Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
BENVENUTI ALLA ARONA EDITION, LA SESTA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 121° ALL TIME!
Questo è il gruppo BLACK SWAN della ARONA EDITION con DANILO ARONA nelle vesti di Guest Star.
Gli autori del gruppo BLACK SWAN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo JAKYLL & HYDE.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo DORIAN GRAY.
Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da DANILO ARONA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.
Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Inoltre ho provveduto a posizionare i tre racconti con MALUS MINIMO in modo che fossero uno per gruppo.
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo BLACK SWAN:
Il perturbante, di Emiliano Maramonte, ore 00.38, 2862 caratteri
I due vecchi, di Diego Martelli, ore 00.57, 2997 caratteri
N.23, di Andrea Gemignani, ore 01.23, 2961 caratteri MALUS 4 PUNTI
Il San Bernardo gravitazionale, di Marco Travaglini, ore 00.58, 2855 caratteri
Vuoto cosmico, di Nicola Digirolamo, ore 22.35, 2945 caratteri
Brutta merda, di Maurizio Ferrero, ore 22.15, 2993 caratteri
Dietro le palpebre, di Manuel Piredda, ore 23.22, 2994 caratteri
La Tardona, di Mircalla, ore 00.18, 2911 caratteri
L’abbraccio, di Giancarmine Trotta, ore 00.20, 2946 caratteri
Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo JAKYLL & HYDE. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del JAKYLL & HYDE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTISEI (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo JAKYLL & HYDE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
BUONA ARONA EDITION A TUTTI!
- Wladimiro Borchi
- Messaggi: 258
Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
IL PERTURBANTE
Ciao,
piacere di conoscerti.
Davvero un bel racconto.
D'acchito non ero troppo convinto delle tue scelte lessicali. Mi pareva tutto un po' troppo pomposo. Invece, essendo tu riuscito a mantenere il medesimo stile fino alla fine, assieme a un discreto ritmo, la magia c'è stata e, già dopo poche righe ci sono entrato dentro fino ai capelli.
Al centro c'è una piccola didascalia, là dove scrivi: "Gli ultimi mesi erano stati terribili. L’aveva tormentata con le sue angosce sul futuro. E il tormento era l’eco abbruttita dei suoi guai col lavoro. Ormai danzava sull’orlo della depressione, nel terrore di non poterla più rendere felice.".
Assai difficile in 3000 battute, ma potevi provare a farlo capire senza spiegone.
Il legno della porta, forse, poteva essere solo "lucido". "Massiccio" aggiunge davvero poco e rallenta la lettura.
Ma lo dico solo per essere puntiglioso ai massimi, altrimenti mi dovrei limitare a dire: "MOOOOOLTO BELLO".
Il finale, con il cambio di punto di vista, è da dieci!
Complimenti.
I DUE VECCHI
Ciao, piacere di conoscerti.
Anche il tuo è davvero un bel lavoro.
Sembra l'incipit di un urban fantasy, il sipario che si spalanca su un futuro dispotico, rappresentato appunto dal vecchio col cappello nero.
La tematica scelta è amara e leggerlo mi ha messo addosso una discreta inquietudine per l'avvenire.
Con ciò, immagino, che tu possa essere contento, perché hai evidentemente colto nel segno.
Belle anche le parti in endecasillabo.
Secondo me, però, "Mondi che avranno l'Uomo perverso:" sono dieci sillabe. La "e" di che si lega alla "a" di avranno. Sostituirei con "I mondi che avranno l'Uomo perverso:".
Ma faccio solo per far vedere che mi ricordo ancora la roba del liceo...
A rileggerci presto.
Complimenti anche a te.
N. 23
Ciao Andrea,
piacere di conoscerti.
Mi scuso ma, negato con i piedi fin dalla tenera età, nulla o poco più conosco delle dinamiche che affronti nel tuo racconto.
Questo mi impedisce, forse, di comprendere a pieno la motivazione che porta il tuo protagonista a tritarsi il ginocchio con l'estintore. Anzi, a esser pignoli, non la capisco proprio.
Già che se ne parla: perché il buon Gennaro decide di rottamarsi a quel modo?
Attenzione alla punteggiatura nei dialoghi. Sono sicuro che sono sviste e capisco che, essendo già in ritardo, non hai potuto rileggere accuratamente. Ovvio che il punto interrogativo vada dentro alle virgolette e non fuori e che non si debba lasciare spazi tra queste ultime e il discorso diretto.
Detto questo, di quelli che ho letto sino ad adesso è quello che, secondo me, è meno in linea con la tematica data. Ma ripeto, forse è solo colpa della carenza di basi calcistiche e ci sono buone probabilità che mi sfugga qualcosa.
Forse qualche aggettivo di troppo, ma su quello non sono il più adatto a criticare...
In generale è un racconto godibile che meritava solo di una rilettura più attenta, ma siamo a MINUTI CONTATI, per cui...
Complimenti anche a te e a rileggerci presto.
IL SANBERNARDO GRAVITAZIONALE
Ciao Marco, non è la prima volta che ti leggo, vero?
Eri tu quello del Dodo spaziale, giusto?
Premetto che ho iniziato a ridere dal titolo.
Il racconto è assolutamente godibile e divertente e si basa su un'idea davvero originale.
L'ho divorato. Per cui, secondo me, ha un gran ritmo.
L'unica pecca è quella "puzza di merda di cane" finale. Non dico che non mi piacciano le parolacce. Anzi le adoro!
Ma nel tuo caso ho trovato la locuzione un può fuori contesto.
Nel pensiero della signora impellicciata avrei gradito più "un acre odore di deizione canina".
Ma sono davvero quisquiglie. Il racconto è ottimo.
A rileggerci presto.
VUOTO COSMICO
Ciao Nicola,
Prima di tutto complimenti. Scrivere dal cellulare non deve essere facile.
Noto che la cosa ti ha un po' penalizzato. Mi spiego subito.
Ci sono molte ripetizioni involontarie evitabili: folla (a distanza di una riga l'una dall'altra), sventolavano (idem) e la "grande berlina nera oltrepassò i grandi cartelli".
Sono solo alcuni esempi. Se ti metti a cercarle le trovi sicuramente.
"Assiepata dietro le recinzioni" è un inciso, dovrebbe stare tra due virgole, altrimenti si fa fatica a capire cosa sventoli nella frase successiva.
Anche tu ci hai messo una bella didascalia: "Nelle ore precedenti gli era venuto in mente che incontrare il proprio doppio era presagio di grande sventura. Non ricordava dove lo aveva letto e normalmente non avrebbe dato molto peso a queste sciocchezze, ma aver visto quell’uomo lo aveva reso molto nervoso, e non riusciva a spiegarsene il motivo.".
Immagino che in 3000 battute non sia facile mostrare tutto senza spiegone, ma te lo segnalo.
Attenzione alle eufoniche. Quando "a" precede un'altra "a", tipo "a analizzare", vuole la "d" eufonica e diventa "ad analizzare". Quando precede un'altra vocale sarebbe meglio non metterla, altrimenti rallenta inutilmente il ritmo.
Mi pare sia tutto.
La storia è comunque carina e godibile e resti un mito per aver scritto dal cellulare!
A presto
BRUTTA MERDA
Ciao Maurizio,
piacere di conoscerti.
Condivido in toto il giudizio di Daniel. Davvero un bel racconto che ha l'unica pecca, per evidenti motivi di spazio (le 3000 battute appunto), di avere un inizio un po' frammentario.
Ho trovato una minuscola dopo il punto esclamativo. Non so se è un refuso o se si tratta di una regola che non conosco. Perché la cosa non mi ha stonato come avrebbe dovuto. Nel secondo caso, insegnamela. Ti prego...
Finale imprevedibile e trama ben sviluppata.
Anche i personaggi, nel loro squallore appena sopra le righe, sono azzeccati e, in ogni caso, credibili.
Complimenti e a rileggerci presto.
DIETRO LE PALPEBRE
Ciao Manuel, piacere di conoscerti.
Che dire? Sono più che ammirato.
Sei riuscito a rendere il doppio nell'uno in maniera magistrale. Sono riuscito a percepire la lotta fra le due entità all'interno dello stesso corpo.
Non ho capito il finale. Pur avendolo riletto.
Perché uccidere lei? Per negare alla sua metà un sogno d'amore? Solo per quello?
E perché le due essenze nell'unico copro, dopo che la lama è entrata nel cuore dell'amata, scivolano nell'ombra?
Interrogativi che non trovano risposta e che rendono il narrato, forse, ancor più inquietante, seppur lasciando un lettore come me, forse non abbastanza profondo, un po' insoddisfatto.
In ogni caso, un racconto molto bello...
A presto.
LA TARDONA
Beh, ciao scrittrice misteriosa.
Il tuo racconto ci offre un punto di vista davvero originale del tema proposto, seppur sia giocato sui più tipici luoghi comuni.
Lo stile è snello ed essenziale, proprio come piace a me.
L'acuto che manda in pezzi i bicchieri mi ha fatto un po' sorridere. Ma probabilmente la protagonista è una soprano con un estensione vocale di alto profilo. Se cercavi un effetto comico, ci sei riuscita.
Molto soddisfatto della lettura, ti faccio i miei complimenti e spero di rileggerti presto.
L'ABBRACCIO
Ciao Giancarmine, piacere di conoscerti.
Il racconto è molto interessante e assolutamente ben scritto.
Ci vuole un po' a entrarci all'inizio, ma è una fatica assolutamente ben ripagata.
Lo stile non mi è dispiaciuto, seppur con qualche frase fatta di cui, sinceramente, non ho capito il senso e la necessità.
Lei che soffia "aliti di peccato" non evidenza con chiarezza ciò che avviene, si limita a completare il senso della situazione, ma il lettore non si forma una effettiva immagine nella testa di ciò che sta accadendo.
Ho trovato invece assolutamente positivo, l'aver utilizzato parafrasi e immagini evocative al posto di esplicite descrizioni di atti sessuali (Es."mentre lui la bacia dove tu sogni di terminare la serata").
Forse per questo motivo mi ha stonato la locuzione "i segni evidenti di un plurimo rapporto sessuale". Avrei preferito un immagine più evocativa e meno "tecnica". Ma capisco che il tempo a disposizione fosse davvero tiranno.
I due avverbi "finalmente" e "fintamente" uno dopo l'altro sul finale, ammazzano un po' il ritmo.
In ogni caso un ottimo lavoro anche il tuo.
Mai come questa volta sarà difficile stilare una classifica.
A presto.
Stilare una classifica è praticamente impossibile. Siete tutti al primo posto nel mio vecchio cuore.
Ma il gioco funziona così, per cui, procedo.
Rullo di tamburi!
La classifica:
1) BRUTTA MERDA
2) LA TARDONA
3) IL SANBERNARDO GRAVITAZIONALE
4) I DUE VECCHI
5) DIETRO LE PALPEBRE
6) L'ABBRACCIO
7) IL PERTURBANTE
8) N. 23
9) VUOTO COSMICO
Ciao,
piacere di conoscerti.
Davvero un bel racconto.
D'acchito non ero troppo convinto delle tue scelte lessicali. Mi pareva tutto un po' troppo pomposo. Invece, essendo tu riuscito a mantenere il medesimo stile fino alla fine, assieme a un discreto ritmo, la magia c'è stata e, già dopo poche righe ci sono entrato dentro fino ai capelli.
Al centro c'è una piccola didascalia, là dove scrivi: "Gli ultimi mesi erano stati terribili. L’aveva tormentata con le sue angosce sul futuro. E il tormento era l’eco abbruttita dei suoi guai col lavoro. Ormai danzava sull’orlo della depressione, nel terrore di non poterla più rendere felice.".
Assai difficile in 3000 battute, ma potevi provare a farlo capire senza spiegone.
Il legno della porta, forse, poteva essere solo "lucido". "Massiccio" aggiunge davvero poco e rallenta la lettura.
Ma lo dico solo per essere puntiglioso ai massimi, altrimenti mi dovrei limitare a dire: "MOOOOOLTO BELLO".
Il finale, con il cambio di punto di vista, è da dieci!
Complimenti.
I DUE VECCHI
Ciao, piacere di conoscerti.
Anche il tuo è davvero un bel lavoro.
Sembra l'incipit di un urban fantasy, il sipario che si spalanca su un futuro dispotico, rappresentato appunto dal vecchio col cappello nero.
La tematica scelta è amara e leggerlo mi ha messo addosso una discreta inquietudine per l'avvenire.
Con ciò, immagino, che tu possa essere contento, perché hai evidentemente colto nel segno.
Belle anche le parti in endecasillabo.
Secondo me, però, "Mondi che avranno l'Uomo perverso:" sono dieci sillabe. La "e" di che si lega alla "a" di avranno. Sostituirei con "I mondi che avranno l'Uomo perverso:".
Ma faccio solo per far vedere che mi ricordo ancora la roba del liceo...
A rileggerci presto.
Complimenti anche a te.
N. 23
Ciao Andrea,
piacere di conoscerti.
Mi scuso ma, negato con i piedi fin dalla tenera età, nulla o poco più conosco delle dinamiche che affronti nel tuo racconto.
Questo mi impedisce, forse, di comprendere a pieno la motivazione che porta il tuo protagonista a tritarsi il ginocchio con l'estintore. Anzi, a esser pignoli, non la capisco proprio.
Già che se ne parla: perché il buon Gennaro decide di rottamarsi a quel modo?
Attenzione alla punteggiatura nei dialoghi. Sono sicuro che sono sviste e capisco che, essendo già in ritardo, non hai potuto rileggere accuratamente. Ovvio che il punto interrogativo vada dentro alle virgolette e non fuori e che non si debba lasciare spazi tra queste ultime e il discorso diretto.
Detto questo, di quelli che ho letto sino ad adesso è quello che, secondo me, è meno in linea con la tematica data. Ma ripeto, forse è solo colpa della carenza di basi calcistiche e ci sono buone probabilità che mi sfugga qualcosa.
Forse qualche aggettivo di troppo, ma su quello non sono il più adatto a criticare...
In generale è un racconto godibile che meritava solo di una rilettura più attenta, ma siamo a MINUTI CONTATI, per cui...
Complimenti anche a te e a rileggerci presto.
IL SANBERNARDO GRAVITAZIONALE
Ciao Marco, non è la prima volta che ti leggo, vero?
Eri tu quello del Dodo spaziale, giusto?
Premetto che ho iniziato a ridere dal titolo.
Il racconto è assolutamente godibile e divertente e si basa su un'idea davvero originale.
L'ho divorato. Per cui, secondo me, ha un gran ritmo.
L'unica pecca è quella "puzza di merda di cane" finale. Non dico che non mi piacciano le parolacce. Anzi le adoro!
Ma nel tuo caso ho trovato la locuzione un può fuori contesto.
Nel pensiero della signora impellicciata avrei gradito più "un acre odore di deizione canina".
Ma sono davvero quisquiglie. Il racconto è ottimo.
A rileggerci presto.
