mai attuale. Interessante il confronto tra l'italiano e il nero e intelligente l'idea di far raccontare allo straniero un episodio della nostra storia che l'italiano non conosce affatto! Un bel paradosso che dovrebbe farci riflettere sul modo in cui vediamo l'altro e il modo in cui lo accogliamo.
Tecnicamente funziona abbastanza bene, anche se ci sono molti refusi, imperfezioni, anche grammaticali, ma considerate le condizioni avverse in cui hai scritto e le modalità del contest, il tutto è perdonabile.
Ti faccio notare che la padronanza dell'italiano da parte del nero è altalenante: a volte sembra che non sappia spiccicare neanche una parola e verso la fine parla molto bene. Da controllare questo aspetto.
Un voto? Un 5 e mezzo.

L’ultima ragazza di Diego Martelli
Allora: mi è venuta in mente almeno una decina di titoli di film horror e slasher movie che direttamente o indirettamente hai citato, ed è evidente l'intento di omaggiarli o quantomeno di "sbeffeggiarli".
Dopo un faticoso avvio alla Saw - L'enigmista, la storia decolla ed è scritta benissimo, con una parte centrale che gioca sui luoghi comuni del thriller e dell'horror, sulla tensione e sulla suspense, soprattutto alla maniera di Venerdì 13, o Scream.
Nonostante il tentativo di parodiare il genere, però la storia sa troppo (e dico troppo) di già visto, già sentito. Addirittura già vent'anni fa ci pensò un gigante dell'horror moderno (Wes Craven) a "irridere" se stesso con il terzo capitolo di Scream dove esaminava le regole delle trilogie horror e si divertiva a parodiarle nel suo stesso film!!
Qui, nel tuo racconto, il tentativo è gradevole, ma la storia a tratti tende alla parodia, a tratti si prende troppo sul serio, e questa via di mezzo la sminuisce, la declassifica.
E a nulla vale il colpo di scena finale, interessante ma abbastanza prevedibile, a dare un'impronta forte alla storia.
Dicevo, un faticoso inizio.
Ti segnalo alcuni inconvenienti:
- "Riprese i sensi e subentrò immediatamente il panico". Brutto incipit. Potevi esordire così: Riprese i sensi e precipitò nel panico. "Subentrò" è un termine più da relazione tecnica e l'avverbio "immediatamente" messo lì, indispettisce il lettore.
- Terzo paragrafo: ripetizione di "febbrile, febbrilmente".
Su altri refusi sorvolo e li considero con forti attenuanti perché il contest era difficile e con parametri severi.
Complessivamente non so se il racconto possa raggiungere la sufficienza.

Una birra ghiacciata di Andrea Partiti
Riconosco che impostare un intero racconto in forma di dialogo e riuscire a far emergere una trama, anche abbastanza articolata, non è facile!
Sotto il profilo del ritmo, il racconto è godibilissimo e ti confesso che mi sono divertito un mondo, tra battute, controbattute, trovate ironiche e colpi di scena. Mi ha ricordato alla lontana un vecchio libro di Alessandro Bergonzoni in cui trovai dei geniali dialoghi tutti giocati sugli equivoci linguistici, sulle battute e su giochi di parole. Ho proseguito fino alla conclusione, spinto dalla curiosità di sapere che fine avesse fatto la moglie del protagonista e, soprattutto, chi fosse il passante che si stava prendendo tutto quel fastidio.
Manca ovviamente una struttura narrativa "canonica", mi rendo conto che è stata una scelta ben precisa, ma secondo me penalizza la valutazione finale, se non altro perché pare più una lunga barzelletta che una narrazione. E a tratti ho avuto la netta sensazione che stessi "ciurlando nel manico" per poter arrivare al numero programmato di caratteri.
In generale posso dire che ti darei una piena sufficienza per l'idea, per il minuto di divertimento che mi hai regalato, per l'ottimo ritmo del parlato, mentre per tutto il resto, non mi sento di classificare altro. Una bella sufficienza e null'altro.

Incontri indesiderati di Mario Pacchiarotti
Ho letto con gusto il tuo racconto perché, fondamentalmente, è scritto con brio e con mano divertita. All'inizio mi ha dato la forte sensazione di aver già visto la scena iniziale da qualche parte e, inevitabilmente, la mente è andata alla trilogia di "Una notte da leoni", dove un gruppetto di amici si risveglia al mattino in condizioni pietose, dopo una notte di folli bagordi. Però qui c'è qualcosa in più: ci sono enigmi, giochi, risate, ironia, un po' di sana caciara romanesca e tanti colpi di scena compressi in una manciata di righe. Mi ha soddisfatto l'escamotage del gioco (forse un po' forzato, ma siamo al limite... ci può stare), ma soprattutto mi ha colpito l'ultimo paragrafo, in cui si concentra l'effetto sorpresa, soprattutto con quella malefica frase finale che getta una luce inquietante e morbosa su tutto il racconto!!! Soprassiedo su refusi e su riletture, assolutamente perdonabili in un contest difficile come questo, e ti do una sufficienza bella piena.

Forever young di Dand Elion
Racconto "infernale", il tuo, con un numero impressionante di citazioni e richiami! Lo sviluppo prende abbastanza, se non altro per lo stile narrativo "ossessivo" e molto particolare che cerca di mescolare prosa moderna, slang giovanile e un certo tipo di scrittura d'avanguardia (ma solo a tratti). Il risultato finale è altalenante. Il cuore della vicenda è davvero inquietante: un appuntamento (flashmob) in una cava che culmina in un incontro con una creatura degli Inferi affamata di umani e coadiuvata da un ragazzetto tanto idiota quanto diabolico, forse una metafora dei giorni nostri?? Fin lì il racconto funziona, scorre un po' a fatica per via dello stile, ma è godibile, tutto sommato.
Nella parte finale si fatica un po' a comprendere tutto, e ho effettuato un altro paio di letture per cercare di afferrare la filosofia di fondo. Il ragazzetto diabolico lascia andare la vittima per far si che faciliti l'individuazione di altre... Ma in che modo? Con altri flashmob? E se il protagonista ora sa, è così ingenuo e cucco da andare a parlarne in giro? Quanto meno, credo, se ne starà alla larga da altre situazioni simili...
E poi: cosa ci fa Marilyn Manson nella cava?!?!? O Brian Hugh è qualcos'altro? O è un nomignolo che simpaticamente il ragazzetto efebo dà alla bestia infernale? Boh, non saprei.
Segnalo l'uso dei trattini in modo improprio: "Lo sforzo per mantenere il volume della voce basso - sconfessato e tradito dal tremolio roco - risuona con una lieve eco in un silenzio più ampio.", cioè lo spazio va da entrambi i lati, e comunque di trattini ce ne sono troppi, indispettiscono il lettore. Ancora, segnalo "non curante" che invece è "noncurante". Ci sono altri refusi, ma sono assolutamente perdonabili, vista la severità del regolamento e del meccanismo di questo contest.
Da ultimo, bizzarra la scelta di non usare mai un nome del protagonista: scelta coraggiosa e non facilmente gestibile, ma penso tu ci sia riuscita abbastanza bene.
Racconto che raggiunge la sufficienza, ma non di più.

Il treno di Isabella Valerio
Passo a esprimere la mia opinione sul tuo racconto.
Nel complesso non è scritto male. Fino a un certo punto, una storia di ordinaria quotidianità, con una ragazza che prende il treno alle 7.36 magari per andare a lavorare e incappa in un inconveniente che potrebbe accadere a tutti. Il cuore della trama è tutta qui: la vicenda ruota attorno al biglietto digitale che non viene fuori, poi compaiono in scena (oltre al controllore), altri due personaggi la cui funzione e presenza non mi sembrano poi così incisive (sono lì per rimarcare differenze sociali? Oppure tanto perché si parla di sconosciuti che si incontrano e allora sono stati messi nello scompartimento tanto per...?). E via così per tutta la lunghezza del racconto fino a un "inspiegabile" fenomeno di assenza di campo nei cellulari (evento neanche tanto soprannaturale, visto che su un qualsiasi treno può succedere normalmente), che dovrebbe preannunciare una catastrofe... catastrofe che poi effettivamente si verifica e la protagonista vola in cielo. Punto.
Ripeto: non è che non sia scritto bene (a parte qualche refuso qua e là perdonabilissimo visto il contest, e un po' di revisione da fare...), ma qui manca un progetto di fondo... un obiettivo. Cosa mi vuole dire l'autrice in questi 5000 e passa caratteri? Ha voluto rappresentare, chessò, un conflitto sociale, una scena di vita dal forte impatto emotivo? Ha affrontato un tema oppure no?
Non basta il finale triste di lei che vive un'esperienza fuori dal corpo a dare un'impronta forte a tutta la storia. Non aggiunge nulla e non toglie nulla.
Mi dispiace, ma così com'è non raggiunge la sufficienza.

Di notte di Viviana Tenga
Voglio subito precisare che nel tuo caso, come per gli altri autori di questo contest particolarissimo, valuterò i racconti con le necessarie attenuanti, vista la complessa natura dei parametri richiesti.
Dico subito che il racconto mi è piaciuto molto e alla fine mi ha dato i brividi per come si è concluso. Parla di certezze e incertezze, della vita che dà e che prende, delle nostre esistenze che ci soddisfano ma che ci possono frustrare rendendoci infelici.
Buon incipit che introduce il tema (centrato in tutti e tre le parti…) generando la giusta curiosità, sufficiente per sollecitare la prosecuzione della lettura.
Due donne a confronto, con modi totalmente differenti di vedere il mondo, che si incontrano e si mettono in discussione. Interessante l’escamotage per farle incontrare, a tratti un po’ inverosimile, ma tutto sommato, a mio modesto parere, regge nell’economia generale della storia che volevi raccontare. Buona la scansione delle scene, alternate in modo sapiente per accostare i due punti di vista.
Mi è piaciuto l’elemento fantastico, anche se mi sarebbe piaciuto avere qualche indizio in più (anche solo un paio), per farmi un’idea di chi fosse la donna misteriosa che sussurrava gli appuntamenti.
La narrazione è ben condotta, scrivi bene, tutto sommato. Purtroppo il testo avrebbe necessitato di un paio di (ri)letture in più per alleggerire alcuni punti (per esempio rendere un po’ più “veloce” l’incipit, sfrondando alcuni periodi…) eliminare qualche refuso e ripetizione qua e là, ma il contest si è rivelato durissimo e va bene così. Per esempio: ho trovato dopo l’incipit “niente di ché”, in luogo di “niente di che”.
Per il resto piena sufficienza tendente al sette.

Invito a cena di Linda De Santi
Mai come questa volta ho avuto difficoltà a inquadrare il tuo racconto. Non dico che non sia una buona storia, ma presenta delle "fratture" al suo interno che ne palesano qualche inconveniente. Bella l'idea dei pranzi "letterari", li hai praticamente citati tutti, compresa la famigerata cena di Trimalcione, la quale, poi determina una svolta importante nella trama.
La prima parte del racconto mi ha un po' annoiato. E' un'ammucchiata di dialoghi, a tratti stucchevoli, che inducono allo sbadiglio. Capisco che era necessario far parlare diversi chef per far capire l'impronta della storia, ma così ti sei dilungata, allontanandoti dal tema per poi dover fare i salti mortali per recuperare. E non sono così sicuro che tu abbia centrato tutte e tre le parti...
Finalmente nella seconda parte cambia tutto, la storia vira al fantastico con mutazioni, trasformazioni, magie e un tripudio di effetti (o effettacci?) speciali che hanno una base, diciamo così, diabolica. La trama sfocia in una specie di patto col diavolo dove, come al solito, Satana, Belzebù, Lucifero, chiamiamolo come vogliamo, vince alla sua maniera, imprigionando il suo campione in un ristorante dove lui sarà l'unico avventore, per l'eternità. Pittoresco tutto ciò, e a suo modo carino, ma non mi ha esaltato.
La sproporzione che c'è tra la prima e seconda parte è il punto debole di questo racconto, anche perché la seconda è scritta meglio della prima.
Apprezzo tantissimo il coraggio, hai provato a coniugare una specie di "poliziesco culinario" (all'inizio) con una svolta faustiana e mefistofelica. Il risultato non è esaltante, però voglio riconoscerti una fiduciosa sufficienza.

Aiuto! di Stefano Pastor
Che dire? Un racconto che funziona sotto tutti i punti di vista. Scritto con uno stile taglientissimo (passami il termine) da thriller, cristallino (nonostante i rigidi parametri del contest e il tempo a disposizione), capace di catturare l'attenzione sin dalle primissime battute per non mollarla più.
Storia emotivamente forte, ancorché attualissima e intrappolata in un dilemma morale terrificante (che è anche il dilemma e l'annoso problema della legittima difesa...): è giusto difendersi in casa propria, qualsiasi siano le conseguenze? Il racconto è un pugno in faccia. La tristissima storia del ladruncolo fa parteggiare per lui, ma d'altro canto una vita è stata spezzata, e quindi chi ha ragione? La risposta può essere spaventosa, quindi meglio non saperla.
Hai dimostrato un invidiabile autocontrollo nella gestione della trama e dei tre "pezzi" del tema, ma secondo me soprattutto la questione della bugia e quella della violazione della regola sono state appena sfiorate, non proprio centrate, anche se complessivamente il filo logico del tema c'è.
A voler essere pignoli, la velocità della trama è andata a scapito della comprensione di alcuni momenti topici, soprattutto nel finale, laddove il twist, di primo acchito, non è proprio chiarissimo e (almeno per quanto mi riguarda) ha richiesto un paio, diciamo anche tre, riletture per avere un quadro delle conseguenze e del finale.
Storia comunque notevole perché in cinquemila e passa caratteri racchiude la potenzialità per una storia molto più lunga e articolata, eppure riesce a mantenersi efficace senza tralasciare elementi essenziali per il lettore.
Il giudizio non può che essere positivo, con una strizzatina d'occhio al voto 8 più.

