[E] Alla deriva

Lunedì 15 giugno alle ore 21.00! E siamo alla terza tappa della Quarta Era... Guest star: BARBARA BARALDI! Avrete le solite quattro ore di tempo per scrivere un racconto che potrebbe essere scritto anche in un'ora soltanto, quindi no scuse: gente che ha tempo fino alle 23, gente che arriva alle 23, gente che può starci tutta la sera o gente che scrive dal cellulare facendosi ispirare dagli amici, MINUTI CONTATI VI ASPETTA! Guardate il trailer dell'edizione QUI
Avatar utente
alberto.dellarossa
Messaggi: 230

[E] Alla deriva

Messaggio#1 » martedì 16 giugno 2015, 0:14

La misera fiammella della lanterna illuminava a malapena la prua della scialuppa. A meno di un braccio di distanza, oltre il parapetto di legno incrostato di salsedine, si stendeva l’oscurità della notte senza luna. Solo l’impercettibile tremolio delle stelle riflesse sull’immane massa d’acqua dell’oceano restava a dare conforto ai passeggeri , gettati come sacchi sul fondo. Nel silenzio senza fine della bonaccia, il fasciame della piccola imbarcazione gemeva piano.

Severus non osava chiudere occhio. Stringeva tra le sue braccia Mr. Occam, ormai tutto pelle e ossa sotto la pelliccia rossa. Il gatto fusava in continuazione, incurante che la morte stesse arrivando per tutti: osservava i tre superstiti con occhi verdi e alzava il capo alle carezze del giovane mozzo che lo stringeva a sé.

“Non potrai difenderlo per sempre”.

In quell’oscurità, Severus non riusciva a vedere chi aveva parlato. Non ne aveva bisogno. Poteva immaginare le labbra spaccate dalla sete, la lingua gonfia circondata da barba ispida di chi aveva pronunciato con accento scozzese la sentenza di morte. Percepiva la figura di McBree come un vago contorno dall’altra parte della scialuppa, intento a osservare con aria famelica il gatto e il ragazzo sotto il bagliore ormai spento della lanterna di prua.

“Mica per sempre” rispose un’altra voce dal buio.

McBree emise un grugnito, scatarrando. “Ecco che il vecchio Cyril si riprende. Quando la finirai di difendere il mozzo?”

“E tu quando la finirai di voler mangiare quel povero gatto?”

Severus ascoltava impietrito lo scambio di battute, protetto unicamente dal cerchio di luce che si restringeva a ogni minuto che passava. Un vento freddo fece dondolare la lanterna sul gancio arrugginito.

“Mi stai stufando, vecchio. Finché c’era il capitano non poteva succederti niente, ma adesso…”

“Adesso cosa?” La voce di Cyril strisciò nel buio come una lastra di pietra.

Il vento si alzò repentino, muovendo le acque e facendo beccheggiare la piccola imbarcazione. Lampi di luce lontani squarciavano l’oscurità, tingendo l’orizzonte di viola.

“Adesso che il capitano dorme coi pesci, potreste fare la stessa fine.”

D’improvviso, per pochi istanti, il vento cadde.
La voce di Cyril risuonò piatta nel momentaneo silenzio.

“Adesso muori “

Il vento prese a ululare, sbattendo il legno contro le onde che si alzavano inferocite. La lanterna emise un ultimo guizzo, prima di cedere il posto all’oscurità.
Smarrito, frastornato dai colpi incessanti dei marosi, Severus nascose Mr. Occam sotto la cerata e si rannicchiò sul fondo. I lampi illuminavano i due marinai intenti a scannarsi, immagini statiche della ferocia umana.
La barca si impennò sopra un’onda.
Poi, il buio.

Il capitano osservava dal parapetto della fregata ciò che rimaneva della scialuppa. Sotto la lanterna di prua si poteva ancora leggere, in caratteri sbiaditi, la parola “Speranza”.
L’ufficiale abbassò il cannocchiale.

“Capitano, il ragazzo è vivo, e con lui c’è un gatto”.



Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Messaggio#2 » martedì 16 giugno 2015, 17:08

Ciao, Alberto!
Da vincitore della passata edizione (e a proposito, complimenti!) anche questa volta non ti smentisci. Sei molto bravo a scrivere, riesci a rappresentare su "carta" le situazioni che immagini. I dialoghi sono credibili e rispetti gli equilibri con la parte narrata. Il risultato è un racconto scorrevole che si legge con piacere. L'atmosfera è ben resa e in essa fai calare il lettore. Tutto il racconto è funzionale alla tua interpretazione del tema (ne abbiamo dato la stessa interpretazione, sebbene con racconti molto differenti :) ) e raggiungi il tuo scopo.
Son felice di essere capitato nel tuo stesso girone.
A rileggerti presto.

Emiliano Grisostolo
Messaggi: 13

Messaggio#3 » martedì 16 giugno 2015, 19:17

Alberto, davvero un ottimo racconto, scritto molto bene, veloce da leggere, quindi scorrevole e con un ritmo incalzante. Il lettore si proietta in quella scialuppa, ascolta i dialoghi e le voci dei presenti, ne vive l’atmosfera, il sapore del mare di notte. Il buio in cui sono calati i personaggi illuminati solo dalla lanterna, ti avvolge. Lo catturi dalla prima all’ultima riga.

Avatar utente
Adry666
Messaggi: 521
Contatta:

Messaggio#4 » venerdì 19 giugno 2015, 12:20

Ciao Alberto,

ben ritrovato.

Tema indubbiamente centrato, e affondato! ;-))

Grande incipit; hai usato le parole giuste al momento giusto in modo sapiente; grande ambientazione: per un po’ mi sono ritrovato nei romanzi di Salgari che leggevo da piccolo, bravissimo!

Alcune notazioni: si nota un brusco cambio di ritmo nella terza parte del racconto, forse un po’ troppo, va bene il crescere del ritmo ma il gap poi si sente (IMHO ovviamente)

Una domanda sul capitano: all’inizio avevo capito fosse morto nel naufragio, poi invece ricompare a bordo di una nave(?),  qual è la giusta interpretazione?

Ciao

A presto

Adriano

Avatar utente
alberto.dellarossa
Messaggi: 230

Messaggio#5 » venerdì 19 giugno 2015, 14:53

E grazie a tutti. Sono un po' fissato col tema marinaresco: Severus è un personaggio ricorrente attorno al quale sto sviluppando alcune storie. Mi sono quindi chiesto: "perché non scrivere qualcosa su di lui e su Mr. Occam?"

Et voilà, il racconto, non senza qualche difficoltà, è venuto fuori. Le difficoltà sono esattamente quelle sollevate da Adriano: avrei preferito una soluzione del climax più graduale, ma i caratteri sono limitati e quindi ho dovuto fare il possibile per non snaturare la storia e l'efficacia del dialogo doppiato dal cambio atmosferico.

Salgari, Conrad, Melville, Coleridge: ho pensato a tutti loro, nella stesura.

Riguardo al capitano: è solo un'omonimia: il capitano della Razor è morto nel naufragio. Il secondo capitano è quello che in altre storie (non ancora scritte, ho solo delle tracce da sviluppare) accoglie il giovane Severus e Mr.Occam sulla HMS  Leopard. Cosa succederà poi ancora non lo so :)

sharon.galano
Messaggi: 61

Messaggio#6 » venerdì 19 giugno 2015, 21:37

Ciao Alberto,
è stato un piacere leggere questo tuo racconto. Il tema è ben sviluppato, il ritmo non perde un colpo ed è facile immergersi nella scena da te descritta. Mi ha fatto venire in mente Oceano Mare di Baricco. E in particolare la scena della zattera in cui tutti sono contro tutti. Hai messo i dettagli giusti: le labbra spaccate per la sete, la barba ispida che ci dà l'idea dei giorni passati in mare. Ci sono tutti gli ingredienti affinché accada qualcosa di più. Ma l'hai detto tu stesso: i limiti di battute ti hanno impedito di dare alla storia uno sviluppo soddisfacente. Per questo ti dico che alla fine ho avvertito come una mancanza. Il cambio del punto di vista ci ho messo un po' a capirlo. L'altro capitano che vede il tutto da lontano mi ha un po' disorientata.
Una piccola nota di gusto: "Severus ascoltava impietrito lo scambio di battute" questa frase fa un po' a pugni con il tuo stile.
A rileggerci.
:)

luca.pagnini
Messaggi: 120

Messaggio#7 » sabato 20 giugno 2015, 18:11

Ciao Alberto!
Racconto da manuale, a cui devo solo fare i complimenti. Ottima la descrizione della situazione, dei personaggi e degli eventi. Il soggetto è minimalista, non c’è dubbio, ma è stato scritto bene e in maniera esauriente, elementi affatto scontati quando si parla di MC. Il finale mi è parso scontato, ma anche l’inverso (lo scozzese che si mangia gatto e, forse, padrone) lo sarebbe stato, quindi niente da dire. Ci sono racconti, come questo, in cui conta molto di più rendere viva la scena per il lettore che narrare fatti” eclatanti. Bello il tema accarezzato per metafora, racconto che starebbe tranquillamente incastonato in qualcosa di più ampio.