VUOTO COSMICO
Ciao Nicola,
Prima di tutto complimenti. Scrivere dal cellulare non deve essere facile.
Noto che la cosa ti ha un po' penalizzato. Mi spiego subito.
Ci sono molte ripetizioni involontarie evitabili: folla (a distanza di una riga l'una dall'altra), sventolavano (idem) e la "grande berlina nera oltrepassò i grandi cartelli".
Sono solo alcuni esempi. Se ti metti a cercarle le trovi sicuramente.
"Assiepata dietro le recinzioni" è un inciso, dovrebbe stare tra due virgole, altrimenti si fa fatica a capire cosa sventoli nella frase successiva.
Anche tu ci hai messo una bella didascalia: "Nelle ore precedenti gli era venuto in mente che incontrare il proprio doppio era presagio di grande sventura. Non ricordava dove lo aveva letto e normalmente non avrebbe dato molto peso a queste sciocchezze, ma aver visto quell’uomo lo aveva reso molto nervoso, e non riusciva a spiegarsene il motivo.".
Immagino che in 3000 battute non sia facile mostrare tutto senza spiegone, ma te lo segnalo.
Attenzione alle eufoniche. Quando "a" precede un'altra "a", tipo "a analizzare", vuole la "d" eufonica e diventa "ad analizzare". Quando precede un'altra vocale sarebbe meglio non metterla, altrimenti rallenta inutilmente il ritmo.
Mi pare sia tutto.
La storia è comunque carina e godibile e resti un mito per aver scritto dal cellulare!
A presto
BRUTTA MERDA
Ciao Maurizio,
piacere di conoscerti.
Condivido in toto il giudizio di Daniel. Davvero un bel racconto che ha l'unica pecca, per evidenti motivi di spazio (le 3000 battute appunto), di avere un inizio un po' frammentario.
Ho trovato una minuscola dopo il punto esclamativo. Non so se è un refuso o se si tratta di una regola che non conosco. Perché la cosa non mi ha stonato come avrebbe dovuto. Nel secondo caso, insegnamela. Ti prego...
Finale imprevedibile e trama ben sviluppata.
Anche i personaggi, nel loro squallore appena sopra le righe, sono azzeccati e, in ogni caso, credibili.
Complimenti e a rileggerci presto.
DIETRO LE PALPEBRE
Ciao Manuel, piacere di conoscerti.
Che dire? Sono più che ammirato.
Sei riuscito a rendere il doppio nell'uno in maniera magistrale. Sono riuscito a percepire la lotta fra le due entità all'interno dello stesso corpo.
Non ho capito il finale. Pur avendolo riletto.
Perché uccidere lei? Per negare alla sua metà un sogno d'amore? Solo per quello?
E perché le due essenze nell'unico copro, dopo che la lama è entrata nel cuore dell'amata, scivolano nell'ombra?
Interrogativi che non trovano risposta e che rendono il narrato, forse, ancor più inquietante, seppur lasciando un lettore come me, forse non abbastanza profondo, un po' insoddisfatto.
In ogni caso, un racconto molto bello...
A presto.
LA TARDONA
Beh, ciao scrittrice misteriosa.
Il tuo racconto ci offre un punto di vista davvero originale del tema proposto, seppur sia giocato sui più tipici luoghi comuni.
Lo stile è snello ed essenziale, proprio come piace a me.
L'acuto che manda in pezzi i bicchieri mi ha fatto un po' sorridere. Ma probabilmente la protagonista è una soprano con un estensione vocale di alto profilo. Se cercavi un effetto comico, ci sei riuscita.
Molto soddisfatto della lettura, ti faccio i miei complimenti e spero di rileggerti presto.
L'ABBRACCIO
Ciao Giancarmine, piacere di conoscerti.
Il racconto è molto interessante e assolutamente ben scritto.
Ci vuole un po' a entrarci all'inizio, ma è una fatica assolutamente ben ripagata.
Lo stile non mi è dispiaciuto, seppur con qualche frase fatta di cui, sinceramente, non ho capito il senso e la necessità.
Lei che soffia "aliti di peccato" non evidenza con chiarezza ciò che avviene, si limita a completare il senso della situazione, ma il lettore non si forma una effettiva immagine nella testa di ciò che sta accadendo.
Ho trovato invece assolutamente positivo, l'aver utilizzato parafrasi e immagini evocative al posto di esplicite descrizioni di atti sessuali (Es."mentre lui la bacia dove tu sogni di terminare la serata").
Forse per questo motivo mi ha stonato la locuzione "i segni evidenti di un plurimo rapporto sessuale". Avrei preferito un immagine più evocativa e meno "tecnica". Ma capisco che il tempo a disposizione fosse davvero tiranno.
I due avverbi "finalmente" e "fintamente" uno dopo l'altro sul finale, ammazzano un po' il ritmo.
In ogni caso un ottimo lavoro anche il tuo.
Mai come questa volta sarà difficile stilare una classifica.
A presto.
Stilare una classifica è praticamente impossibile. Siete tutti al primo posto nel mio vecchio cuore.
Ma il gioco funziona così, per cui, procedo.
Rullo di tamburi!
La classifica:
1) BRUTTA MERDA
2) LA TARDONA
3) IL SANBERNARDO GRAVITAZIONALE
4) I DUE VECCHI
5) DIETRO LE PALPEBRE
6) L'ABBRACCIO
7) IL PERTURBANTE
8) N. 23
9) VUOTO COSMICO
Ultima modifica di Wladimiro Borchi il mercoledì 17 ottobre 2018, 9:30, modificato 1 volta in totale.
IMBUTO!!!
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Bravi tutti! Ecco la mia classifica e a seguire i commenti.
1. Il San Bernardo gravitazionale
2. I due vecchi
3. L’abbraccio
4. Dietro le palpebre
5. Brutta merda
6. Il perturbante
7. La tardona
8. N.23
9. Vuoto cosmico
Il perturbante di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, mi è piaciuto lo stile del tuo racconto che danza con la suspense fino all’ultimo. Il significato del finale non mi è stato subito chiaro e ho dovuto rifletterci un attimo e rileggere parte del racconto. Chi è dei due che urla “Che tu sia maledetto”? Forse l’uomo che narra è solo l’ombra della depressione e delle paure dell’uomo reale? Se questo è il significato mi piace molto. Forse manca solo qualche dettaglio sul finale per renderlo migliore.
I due vecchi di Diego Martelli
Ciao Diego, non è semplice e immediato il tuo racconto. Ho dovuto rileggerlo un po’ di volte e non so ancora se ho capito tutto. I due vecchi sono come la pace e la guerra/l’odio che periodicamente di alternano? Se questo è il messaggio mi piace davvero un sacco, perché effettivamente pace e guerra si alternano ciclicamente nella storia dell’uomo. La canzone mi piace molto come è scritta e si vede il tuo impegno perché è proprio ben studiata, ma anche questa non mi è chiarissima. Occhio che nel testo c’è qualche refuso e manca qualche virgola. Nel complesso comunque mi è piaciuta la sensazione che mi ha trasmesso il tuo racconto.
N.23 di Andrea Gemignani
Ciao Andrea, ho un po’ di difficoltà a trovare il tema dell’Arena nel tuo racconto. Dov’è il doppelganger? È la paura di essere rimpiazzato che porta Di Gennaro a fare qualcosa che non avrebbe mai fatto? Forse è un pochino debole. Mi piace invece la sequenza temporale che trovo adatta se si vuole far notare un cambiamento nel protagonista.
Il San Bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
Ciao Marco, che bella idea che hai avuto. Davvero originale, mi hai piacevolmente stupito. Sei riuscito a dare un significato originale e futuristico al tema. Bella l’idea del doppione che deve essere “riattaccato” e bella anche l’idea del San Bernardo gravitazione. Solo il metodo per incollare le due parti fa un po’ schifo. Comunque ottima prova.
Vuoto Cosmico di Nicola Digirolamo
Ciao Nicola, io adoro lo spazio e quindi mi è piaciuto che tu lo abbiamo usato come sfondo per il tuo racconto. Il resto, però, non mi è chiaro. Era un tema difficile da rendere in così poco spazio, ma non capisco dove volevi arrivare. È bello quando non tutto viene spiegato, ma forse in questo caso qualche dettaglio in più sarebbe servito assolutamente. Chi era l’altra figura? Perché alla fine l’astronauta non risponde più? Troppo confuso.
Brutta merda di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio, il tuo racconto è molto originale. Sei riuscito a caratterizzare molto bene i due protagonisti anche se avevi pochi caratteri. Complimenti, non è una cosa da poco. L’idea che hai sviluppato mi piace, ma secondo me ci sono alcune lacune narrative sull’utilizzo di questi doppioni. Li programmi e li spegni come vuoi? Bello il colpo di scena finale e d’effetto anche il titolo.
Dietro le palpebre di Manuel
Ciao Manuel, bello il ritmo incalzante del tuo racconto. La suspense è tangibile e sei riuscito a descrivere perfettamente la scena. Hai uno stile di scrittura molto accattivante. Il tema c’è, solo non mi è chiaro se hai voluto portare nel racconto una sorta di Dottor Jekyll e Mr Hyde o se è solo una doppia personalità prepotente. Fai attenzione solo alla punteggiatura che manca in alcuni punti.
La Tardona di Mircalla
Ciao Mircalla, sicuramente il tuo racconto ci offre la trasformazione più originale. La tardona è stupenda. Inoltre, non so se voluto, leggo anche un altro messaggio nel tuo testo: accettare pregi e difetti. La storia non mi ha conquistata tantissimo e forse avrei preferito l’inserimento di qualche dialogo, piuttosto che il racconto dello stesso. Comunque, buona prova.
L’abbraccio di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, il tuo racconto ha un buon ritmo. Mi piace come descrivi la scena, sei bravo a far immergere il lettore nelle tue atmosfere. Ho solo trovato la prima parte un po’ confusa e non mi è chiaro se il pezzo del ristorante sia un ricordo o altro. Il tema direi che è centrato e mi piace anche il finale che hai scelto. Buona prova.
1. Il San Bernardo gravitazionale
2. I due vecchi
3. L’abbraccio
4. Dietro le palpebre
5. Brutta merda
6. Il perturbante
7. La tardona
8. N.23
9. Vuoto cosmico
Il perturbante di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, mi è piaciuto lo stile del tuo racconto che danza con la suspense fino all’ultimo. Il significato del finale non mi è stato subito chiaro e ho dovuto rifletterci un attimo e rileggere parte del racconto. Chi è dei due che urla “Che tu sia maledetto”? Forse l’uomo che narra è solo l’ombra della depressione e delle paure dell’uomo reale? Se questo è il significato mi piace molto. Forse manca solo qualche dettaglio sul finale per renderlo migliore.
I due vecchi di Diego Martelli
Ciao Diego, non è semplice e immediato il tuo racconto. Ho dovuto rileggerlo un po’ di volte e non so ancora se ho capito tutto. I due vecchi sono come la pace e la guerra/l’odio che periodicamente di alternano? Se questo è il messaggio mi piace davvero un sacco, perché effettivamente pace e guerra si alternano ciclicamente nella storia dell’uomo. La canzone mi piace molto come è scritta e si vede il tuo impegno perché è proprio ben studiata, ma anche questa non mi è chiarissima. Occhio che nel testo c’è qualche refuso e manca qualche virgola. Nel complesso comunque mi è piaciuta la sensazione che mi ha trasmesso il tuo racconto.
N.23 di Andrea Gemignani
Ciao Andrea, ho un po’ di difficoltà a trovare il tema dell’Arena nel tuo racconto. Dov’è il doppelganger? È la paura di essere rimpiazzato che porta Di Gennaro a fare qualcosa che non avrebbe mai fatto? Forse è un pochino debole. Mi piace invece la sequenza temporale che trovo adatta se si vuole far notare un cambiamento nel protagonista.
Il San Bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
Ciao Marco, che bella idea che hai avuto. Davvero originale, mi hai piacevolmente stupito. Sei riuscito a dare un significato originale e futuristico al tema. Bella l’idea del doppione che deve essere “riattaccato” e bella anche l’idea del San Bernardo gravitazione. Solo il metodo per incollare le due parti fa un po’ schifo. Comunque ottima prova.
Vuoto Cosmico di Nicola Digirolamo
Ciao Nicola, io adoro lo spazio e quindi mi è piaciuto che tu lo abbiamo usato come sfondo per il tuo racconto. Il resto, però, non mi è chiaro. Era un tema difficile da rendere in così poco spazio, ma non capisco dove volevi arrivare. È bello quando non tutto viene spiegato, ma forse in questo caso qualche dettaglio in più sarebbe servito assolutamente. Chi era l’altra figura? Perché alla fine l’astronauta non risponde più? Troppo confuso.
Brutta merda di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio, il tuo racconto è molto originale. Sei riuscito a caratterizzare molto bene i due protagonisti anche se avevi pochi caratteri. Complimenti, non è una cosa da poco. L’idea che hai sviluppato mi piace, ma secondo me ci sono alcune lacune narrative sull’utilizzo di questi doppioni. Li programmi e li spegni come vuoi? Bello il colpo di scena finale e d’effetto anche il titolo.
Dietro le palpebre di Manuel
Ciao Manuel, bello il ritmo incalzante del tuo racconto. La suspense è tangibile e sei riuscito a descrivere perfettamente la scena. Hai uno stile di scrittura molto accattivante. Il tema c’è, solo non mi è chiaro se hai voluto portare nel racconto una sorta di Dottor Jekyll e Mr Hyde o se è solo una doppia personalità prepotente. Fai attenzione solo alla punteggiatura che manca in alcuni punti.
La Tardona di Mircalla
Ciao Mircalla, sicuramente il tuo racconto ci offre la trasformazione più originale. La tardona è stupenda. Inoltre, non so se voluto, leggo anche un altro messaggio nel tuo testo: accettare pregi e difetti. La storia non mi ha conquistata tantissimo e forse avrei preferito l’inserimento di qualche dialogo, piuttosto che il racconto dello stesso. Comunque, buona prova.
L’abbraccio di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, il tuo racconto ha un buon ritmo. Mi piace come descrivi la scena, sei bravo a far immergere il lettore nelle tue atmosfere. Ho solo trovato la prima parte un po’ confusa e non mi è chiaro se il pezzo del ristorante sia un ricordo o altro. Il tema direi che è centrato e mi piace anche il finale che hai scelto. Buona prova.
Laura Cazzari
- Massimo Tivoli
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Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Ciao a tutti. Ecco la mia classifica e a seguire i commenti. È stato difficilissimo stilare una classifica per i primi quattro, sono tutti racconti molto belli e validi.