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jimjams
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#3 » domenica 22 luglio 2018, 0:38

1. Aiuto! di Stefano Pastor
2. Forever young di Dand Elion
3. Oscuro Progetto di Emiliano Maramonte
4. Invito a cena di Linda De Santi
5. L'ultima ragazza di Diego Martelli
6. Di notte di Viviana Tenga
7. Una birra ghiacciata di Andrea Partiti
8. Memoria di LordMax
9. Nebbia di Maurizio Bertino
10. Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti
11. Il treno di Isabella Valerio


1. Aiuto! di Stefano Pastor
Ho capito quasi subito cosa stava succedendo, ma questo credo dipenda da una certa mia sensibilità per il tema del racconto. Passando alla tecnica, davvero notevole il grado di finitura che ha questo racconto, evidentemente scritto di getto, eppure privo di sbavature evidenti. Non ci sono le sofferenze da spazio evidenti nel mio, per esempio. Non ti è nemmeno servito sfruttare tutti i caratteri disponibile e d'altra parte non c'era motivo, la storia è equilibrata e conclusiva. Il tema è rispettato in tutti i tre stadi, anche se volendo essere pignoli la persona ad avere perso la conoscenza di sé è soltato una. Come dicevo sono particolarmente sensibile al tema che hai affrontato, e il ribaltamento della prospettiva è uno dei miei strumenti preferiti. Insomma, ottimo lavoro, Stefano.

2. Forever young di Dand Elion
Storia molto molto carina e ben scritta. Non ho tantissimo da commentare, ci siamo anche con il rispetto del tema, credo (ma solo io ho capito che le persone non dovevano ricordarsi chi erano?) Solo una cosa non mi funziona, o non ho capito o hai fatto un piccolo errore. Nel finale dici: "Se aguzzasse l’orecchio sentirebbe il ragazzetto dire:", quindi, dico io, non l'ha sentito quello che ha detto. Poi dici: "Qualcuno, ma non lui: lui adesso, la sa la verità." Però se non l'ha sentito, la verità non può "saperla", semmai intuire, sospettare, cagarsi comunque sotto, ma non sapere. Insomma niente di particolare, tutto ok per il resto.

3. Oscuro Progetto di Emiliano Maramonte
Interessante l'idea di un gioco amoroso, e ancora più interessante il fatto che sia stato organizzato contro la volontà, e a insaputa, dell'uomo. In amore abbiamo visto di tutto, quindi l'idea regge. Un po' più strano, volendo, che si sia messo in piedi un armamentario con stanza speciale, forse si poteva farne a meno e la storia avrebbe funzionato lo stesso. La parte iniziale del dialogo mi suona un filo forzata, forse accelerata. Il dialogo vira rapidamente dallo stupore all'astio. Ci può stare se pensiamo che l'uomo inconsciamente provi antipatia per la donna, senza rendersi conto del perché. Le regole del tema sono tutte rispettate (anche quella che prevedeva la perdita di memoria di sé). Nonostante il racconto sia buono, anche in questo caso non ne vengo molto coinvolto. Non so bene perché. Invita comunque a riflettere sui rapporti amorosi tronchi, quando una parte non ama più e l'altra non riesce a rassegnarsi.

4. Invito a cena di Linda De Santi
Mi è piaciuta molto l'idea, davvero originale. Spesso nel leggere i vostri racconti mi chiedo, ma come gli/le è venuta in mente questa roba. Ecco, ma come ti è venuta in mente? :-) Io mi sono divertito nel leggere il racconto, le descrizioni delle varie cene, le scaramucce. Inquadrano un insieme di persone un po' particolari, di grande talento e di grande orgoglio. Il tema iniziale è in parte centrato, non si conoscono tra loro ma sanno benissimo chi sono e ricordano tutto. Poi ci sono gli altri due elementi, il non rispetto di una regola e la menzogna. L'epilogo è ok ma non particolarmente sorprendente. Un buon racconto.

5. L'ultima ragazza di Diego Martelli
Faccio un po' fatica a valutare il tuo racconto, leggendo il mio capirai perché :-) Detto questo, come al solito affronto i tre aspetti, la tecnica della scrittura, la storia e l'attinenza al tema. Lo stile di scrittura mi piace, si fa leggere, c'è qualche imprecisione, ma sulla mia pelle so quanto è stato complesso tirare fuori un racconto decente questa volta. La storia somiglia un po' alla mia, e credo ci fosse da parte tua l'intenzione di canzonare un po' il genere, infatti tutta la prima parte mi ha divertito con il repertorio di splatterume. L'unica cosa che non mi ha convinto è il finale. OK, ci sta che fosse tutta una montatura, mi può anche piacere il doppio schiaffo (era tutto uno scherzo, siamo salvi... oddio sono fottuta). Però avrei preferito... mi sarebbe sembrato più giusto, un finale tra il surreale e il comico, un'esagerazione, un'iperbole... Intendiamoci, così va bene, ma se volevi essere cattivo lo sei stato poco e se volevi divertire sei stato troppo cattivo :-)

6. Di notte di Viviana Tenga
"Una bella storia, Viviana. Per inciso, io ho gli occhi di un colore tra il giallo e il verde :-)
Cito subito un piccolo intoppo: ""'è un tizio che dice che qualche mese fa è passato di qui una sera passava e ha avuto una sorta di illuminazione mistica"" Ovviamente nello scriverlo ti sei impicciata tra una versione e l'altra di questa frase e ne è rimasto un pezzo di troppo.
Mi sembra che ci siano più o meno tutti gli elementi del contest (tranne l'amnesia iniziale). La scrittura funziona molto bene, l'atmosfera è ben sostenuta. Le due storie delle donne emergono abbastanza, nonostante lo spazio anche in questo contest non era infinito. Tecnicamente c'è solo il salto di pov tra le due donne verso la parte finale che può sorprendere un attimo, ma ci ho pensato e non mi sembra si potesse evitare (sostituirlo con un dialogo tra le due dovrebbe essere possibile, ma non so se valeva la pena). Buona prova."

7. Una birra ghiacciata di Andrea Partiti
Una strana scelta stilistica, ma siamo qui anche per questo no? Devo dire che funziona, ha ritmo, però ci sono dei momenti in cui mi sono perso e ho dovuto rileggere, faticando comunque per capire chi diceva cosa. Un paio di punti direi. La storia che sta dietro la chiacchierata dei due personaggi è interessante. Un buono spunto. Con maggiore spazio credo si potrebbe tirare fuori qualche discussione più pregnante tra i due, filosofia, la vita, le scelte, i sentimenti. Questi due potrebbero parlare di tutto e passare da un argomento all'altro senza discontinuità. In sintesi aspetti tecnici narrativi interessanti, una storia tutto sommato che funziona, espandibile a piacimento. Attinenza al tema un po' forzata, per come la vedo io.

8. Memoria di LordMax
Questa volta ci sono parecchi racconti che, pur essendo tutto sommato scritti in maniera appropriata, non riescono a colpirmi. Il tuo è uno di questi. La storia di questi pazienti affetti da una sindrome di perdita della memoria a breve potrebbe anche essere buona, ma in un contesto come il nostro, pur con il ricco portafoglio di 6650 caratteri, difficilmente può riuscire bene se non gli si da un indirizzo caratterizzante. Qui per esempio si potevano accentuare al massimo tutti gli aspetti che possono rendere divertente e surreale una situazione del genere. Ma avresti avuto bisogno di un paio di cicli giorno notte. Tutto alla fine si risolve nel colpo di scena finale, dopo la sospensione in cui ci hai tenuti con le scenette dei pazienti. E il colpo di scena arriva, ma senza provocare grande clamore. Una spiegazione razionale, logica. Forse troppo normale.

9. Nebbia di Maurizio Bertino
Mi capita talvolta di scrivere dei racconti con una storia che non ha uno scopo, una trama, una fine. Sono come dei brevi filmati di vita. Ovviamente è uno scorcio che scelgo io, con un motivo, con un'intenzione precisa. Ma ogni volta che lo faccio mi dico: questa roba non piacerà. Questo tuo racconto, o spezzone, o semilavorato, mi ricorda proprio questo genere di storie mie. Una in particolare che ho scritto e non ancora mandato in giro è davvero simile, c'è un incontro con un immigrato, qualcosa così. Credo che nascano entrambi dai tempi, e dal nostro sentire. Se devo guardare alla regola dell'edizione mi pare che non ci siamo molto. Vedo qualcosa sulla prima, poco e niente delle altre due parti. Per quanto mi riguarda, per ciò che ho detto prima, a me non dispiace l'idea di racconti di questo tipo. Atmosfera, pensieri, un incontro, riflessioni che nascono da questo, vite che deviano impercettibilmente a causa di questo, futuro lasciato alla fantasia del lettore. Qui però devi lavorarci un po', lo scheletro e la carne ci sono, vestili un po' di più.

10. Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti
Ciao Giuseppe. Separerò la valutazione in due parti. La prima per quanto riguarda l'aspetto tecnico del racconto, e la seconda sul sul contenuto (struttura, trama etc). Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, dopo aver scartato l'ipotesi che tu volontariamente facessi parlare il personaggio in quel modo, devo rilevare parecchie carenze. Niente che non si possa sistemare e imparare, ci siamo passati tutti quando abbiamo iniziato. Va bene la scelta di utilizzare un protagonista narrante, in prima persona. Non condivido invece il tempo passato. Avrei usato la prima persona al presente, un po' più difficile da scrivere forse, ma che permette di mantenere maggiore sospensione sugli esiti della storia (se il protagonista parla al passato sappiamo già che sopravviverà). Ci sono molte imprecisioni nella scrittura. Tempi verbali ballerini, frasi con costruzioni forzate e poco comprensibili. Comincia ad affrontare le cose principali, sistema i tempi verbali, rileggi le frasi, magari fai come me che sto ristudiando grammatica (ti sorprenderà scoprire quante cose non sai, è successo anche a me). Poi avrai tempo per alcune sottigliezze delle quali per ora puoi anche non preoccuparti. Passando alla storia, ti dico che, di per sé, poteva anche funzionare. Tuttavia ci sono dei fattori che non la rendono godibile. Ti faccio un esempio. In storie come questa, dove accade qualcosa di inspiegabile, hai due macro possibilità: non spiegare un bel niente e concentrarti sugli aspetti che derivano dall'accadimento; spiegare cosa è successo e di conseguenza concentrarti, o almeno dedicare una buona fetta del racconto, sugli elementi che concorrono alla soluzione finale (a sorpresa volendo, ma anche no). Tu hai scelto di dare un motivo a questo evento, ma non c'è niente nel racconto, tranne la frase finale, che lavora per arrivare a quel risultato. Il lettore vuole sì essere sorpreso, ma anche capire. E qui si rimane con la bocca piuttosto asciutta. Per ora è tutto, alla prossima.

11. Il treno di Isabella Valerio
"Benvenuta nella nostra combriccola, mi raccomando, non ti spaventare. Per il tuo racconto voglio partire analizzando la storia. Come ho detto in un altro caso, anche a me capita di scrivere racconti che, come struttura, sono semplicemente la ripresa di un frammento di vita normale di una persona. Nel tuo caso prendi un personaggio, una ragazza, e la segui con la tua telecamera letteraria durante gli ultimi minuti della sua vita. Vita che sembra voler concentrare in questi minuti un insieme di piccole sfighe, culminate nella sfiga magna, la morte. Ora, va benissimo voler rappresentare questo frammento di vita. Ma ogni volta che si scrive un racconto di questo tipo si rischia di trovarsi di fronte, da parte di chi legge, a questa domanda: ""E quindi che volevi dire?"". E bada, non si tratta di trasmettere necessariamente un messaggio, una morale. No, non è necessario. Si potrebbe semplicemente mostrare qualcosa che invita a riflettere su un tema, su un fenomeno sociale, su qualcosa insomma. Ecco nel tuo caso, in questa storia, faccio fatica a fissare la mente su qualcosa. Le piccole sfighe che capitano alla ragazza non sono particolarmente stimolanti. La diatriba del biglietto in fondo non ha una connotazione particolare. E neppure la morte della ragazza solleva interrogativi o riflessioni speciali. Penso che tu qualcosa lo volessi dire, quindi ragionaci e cerca di capire come potevi fare per farcelo capire.
Per il resto, la scrittura di base non va male. Ci sono dei particolari che mi fanno pensare che hai chiuso in fretta, o che hai poca dimestichezza con la revisione. Per esempio ""Alle otto e venti il controllore aprì lo scompartimento, tirai fuori il cellulare dalla borsa per aprire la mail con il biglietto del treno, ma non c’era modo di aprire la posta, nessun segnale."" Usi il verbo aprire tre volte in questa frase, è piuttosto facile ovviare con altri verbi.
Altre cose un po' più sottili: ""- Ha ragione! Ci deve essere qualche problema, anche il mio telefono non ha segnale.
Anche l’uomo in giacca e cravatta aveva comperato il biglietto on line."" Nel dialogo l'uomo non dice nulla sul biglietto, quindi la successiva frase, che è scritta dal narratore, quindi dalla protagonista, che sembra sapere qualcosa che non può sapere. La cosa può sfuggire ma a qualche lettore di sicuro stona.
Anche il tema poteva essere centrato meglio. Va bene la chiudo qui, dicendoti che in definitiva il tuo non è un brutto esordio, e che spero diventerai una frequentatrice abituale."

viviana.tenga
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#4 » domenica 22 luglio 2018, 23:50

CLASSIFICA
1)AIUTO!, di Stefano Pastor
2)INVITO A CENA, di Linda De Santi
3)INCONTRI INDESIDERATI, di Mario Pacchiarotti
4)OSCURO PROGETTO, di Emiliano Maramonte
5)FOREVER YOUNG, di Dand Elion
6)UNA BIRRA GHIACCIATA, di Andrea Partiti
7)NEBBIA, di Maurizio Bertino
8)MEMORIA, di LordMax
9)IL TRENO, di Isabella Valerio
10)L'ULTIMA RAGAZZA, di Diego Martelli
11)UNA COLLINA E UNO SCIENZIATO, di Giuseppe Patti

COMMENTI
1)AIUTO!, di Stefano Pastor
Wow. Stile pulito, ritmo perfetto, impatto emotivo molto forte, soprattutto quando si scopre cosa è realmente successo.
Dal punto di vista narrativo, l'escamotage della totale perdita di memoria è molto funzionale a mettere il protagonista in una situazione di temporanea innocenza e sottolineare la violenza gratuita del padrone di casa.
Per quanto riguarda le specifiche, ok la prima, doppiamente presa la seconda (Martin infrange le regole introducendosi in una casa per rubare, il proprietario eccedendo con la legittima difesa, entrambi pagheranno pesanti conseguenze), forse la terza (Paola che dice che andrà tutto bene) poteva essere più marcata, ma comunque ci siamo.
Nel complesso, davvero un ottimo racconto (per di più, nonostante la difficoltà dell'edizione), davvero complimenti.

