[E] ossessione

Lunedì 15 giugno alle ore 21.00! E siamo alla terza tappa della Quarta Era... Guest star: BARBARA BARALDI! Avrete le solite quattro ore di tempo per scrivere un racconto che potrebbe essere scritto anche in un'ora soltanto, quindi no scuse: gente che ha tempo fino alle 23, gente che arriva alle 23, gente che può starci tutta la sera o gente che scrive dal cellulare facendosi ispirare dagli amici, MINUTI CONTATI VI ASPETTA! Guardate il trailer dell'edizione QUI
Alessandro Duino
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[E] ossessione

Messaggio#1 » martedì 16 giugno 2015, 0:54

"Sono disteso su questo letto da non so quanto tempo. Maledetto sonno perchè mi fai questo?,la mia voce mi arriva sbagliata.Come se parlassi con la testa nell'acquario e con Titty in bocca.Chi è Titty?
Oh mio Dio!, non sapete chi è?, beh non meritate risposta.A proposito di quello del piano di sopra.Non il vecchio puzzolente che trascina i piedi ad ogni ora del giorno e della notte, ma quello che sta sopra ma sopra a tutti noi.Ieri mi è venuto a trovare.Un gran tipo, abbiamo fumato insieme.Avete capito bene,ieri sera Dio è passato da me per rollarsi una canna in santa pace.Ha iniziato lui e quando è toccato a me,tutta la sua bontà è sparita di colpo. Continuava a chiamarmi pollo.Pollo di qua,pollo di la e solo perchè avevo fatto due tiri più di lui.L'ho cacciato via a calci nel sedere.Dovevate vedere la sua faccia.Troppo divertente,dovete credermi!Ho sonno ma non riesco a dormire.Ho provato di tutto,prima il valium poi la marijuana,poi tutti e due insieme.Niente.Il mio pensiero corre sempre li.Vorrei avere la forza o meglio,il coraggio di andare a vedere,ma ho paura.Di cosa?Di avere ragione.Ma non posso stare qua con il rischio di fare altri brutti incontri.Come Piero lo sdentato.Quando è andato via Dio è arrivato lui,con il suo sorriso marcio e il suo alito fetente.E proprio quando stavo per addormentarmi.Se ne stava li ai piedi del letto e sorrideva.Anche da quella distanza riuscivo a vedere il marcio dei suoi denti e a sentire il suo alito da topo morto.E pensare che da ragazzini eravamo amici.Almeno fino a quando non mi ha fatto arrabbiare.Se la spassava con Milena lo stronzo, la bionda tutta tette figlia del custode.Lei era mia e lui lo sapeva.Ma a nessuno dei due sembrava importare niente dei miei sentimenti.Hanno avuto quello che si meritavano. Non ce la faccio più a stare qui. Ho preso la mia decisione.Succeda quel che deve succedere.Adesso mi alzo e vado a controllare.Appena poggio i piedi sul pavimento sento un brivido corrermi lungo la schiena.Qualcosa si muove laggiù,Milena non sai cosa ti sei persa!Il buio è assoluto, devo stare attento a dove metto i piedi.Al secondo passo,sento una poltiglia sotto il piede destro.Il mio amato Titty che non sa stare lontano dal suo padrone. Che pesciolino buono che sei.Avanzo molto lentamente trascinando i piedi,l'ultima cosa che voglio è farmi male.La cucina è dietro l'angolo.Passo davanti al bagno e saluto Piero e Milena.Che carini che sono.Proseguo ed eccomi in cucina.Mi fermo sulla soglia.Sono ancora in tempo a tornare indietro.Eppure vado avanti,fino a fermarmi davanti a lui.Sento il respiro farsi breve,mentre un getto caldo mi bagna le gambe.La casa è immersa nel buio.Allungo il braccio fino ad afferrare la maniglia.Signore fa che sia spenta.Decido di contare fino a tre ma all'uno spalanco l'anta.Una luce fredda illumina la stanza lurida.Inizio ad urlare come un ossesso scagliandomi con violenza contro le pareti.Piango e urlo.Quando entrano i miei angeli custodi sto ancora urlando.Le loro braccia forti mi schiacciano contro il pavimento.Non sento neanche l'ago che mi buca la pelle.L'ultima cosa che vedo è quella maledetta luce spegnersi, prima di scivolare nell'oblio". Duino alessandro