––– CLASSIFICA –––
1. Il perturbante (di Emiliano Maramonte)
2. Brutta merda (di Maurizio Ferrero)
3. I due vecchi (di Diego Martelli)
4. Il San Bernardo gravitazionale (di Marco Travaglini)
5. Dietro le palpebre (di Manuel Piredda)
6. L’abbraccio (di Giancarmine Trotta)
7. La Tardona (di Mircalla)
8. N. 23 (di Andrea Gemignani)
9. Vuoto cosmico (di Nicola Digirolamo)
––– COMMENTI –––
Il perturbante (di Emiliano Maramonte)
Ciao Emiliano. Il tuo racconto mi è piaciuto parecchio. C’è un’agnizione che hai saputo condurre con maestria. Fino all’ultimo pensavo che l’originale fosse proprio il narratore, mentre l’altro fosse la copia. È stato bello scoprire solo sul finale che la situazione era inversa. Di conseguenza, ho gradito pure l’idea di narrare dal PdV della copia. Ormai sei una garanzia.
I due vecchi (di Diego Martelli)
Ciao Diego. Bello questo racconto allegorico. E te lo dice uno che non sempre apprezza la poesia nella prosa. Però tu hai messo tutto dentro un flusso armonioso, si vede che hai lavorato sulla prosa per non stonare con i versi in endecasillabi. Inoltre la parte poetica è sì poesia ma non è ermetica/criptica, il che per un ignorante come me è un altro punto a tuo vantaggio. Che dire, complimenti anche a te e in bocca al lupo.
N. 23 (di Andrea Gemignani)
Ciao Andrea. Anche io non ho colto il quid del racconto. Sul finale si capisce che il doppio era immaginario nella mente del protagonista che, alla fine, infierisce su se stesso. Però il problema del racconto, secondo me, sta nel fatto che il doppio, sebbene immaginario, viene percepito anche dagli altri, vedi l’allenatore che lo presenta a tutti o che minaccia il protagonista di far giocare il doppio al posto suo. Il lettore capisce che il doppio c’è, non è qualcosa nella mente del protagonista. Quindi il finale spiazza, ma non in senso positivo. È un gap troppo ampio da colmare solo col finale. Forse il racconto andrebbe rivisto in modo da non far percepire il doppio agli altri. Detto questo, ho però apprezzato il tuo intento di fare qualcosa di un po’ più originale rispetto a quello che molto probabilmente vedremo nella maggior parte dei racconti. E cioè un doppio che non esiste materialmente, ma che è parte integrante/ una mutazione dell’originale.
Il San Bernardo gravitazionale (di Marco Travaglini)
Ciao Marco. Racconto grottesco e ironico che fila liscio. Bella l’idea e mai avrei pensato a quel tipo di “ricongiungimento” :-) come già detto da altri, lo sciagurato padrone e Berni sono adorabili. Bello anche il finale. Immedesimato nell’Arianna buona che pesta accidentalmente il “ricordino” di Berni, il breve turpiloquio finale non mi ha disturbato. Insomma, la merda di cane è merda di cane. E, sì, puzza. :-)
Vuoto cosmico (di Nicola Digirolamo)
Ciao Nicola. Come già osservato, ti sei cimentato in una bella sfida: scrivere da cellulare. Non oso immaginare ;-) La storia è carina, non ho subito scossoni, né nel bene e né nel male. Lo stile mi è sembrato però un po’ troppo raccontato e, sicuramente nella fretta, come ti hanno fatto notare, ti è scappato un bel pezzetto di spiegone. L’interpretazione del tema è un classico, ma ci sta con tutte le scarpe ;-)
Brutta merda (di Maurizio Ferrero)
Ciao Maurizio. Davvero bello il tuo racconto. Finale imprevedibile con colpo di coda aggiuntivo che mi ha proprio soddisfatto. Non avevo capito dove volevi andare a parare, e ricevere la rivelazione in un colpo secco sul finale è stato appagante. Tanti complimenti e in bocca al lupo per l’edition.
Dietro le palpebre (di Manuel Piredda)
Ciao Manuel. Come già detto dagli altri hai fatto un lavoro ottimo nella resa di un originale e un doppio all’interno dello stesso uomo, coscienti entrambi simultaneamente. Hai reso benissimo la lotta del protagonista contro se stesso, o meglio contro la parte malata di se stesso. Anche io sono dell’avviso che il finale lasci un pochino a bocca asciutta perché non si capisce il motivo per cui, la parte malata, abbia voluto uccidere Chiara. Un semplice raptus di follia del se stesso cattivo, o qualcosa di più?
La Tardona (di Mircalla)
Trovata molto originale. Il personaggio della tardona è fantastico. La scrittura è scorrevole e piacevole. Anche a me la storia, in fin dei conti, non mi ha fatto sussultare in modo particolare. Però mi ha stuzzicato con quel pizzico di intelligente ironia che c’è sotto. E perché no, in parte, mi ha anche divertito.
L’abbraccio (di Giancarmine Trotta)
Ciao Giancarmine. Il racconto rappresenta un bel esperimento, in parte anche riuscito. Mi è piaciuta molto l’idea di rendere la “convivenza” con il doppio alternando narrazione in prima persona e in seconda persona. Questo è il punto forte del racconto ma, come credo ne fossi cosciente anche tu prima di iniziare a scrivere, la parte più difficile da gestire. È vero, come già sottolineato, l’inizio non si fa afferrare subito, non scorre, è abbastanza difficile da focalizzare, e questo è dovuto proprio al cambio di narrazione che è, e deve essere, portante per la scrittura della storia come l’hai concepita. Solo che, all’inizio, non essendo una narrazione usuale, si fa fatica a coglierla nell’immediato e ci si perde un po’. Il pezzo del ristorante non mi sembra che aggiunga niente alla storia. Io lo toglierei in favore di un inizio che accompagna un pochino di più il lettore nel gioco narrativo che gli hai preparato. E che, ripeto, se gestito bene, non è affatto male, anzi davvero originale.
––– CLASSIFICA –––
1. Il perturbante (di Emiliano Maramonte)
2. Brutta merda (di Maurizio Ferrero)
3. I due vecchi (di Diego Martelli)
4. Il San Bernardo gravitazionale (di Marco Travaglini)
5. Dietro le palpebre (di Manuel Piredda)
6. L’abbraccio (di Giancarmine Trotta)
7. La Tardona (di Mircalla)
8. N. 23 (di Andrea Gemignani)
9. Vuoto cosmico (di Nicola Digirolamo)
––– COMMENTI –––
Il perturbante (di Emiliano Maramonte)
Ciao Emiliano. Il tuo racconto mi è piaciuto parecchio. C’è un’agnizione che hai saputo condurre con maestria. Fino all’ultimo pensavo che l’originale fosse proprio il narratore, mentre l’altro fosse la copia. È stato bello scoprire solo sul finale che la situazione era inversa. Di conseguenza, ho gradito pure l’idea di narrare dal PdV della copia. Ormai sei una garanzia.
I due vecchi (di Diego Martelli)
Ciao Diego. Bello questo racconto allegorico. E te lo dice uno che non sempre apprezza la poesia nella prosa. Però tu hai messo tutto dentro un flusso armonioso, si vede che hai lavorato sulla prosa per non stonare con i versi in endecasillabi. Inoltre la parte poetica è sì poesia ma non è ermetica/criptica, il che per un ignorante come me è un altro punto a tuo vantaggio. Che dire, complimenti anche a te e in bocca al lupo.
N. 23 (di Andrea Gemignani)
Ciao Andrea. Anche io non ho colto il quid del racconto. Sul finale si capisce che il doppio era immaginario nella mente del protagonista che, alla fine, infierisce su se stesso. Però il problema del racconto, secondo me, sta nel fatto che il doppio, sebbene immaginario, viene percepito anche dagli altri, vedi l’allenatore che lo presenta a tutti o che minaccia il protagonista di far giocare il doppio al posto suo. Il lettore capisce che il doppio c’è, non è qualcosa nella mente del protagonista. Quindi il finale spiazza, ma non in senso positivo. È un gap troppo ampio da colmare solo col finale. Forse il racconto andrebbe rivisto in modo da non far percepire il doppio agli altri. Detto questo, ho però apprezzato il tuo intento di fare qualcosa di un po’ più originale rispetto a quello che molto probabilmente vedremo nella maggior parte dei racconti. E cioè un doppio che non esiste materialmente, ma che è parte integrante/ una mutazione dell’originale.
Il San Bernardo gravitazionale (di Marco Travaglini)
Ciao Marco. Racconto grottesco e ironico che fila liscio. Bella l’idea e mai avrei pensato a quel tipo di “ricongiungimento” :-) come già detto da altri, lo sciagurato padrone e Berni sono adorabili. Bello anche il finale. Immedesimato nell’Arianna buona che pesta accidentalmente il “ricordino” di Berni, il breve turpiloquio finale non mi ha disturbato. Insomma, la merda di cane è merda di cane. E, sì, puzza. :-)
Vuoto cosmico (di Nicola Digirolamo)
Ciao Nicola. Come già osservato, ti sei cimentato in una bella sfida: scrivere da cellulare. Non oso immaginare ;-) La storia è carina, non ho subito scossoni, né nel bene e né nel male. Lo stile mi è sembrato però un po’ troppo raccontato e, sicuramente nella fretta, come ti hanno fatto notare, ti è scappato un bel pezzetto di spiegone. L’interpretazione del tema è un classico, ma ci sta con tutte le scarpe ;-)
Brutta merda (di Maurizio Ferrero)
Ciao Maurizio. Davvero bello il tuo racconto. Finale imprevedibile con colpo di coda aggiuntivo che mi ha proprio soddisfatto. Non avevo capito dove volevi andare a parare, e ricevere la rivelazione in un colpo secco sul finale è stato appagante. Tanti complimenti e in bocca al lupo per l’edition.
Dietro le palpebre (di Manuel Piredda)
Ciao Manuel. Come già detto dagli altri hai fatto un lavoro ottimo nella resa di un originale e un doppio all’interno dello stesso uomo, coscienti entrambi simultaneamente. Hai reso benissimo la lotta del protagonista contro se stesso, o meglio contro la parte malata di se stesso. Anche io sono dell’avviso che il finale lasci un pochino a bocca asciutta perché non si capisce il motivo per cui, la parte malata, abbia voluto uccidere Chiara. Un semplice raptus di follia del se stesso cattivo, o qualcosa di più?
La Tardona (di Mircalla)
Trovata molto originale. Il personaggio della tardona è fantastico. La scrittura è scorrevole e piacevole. Anche a me la storia, in fin dei conti, non mi ha fatto sussultare in modo particolare. Però mi ha stuzzicato con quel pizzico di intelligente ironia che c’è sotto. E perché no, in parte, mi ha anche divertito.
L’abbraccio (di Giancarmine Trotta)
Ciao Giancarmine. Il racconto rappresenta un bel esperimento, in parte anche riuscito. Mi è piaciuta molto l’idea di rendere la “convivenza” con il doppio alternando narrazione in prima persona e in seconda persona. Questo è il punto forte del racconto ma, come credo ne fossi cosciente anche tu prima di iniziare a scrivere, la parte più difficile da gestire. È vero, come già sottolineato, l’inizio non si fa afferrare subito, non scorre, è abbastanza difficile da focalizzare, e questo è dovuto proprio al cambio di narrazione che è, e deve essere, portante per la scrittura della storia come l’hai concepita. Solo che, all’inizio, non essendo una narrazione usuale, si fa fatica a coglierla nell’immediato e ci si perde un po’. Il pezzo del ristorante non mi sembra che aggiunga niente alla storia. Io lo toglierei in favore di un inizio che accompagna un pochino di più il lettore nel gioco narrativo che gli hai preparato. E che, ripeto, se gestito bene, non è affatto male, anzi davvero originale.
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Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Edizione con un tot di bella roba, complimenti a tutti.
Ecco la mia classifica.
1. I due vecchi di Diego Martelli
2. Il San Bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
3. Brutta merda di Maurizio Ferrero
4. Dietro le palpebre di Manuel Piredda
5. Il perturbante di Emiliano Maramonte
6. N. 23 di Andrea Gemignani
7. L'abbraccio di Giancarmine Trotta
8. Vuoto cosmico di Nicola Digirolamo
9. La Tardona di Mircalla
E qui i commenti.
I due vecchi di Diego Martelli
Gran bel pezzo. Pulito nello stile (avrei eliminato o rigirato altrimenti quel follemente nel finale, forse) e chiaro nel suo obiettivo. Il gioco dell'alternanza è reso con grazia, e i versi del canto sono davvero - ah, qual è il termine tecnico? - tanta roba. Ritmo ben strutturato, interesse acceso, tono azzeccato... Fatico a trovare difetti.
Il San Bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
Gran bel titolo, per un pezzo che si difende bene. Il tono scanzonato dello sciagurato padrone fila che è una meraviglia, anche se, da amante del weird grottesco, dare più voce all'orrore della copia mi avrebbe fatto gustare di più il testo. Qualche guizzo stilistico in più al di fuori dei dialoghi dell'uomo non avrebbe guastato, ma non si tratta di una correzione quanto di un consiglio .
Brutta merda di Maurizio Ferrero
Bel pezzo, a una mano di vernice dall'essere tra i miei preferiti.
Gli spaccati consegnati al lettore pezzo per breve pezzo ci mettono un attimo a ingranare, ma poi girano benissimo.
La trama soffre dell'essere ammassata all'inizio e alla fine del racconto, una distribuzione più fluida dei dettagli fondamentali e delle loro reiterazioni gioverebbe, in fase di revisione.
Bel finale.
Dietro le palpebre di Manuel Piredda
Lo stile funziona, a parte qualche frase che si allunga un po' troppo senza una punteggiatura magari anche un po' variegata che le dia ritmo. La storia è classica, forse troppo per i miei gusti, ma è presentata con una voce decisa e ben costruita. Costruire le frasi in modo più semplice, diretto potrebbe aiutare sia emotivamente che ritmicamente senza sottrarre mistero o tensione, ma probabilmente per farlo in modo efficace avresti bisogno di qualche carattere in più.
Il perturbante di Emiliano Maramonte
Ottima esecuzione sul piano di forma e tono. Idea e trama sono relativamente semplici, ma dipinte a tratti freschi e onesti, senza paura di strafare e senza l'ansia della sorpresa.
Raccontare ha molto in comune con la cucina e il sesso: si opera, tra gioco e perizia, per scambiarsi sensazioni. Molte storie, specie brevi, rischiano di perdere di vista questo punto di partenza. La tua si salva.
N. 23 di Andrea Gemignani
Buona l'idea, zoppicante (scusa il gioco di parole) l'esecuzione. Il protagonista e il suo doppio possono essere diversi anche se uno è proiezione dell'altro, e chi proietta può immaginare gli altri che interagiscono con la sua copia. Ma mai senza sbavature - in parte perché inserire piccole imperfezioni dà più il sapore del vero, e avvicina al comunque distante realismo clinico, per così dire, ma soprattutto perché dà al lettore la possibilità di sentire, se non intuire, qualcosa, il che, controintuitivamente forse, rende più soddisfacente la sorpresa: un paio di esempi li puoi trovare in Fight Club (libro e film) e in The Machinist, ma anche in un altro modo nella finestra segreta di King. Altrimenti, è inevitabile l'impressione che spunti un clown a caso urlando E INVECE ERA TUTTO UN SOGNO.