2)INVITO A CENA, di Linda De Santi
Racconto simpatico e gradevole, che forse ha come unica pecca quella di andare un po' sulle lunghe nella parte iniziale. Credo però sia un problema che abbiamo avuto in tanti (mi ci metto dentro pure io), vista la scansione temporale con cui sono arrivate le diverse parti del tema. Le specifiche ci sono tutte e in modo perfettamente funzionale alla trama, cosa che non era semplice. Nel complesso, un buon racconto, soprattutto in relazione alla difficoltà dell'edizione.

3)INCONTRI INDESIDERATI, di Mario Pacchiarotti
Accidenti, l'ultima frase! Che Vincenzo non fosse davvero il marito della protagonista l'avevo intuito subito, ma questa me l'aspettavo e ha dato un tocco inquietante a un racconto che per il resto era tutto sommato leggero. L'atmosfera da escape room si percepisce già prima della rivelazione finale, quindi personalmente non ho mai veramente provato inquietudine per i personaggi. Mi hanno fatto sorridere alcuni dettagli, come Tettona che alza la mano e tutti i maschi che si girano verso di lei (anche se, da quel che si vede nel finale, alcuni hanno gusti diversi).
Per le specifiche, si potrebbe discutere un po' sul "costretto" a dire una bugia, ma nel complesso direi che sono ok.

4)OSCURO PROGETTO, di Emiliano Maramonte
Racconto che rende a pieno alla seconda lettura, quando chi legge sa già cosa sta succedendo. Sotto quest'ottica, emerge del tutto la pazzia di Carol nel suo delirante e improbabile tentativo di salvare un matrimonio ormai finito. Mi lascia più perplessa la figura dell'amico che si presta a farle da complice, forse avrebbe meritato un maggiore approfondimento.
Per il resto, racconto ben scritto e specifiche centrate in pieno.

5)FOREVER YOUNG, di Dand Elion
Ammetto che alla prima lettura ho fatto un po' fatica a orientarmi, ma la seconda ha eliminato qualsiasi difficoltà di comprensione. Young Signorino l'ho riconosciuto subito pur non seguendolo, simpatica l'idea di metterlo in scena come emissario del diavolo e ottima l'atmosfera "infernale" della prima parte. Le specifiche direi che sono ok (il luogo sconosciuto non è davvero sconosciuto per il ragazzino, ma questo si capisce solo in un secondo momento, quindi considero che ci può stare).
Nel complesso, un buon racconto, non immediato e con qualche refuso, ma sicuramente una buona prova.

6)UNA BIRRA GHIACCIATA, di Andrea Partiti
Rompo le scatole anche a te sul fatto che la prima specifica richiedeva che il luogo dove gli sconosciuti si incontravano fosse "altrettanto sconosciuto", mentre per uno dei personaggi è casa sua, ma il resto delle specifiche è rispettato, quindi niente di grave.
Ho trovato un po' estrema la scelta del racconto basato solo sul dialogo, perché sopratutto alla prima lettura in alcuni punti ho fatto fatica a non perdermi nei vari botta-risposta. Inoltre, anch'io ho avvertito un po' "l'effetto barzelletta" segnalato da altri, quando invece il racconto si sarebbe prestato bene anche a toni più seri.
Nel complesso, un racconto che sta in piedi e a tratti è molto simpatico (per esempio, l'immagine del proiezionista che impara a lavorare all'uncinetto per scacciare la noia), ma un po' nì come resa complessiva.

7)NEBBIA, di Maurizio Bertino
Sono molto incerta su come valutare il tuo racconto. Da una parte, il racconto in sé mi è piaciuto molto, sia come stile che per l'idea che ci sta dietro. Dall'altra, c'è qualche problema con le specifiche.
Qualcuno doveva infrangere una regola non senza conseguenze, mentre il fatto che il ragazzo nero non rispetti quelle della lingua italiana di conseguenza non ne ha nessuna. (Piccolo appunto su questo aspetto: toglierei il fatto che il tizio sa inglese e spagnolo, altrimenti è strano che non le mischi almeno un po' con il suo italiano rudimentale). Infine, nessuno è costretto a dire nessuna bugia,c'è solo qualcuno che dice qualcosa probabilmente intendendolo in senso non letterale.
Insomma, capisco la difficoltà dell'edizione, ma scrivere un bel racconto prendendo così di striscio le specifiche è a mio parere semplificarsi troppo la vita rispetto a chi si è impegnato per starci dentro a pieno. Lo so che non l'hai fatto per disprezzo delle specifiche, solo che non riuscendo a conciliare le cose hai preferito dare la priorità alla storia che avevi in testa, ma dovrò comunque penalizzare il tuo racconto in fase di classifica per quest'aspetto.

8)MEMORIA, di LordMax
Racconto che parte molto bene, crea una buona tensione e curiosità riguardo a cosa stia succedendo, ma con un finale che non è all'altezza.
Suppongo che la storia puzzetta sia stata inserita come regola (del vivere civile) infranta (perché se no non ne vedo altre), ma nell'economia generale del racconto è davvero fine a se stessa. Per quanto riguarda il finale, spiegazione molto anticlimatica (sono dei malati che stanno venendo sottoposti a una terapia e nulla di più). Inoltre, non capisco dove stia la bugia, visto che Bruno (che suppongo sia il marito della tizia in lacrime) sta effettivamente migliorando.
In alternativa, mi sono persa qualcosa di grosso e le cose non sono come sembrano, i tizi non sono dei malati in terapia e il medico sta mentendo alla donna. Però questa è un'ipotesi che faccio solo in virtù della terza specifica, nel racconto non ho trovato elementi concreti che suggeriscano questa interpretazione.

9)IL TRENO, di Isabella Valerio
Per questa tua prima prova, devo accodarmi a chi ha commentato prima di me: il racconto è scritto bene, con personaggi ben caratterizzati nonostante il poco spazio, ma non si capisce bene dove volessi andare a parare.
Abbiamo una ragazza che prende un treno all'ultimo momento, un controllore parecchio nervoso (credo che avere passeggeri che non riescono a scaricare il biglietto che hanno comprato online sia più o meno ordinaria amministrazione), poi un incidente improvviso, la ragazza muore e ha una breve esperienza extracorporea, ma sembra mancare una vera idea alla base del racconto e quando ho finito la lettura mi sono chiesta "e allora?"
Per quanto riguarda le specifiche ok prima e terza, la seconda non ce la vedo, visto che comunque il biglietto l'hanno pagato tutti.
Nel complesso, un discreto esordio (soprattutto tenendo conto che l'edizione era difficilissima), ma un racconto per cui forse mancava un po' l'ispirazione. Spero di leggere altro di tuo in edizioni future!

10)L'ULTIMA RAGAZZA, di Diego Martelli
Ammetto di conoscere troppo poco il genere horror/slasher movie per apprezzare a pieno il tuo racconto. Probabilmente è anche per questo, ma ho trovato la narrazione un po' piatta, non sono riuscita a sentire più di tanto la tensione perché il finale era prevedibile e ho trovato un po' debole l'aspetto della parodia (ma, ripeto, forse perché non conosco abbastanza il genere e non ho colto tutto quello che c'era da cogliere).
Sulle specifiche ci siamo, forse si potrebbe sindacare giusto sul fatto che nessuno viene "costretto" a dire bugie (nemmeno in senso lato).
Nel complesso, l'esecuzione non è male, ma ho trovato l'idea alla base un po' debole.

11)UNA COLLINA E UNO SCIENZIATO, di Giuseppe Patti
Mi spiace dirlo, ma il tuo racconto mi ha lasciato un certo senso di confusione. Soprattutto nei primi paragrafi, lo stile andrebbe un po' rivisto, c'è qualche pasticcio con i tempi verbali e alcuni passaggi non troppo scorrevoli. Quanto alla trama in sé, rispetta tutte le specifiche e mi stava incuriosendo parecchio, ma il finale è non è stato all'altezza delle aspettative: si parla di un esperimento, ma senza spiegare niente e senza rispondere a nessuna delle domande che il lettore si sta ponendo.
Ovviamente, l'edizione era oggettivamente difficile e il tempo per scrivere il finale davvero poco, quindi le mancanze sono tutte comprensibili, ma il risultato è stato un racconto su cui ci sarebbe ancora un bel po' da lavorare.

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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 25 luglio 2018, 20:23

La mia classifica!
Al di là delle critiche, non era un'edizione facile e possiamo tutti quanti perdonarci un po' più del solito ^^

Una collina e uno scienziato, di Giuseppe Patti
► Mostra testo

Aiuto!, di Stefano Pastor
► Mostra testo

Invito a cena, di Linda De Santi
► Mostra testo

Nebbia, di Maurizio Bertino
► Mostra testo

L’ultima ragazza, di Diego Martelli
► Mostra testo

Il treno, di Isabella Valerio
► Mostra testo

Memoria, di LordMax
► Mostra testo

Forever Young, di Dand Elion
► Mostra testo

Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti
► Mostra testo

Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte
► Mostra testo

Di notte, di Viviana Tenga
► Mostra testo




1. Aiuto!, di Stefano Pastor
2. Di notte, di Viviana Tenga
3. Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti
4. Forever Young, di Dand Elion
5. Invito a cena, di Linda De Santi
6. Nebbia, di Maurizio Bertino
7. Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte
8. L’ultima ragazza, di Diego Martelli
9. Il treno, di Isabella Valerio
10. Memoria, di LordMax
11. Una collina e uno scienziato, di Giuseppe Patti

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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 25 luglio 2018, 21:25

Una collina e uno scienziato_ Giuseppe Patti
Ho dovuto rileggere a pezzi più di una volta il testo perché i passaggi non mi sono stati chiari. Gli steps ci sono tutti, non dico di no, ma ho fatto molta fatica a far collimare i pezzi e forse per mia incapacità personale non sono riuscita a chiudere il cerchio mai. Non c'è stato un momento in cui ho ricomposto la tua idea di fondo (che quindi tuttora mi sfugge) quindi fondamentalmente non so a che punto della classifica collocarti. Mumble.


Aiuto!_ Stefano Pastor
Confermo la mia primissima impressione, a caldo.
Questo racconto è un assoluto capolavoro. Suspance assolutamente piena, godibilissimo, fantasticamente cadenzato. Una vera perla, non che tu abbia bisogno di sentirtelo dire, ma veramente hai un'ottima penna. Ribadisco in pieno: Porca Miseria. Meraviglioso. Chapeau!

Invito a Cena_ Linda De Santi
Ciao Linda,
l'idea di fondo è geniale, il summit di Chef è estremamente divertente e mantiene alta l'attenzione. I dialoghi sono equilibrati e non si perde mai l'interesse per la storia. Molto godibile per i primi due terzi. Il finale è un po' scontato, sebbene nel corso del racconto i tre spunti progressivi siano stati rispettati a dovere. Forse ci voleva un po' di tempo in più perchè il finale mi sembra un po' "tirato là".. Bella prova, però!

Nebbia_Maurizio Bertino
In una edizione in cui il "fantastico" ha preso il sopravvento questo racconto controcorrente e pieno di realtà mi ha molto colpito. Bellissimo il passaggio in cui lo straniero da "ostile" diventa cicerone di quel tipo di cultura vernacolare che noi stiamo perdendo (scritto malissimo ma penso che si capisca cosa intendo). Bella prova!

Una Birra ghiacciata_ Andrea Partiti
Mi piace e non mi piace e ti spiego subito perché, il racconto gira intorno a lei, ma "lei" veramente cosa vuole dalla sua vita? essere trovata o sparire? Che il marito conosca l'amico? e l'amico quanto è amico? Amico da salvarla o amico-che-vorrei-amare, ma non lo so più fare?
Insomma mi è sembrato un po' sconclusionato e senza una vera idea di fondo. Nel complesso è scritto bene, scrivi bene, lo sai, non è che si possa dire il contrario, però in generale so che puoi fare di meglio, molto meglio ;)

L’Ultima Ragazza_Diego Martelli
Sceneggiatura possibile per un american horror movie di serie b. Tutto molto molto molto scontato.. Inizia il filone de "non so chi sono non mi ricordo" che è diventato un tormentone di questa edizione.. Non lo so, ho trovato tutto eccessivamente banale, anche il fatto che fosse una messa in scena, non so.. insomma un sequel mal riuscito dell'Enigmista.. andrà meglio la prossima volta.

Il Treno_ Isabella Valerio
Ben venuta a bordo!
Spesso viviseziono il primo racconto di un neofita, per il gusto di aiutarlo ad entrare nello spirito del gioco, stasera con te non lo farò per due motivi: 1. sto di corsa, 2. non c'è bisogno di vivisezionarlo perché si regge benissimo in piedi da solo! Brava, buona la tua prima prova, non ti addormentare sugli allori! L'unica parte che davvero è un po' triste al limite del patetico è la conclusione, con il banalissimo escamotage dell'anima volante che vede dall'alto.. insomma buonissima prova al 90%
Memoria_LordMax
Mi sa che stavolta avresti avuto bisogno di cinque minuti in più per rileggere e limare. Il racconto c'è, segue i passaggi, mi sfugge la bugia(quella della suora, il dottore vi spiegherà?) ma nel complesso fila. Però, non c'è pathos. I personaggi sono tutti un po' bidimensionali, nessuno è caratterizzato abbastanza da spiccare.. mah..

