Il Grande Vortice

Appuntamento per lunedì 17 settembre 2018 dalle 21.00 all'una con un tema della guest star del mese ENRICO PANDIANI!
Filippo De Bellis
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Il Grande Vortice

Messaggio#1 » martedì 18 settembre 2018, 0:58

Il Grande Vortice

La mia finestra cambia nave ogni notte. Quando la luce è spenta si vede il crine del mare sul muro. Se è calmo lo guardi fluttuare finché non si addormenta. In tempesta è un’ombra nera, che sale dal muro fino al soffitto, sale, inghiotte ogni colore e ti senti perduto.
Stanotte non riesco a prendere sonno. Oggi ci sono stati i funerali di mamma. Guardo il muro e penso al Maelstrom. Mi sembra di sentire la voce della mamma fischiare attraverso gli infissi: “E’ largo come una città e potente come il tuono!”
Come si può uscire in mare, se c’è il Grande Vortice? “Sta fuori da ogni porto. Dicono che si formi per via del respiro di un mostro terribile. Nessun uomo può salvarsi dal Maelstrom. E tutti i bambini del porto devono tenere le finestre chiuse, che il soffio del Grande Vortice può arrivare fino al quarto piano!”
Le domandavo, allora, come facessero i marinai che vedevo passare ogni giorno a sopravvivere al Grande Vortice e lei rispondeva che avevano fatto tutti il patto con il Diavolo.
Stanotte non mi resta più niente. Mi alzo, vado alla finestra, la apro. Il vento rimbomba di mille voci, mi spinge indietro.
Mi rannicchio sotto il davanzale e pian piano tiro su la testa. Le voci non appartengono al vento, ma ad un cerchio di persone che parlano sotto la mia finestra.
-Tu da dove vieni?
-Dalla terra dov’è tutto mare, fratello. E sabbia non ce n’è, né ghiacci, solo mare!-
-Io vengo dalla città mezz’emersa e mezza sommersa-
-U’ viallaggiu miu sta sul dorso di cinquanta balene spiaggiate!
-Due notti fa sono passato accanto al faro di Alessandria-
-E l’uragano l’avete mai visto?
Nascondo la testa sotto il davanzale e schiaccio le mani sul muro.
-Sì ma c’aggio passato alla larga, mica so’ scemo!-
-Codardo! Così ti ha insegnato tua madre?-
-Io ci sono andato con la barca così vicino che ho visto gli occhi del Mostro, due voragini nere sul fondo del mare! Ho pregato Iddio che mi portasse in salvo e Iddio mi ha accontentato-
-Pagano che non sei altro, che vai dicendo? Se esiste Dio non esistono i mostri. Soltanto le insidie del Demonio-
-Che vai dicendo tu, invece? L’uragano è nient’altro che l’incrocio di diversi venti in un punto solo. Dio non c’entra niente e non ha salvato proprio nessuno!
-Bada a come parli! Non saresti qui se…
-Che cavolo ve ne importa dell’uragano, adesso, voi le avete mai viste le tette delle sirene piuttosto?-
-Io ci sono entrato, nel Grande Vortice, ve lo giuro su… Beh ve lo giuro su quello che ho di più caro!-
-Io lo vidi due anni fa’, nel giorno più nero di questa terra. I miei compagni si misero a gridare che era la fine, che si trattava del Grande Maelstrom. Mi implorarono di fuggire ma io volevo vedere. Li ho convinti a restare e li ho persi tutti-
-E tu cos’hai visto?
-Niente. Niente-
Chiudo la finestra e mi lascio scivolare a terra. L’onda del mare sul muro non si vede più. Se il vento soffia da terra, domani parto.

Filippo De Bellis



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antico
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#2 » martedì 18 settembre 2018, 1:03

Ciao Filippo! Ok sia i caratteri che il tempo, buona Pandiani Edition!

