[M] Il giorno sbagliato

Lunedì 15 giugno alle ore 21.00! E siamo alla terza tappa della Quarta Era... Guest star: BARBARA BARALDI! Avrete le solite quattro ore di tempo per scrivere un racconto che potrebbe essere scritto anche in un'ora soltanto, quindi no scuse: gente che ha tempo fino alle 23, gente che arriva alle 23, gente che può starci tutta la sera o gente che scrive dal cellulare facendosi ispirare dagli amici, MINUTI CONTATI VI ASPETTA! Guardate il trailer dell'edizione QUI
Rossella_Stocco
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[M] Il giorno sbagliato

Messaggio#1 » lunedì 15 giugno 2015, 21:57

C’è una luce che non si può mai spegnere, è la Speranza.
Questo mi diceva sempre mio nonno, ed ogni volta che mi trovo nei casini ripenso a lui e mi ripeto quella frase per darmi coraggio, per avere la forza di andare avanti, di mettere un piede davanti all’altro, come sto facendo ora. Ripeterla però non mi sta portando da nessuna parte e il mostro che ho davanti a quanto pare se ne frega che io ho ancora dalla mia quella luce inestinguibile.
Sapevo che dovevo rimanere a dormire stamattina, invece no, ho deciso di alzarmi.
Mannaggia a me!
Poco male, c’è un problema e si deve risolvere. Guardando questi piccoli occhietti rossi che mi scrutano e le zanne poco sotto non è che mi venga in mente molto.
Ricapitolando, la città più vicina è a diciassette chilometri, che sono niente se sei con la macchina, tranquillo a goderti il panorama, ma diventano un’infinità se sei a piedi in un bosco, di notte. Eppure ci avevo pensato stamattina e mi ero anche detto ‘Dario prima di partire forse è il caso che porti la macchina in officina da Giacomo a fargli dare una controllata’.
Ottima idea, se non fosse che di sabato i meccanici sono chiusi.
Niente di fatto. Sono qui, da solo, in un bosco con un mostro famelico che mi osserva e aspetta solo che io muova un solo muscolo per mangiarmi, ne sono sicuro.
E poi perché non mi attacca?
Ne ho visti tanti di film dell’orrore e non ci mettono mica tutto questo tempo per uccidere uno stupido sprovveduto.
Che c’è Dario, vorresti che si spicciasse?
Allora succede questo quando uno è ad un passo dalla morte, comincia a parlare da solo come un idiota dando anche suggerimenti alla creatura demoniaca che si trova davanti su come mangiarlo meglio.
Ora basta! Cerchiamo una via di fuga da questa situazione di merda.
Di là c’è lui, quindi niente da fare, se scappo mi prende in pochi secondi, sono lento come un bradipo. Colpa di quei chili che ho messo su questo Natale, giuro che se sopravvivo mi iscrivo in palestra. Potrei cercare di tornare alla macchina e chiudermi dentro, non so se servirebbe a qualcosa, ma mi sentirei infinitamente meglio lì dentro. Poi mi si sta anche gelando il culo.
Cazzo, si è mosso!
Questo stronzo legge nella mente, ne sono sicuro.
Tornare alla macchina ora è impossibile, ci si è messo proprio davanti. Pensa Dario, pensa! Aspetta, ma che idiota che sono, perché non ci ho pensato subito!
Certo, non è una passeggiata scalare st’albero, fortuna che questi rami sono bassi a sufficienza. Eccolo lì che mi guarda, non può salire.
Fottiti stronzo!
Dove ho messo il mio telefonino?
“Pronto polizia? Mi chiamo Dario Rossi, la mia macchina si è fermata sulla statale 156 e sono su un albero. Si ha capito bene, sono su un albero perché c’è un fottuto cinghiale qui sotto che vuole mangiarmi! Si. Va bene, vi aspetto.”



Gabriele Macchiarella
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Messaggio#2 » martedì 16 giugno 2015, 15:38

Bella idea quella di descrivere un mostro e solo alla fine capire che altro non è che in cinghiale Ma a mio avviso, fatta eccezione della frase iniziale, non viene nemmeno sfiorato il tema del contest

Rossella_Stocco
Messaggi: 17

Messaggio#3 » martedì 16 giugno 2015, 18:47

Grazie per il commento, in realtà, essendo la speranza l'idea che volevo esprimere come la luce che mai si spegne, l'ho voluta descrivere così. In fin dei conti il personaggio non l'ha persa fino all'ultimo, non ha spento quella luce.

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ceranu
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Messaggio#4 » mercoledì 17 giugno 2015, 11:09

Ciao Rossella, piacere di conoscerti.
La trama c'è ed è interessante. Lo stile però non permette di entrare in sintonia con il protagonista. Lo sproloquio lascia poco spazio ai sentimenti. Mi fai vivere tutto in maniera passiva, lasciandomi sospeso a metà tra il divertito e l'impaurito, ma senza portarmi da nessuna delle due parti.