Incontri Indesiderati_Mario Pacchiarotti
Sono incredibilmente disgustata dall'incesto, ma per il resto il racconto fila anche se non ho capito da cosa avete evinto in molti che le persone tra loro dovessero conoscersi, ma non riconoscersi, il che ha reso 3-4 dei vostri racconti estremamente simili tra loro. Nel tuo caso, lo sai, scrivi strabene e quindi non ti si può dire nulla di male, però stavolta l'idea è un po' piattina..

Oscuro progetto_ Emiliano Maramonte
Mi sembra un po' sconclusionato. Intanto la traccia diceva che tra loro i personaggi non dovevano conoscersi, invece come nel racconto ambientato nel college americano degli horror movies in realtà i personaggi si conoscono tra loro, ma vabè ci passerei anche sopra se il racconto in sé avesse un minimo senso. fammi capire se ho capito: lei con la complicità del migliore amico di lui lo droga per cercare di riaverlo per sé, allora lui scoprendolo invece di mandarli a cagare entrambi e correre da un avvocato a fare interdire lei e denunciare lui per tentato omicidio si suicida, dopo aver mezzo ceduto alle avances di lei? siamo passati nel soft porn di seconda categoria?? Non so, non mi convince nulla di questo racconto e mi dispiace perchè la storia non regge proprio, ma invece è scritto bene!

Di Notte_Viviana Tenga
Mi viene difficile catalogare questo racconto che tocca le corde profonde della insoddisfazione personale e del rimanere legati nella propria prigione. Cosa spinge le due donne a veramente accettare l'invito della sconosciuta? chi è lei? cosa farei io se una signora X qualsiasi mi dicesse "domani a mezzanotte al posto Y"? Accetterei? Cosa mi fa schifo della mia vita, ma in fondo mi fa sentire abbastanza sicura con la sua sola presenza? Domande domande domande senza nessuna risposta. Ottimo, un racconto che fa pensare è un racconto ben riuscito.

Con grandissima fatica..
1. Aiuto!, di Stefano Pastor
2. Di notte, di Viviana Tenga
3. Nebbia, di Maurizio Bertino
4. Invito a cena, di Linda De Santi
5. Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti
6. Il treno, di Isabella Valerio
7. Una birra ghiacchiata, di Andrea Partiti
8. Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte
9. L’ultima ragazza, di Diego Martelli
10. Memoria, di LordMax
11. Una collina e uno scienziato, di Giuseppe Patti
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Stefano Pastor
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 25 luglio 2018, 21:34

Ecco anche la mia classifica.
Complimenti a tutti, non è stato facile compilarla. Sono tanti i racconti che meriterebbero un pari merito.

1) INVITO A CENA
2) INCONTRI INDESIDERATI
3) DI NOTTE
4) UNA BIRRA GHIACCIATA
5) NEBBIA
6) FOREVER YOUNG
7) IL TRENO
8) OSCURO PROGETTO
9) MEMORIA
10) L'ULTIMA RAGAZZA
11) UNA COLLINA E UNO SCIENZIATO

I commenti (in ordine sparso):

UNA COLLINA E UNO SCIENZIATO

Mi dispiace, ma il racconto proprio non funziona. A partire dai tempi verbali sbagliati e dalle frasi troppo lunghe, non sempre comprensibili. Ma è la storia che non ha molto senso, le azioni dei personaggi sono illogiche. Avevo sperato che almeno nel finale ci sarebbe stata una spiegazione in grado di giustificare queste scelte, ma la chiusura è stata ancor più deludente. Qual è il significato della storia? Proprio non l'ho capito.

INVITO A CENA

Storia affascinante, che coniuga perfettamente i tre indizi, tratta un argomento originale, diverte e infine stupisce. Grande cura nella stesura, preparazione, documentazione soprattutto, proprio come un pranzo cucinato a puntino. Davvero un ottimo risultato, considerando i tempi ristretti e tutte le limitazioni.

NEBBIA

La storia non è male, anche se l'aderenza al tema è lacunosa. Una volta finito resta però l'impressione che manchi qualcosa. Forse è il finale troppo affrettato. Interessante l'idea di base, quella che un profugo possa conoscere la nostra storia molto più di chi vive qui. Penso che ampliandolo un po' (nel finale) potrebbe venire molto meglio.

UNA BIRRA GHIACCIATA

Ottimi dialoghi, impostazione sbagliata. Ovvero, tutta la storia tende a una sorpresa finale, e soltanto a quello. La costruzione, che crea un'attesa, le sorprese che in realtà non lo sono, ogni battuta. Il finale non è purtroppo all'altezza e questo vanifica tutto il lavoro fatto. Non sto dicendo che sia brutto, però non giustifica tutta l'attesa. Il tema è rispettato, anche se gli ultimi due indizi sembrano incollati a forza.

L'ULTIMA RAGAZZA

Che sia voluto oppure no, che sia una parodia oppure no, resta purtroppo la continua sensazione di deja vu, difficile da cancellare. Ogni situazione e ogni scena è già stata vista, soprattutto in film di dubbio gusto. Uno slasher che prende in giro il genere, ricadendo però negli stessi archetipi, con un colpo di scena finale tipico degli stessi slasher. Resta comunque una storia scorrevole, di facile lettura.

IL TRENO

La storia non è male, personaggi ben caratterizzati e una situazione reale. Un problema all'apparenza serio diventa una quisquiglia di fronte a un problema ben più grave. Uno spaccato di vita. Qualche dubbio sulla presenza del terzo punto del tema, ma è il finale il punto più ostico. Io ne avrei fatto a meno. Che la storia finisca con la morte (ma allora come farebbe a raccontarla?) o con una esperienza extracorporea, se ne poteva comunque fare a meno.

MEMORIA

La storia funziona, con un finale che riesce a spiegare la situazione. I dialoghi un po' meno. Spesso girano a vuoto e si perdono in situazioni inutili (la puzzetta). Nel finale c'è un po' di confusione quando Bruno si presenta. La frase è strutturata male, probabilmente un refuso. La perdita della memoria a breve termine, comunque, non giustifica che tutti e quattro si "risveglino" ogni giorno nella stessa stanza chiusa, invece che nei propri letti.

FOREVER YOUNG

Un racconto con grandi potenzialità che non sono state sfruttate appieno. Gioca sull'ambiguità, con una prosa a tratti troppo ricca, si biforca nel finale con due possibili soluzioni. Ne privilegia una. Non tutto funziona, anche se i riferimenti sono accattivanti. Resta comunque un racconto più che sufficiente.

INCONTRI INDESIDERATI

Spumeggiante. Anche se l'inizio non è molto originale, l'ottima scrittura e lo stile allegro accendono l'interesse. Una lieve caduta quando il mistero viene risolto, e si rivela meno originale dal previsto, è riscattata dall'ultima micidiale battuta. Ho apprezzato tantissimo lo stile, che ha grandi potenzialità.

OSCURO PROGETTO

Il tema è rispettato interamente, ma la dinamica degli eventi non mi convince del tutto. Forse sarebbe stati necessario più caratteri, ma il dialogo tra i due personaggi è innaturale. Il finale migliora, ma non abbastanza da rendere credibile la storia. Come estremo tentativo di risolvere una frattura coniugale, è troppo macchinoso e poco pratico.

DI NOTTE

Ottimo l'inizio, riesci a creare un'autentica attesa, non del tutto convincente la chiusura. Il racconto è scritto bene e altrettanto ben calibrato. Il bisogno, però, di soddisfare tutti e tre i temi proposti ti porta a impoverire un po' il finale. La menzogna, che si poteva anche sfiorare di sfuggita, si trasforma nel tema portante del racconto. Ed ecco che qualcosa non funziona. Che una misteriosa donna riesca a farle andare a quell'insolito appuntamento, solo per dire loro che devono smettere di mentire non è del tutto logico, chiunque possa essere lei. Promosso, quindi, ma avrei preferito un altro finale.

Giuseppe Patti
Messaggi: 49

Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#8 » giovedì 26 luglio 2018, 14:49

Classifica:

1. Di notte, di Viviana Tenga
2. Aiuto!, di Stefano Pastor
3. Invito a cena, di Linda de Santi
4. Una birra ghiacciata, di Andrea Partiti
5. Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti
6. Memoria, di LordMax
7. Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte
8. Nebbia, di Maurizio Bertino
9. Il treno, di Isabella Valerio
10. L'ultima ragazza, di Diego Martelli
11. Forever Young, di Dand Elion

Commenti:

Di notte: Ciao,
il tuo racconto mi è piaciuto particolarmente, mi sono sentito immerso nella storia, riuscivo a vedere le due donne in quello strano luogo notturno un po' spaventate e un po' anche curiose. Ho apprezzato meno il fatto che non si sapesse chi, o cosa, le avesse portate lì, ma alla fine tutti i loro mali si sono risolti. È uno dei pochi racconti, con un lieto fine, che mi sia mai piaciuto.
In bocca al lupo!

Aiuto!: Ciao,
un racconto che mi ha lasciato senza parole. Stupefacente su ogni aspetto, e la tensione che sei riuscito a creare ha soltanto velocizzato la lettura, almeno per me. Un racconto comunque basato su un dialogo telefonico, dal quale i pezzi della storia si costruiscono fino al finale, un buon racconto.
In bocca al lupo!

Invito a cena: Ciao,
racconto geniale, bellissima l'idea di fondo e tutto, ed ero così immerso nella lettura che il finale mi ha stupito, all'inizio credevo fosse un incontro organizzato per fare una strage e non una selezione. Buono anche lo stile e i dialoghi, insomma un ottimo racconto gradevole da leggere, non c'ho trovato pecche.
In bocca al lupo!

Una birra ghiacciata:Ciao Andrea,
nonostante la difficoltà del creare un racconto formato esclusivamente da un dialogo, te la sei cavata abbastanza bene, me come ha detto Emiliano, anche a me è sembrato di stare leggendo una barzelletta, e non aver trovato motivo per cui ridere alla fine, un po' mi ha deluso. Ma ho comunque apprezzato il tuo testo, anche se mi aspettavo un finale più comico.
Complimenti e in bocca al lupo.

Incontri indesiderati: Ciao,
mi è piaciuto il tuo racconto, il presupposto da cui parte e come si evolve la storia. Mi ha un po' straniato il doppio registro, dialettale nei dialoghi e italiano nella narrazione, ma non più di tanto, credo sia stato comunque un modo per caratterizzare maggiormente il personaggio, come gli altri ognuno con la propria peculiarità. Che non fosse il marito lo avevo capito subito, sarebbe stato strano e banale se fosse stato davvero il marito.
In ogni caso, in bocca al lupo!

Memoria: Ciao LordMax,
la trama c'è, così anche la suspense nel scoprire se sono realmente malati o vittime rapite da chissà chi. Però una cosa non mi torna, nel finale, ovvero quando Bruno si ripresenta agli altri e indica Bruno dicendo che vuole scappare via. Forse è stato un errore in buona fede, ma mi aveva stranito non poco. Spero sia soltanto un errore causato dalla fretta, in caso contrario non ho ben carpito il succo del racconto.
In bocca al lupo!

Oscuro progetto: Ciao,
buono il racconto in tutto e per tutto. Non mi è piaciuto il personaggio dell'amico, da come è stato presentato nella storia sembrava dovesse fare molto di più, e invece niente. Forse sarebbe stato meglio non introdurre questo personaggio, rende la scena strana e senza un motivo, così anche la pistola.
In ogni caso, in bocca al lupo!

Nebbia: Ciao,
buon racconto in cui il nero parlava diverse lingue, ma non l'italiano, e cerca comunque di comunicare e farsi capire, anche quando dà lezioni di storia italiana all'italiano ignaro di ciò che era successo. Buono il cliché del nero con le infradito, anche se forse è stato un po' forzato in questo contesto, la montagna. Senza pecche invece i dialoghi, che danno la perfetta sfumatura aggiuntiva dei due personaggi.

Il treno: Ciao,
non ho ben capito cosa volessi trasmettere con questo racconto, basato su una serie di sventure quotidiane, con poi la morte della protagonista, e non me la sento di ipotizzare un messaggio più o meno plausibile. È comunque un racconto scritto bene, scorrevole nella lettura, ma che purtroppo non mi ha lasciato nulla una volta finito.
In ogni caso, in bocca al lupo!

L'ultima ragazza: Ciao!
Non so davvero come commentarlo, visionarlo: testo parodia o abbastanza serio? Troppi gli sbalzi tra il prendersi sul serio e il parodiare sul genere stesso. Ammetto che non conosco il genere horror, o gli slasher movie su cui andrò a informarmi un po', però ho trovato il racconto e tutta la trama leggermente noiosa, come un qualcosa di già visto e non poche volte.

Forever Young: Ciao,
tralasciando gli errori sparsi qua e là, causati dal non aver avuto tempo di rileggere, la storia mi sembra funzioni, tranne che nel finale. Non so, ma è come se mancasse qualcosa, forse giusto una parola in più o una frase per far capire meglio al lettore cosa sia successo. Forse ho fatto fatica a capire, proprio perché non conosco Young Signorino, ma, come ti hanno già fatto notare, quel "sentirebbe" fa molto confondere, anche perché poi con "lui adesso, la sa la verità" il lettore si ritrova a rileggere più e più volte la frase senza comunque riuscire a capire realmente cosa fosse accaduto e può soltanto ipotizzare.
In ogni caso, in bocca al lupo!

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diego.martelli
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#9 » giovedì 26 luglio 2018, 19:42

Ecco classifica e recensioni. Grazie a tutti i partecipanti!

1. Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti
2. Invito a cena, di Linda De Santi
3. Di notte, di Viviana Tenga
4. Aiuto!, di Stefano Pastor
5. Memoria, di LordMax
6. Una birra ghiacciata, di Andrea Partiti
7. Nebbia, di Maurizio Bertino
8. Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte
9. Forever Young, di Dand Elion
10. Una collina e uno scienziato, di Giuseppe Patti
11. Il treno, di Isabella Valerio

Una collina e uno scienziato, di Giuseppe Patti
Lo stile della prosa non mi dispiace, ma sono rimasto un po' confuso dalla sequenza degli eventi. I personaggi e la situazione mi hanno dato l'impressione che dietro a tutto ci fossero, o ci dovesse essere, delle metafore che tuttavia non ho saputo cogliere; e non ho compreso bene nemmeno lo scopo della soluzione finale.

Aiuto!, di Stefano Pastor
Scritto benissimo, non ho appunti da fare se non che ho apprezzato molto il racconto malgrado l'uso dei soli dialoghi, che di solito mi indispone. L'occhio di bue puntato sulle emozioni della telefonista ha funzionato perfettamente, e malgrado mi abbia personalmente commosso poco, credo che sia stato una scelta vincente all'interno del racconto.

Invito a cena, di Linda De Santi, ore 00.57 6639 caratteri
Magico e fantastico, si legge con grande facilità e soddisfazione. La parte iniziale espositiva è un po' lunga e non contiene elementi significativi per la trama se non il ripetere il dettaglio relativo a maghi e prestigiatori, significativo nel finale; ma è accompagnata da numerose trovate e citazioni godibilissime, che alleggeriscono e rendono scorrevole il tutto. Ottimo!


Nebbia, di Maurizio Bertino
Piacevole il quadretto di bella umanità rappresentato, e la prosa scorre facilmente. Credo che il pregio del racconto stia tutto nella poesia degli eventi, nella diffidenza che diviene ammirazione nel protagonista e di riflesso nel lettore. Credo manchi però qualcosa, forse una maggiore ricerca di immagini e suoni che rendano ancora più potente la poesia evocata, o forse una trovata che legasse maggiormente il protagonista alla ricerca dell'altro.


Una birra ghiacciata, di Andrea Partiti
La vicenda contiene, credo, troppo "movimento" perché sia agevole renderla con i soli dialoghi; comprendo però che una volta scelta una direzione stilistica sia difficile nel tempo a disposizione cambiarla con un buon effetto. L'intreccio è gradevole, ma non ho compreso bene gli intenti della donna e del suo amico; altresì l'aderenza al tema proposto qua e là vacilla (per dire, il luogo non è sconosciuto a uno dei due).

Il treno, di Isabella Valerio
Credo che molto potrebbe essere guadagnato con relativo poco sforzo puntando con decisione su una revisione più decisa della struttura delle frasi. Faccio un esempio, ma ce ne sono molti:
"Questi studenti che fanno tardi la sera, non vogliono alzarsi la mattina e arrivano sempre all’ultimo minuto. Dicevano i suoi occhi stanchi di notti sveglio a pensare a come tirare le somme per la fine del mese."
Il punto dopo "minuto" impedisce alla frase successiva di divenire la subordinata della prima; tuttavia, se la cosa fosse stata gestita con una virgola, e il passaggio precedente fra virgolette, comunque il periodo risulterebbe un po' lungo e pesante.
Credo che la cosa sia stata causata anche dai forti vincoli di tempo del contest: probabilmente a riletture successive ti saresti resa conto di "perdere il fiato" in alcuni passaggi e avresti cercato soluzioni migliori.
Al di là di questa nota strettamente tecnica, il racconto ha il difetto di perdersi un po' per strada: mi aspettavo francamente che in seguito all'incidente ci sarebbe stato un epilogo della questione con il controllore, ma così non è stato, e anche gli altri personaggi tratteggiati nella parte iniziale non hanno avuto alcun ruolo nel concludersi della storia.

Memoria, di LordMax
Dialoghi su dialoghi anche per te! :) Ma sono venuti ottimamente; la parte iniziale del racconto è leggera e divertente, e ci conduce alla scoperta dei vari personaggi in modo graduale e del tutto gradevole. Quello che personalmente mi ha disturbato del racconto è che il finale perde la leggerezza e le "trovate" iniziali per una chiusura più verso il drammatico che verso il comico e il leggero; credevo che quanto costruito all'inizio venisse impiegato di più alla fine.

Forever Young, di Dand Elion
Purtroppo non ho colto in nessun modo il riferimento a Young Signorino se non tramite i commenti. Ho apprezzato l'atmosfera e il ritmo del racconto ma non molto la catena degli eventi in sé, che ho trovato un po' confuso: forse si poteva trovare il modo di rendere la sequenza di eventi più esplicita (o forse no, per via delle altre scelte relative al ritmo e allo stile del racconto).

Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti
Molto bello, scorrevole, divertente, e aderente al tema proposto! Non ho grossi appunti da muovere, anche a seconda e terza rilettura non mi viene in mente nulla da segnalare: impegnandomi, mi viene da dire che non trovo l'uso caratterizzante della parlata romana di uno dei personaggi come particolarmente necessario, e in alcuni tratti ciò appesantisce il testo altrimenti scorrevolissimo.

Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte
Il racconto è scritto molto bene ma non riesco a trovare alcuna empatia con i protagonisti: i dialoghi mi sembrano in qualche modo forzati, e tutta la scena ha un che di "asettico" e astratto che mi ha reso molto difficile comprendere cosa stesse accadendo davvero, come se ci fossero dei sottotesti che non sono in grado di cogliere.

Di notte, di Viviana Tenga
Malgrado non sia in alcun modo spiegato chi sia la "deus ex machina" che rimette le protagoniste sulla strada dell'autodeterminazione e della sincerità ho apprezzato moltissimo il racconto, che è scorrevole, che rispetta benissimo i temi proposti e le cui protagoniste sono facili da prendere in simpatia. La seconda parte espositiva della storia di Mirella mi pare meno riuscita della prima, ma è del tutto coerente con il resto dell'impianto. In generale credo sia un'ottima prova.

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Peter7413
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#10 » giovedì 26 luglio 2018, 21:32

Scusate per il ritardo e per non essere riuscito a postare regolarmente nel corso dei dieci giorni i commenti in modo da poterne discorrere. Ad agosto cercherò di fare meglio...

1) Aiuto!, di Stefano Pastor
No words, complimenti. Solo dialoghi, gestiti benissimo, tensione costante, ribaltamento, messaggio sociale, temi rispettati, cosa chiedere di più? Sei in una forma grandiosa, Stefano, e questo racconto lo dimostra in pieno. L'edizione era davvero ostica, ma tu sei riuscito a domarla e a indirizzare il racconto esattamente dove hai voluto. Bravo bravo bravo.
2) Di notte, di Viviana Tenga
Bello, mi è piaciuto. Vero, l'elemento "magico" giunge senza alcuna spiegazione, quasi gratuito, ma in questo caso non mi importa perché le tue protaginiste sono VIVE, ben caratterizzate, reali. Insomma, ci si empatizza. E poi l'alchimia, sei riuscita a mescolare il tutto dosando al meglio. Certo, si può senz'altro revisionare, ma bebe così.
3) Invito a cena, di Linda De Santi
Senz'altro da sistemare, ma il racconto è ben congegnato e, soprattutto, divertente. Ho avuto la sensazione di una prima parte sproporzionata rispetto a quanto segue, ma l'inventiva con cui l'hai "farcita" addolcisce il tutto e non amplifica il problema. Forse una maggiore definizione nel finale non gli farebbe male, sarebbe carino avere qualche indicazione sul perché di una morte così coreografica e sulla motivazione che ha portato il diavolo a pensare che l'ultimo ad alzarsi dal tavolo fosse anche il più bravo oltre che il più furbo. In definitiva, un lavoro piacevole e ben scritto.
4) Forever Young, di Dand Elion
In seconda lettura ho apprezzato molto di più, anche se il finale no, non riesco ad apprezzarlo perché incapace io di cogliere tutti i riferimenti e quindi i collegamenti. Senza quel finale l'avrei considerato molto buono, ma devo togliere qualche puntino di apprezzamento proprio per la sua destabilizzante, per me, presenza. Scritto bene, molto bene.
5) Incontri indesiderati, di Mario Pacchiarotti
Non mi piace il variare tra voce narrante e romanesco, anche perché il dialetto è così poco caratterizzante il racconto che avresti potuto tranquillamente byepassarlo. Bello il riferirti ai personaggi per caratteristiche fisiche e molto fluido il narrato, tanto che riesci a non fare pesare la presenza di così tanti e diversi attori. Bello il finale. Racconto più che godibile, insomma.
6) Una birra ghiacciata, di Andrea Partiti
Molto godibile, ben ritmato nei suoi costanti botta e risposta. Tende però a perdersi strada facendo, ad andare un pelo in testacoda e a concludere in un finale che, personalmente, non mi ha soddisfatto in pieno, può non avendolo disprezzato. La sensazione in corso di lettura è stata proprio quella che tu stessi tergiversando e la cosa non è un male, se non portato all'eccesso. Un buon testo che però richiede una sistematina.
7) L’ultima ragazza, di Diego Martelli
Non si capisce il perché del tutto e forse è proprio qui il problema. Che sia un cliché, poco importa, tutti scriviamo qualcosa di già scritto, ma la differenza sta nel come, nella strategia che decidiamo di seguire. Qui manca l'approfondimento del contesto, cosa che potevi inserire durante la fuga della ragazza seminando qua e là elementi che potessero aiutare il lettore a dipingersi un quadro generale che desse una personalità al tutto. Invece ti sei "adagiato" sul primo livello, quello dell'azione nuda e cruda lungo un corridoio dritto dritto che sul finale non stende. Un esercizio di scrittura in qui dimostra una volta di più la tua grande abilità, ma si sente la mancanza di un quid che lo porti a essere qualcosa di imprescindibile.
8) Oscuro progetto, di Emiliano Maramonte
In effetti la figura dell'amico rimane decisamente esterna al tutto, senza una funzione precisa. Doveva essere una minaccia esterna, ma non gli lasci il tempo di esprimersi nella scena che già tronchi con la rivelazione. Il gioco è carino e riuscito nella prima parte, ma poi fatica, va in testacoda, si risolve troppo in fretta. Sicuramente da revisionare per trarne il massimo. Sulla scrittura, nulla da dire.
9) Memoria, di LordMax
Perché quattro personaggi? Tre potevano essere sufficienti e forse anche due. Quattro invece sono troppi e con l'aggravante di oresentarli in un botto solo proprio all'inizio di un racconto breve. Risultato? Empatia zero perché non hai il tempo e lo spazio materiale per rappresentarli e delinearli con in più l'aggravante che tutte le linee di dialogo del quarto personaggio potevano darti spazio di manovra ben maggiore per il contesto. Non è scritto male, ma ti sei complicato la vita in partenza e da li in poi è stata una rincorsa che ti ha via via penalizzato sempre più.
10) Il treno, di Isabella Valerio
Hai scelto una delle edizioni più difficili per entrare nel mondo di MC, lode al coraggio! Cosa posso desumere dopo averti letta per la prima volta? Che ci sai fare. Buona scrittura, facilità nell'attrarre il lettore. Però le specifiche erano incasinate e si vede in tutto il racconto che, per forza di cose, non semina bene, sembra andare in una direzione per poi deragliare come il treno stesso verso una conclusione facile che, sia chiaro, comprendo appieno perché già avevi a che fare con il limite di tempo e di caratteri, se poi si aggiunge anche il fatto di non sapere fino all'ultimo dove il tema avrebbe virato... Quindi ti aspetto alla prossima, con un'edizione più classica e la possibilità di strutturare fin da subito il racconto nel suo complesso.
11) Una collina e uno scienziato, di Giuseppe Patti
Poco da dire se non che è evidente quanto tu abbia cercato di mantenerti nelle specifiche venendo però divorato dal tutto. Il testo è confuso, ci sono svariati refusi, la conclusione giunge affrettata dopo una preparazione lunga e lenta. Poco male, hai passato una serata a scrivere e questo è già un bene, ma di sicuro questo non sei tu, so come scrivi e confermo che non lo sei. Esercizio in vista dei prossimi racconti, sperando di ribeccarci nell'arena anche ad agosto (io ci sarò senz'altro).

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Gennibo
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#11 » giovedì 26 luglio 2018, 23:09

1 Aiuto
2 Di notte
3 Una birra ghiacciata
4 Invito a cena
5 Forever young
6 Nebbia
7 Incontri indesiderati
8 Memoria
9 L’ultima ragazza
10 Oscuro progetto
11 Una collina e uno scienziato


Aiuto! Ciao Stefano, la tua storia mi ha catturata dalla prima riga, scritto molto bene. Ritmo serrato. Mi è piaciuto il modo in cui, con il poco tempo a disposizione, hai saputo gestire la trama, dando le informazioni un po’ alla volta, lasciando al lettore, a volte confuso, il compito di districare la storia. Il finale porta a galla diverse tematiche interessanti, come la legittima difesa e il bisogno dell’operatrice di aiutare il suo interlocutore prima ancora che avesse chiaro cosa stesse succedendo, con le relative conseguenze. Bravissimo Stefano.

Di Notte Ciao Viviana, racconto ben strutturato con i flash back per chiarire la storia e le motivazioni delle due protagoniste. Da leggere con calma per non perdere le informazioni che portano alla comprensione del finale. Qualche sbavatura nello scritto ma visto il tempo dato, più che comprensibile.
Molto brava Viviana.

Una birra ghiacciata Ciao Andrea, mi è piaciuta la scelta del solo dialogo, io adoro i dialoghi, anche se come gli altri sono inciampata in un paio di punti. Alla prima lettura l’ultima frase mi ha fatto pensare che la moglie, come favore, avesse chiesto all’amico di avvelenare il marito con la birra, ma rileggendo ho notato che anche l’amico ha bevuto la stessa birra e quindi la mia idea non stava in piedi. Molto godibile la storia e scritta molto bene.