Molto figo il colpo al ginocchio sul pathos, fossi in te butterei tutto il pathos lì.
L'abbraccio di Giancarmine Trotta
L'ansia di mantenere un'aura di mistero rende la prima parte del racconto un po' scomoda, contorta tra intrecci di pronomi non giustificati da un colpo di scena finale - dopotutto, si capiscono abbastanza presto l'identità e il ruolo di tutti i personaggi.
Per il resto, il testo fila, con qualche guizzo di stile e un paio di inciampi ("Illuso, ti aiuterò" rallenta la lettura perché, nel mezzo della rete di pronomi di cui sopra, si fa ambiguo).
Vuoto cosmico di Nicoa Digirolamo
Buona l'idea di usare il doppio come "semplice" presagio: in un pezzo breve in particolare, può rivelarsi vincente.
Apprezzata, ma meno azzeccata, la citazione: avrei preferito vederla stesa lungo tutto il testo.
Il ritmo piatto e l'assenza di guizzi di trama, sintomo delle circostanze della scrittura, sono il vero problema del racconto, che una riscrittura serena potrebbe risolvere.
La Tardona di Mircalla
Trovi una voce originale, piena di potenzialità. Purtroppo non riesco ad apprezzarla appieno, spalmata com'è su personaggi e vicende estremamente classiche, prevedibili, prive del brio della commedia all'italiana (citare le battute e gli atteggiamenti della tardona anziché sbattermeli in faccia li priva di qualunque potenza espressiva) tanto quanto del guizzo di un dettaglio originale. Le aspettative, i desideri e i pensieri di lei; gli approcci e le caratteristiche dell'uomo; il personaggio della tardona, sono tutti usciti dritti da un articolo di Cosmopolitan degli anni Novanta, e a dispetto di tutto l'umorismo lodato del testo non c'è una presa in giro della loro banalità; non c'è un particolare che li renda più umani e meno Cosmo; non c'è una nota creepy, o drammatica, che rinfreschi il tono. Finisce per essere la sinossi di un racconto umoristico - apprezzabile, ma ancora da trasformare in un racconto.
Ecco la mia classifica.
1. I due vecchi di Diego Martelli
2. Il San Bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
3. Brutta merda di Maurizio Ferrero
4. Dietro le palpebre di Manuel Piredda
5. Il perturbante di Emiliano Maramonte
6. N. 23 di Andrea Gemignani
7. L'abbraccio di Giancarmine Trotta
8. Vuoto cosmico di Nicola Digirolamo
9. La Tardona di Mircalla
E qui i commenti.
I due vecchi di Diego Martelli
Gran bel pezzo. Pulito nello stile (avrei eliminato o rigirato altrimenti quel follemente nel finale, forse) e chiaro nel suo obiettivo. Il gioco dell'alternanza è reso con grazia, e i versi del canto sono davvero - ah, qual è il termine tecnico? - tanta roba. Ritmo ben strutturato, interesse acceso, tono azzeccato... Fatico a trovare difetti.
Il San Bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
Gran bel titolo, per un pezzo che si difende bene. Il tono scanzonato dello sciagurato padrone fila che è una meraviglia, anche se, da amante del weird grottesco, dare più voce all'orrore della copia mi avrebbe fatto gustare di più il testo. Qualche guizzo stilistico in più al di fuori dei dialoghi dell'uomo non avrebbe guastato, ma non si tratta di una correzione quanto di un consiglio .
Brutta merda di Maurizio Ferrero
Bel pezzo, a una mano di vernice dall'essere tra i miei preferiti.
Gli spaccati consegnati al lettore pezzo per breve pezzo ci mettono un attimo a ingranare, ma poi girano benissimo.
La trama soffre dell'essere ammassata all'inizio e alla fine del racconto, una distribuzione più fluida dei dettagli fondamentali e delle loro reiterazioni gioverebbe, in fase di revisione.
Bel finale.
Dietro le palpebre di Manuel Piredda
Lo stile funziona, a parte qualche frase che si allunga un po' troppo senza una punteggiatura magari anche un po' variegata che le dia ritmo. La storia è classica, forse troppo per i miei gusti, ma è presentata con una voce decisa e ben costruita. Costruire le frasi in modo più semplice, diretto potrebbe aiutare sia emotivamente che ritmicamente senza sottrarre mistero o tensione, ma probabilmente per farlo in modo efficace avresti bisogno di qualche carattere in più.
Il perturbante di Emiliano Maramonte
Ottima esecuzione sul piano di forma e tono. Idea e trama sono relativamente semplici, ma dipinte a tratti freschi e onesti, senza paura di strafare e senza l'ansia della sorpresa.
Raccontare ha molto in comune con la cucina e il sesso: si opera, tra gioco e perizia, per scambiarsi sensazioni. Molte storie, specie brevi, rischiano di perdere di vista questo punto di partenza. La tua si salva.
N. 23 di Andrea Gemignani
Buona l'idea, zoppicante (scusa il gioco di parole) l'esecuzione. Il protagonista e il suo doppio possono essere diversi anche se uno è proiezione dell'altro, e chi proietta può immaginare gli altri che interagiscono con la sua copia. Ma mai senza sbavature - in parte perché inserire piccole imperfezioni dà più il sapore del vero, e avvicina al comunque distante realismo clinico, per così dire, ma soprattutto perché dà al lettore la possibilità di sentire, se non intuire, qualcosa, il che, controintuitivamente forse, rende più soddisfacente la sorpresa: un paio di esempi li puoi trovare in Fight Club (libro e film) e in The Machinist, ma anche in un altro modo nella finestra segreta di King. Altrimenti, è inevitabile l'impressione che spunti un clown a caso urlando E INVECE ERA TUTTO UN SOGNO.
Molto figo il colpo al ginocchio sul pathos, fossi in te butterei tutto il pathos lì.
L'abbraccio di Giancarmine Trotta
L'ansia di mantenere un'aura di mistero rende la prima parte del racconto un po' scomoda, contorta tra intrecci di pronomi non giustificati da un colpo di scena finale - dopotutto, si capiscono abbastanza presto l'identità e il ruolo di tutti i personaggi.
Per il resto, il testo fila, con qualche guizzo di stile e un paio di inciampi ("Illuso, ti aiuterò" rallenta la lettura perché, nel mezzo della rete di pronomi di cui sopra, si fa ambiguo).
Vuoto cosmico di Nicoa Digirolamo
Buona l'idea di usare il doppio come "semplice" presagio: in un pezzo breve in particolare, può rivelarsi vincente.
Apprezzata, ma meno azzeccata, la citazione: avrei preferito vederla stesa lungo tutto il testo.
Il ritmo piatto e l'assenza di guizzi di trama, sintomo delle circostanze della scrittura, sono il vero problema del racconto, che una riscrittura serena potrebbe risolvere.
La Tardona di Mircalla
Trovi una voce originale, piena di potenzialità. Purtroppo non riesco ad apprezzarla appieno, spalmata com'è su personaggi e vicende estremamente classiche, prevedibili, prive del brio della commedia all'italiana (citare le battute e gli atteggiamenti della tardona anziché sbattermeli in faccia li priva di qualunque potenza espressiva) tanto quanto del guizzo di un dettaglio originale. Le aspettative, i desideri e i pensieri di lei; gli approcci e le caratteristiche dell'uomo; il personaggio della tardona, sono tutti usciti dritti da un articolo di Cosmopolitan degli anni Novanta, e a dispetto di tutto l'umorismo lodato del testo non c'è una presa in giro della loro banalità; non c'è un particolare che li renda più umani e meno Cosmo; non c'è una nota creepy, o drammatica, che rinfreschi il tono. Finisce per essere la sinossi di un racconto umoristico - apprezzabile, ma ancora da trasformare in un racconto.
Ultima modifica di Daniel Travis il mercoledì 24 ottobre 2018, 8:16, modificato 2 volte in totale.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
- erika.adale
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Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Ciao a tutti, ecco i miei commenti già postati sui singoli thread. Inizio a inviarli per comodità, la classifica la aggiungerò a questo post fra un paio di giorni per attendere eventuali risposte che correggano le mie impressioni iniziali e la decisione sulla partecipazione o meno di "Vuoto cosmico" al contest.
-Il perturbante- di Emiliano Maramonte
Buongiorno Emiliano, piacere di conoscerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto a partire dal titolo, un participio presente leggermente desueto che regala inquietudine. E, in effetti, è l'inquietudine il sentimento portante del tuo brano, ben sostenuto da un tipo di scrittura a frasi brevi che favorisce questo effetto. Naturalmente sarebbe da rivedere e limare, ma questo vale sempre per i prodotti di Minuti Contati, sono sempre un magma ancora caldo da sistemare a raffreddamento avvenuto.
L'uso del doppio c'è, senza particolari colpi di scena (che non considero affatto indispensabili, dunque non è un difetto). Forse un po' forzato sottolineare, in un contesto già molto chiaro, anche il modello identico di auto, che dà un po' uno stile "articolo publidirezionale". Gusto personale, comunque.
-I due vecchi- di Diego Martelli
Ciao Diego, due vecchi a rappresentare il tempo della pace e della tolleranza versus quello della guerra e delle persecuzioni. L'alternanza vista come fatale e inevitabile, colta nel passaggio più oscuro. Allegoria inquietante, tocchi un argomento su cui tutti riflettiamo di recente. La parte del canto ti ha richiesto certo impegno per comporre i versi, cosa che hai fatto con perizia e attenzione. Purtroppo però è la parte che ho gradito meno, per mero gusto personale. Mi sembra che occupi troppo spazio nell'equilibrio della storia e questi due vecchi che cantano lo spiegone dell'esistenza dell'umanità mi sono parsi più grotteschi che poetici. Ma forse era proprio l'effetto che volevi ottenere, anche se i toni precedenti e successivi non lo confermano. Comunque un brano molto interessante.
- N.23- di Andrea Gemignani
Ciao Andrea,
apprezzo molto il tentativo di inserire il tema del doppio in un contesto realistico, senza voler a tutti i costi scivolare nella fantasy/horror e compagnia. Hai cercato di costruire un thriller psicologico ma, leggendo anche la tua spiegazione successiva, temo ti sia mancato il tempo di sistemare correttamente gli elementi.
Ho trovato forte e interessante l'autolesionismo finale (meglio storpiato in un attimo che costretto a un lento declino sotto gli spalti), ma il rapporto con il doppio sé non è ben reso. Come qualcuno ha già detto, il fatto che venga percepito anche dagli altri e abbia delle caratteristiche differenti dal protagonista (essere nero e non conoscere, apparentemente, la lingua) lo rende un personaggio non ascrivibile a "doppio" di fantasia o di proiezione.
Comunque il racconto è scritto, al netto delle classiche distrazioni da fretta, in modo scorrevole e piacevole.
-San Bernardo gravitazionale- di Marco Travaglini
Ciao Marco, piacere di incontrarti per la prima volta.
Ammetto che ho letto il racconto per il titolo accattivante e stavo per lasciare comunque due parole...quando mi sono accorta che faceva parte del gruppo che devo commentare, quindi meglio ancora.
MI è piaciuto molto. Hai saputo miscelare temi alti (povertà, empatia, il senso della "carità" versus la solidarietà) con un colpo di coda (permettimi il gioco di parole) divertente e scanzonato. L'idea dell'eliminazione del doppio prende leggerezza grazie al pesante San Bernardo e una piccola vendetta ricade anche sull'Arianna salvata, di poco migliore dell'eliminata. Il tutto scorre rapido, divertente, senza intoppi linguistici ne' logici. La parola "merda" finale la lascerei, perché "pestare una merda" è una locuzione corrente che in questo contesto viene richiamata con efficacia.
-Vuoto cosmico- di Nicola Digirolamo
Ciao, massima solidarietà per come ti ritrovi a scrivere, quindi sorvoliamo sulle sciocchezze formali e arriviamo al punto. Tu mi citi Bowie e con questo mi freghi: anche se il racconto è classico e piuttosto prevedibile, anche se c'è uno spiegone degli eventi che andava inserito meglio per non appesantire la lettura... alla fine mi sono partiti nella testa gli accordi di Space Oddity e bum, l'emozione è partita. Così è difficile distinguere se il tutto è farina del tuo sacco o ti sei giocato le carte del Duca per ottenere il risultato. Ma forse, quando un'immagine diventa patrimonio collettivo, diventa inutile distinguere le due cose.
Letto con molto piacere, non lo metterò ai primi posti per le ragioni spiegate nelle prime tre righe del commento.
-Brutta merda- di Maurizio Ferrero
Un ottimo racconto, direi.
Idea interessante, centrata, un paio di rovesciamenti finali che tengono viva l'attenzione anche quando la situazione inizia a sembrare chiara.
Certo, va riletto e aggiustato. Credo che il racconto si gioverebbe di una taglia di poco superiore, non una novella lunga ma qualche riga in più eviterebbe l'ammassarsi iniziale delle informazioni e un minimo di psicologia aggiuntiva che risulterebbe godibile vista la grettezza dei personaggi ( a noi lettori piace sentirci buoni e bravi seguendo le vicende dei meschini).
Ma, nonostante questi consigli, non ho sofferto la frammentazione che osservano altri proprio perché il ritmo sincopato rende bene la povertà di pensiero del narratore. Quindi, in qualche modo, andrebbe mantenuta anche in revisione, a mio giudizio.
-Dietro le palpebre- di Manuel Piredda
Ciao Manuel,
mi distacco dai commenti degli altri perché le ragioni della parte "cattiva" mi sono chiare (devo preoccuparmi?), così come il desiderio del "buono" di proteggere la sua amata. E apprezzo il finale confuso, o meglio, realistico: la fine di una crisi psicotica, in cui le voci tacciono e resta solo caos, paura, incomprensione. Al contrario, trovare il "buono" con il coltello in mano, l'accusa di omicidio e nessuna traccia psichiatrica sarebbe molto letterario e, sinceramente, già letto e straletto.
Sulla resa della doppia personalità invece mi accodo a buona parte del plauso che già ti hanno rivolto, direi che riesci a rendere bene un difficile flusso di coscienza. Magari sfronderei un poco in fase di revisione alcune frasi un po' convolute, ma questo è mero gusto personale.
-La Tardona- di Mircalla
Piacere di conoscerti Mircalla.
La prima parte del racconto non mi ha conquistata perché molto giocata sui luoghi comuni e, avendo un po' di insofferenza per la cosiddetta chick-lit il personaggio della single disperata che trova il principe azzurro mi annoia un po'. Inoltre ho trovato la vicenda molto "raccontata", anche se capisco che la scarsità di battute a disposizione costringe a limitare i dialoghi.
Ma il colpo di scena è davvero notevole. La tua tardona è irresistibile e il finale anche, costringe a rivedere tutti i luoghi comuni snocciolati all'inizio e li giustifica nella narrazione.