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Callagan
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Messaggio#2 » martedì 16 giugno 2015, 11:59

Ciao, Alessandro.
Trovo che nel tuo pezzo ci siano pro e contro.
Credo che tu abbia saputo ben gestire il flusso dei pensieri del protagonista, portando con essi il lettore all'interno del delirio. Da qui, però, sorgono i primi dubbi: da cosa deriva questo delirio? Si intuisce appena che il protagonista ha commesso un duplice omicidio... ma la mancanza di dettagli, come qualche immagine della scena del crimine, mette in dubbio questa mia interpretazione.
Credo che avresti potuto sacrificare qualche frase del delirio in favore di alcune immagini flash-back (ovviamente, questo consiglio è valido se ho dato la giusta interpretazione del tuo racconto :) ). Credo che, almeno nei tuoi intenti, il tema dell'edizione sia rispettata... anche se la cosa non è chiarissima e avrebbe forse meritato una maggiore attenzione in termini di caratteri.
Ps. Hai avuto dei problemi in fase di stesura? La mancanza di spazi non facilita la lettura, sebbene il testo sia relativamente breve, occhio! ;)

Alla prossima!

Emiliano Grisostolo
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Messaggio#3 » martedì 16 giugno 2015, 19:29

Alessandro, il racconto è piuttosto scorrevole, ma la mancanza di spazi dopo la punteggiatura può risultare fastidiosa e rallentarne la lettura. L’uso di un flusso di pensiero porta il lettore a immedesimarsi con il protagonista, e sveli piano piano ciò che ha fatto, facendo intuire che il loro tradimento nei suoi confronti è la causa della loro morte.

LuanaMazzi
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Messaggio#4 » mercoledì 17 giugno 2015, 10:58

Ossessione, ma anche Delirio, sarebbe stato un titolo azzeccato. Ho dovuto leggere un paio di volte il brano per accertarmi di non aver tralasciato nulla.

Non sono riuscita a tenere bene le fila della narrazione e a capirne il senso, ma era appunto un Ossessione no?

La mancanza di spazi dopo il punto o la virgola rendono un po' il tutto appiccicaticcio, ma forse è stato voluto per rendere questa Ossessione anche visivamente?

 

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Adry666
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Messaggio#5 » venerdì 19 giugno 2015, 12:12

Ciao Alessandro,

ben ritrovato.

Il tema è abbastanza centrato

In effetti ho avuto anche io problemi con gli spazi e la punteggiatura, inoltre mi sembra ci sia un po’ troppa frammentazione creata dai molti “punti”.

Il racconto comunque è piacevole e il finale è riuscito perché sorprende il lettore.

L’ossessione è resa bene dal ritmo sincopato e dal flusso disordinato del protagonista.

Il tuo incipit lo modificherei (virgole e punti!) da così:

“Sono disteso su questo letto da non so quanto tempo. Maledetto sonno perché mi fai questo?La mia voce mi arriva sbagliata. Come se parlassi con la testa nell’acquario e con Titty in bocca. Chi è Titty?”

A così:

“Sono disteso su questo letto da non so quanto tempo, maledetto sonno, perché mi fai questo?

La mia voce mi arriva sbagliata, come se parlassi con la testa nell’acquario, e con Titty in bocca. Chi è Titty?”

