[V] OMBRE

Lunedì 15 giugno alle ore 21.00! E siamo alla terza tappa della Quarta Era... Guest star: BARBARA BARALDI! Avrete le solite quattro ore di tempo per scrivere un racconto che potrebbe essere scritto anche in un'ora soltanto, quindi no scuse: gente che ha tempo fino alle 23, gente che arriva alle 23, gente che può starci tutta la sera o gente che scrive dal cellulare facendosi ispirare dagli amici, MINUTI CONTATI VI ASPETTA! Guardate il trailer dell'edizione QUI
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patty.barale
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[V] OMBRE

Messaggio#1 » martedì 16 giugno 2015, 0:34

OMBRE
 
Eccoti ancora lì!
Cosa credi, vecchia megera? Credi forse che non ti veda lì, dietro le serrande abbassate, mentre mi spii, mentre cerchi di controllare ogni mio movimento?
La tua ombra ti tradisce! Sì, la luce della lampada fa intravedere la tua sagoma tra le fessure delle serrande: non sei furba come credi!
O forse tu vuoi che intuisca la tua presenza, il tuo occhio su di me, vuoi vedere il mio terrore ed è per questo che non spegni mai quella dannata luce?
Ti sei mossa! Ti ho visto sai! Che ti succede: l’arietta di questa sera ti infastisce?
Un tempo, era tutto più semplice per te, vero?
Mio marito ti aveva avvisato di lasciarci in pace, aveva anche affrontato il tuo caro Franco: “Se non la smettete di spiarci e parlare male di noi in paese, ve ne pentirete!”
Ma voi, convinti della vostra superiorità, ci avete querelati!
Poi avete iniziato con i dispetti. Una volta era la spazzatura sparsa davanti al portone per occultare il fatto di aver frugato nella nostra differenziata per trovare ricevute, documenti e quant’altro vi potesse permettere di sapere di più sul nostro conto, un’altra erano i panni stesi in giardino inzaccherati dalle zampe del vostro gattaccio, altre volte ti ho visto prendere accordi col postino per appropriarti della nostra posta.
E ogni volta che passeggiavi nella stradina che separa le nostre case facevi finta di guardare da un’altra parte, ma io lo so che ci stavi spiando…
E dicevi in giro di aver paura di me! Ti rendi conto? Dicevi che ero paranoica!
Poi avete fatto piazzare quelle telecamere tutto intorno a casa. Sistema di allarme, dicevate. Ma io lo sapevo che ci stavate riprendendo, che volevate dimostrare che io ero una pazza alcolizzata! Come se io fossi tanto stupida da bere alla luce del sole… e come se bere qualche bottiglia di liquore fosse alcolismo!
A quel punto ho detto a Giacomo: “O fai qualcosa o io impazzisco!”
Te lo ricordi quell’ometto minuto, gracile e remissivo che vi viene incontro nel campo dove stavate raccogliendo la cicoria e, senza una parola… pum, pum: due colpi, uno dritto in fronte a Franco. E tu che urli e tenti di scappare e pum… pum… due regali anche per te.
E tu, brutta troia, ti sei finta morta, riuscendo a salvarti e far arrestare il mio povero marito!
Dovevi morire, stronza, non sopravvivere sulla tua sedia a rotelle per continuare a spiarmi da quella finestra!
Smettila di guardarmi!
No, non ti darò la soddisfazione di vedermi ora che ho sistemato la corda alla trave, no, lascia pure la tua luce accesa: io spegnerò la mia e tu non potrai goderti lo spettacolo…



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » mercoledì 17 giugno 2015, 9:16

OMBRE di Patty Barale Ciao. Il tuo racconto è molto ambiguo. Ha qualcosa di pirandelliano, perché contiene due verità: una, quella della protagonista che sta per suicidarsi, logorata dal mobbing fra vicini (dai dispetti della spazzatura davanti alla porta e del bucato rovinato dal gatto fino ad arrivare alla corruzione del postino, passando per il sacchetto dell’indifferenziata rivoltato dalla Vecchia Coppia Spiona per trovare documenti privati) che le ha distrutto la vita, visto che il marito è finito in carcere per omicidio, ma non solo la sua (la vicina è vedova a sua volta e su una sedia a rotelle). E l’altra, quella della Vicina, rimasta inespressa, ma che aleggia nelle parole della voce narrante (beve qualche bottiglia di liquore, ma non è alcolizzata)…forse gli episodi sono stati esagerati? La paranoica è lei?
Refuso: infastisce per infastidisce.