-L'abbraccio- di Giancarmine Trotta
Un racconto che richiede una certa concentrazione, cosa che non è certo un difetto. Alla prima lettura, un po' distratta, ammetto di essermi persa. Una scrittura a tratti aulica (neanche io sono entusiasta degli "aliti di peccato", ma è questione di gusti), a tratti fredda e distaccata. Forse è da uniformare meglio, come ha osservato qualcuno.
L'idea è buona, centrata, la resa adeguata. Non proprio originale, nel senso che la doppia personalità bene/male che uccide l'amante l'ho già incontrata anche solo nel gruppo da commentare. La declinazione è comunque differente e il finale è interessante.
Classifica
1- "Brutta Merda"
2- "San Bernardo gravitazionale"
3- "La tardona"
4- "Il perturbante"
5- "Dietro le palpebre"
6- "L' abbraccio"
7- "I Due Vecchi"
8- Vuoto Cosmico
9- - N. 23-
-Il perturbante- di Emiliano Maramonte
Buongiorno Emiliano, piacere di conoscerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto a partire dal titolo, un participio presente leggermente desueto che regala inquietudine. E, in effetti, è l'inquietudine il sentimento portante del tuo brano, ben sostenuto da un tipo di scrittura a frasi brevi che favorisce questo effetto. Naturalmente sarebbe da rivedere e limare, ma questo vale sempre per i prodotti di Minuti Contati, sono sempre un magma ancora caldo da sistemare a raffreddamento avvenuto.
L'uso del doppio c'è, senza particolari colpi di scena (che non considero affatto indispensabili, dunque non è un difetto). Forse un po' forzato sottolineare, in un contesto già molto chiaro, anche il modello identico di auto, che dà un po' uno stile "articolo publidirezionale". Gusto personale, comunque.
-I due vecchi- di Diego Martelli
Ciao Diego, due vecchi a rappresentare il tempo della pace e della tolleranza versus quello della guerra e delle persecuzioni. L'alternanza vista come fatale e inevitabile, colta nel passaggio più oscuro. Allegoria inquietante, tocchi un argomento su cui tutti riflettiamo di recente. La parte del canto ti ha richiesto certo impegno per comporre i versi, cosa che hai fatto con perizia e attenzione. Purtroppo però è la parte che ho gradito meno, per mero gusto personale. Mi sembra che occupi troppo spazio nell'equilibrio della storia e questi due vecchi che cantano lo spiegone dell'esistenza dell'umanità mi sono parsi più grotteschi che poetici. Ma forse era proprio l'effetto che volevi ottenere, anche se i toni precedenti e successivi non lo confermano. Comunque un brano molto interessante.
- N.23- di Andrea Gemignani
Ciao Andrea,
apprezzo molto il tentativo di inserire il tema del doppio in un contesto realistico, senza voler a tutti i costi scivolare nella fantasy/horror e compagnia. Hai cercato di costruire un thriller psicologico ma, leggendo anche la tua spiegazione successiva, temo ti sia mancato il tempo di sistemare correttamente gli elementi.
Ho trovato forte e interessante l'autolesionismo finale (meglio storpiato in un attimo che costretto a un lento declino sotto gli spalti), ma il rapporto con il doppio sé non è ben reso. Come qualcuno ha già detto, il fatto che venga percepito anche dagli altri e abbia delle caratteristiche differenti dal protagonista (essere nero e non conoscere, apparentemente, la lingua) lo rende un personaggio non ascrivibile a "doppio" di fantasia o di proiezione.
Comunque il racconto è scritto, al netto delle classiche distrazioni da fretta, in modo scorrevole e piacevole.
-San Bernardo gravitazionale- di Marco Travaglini
Ciao Marco, piacere di incontrarti per la prima volta.
Ammetto che ho letto il racconto per il titolo accattivante e stavo per lasciare comunque due parole...quando mi sono accorta che faceva parte del gruppo che devo commentare, quindi meglio ancora.
MI è piaciuto molto. Hai saputo miscelare temi alti (povertà, empatia, il senso della "carità" versus la solidarietà) con un colpo di coda (permettimi il gioco di parole) divertente e scanzonato. L'idea dell'eliminazione del doppio prende leggerezza grazie al pesante San Bernardo e una piccola vendetta ricade anche sull'Arianna salvata, di poco migliore dell'eliminata. Il tutto scorre rapido, divertente, senza intoppi linguistici ne' logici. La parola "merda" finale la lascerei, perché "pestare una merda" è una locuzione corrente che in questo contesto viene richiamata con efficacia.
-Vuoto cosmico- di Nicola Digirolamo
Ciao, massima solidarietà per come ti ritrovi a scrivere, quindi sorvoliamo sulle sciocchezze formali e arriviamo al punto. Tu mi citi Bowie e con questo mi freghi: anche se il racconto è classico e piuttosto prevedibile, anche se c'è uno spiegone degli eventi che andava inserito meglio per non appesantire la lettura... alla fine mi sono partiti nella testa gli accordi di Space Oddity e bum, l'emozione è partita. Così è difficile distinguere se il tutto è farina del tuo sacco o ti sei giocato le carte del Duca per ottenere il risultato. Ma forse, quando un'immagine diventa patrimonio collettivo, diventa inutile distinguere le due cose.
Letto con molto piacere, non lo metterò ai primi posti per le ragioni spiegate nelle prime tre righe del commento.
-Brutta merda- di Maurizio Ferrero
Un ottimo racconto, direi.
Idea interessante, centrata, un paio di rovesciamenti finali che tengono viva l'attenzione anche quando la situazione inizia a sembrare chiara.
Certo, va riletto e aggiustato. Credo che il racconto si gioverebbe di una taglia di poco superiore, non una novella lunga ma qualche riga in più eviterebbe l'ammassarsi iniziale delle informazioni e un minimo di psicologia aggiuntiva che risulterebbe godibile vista la grettezza dei personaggi ( a noi lettori piace sentirci buoni e bravi seguendo le vicende dei meschini).
Ma, nonostante questi consigli, non ho sofferto la frammentazione che osservano altri proprio perché il ritmo sincopato rende bene la povertà di pensiero del narratore. Quindi, in qualche modo, andrebbe mantenuta anche in revisione, a mio giudizio.
-Dietro le palpebre- di Manuel Piredda
Ciao Manuel,
mi distacco dai commenti degli altri perché le ragioni della parte "cattiva" mi sono chiare (devo preoccuparmi?), così come il desiderio del "buono" di proteggere la sua amata. E apprezzo il finale confuso, o meglio, realistico: la fine di una crisi psicotica, in cui le voci tacciono e resta solo caos, paura, incomprensione. Al contrario, trovare il "buono" con il coltello in mano, l'accusa di omicidio e nessuna traccia psichiatrica sarebbe molto letterario e, sinceramente, già letto e straletto.
Sulla resa della doppia personalità invece mi accodo a buona parte del plauso che già ti hanno rivolto, direi che riesci a rendere bene un difficile flusso di coscienza. Magari sfronderei un poco in fase di revisione alcune frasi un po' convolute, ma questo è mero gusto personale.
-La Tardona- di Mircalla
Piacere di conoscerti Mircalla.
La prima parte del racconto non mi ha conquistata perché molto giocata sui luoghi comuni e, avendo un po' di insofferenza per la cosiddetta chick-lit il personaggio della single disperata che trova il principe azzurro mi annoia un po'. Inoltre ho trovato la vicenda molto "raccontata", anche se capisco che la scarsità di battute a disposizione costringe a limitare i dialoghi.
Ma il colpo di scena è davvero notevole. La tua tardona è irresistibile e il finale anche, costringe a rivedere tutti i luoghi comuni snocciolati all'inizio e li giustifica nella narrazione.
-L'abbraccio- di Giancarmine Trotta
Un racconto che richiede una certa concentrazione, cosa che non è certo un difetto. Alla prima lettura, un po' distratta, ammetto di essermi persa. Una scrittura a tratti aulica (neanche io sono entusiasta degli "aliti di peccato", ma è questione di gusti), a tratti fredda e distaccata. Forse è da uniformare meglio, come ha osservato qualcuno.
L'idea è buona, centrata, la resa adeguata. Non proprio originale, nel senso che la doppia personalità bene/male che uccide l'amante l'ho già incontrata anche solo nel gruppo da commentare. La declinazione è comunque differente e il finale è interessante.
Classifica
1- "Brutta Merda"
2- "San Bernardo gravitazionale"
3- "La tardona"
4- "Il perturbante"
5- "Dietro le palpebre"
6- "L' abbraccio"
7- "I Due Vecchi"
8- Vuoto Cosmico
9- - N. 23-
Ultima modifica di erika.adale il giovedì 25 ottobre 2018, 19:14, modificato 1 volta in totale.
Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Ciao a tutti e ben trovati. Ognuno di questi racconti porta in sé un qualcosa di particolare. Mi sono data dei criteri per votare e, dopo averci riflettuto, ho voluto premiare la facilità di lettura e la limpidezza del testo. In bocca al lupo a tutti!
1-LA TARDONA
2- IL SAN BERNARDO GRAVITAZIONALE
3-N.23
4- BRUTTA MERDA
5- VUOTO COSMICO
6- IL PERTURBANTE
7- L’ABBRACCIO
8- I DUE VECCHI
9- DIETRO LE PALPEBRE
IL PERTUMBANTE
A una prima lettura la situazione non mi è stata molto chiara e quando sono arrivata alla fine mi è apparso un punto interrogativo. Rileggendolo una seconda e terza volta sono riuscita ad entrarci dentro e a comprenderlo. Ho capito la tua intenzione di voler lanciare l’effetto finale, cioè il cambio di visione (è lui il doppelganger), però, già come ti hanno fatto notare, le battute finali rimangono sospese…
I DUE VECCHI
Mi rendo conto di avere qualche “tara” perché io non c’ero proprio arrivata a capire cosa rappresentassero i due vecchi. L’ho compreso leggendo i commenti sotto. Li avevo scambiati proprio per due persone anziane e non metafore della guerra e della pace che si alternano periodicamente. L’idea è bella e mi è piaciuta l’introduzione iniziale. Andava gestita meglio la metafora… Forse con dialoghi più inerenti a cosa ognuno di loro portasse. In realtà tu lo dici e non lo dici lasciando aperte più opzioni.
IL SAN BERNARDO GRAVITAZIONALE
Racconto molto carino e godibile. Anche l’idea è originale: il lavoro di “riattaccare” i gravitoni, lo trovo molto simpatico. Le immagini che dai del San Bernardo sono buffe, me lo vedo mentre gira più volte la testa lanciando bava in qua e là. È semplice, si capisce subito a una prima lettura e questo non è poco, anzi. Ci sarebbero delle virgole da rivedere. Trovo che meriti di stare nelle prime posizioni.
N.23
Mi è piaciuta la follia di questo giocatore che, per quanto si senta ormai a fine carriera non accetta, non molla. Il dualismo in lui è talmente forte da non rendersi conto di vivere in un’allucinazione tutto sua. Non riesce a prendere la decisione definitiva, quella di “andare in pensione” e lasciare il posto ai giovani, ma è sempre lui che in un certo senso fa in modo di smettere. Un bel delirio, simile al Cigno Nero, che non mi è dispiaciuto.
VUOTO COSMICO
Racconto che si legge molto bene, scivola veloce senza intoppi e che lascia un dubbio spaziale intorno a lui. Dopo aver dubitato sulla presunta figura del doppelganger e della sua funzione nel racconto, sono arrivata a una conclusione. Come già lo dice nel racconto, è una premonizione della sventura che gli capiterà durante la missione. Ecco, magari, qui avrei aggiunto un qualche avvertimento: anche un gesto o uno sguardo. Tom, poi lo rivede mentre il collegamento si perde, appena prima della sciagura.
Non è molto incisivo ma voglio premiare la chiarezza e la scorrevolezza del testo.
BRUTTA MERDA
L’idea è molto carina e piuttosto originale. Anche il finale, per niente banale, mi ha spiazzata; mi ero fatta un’altra versione e mi piace quando non l’indovino. L’unica pecca che ho trovato è nella stesura della storia. È verissimo che il contest di MC ci porta a un lavoro frettoloso e spesso si getta lì, senza far vedere/capire il perché di certi comportamenti o assenze/presenze. Ecco questo manca e in più momenti, ma in generale un testo godibilissimo.
DIETRO LE PALPEBRE
Al secondo rigo dopo “meteore” avrei messo punto. Sarò sincera, l’ho trovato un polpettone dentro la stessa persona. Non è chiaro qual è la personalità dominante e chi il doppelganger. Perché si azzuffano? Perché devono arrivare a ucciderla? Non ci sono forti motivazioni a spiegare ciò che accade… O almeno a me non sono arrivate. Il contest, la velocità di postare non aiuta, lo so. A rileggerci.
LA TARDONA
Un racconto frizzante che si legge con piacere ed è comprensibile fin da una prima lettura. Ho sofferto anche io della mancanza di dialogo, che rende il testo più fluido, ma è l’unica pecca. La tardona, alla fine, è la parte migliore del personaggio con qualità più esplosive e coinvolgenti. Nel complesso è una storia originale, simpatica e godibilissima. A rileggerti.
L’ABBRACCIO
A una prima lettura ho avuto delle difficoltà a capire quanti erano i personaggi. Non nego di aver letto, subito dopo, i commenti sotto e poi sono ripartita in una seconda lettura. La storia non è originale e le motivazioni per l’atto finale le trovo un po’ superficiali. Ho apprezzato il linguaggio del dico e non dico, che ti stimola a crearti le immagini, e le ho trovate belle.
1-LA TARDONA
2- IL SAN BERNARDO GRAVITAZIONALE
3-N.23
4- BRUTTA MERDA
5- VUOTO COSMICO
6- IL PERTURBANTE
7- L’ABBRACCIO
8- I DUE VECCHI
9- DIETRO LE PALPEBRE
IL PERTUMBANTE
A una prima lettura la situazione non mi è stata molto chiara e quando sono arrivata alla fine mi è apparso un punto interrogativo. Rileggendolo una seconda e terza volta sono riuscita ad entrarci dentro e a comprenderlo. Ho capito la tua intenzione di voler lanciare l’effetto finale, cioè il cambio di visione (è lui il doppelganger), però, già come ti hanno fatto notare, le battute finali rimangono sospese…
I DUE VECCHI
Mi rendo conto di avere qualche “tara” perché io non c’ero proprio arrivata a capire cosa rappresentassero i due vecchi. L’ho compreso leggendo i commenti sotto. Li avevo scambiati proprio per due persone anziane e non metafore della guerra e della pace che si alternano periodicamente. L’idea è bella e mi è piaciuta l’introduzione iniziale. Andava gestita meglio la metafora… Forse con dialoghi più inerenti a cosa ognuno di loro portasse. In realtà tu lo dici e non lo dici lasciando aperte più opzioni.