Occhio alle “d” eufoniche, non sono molto apprezzate. Ci sono un paio di verbi sbagliati, e delle ripetizioni.



Sono qui, da solo, in un bosco con un mostro famelico che mi osserva e aspetta solo che io muova un solo muscolo per mangiarmi, ne sono sicuro.


Ci sono tre “solo” in una frase.



Potrei cercare di tornare alla macchina e chiudermi dentro, non so se servirebbe a qualcosa, ma mi sentirei infinitamente meglio lì dentro



Toglierei “lì dentro”



Ottima idea, se non fosse che di sabato i meccanici sono chiusi.



Non è una cosa assoluta. Scrivi “lui è chiuso”. Cosi fai star zitti i saccenti (me in questo caso :D )

Ciao e alla prossima

Rossella_Stocco
Messaggi: 17

Messaggio#5 » mercoledì 17 giugno 2015, 19:59

Ciao Ceranu, piacere mio! Hai indubbiamente ragione. E' il mio primo contest e ho pensato di scrivere qualcosa di leggero e veloce, dando solo una rilettura a stento. Quindi mi merito in pieno tutte le tue precisazioni. Grazie e alla prossima!

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Flavia Imperi
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Messaggio#6 » mercoledì 17 giugno 2015, 20:33

(Premetto che sono un'imbucata da un altro gruppo - ero curiosa di leggere gli altri racconti!)

Mi è piaciuto molto il "colpo di scena" sul mostro, ma nel complesso ho trovato il racconto un po' troppo "pensato". Nel senso che, a chi legge, risulta tutto come un racconto nella sua testa e questo crea una finissima barriera fra la storia e le emozioni, le sensazioni. Insomma, ho visto la storia dalla finestra, piacevole, simpatica, ma non sono stata lì con lui nel bosco. Soprattutto la parte dei chili di Natale etc., un po' lunga. In compenso il tuo stile mi piace molto, è leggero, ironico. Credo che ti basterà qualche accorgimento tecnico per aggiustare il tiro!
Siamo storie di storie

Rossella_Stocco
Messaggi: 17

Messaggio#7 » venerdì 19 giugno 2015, 10:14

Grazie Flavia, voleva essere uno spaccato di come nella testa si accavallano i pensieri anche nei momenti più assurdi e, come ho detto sopra, una cosina leggera e divertente, niente di impegnativo.

marco.fronzoni
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Messaggio#8 » venerdì 19 giugno 2015, 12:34

Ciao Rossella, devo essere sincero nel dire che ho trovato il brano narrativamente piacevole, ma stilisticamente un po’ ingenuo.
Non sono un fan sfegatato del racconto in prima persona, perché ritengo che sia un punto di vista difficile da padroneggiare senza il forte rischio di scadere in banalità e strutture inverosimili. Diciamo che il taglio umoristico del tuo brano lo esime da una valutazione rigorosa in questo senso, però se di ‘umorismo’ vogliamo parlare, il pezzo non mi pare decollare mai veramente e anche il finale, seppur ben studiato come tempismo e pretesto – la telefonata del protagonista -, a mio parere non ha la necessaria sproporzione con l’immaginario costruito in precedenza, tale da innescare l’effetto comico. Insomma, non sarà l’incontro con un mostro da incubo, ma anche quello con un cinghiale è inquietante assai…L’impressione infine, è che il taglio drammatico dell’incipit non c’entri nulla con quello che poi segue.

Alexia
Messaggi: 125

Messaggio#9 » venerdì 19 giugno 2015, 13:44

Ciao Rossella,
Occhio alle d eufoniche... so che molti ne sono affezionati ma è un errore se non c'è il richiamo di vocale.
La chiusa mi piace, perché sei riuscita a confondermi. Pensavo si trattasse di un racconto fantastico, e invece... La forma però è un po’ confusa, e non traspare ansia e paura come dovrebbe. Leggendo perdevo il filo perché mi continuavo a chiedere fin dove volessi arrivare.
L’idea mi piace… non so cosa c’entri con la luce che non si spegne, ma è abbastanza originale.

torpedocolorado
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Messaggio#10 » venerdì 19 giugno 2015, 17:02

a me è piaciuto molto questo racconto:ironico e leggero, dai tratti naif e finale tragicomico. Davvero simpatico nonostante le problematiche coi tempi dei verbi e quant'altro.L'idea insomma è davvero interessante. E il finale alla polizzietesco anni 70italiano è davvero di classe: sento già le sgommate e le sirene delle giulie!!