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Laura Cazzari
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#3 » martedì 18 settembre 2018, 20:18

Ciao Filippo, ho adorato la storia che hai creato intorno al Maelstrom. Mi ha dato l’impressione che mi stessi raccontando una leggenda e, secondo me, questa idea dovresti svilupparla in una storia più lunga. Il tuo racconto è diverso dagli altri perché sembra che tu abbia voluto dare uno scorcio di vita reale in una città multietnica. Un classico dialogo tra pescatori, niente di più, niente di meno. Uno squarcio di quotidianità come ce ne saranno in tutte le città multiculturali. Forse l’unico aspetto negativo è che non sono tanto riuscita ad entrare nella storia. Ti segnalo, infine, qualche refuso nelle prime righe.
Laura Cazzari

alexandra.fischer
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#4 » martedì 18 settembre 2018, 20:19

IL GRANDE VORTICE di Filippo De Belli la tua città è multietnica: lo si capisce dalla parlata dei marinai sotto la finestra del protagonista (il quale ha perso da poco la madre e ricorda l’allusione di lei al Maelstrom e a come se ne si possa uscire, stringendo un patto con il Maligno e le cui onde altissime possono toccare il quarto piano di una casa) i quali parlano della loro esperienza con il Maelstrom (chi ne è uscito perdendo i compagni, chi è sopravvissuto abbastanza per vedere gli occhi del mostro che lo scatena, chi ci è passato accanto senza affrontarlo) ma anche di luoghi legati alla memoria marinaresca (il Faro di Alessandria), a città leggendarie (l’isola mezza emersa e mezza sommersa) e ai miti del mare (le sirene). Bello il finale, in cui il protagonista decide di mettersi per mare e bella anche l’immagine dell’onda marina sul muro della stanzetta di lui, scomparsa dopo la morte della madre.

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Emiliano Maramonte
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#5 » mercoledì 19 settembre 2018, 0:21

Ciao Filippo.
Finito di leggere, sono rimasto interdetto. Indubbiamente una storia suggestiva che cerca di narrare una leggenda o una serie di leggende di pescatori. Il cuore della trama sono le voci, reali o immaginarie, che il protagonista ascolta con trepidante fascinazione. E proprio questa parte, per quanto suggestiva, mi ha annoiato, dandomi la strana sensazione che la storia stesse un po' scantonando dal tema e, secondo me, se n'è discostata. Non che non sia scritta bene, nel complesso, lo stile è sognante e "notturno" e regala buone immagini di paesaggi marini al chiar di luna (io ho immaginato una notte di luna piena con riflessi argentei sulle acque e tra le onde...) e atmosfere rarefatte ed estranianti. Eppure non sei riuscito a coinvolgermi. Forse ho mal interpretato, forse non è il mio genere, forse sono semplicemente gusti, chissà, ma non mi ha entusiasmato, anche se la trama ha del potenziale.
Un paio di considerazioni tecniche: se decidi di utilizzare i trattini per il discorso diretto, non chiudere le frasi con altri trattini; si usa solo quello iniziale. Poi quel "fa" con l'accento verso la fine urla! Ma spero sia stata una svista dovuta all'ora tarda e alla stanchezza...

In bocca al lupo!
Emiliano.

Krum_Krum
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#6 » venerdì 21 settembre 2018, 13:00

Interessante interpretazione del tema, che vede un mondo marinaio come città multietnica, che si riunisce attorno alla leggenda del grande vortice. Purtroppo però manca uno sviluppo narrativo interessante. I dialoghi sono a tratti piacevoli, e i racconti attorno al maelstrom possono fare simpatia, ma manca un elemento che renda il racconto davvero avvincente.

mezzomatto
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#7 » domenica 23 settembre 2018, 15:35

L'interpretazione del tema è alquanto criptica. La multietnicità non può risolversi solo in differenze di parlate o di credenze. L'atmosfera onirca è avvincente e coinvolgenrte, le frasi udite dal ragazzo rimangono però staccate e non ceeano un contesto credibile. Ciononostante l'impressione complessiva è gradevole e la lettura facile e leggera. Merita la sufficienza. Con un po' di tempo a disposizione e risistemato navigherebbe verso l'eccellenza.

Nena
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#8 » lunedì 24 settembre 2018, 10:52

Ciao Filippo, ho trovato il racconto molto suggestivo; la rappresentazione del gruppo di marinai che si intrattiene sotto la finestra del protagonista raccontando storie, sembra quasi proiettarsi in un vecchio quadro: le onde che si infrangono sulla costa, il vento impetuoso che rimbomba sulle loro teste e loro che parlono dei loro luoghi di origine.
Il finale poi,con il protagonista che decide di partire, lascia un buon spunto con cui credo si possa sviluppare un bel seguito.
Serena Brega

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Gennibo
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#9 » martedì 25 settembre 2018, 18:42