IL SAN BERNARDO GRAVITAZIONALE
Racconto molto carino e godibile. Anche l’idea è originale: il lavoro di “riattaccare” i gravitoni, lo trovo molto simpatico. Le immagini che dai del San Bernardo sono buffe, me lo vedo mentre gira più volte la testa lanciando bava in qua e là. È semplice, si capisce subito a una prima lettura e questo non è poco, anzi. Ci sarebbero delle virgole da rivedere. Trovo che meriti di stare nelle prime posizioni.
N.23
Mi è piaciuta la follia di questo giocatore che, per quanto si senta ormai a fine carriera non accetta, non molla. Il dualismo in lui è talmente forte da non rendersi conto di vivere in un’allucinazione tutto sua. Non riesce a prendere la decisione definitiva, quella di “andare in pensione” e lasciare il posto ai giovani, ma è sempre lui che in un certo senso fa in modo di smettere. Un bel delirio, simile al Cigno Nero, che non mi è dispiaciuto.
VUOTO COSMICO
Racconto che si legge molto bene, scivola veloce senza intoppi e che lascia un dubbio spaziale intorno a lui. Dopo aver dubitato sulla presunta figura del doppelganger e della sua funzione nel racconto, sono arrivata a una conclusione. Come già lo dice nel racconto, è una premonizione della sventura che gli capiterà durante la missione. Ecco, magari, qui avrei aggiunto un qualche avvertimento: anche un gesto o uno sguardo. Tom, poi lo rivede mentre il collegamento si perde, appena prima della sciagura.
Non è molto incisivo ma voglio premiare la chiarezza e la scorrevolezza del testo.
BRUTTA MERDA
L’idea è molto carina e piuttosto originale. Anche il finale, per niente banale, mi ha spiazzata; mi ero fatta un’altra versione e mi piace quando non l’indovino. L’unica pecca che ho trovato è nella stesura della storia. È verissimo che il contest di MC ci porta a un lavoro frettoloso e spesso si getta lì, senza far vedere/capire il perché di certi comportamenti o assenze/presenze. Ecco questo manca e in più momenti, ma in generale un testo godibilissimo.
DIETRO LE PALPEBRE
Al secondo rigo dopo “meteore” avrei messo punto. Sarò sincera, l’ho trovato un polpettone dentro la stessa persona. Non è chiaro qual è la personalità dominante e chi il doppelganger. Perché si azzuffano? Perché devono arrivare a ucciderla? Non ci sono forti motivazioni a spiegare ciò che accade… O almeno a me non sono arrivate. Il contest, la velocità di postare non aiuta, lo so. A rileggerci.
LA TARDONA
Un racconto frizzante che si legge con piacere ed è comprensibile fin da una prima lettura. Ho sofferto anche io della mancanza di dialogo, che rende il testo più fluido, ma è l’unica pecca. La tardona, alla fine, è la parte migliore del personaggio con qualità più esplosive e coinvolgenti. Nel complesso è una storia originale, simpatica e godibilissima. A rileggerti.
L’ABBRACCIO
A una prima lettura ho avuto delle difficoltà a capire quanti erano i personaggi. Non nego di aver letto, subito dopo, i commenti sotto e poi sono ripartita in una seconda lettura. La storia non è originale e le motivazioni per l’atto finale le trovo un po’ superficiali. Ho apprezzato il linguaggio del dico e non dico, che ti stimola a crearti le immagini, e le ho trovate belle.
Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
È stato difficilissimo stilare una classifica, i pezzi hanno tutti delle particolarità interessanti.
1. Brutta merda
2. La tardona
3. Il San Bernardo gravitazionale
4. L’abbraccio
5. Il perturbante
6. I due vecchi
7. Vuoto cosmico
8. Dietro le palpebre
9. N.23
Il perturbante Di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, il racconto mi è piaciuto molto, soprattutto il finale che rovescia l'idea che mi ero fatta di Sergio. Sei stato bravissimo a gestire i due personaggi mantenendo il punto di vista di Sergio, anche se un paio di volte mi sono chiesta chi fosse chi, e visto che i due sono uguali, un po' di confusione l'ho trovata intonata. Struggenti le parole che descrivono l'amore infelice che il protagonista prova per la figura femminile. Mi chiedo cosa sia successo. Immagino che all'inizio fossero tutt'uno e che in qualche modo si siano sdoppiati, e mi chiedo come sia successo.
Che dire, in bocca al lupo!
I due vecchi di Diego Martelli
Ciao Diego, di questa storia mi piace l'inizio che prepara e chiarisce bene l’ambientazione e la storia, e poi la poesia, nonostante io non sia un'appassionata, preferisco la prosa, l'ho comunque trovata equilibrata, mette in evidenza le differenze tra i due e accompagna la storia all'inevitabile epilogo.
Molto interessante, bravo!
N 23
Ciao Andrea,
come gli altri ho faticato a trovare il tema. Mi è comunque piaciuto come è scritto anche l’idea di usare gli stacchi con le date per i salti temporali
Alla fine ho pensato che Di Gennaro si fosse fatto male per incolpare l’altro, che vedeva come una minaccia. Come dire, invece che una strategia vincente Win Win, una perdente Lose Lose.
Comunque l’idea è buona, ci puoi lavorare su.
Il San Bernardo gravitazionale
Ciao Marco, il titolo mi è piaciuto moltissimo. All’inizio sono inciampata, non so se è solo un mio problema, ma avrei preferito che partissi con Arianna, così da rimanere con il punto di vista della donna con la pelliccia e fosse chiaro chi era quella che probabilmente era italiana.
Per il resto il racconto mi è piaciuto, soprattutto le battute del padrone di Bernie che chiariscono la trama. Però qualcosa non mi è chiaro, se ho capito bene, a causa della mancanza di gravitoni, (Uno di questi è Bernie, giusto?) i due, invece di riappiccicare gli esseri che si sono divisi (questa parte l’ho adorata) eliminano “il doppione”. Io non cambierei le parole usate per descrivere la merda. In questo modo il lettore entra nel racconto senza mezze misure, che è quello che dovrebbe fare, al massimo ci tappiamo il naso. ;)
Vuoto Cosmico
Capisco che l’hai postato senza correggerlo, quindi un punto al fatto che sia comunque un pezzo dalla facile comprensione e dalla lettura piacevole.
Penso che potresti giocare con la sensazione di presagio del protagonista che lo sovrasta al punto da essere colto da panico, e quindi, chissà se vede il doppelganger o se è tutto frutto della sua fantasia. Tant’è che poi le sue paure si avverano…
Brutta Merda
Letto tutto d’un fiato, mi è piaciuto molto il ritmo e lo stile, chiaro, sintetico e che arriva al punto facendo riflettere.
Realistica la figura della moglie che non vuole che lui spenda soldi per fare una cosa che poi fa lei stessa. Alla fine il protagonista è pronto a distruggere il suo clone per aver picchiato a sangue quella che credeva la moglie. Quando scopre che anche lei era un doppione rimane interdetto. Significativa la frase dell'altro che dice: “faccio quello che dovresti fare tu”, da’ da pensare. Il MetiClone, come dici all’inizio, non dovrebbe lamentarsi, quindi forse in lui c’è qualcosa che non va, ed è il clone che ha un difetto o è l’originale che ha dei lati oscuri che sono stati copiati nella copia? Infatti il protagonista all'inizio dice: avrei voluto piantarle una forchetta nell’orecchio.
Che dire? Bravissimo!
Dietro le palpebre
Ciao Manuel,
Ho trovato il racconto interessante e lo stile mi è piaciuto molto, questo uomo che combatte con un’entità interna e conflittuale. Ad un certo punto ho creduto che “l’altro” fosse un’entità esterna, un extraterrestre, tipo “L’Ospite” della Meyer, che si impossessa della volontà dell'uomo e cerca di comandarne le azioni.
Bravo.
La Tardona
Ciao Mircalla
Bello il ritmo e lo stile asciutto, non mi ha dato fastidio il racconto “raccontato” anche se io adoro i dialoghi, qui non mi sono mancati, l’ho trovato comunque diretto e incisivo. Interessante il personaggio doppio, diverso dalle interpretazioni che ho visto fino ad ora. L’ho letto con piacere e ho apprezzato il finale con la protagonista che accetta il suo amante anche se non è perfetto.
Brava.
L’abbraccio
Ciao Giancarmine, ho faticato con la tua storia, l'ho riletta più volte prima di capire. Il tuo racconto mi è piaciuto per lo stile: secco, essenziale, ricco di significati. L'inizio ci introduce all'epilogo. Penso che con qualche a capo in più all'inizio sarebbe stato più facile entrare nella storia, alla fine il ritmo migliora, più che togliere parti, le sistemerei. Sono d'accordo con chi ha evidenziato alla fine un surplus di pronomi, ma è giusto un piccolo dettaglio di poco conto visti i tempi.
Comunque bel racconto. Bravo!
1. Brutta merda
2. La tardona
3. Il San Bernardo gravitazionale
4. L’abbraccio
5. Il perturbante
6. I due vecchi
7. Vuoto cosmico
8. Dietro le palpebre
9. N.23
Il perturbante Di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, il racconto mi è piaciuto molto, soprattutto il finale che rovescia l'idea che mi ero fatta di Sergio. Sei stato bravissimo a gestire i due personaggi mantenendo il punto di vista di Sergio, anche se un paio di volte mi sono chiesta chi fosse chi, e visto che i due sono uguali, un po' di confusione l'ho trovata intonata. Struggenti le parole che descrivono l'amore infelice che il protagonista prova per la figura femminile. Mi chiedo cosa sia successo. Immagino che all'inizio fossero tutt'uno e che in qualche modo si siano sdoppiati, e mi chiedo come sia successo.
Che dire, in bocca al lupo!
I due vecchi di Diego Martelli
Ciao Diego, di questa storia mi piace l'inizio che prepara e chiarisce bene l’ambientazione e la storia, e poi la poesia, nonostante io non sia un'appassionata, preferisco la prosa, l'ho comunque trovata equilibrata, mette in evidenza le differenze tra i due e accompagna la storia all'inevitabile epilogo.
Molto interessante, bravo!
N 23
Ciao Andrea,
come gli altri ho faticato a trovare il tema. Mi è comunque piaciuto come è scritto anche l’idea di usare gli stacchi con le date per i salti temporali
Alla fine ho pensato che Di Gennaro si fosse fatto male per incolpare l’altro, che vedeva come una minaccia. Come dire, invece che una strategia vincente Win Win, una perdente Lose Lose.
Comunque l’idea è buona, ci puoi lavorare su.
Il San Bernardo gravitazionale
Ciao Marco, il titolo mi è piaciuto moltissimo. All’inizio sono inciampata, non so se è solo un mio problema, ma avrei preferito che partissi con Arianna, così da rimanere con il punto di vista della donna con la pelliccia e fosse chiaro chi era quella che probabilmente era italiana.
Per il resto il racconto mi è piaciuto, soprattutto le battute del padrone di Bernie che chiariscono la trama. Però qualcosa non mi è chiaro, se ho capito bene, a causa della mancanza di gravitoni, (Uno di questi è Bernie, giusto?) i due, invece di riappiccicare gli esseri che si sono divisi (questa parte l’ho adorata) eliminano “il doppione”. Io non cambierei le parole usate per descrivere la merda. In questo modo il lettore entra nel racconto senza mezze misure, che è quello che dovrebbe fare, al massimo ci tappiamo il naso. ;)
Vuoto Cosmico
Capisco che l’hai postato senza correggerlo, quindi un punto al fatto che sia comunque un pezzo dalla facile comprensione e dalla lettura piacevole.
Penso che potresti giocare con la sensazione di presagio del protagonista che lo sovrasta al punto da essere colto da panico, e quindi, chissà se vede il doppelganger o se è tutto frutto della sua fantasia. Tant’è che poi le sue paure si avverano…
Brutta Merda
Letto tutto d’un fiato, mi è piaciuto molto il ritmo e lo stile, chiaro, sintetico e che arriva al punto facendo riflettere.
Realistica la figura della moglie che non vuole che lui spenda soldi per fare una cosa che poi fa lei stessa. Alla fine il protagonista è pronto a distruggere il suo clone per aver picchiato a sangue quella che credeva la moglie. Quando scopre che anche lei era un doppione rimane interdetto. Significativa la frase dell'altro che dice: “faccio quello che dovresti fare tu”, da’ da pensare. Il MetiClone, come dici all’inizio, non dovrebbe lamentarsi, quindi forse in lui c’è qualcosa che non va, ed è il clone che ha un difetto o è l’originale che ha dei lati oscuri che sono stati copiati nella copia? Infatti il protagonista all'inizio dice: avrei voluto piantarle una forchetta nell’orecchio.
Che dire? Bravissimo!
Dietro le palpebre
Ciao Manuel,
Ho trovato il racconto interessante e lo stile mi è piaciuto molto, questo uomo che combatte con un’entità interna e conflittuale. Ad un certo punto ho creduto che “l’altro” fosse un’entità esterna, un extraterrestre, tipo “L’Ospite” della Meyer, che si impossessa della volontà dell'uomo e cerca di comandarne le azioni.
Bravo.
La Tardona
Ciao Mircalla
Bello il ritmo e lo stile asciutto, non mi ha dato fastidio il racconto “raccontato” anche se io adoro i dialoghi, qui non mi sono mancati, l’ho trovato comunque diretto e incisivo. Interessante il personaggio doppio, diverso dalle interpretazioni che ho visto fino ad ora. L’ho letto con piacere e ho apprezzato il finale con la protagonista che accetta il suo amante anche se non è perfetto.
Brava.
L’abbraccio
Ciao Giancarmine, ho faticato con la tua storia, l'ho riletta più volte prima di capire. Il tuo racconto mi è piaciuto per lo stile: secco, essenziale, ricco di significati. L'inizio ci introduce all'epilogo. Penso che con qualche a capo in più all'inizio sarebbe stato più facile entrare nella storia, alla fine il ritmo migliora, più che togliere parti, le sistemerei. Sono d'accordo con chi ha evidenziato alla fine un surplus di pronomi, ma è giusto un piccolo dettaglio di poco conto visti i tempi.
Comunque bel racconto. Bravo!
Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
CLASSIFICA
Ho avuto difficoltà nel stilare le prime posizioni della classifica.
Ha influito molto il gusto personale (la pancia diciamo) e l'attinenza al tema.
1. Il San Bernardo gravitazionale
2. Il perturbante
3. Brutta merda
4. L’abbraccio
5. Dietro le palpebre
6. I due vecchi
7. Vuoto cosmico
8. La tardona
9. N.23
COMMENTI
Il perturbante di Emiliano Maramonte
Bel racconto!
Ho apprezzato molto lo stile e il ritmo che hai dato al racconto. Si passa da tratti concitati ad altri più riflessivi e tutto avviene in maniera molto naturale.
La rivelazione finale è resa molto bene e lascia spazi s sviluppi inquietanti: cosa succederà la volta che il Doppleganger tornerà e riuscirà ad aprire la porta? Sarà in grado di esercitare qualche forza materiale?
Traspare sia il malessere del protagonista (parte in mezzo del racconto) sia dell'altro (nella parte finale, quasi da squilibrato con tanto di moglie accondiscendente al seguito).
