Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Appuntamento per lunedì 15 ottobre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star ENRICO PANDIANI!
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roberto.masini
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Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#1 » martedì 16 ottobre 2018, 0:00

Mi chiamo Ryan Dragoi; ho trent’anni; ero un pittore.
Ma questa non è una storia dell’arte. Cercate di credermi anche se so che è difficile. Non date retta al dottor Amtonescu!
Ero anche il custode del castello dei Corvino in Romania. Voi ne avete sentito parlare. A visitare le varie sale conducevo i turisti che però mi chiedevano sempre di vedere due cose.
La prima era il pozzo che la leggenda narrava che fosse stato scavato da dodici prigionieri turchi cui venne promessa la libertà se avessero trovato l'acqua nella pietra. Quando trovarono una fonte, furono ripagati con la morte.
La seconda era il dipinto del corvo che celebrava Corvino, il soprannome della casata.

Era una calda giornata d’agosto; tutti i turisti se n’erano andati; io mi trovavo davanti al corvo. Avevo guardato quel quadro centinaia di volte ma quel giorno mi sembrò di vedere nel volatile uno sguardo malvagio che m’induceva a turpi pensieri.
Mi voltai e vidi una bellissima turista svedese che si era attardata nella studio delle sale. Indossava una minigonna di jeans e una camicetta bianca sbottonata sul procace seno. Dopo averle sorriso e chiesto se si sentisse bene, cercai di baciarla. La sciagurata rise di me, del mio aspetto deforme. Mi montò il sangue alla testa: l’aggredii, la violentai, la uccisi e la buttai nel pozzo.
Sapevo che il giorno dopo la polizia mi avrebbe interrogato. Dovevo rispondere loro in modo calmo. L’unico modo che avevo per porre termine al tremito delle mie mani era dipingere. Decisi di fare un autoritratto. Risultò pessimo: c’ero io ma non la mia anima.
Le indagini si arenarono e il cadavere si decompose nel pozzo.
Poi l’incredibile. Ogni volta che posavo lo sguardo su quel nefasto uccello nero, la mia fantasia mi faceva vedere torture, squartamenti e tante altre atrocità che non riesco nemmeno a descrivere. Ci fu una serie di delitti di giovani turiste. Erano tutte quelle su cui avevo posato gli occhi (ma solo quelli!), quando erano venute in visita al castello.
Ornai insonne da giorni, andai al bagno. Mi guardai allo specchio; avevo rughe profonde e capelli bianchi!
Salii in soffitta per guardare il mio quadro; non lo riconobbi! Io non avevo mai avuto una fronte così bassa, gli zigomi così pronunciati, le orecchie a sventola, il naso così schiacciato e uno sguardo così malvagio.
Continuai a invecchiare anche se i miei lineamenti era sempre più dolci. Sulla soffitta un giovane Ryan dall’aspetto di un ominide con la mandibola sempre più grande e la fronte sempre più sfuggente trasudava un che di orrendamente crudele.

Ora so che è lui quello che esegue i delitti che io sogno di compiere, quando guardo il corvo.
Ho distrutto il mio ritratto; ho cercato di distruggere il corvo. Mi hanno fermato.
Hanno trovato in soffitta i cadaveri di molte ragazze.
Mi hanno detto che i miei capelli bianchi sono un indizio di colpevolezza.
Sono rinchiuso in questa buia cella; dei miei capelli bianchi ora ho solo un vago ricordo: mi è rimasto solo uno sguardo perverso.



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antico
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#2 » martedì 16 ottobre 2018, 0:03

Ciao Roberto! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Arona Edition!

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Marco Travaglini
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#3 » martedì 16 ottobre 2018, 10:42

Ciao Roberto, piacere di conoscerti!