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Vastatio
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Messaggio#3 » venerdì 19 giugno 2015, 8:45

Ciao, storia di ordinaria paranoia tra vicini. Mi piace "pensare" che la paranoia sia tutta dal lato della protagonista e non anche da quella delle vittime. Essendo il punto di vista offuscato dalal paranoia non è possibile giudicare come vere le affermazioni dietro alle accuse che la protagonista muove ai vicini. In fin dei conti con due pazzi del genere la paura è più che giustificata. Come in altri casi nel girone però il tema è "buttato lì", non adeguatamente sfruttato come punto importante del racconto.

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patty.barale
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Messaggio#4 » venerdì 19 giugno 2015, 14:36

ciao e grazie per i commenti.
Vedo con piacere che il mio intento è riuscito (al di là del racconto bello o brutto): sono partita da una storia reale, accaduta poco tempo fa qui dalle mie parti: un'imboscata nei campi che ha come vittime marito (ucciso) e moglie (sopravvissuta con due pallottole nella colonna vertebrale) e presunto (come si deve dire in questi casi) colpevole un vicino di causa.
Movente: incomprensibile se si escludono le paranoie della moglie dell'assassino che si sentiva continuamente spiata dai vicini.
In questa storia non ci sono verità chiare, nette, ma tutto è in ombra, incerto.
Proprio per questo ho voluto creare ambigutà (all'inizio avevo idea di introdurre anche il pdv della vicina sulla sedia a rotelle), ma, al di là del limite di caratteri, mi piaceva lasciare tutto nel dubbio, anche in netta contrapposizione alla "luce sempre accesa" del titolo.


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antico
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Messaggio#5 » domenica 21 giugno 2015, 12:05

Entri bene nella paranoia della protagonista, semini e rilasci le informazioni necessarie a instillare i dubbi nel lettore con la giusta misura. Dal punto di vista della costruzione, quindi, niente da dire. Il valore del racconto è senz'altro buono. Mi sfugge un pelo l'attinenza con il tema e probabilmente anche per te la cosa era un problema perché quella forzatura finale sulle luci sembra mirata a inscriverlo all'interno del "c'è una luce che non si spegne mai". Eppure gli elementi ci sono tutti proprio partendo dal concetto di "ombre": è chiaro che possono esistere solo in presenza di una luce che le proietti. Detto questo, è evidente che la tua luce che non si spegne mai sia quella della vicina e di conseguenza il racconto non è etichettabile come fuori tema, anche se avresti potuto trovare un modo per renderlo più persasivo anche a livello simbolico. Pollice tendente verso l'alto, anche se non proprio convinto proprio per la questione sollevata.

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AmbraStancampiano
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Messaggio#6 » domenica 21 giugno 2015, 18:13

Ciao,

premetto che mi sono ritrovata in una situazione del genere (finale tragico a parte) quindi mi è stato più semplice entrare nel mood del racconto.

Posso dire che la paranoia e le liti tra vicini si svolgono esattamente allo stesso modo, e che riesci a ricreare perfettamente l'atmosfera pesante e soffocante che si vive nei casi di un interesse un po' eccessivo da parte di vicini impiccioni che non sai cosa vogliono.

Forse la modalità del dialogo fantastico indiretto con la vicina di casa, però lo rende un po' forzato e a tratti poco scorrevole.

L'attinenza col tema c'è, ma secondo me sarebbe stato più affascinante far assurgere proprio la paranoia della narratrice a "luce che non si spegne mai", ma è un'opinione comunque parecchio personale.

