Passeggiata in riva al lago

Appuntamento per lunedì 15 ottobre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star ENRICO PANDIANI!
Giovanni Cola
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Passeggiata in riva al lago

Messaggio#1 » lunedì 15 ottobre 2018, 23:49

Da qualche mese era tornata nella mia vita. Un evento del tutto imprevedibile, che andava al di là di ogni più rosea aspettativa.
Erano anni che non la vedevo, da quella sera alla stazione: non certo un bel ricordo per me, come del resto la nostra storia.
Avevo provato a dimenticarla, con tutto me stesso! Ma la sua immagine aveva continuato a rodermi la mente, come un tarlo instancabile nel legno ormai fradicio. Quella donna rappresentava una macchia indelebile in un'esistenza altrimenti spensierata.
Ma era tornata. Nonostante le avessi intimato di non farsi mai più vedere né sentire; di starmi alla larga, con le sue bugie e i suoi inganni.
Mi aveva scritto: una lettera davvero commovente. Si scusava, e mi implorava di perdonarla. Che avrei dovuto fare? Avevamo ripreso a scriverci, sempre più spesso, e quel muro di diffidenza e ostilità da me costruito con tanta fatica si era sgretolato miseramente. Oh, adesso la capivo. Era stata anche colpa mia! Il passato era passato, e una nuova vita ci attendeva. Insieme.
Venne il giorno del nostro primo "nuovo" appuntamento. Che ansia! Il viaggio per raggiungerla era stato lungo e faticoso, ma che importava? C'era lei, proprio lei ad attendermi! Sulle rive del lago dove ci eravamo conosciuti; lo sfondo di troppi incubi, che finalmente si dissolvevano sotto un chiaro tramonto estivo.
Ci salutammo e cominciammo a parlare, ma notai subito che qualcosa non andava. Lei...era bellissima, ma non era la donna appassionata delle lettere: era fredda, taciturna, addirittura imbarazzata. Cominciammo a passeggiare mentre la notte scendeva, e con essa tornarono le mie paure. E la mia rabbia.
Parlammo per un po' del più e del meno, entrambi svogliatamente: lei era a disagio, e io terribilmente deluso. Dopo un po' decisi di affrontarla:
“Ma insomma, che hai?”
Aveva conosciuto un altro, giusto la settimana prima. Si trovava molto bene con lui, e finalmente aveva capito che...Sì, mi voleva bene, le stavo simpatico! Ma dovevo dimenticarmi di quello che aveva scritto nelle lettere, con tutti i fiocchi e le belle parole. In quel momento le pensava quelle cose, sì, ma...Potevamo rimanere buoni amici, scrivendoci ogni tanto…
Poi accadde una cosa strana. Non avevo il coraggio di guardarla negli occhi -troppo dolore, troppo disgusto- e fissavo le nostre immagini riflesse nel lago, alla luce di un lampione: io che mi specchiavo, torvo, e lei che parlava, indifferente…
All'improvviso la mia immagine riflessa prese quella di lei, per il collo, e la strinse. Giuro, era tanto verosimile che mi parve di sentirla urlare, e come ansimava! Poi però non si mosse più. E la mia immagine, fredda e sprezzante, la gettò contro di me, mandando in frantumi lo specchio d'acqua.
Mi girai verso di lei, stupefatto, ma ero solo: se n'era andata, forse, impaziente di incontrarsi col suo nuovo eterno amore? Poteva almeno salutare.
E così me ne tornai a casa. Con tanta malinconia e con un filo, residuo, di tenerezza, che non si sarebbe mai spezzato.
Ultima modifica di Giovanni Cola il martedì 16 ottobre 2018, 0:22, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#2 » lunedì 15 ottobre 2018, 23:55

Ciao Giovanni e bentornato! Felicissimo di rivederti! Tutto a posto con caratteri e tempo, buona Arona Edition anche a te!

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Marco Travaglini
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#3 » martedì 16 ottobre 2018, 16:57

Ciao Giovanni, piacere di leggerti per la prima volta.