Ciao Filippo, bello il punto di vista originale da cui si vede la storia, direi specchiata, il mare visto dal riflesso che entra dalla finestra.
Ho immaginato un bambino affranto dalla perdita della madre. Un bambino impaurito dal mare che può trasformarsi in mostro, una specie di uomo nero.
Interessante il protagonista che ascolta le voci che arrivano da sotto, sente diversi modi di interpretare la stessa cosa e lui continua ad essere spettatore.
Alla fine capiamo la ragione del suo interesse, il perché è rimasto ad ascoltare. Per capire il mostro che lui stesso dovrà affrontare. Come dire che deve crescere. Con la madre muore la sua parte infantile. Adesso è ora di affrontare il mondo, di buttarsi, di crescere.
Mi chiedo come sia morta la madre, inghiottita dal Vortice?
Mi piace molto lo stile e la storia. Penso che sarebbe da rendere un po’ più chiara. Ad esempio: La mia finestra cambia nave ogni notte. Trovo che sia una frase bellissima. Nonostante ciò, essendo la prima, ho faticato ad entrare nella storia e a capire come fosse possibile.
Bello, bravo.

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patty.barale
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#10 » giovedì 27 settembre 2018, 10:35

Ciao Filippo,
Al solito la tua capacità di narrare il reale facendolo vibrare di suggestioni poetiche non delude mai.
Bella l’immagine del mare riflesso sulla parete, quale simbolo della vita infantile, affrontata in maniera schermata contrapposta al finale: la mamma è morta, devi affrontare il mare in maniera diretta, anche alla luce delle parole non protettive degli estranei: il mare, quello reale, con i suoi vortici è lì, devi chiudere la porta sui sogni infantili e fronteggiare il tuo maelstrom!
Bellissimo il tutto, l’unica cosa che mi lascia qualche dubbio è il rispetto del tema: è vero in una città di mare la miltietnicità è normale, ma in questo caso non mi sembra svolgere un ruolo centrale nella narrazione.
Ma a parte questo...COMPIMENTI

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Marco Travaglini
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#11 » giovedì 27 settembre 2018, 11:46

Ciao Filippo,
a me il racconto è piaciuto molto, ma mi sembra spezzato in due tronconi. Intendo dire che la prima parte è molto poetica, crea un'atmosfera bellissima e suggestiva che non riesco nemmeno a descrivere sinceramente. Scorre via liscia, con pochi tratti siamo entrati nella testa del protagonista bambino e quindi ne abbiamo conosciuto anche parte dell'infanzia. E ti faccio i miei più sentiti complimenti.
La seconda parte invece mi sembra un pochino forzata, anche se non sempre. Quando sentiamo parlare i marinai, quelli veri, che parlano del mostro, i dialoghi scorrono benissimo. Ma ogni tanto ci sono queste interruzioni sulla religione che davvero mi sembra che stonino in quel contesto. Anche nei primi dialoghi sulla provenienza, non mi fanno impazzire ma ci stanno, creano un'atmosfera che esce dalla banale realtà, ma poi quella frase un pochino in dialetto rompe l'atmosfera.
In generale mi sembra un ottimo racconto che viene un pochino tirato per i capelli per rientrare in tema, e ne risente. Senza quella forzatura sarebbe pura poesia. Complimenti.

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antico
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#12 » lunedì 1 ottobre 2018, 20:01

Un'idea semplicemente meravigliosa, perlomeno per come mi è arrivata. Certo, non riesci nel darle il giusto respiro, il tempo più che i caratteri in questo caso ti è stato tiranno. Il grande vortice è quello delle genti, del miscuglio di razze e culture, e il protagonista accetta il richiamo alla vita, all'età adulta (non per niente la madre gli sottolinea che TUTTI I BAMBINI DEVONO TENERE LE FINESTRE CHIUSE). Fallisci nel creare la giusta sensazione di vortice nel vortice dei dialoghi e questo credo sia il motivo per cui mi sembra che l'idea non sia stata colta da molti. Detto questo, cavoli, mi piace da morire. Sistemalo nel Laboratorio, dagli una revisionata, e lo portiamo in vetrina, che merita. Limitatamente al contest, il mio giudizio è un pollice tendente all'alto.

Filippo De Bellis
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Re: Il Grande Vortice

Messaggio#13 » lunedì 1 ottobre 2018, 20:17

Ringrazio tutti per i commenti costruttivi e preziosi. Ringrazio Antico per il suo e metto molto volentieri il racconto in laboratorio nei prossimi giorni se capisco come si fa (leggermente imbranato, ahimè)!

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