Ben fatta!
I due vecchi di Diego Martelli
bel racconto.
Mi è piaciuto che sei riuscito a infilare la parte poetica (e formattarla bene!).
No deve essere stato facile ingegnarsela.
Il finale è scuro per il momento, ma rimane aperto.
Quel "follemente" secondo me non era necessario.
In questa frase "o stesso azzurro; almeno, finché non vide l'altro." non avrei messo la virgola dopo "almeno".
Per il resto tutto perfetto.
N23 di Andrea Gemignani
i tramonti sportivi sono duri da digerire soprattutto quando il nuovo avanza.Ho dovuto rileggere un paio di volte la fine per capire che era successo.
Se è tutto un gioco mentale di Di Gennaro, mi fa strano che addirittura che anche l'allenatore lo menzioni.
Forse si poteva giocare sul fatto che gli altri compagni di squadra e l'allenatore non calcolassero Di Gennaro e lui si vedeva comparire questo nuovo giocatore senza che nessuno gli desse una spiegazione.
Il San bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
un bel racconto.
Che bravi spazzini che sono questi San Bernardi =D
Un mix divertente e originale. Il racconto scorre molto fluido.
L'unica cosa su questa frase "Arianna si bloccò: osservava i suoi capelli, una tinta, fatta da poco". Non mi torna molto "l'osservava".
E' come se spezzasse il ritmo. Cosa ne dici?
Forse in questa frase si poteva esplicitare di più che lei si vedeva da fuori:
"Arianna si girò e rimase pietrificata: una donna avvolta in una pelliccia di visone, stava allungando una banconota verso la signora con la tuta viola."
Ciao e bella prova
Vuoto cosmico di Nicola di Girolamo
ah! il buon Bowie =)
E' la mia canzone preferita e finalmente c'è una spiegazione a tutto!
Ecco, per la questione del presagio, non avrei voluto essere al posto del maggiore. Al posto suo penso che l'avrei vissuta molto peggio o addirittura cambiato idea sull'imbarcarmi nella missione.
Il tema è decisamente rispettato.
In questa frase "disse esortandolo a seguirlo," forse si poteva snellire "lo esortò a seguirlo".
Brutta merda di Maurizio Ferrero
bel racconto.
Ben costruiti il protagonista e Sarah.
Stile molto scorrevole e atmosfera burbera e divertente allo stesso tempo.
Finale a sorpresa con solo un MetiClone che ci è andato di mezzo.
L'unica cosa è sulla frase "Qualche giorno la spacco di botte" forse poteva starci "uno di questi giorni".
Insomma un'inezia che è solo gusto personale.
Edit del 25/10/2018: Mi avrebbe divertito sapere se anche i MetiCloni potevano crearsi pure loro dei cloni =D
Dietro le palpebre di Manuel Piredda
le motivazioni che accompagnano i due ritengo possano non essere esplicitate.
E' un frammento tragico di una storia più lunga.
Ci sono un paio di ripetizioni, soprattutto all'inizio: "assumere il controllo - lottare per il controllo".
Sei stato bravo a gestire le diverse personalità anche quando sono assieme.
Mi è sfuggito il "ci fa tornare entrambi nell'ombra finale". C'è ancora qualche altra personalità che era rimasta "dormiente" ?
La tardona di Mircalla
benvenuta.
Ho apprezzato che hai messo all'inizio una parte tradizionale e poi hai stravolto lo schema inserendo la temibile tardona.
Cioè, una tardona, non serve aggiungere altro, Mi è piaciuto questo personaggio.
Trovo un po' eccessiva la storia dei flute, ma non si sa mai.
Interessante utilizzo dei dialoghi "indiretti". Mi hai fatto pensare su come possano essere utilizzati.
Il ritmo è molto serrato pieno di frasi secche. Mi domando come sarebbe venuto cambiando un po' il ritmo, con momenti "più lenti" accanto a quelli più veloci.
L’abbraccio di Giancarmine Trotta
Molto bello.
Mi sono un po’ perso all’inizio nei vari scambi ma alla fine tutto è filato liscio a livello di comprensione.
Ho apprezzato il passaggio dal tono aulico a quello da “pugno nello stomaco” . Se avessi calcato di più la mano su questo contrasto a mio modo di vedere sarebbe stato ancora meglio.
Un’inezia: ripetizione “sua” in “sua vasca, sua morte” verso la fine.
Ben fatta.
Ho avuto difficoltà nel stilare le prime posizioni della classifica.
Ha influito molto il gusto personale (la pancia diciamo) e l'attinenza al tema.
1. Il San Bernardo gravitazionale
2. Il perturbante
3. Brutta merda
4. L’abbraccio
5. Dietro le palpebre
6. I due vecchi
7. Vuoto cosmico
8. La tardona
9. N.23
COMMENTI
Il perturbante di Emiliano Maramonte
Bel racconto!
Ho apprezzato molto lo stile e il ritmo che hai dato al racconto. Si passa da tratti concitati ad altri più riflessivi e tutto avviene in maniera molto naturale.
La rivelazione finale è resa molto bene e lascia spazi s sviluppi inquietanti: cosa succederà la volta che il Doppleganger tornerà e riuscirà ad aprire la porta? Sarà in grado di esercitare qualche forza materiale?
Traspare sia il malessere del protagonista (parte in mezzo del racconto) sia dell'altro (nella parte finale, quasi da squilibrato con tanto di moglie accondiscendente al seguito).
Ben fatta!
I due vecchi di Diego Martelli
bel racconto.
Mi è piaciuto che sei riuscito a infilare la parte poetica (e formattarla bene!).
No deve essere stato facile ingegnarsela.
Il finale è scuro per il momento, ma rimane aperto.
Quel "follemente" secondo me non era necessario.
In questa frase "o stesso azzurro; almeno, finché non vide l'altro." non avrei messo la virgola dopo "almeno".
Per il resto tutto perfetto.
N23 di Andrea Gemignani
i tramonti sportivi sono duri da digerire soprattutto quando il nuovo avanza.Ho dovuto rileggere un paio di volte la fine per capire che era successo.
Se è tutto un gioco mentale di Di Gennaro, mi fa strano che addirittura che anche l'allenatore lo menzioni.
Forse si poteva giocare sul fatto che gli altri compagni di squadra e l'allenatore non calcolassero Di Gennaro e lui si vedeva comparire questo nuovo giocatore senza che nessuno gli desse una spiegazione.
Il San bernardo gravitazionale di Marco Travaglini
un bel racconto.
Che bravi spazzini che sono questi San Bernardi =D
Un mix divertente e originale. Il racconto scorre molto fluido.
L'unica cosa su questa frase "Arianna si bloccò: osservava i suoi capelli, una tinta, fatta da poco". Non mi torna molto "l'osservava".
E' come se spezzasse il ritmo. Cosa ne dici?
Forse in questa frase si poteva esplicitare di più che lei si vedeva da fuori:
"Arianna si girò e rimase pietrificata: una donna avvolta in una pelliccia di visone, stava allungando una banconota verso la signora con la tuta viola."
Ciao e bella prova
Vuoto cosmico di Nicola di Girolamo
ah! il buon Bowie =)
E' la mia canzone preferita e finalmente c'è una spiegazione a tutto!
Ecco, per la questione del presagio, non avrei voluto essere al posto del maggiore. Al posto suo penso che l'avrei vissuta molto peggio o addirittura cambiato idea sull'imbarcarmi nella missione.
Il tema è decisamente rispettato.
In questa frase "disse esortandolo a seguirlo," forse si poteva snellire "lo esortò a seguirlo".
Brutta merda di Maurizio Ferrero
bel racconto.
Ben costruiti il protagonista e Sarah.
Stile molto scorrevole e atmosfera burbera e divertente allo stesso tempo.
Finale a sorpresa con solo un MetiClone che ci è andato di mezzo.
L'unica cosa è sulla frase "Qualche giorno la spacco di botte" forse poteva starci "uno di questi giorni".
Insomma un'inezia che è solo gusto personale.
Edit del 25/10/2018: Mi avrebbe divertito sapere se anche i MetiCloni potevano crearsi pure loro dei cloni =D
Dietro le palpebre di Manuel Piredda
le motivazioni che accompagnano i due ritengo possano non essere esplicitate.
E' un frammento tragico di una storia più lunga.
Ci sono un paio di ripetizioni, soprattutto all'inizio: "assumere il controllo - lottare per il controllo".
Sei stato bravo a gestire le diverse personalità anche quando sono assieme.
Mi è sfuggito il "ci fa tornare entrambi nell'ombra finale". C'è ancora qualche altra personalità che era rimasta "dormiente" ?
La tardona di Mircalla
benvenuta.
Ho apprezzato che hai messo all'inizio una parte tradizionale e poi hai stravolto lo schema inserendo la temibile tardona.
Cioè, una tardona, non serve aggiungere altro, Mi è piaciuto questo personaggio.
Trovo un po' eccessiva la storia dei flute, ma non si sa mai.
Interessante utilizzo dei dialoghi "indiretti". Mi hai fatto pensare su come possano essere utilizzati.
Il ritmo è molto serrato pieno di frasi secche. Mi domando come sarebbe venuto cambiando un po' il ritmo, con momenti "più lenti" accanto a quelli più veloci.
L’abbraccio di Giancarmine Trotta
Molto bello.
Mi sono un po’ perso all’inizio nei vari scambi ma alla fine tutto è filato liscio a livello di comprensione.
Ho apprezzato il passaggio dal tono aulico a quello da “pugno nello stomaco” . Se avessi calcato di più la mano su questo contrasto a mio modo di vedere sarebbe stato ancora meglio.
Un’inezia: ripetizione “sua” in “sua vasca, sua morte” verso la fine.
Ben fatta.
Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Scusate la disgrafia reiterata e la quasi assenza di punteggiatura, ma sono stanca morta. Scusate anche la fretta, la prolungata assenza e i commenti tagliati con l'accetta.
A seguire i miei commenti e la mia classifica.
Non sono minimamente soddisfatta, avrei voluto dedicarvi più tempo, leggerli con gran calma, non ridurmi all'ultimo, interagire con voi, ma ho una timeline fino al 20 di novembre che non auguro nemmeno al mio peggior nemico.
btw, il livello è sempre molto alto, le idee fioccano interessanti, protesto per i 3000 caratteri che a me non bastano nemmeno per la lista della spesa, ormai!
1. Il San Bernardo gravitazionale - Marco Travaglini
2. Brutta Merda - Maurizio Ferrero
3. La Tardona - Mircalla
4. Il Perturbante - Emiliano Maramonte
5. I due Vecchi - Diego Martelli
6. Dietro le palpebre - Invernomuto
7. Vuoto Cosmico - WhiteDuke
8. N.23 - Il Calmo
9. L'abbraccio - Giancarmine Trotta
Il San Bernardo gravitazionale
di Marco Travaglini
Ciao!
MA che figata è sto racconto qui!?
Allora il ritmo mi piace, e mi piace molto molto il personaggio di lei. si vede benissimo il carattere spocchioso della donna che non si mette mai ma proprio mai nei panni altrui. la vedo bene a dire "la migrante moribonda sul barcone aveva le unghie laccate" con sotto sotto un eco lontano di "ruspa!ruspa!ruspa!"..
Mi piace molto l'uso dello "scientifico/parascientifico".. Mi coglie un po' di sprovvista il san bernardo che potrebbe essere un cane, ma anche qualsiasi altra cosa. Perchè proprio un san bernardo?
Brutta Merda
Maurizio Ferrero
.. Per la serie, non desiderarlo che sennò poi si avvera.. Chi non vorrebbe qualcuno che si cucca al posto nostro tutte le rogne della nostra vita per godersi solo il meglio? Peccato che poi senza l'amaro il dolce non sia poi così dolce.. Bello il climax e molto azzeccato il finale in cui i ruoli si confondono e ribaltano..
Il perturbante
Emiliano Maramonte
Il ribaltamento tra protagonista e copia "non autentica" da' sapore a questo racconto che senza questo finale sarebbe stato piuttosto ordinario. Mi piace molto l'idea di un uomo che grida nel buio, anche se me lo fa sembrare un po' paranoico. Forse con qualche carattere in più sarebbe stato più gustoso.
I due Vecchi
Diego Martelli
Mea culpa, mea culpa, mea máxima culpa: non amo molto le strofe metriche, tento a zomparle a piè pari.. In ogni caso anche senza virtuosismi poetici il racconto fila, tragicamente verosimile il fatto che sia ambientato a Bruxelles, capitale di una Europa sempre più in crisi. Preferirei che il vecchio imbronciato e musone decidesse di appoggiarsi a dormire ancora un po' da qualche parte.. così lo possiamo accoppare senza remore.. al di la di tutto bel racconto, azzeccato, fila.. personalmente mi inceppo sulle strofe, ma questo è un mio problema.
N.23
Il Calmo
Il racconto sembra quello che non è. Fino ad un certo punto è la classica sostituzione generazionale. Io sbaglio, l'allenatore ha carte migliori di me, e cala l'asso dandogli il mio posto con me ancora vivo che agonizzo.
Però l'estintore sul ginocchio che cavolo c'entra?
Allora sono andata a leggermi il tuo spiegone, che tra l'altro non mi ha manco tanto convinto, perchè "Di Gennaro" e "Mezhino" non suonano nemmeno simili, oppure il secondo esiste, ma non nello spogliatoio con lui? insomma l'idea poteva essere buona, ma non si comprende un granché.
Vuoto cosmico
White Duke
Comunicazione interrotta.. merda.. morte.. (miseria e malattia le lasciamo un attimo da parte..) Carina l'idea del presagio, sarebbe un buon preambolo ad un racconto, ma cosa è davvero successo? Scaramanzia a parte, incontra se stesso che in qualche modo ritorna "cambiato" (i capelli più lunghi, lo sguardo tagliente) o semplicemente si da già per morto? insomma non è molto chiaro.
Dietro le palpebre
invernomuto
Bella l'idea della lotta con se stesso, interessante il ricorso alla malattia mentale, ma perchè la ammazza? Non capisco. Per punirla che è andata a letto con "lui"? Per togliere a lui il piacere di avere lei? questa parte non mi è chiara e mi inficia un po' il racconto. rimane un po' incompiuto, un po' monco e mi lascia perplessa. Però l'idea è molto molto buona (esclusa la conclusione).
La Tardona
Mircalla
Mircalla sei un genio. Mi è piaciuto da matti, anche se non ho capito se lui ha un alterEgo drug queen o se è una creatura che potrebbe stare sullo stesso piano della saga di Ranma Saotome. Mi viene da pensare più la seconda (perchè la realtà è un pelo più complicata di come sembra) ma forse invece è semplicemente arrivata l'ora di liberarsi dalla dualità di genere? in ogni caso strabello :D
L’abbraccio
Giancarmine trotta
Ciao!