Invito a cena
Mi è piaciuto moltissimo come sei riuscita a gestire una storia così complicata, in effetti ho dovuto leggerla più volte e ogni volta l’ho apprezzata di più.
A volte m’è sembrato che ci fosse un esagerazione nel virtuosismo delle citazioni. Ma alla fine tutto quadra, anche l’idea di questo cuoco che essendo all’inferno gli è concessa una possibilità, ma a ogni pasto invece di cucinare potrebbe finire mangiato, una sorta di spada di Damocle pronta a colpire. Molto brava.


Forever young
Racconto interessante. All’inizio non mi era chiaro in quanti fossero appesi alla parete, ho immaginato fosse uno solo che parlava con sé stesso e gli dava fastidio la sua voce, poi ho capito. Anche alla fine ho avuto un dubbio, quando dici: “le scarpe infangate, le mani sbucciate, i capelli sozzi…” in prima la frase finale mi fa capire che lui è davvero in quello stato e che è la prova che non è stato un sogno o un’allucinazione, o almeno io l’ho interpretata così.
Mi sono piaciute molto le descrizioni dei personaggi, ad esempio “Non dice frasi di senso compiuto, ma ripete parole a caso.” Rende perfettamente l’idea. Invece questa frase: “Mentre rimugina sull’enorme cazzata che aveva appena realizzato di aver fatto”, andrebbe ridotta di un terzo. Ma visto il tempo che ci hai messo è più che comprensibile.
Insomma, bravissima!


Nebbia Racconto carino, come il rovescio del paradigma con il nero che conosce diverse lingue, al contrario dell’italiano che ne conosce solo una, ed è il nero che spiega la storia del posto all’indigeno. Mi sono piaciuti i dialoghi. Nel finale mi aspettavo che il nero dicesse di frequentare ingegneria, e che il protagonista fosse tornitore. Ma come lo hai scritto tu in effetti risulta più credibile.

Incontri indesiderati
Anche questo un racconto interessante soprattutto per l’enigma da risolvere, anche se un po’ forzata la parlata di lei così anche i due che mentre stanno per affogare fanno l’amore e lui solo viene, ma ci sta, visti i tempi stretti per produrre un buono scritto. Mi sono piaciute le caratterizzazioni e moltissimo il finale che lascia spiazzati. Comunque, molto bravo a gestire il tutto in così poco tempo.

Memoria
Scritto bene, a parte qualche particolare, comprensibile visto il poco tempo a disposizione. A me è piaciuto il senso spiazzante di claustrofobia, di stare in un posto chiuso senza un’idea chiara di cosa stia succedendo, il tutto enfatizzato dall’odore, insopportabile come la loro situazione, tutte cose da cui non si può fuggire, e la suora che li condisce via fa capire ancora meglio la storia. Al contrario di altri racconti che ho letto in questo contesto, non ho avuto problemi a comprendere lo svolgimento della storia.
Il finale serve giusto per chiarire il tutto.
Trovo lo scritto più che buono.


L’ultima ragazza Mi è piaciuto molto il ritmo, e se anche è roba già stata scritta, cosa che io non ho notato perché non leggo di horror, direi che funziona. Non posso dire che mi sia piaciuto, ma perché non amo il genere. Per me è scritto più che bene.

Oscuro progetto
Ciao Emiliano, hai iniziato bene con i dialoghi. Avrei preferito fossero meno commentati, tipo: «Stavo scherzando!» lo rassicurò lei, sorridendo. E due righe dopo:
«Non ti preoccupare» lo rassicurò ancora. «Ne usciremo. Decido io, lascia fare a me, e tutto andrà bene.»
E ancora: «Dillo e sarà tutto okay» lo incalzò Carol.
«Ti amo» le scandì lui… E così via.
Preferisco quando non commenti tipo:
«Non mi piace questa storia.» Benjamin si voltò verso il vetro è prese a colpirlo con i pugni…
Non intendo che non vanno commentati mai, ma neppure troppo. A parte questo, ho preferito lo stile alla storia, che ho trovato forzata, mi sono piaciute le ultime battute finali, ma più per come sono state scritte, che per la giusta chiusura di questo racconto.



Una collina e uno scienziato
Confusione di tempi verbali, confusione di soggetti, ho trovato molto difficile seguire la storia, ad esempio: Non parlammo per i primi, i primi, senza alcun orologio è stato difficile capire che ora fosse… l’ho riletto più volte per dare un senso alla storia, e il finale non l’ho capito. Anche il cambio di scena, quando si trova catapultato in un altro posto, così, senza una ragione apparente; questo stacco immotivato mi impedisce di farmi un’idea, meglio se sbagliata, che tu potresti poi correggere sul finale.
Ma visti i tempi stretti non ti preoccupare, capisco la difficoltà.

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Linda De Santi
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#12 » giovedì 26 luglio 2018, 23:11

Eccomi con la classifica! Complimenti a tutti per esservi confrontati con quest’edizione difficilissima. Devo dirlo, scrivere con simili paletti ci fa “performare” peggio in termini di struttura dei racconti, ma ci fa tirare fuori idee decisamente più pazze e stravaganti! L’originalità dei racconti questa volta è stata al top.
Bravi tutti e in bocca al lupo :)

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I commenti in ordine sparso:


Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti

Ciao Giuseppe!
Mi accodo a chi ti ha già fatto notare la confusione dei tempi verbali e le frasi poco scorrevoli (alcune parole mi sa che ti sono anche rimaste nella tastiera).
La storia mi lascia perplessa in più punti: il protagonista viene teletrasportato in un’altra dimensione e poi si sveglia nel laboratorio di uno scienziato che lo ha coinvolto in un esperimento. Perché succede? Qual era lo scopo dell’esperimento? Non serve una spiegazione dettagliata, ma metterei comunque una motivazione più forte, qualcosa che non sappia di “dovevo chiudere il racconto in qualche modo” :)
Comunque la storia non è, di per sé, la parte più critica del racconto: lo è invece la struttura, dalla voce narrante alla costruzione delle scene.
Nella prima parte il protagonista fa una descrizione minuziosa di quello che ha fatto la mattina in cui inizia la vicenda che lo vede coinvolto, mentre nel finale descrive la morte di quattro persone in pochissime righe. Proverei a riscrivere la storia bilanciando meglio le due parti, dando il giusto spazio alla scena centrale e finale che sono quelle che soffrono di più dello spazio ridotto.
In generale, inoltre, la narrazione manca di uniformità. Ad esempio, il racconto inizia con “accanto una comunissima collina, è avvenuta una vicenda alquanto strana e bizzarra”, ma più che strana a bizzarra il protagonista avrebbe ragione di definirla orribile, visto che lui che la racconta finisce per uccidere due persone (di cui uno è un bambino). Probabilmente ti è mancato il tempo per rileggere quello che avevi scritto nelle prime due parti e dare al racconto omogeneità e coerenza (normale, visto che avevamo solo 45 minuti per scrivere l’ultima parte e rivedere le due parti precedentemente scritte).
Insomma, un lavoro che può decisamente rendere meglio in una forma più estesa e riscritta senza la pressione dei tre temi dati a orari differenti. Alla prossima! :)

Aiuto! Di Stefano Pastor

Ciao Stefano!
Bel racconto, scritto ottimamente e capace di tenere sul filo della tensione fino all’ultimo istante.
Assolutamente niente da dire sulla narrazione sulla trama, che, per quanto faccia presagire quasi da subito un rovesciamento della situazione, è gestita benissimo e ha un finale che arriva inaspettato.
Non sono del tutto sicura di aver individuato il secondo tema dell’edizione: dovrebbe esserci una violazione delle regole, ma non la trovo (a meno che la temporanea interruzione di Paola del contatto con il ragazzo non debba essere interpretato come una trasgressione delle regole del rapporto tra i due).
Comunque è un ottimo racconto. Alla prossima!

Incontri Indesiderati di Mario Pacchiarotti


Ciao Mario!
Bella storia, davvero ben gestita nonostante la sua genesi che immagino inevitabilmente complessa (come per tutti noi qui :D).
Strana la scelta di inserire due linguaggi per lo stesso personaggio: la voce narrante è in italiano, ma quando si esprime con il discorso diretto usa il dialetto. Mi ha un po’ confuso le idee.
Ho difficoltà a individuare la bugia, terzo e ultimo tema dell’edizione.
In ogni caso, si tratta di un racconto davvero ben scritto, con un finale che mi è piaciuto molto. Alla prossima!

Una birra ghiacciata di Andrea Partiti

Ciao Andrea!
Sui racconti di soli dialoghi ormai hai consolidato una tecnica forte. Mi è piaciuto il susseguirsi di botta e risposta e il tono vagamente surreale della storia, anche se in alcuni ho perso un po’ il filo (forse è inevitabile, con sequenze di dialogo così lungo). Non sempre l’aderenza al tema è centratissima: all’inizio c’è una sola persona che si trova in un luogo sconosciuto (l’altro è uno sconosciuto ma si trova in un luogo che gli è familiare), e volendo la bugia c’è fin dall’inizio e non solo nella parte finale. Sono comunque sottigliezze, il racconto è senz’altro molto molto buono. Alla prossima!

Di Notte di Viviana Tenga

Ciao Viviana!
Le tue storie le sento, per ragioni personali, sempre molto vicine a me :) Mi piace molto il modo in cui racconti le vite quotidiane delle persone, l’irruzione dello straordinario nella normalità e nella routine.
A una prima lettura ho fatto un po’ fatica a inquadrare le due storie (ma va detto che ho letto dal cellulare e sotto il sole :D), alla seconda rilettura invece mi è apparso tutto chiaro, anche se un po’ di confusione tra i vari punti di vista c’è (soprattutto nel dialogo finale con la donna misteriosa).
Scrittura nitida e scorrevole come sempre, temi a mio parere rispettati in pieno. Molto bene!

Nebbia di Peter7413


Ciao Maurizio! Non ho molto da dirti che non sia già stato detto da altri partecipanti: i temi dell’edizione sono appena sfiorati e non hanno un reale impatto sullo svolgersi della vicenda. Peccato, perché il tuo racconto mi è piaciuto molto: affronti un tema di grandissima attualità senza mettere in mezzo tragicità o retorica come fanno tanti, ma raccontando invece un incontro tra un migrante e un italiano sullo sfondo di uno scenario in cui in passato si è combattuta una battaglia tra razzisti e antirazzisti (il passato di cui nessuno si ricorda, o a cui nessuno dà peso). Ho però l’impressione che il tutto risulti, in qualche modo, un po’ fine a sé stesso: come già detto da Mario, vanno spinti ulteriormente i temi legati all’incontro con la diversità e alla riflessione che questa innesca.
Nel finale mi sembra difficile che il nero, con il suo italiano stentato, riesca a raccontare di partigiani, di tedeschi, di asserragliamenti e di attacchi in montagna: è una storia che richiede una terminologia piuttosto specifica.
Insomma, un buon racconto con qualche imperfezione e che purtroppo ha poca aderenza ai temi, ma l’ho apprezzato per tanti motivi. Se ne scriverai una nuova versione, non vedo l’ora di leggerla!

L’ultima ragazza di Diego Martelli

Ciao Diego!
L’ambientazione horror è un escamotage efficace per mettere insieme persone sconosciute in un posto sconosciuto. Nel tuo racconto c’è anche la parodia di tutta una serie di luoghi comuni del genere che ho molto apprezzato (mi ha ricordato un film che mi ha divertito un sacco, “Cabin in the wood”, che dà forma concreta a questo tipo di umorismo :)).
Il racconto mi piace, ma più per lo stile e il ritmo che per la storia in sé.
La vicenda, nonostante la parodia dei cliché, è comunque abbastanza tipica e il ribaltamento finale non mi ha sorpreso.
Ho l’impressione che ci sia anche un problema con il punto di vista: all’inizio è quello di Gwendaline, mentre nei paragrafi successivi si sposta verso un narratore onnisciente che sembra quasi seguire dall’alto gli spostamenti dei personaggi.
Nel complesso, un buon racconto che però non mi ha convinto del tutto. Alla prossima!