Bello davvero, comunque.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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beppe.roncari
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Messaggio#7 » lunedì 22 giugno 2015, 12:21

Ciao Patty, ben ritrovata!
L'ambientazione nelle liti di vicinato mi è piaciuta parecchio, secondo me (e forse le statistiche corroborano questa tesi) molti delitti nascono proprio da banali questioni come queste, lentamente o velocemente degenerate.
Trovo che sia però un punto di debolezza e non di forza la paranoia della protagonista, per quanto ben resa da te nel racconto. non c'è dubbio che sia paranoica, e quindi inaffidabile come testimone.
Un racconto di questo genere si presta meglio all'ambiguità, invece, lasciando il dubbio a scavare come un tarlo nella mente del lettore, come fa Edgar Allan Poe, per esempio nel racconto: Il sistema del dr. Catrame e del prof. Piuma. Lo conosci?
Lì il protagonista entra in un manicomio in cui gli dicono che tutti i matti sono convinti di essere invece il personale che è stato sopraffatto dai malati che si sono sostituiti a loro. E il protagonista all'inizio ci ride sopra, ma poi...
Buona lettura, ciao!

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Flavia Imperi
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Messaggio#8 » martedì 23 giugno 2015, 17:09

Ciao Patty!

Bel racconto, l'ho letto con avidità, presa dai pensieri contorti e pregni di emozioni pesanti della protagonista. Un crescendo di follia rivelata, terribilmente realista. Proprio in questi giorni ho problemi con alcuni vicini matti, l'insana follia che scoppia in gesti violenti e apparentemente immotivati, frutto del pensare di avere ragione in assoluto. A livello tecnico avrei giusto usato meno punti esclamativi. Un racconto amaro, dai toni volutamente esagerati per denunciare una piccola grande follia umana. L'ho apprezzato.
Siamo storie di storie

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Gian de Steja
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Messaggio#9 » giovedì 25 giugno 2015, 9:59

A me è piaciuto molto questo racconto perché riesci a creare quell’atmosfera di tensione che cresce fino alla fine. Anche se si intuisce abbastanza presto la paranoia del narrante, il lettore rimane incollato alla trama per sapere cosa succederà e come si risolverà la faccenda. Tutto sommato è pure un lieto fine, visto che alla fine la vittima della vicenda è la vicina finita sulla sedia a rotelle. Il tema della gara mi sembra centrato, quindi… brava!
"L'aria sarà sempre troppo carica di qualcosa. Il vostro corpo sempre indolenzito o stanco. Vostro padre, sempre troppo ubriaco. Vostra moglie sempre troppo fredda. Avrete sempre una qualche scusa per non vivere la vostra vita." C. Palahniuk

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alessandra.corra
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Messaggio#10 » giovedì 25 giugno 2015, 11:29

Ciao Patty,

Il tuo racconto l'ho apprezzato molto per la sua ambiguità. Non c'è una realtà davvero oggettiva, ma tutto rimane velato dall'incertezza. Chi è la vittima? Chi il carnefice?
Nella realtà spesso è proprio così. Vittime e carnefici solitamente si alternano in base al diverso pdv di chi osserva la situazione.
Molto credibile anche l'omicidio che scaturisce dall'odio dei vicini. Brava.

Alla prossima!

viviana.tenga
Messaggi: 560

Messaggio#11 » giovedì 25 giugno 2015, 11:56

Ciao Patty,

Mi è piaciuto molto come hai reso la paranoia della protagonista, facendola trapelare attraverso una voce narrante che si crede perseguitata invece che persecutrice. Il racconto scorre bene, una storia di ordinaria follia ben resa in ogni piccolo dettaglio. L'unico appunto che mi sento di farti è  che mi è sembrato un po' fuori tema: fin dal titolo, parli soprattutto di ombre, e l'elemento della luce mi è sembrato inserito un po' a forza. Nel complesso però un ottimo racconto.

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