Al volante - di Dimitri La Rosa

Appuntamento per lunedì 17 settembre 2018 dalle 21.00 all'una con un tema della guest star del mese ENRICO PANDIANI!
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antico
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Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#1 » lunedì 17 settembre 2018, 22:53

Posto per conto di Dimitri La Rosa che, impossibilitato a collegarsi, mi ha spedito il file via messenger alle ore 22.47 (orario che farà fede per il post).

Al volante
di Dimitri La Rosa

E con uno sbuffo, sospiro, che il il fumo esce macchiando il monitor per un istante. La sigaretta schiacciata a fondo nel posacenere. Gli occhi già rossi, stropicciati con foga per pochi sencondi e subito dopo un paio di clik ed è in un istante è la vita. Frenesia di macchine, motore, rumore. Mettere in moto e partire con furia alla prima a destra.
Danese, preso. Legato, quattro agganci e una frusta. Miagola sulla schiena, sventolano capelli color neve dai riflessi solari. Stringe, sbava, morde e gode. In una mano, dita affusolate, in pugno un plug-in.
Pesto scappa, sgasa, cambia marcia dritto, veloce, senza semafori in periferia. Ragazza, treccie, come nei film, strappa il prato con le unghie sull’asciugamano, faccia a terra e un foro, circolare, religioso punta il cielo. Sospetto. Fetish, non azzardare. Prima seconda e poi terza, si cambia, si viaggia lontano, si va nel ghetto. Ebano, la pelle sulla pelle. Latex. Canili con I divani. Al collo il collare, al collare il guinzaglio, al guinzaglio la mano ferma, severa. Sottomissione, sadomaso. Ripetitivo. Attraversa sulle strisce. Liane, corde. Il soffitto una giungla nera. Sospesa rimane, turca, corvina. Legata, gambe, piedi, ginocchia, polsi, spalle e schina. Volteggia prima da un verso poi dall’altro. Stecchi, aghi, bondage. Noioso.
Lento, floscio si riparte, il piede poco premuto, l’acceleratore sospira. Si arriva in centro. La cina è grande. Le cinesi no. Gemelle, cosplayer, trheesome. Piccole. Piccole? Adolescenti, o giovani donne? Manca metà tempo. Meetà gasolio. Non si devono far domande. Infuria la cattiveria, spanking. Infuria l’ira recondita. Fisting. Maiale. Ma pieno. Piace e piace sempre di più. Si blocca. Si paga? Via, intristiti a cambiare quartiere. Ma veloce, non c’è tempo. A manetta il pedale, veloce il contachilometri. Musica. Latina. Si parla di infanzia. Si parla di madri. Massaggi. Incesti. Quasi rilassante. Ritorno nel grembo materno. Madre. Adulterio. Un brivido, uno scrollo di mente. Non ci pensare. Non ci pensare mai più! Cambio luogo. Cambio scuola. Nelle classi, noi corridoi. Le insegnati ti sorridono. Giapponesi. Le insegnanti ti sorridono, ma le verifiche no. Punizioni alla lavagna, si scrive con il cazzo. Ma che il preside non lo veda. Conflitto. Story. Ma oramai il danno è fatto. Cambio. Decapottabile, si prende aria. Aria calda e sudata. Si arriva vicino casa. Italiana, langerì. Rassegnato, poco di nuovo. Ma il trucco cola, una mano al collo. I denti ringhiano.
Il carburante finisce. Troppo presto per un tour completo. Strade da percorrere. Ponti da attraversare. Discese da salire. Monumenti importanti da vedere. Opere di volgare bellezza da contemplare. Opere di strana provenienza. Opere di intima scelta.
Opere, da vedere domani.
Soli, sul posto del guidatore.



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Laura Cazzari
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#2 » martedì 18 settembre 2018, 20:21

Ciao Dimitri, caspita non avevo mai letto nulla di simile. La tua scrittura non è classica, è più un flusso di pensieri e immagini. È difficile starti dietro. Ho riletto il racconto più volte e comunque non ne sono venuta a capo. Le immagini non riescono a formarsi nella mia testa, ma forse il tuo intento era proprio questo. Il problema è che non sono neanche riuscita a capire se hai rispettato il tema o no. Mi piace l’idea del protagonista al volante e di immagini che sfuggono. Le frasi corte rendono l’idea di confusione, di velocità e apprezzo la loro originalità, ma trovo che alla fine il lettore, invece di ottenere qualcosa su cui riflettere riceve solo confusione. Secondo me, senza cambiare lo stile, ma solo alcune frasi, avresti potuto fare centro.
Laura Cazzari

alexandra.fischer
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#3 » martedì 18 settembre 2018, 21:07

AL VOLANTE di Dimitri La Rosa Presumo di aver capito che la tua storia è un collage di perversioni sessuali viste dall’occhio di un censore che le punisce, arrestandone gli esecutori. E anche che il protagonista è uno studente che fa quel lavoro alternandolo alla scuola (frequentata con esiti poco brillanti). Il tuo stile è futurista e mostra una città multietnica (i pervertiti sono di tutte le razze). C’è anche uno scorcio di città dalle opere kitsch. Non è male come stile, ma non è proponibile su storie di grande lunghezza a meno di intervallarlo con qualcosa di più del personaggio (frasi iniziali nelle quali parla di se stesso, o qualche mail o articolo di giornale lo fanno per lui).