Ciaoooo

A presto

Adriano

sharon.galano
Messaggi: 61

Messaggio#6 » venerdì 19 giugno 2015, 23:10

Ciao Alessandro,
mi trovo perfettamente d'accordo con gli altri partecipanti. Ci hai portati nel bel mezzo di un delirio gridato ad alta voce da un tizio che ha la voce di Titty. Inquietante e divertente allo stesso tempo.
Il flusso di coscienza crea un mondo nel mondo. Dio che si intrattiene col folle per fumarsi una canna. Il protagonista e i suoi deliri di onnipotenza: si crede al di sopra del sistema perché ha giocato con la vita di Milena e del suo amante. E alla fine dei giochi, ci ha dato un taglio netto. Avresti potuto dirci un po' di più su questa storia. Bastava una terzina, ti avrebbe detto Francesca da Rimini :)
Per quanto riguarda la punteggiatura, a volte rallenta la lettura. Il lettore ha bisogno anche di questo. Di regole.
A rileggerci
e a presto

luca.pagnini
Messaggi: 120

Messaggio#7 » sabato 20 giugno 2015, 18:04

Ciao Alessandro!
Purtroppo per me il tuo racconto ha troppe cose che non vanno. Intanto la storia rimanda a qualcosa di letto e riletto, ma il limite maggiore non è tanto questo, quanto la mancanza di chiarezza. Capisco che il flusso di coscienza sia molto difficile da gestire, ma, proprio per questo, se l’autore decide di farne uso deve impegnarsi a guidare la lettura in modo che dal testo possa trasparire lo stesso (senza dirlo esplicitamente) tutto ciò che il lettore dovrebbe capire e sapere: dal cosa sta accadendo, al dove, eccetera. In questo caso, invece, il flusso di coscienza mi è parso solo un espediente per riempire la pagina di parole che, in gran parte, danno al lettore poche informazioni importanti. In un contesto come quello di MC, questo è un limite molto pesante. Personalmente alla fine non ho capito se è tutto un delirio o se è un delirio a metà, se c’è stato un omicidio e quando, se il frigo esiste e, se esiste, come mai il protagonista lo può andare a controllare quando, dato per scontato che gli ”angeli” siano l’unica cosa reale assieme all’ago (anche se lui non lo sente, quindi non si capisce come faccia poi a parlarne), si suppone stia tutto accadendo in una specie di manicomio. Troppe domande irrisolte per un racconto solo, anche se siamo a MC. A questo si aggiunge la scelta, per me infelice, di non lasciare i dovuti spazi dopo la punteggiatura. Se la scelta è stata fatta per guadagnare caratteri, forse non ce n’era bisogno, ovvero, il testo è talmente pieno di frasi ridondanti e, a volte, superflue, che bastava qualche taglio e i 3000 caratteri sarebbero stati salvi; se invece la scelta fosse stilistica, allora, al di là del fatto che sarebbe parziale, visto che alcuni spazi sono stati rispettati, non la condivido perché non dà al lettore nessun aiuto, anzi, rende la lettura difficoltosa, disagio che andrebbe assolutamente evitato. Il tema c’è, ma lo spunto è debole.

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invernomuto
Messaggi: 270

Messaggio#8 » domenica 21 giugno 2015, 3:51

Ciao Alessandro, sembriamo capitare spesso nello stesso girone!
Il tuo racconto in flusso di coscienza mi è piaciuto e ha saputo proporre bene il delirio e l'ossesione da cui deriva il titolo.

Rispetto alle precedenti edizioni hai deciso di scrivere qualcosa di più sperimentale ed esteso, la cosa mi fa piacere e si nota una voglia di mettersi in gioco in modi non convenzionali che ti fa onore.
Non ho particolari problemi con l'utilizzo così generoso dei punti che vanno a scandire lo scritto così come sono frammentari e sincopati i pensieri nella mente del protagonista, mentre anche io trovo infelice la scelta di fare a meno degli spazi, sicuramente dettata dal conto caratteri ma faticosa per il lettore.

Purtroppo come per il delirio del tuo personaggio il racconto soffre di una schizofrenia irrisolta che porta il lettore a non trovare una bussola che permetta di interpretare il testo come si deve e solo dopo un'attenta rilettura sono riuscito a trovare il filo rosso che attraversa tutti i brevi pensieri formando una trama.
Ti faccio i complimenti per il miglioramento, ma temo che anche questa volta non sia abbastanza, spero di rileggerti e osservare ancora una volta la tua crescita stilistica.