andrea.viscusi
Messaggi: 44

Messaggio#11 » sabato 20 giugno 2015, 11:27

quando ho letto il tema ho sperato che non venisse interpretato in senso metaforico: la speranza, la vita, l'amore, la fede... melensità del genere. leggendo la prima frase quindi mi sono subito insospettito, fortunatamente il tono del racconto è ben altro. il racconto sarebbe abbastanza simpatico, con il flusso di coscienza del protagonista che si trova di fronte al "mostro". mi risulta però un po' anticlimatico il finale. non tanto perché il presunto mostro si rivela essere "solo un cinghiale", ma perché a mio avviso questa spiegazione non fornisce quel senso di contraddizione che dovrebbe per rendere efficace lo sketch. non so se ti sei mai trovato davanti un cinghiale di notte: è un incontro davvero spaventoso, il cinghiale è un animale decisamente pericoloso, pertanto tutte le riflessioni del protagonista non vengono smontate dalla rivelazione finale ma avvalorate, perché la situazione di pericolo è reale. avrebbe funzionato se il "mostro" fosse stato, chessò, un coniglio, e si scopre che è lui ad averne paura. messo così mi sembra che non raggiunga il suo obiettivo, o almeno quello che io ritenevo l'obiettivo del testo.

Serena
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Messaggio#12 » lunedì 22 giugno 2015, 15:12

Ciao Rossella! Sono sincera... a me il finale è piaciuto! Nel senso che non avrei mai pensato ad un cinghiale! La parte iniziale della storia però, sembra voler correre in una direzione completamente diversa. Sarebbe stato meglio cercare sin dalle prime battute una vena ironica. Magari caricaturando un pochino il personaggio... un uomo tutto d'un pezzo che al primo momento di panico si tira su la gonnella urlando a squarciagola! Purtroppo per mantenere le redine di una storia bisogna sempre mantenersi su un binario, condendo poi la storia ma senza cambiare eccessivamente i toni.

A presto!

gloomy97
Messaggi: 13

Messaggio#13 » martedì 23 giugno 2015, 2:39

ciao Rossella,
la trama c'è ed è un racconto abbastanza autoconclusivo. Sinceramente mi è piaciuto, (nonostante il linguaggio non troppo aulico) rapido nella lettura e di facile comprensione.
Rappresentare la speranza in questo modo è inusuale e anche se non è il mio genere di racconto devo dire che non mi è dispiaciuto.
Buona fortuna
Gaia

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antico
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Messaggio#14 » martedì 23 giugno 2015, 10:12

Benvenuta a Minuti Contati! Racconto godibile anche se non ho particolarmente apprezzato lo spiattellamento del tema subito nella prima riga. Tema inoltre che risulta un pelo forzato e che s'incastra non al meglio in una prima parte troppo seriosa rispetto al tono che risulta alla fine essere quello da te scelto. Detto questo, la sorpresa finale funziona e strappa il sorriso anche se trovarsi un cinghiale davanti non è una passeggiata (anche se sicuramente preferibile alla Bestia Bugblatta di Altair V, questo è certo). Grossi errori non ne vedo e il tutto, al netto della partenza eccessivamente seriosa, è coerente con quello che il racconto vuole essere. Pollice SU, non al 100%, ma su.

tina.caramanico
Messaggi: 43

Messaggio#15 » martedì 23 giugno 2015, 15:03

Il tema è in effetti solo sfiorato, la luce compare solo come metafora della speranza e come citazione. Per il resto il racconto da una parte cerca di essere divertente, leggero, dall’altra di giocare con il finale “a sorpresa” del mostro che mostro non è (anche se, in effetti, coi cinghiali non si scherza per niente). Forse però era meglio scegliere una sola delle due opzioni: dal tono leggero si intuisce subito che il mostro non è così pericoloso e quindi la sorpresa non è davvero tale.

Francesca Nozzolillo
Messaggi: 59

Messaggio#16 » giovedì 25 giugno 2015, 16:11

Ciao. Beh, devo dire che ad una prima lettura non mi era molto piaciuto, ma rileggendolo dopo una settimana l'ho apprezzato di più. E' carina l'idea, ma anche io penso che ti sia un po' dilungata su pensieri che poco c'entrano con quello che sta accadendo. In questo modo non fai entrare il lettore nel racconto, ma lo tieni un po' a distanza. Buono il tono, anche se anche io credo che l'aderenza del tema sia un po' forzato. In più, non so perchè, ma sapere che era un cinghiale mi ha deluso... Vabe, in bocca al lupo!

Sybilla Levanti
Messaggi: 142

Messaggio#17 » venerdì 26 giugno 2015, 20:13

Ciao Rossella. Devo essere sincera: non so se il tuo racconto mi è piaciuto oppure no (e per scrivere queste poche righe l'ho riletto almeno due dozzine di volte...).
L'ho trovato simpatico e piacevole come trama in generale ma in alcuni punti non mi convince. Forse lo scoglio principale è l'aver utilizzato, secondo la mia impressione, il flusso di coscienza del protagonista in modo un po' eccessivo, cosa che sulla brevità del testo toglie leggerezza al tono della narrazione e in alcuni punti si dilunga deviando dal tema centrale della storia.

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