Attenzione: togliere un il (dalla frase il fumo esce)
Langerie (si scrive lingerie)

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Marco Travaglini
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#4 » giovedì 20 settembre 2018, 16:40

Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione.


Permettimi di dirlo all'americana: fottuto genio!
Non è narrativa, non propriamente (forse di avanguardia? che ne so, io non so neanche cosa significhi avanguardia), è più poesia. Lo stile vale più del significato, ma il significato comunque c'è. Potrei rileggere "Al volante" (non riesco a chiamarlo racconto) trenta volte senza capirci niente, e potrei trovarci trenta significati diversi che non c'entrano nulla con quello che il buon Dimitri voleva dire.
Non ho la fortuna di poter mettere "Al volante" in classifica, sono nel gruppo sbagliato ma nel caso agirei così: voglio valutarlo con i canoni della narrativa? Ultimo, senza se e senza ma. Lo valuto come opera? Primo. Probabilmente sceglierei quest’ultima.
Perché? Perché l'ho letto mezz'ora dopo aver consegnato il mio "pollo", perché era notte fonda, ero in preda a una crisi di sonno e sapevo che dopo 3 ore mi sarei svegliato per guidarne 12. E quindi parlerò di come l'ho inteso quella notte e di come mi abbia accompagnato in un lungo viaggio andata e ritorno Ascoli-Bergamo.

Noia. La prima cosa che mi viene in mente. Ma anche eccitazione, intesa nel duplice significato: sto per iniziare una nuova notte, sto per farmi un giro, potrei scoprire qualcosa di "diverso" da quello che è normale, banale, scontato, ma è anche un'esplorazione dell'universo sessuale. E allora partiamo nell'esplorazione di questa città multietnica, finché dura il carburante, andiamo a vederne il sottobosco.
Ce li passiamo (quasi) tutti i generi, evitando quelli che potrebbero richiamare l’attenzione della polizia postale. Evitiamo le trappole.
Non voglio esagerare con la lunghezza, cito solo un passaggio per far capire perché dico che si tratti di poesia:
Ebano, la pelle sulla pelle. Latex. Canili con I divani. Al collo il collare, al collare il guinzaglio, al guinzaglio la mano ferma, severa. Sottomissione, sadomaso. Ripetitivo.

La spia del carburante si accende, non ci fermiamo più, guardiamo tutto quello che rimane velocemente, come un flash ma il carburante finisce sulla cosa più “normale”: una violenza domestica tutta italiana (vera o simulata che sia). Non abbiamo visto tutto, impossibile, non abbiamo visto niente. Delusione. Noia. Ci riproveremo. Intanto tra le “Opere, da vedere domani” ci saranno anche i nostri racconti su Minuti Contati.

Ok, ho barato. C’è un’altra chiave di lettura che mi piace di più.
"Solo, sul posto del guidatore", in un paio di click sono su YouPorn e inizio questo giro, sperando di trovare qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che mi stuzzichi, prima che finisca "il carburante". Doppia chiave di lettura? No, non cambia veramente nulla. Che io sia in macchina o che mi stia masturbando, quello che mi interessa è trovare qualcosa di bizzarro, di particolare, di non abitudinario, qualcosa che valga la pena guardare o vivere. Prima che finisca la benzina in macchina, prima che mi passi la botta di bamba, prima di morire, prima di riversare Città del Messico sul mio fazzoletto.

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Emiliano Maramonte
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#5 » giovedì 20 settembre 2018, 23:22

Provate a mettervi di fronte a un quadro di Lucio Fontana o a una “accumulazione” di Arman o al barattolo della “merda d’artista” di Piero Manzoni… cosa vedete? Un’opera? Un’idea? Un concetto? Una presa per i fondelli? Dipende.
Me lo sono chiesto dopo aver letto e riletto questo non racconto, questo flusso rabberciato di parole accumulate che rimandano a un tentativo di costruire qualcosa, di tirare fuori un senso da una massa (quasi) informe di immagini e, perché no?, deliri.
Sembra un viaggio compiuto in uno stato mentale alterato, alla ricerca di qualcosa, di perversioni e di altro che non sia la noia, ma non lo è, perché la narrazione, il flusso, si perdono in tante parole, in un dire che vuole farsi narrativa, ma degenera in un ibrido indefinibile.
Il tema del contest è nascosto nel profluvio di concetti e lo si scorge a tratti, ma è perso anch’esso nel gran mare di input che l’autore spara nel cervello del lettore.
Come valutare, dunque, questo testo? Nient’altro per quello che è (e lo si capisce dalle mie premesse), ossia un tentativo di fare “avanguardia” ma che equivale a macchiare una tela immacolata con schizzi di pittura e ambire a elevarla a opera. Diffido da simili operazioni “artistiche”, quindi boccio questo racconto.