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alberto.dellarossa
Messaggi: 230

Messaggio#9 » lunedì 22 giugno 2015, 13:44

Ciao Alessandro.
Mi mancano alcuni elementi per valutare la formattazione. È un aspetto voluto? Personalmente non ho avuto quest'impressione e ho trovato l'assenza di spazi e l'utilizzo della punteggiatura difficoltosi e stancanti. Anche il delirio non lo trovo ben realizzato: mi è parsa più la voce di un sano che gioca a fare lo schizzato, piuttosto di uno schizzato tradotto in linguaggio leggibile (permettimi il gioco retorico). In definitiva il racconto, pur avendo un suo perché, l'ho trovato poco fruibile.

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Messaggio#10 » martedì 23 giugno 2015, 23:19

Ciao Alessandro.

Mi piace molto il tuo stile, il flusso di pensieri e gestito molto bene e sembra di trovarsi accanto al protagonista nell'appartamento. Anche se, ovviamente, non ci sono spiegazioni il mio cervello ha urlato tutto il tempo "droga droga DROGA". Quindi lo interpreto come un tossico più che come un pazzo (il pesciolino a terra e i cadaveri in cucina mi hanno ricordato Trainspotting e ho immaginato la casa come quella dei tossici di breaking bad). Per quanto riguarda il tema non mi espongo. Il finale anche dopo diverse letture resta oscuro e pieno di sottintesi che credo di non aver colto appieno. PS visto che hai superato i caratteri comunque potevi metterli quei cavolo di spazi! ;)

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antico
Messaggi: 7171

Messaggio#11 » venerdì 26 giugno 2015, 10:07

Siamo in una casa di cura, gli angeli sono gli infermieri, la luce non si capisce bene cosa sia e neppure cosa stia andando a controllare. Mi sono fatto l'idea che lui veda tutti quelli che ha ucciso, a partire dal suo pesciolino, ma credo sia un pelo forzata anche perché allora perché Dio. Beh, Dio è morto secondo Guccini e lui è uno di quelli che ha contribuito? Non so. Ed è un peccato perché lo stile è buono, efficace. La lettura scorre bene, fluida nonostante la punteggiatura (mettilo uno spazio ogni tanto...). Per il momento pollice giù, ma ha ampio margine di miglioramento. Ti attendo nel laboratorio!

FrancescoIorio
Messaggi: 12

Messaggio#12 » venerdì 26 giugno 2015, 17:11

"Ossessione" di Alessandro Duino
Ciao Alessandro.
Mi è piaciuta molto la prima parte del racconto, nella quale sei riuscito a farmi immergere nella mente e nei pensieri del protagonista. Non so se l'assenza di spazi dopo la punteggiatura sia un errore, paradossalmente credo che serva a far leggere il racconto tutto d'un fiato, senza avere tempo di respirare e formulare un'idea razionale.
Non ho apprezzato alcune sviste nella forma, nè la mancanza di ulteriori dettagli sulla trama, anche se in genere apprezzo i racconti che lasciano spazio al lettore e alla sua interpretazione.
Alla prossima

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#13 » venerdì 26 giugno 2015, 18:54

Ciao Alessandro,
a me il tuo racconto è piaciuto molto. Il tuo stile mi ha accattivato fin da subito e mi ha spinto a continuare a leggere fino alla fine tutto d’un fiato. Onestamente gli spazi saltati potevi evitarli perché la narrazione e il tuo intento funzionavano benissimo anche senza ulteriori azzardi stilistici. Comunque, anche se molte cose rimangono oscure, lo trovo un gran bel testo. Perché arriva dritto e quando le cose arrivano in questo modo si possono perdonare anche alcune piccole lacune.
Bella prova!
A rileggerci :)

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