Tante volte succede che un racconto con un buon inizio e un ottimo svolgimento poi si perda nel finale. In questo racconto invece succede esattamente il contrario: un inizio e uno svolgimento un pochino claudicanti, fanno da struttura portante ad un finale da applausi. La gestione del punto di vista mi piace molto, il fatto che non sapremo mai di preciso cosa sia successo, anche se riusciamo vagamente ad intuirlo, ci lascia senza certezze anche se con qualche dubbio in più rispetto al protagonista. Qualunque cosa sia successa, il gesto finale è supportato dall’esasperazione descritta all’inizio. Purtroppo tolta la scena bellissima del riflesso, è quasi tutto raccontato. Anche il dialogo con la donna, che parte con una domanda in discorso diretto, riceve (per me inspiegabilmente) una risposta in discorso indiretto. Tutto questo raccontato secondo me penalizza molto il risultato finale, davvero un peccato.
Il tema è centrato? Io credo di sì, ma non lo sapremo mai con certezza :D

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maurizio.ferrero
Messaggi: 529

Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#4 » martedì 16 ottobre 2018, 17:02

La storia risulta essere molto classica, ma mi piace. È molto evocativa l’idea del lago con il riflesso del Doppleganger nello specchio d’acqua. Interessante il fatto che qui venga trattato come un “raptus” del protagonista… anche se la brevità della vicenda lascia con il dubbio che non possa esserci qualcos’altro. Bel lavoro.
Due piccole note: a un certo punto scrivi “mi aveva scritto: una lettera davvero commovente”. I due punti sono un refuso, credo. E anche alla fine, “Mi girai verso di lei, stupefatto, ma ero solo: se n'era andata, forse…”; Al posto dei due punti metterei un punto. Ma magari è un problema che mi faccio solo io.

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Emiliano Maramonte
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#5 » mercoledì 17 ottobre 2018, 0:18

Ciao! Piacere leggerti!
Racconto piuttosto atipico nella sua apparente semplicità. Il tono è assai discorsivo, sin troppo, direi; all'inizio manca del tutto il mordente assolutamente essenziale per questi tipi di racconti brevissimi, eppure la lettura prosegue per la forte curiosità di capire dove la trama voglia andare a parare. E io, a un certo punto, mi sono detto: "Con una preparazione così lunga e, a tratti, noiosa, il finale DEVE riservare qualche sorpresa clamorosa"... Ebbene, in parte è stato così. Il tutto culmina con una scena brevissima ma intensa, suggestiva, potente, spietata che, a seconda di come la si voglia intendere, coglie nel segno, pur lasciando troppi dubbi. Uno fra tutti: perché la ragazza si comporta in questo modo strano? Io avevo pensato a un doppelganger della ex... Poi però mi sono dovuto rimangiare il pensiero, e dunque il perno di tutto è in quell'evento al lago.
Quindi come valutare il tuo racconto? Non è affatto facile. La prosa è pulita e sorvegliata, gradevole fino alla fine, ma il punto è: le due parti concettuali della storia si bilanciano? Siamo al limite. Forse l'evento del doppio nel riflesso del lago non è proprio sufficiente a giustificare una preparazione così lunga. Probabilmente avrei preferito qualche indizio disseminato qua e là anche all'inizio, per mettere sul chi va là sin da subito il lettore.
Ergo: il tuo racconto rasenta la sufficienza.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Il Calmo
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#6 » venerdì 19 ottobre 2018, 0:58

Ciao Giovanni.
Dunque il racconto è ben scritto. Lo stile è ricercato ma non pesante e le frasi lunghe al punto giusto. Tema sicuramente centrato.
Il racconto però secondo me ha due problemi.
Il primo è che è molto raccontato specie nella prima parte e questo può far cadere l’attenzione. Addirittura la narrazione prosegue fino quasi alla fine, forse un discorso diretto poteva starci o comunque avrebbe spezzato il ritmo.
Il secondo problema è secondo me il finale perché uno si aspetta il peggio e invece lei sparisce. È morta? Era immaginaria? Sono solo impressioni mie ovviamente.
Al netto di ciò resta una serie di immagini evocate perfettamente e uno stile che mi ha convinto.