Il titolo è una bella anticipazione del racconto: un anagramma di Dorian Gray che racchiude una storia in cui gli elementi principali del romanzo di Wilde vengono rimescolati. Di certo il tema è centrato in pieno, su questo nessun dubbio.
Ci sono un po' di cose che non mi convincono in pieno:
- la polizia rumena non ne esce proprio benissimo eheh
- non mi è chiaro il discorso sui capelli bianchi che prima sono un indizio di colpevolezza e la riga dopo sono solo un vago ricordo
- c'è molto raccontato e pochissimo mostrato
La pecca maggiore però credo sia proprio nella natura del racconto: cercando di utilizzare come linee guida le indicazioni fornite da Arona nella sua intervista, rielaborare un'opera e presentarne comunque più o meno i tratti principali, anche se un pochino rimescolati, non genera nel lettore quel fascino e quello stupore che invece credo siano l'ingrediente principale di questa edizione. Ma mi rendo conto benissimo che in poche ore si tratta di un'operazione ai limiti dell'impossibile.
Chiudo dicendo che questo racconto meritava uno strappo alla regola, e quindi doveva essere inserito di diritto nel gruppo Dorian Gray :D

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maurizio.ferrero
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#4 » mercoledì 17 ottobre 2018, 8:58

Ciao Roberto,

Veramente originale e d'atmosfera l'ambientazione del castello rumeno, ma se devo essere sincero il racconto in sé mi ha convinto poco. La citazione al ritratto di Dorian Gray è veramente troppo marcata, fin dal titolo, che più che risultare un simpatico inside joke fa quasi da spoiler per quello che sta per accadere. Interessante e inquietante il Corvo. Citazione da Poe? Se è così, quella è sicuramente meglio riuscita!

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Emiliano Maramonte
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#5 » giovedì 18 ottobre 2018, 15:44

Ciao Roberto!
Inizio col dire che mi è piaciuta molto l'idea dell'anagramma del nome Dorian Gray, è stata una trovata carina per dare alla storia un'impronta da testo ottocentesco, tipo Dracula et similia. E infatti la storia HA un vago sapore ottocentesco, nell'ambientazione, nello stile narrativo, nei personaggi.
Hai provato a ribaltare gli elementi del romanzo di Wilde, provando a mescolare le carte, ma secondo me ci sei riuscito a metà. L'idea di fondo non è proprio limpida: un quadro che fa diventare malvagi, o più semplicemente fa emergere pulsioni perverse che in qualche modo già esistono. Lo svolgimento a tratti è confuso, non me ne volere. C'è una specie di doppio sortilegio che invece di rendere più interessante la trama, la appesantisce. Inoltre sia il cappello introduttivo che la chiusa con la spiegazione della situazione penalizzano la riuscita complessiva del racconto. Mi spiego: la storia avrebbe potuto iniziare già con "Era una calda giornata d'agosto...". Leggi quell'incipit e vedrai che ti introduce un conflitto anche piuttosto inquietante. Eliminando le righe introduttive e finali avresti potuto guadagnare caratteri per arricchire la trama e disseminare qua e là piccole informazioni per il lettore per consentirgli di farsi un'idea del quadro generale senza imboccarlo tu...
Nel complesso non è scritto male, la narrazione mi ha preso abbastanza ed è a tratti è violenta, cattiva al punto giusto. Peccato per alcune parti che proprio non funzionano, come ti ho spiegato sopra.
Mi sentirei di valutare il racconto da sufficienza, ma sinceramente non credo la raggiunga...

In bocca al lupo!!
Emiliano.

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roberto.masini
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#6 » giovedì 18 ottobre 2018, 23:55

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Roberto,

Veramente originale e d'atmosfera l'ambientazione del castello rumeno, ma se devo essere sincero il racconto in sé mi ha convinto poco. La citazione al ritratto di Dorian Gray è veramente troppo marcata, fin dal titolo, che più che risultare un simpatico inside joke fa quasi da spoiler per quello che sta per accadere. Interessante e inquietante il Corvo. Citazione da Poe? Se è così, quella è sicuramente meglio riuscita!


Ciao, Maurizio,
il racconto voleva solo essere un omaggio a Oscar Wilde e, in minor misura, a Poe ( come tu hai perfettamente colto!)e quindi erano volute tutte le anticipazioni. Per il resto vorrei sottolineare che la location rumena è assolutamente autentica( il castello esiste veramente!) come è autentica la famiglia rumena dei Corvino.

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roberto.masini
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#7 » venerdì 19 ottobre 2018, 0:04

Marco Travaglini ha scritto:Ciao Roberto, piacere di conoscerti!