Oscuro Progetto di Emiliano Maramonte

Ciao Emiliano!
Inizio con il dire che, se anche non avessi saputo che questo racconto è stato scritto in tre parti in base a direttive che venivano date sul momento, lo avrei intuito da sola ;)
Nella prima parte ci sono due personaggi che non si conoscono in un posto sconosciuto, lei decide le regole, lui ne vìola una e chiede all’altra se ha intenzione di ucciderlo. Perché lo fa? Che motivi gli ha dato lei per fargli credere che voglia ucciderlo? Insomma, sembra un po’ una situazione montata preliminarmente per far succedere, nel seguito, qualcosa che l’autore ancora non ha pianificato (so bene che non poteva essere che così, ma parte della sfida consisteva anche nel dare uniformità e coerenza al tutto una volta scoperti tutti i temi :)).
Il seguito procede in maniera un po’ traballante. Loro sono in realtà marito e moglie, è lei ad aver architettato tutto, fa irruzione un uomo misterioso che si rivela essere il migliore amico del protagonista, alla fine lui se ne va e la moglie lo implora di non farlo, come se sapesse che non lo vedrà mai più. Ma com’è possibile che sia così? Se sono marito e moglie dovranno comunque rivedersi a casa (anche solo per il fatto che lui ci andrà per riprendersi le sue cose poi andarsene). Sarebbe stato interessante chiudere con un riferimento al fatto che lui se ne va per tornarsene a casa, e realizzasse che lei e la sua follia lo raggiungeranno anche lì ;)
E’ comunque un racconto molto interessante e pieno di scene molto incisive (ad esempio l’abbraccio di Carol in cui il protagonista è costretto a rifugiarsi perché ha una pistola puntata contro: bellissimo!). Proverei a lavorarci su cercando di dare maggiore uniformità alle varie parti, magari disseminando indizi nella prima parte e facendo ripensare il protagonista, con orrore, alle “falsità” della moglie nella seconda.
Alla prossima! :)

Forever Young di Dand Elion 


Ciao Dand Elion! 
Bel racconto, scritto con uno stile scorrevole ed elegante (ma per questo ormai sei una garanzia! :)). 
Ho riconosciuto al volo Young Signorino perché, spinta dalla curiosità (visto che tutti ne parlavano) ho visto un pezzo di un suo video. Per chi non ha presente il soggetto, però, il racconto rischia di risultare un po' criptico. 
Un po' come è risultato criptico a me il finale: mi sono persa i riferimenti e non ho capito granché. 
Ho comunque apprezzato molto l'idea, il modo in cui hai sviluppato i tre temi e il tuo stile, come sempre molto bello. 
Alla prossima! :)

Il treno di Gennibo 


Ciao e benvenuta Gennibo! :) Racconto ben scritto, che mi ha preso molto fino a più di tre quarti. Il finale, purtroppo, mi pare che non si leghi moltissimo alle prime due parti e non sono riuscita ad apprezzarlo molto.
Il modo di esprimersi del controllore è un po' stereotipato, considerando quante volte al giorno i controllori si trovano davanti a persone senza biglietto, non penso abbiano la forza di trattare male tutti in questo modo ;)
In ogni caso, per essere al tuo esordio e per aver fronteggiato un'edizione così complessa in questo modo, non posso che farti i complimenti!
Spero di rileggerti presto :)

Memoria di Massimiliano Enrico 


Ciao Massimiliano! L'idea di base mi piace moltissimo, ma la realizzazione dell'opera non è riuscita meglio. Forse quattro personaggi sono difficili da gestire in un racconto fatto quasi esclusivamente di dialoghi, o forse, semplicemente, è mancato un po' di spazio per sviluppare meglio il contesto. 
La storia l'ho letta con piacere, ma alla fine non mi ha entusiasmato particolarmente. 
Mi piacerebbe leggerne una versione più estesa in cui personaggi e contesto emergono meglio. 
Alla prossima! 

La classifica:

1. Di Notte di Viviana Tenga
2. Aiuto! di Stefano Pastor
3. Incontri Indesiderai di Mario Pacchiarotti
4. Una birra ghiacciata di Andrea Partiti
5. Nebbia di Peter 7413
6. Oscuro Progetto di Emiliano Maramonte
7. L’ultima ragazza di Diego Martelli
8. Forever Young di Dand Elion
9. Il treno di Gennibo
10. Memoria di Massimiliano Enrico
11. Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti

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lordmax
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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#13 » venerdì 27 luglio 2018, 0:00

Bellissima sfida, molto difficile e interessante.

Devo ammettere che ho trovato più di un racconto a pari merito con altri e alla fine ho scelto di valutarli dando molta importanza al raggiungimento dei vari punti della sfida, questo forse ha penalizzato qualcuno più di quanto meritasse ma la natura della sfida era anche questo.


[list=]AIUTO! di Stefano Pastor
Di Notte di Viviana Tenga
Incontri Indesiderati di Mario Pacchiarotti - 7 punti 4 per la storia e 3 per la sfida
Una birra ghiacciata di Andrea Partiti
Forever Young di DandElion
Invito a cena di Linda De Santi
L'ultima ragazza di Diego Martelli
Il treno di Gennibo
Oscuro progetto di Emiliano Maramonte
Nebbia di Maurizio Bertino
Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti[/list]


Una collina e uno scienziato di Giuseppe Patti
Ciao e benvenuto.
Io di norma leggo i racconti e scrivo i commenti senza leggere i commenti degli altri e in genere cerco di essere molto diretto e non perdermi in convoluzioni... come sto facendo adesso.
Ecco, lo sto facendo perché non so bene da dove partire.
Parto dall'alto quindi, dalla trama. L'idea c'è. In alcuni aspetti mi ha ricordato Gantz, un manga di qualche anno fa. Anche l'avanzamento della storia, nella sua forma di base è presente. Solo che poi finisce lì.
Hai scelto come voce narrante la prima persona però, per il tipo di racconto, il passato non è ideale, sarebbe stato meglio, per creare tensione e aspettativa, il presente. In questo modo invece sappiamo già che il protagonista sopravvive.
Tralasciando gli errori e i refusi che ti faranno notare tutti e sono comunque il problema minore, hai messo troppe cose al fuoco senza dar loro la giusta profondità.
Non mettere alcun indizio sul perché siano lì poteva andare benissimo ma mancano le interazioni sociali che portano alle varie situazioni. Mentre la morte dell'anziano dava speranza di essere davanti a un signore delle mosche la scena successiva in cui il 'capo' inizia a uccidere è priva di motivazione, gratuita. Anche la morte del bambino è senza senso, liquidata in una mezza frase.
Direi che andrebbe ripreso e espanso in modo da inserire tutti gli elementi di interazione sociale che potrebbero realmente renderlo un racconto interessante.


AIUTO! di Stefano Pastor
Funziona.
Ma proprio bene.
Non c'è molto altro da dire quindi il resto è solo chiacchiere e distintivo.
Lunghezza perfetta per il racconto che potresti addirittura ridurre ulteriormente senza perdere nulla. Gestione della struttura e delle emozioni ottime e i tempi sono calibrati molto bene. Anche l'inversione finale, che ci si aspettava, è ottima e rende il racconto ancora più gustoso. Alcuni passaggi ricordano la struttura di Carver nella gestione dei dialoghi. Il tema è centrato senza difficoltà. Uno dei migliori racconti degli ultimi tempi.


Invito a cena di Linda De Santi
Diabolicamente faustiano.
Molto bella l'idea, molto bella, mi ricorda un vecchio manga in cui i protagonisti devono scontrarsi continuamente con gruppi di demoni. Allo stesso modo il crescendo delle cene letterarie porta allo scontro fra grandi chef. Potrebbe essere una bella partita al Barone di Münchausen.
La struttura è buona mentre i tempi di gestione lo sono un po' meno ma ci può stare, si possono aggiustare con grande facilità.
Avrei preferito più scambi fra gli chef per poterli distinguere e inquadrare.
La seconda parte trasforma completamente il racconto da una ipotesi iniziale di un murder party a una cena horror magica con ospite demoniaco e anche l'inversione finale non è male, non inaspettata ma è giusto che sia cosi.
Ho avuto qualche problema con i nomi degli chef che almeno in un caso mi sembrano invertiti e trovo poco azzeccato il primo punto della sfida, gli chef si conosco, magari solo per fama ma si conoscono e, anche se solo parzialmente, conoscono il luogo in cui si trovano. Ben azzeccati gli altri due.



Nebbia di Maurizio Bertino
Scorcio di vita quotidiana. Bel racconto, molto interessante il tema e la scelta dello stile.
Interessante l'idea di rendere i contrasti usando tutti gli elementi possibili, i vestiti, l'attrezzatura, la lingua, la storia e tutto il non detto che sta dietro.
Il panorama è reso molto bene ma io non faccio testo perché lo conosco molto bene e con me hai gioco facile.
Sai già che il racconto è monco e in effetti è come se mancasse qualcosa, come una fotografia con un angolo sfocato. Nulla che non si possa aggiustare facilmente questo sì ma ora manca.
L'appunto principale che invece faccio è sui temi della sfida. Non li vedo se non molto di sfuggita e con difficoltà. È vero che i due non si conoscono ma il narratore conosce molto bene il posto e anche il secondo personaggio sa bene dove vuole andare. Non vedo il secondo se non solo di sfuggita, infrangere le regole della lingua, in quel contesto, non porta conseguenze. E anche il terzo punto è poco presente, la bugia si fa fatica a trovarla.



Una birra ghiacciata di Andrea Partiti
Ecco che riconosco l'Andrea delle scelte difficili. Come sai apprezzo tantissimo i racconti basati sul dialogo e che hanno il coraggio di rischiare. Il tuo rischia tantissimo in un dialogo che richiama da una parte il surreale di certi dialoghi di Adams e dall'altra la seria botta e risposta dei dialoghi filosofici anche se posto in forma estremamente stringata della singola frase.
Alcuni punti schiocchiolano un poco ma nulla che non si possa aggiustare facilmente.
Gli unici appunti sono relativi al finale che è molto... accennato, forse troppo visto lo stile forte usato fino alla fine e i punti della sfida. Il primo punto lo vedo mancato, Il protagonista non conosce 'l'avversario' ma l'altro conosce il protagonista e anche bene e conosce anche il terreno di scontro. Il secondo punto è certamente azzeccato e il terzo è preso a metà perché non sono così chiare le conseguenze finali.
Resta un bel racconto molto veloce e teso.



L'ultima ragazza di Diego Martelli
Idea che mi piace molto, doppia inversione o forse nessuna. La trama è semplice, scontata e banale esattamente come deve essere la trama di uno slasher movie e tanto più lo è maggiore è la sua originalità. Ho visto tantissimi riferimenti al genere che solo contarli sarebbe impossibile e ho visto nicchiare più di una volta al gdr di cui siamo entrambi appassionati.
In sè la storia è godibilissima. La struttura e l'esecuzione zoppicano un po' di più, soprattutto all'inizio è difficile nell'uso di termini troppo pesanti per il tipo di racconto. I temi sono invece il punto debole del racconto, il primo punto è mancato, la protagonista non conosce gli altri e il luogo ma gli altri conoscono bene lei e molto bene il luogo. Il secondo punto va a interpretazione, la convenzione che viene violata è l'omicidio? la norme morali? E le conseguenze sono solo per la protagonista? Il terzo punto è invece azzeccato, la bugia della protagonista, che si intuisce all'inizio e si definisce al termine e la bugia della situazione.
In sostanza il racconto è degno di una revisione e una estensione, sono certo che con più caratteri a disposizione potrebbe diventare un vero gioiellino.


Forever Young di DandElion
Bella partenza, ottimo horror claustrofobico. L'idea del flashmob che finisce male mi è piaciuta molto. I richiami e i rimandi alle creature infernali sono ben azzeccati.
La parte finale meno. A una inversione molto forte quando viene risvegliato non corrisponde poi un prosieguo altrettanto scanzonato che avrebbe reso il racconto meraviglioso. È come se fossi tornata sui tuoi passi. Il sa non sa, intuisce o forse sbaglia è un grande classico ma lo hai liquidato un po' troppo in fretta, qualche parola in più ci sarebbe stata proprio bene.
Nel complesso però un bel racconto che si fa legge e prende parecchio grazie all'ottimo incipit.
Un appunto sulla sfida, vedo un poco stiracchiato il primo punto.


Il treno di Gennibo
Da ex pendolare e partecipante mio malgrado a un evento analogo ho ritrovato parecchio delle sfighe di chi viaggia in treno. Il racconto è interessante, la struttura si sente. Regge poco il gioco dei dialoghi dove alle volte perdi il punto di vista o rendi la protagonista troppo onniscente. Ma è facile da mettere a posto in fase di editing.
L'escamotage della mancanza di campo ti permette di lanciare la storia e seguiamo la vicenda aspettandoci che accada qualcosa solo che accade qualcosa di troppo, troppo grosso in un colpo solo per poi chiuderlo in poche frasi raccontando immediatamente la morte della protagonista stessa.
In sostanza si sente che hai dovuto scrivere in fretta e non hai avuto tempo di rileggere a fondo... come è successo a tutti per altro. Era una edizione molto difficile e spero ce ne siano moltre altre così.
Per quanto riguarda i punti della sfida vedo bene il primo, un po' meno il secondo e non trovo il terzo, non ho capito chi dice la bugia e quale conseguenza abbia.


Oscuro progetto di Emiliano Maramonte
Idea molto bella, ottima per questo tipo di sfide ma manchi completamente il primo punto che prevedeva per tutti la non conoscenza degli altri e del luogo invece solo il protagonista non sa gli altri sanno molto bene tanto che lo hanno organizzato.
L'inizio parte abbastanza bene anche se sento una fortissima spinta all'eccesso di spiegazioni. C'è troppo poco show don't tell in un racconto che dovrebbe invece essere basato completamente su quello. I dialoghi sono artefatti e non permettono di creare empatia, cosa accettabile in una prima stesura, richiederà un po' di lavoro in fase di editing.
La scenografia è troppo complessa e, oltre a dare adito a parecchia confusione (lei sale sul tavolaccio ma poi è lui a scenderne, la finestra sembra molto in alto sulla porta poi si scopre essere ampia e a altezza uomo) porta anche a sprecare molti caratteri che sarebbero stati utili per dare spazio al terzo partecipante, l'amico che compare non si sa perché e non si sa per fare cosa. Il finale, allo stesso modo, è troppo veloce, nonsi riesce a cogliere in una sola lettura e come sai, chi legge racconti di narrativa per distrarsi e divertirsi non vuole dover rileggere più e più volte gli stessi passaggi per capire.
Per quanto riguarda la sfida il primo punto è mancato in pieno, il secondo e il terzo ci sono senza problemi.


Incontri Indesiderati di Mario Pacchiarotti

Bellissima l'idea della escape room che arriva ma non come prima idea grazie alla nudità dei protagonisti. L'uso del dialettale per la protagonista non è male ma avresti dovuto estenderlo anche agli altri, se si conoscono allora anche loro dovevano in qualche modo usarlo. Nel complesso il racconto funziona piuttosto bene e non c'è proprio nulla che non si possa ottimizzare in fase di editing per renderlo veramente un ottimo racconto. Per quanto riguarda la sfida trovo un po' stiracchiato il terzo punto però ci sta.


Di Notte di Viviana Tenga
Addirittura una storia su Lucifero, il portatore di luce, ottima idea.
MI è piaciuta molto la struttura sospesa su più piani, all'inizio sembra Mirella quella più forte e poi si scopre essere la prima a far cadere il suo castello di carte. L?incipit è ben gestito, si capisce che la storia è fantastica ma non se andrà a finire bene o male. L'inversione di POV finale è funzionale alla storia e non troppo pesante da appiattirlo. E la morale alla fine del racconto che lo rende diverso ma quanto si voleva crede all'inizio ma non inaspettato. Un ottimo lavoro. I punti della sfida sono azzeccati tutti e tre.