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giancarmine trotta
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#7 » venerdì 19 ottobre 2018, 23:05

Non facile trovare racconti che iniziano balbettando, continuano parlando e terminano cantando. L'ultima frase è una chicca: bravo!
Ma che fatica arrivarci Giovanni. E' la prima parte quella in cui hai arrancato e mentre leggevo questa tua difficile opera in salita, d'un tratto hai scollinato correndo verso un traguardo inaspettato. Troppe le frasi con i due punti e gli elenchi secondo me e troppo descritto il motivo del no della ragazza. Avrei puntato più sul pathos e poi via verso il tuo finale di cui non cambierei una virgola.
Difficile classificarti!
Alla prossima,
G.
***

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diego.martelli
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#8 » martedì 23 ottobre 2018, 8:54

Il romanticismo epistolare viene spazzato via dalla crudezza del femminicidio in questo racconto lineare, pulito e del tutto funzionante. Il doppelganger niente altro è che un espediente della mente del protagonista per distanziarsi dalle sue pulsioni omicide e bestiali, e la parte dell'omicidio è descritta benissimo, con il lancio del corpo di lei che distrugge l'immagine riflessa... lasciandolo solo. Complimenti!

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invernomuto
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#9 » mercoledì 24 ottobre 2018, 17:34

Ciao Giovanni, piacere di conoscerti, credo sia la prima volta che ci incrociamo su Minuti Contati.
Ti confesso che inizialmente, incredulo nonostante l'ok dell'antico, ho cliccato sul conta caratteri. Non perché abbia trovato il tuo racconto tedioso, sia chiaro, ma perché hai una scrittura così "densa" che mi sembrava d'istinto che tu avessi sforato di un bel po'.
Tutto in regola,invece, e la tua scrittura così "compatta" e senza fronzoli fa da vettore a una storia che sembra girovagare un po' attorno al punto per poi precipitarci dentro con un finale potente e d'effetto che fa perdonare tutto il resto.
A livello stilistico ho notato un uso eccessivo dei puntini di sospensione, sia all'interno della frase (dove li utilizzi per indicare una pausa teatrale, ma è un espediente che dà molto l'impressione di una scrittura amatoriale) sia alla fine della frase, per lasciare un alone di mistero e di discorso in sospeso (ma anche in questo caso, un ricorso eccessivo all'espediente gli fa perdere l'impatto che avrebbe se utilizzato con gran parsimonia, come si dovrebbe fare).
A parer mio il tema è perfettamente centrato (il doppio può essere un'altra parte della personalità - come Jakyll e Hyde, appunto) e la prova è buona, ma non ottima.

Spero di rileggere presto qualcosa di tuo per farmi un'idea migliore del tuo stile, alla prossima!

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antico
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#10 » mercoledì 31 ottobre 2018, 12:01

Un finale davvero splendido, peccato per tutta la prima parte un po' claudicante che va assolutamente sistemata, magari riorganizzandola ed evitanto tutto il raccontato per farlo uscire dal dialogo già iniziato con la donna mettendo a contrasto le aspettative di lui con la realtà dei fatti e facendo mano a mano montare la paranoia. Un pollice tendente all'alto e un invito a sistemarlo nel Laboratorio per portarlo così in vetrina.

Giovanni Cola
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Re: Passeggiata in riva al lago

Messaggio#11 » mercoledì 31 ottobre 2018, 15:03

Grazie a tutti per i commenti, sono contento che il finale in generale sia piaciuto. Più avanti cercherò di sistemare la prima parte, basandomi sui vostri consigli/suggerimenti e magari partecipando al Laboratorio, come consigliatomi dall'Antico. Alla prossima!

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