Il titolo è una bella anticipazione del racconto: un anagramma di Dorian Gray che racchiude una storia in cui gli elementi principali del romanzo di Wilde vengono rimescolati. Di certo il tema è centrato in pieno, su questo nessun dubbio.
Ci sono un po' di cose che non mi convincono in pieno:
- la polizia rumena non ne esce proprio benissimo eheh
- non mi è chiaro il discorso sui capelli bianchi che prima sono un indizio di colpevolezza e la riga dopo sono solo un vago ricordo
- c'è molto raccontato e pochissimo mostrato
La pecca maggiore però credo sia proprio nella natura del racconto: cercando di utilizzare come linee guida le indicazioni fornite da Arona nella sua intervista, rielaborare un'opera e presentarne comunque più o meno i tratti principali, anche se un pochino rimescolati, non genera nel lettore quel fascino e quello stupore che invece credo siano l'ingrediente principale di questa edizione. Ma mi rendo conto benissimo che in poche ore si tratta di un'operazione ai limiti dell'impossibile.
Chiudo dicendo che questo racconto meritava uno strappo alla regola, e quindi doveva essere inserito di diritto nel gruppo Dorian Gray :D


Ciao, Marco,
volevo solo omaggiare Oscar Wilde, indurre il lettore a pensare al solito ritratto e poi a ribaltare il racconto con il protagonista che invecchia e il ritratto che rimane giovane. I capelli completamente bianchi in un giovane sono comunque indice di stress e paura, sentimenti che possono albergare anche in un killer seriale. Sicuramente qualche dialogo( il mostrato) avrebbe arricchito il racconto!

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roberto.masini
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#8 » venerdì 19 ottobre 2018, 0:11

megagenius ha scritto:Ciao Roberto!
Inizio col dire che mi è piaciuta molto l'idea dell'anagramma del nome Dorian Gray, è stata una trovata carina per dare alla storia un'impronta da testo ottocentesco, tipo Dracula et similia. E infatti la storia HA un vago sapore ottocentesco, nell'ambientazione, nello stile narrativo, nei personaggi.
Hai provato a ribaltare gli elementi del romanzo di Wilde, provando a mescolare le carte, ma secondo me ci sei riuscito a metà. L'idea di fondo non è proprio limpida: un quadro che fa diventare malvagi, o più semplicemente fa emergere pulsioni perverse che in qualche modo già esistono. Lo svolgimento a tratti è confuso, non me ne volere. C'è una specie di doppio sortilegio che invece di rendere più interessante la trama, la appesantisce. Inoltre sia il cappello introduttivo che la chiusa con la spiegazione della situazione penalizzano la riuscita complessiva del racconto. Mi spiego: la storia avrebbe potuto iniziare già con "Era una calda giornata d'agosto...". Leggi quell'incipit e vedrai che ti introduce un conflitto anche piuttosto inquietante. Eliminando le righe introduttive e finali avresti potuto guadagnare caratteri per arricchire la trama e disseminare qua e là piccole informazioni per il lettore per consentirgli di farsi un'idea del quadro generale senza imboccarlo tu...
Nel complesso non è scritto male, la narrazione mi ha preso abbastanza ed è a tratti è violenta, cattiva al punto giusto. Peccato per alcune parti che proprio non funzionano, come ti ho spiegato sopra.
Mi sentirei di valutare il racconto da sufficienza, ma sinceramente non credo la raggiunga...

In bocca al lupo!!
Emiliano.


Ciao, Emiliano,
l'incipit doveva indurre il lettore a pensare di trovarsi davanti a una copia, seppur sbiadita e manieristica, del romanzo di Wilde; ecco quindi l'anticipazione! Invece il protagonista invecchia e il quadro no. I connotati dell'uomo del quadro dovrebbero ricalcare in modo ironico le caratteristiche lombrosiane dell'uomo delinquente. Evidentemente non ci sono riuscito dato che in minuti contati il lettore è sovrano!