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Re: Special Three Steps Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#14 » domenica 5 agosto 2018, 20:32

Ricordandovi che in questa edizione i punteggi della classifica di Eleonora Rossetti, moderatrice e coorganizzatrice per l'occasione, andranno a sommarsi, con valore doppio a quelli di tutte le altre classifiche e che la news con la chiusura d'edizione e proclamazione della classifica finale arriverà domani sera, lunedì 6 agosto, ecco a voi i suoi commenti corredati di classifica!

Comincio dicendo che, vista la difficoltà della sfida, voglio fare i complimenti a tutti i partecipanti. Era una prova molto difficile, quasi un esperimento e, per quanto mi sia sforzata a scegliere dei temi sufficientemente “vaghi” per lasciare tutto lo spazio possibile all’immaginazione, mi rendo conto che non è facile scrivere quando non sai come andrà a finire la tua storia. Quindi: a prescindere dalla vostra posizione in classifica, tutti voi che vi siete cimentati e avete postato meritate un applauso. Sto meditando di proporre una sfida ancora più “stringata” di tempi e… No, ok, la smetto! Risparmio la crudeltà per la classifica :P
Eccola qui, a seguire i commenti.
PS: a parte Andrea Partiti (ormai per me ha il Dialogo(™) come distintivo) non sono riuscita a riconoscere uno stile in particolare e associarlo a uno scrittore (anche perché ho cercato di non spiare troppo neanche i commenti di FB per capire chi partecipava e chi no, proprio per avere un anonimato completo). Cosa abbastanza insolita, non trovate? XD

CLASSIFICA:
1) Aiuto!
2) Invito a cena
3) Di notte
4) Una birra ghiacciata
5) Incontri indesiderati
6) Forever young
7) L’ultima ragazza
8) Memoria
9) Oscuro progetto
10) Il treno
11) Nebbia
12) Una collina e uno scienziato


Una collina e uno scienziato
Ho fatto un po’ fatica a seguire il racconto, soprattutto per lo stile scelto. I tempi verbali traballanti mi hanno un po’ infastidito, nonostante io per questa edizione abbia deciso di mettere in cantina la Falce dedicata ai refusi. Ce ne fosse uno o due non vi darei conto, ma qui è proprio un’altalena, e sono costretta a mettere una X sotto la colonna “contro” :-\
I temi ci sono tutti, anche se ho trovato la risoluzione molto frettolosa (il tizio che prima ammazza il vecchio per una questione banale e poi si mettere ad ammazzare tutti senza una ragione apparente: se gli altri lo avevano perdonato, perché reagire in quel modo? Sarebbe stato più sensato se fosse accaduto il contrario). La figura del bambino all’inizio mi incuriosiva, speravo gli lasciassi molto più spazio perché mi sembrava l’unico che forse avrebbe potuto risolvere l’enigma, ma alla fine si perde, ed è un peccato, poteva emergere un ruolo interessante. Il titolo, poi, col riferimento allo scienziato, mi spoilera il finale, che viene risolto tra l’altro in maniera molto frettolosa, con una sola frase (tra l’altro, semmai è “un uomo in camice bianco” dato che poi scrivi “mi disse” ^_^)
Non riesco proprio a dargli la sufficienza, nonostante l’indulgenza data dalla difficoltà della sfida.

Aiuto!
Mi è piaciuto, su tutti i fronti. Hai saputo incastrare i tre temi in un’escalation di tensione che mi ha fatto proseguire di volta in volta la lettura chiedendomi come sarebbe andata a finire. Un racconto che prosegue in scioltezza, ben equilibrato in ogni sua parte, quasi non sembra scritto con l’ansia dei tre temi in sequenza. Se devo trovarci un difetto (ma è proprio un gusto personale) forse proprio il finale si è un po’ intiepidito, l’avrei preferito più “secco” proprio per dare quel bel cazzotto allo stomaco che mi ha dato quando ho capito chi era la vittima e chi no, ma ripeto, è solo un gusto personale. Ben fatto. Questo di sicuro occupa un posto nel podio.

Invito a cena
Spassosissimo e originale. Mi sono piaciuti molto anche i dettagli che hai fornito di ogni menu culinario (la cena Trimalcione su tutte XD). Anche il finale, con la menzione dell’Ultima Cena, chiude perfettamente il cerchio della storia; confesso, vista la deriva un po’ “assurda” degli eventi (i tizi che muoiono diventando dolci) mi sarei aspettato un mago un po’ più alla “Cappellaio Matto”, anziché il risvolto dark con il Diavolo. Ma ci sta comunque.
I temi ovviamente sono rispettati, e non noto alcuna forzatura per incastrarli uno dietro l’altro. A livello di stile, trovo un bel lavoro di lima, si vede che hai lasciato spazio alla rilettura. Bravo/a!

Nebbia
A livello di temi, ho fatto fatica a scovarli: in realtà il luogo non è sconosciuto (sono quasi alla punta, e lo sa di sicuro in primis la voce narrante), la regola linguistica che viene “rotta” non è una regola così importante che ha conseguenze (il tizio che non parla bene), e la bugia sotto costrizione non la trovo proprio. Ed è un peccato perché la storia in sé non mi è dispiaciuta affatto, è un bellissimo spaccato tra un migrante e un italiano, descritto con semplicità e senza luoghi comuni. Lo stile non è male e non ho trovato difetti rilevanti a livello espressivo.
Mi spiace quindi doverlo posizionare in basso in classifica, però ti consiglio di non abbandonarlo (Laboratorio is the way) perché è proprio delicato come racconto, ha toccato le mie corde e mi spiacerebbe non vederlo in vetrina.
[PS: serramanico contro i cinghiali? Vana speranza :)]

Una birra ghiacciata
Andrea Partiti, per stare in tema, ci scommetto una birra che questo è tuo!
Scherzi a parte. Nonostante il botta e risposta estremamente lungo, sono riuscita a muovermi abbastanza bene e immaginare sia le voci dei personaggi, sia riuscire a muovermi nell’ambiente in cui agiscono i protagonisti, nonostante in qualche punto abbia dovuto rileggere un po’ più con attenzione per non perdermi il filo… d’altronde è un dialogo lungo). I tre temi ci sono tutti (anche se il luogo è sconosciuto solo per uno, visto che alla fine l’altro si rivela bene per chi è) e la storia scivola piacevolmente fino alla fine. Ecco, sulla fine non ho capito se il tizio ha avvelenato il marito o meno, e credo che resterò col dubbio perché è troppo “secca” come chiusa per capirlo XD. La bugia in effetti è raccontata fin dall’inizio e non solo alla fine, ma lo sviluppo del dialogo la rende palese soltanto nelle battute finali. Ben fatto.

L’ultima ragazza
Nonostante il tuo sia stato lo sviluppo più “prevedibile” quando si parla di estranei in luoghi sconosciuti, regole e bugie, non mi è dispiaciuto. Da amante del genere, anche io sbatto ripetutamente la testa sul tavolo ripetendo “non-dividetevi-non-dividetevi-non-dividetevi” sperando che i protagonisti mi sentano. Ammetto solo che sul finale ho dovuto rileggere per capire il senso della messinscena, credevo avesse un significato un po’ più nascosto del semplice gioco perverso, o magari l’ho frainteso io, e in tal caso mi scuso.
Escludendo qualche refuso qui e là (nei limiti del ragionevole considerando il tipo di sfida) non ho trovato difetti stilistici rilevanti. Occhio ai cambi di PoV: all’inizio è narratore soggettivo (Gwen), poi sfori con l’onnisciente, e poi ancora Gwen con una spruzzata di onniscienza alla fine (l’ultima frase: se ti colpisce alla nuca non sai che è un calcio di pistola ;) )
Tirando le somme, niente male.

Il treno
Non parte male, con la sequela di sfortune della protagonista (mi ci sono riconosciuta, ahimé, mi è capitato una cosa simile), tanto che volevo vedere dove andavi a parare. Invece mi è sembrato che ti sia perso/a per strada, senza sapere nemmeno tu dove arrivare. Comprendo benissimo che era la difficoltà della sfida, con i tre temi in successione (tra l’altro i primi due temi li trovo quantomeno rispettati, la bugia “costretta” riesco solo a considerarla come un “mentire a se stessa” ma mi sembra parecchio forzato), tuttavia mi è rimasto un senso di incompiuto in questa storia, che non mi permette di farla salire più di tanto in classifica, mi spiace.
A livello di stile, a parte qualche refuso, non ho trovato difetti particolari; l’ultima parte l’ho trovata meno curata delle altre, immagino per la fretta di “concludere”.

Memoria
Incredibile come il tema della memoria perduta sia stato utilizzato così tante volte XD A parte ciò, la narrazione inciampa un pochino, anche perché secondo me ci sono concetti ripetuti molte volte (la violazione, l’indecenza, et similia), rubando spazio a magari qualche migliore interazione tra i personaggi smemorati. Anche la figura della suora poteva essere sfruttata meglio: che fosse una suora, o un’infermiera, non sarebbe cambiato molto. Insomma, avrei sfruttato meglio i personaggi e la storia dell’amnesia, magari facendo interagire meglio Bruno (che è l’unico che comincia a ricordarsi di qualcosa e quindi l’avrei usato come “ariete” per protestare e per mettere in dubbio il posto in cui si trovano, in maniera più incisiva, IMHO). Con gli opportuni tagli, avresti potuto dare più spazio anche alla chiusa finale anziché relegarla a uno spiegone.
L’infrangere le regole è il peto liberato? Ho capito bene? XD Ammetto che ho riso.
Occhio alle “è” accentate nei “nè”. Difettucci perdonabili vista la fretta della sfida.

Forever young
Di questo racconto ho apprezzato il senso claustrofobico che hai saputo trasmettere nel descrivere il nascondiglio e la speranza di non essere presi dalla bestia. Ho avuto tuttavia difficoltà a immaginarmi l’ambientazione (parli di un condotto, ma dove sono? Nelle fogne? In una cava? In un impianto abbandonato?), la cosa che però mi ha un po’ disorientato sono i cambi repentini dei punti di vista - alternando tra l’altro narratore “soggettivo” a narratore onnisciente quando parli della bestia, soprattutto nel pezzo finale - che secondo me non sono gestiti al meglio, tanto che a volte non capisco chi se la fa sotto, chi trema, chi si comporta in maniera assurda e via dicendo. Alcune espressioni mi sono davvero piaciute (es. Le scarpe che si fanno arpioni di disperazione), i pezzi invece tra “(...)” o fra “-..-” rallentano parecchio invece il ritmo. La prima parte è molto più curata e d’impatto, la seconda molto meno.
Temi rispettati.
Sul finale ho dovuto googlare per capire a chi ti riferissi, perché lo conosco solo con il suo pseudonimo XD mentre invece il “ma non lui”, inizialmente non capivo se si riferisse a lui medesimo o al ragazzo che è scappato.
Sul titolo: all’inizio ho pensato “che c’entra con la storia?!”, poi ho capito a chi ti riferivi… mi ricordo le dichiarazioni che fece paragonandosi al nuovo Marilyn Manson XD Una volta capito questo risvolto (che però potrebbe non essere chiaro a tutti, attenzione!) la storia ha preso ulteriore colore.
PS: brecciolino “non curante”: in che senso? XD


Incontri indesiderati
La mistery room come luogo di partenza per gli sconosciuti nel loro stato bizzarro, poi la regola infranta (aprire il frigo), e infine la bugia (il tizio che dice che sono sposati per poter far l’amore con la ragazza, anche se in quel frangente mi stupisca che possano farlo indisturbati, mi distrugge un po’ la sospensione d’incredulità XD). Temi dunque rispettati e incastrati con sufficiente scioltezza.
In sé il racconto fila abbastanza liscio, qualche refuso di poco conto (a parte un piccolo orrore grammaticale: “squote” anziché “scuote” ;) scusa, è più forte di me!) e scorre in maniera semplice e lineare. Anche il finale mi è piaciuto, come ulteriore smacco, dà una degna chiusa alla vicenda.
Adesso ho un solo dubbio. Qual era la soluzione per uscire dalla room? :P

Oscuro progetto
Aiuto, quanti smemorati in questi racconti XD
Detto questo: i temi ci sono tutti, è la storia in sé che mi fa un pochino acqua. Nel senso; la moglie l’ha drogato e ha fatto tutto questo per farsi dire che si ama, ma come può pretendere una confessione sincera se la persona interpellata non sa nemmeno chi ha di fronte? E’ stata la prima cosa che ho pensato nel leggerlo. Avrebbe avuto forse più senso se anziché dire “io sono tua moglie” e via dicendo avesse cercato invece di fargli ricordare i momenti più felici, ad esempio, anziché farlo minacciare per farsi dire “ti amo”. L’unica interpretazione che riesco a dare (non so se è quella che intendevi anche tu) è che la moglie sia così disperata che si accontenti addirittura di una falsa confessione pur di sentirsi dire quelle parole.
A livello di stile non ho trovato inciampi significativi. Stile pulito ed essenziale.

Di notte
I temi ci sono tutti. L’ho letta come una riflessione delicata, dove le persone si mettono a confronto con la verità e si rendono conto di quelle su loro stesse. Si riesce a empatizzare con le due protagoniste, vivendo il loro spaccato di storia, e questo è sicuramente un punto a favore. Anche la costruzione coi flashback funziona abbastanza bene, anche se mi è rimasto il dubbio su chi o cosa sia esattamente la donna in tailleur (ma non penalizzo certo il racconto perché manca tale spiegazione: ci sta benissimo il mistero).
Se devo trovarci un difetto - ma proprio come pelo nell’uovo - è forse il finale, un po’ troppo scontato dato che era palese che le due donne avessero compreso i propri sbagli.
Bella prova.

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