Mi sono un po' persa, troppi personaggi senza nome, troppi intrecci, troppi corpi.. Così troppi che non ho capito in quanti sono davvero? Giada, il protagonista, un amico, un altro uomo e poi..? Chi si suicida? in quanti la accoltellano? No scusa mi sono persa di nuovo. Forse volevi creare straniamento, forse ne hai creato troppo.. A parte il fatto che sia un multyplay non ci ho capito molto, mi sono anche persa chi è il doppio di chi.. ok la prossima volta fammi un disegnino :(
A seguire i miei commenti e la mia classifica.
Non sono minimamente soddisfatta, avrei voluto dedicarvi più tempo, leggerli con gran calma, non ridurmi all'ultimo, interagire con voi, ma ho una timeline fino al 20 di novembre che non auguro nemmeno al mio peggior nemico.
btw, il livello è sempre molto alto, le idee fioccano interessanti, protesto per i 3000 caratteri che a me non bastano nemmeno per la lista della spesa, ormai!
1. Il San Bernardo gravitazionale - Marco Travaglini
2. Brutta Merda - Maurizio Ferrero
3. La Tardona - Mircalla
4. Il Perturbante - Emiliano Maramonte
5. I due Vecchi - Diego Martelli
6. Dietro le palpebre - Invernomuto
7. Vuoto Cosmico - WhiteDuke
8. N.23 - Il Calmo
9. L'abbraccio - Giancarmine Trotta
Il San Bernardo gravitazionale
di Marco Travaglini
Ciao!
MA che figata è sto racconto qui!?
Allora il ritmo mi piace, e mi piace molto molto il personaggio di lei. si vede benissimo il carattere spocchioso della donna che non si mette mai ma proprio mai nei panni altrui. la vedo bene a dire "la migrante moribonda sul barcone aveva le unghie laccate" con sotto sotto un eco lontano di "ruspa!ruspa!ruspa!"..
Mi piace molto l'uso dello "scientifico/parascientifico".. Mi coglie un po' di sprovvista il san bernardo che potrebbe essere un cane, ma anche qualsiasi altra cosa. Perchè proprio un san bernardo?
Brutta Merda
Maurizio Ferrero
.. Per la serie, non desiderarlo che sennò poi si avvera.. Chi non vorrebbe qualcuno che si cucca al posto nostro tutte le rogne della nostra vita per godersi solo il meglio? Peccato che poi senza l'amaro il dolce non sia poi così dolce.. Bello il climax e molto azzeccato il finale in cui i ruoli si confondono e ribaltano..
Il perturbante
Emiliano Maramonte
Il ribaltamento tra protagonista e copia "non autentica" da' sapore a questo racconto che senza questo finale sarebbe stato piuttosto ordinario. Mi piace molto l'idea di un uomo che grida nel buio, anche se me lo fa sembrare un po' paranoico. Forse con qualche carattere in più sarebbe stato più gustoso.
I due Vecchi
Diego Martelli
Mea culpa, mea culpa, mea máxima culpa: non amo molto le strofe metriche, tento a zomparle a piè pari.. In ogni caso anche senza virtuosismi poetici il racconto fila, tragicamente verosimile il fatto che sia ambientato a Bruxelles, capitale di una Europa sempre più in crisi. Preferirei che il vecchio imbronciato e musone decidesse di appoggiarsi a dormire ancora un po' da qualche parte.. così lo possiamo accoppare senza remore.. al di la di tutto bel racconto, azzeccato, fila.. personalmente mi inceppo sulle strofe, ma questo è un mio problema.
N.23
Il Calmo
Il racconto sembra quello che non è. Fino ad un certo punto è la classica sostituzione generazionale. Io sbaglio, l'allenatore ha carte migliori di me, e cala l'asso dandogli il mio posto con me ancora vivo che agonizzo.
Però l'estintore sul ginocchio che cavolo c'entra?
Allora sono andata a leggermi il tuo spiegone, che tra l'altro non mi ha manco tanto convinto, perchè "Di Gennaro" e "Mezhino" non suonano nemmeno simili, oppure il secondo esiste, ma non nello spogliatoio con lui? insomma l'idea poteva essere buona, ma non si comprende un granché.
Vuoto cosmico
White Duke
Comunicazione interrotta.. merda.. morte.. (miseria e malattia le lasciamo un attimo da parte..) Carina l'idea del presagio, sarebbe un buon preambolo ad un racconto, ma cosa è davvero successo? Scaramanzia a parte, incontra se stesso che in qualche modo ritorna "cambiato" (i capelli più lunghi, lo sguardo tagliente) o semplicemente si da già per morto? insomma non è molto chiaro.
Dietro le palpebre
invernomuto
Bella l'idea della lotta con se stesso, interessante il ricorso alla malattia mentale, ma perchè la ammazza? Non capisco. Per punirla che è andata a letto con "lui"? Per togliere a lui il piacere di avere lei? questa parte non mi è chiara e mi inficia un po' il racconto. rimane un po' incompiuto, un po' monco e mi lascia perplessa. Però l'idea è molto molto buona (esclusa la conclusione).
La Tardona
Mircalla
Mircalla sei un genio. Mi è piaciuto da matti, anche se non ho capito se lui ha un alterEgo drug queen o se è una creatura che potrebbe stare sullo stesso piano della saga di Ranma Saotome. Mi viene da pensare più la seconda (perchè la realtà è un pelo più complicata di come sembra) ma forse invece è semplicemente arrivata l'ora di liberarsi dalla dualità di genere? in ogni caso strabello :D
L’abbraccio
Giancarmine trotta
Ciao!
Mi sono un po' persa, troppi personaggi senza nome, troppi intrecci, troppi corpi.. Così troppi che non ho capito in quanti sono davvero? Giada, il protagonista, un amico, un altro uomo e poi..? Chi si suicida? in quanti la accoltellano? No scusa mi sono persa di nuovo. Forse volevi creare straniamento, forse ne hai creato troppo.. A parte il fatto che sia un multyplay non ci ho capito molto, mi sono anche persa chi è il doppio di chi.. ok la prossima volta fammi un disegnino :(
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
Re: Gruppo BLACK SWAN: Lista racconti e classifiche
Ecco a voi!
1) La Tardona, di Mircalla
Beh, questo è un racconto con una personalità spiccata, ben definita, anche originale e splendidamente raccontato. Il tema del doppio è affrontato bene e no, non ci vedo difetti, in 3000 caratteri mi hai dato tutto quello che mi serviva. I dialoghi? Ci sono, a modo tuo, ma ci sono. Bene, molto bene e pollice su.
2) Brutta merda, di Maurizio Ferrero
Davvero notevole. Pollice su anche qui e poco da aggiungere se non che mi sembra che una minima revisione potrebbe ripulirlo per farlo rifulgere ancora di più di quando già non faccia soprattutto per un finale che, a mio parere, rende meno di quanto dovrebbe nella sua battuta finale. Trama impeccabile. Complimenti.
3) Il San Bernardo gravitazionale, di Marco Travaglini
Bello, davvero molto. Sa essere originale, in tema, ben narrato, intelligente. Non vedo difetti, se non la cosa dei gravitoni che potrebbe spiazzare qualcuno, ma nessun problema perché se proprio si vuole si fa una ricerca e si riempiono anche quei puntini. Per me un pollice su. Complimenti.
4) Dietro le palpebre, di Manuel Piredda
Mi è piaciuto parecchio. Bellissima questa lotta interiore, da te resa con efficacia. Non arrivo al pollice su perché mi è sembrato di percepire che il tutto possa ancora essere sistemato dopo il grosso taglio che hai dovuto apportare e quindi il Laboratorio ti attende. Vacci perché in vetrina questo racconto ci sta benissimo. Pollice quasi su.
5) Il perturbante, di Emiliano Maramonte
Sono completamente d'accordo con Riccardo quando scrive che idea e trama sono relativamente semplici, ma dipinte a tratti freschi e onesti: è esattamente la stessa impressione che ho ricavato durante la mia lettura. Molto pulito, molto diretto e ben narrato. Forse c'è un principio di testacoda sul finale perché è vero che non è immediato identificare l'autore dell'ultima battuta, soprattutto dopo aver scoperto tutte le carte, ma il focus rimane sul doppio protagonista e il fatto che lo indichi con nome chiarisce il tutto. Mi è piaciuto, anche se non arrivo al pollice su completo perché non mi ha dato quel senso di WOW che mi strabuzza. In ogni caso, molto bene e pollice quasi su.
6) L’abbraccio, di Giancarmine Trotta
Sicuramente un racconto che colpisce, anche se la lettura non è facile e va riletto per affrontarlo con il giusto piglio. Da un punto di vista formale, nulla da dire. Mi è rimasto però lontano, non sono riuscito a entrarci, forse questa strategia narrativa non mi ha aiutato badando più a se stessa che all'acchiapparmi. E il protagonista e la sua lotta interiore, in tal modo, sono rimasti sullo sfondo quando avrebbero dovuto riempire lo schermo. Difficile il giudizio, direi un pollice tendente all'alto e un invito per riaffrontarlo nel Laboratorio.
7) I due vecchi, di Diego Martelli
Oh dunque... Sicuramente ben scritto, ma devo ammettere che il mio giudizio è influenzato dal mio non amare i racconti puramente allegorici, anche perché penso che, come in questo caso, tendano ad annegare nella loro stessa idea di partenza. E infatti qui non vedo conflitto alcuno, ma una situazione ben definità che scorre lungo un evolversi già disegnato. Quindi benissimo il messaggio, ma la tensione narrativa mi viene a mancare e con essa anche la mia attenzione perché una volta capito il messaggio, chiaro fin da subito con la dialettica dei colori dei cappelli, allora tutto ciò che segue ne è conseguenza. Tutto questo, ovviamente, a mio parere. Mi fermo su un pollice ni che tende verso l'alto, anche se non ho consigli su come poter ovviare a queste mie sensazioni se non stravolgendone l'impianto perché nella sua forma attuale penso sia perfetto per quelle che erano le tue intenzioni (al netto di una parte centrale forse un pelo abbondante).
8) N.23, di Andrea Gemignani
Concordo sul fatto che il racconto vada sistemato. Che tutto avvenga nella mente del protagonista l'ho scoperto dai tuoi commenti, io stavo ancora cercando una spiegazione del perché avesse deciso di mettersi, da solo, fuorigioco. A mio parere mancano elementi che aiutino il lettore, non c'è semina di indizi. E occhio anche a certi particolari: dici che i ragazzi sono diciassette e poi l'allenatore li fa disporre undici contro undici... Meh... Pollice ni poco convinto, questa volta: tipica ciambella uscita senza il buco, cose che capitano.
1) La Tardona, di Mircalla
Beh, questo è un racconto con una personalità spiccata, ben definita, anche originale e splendidamente raccontato. Il tema del doppio è affrontato bene e no, non ci vedo difetti, in 3000 caratteri mi hai dato tutto quello che mi serviva. I dialoghi? Ci sono, a modo tuo, ma ci sono. Bene, molto bene e pollice su.
2) Brutta merda, di Maurizio Ferrero
Davvero notevole. Pollice su anche qui e poco da aggiungere se non che mi sembra che una minima revisione potrebbe ripulirlo per farlo rifulgere ancora di più di quando già non faccia soprattutto per un finale che, a mio parere, rende meno di quanto dovrebbe nella sua battuta finale. Trama impeccabile. Complimenti.
3) Il San Bernardo gravitazionale, di Marco Travaglini
Bello, davvero molto. Sa essere originale, in tema, ben narrato, intelligente. Non vedo difetti, se non la cosa dei gravitoni che potrebbe spiazzare qualcuno, ma nessun problema perché se proprio si vuole si fa una ricerca e si riempiono anche quei puntini. Per me un pollice su. Complimenti.
4) Dietro le palpebre, di Manuel Piredda
Mi è piaciuto parecchio. Bellissima questa lotta interiore, da te resa con efficacia. Non arrivo al pollice su perché mi è sembrato di percepire che il tutto possa ancora essere sistemato dopo il grosso taglio che hai dovuto apportare e quindi il Laboratorio ti attende. Vacci perché in vetrina questo racconto ci sta benissimo. Pollice quasi su.
5) Il perturbante, di Emiliano Maramonte
Sono completamente d'accordo con Riccardo quando scrive che idea e trama sono relativamente semplici, ma dipinte a tratti freschi e onesti: è esattamente la stessa impressione che ho ricavato durante la mia lettura. Molto pulito, molto diretto e ben narrato. Forse c'è un principio di testacoda sul finale perché è vero che non è immediato identificare l'autore dell'ultima battuta, soprattutto dopo aver scoperto tutte le carte, ma il focus rimane sul doppio protagonista e il fatto che lo indichi con nome chiarisce il tutto. Mi è piaciuto, anche se non arrivo al pollice su completo perché non mi ha dato quel senso di WOW che mi strabuzza. In ogni caso, molto bene e pollice quasi su.
6) L’abbraccio, di Giancarmine Trotta
Sicuramente un racconto che colpisce, anche se la lettura non è facile e va riletto per affrontarlo con il giusto piglio. Da un punto di vista formale, nulla da dire. Mi è rimasto però lontano, non sono riuscito a entrarci, forse questa strategia narrativa non mi ha aiutato badando più a se stessa che all'acchiapparmi. E il protagonista e la sua lotta interiore, in tal modo, sono rimasti sullo sfondo quando avrebbero dovuto riempire lo schermo. Difficile il giudizio, direi un pollice tendente all'alto e un invito per riaffrontarlo nel Laboratorio.
7) I due vecchi, di Diego Martelli
Oh dunque... Sicuramente ben scritto, ma devo ammettere che il mio giudizio è influenzato dal mio non amare i racconti puramente allegorici, anche perché penso che, come in questo caso, tendano ad annegare nella loro stessa idea di partenza. E infatti qui non vedo conflitto alcuno, ma una situazione ben definità che scorre lungo un evolversi già disegnato. Quindi benissimo il messaggio, ma la tensione narrativa mi viene a mancare e con essa anche la mia attenzione perché una volta capito il messaggio, chiaro fin da subito con la dialettica dei colori dei cappelli, allora tutto ciò che segue ne è conseguenza. Tutto questo, ovviamente, a mio parere. Mi fermo su un pollice ni che tende verso l'alto, anche se non ho consigli su come poter ovviare a queste mie sensazioni se non stravolgendone l'impianto perché nella sua forma attuale penso sia perfetto per quelle che erano le tue intenzioni (al netto di una parte centrale forse un pelo abbondante).
8) N.23, di Andrea Gemignani
Concordo sul fatto che il racconto vada sistemato. Che tutto avvenga nella mente del protagonista l'ho scoperto dai tuoi commenti, io stavo ancora cercando una spiegazione del perché avesse deciso di mettersi, da solo, fuorigioco. A mio parere mancano elementi che aiutino il lettore, non c'è semina di indizi. E occhio anche a certi particolari: dici che i ragazzi sono diciassette e poi l'allenatore li fa disporre undici contro undici... Meh... Pollice ni poco convinto, questa volta: tipica ciambella uscita senza il buco, cose che capitano.
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