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Il Calmo
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#9 » venerdì 19 ottobre 2018, 0:59

Ciao Roberto.
Ti dico subito che il mio parere su questo racconto non è positivo.
I riferimenti a tutti i costi a Dorian Gray o a Poe, inclusa lo stile proprio non mi hanno convinto. L’ho trovato come se fosse un esercizio di stile ma con poca originalità. Sembra proprio di leggere un racconto di Poe ma è troppo condensato per suscitare empatia. Ti faccio un esempio: quando dici della ragazza “la aggredii, la violentai, la uccisi e la buttai nel pozzo”, tutte queste cose appaiono come tirate via, senza un minimo di pathos o di descrizione, che invece poteva essere molto interessante. Sembra appunto un elenco di fatti in successione (che in un racconto più lungo potevano essere sviscerati) ma che qui risultano purtroppo asettici.
Anche io non sono riuscito a capire il dettaglio dei capelli bianchi.

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giancarmine trotta
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#10 » venerdì 19 ottobre 2018, 22:54

Ciao Roberto,
qui c'è materiale per un libricino da 40000 battute!
La parte raccontata è predominante su quella descrittiva: un primo problema non è dovuto a questo fatto in se, ma alla location che hai scelto. Mi spiego: Se la scena si fosse svolta a Milano d'inverno, si poteva omettere la presenza della nebbia o di colori grigi sullo sfondo dei protagonisti; ma svolgendosi in Romania, in luoghi che al massimo associamo a Dracula, diventa necessario aggiungere qualche particolare in più. Siamo in Romani d'agosto e credo sia difficile immaginare il resto per chi non conosce il luogo. Anche la scena della turista svedese mi è sembrata "zippata".
Interessante invece il concetto dell'uomo che non si riconosce e dei pensieri che lo colgono successivamente.
Alla prossima lettura,
G.
**

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diego.martelli
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#11 » martedì 23 ottobre 2018, 8:41

Punti bonus per la citazione e per l'ambientazione gothic-horror. Ho apprezzato tutto, in generale, anche se non ho capito perché i suoi capelli bianchi sarebbero indizio di colpevolezza: altresì non viene spiegato "bene" come riesca a farla franca fino al momento culmine della sua carriera - se cercano delle persone e non scoprono un pozzo che contiene plurimi cadaveri, andiamo male... malgrado queste perplessità, un ottimo pezzo e una grande atmosfera.

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invernomuto
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#12 » mercoledì 24 ottobre 2018, 17:49

Ciao Roberto!

Inizio con le cattive: Il ritratto di Ryan Dragoi non mi ha convinto - è troppo denso, con tanto intreccio che - srotolandolo - ci potresti intessere un libro intero, o quantomeno un racconto breve che faccia giustizia alla storia. L'espediente del narratore in prima persona, poi, rende il tutto più difficile, perché è proprio da lui che ci si aspetterebbe una narrazione che sembri meno una cronologia asettica dell'avvenuto e che sia profondamente sentita, anche a me quel "la aggredii, la violentai, la gettai nel pozzo" fa storcere molto il naso, dovrebbe essere un momento di grande intensità per lui!
Occhio anche all'aggettivazione eccessiva - non sono un talebano degli aggettivi ma, per esempio, era davvero necessario dirci che la turista svedese era "bellissima"? la descrizione del seno procace e del vestiario tipico di chi è molto sicuro del proprio corpo sono sufficienti a darci l'immagine mentale che la turista sia decisamente piacente.

Il tema, comunque, è presente e centrato, l'ambientazione e le idee da novella gotica sono interessanti e in un certo modo, anche la caratterizzazione del protagonista - pur non essendo sviluppata, complice anche la mancanza di caratteri) è interessante.

Spero di rileggerti presto, alla prossima!

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antico
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Re: Il ritratto di Ryan Dragoi di Roberto Masini

Messaggio#13 » mercoledì 31 ottobre 2018, 12:14

La parola chiave che spiega il mio rapporto con questo racconto è: EMPATIA. Non sono riuscito a stabilire un contatto, mi è rimasto tutto molto esterno e di sicuro ha contribuito la mia non sufficiente conoscenza delle opere che volevi citare. Quindi devo fermarmi alla valutazione spiccia e sì, trovo anch'io che il primo omicidio sia stato quasi buttato, zero tensione e pathos. Da lì in avanti è un accelerare e continuare a buttare carne sul fuoco, ma il tutto lo fa sembrare più una prima sinossi che altro. Concludendo, pollice ni, questa volta.

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