Comunque in bocca al lupo!!!
Emiliano.

Krum_Krum
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#6 » venerdì 21 settembre 2018, 12:52

È giusto sperimentare in uno spazio come minuti contati, nel quale si può sbagliare in tutta tranquillità. Purtroppo però stavolta la sperimentazione non ha funzionato. Ho trovato il racconto poco comprensibile e pieno di refusi. Tentare qualcosa di nuovo e spiazzante è lecito, ma attento a non confondere la sperimentazione con la sciatteria. In ogni caso continua a provarci e col tempo sono sicuro che arriverai al giusto effetto; si vede che sai scrivere.

mezzomatto
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#7 » lunedì 24 settembre 2018, 20:58

Ho letto, non ci ho capito nulla. Ho riletto sforzandomi di NON CAPIRE, ma solo sentire. Non ho sentito nulla. Mi dispiace, il mio codice comunicativo non ha punti di contatti con il tuo. Quindi non posso dare nessun giudizio, ma solo una domanda: che senso ha gridare (quello che ho sentito sono delle urla) se chi ti sente non ti può capire?
Giudizio: zero.

Nena
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#8 » martedì 25 settembre 2018, 10:34

Ciao Dimitri, mentre leggevo la tua storia ho avuto la sensazione di avere davanti non propriamente un racconto bensì una poesia; hai messo insieme un gran numero di parole ed hai cercato di legarle insieme utilizzando un argomento che solitamente stuzzica la fantasia di tutti: il sesso. Ma secondo me non va. Ho visualizzato la scena del protagonista al volante che descrive quello che succede intorno a lui ma questo stile così particolare, nella mia testa, ha suscitato solo una gran confusione. Ed anche se sono presenti accenni alla multietnicità, il tema non mi sembra sia stato sviluppato un granchè. Peccato.
Serena Brega

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Gennibo
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#9 » martedì 25 settembre 2018, 18:30

Ciao Dimitri, dal tuo nome e dagli errori grammaticali commessi sospetto che tu non sia italiano, ma hai voluto comunque metterti in gioco.
La storia andrebbe rimaneggiata. Lo stile sembra particolare, lo è, ma mancano alcuni punti di raccordo che la renderebbero più chiara valorizzando la particolarità della storia.
Ad esempio: Nelle classi, noi corridoi. (cosa intendi? Gli alunni nei banchi che sono messi in fila come corridoi?) Le insegnati ti sorridono. Giapponesi. Le insegnanti ti sorridono, ma le verifiche no. (Se fosse: Le insegnanti Giapponesi ti sorridono. Le insegnanti sorridono, ma le verifiche no. Collegando le insegnanti giapponesi, il tutto risulta meno sincopato, e il messaggio che arriva dopo è più diretto, nell’insieme meno indigesto. Però non sono sicura di capire il riferimento alle Giapponesi, non basta mettere lì una parola che identifica una persona come straniera. Perché proprio le giapponesi? Forse è a me che sfugge qualcosa...E poi, pensavi alle alunne che sono Giapponesi o alle insegnanti?)

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patty.barale
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Re: Al volante - di Dimitri La Rosa

Messaggio#10 » giovedì 27 settembre 2018, 16:00

Ciao Dimitri,
Questo flusso di pensieri che, presumo, volesse puntare a un effetto avanguardistico, sinceramente non mi convince: va bene che ci ho capito poco o nulla (probabilmente un limite mio), vanno bene, anzi benissimo alcuni passaggi carichi di cruda poesia (Ebano, la pelle sulla pelle. Latex. Canili con I divani. Al collo il collare, al collare il guinzaglio, al guinzaglio la mano ferma, severa. Sottomissione, sadomaso), va bene forse puntare alle emozioni e non ai contenuti, ma ritengo che la sperimentazione, che rielabora e appunto va oltre la consuetudine, debba sorgere da una padronanza della tradizione, compresa grammatica e ortografia, mentre nel tuo lavoro ho trovato tanti, troppi refusi per ambire al grande salto.
Ovviamente tutto questo è IMHO.
A rileggerti

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