Abusivi

Appuntamento per lunedì 17 settembre 2018 dalle 21.00 all'una con un tema della guest star del mese ENRICO PANDIANI!
Alexia
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Abusivi

Messaggio#1 » lunedì 17 settembre 2018, 22:22

Abusivi

Fino a tre anni fa nella mia zona non c’era nessuno. Solo io che uscivo dalla mia abitazione e che mi recavo con la metropolitana in centro, nella zona di ricerca.
Ormai la stazione 6400 è affollata ogni mattina. Il vociare assordante degli altoparlanti si mischia alle grida dei passanti, alle loro bocche che costantemente ruminano la colazione mentre di fretta corrono attraverso un fiume umano.
Raggiungere il convoglio è un’impresa.
Mi siedo, stremato. Non sono ancora arrivato a lavoro e già mi sento madido e sudicio.
Mi guardo intorno, tra queste facce sconosciute, per vedere se fra i volti identifico qualcuno, ma c’è il solito marasma.
La città è diventata un posto invivibile da quando hanno acceso il portale temporale. Prima eravamo in pochi, ma almeno ci conoscevamo tutti.
Ma il passo era diventato inevitabile se non volevamo estinguerci.
Sono arrivati in decine di migliaia. Hanno riempito i vuoti, ho perso ogni contatto che avevo, tutti troppo impegnati nell’accoglienza. In pochi mesi i “nuovi” hanno edificato, modificato, distrutto e ricostruito.
Di Delta 7 non è rimasto nulla, solo il portale temporale da cui hanno fatto risorgere parte del mondo antico, un vecchio monumento lasciato in pace per rappresentare il nuovo inizio.
Tutta questa gente sconosciuta mi spintona, mi ignora, occupa il mio spazio vitale.
Doveva essere morta. Invece abbiamo dovuto vestire i panni dei salvatori e adesso manco ci degnano di attenzione. Siamo diventati superflui.
Eppure è solo grazie a noi che sono vivi.
Dopo l’olocausto i pochi superstiti hanno lavorato per tornare indietro nel tempo.
Sono passati quasi 500 anni ma ci sono riusciti.
Mi chiedo se ne sia valsa la pena.
Chi diavolo sono queste persone?
Sono così diverse da noi, e persino fra loro. Parlano in modo strano, si vestono in modo strano.
Era così tranquillo prima. Nessuna complicazione, tutto a portata di mano. Il mondo era così facile, così pulito, ordinato, tranquillo… eppure il primo cittadino continuava a dirci che stavamo diminuendo drasticamente. L’umanità secondo lui si stava spegnendo.
Cosa ne è stato di noi? Di quelli che abitavano questa città? Stiamo soffocando lentamente e spariremo in pochi anni, lasciando spazio a chi non si merita nulla.
Il mondo è collassato per colpa loro già una volta. Non sono stati capaci di integrarsi, di aiutarsi, di condividere. I popoli si sono accalcati nelle grandi città pretendendo il dominio senza capire che solo l’integrazione poteva salvarli.
Ma non hanno capito allora… e non capiranno nemmeno adesso.
È per questo che ho deciso di accendere il portale e tornare indietro al giorno in cui lo abbiamo aperto.
Lo farò saltare. Cancellerò tutte queste facce sconosciute dalla mia vista.
Non sono come me. Non hanno nessun diritto a stare qua, a respirare quest’aria, godere del mio cielo azzurro, occupare le case che abbiamo costruito... sono abusivi.
Non hanno nemmeno imparato la nostra lingua.

Alexia Bianchini



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antico
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Re: Abusivi

Messaggio#2 » lunedì 17 settembre 2018, 22:33

Ciao Alexia! Un piacerone rivederti nell'Arena! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Pandiani Edition!

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Laura Cazzari
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Re: Abusivi

Messaggio#3 » martedì 18 settembre 2018, 20:20

Ciao Alexia, leggendo la tua storia il senso di disagio e di rabbia del protagonista traspare appieno. In poche righe sei riuscita a realizzare una fotografia perfetta della scena. Forse solo la storia l’ho trovata un po’ povera e alcune concetti secondo me non erano molto chiari. Quale olocausto? Chi sono le persone arrivate? È gente che arriva da un’altra epoca? Forse dilungandoti un pochino di più in alcuni punti il racconto avrebbe reso molto di più.
Laura Cazzari

alexandra.fischer
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Re: Abusivi

Messaggio#4 » martedì 18 settembre 2018, 21:00

ABUSIVI di Alexia Bianchini Che bel racconto! L’idea di un portale temporale voluta dal primo cittadino per riempire i vuoti lasciati dall’olocausto di Delta 7 è molto intrigante. Il fallimento della città multietnica è dovuta a una diversità impossibile da amalgamare, perché il passato si è cristallizzato in tradizioni ingessate (i ritornanti non hanno neppure imparato la lingua dei nuovi e c’è caos, sovraffollamento). Bello il finale, con il protagonista determinato a cancellare il problema distruggendo il portale.


Attenzione: a lavoro (si scrive: al lavoro)
Scriverei primo cittadino in maiuscolo per ribadirne la carica.

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Emiliano Maramonte
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Re: Abusivi

Messaggio#5 » giovedì 20 settembre 2018, 0:17

Ciao Alexia!
Ancora una volta, in questa edizione, è stato adottato l'espediente della fantascienza per riflettere su questioni attualissime e per suggerire delle soluzioni.
Tutto sommato il racconto si fa leggere, non ha picchi clamorosi ma neanche cadute particolarmente significative. L'idea di fondo è carina e credo, inedita: l'uso di un varco temporale per salvare l'umanità e per "rimpolparla". Questo però forse ha causato più problemi di quanti ne abbia risolti. Confusione, sovraffollamento, caos, impossibilità di integrazione tra culture di epoche diverse, intolleranza, mancanza di spirito di solidarietà. Nel testo, a tratti, riecheggiano situazioni e realtà che purtroppo viviamo nel tempo presente e che, in questo racconto, sono semplicemente esasperate e viste attraverso la lente deformante della letteratura fantascientifica. In fondo l'umanità è questa e, ahimé, si trascinerà sempre per i secoli a venire, gli stessi problemi. Triste e pessimistica conclusione.
Sotto il profilo tecnico, la prosa mi è parsa un po' pesantuccia, nel senso che alcune frasi potevano essere snellite anche solo con un paio di riletture. Esempio:
- "Il vociare assordante degli altoparlanti si mischia alle grida dei passanti, alle loro bocche che costantemente ruminano la colazione mentre di fretta corrono attraverso un fiume umano." Questa frase indispettisce il lettore. Togliere l'avverbio "costantemente" (il concetto di ruminare già reca in sé il significato di una masticazione costante...), e togliere "di fretta", perché il verbo "corrono" già sottintende un affrettarsi urgente.
- "Mi guardo intorno, tra queste facce sconosciute, per vedere se fra i volti identifico qualcuno, ma c’è il solito marasma." Brutto "per vedere se fra i volti identifico qualcuno", potevi scrivere "Mi guardo intorno, perso tra questi sconosciuti, ma non riconosco nessuno: c'è il solito marasma".
Mi fermo qui. Per me il racconto vale una sufficienza.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Krum_Krum
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Re: Abusivi

Messaggio#6 » venerdì 21 settembre 2018, 12:52

Bellissima idea; mi ricorda “Exit west” di Mohsin Hamid, anche se lì i portali sono spaziali e non temporali. All’inizio ci troviamo di fronte a un mondo normale con la metropolitana e il suo flusso costante di gente. Poi vengono introdotti i portali temporali che scombussolano ogni nostra aspettativa, come scombussolano il mondo in questione. “Dopo l’olocausto i pochi superstiti hanno lavorato per tornare indietro nel tempo” mi ha lasciato spiazzato e ha mantenuto vivo l’interesse nella lettura. Il finale forse, non riesce a chiudere con lo stesso effetto, ma funziona. Complimenti.

mezzomatto
Messaggi: 171

Re: Abusivi

Messaggio#7 » lunedì 24 settembre 2018, 20:52

Un racconto fatto di suggestioni, di accenni, poco esplicito. Probabilmente come la percezione che abbiamo noi del fenomeno migrazione. Il racconto esprime il concetto che la città multietnica ci è sconosciuta. Colgo in questo il suo principale merito. La decisione fianle, quella di far saltare il portale, non risolve il problema, si limita a riportarlo alle condizioni di partenza. E questo è proprio quello che sembra accadere oggi, incapacità di affrontare mi problemi, solo desiderio di rimuoverli. In questo il racconto merita ampia sufficienza. Sull'espressività ci sono molte riserve: prosa un po' pesante, di faticosa comprensione, tendente alla descrizione più che all'evocazione.
Comunque: giudizio positivo.

Nena
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Re: Abusivi

Messaggio#8 » martedì 25 settembre 2018, 10:11

Ciao Alexia, ho trovato il tuo racconto molto originale, l'idea di creare un portale per ripopolare l'ormai quasi estinto pianeta é davvero fantasiosa. Si percepisce chiaramente l'esasperazione ed il senso di soffocamento che il protagonista sta vivendo ed alcuni momenti che hai descritto mi hanno ricordato situazioni sociali che pultroppo sono oggi molto attuali.
Ed il tema più che centrato.
Serena Brega

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Gennibo
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Re: Abusivi

Messaggio#9 » martedì 25 settembre 2018, 18:32

Ciao Alexia,
il tuo racconto mi è piaciuto molto. L’inizio e la fine sono chiari ed efficaci, soprattutto il finale l’ho trovato azzeccato. Nel mezzo c’è qualche sbavatura e confusione, ma visti i tempi stretti ci sta, si possono facilmente sistemare e chiarire i punti oscuri che qualcuno prima di me ha già identificato.
Comunque buono, brava.

Alexia
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Re: Abusivi

Messaggio#10 » martedì 25 settembre 2018, 20:49

Grazie a tutti.
farò tesoro di ogni vostro suggerimento e di ogni critica!
Grazie davvero!

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patty.barale
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Re: Abusivi

Messaggio#11 » giovedì 27 settembre 2018, 15:40

Ciao!
Originale l’impostazione del tema che ci riporta a una società multiculturale sul piano temporale invece che spaziale.
Insomma una amara riflessione su un’umanità che troverà sempre un “diverso” verso cui essere intollerante.
Quindi, bravissima!
Ho, però, trovato un po’ ostica la parte centrale del racconto:

“ho perso ogni contatto che avevo, tutti troppo impegnati nell’accoglienza. In pochi mesi i “nuovi” hanno edificato, modificato, distrutto e ricostruito.”

Se si sono dati tutti da fare per l’accoglienza addirittura allontanandosi dai vecchi amici, allora il protagonista è il solo a non essere soddisfatto della situazione?

Diciamo che forse un po’ di respiro in più, forse, avrebbe aiutato a dipanare meglio la storia.

Ottima prova comunque!

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antico
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Re: Abusivi

Messaggio#12 » martedì 2 ottobre 2018, 11:50

Il racconto è sicuramente buono, ma mi ha dato l'impressione di poca brillantezza. Mi spiego: il fatto che sia un monologo del protagonista lo rende un mix tra il necessario spiegone (ben cammuffato nel testo) per delineare la situazione e la storia che vuoi raccontare (che in verità ha ben poco movimento perché la decisione è già presa fin dall'inizio). Forse seminare qualche linea di dialogo, dargli una struttura più articolata in cui lui vive un'azione più complessa del semplice andare al lavoro, aiuterebbe per dare al tutto quel quid in più. Detto questo, un pollice tendente all'alto anche se non proprio in modo così deciso.

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