LuanaMazzi
Messaggi: 15

Messaggio#8 » lunedì 22 giugno 2015, 16:34

Una bella narrazione fluida mi ha portato sulla scialuppa in mezzo al mare. Per quanto tutto il mondo di mare mi sia abbastanza sconosciuto e non mi rimanga molto simpatico in generale mi è piaciuto il tuo scritto. La scena descritta, quasi una "giustizia divina" dove il mozzo con il gatto si salvano e gli altri vanno a dormire sul fondo del mare, mi ha convinto visivamente. Mentre leggevo vedevo la luce, la barba che cigolava e oscillava pericolosamente durante il tafferuglio. Un bel lavoro davvero.

Avatar utente
invernomuto
Messaggi: 270

Messaggio#9 » mercoledì 24 giugno 2015, 1:44

Ciao Alberto,
rileggerti è sempre un grande piacere e sei in grado di utilizzare le parole per creare uno scenario vivido e animato come una serie di immagini in movimento,
La tecnica è di livello altissimo, il tema centrato e l'accoppiata lupi di mare e gatti non può che fare centro perfetto nelle mie preferenze.
A parte qualche piccolo problema di accelerazioni e decelerazioni nel ritmo dovute sicuramente al conto caratteri non ho nulla su cui far presa per generare una critica costruttiva.

Ottima prova.

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Messaggio#10 » mercoledì 24 giugno 2015, 22:49

Ciao Alberto.

Davvero un bel racconto. Sembra davvero di stare su quella nave alla deriva nell'oscurità. I dialoghi sono credibili. Tutto è perfettamente al suo posto. Devo dire che nei racconti che ho letto in questa edizione la luce della speranza è molto frequente. Questo ovviamente non toglie niente al racconto ma quello "speranza" alla fine mi ha fatto sorridere.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Messaggio#11 » giovedì 25 giugno 2015, 12:23

La tua grande capacità di creare immagini e renderle vive è evidente anche in questo brano. In più, qui c'è il lavoro sulle ombre, il tutto accade nel buio: le voci, lo scontro. Le sagome scure dei due marinai che combattono sulla barca in balia delle onde è strepitosa. Il finale rinforza il tema, ma non risulta fuori luogo o pesante, semplicemente ci stava. Pollice SU senza ombra di dubbio, sei totalmente padrone di ciò che racconti e la lettura ne risulta ovviamente arricchita.

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#12 » venerdì 26 giugno 2015, 18:51

Ciao Alberto,
hai scritto un gran bel racconto. Belli sia i dialoghi che la parte narrata e molto evocativo in generale. Riesci a tessere un’atmosfera visibile (anche se è buio) all’interno di tutto il racconto, e con il tema della luce è azzeccato in pieno. A tratti mi hai ricordato il secondo libro in Oceano Mare di Baricco, specie nella costruzione degli scenari.
Molto bravo. Un racconto ottimo.
Alla prossima :)

FrancescoIorio
Messaggi: 12

Messaggio#13 » venerdì 26 giugno 2015, 20:34

"Alla deriva" di Alberto Della Rossa
Ciao Alberto.
Penso che il tuo racconto sia quello scritto meglio di tutti, scorrevole e incantevole. Senza troppe difficoltà riesci infatti a proiettarci in una situazione che, grazie al ritmo incalzante, procede rapida verso l'inevitabile epilogo senza intoppi. Ho apprezzato anche il modo in cui sei riuscito a creare l'atmosfera e ad evocare una certa disperazione che, tuttavia, viene prontamente trasformata in speranza proprio alla fine. E' stato un piacere leggerti.
Alla prossima

Torna a “68ª EDIZIONE – Baraldi Edition – 3ª della 4ª Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti