Gina

Appuntamento per lunedì 15 ottobre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star ENRICO PANDIANI!
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Paola B.
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Gina

Messaggio#1 » martedì 16 ottobre 2018, 0:11

Buio. Luce, parte la musica e Gina entra in scena. È bellissima, una sinuosa Jessica Rabbit rossa naturale, riccioli lunghi morbidi.
Accarezza il boa viola e con sensuale lentezza lo sfila via. Le mani, coperte da lunghi guanti bianchi, scivolano lungo i fianchi provocando scintille negli occhi del pubblico maschile. Si volta, alza le braccia afferra la lampo e i fiati si smorzano mentre l’abito cade scivoloso come seta.
Gina ama ogni momento del suo lavoro. Si nutre del desiderio acceso negli sguardi. Si sente amata come non mai in tutta la sua vita. Ha bisogno di questo.

Quando poi la notte si trova sola nel suo letto, la mente le fa brutti scherzi. L’immagine di Suor Clara le si staglia davanti. Rivede le volte che la chiudeva nello sgabuzzino, al buio, perché era “impura” così le diceva. E piange fiumi di lacrime per quella bambina sola, non amata.

L’esibizione di Gina è terminata, esce trionfante ma prima si prende gli applausi, le urla di piacere, le richieste di replica. Entra un’altra ragazza, la sua presenza non basta ad acquietare il pubblico.
«Toni, Gina è fantastica! Una bomba! Sono disposto a tutto per lei».
Il proprietario del pub gli versa da bere.
«Lo sai Gina è diversa, non le interessa. Lasciala perdere e goditi le altre. Scusami torno subito».
Toni esce dalla porta di servizio, si accende una sigaretta e la fuma ad occhi chiusi apprezzando il silenzio nel vialetto poco illuminato.
Gina. Chi non è innamorato di Gina?
Aspira e apre gli occhi. Da lontano si avvicina una donna vestita di scuro. Le risaltano i lunghi e lisci capelli rossi. Si ferma a qualche metro da lui.
«Devi licenziarla! Mandarla via! Questo non è un lavoro adatto a lei!» inveisce con rabbia.
«Gina?»
È lei ma allo stesso tempo non lo è. Sembra furiosa, determinata, impassibile.
«Hai capito? Devi licenziarla! Subito» riprende con più foga.
«Gina aspetta…»
La figura si allontana e nel giro di pochi secondi sparisce.
Toni getta la sigaretta non ancora finita, rientra nel locale e si dirige nei camerini. La musica è alta e lo stordisce. Le ragazze semi nude gli rallentano il passo. Finalmente arriva. Gina è in piedi con un nuovo costume di scena, si aggiusta il rossetto. I capelli sono ricci e fluenti.
«Toni! Sei pallidissimo, stai bene tesoro?» gli accarezza il viso.
«Sì. Ho visto tua sorella poco fa…»
Gina sorride. «Toni che dici? Io non ho sorelle… Non credo tu stia bene…»
«Era fuori, nel retro…Diceva di licenziarti…»
«Licenziarmi?» Gina scoppia in una fragorosa risata. «Lo sai che amo questo lavoro… Fatti portare qualcosa da bere, non stai bene… Sembra tu abbia visto un fantasma».
Gina si avvicina gli stampa un bacio in fronte, poi prosegue verso le luci del palco.


Paola Rossini
Ultima modifica di Paola B. il martedì 16 ottobre 2018, 0:24, modificato 3 volte in totale.



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antico
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Re: Gina

Messaggio#2 » martedì 16 ottobre 2018, 0:15

Ciao Paola! Bene per caratteri e tempo, divertiti in questa Arona Edition!

alexandra.fischer
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Re: Gina

Messaggio#3 » martedì 16 ottobre 2018, 20:28

GINA di Paola Rossini Bello questo racconto con il Doppelgänger di Gina che rappresenta certo la parte di lei toccata dalla durezza di Suor Clara (all’orfanotrofio). La Gina autentica è felice di fare la spogliarellista come rivalsa di quel passato privo di attenzione. Mi piace come l’hai descritta, sensuale come una diva d’altri tempi. Ma anche con una sua dignità (non fa altro, malgrado piaccia a tutti, e il proprietario del pub lo rispetta: vedi il dialogo con il cliente).


Attenzione a:
Scusami torno subito (manca la virgola dopo scusami).

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leonardo.marconi
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Re: Gina

Messaggio#4 » martedì 23 ottobre 2018, 0:27

Sensuale, patinato, imprendibile. Sofferto, rancinante, compassionevole. Silenzioso, notturno, sussurrato. Ombroso, tenebroso, dalle lunghe ombre sconosciute: fantasmi. D'Amore e di piaceri, di amplessi collettivi e vouyerismo diffuso. Eppure eccittatanre ma rispettoso, adulante quasi a volte. Non descriverei in altri termini il tuo racconto Paola. L'incipit supera l'ovvietà dell'arrapamento maschile senza arrendersi ai luoghi comuni, anzi superandoli. Una coralità di personaggi che ,al di là del tuo modo di scrivere, è frutto di coraggio, del tuo coraggio! Uno dei pochi racconti che mi ha davvero colpito. Stucchevole eppure mai nauseante. E te lo scrivo con davanti a me il telefono e le luci forti e bianche di un aereo che non sembra mai arrivare a casa. A presto e a rileggerti!!!

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patty.barale
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Re: Gina

Messaggio#5 » martedì 23 ottobre 2018, 9:07

Ciao Paola,
il racconto e scritto molto bene e la descrizione dello spogliarello è bellissima, sei riuscita a farmi vedere Gina e i suoi movimenti sensuali e a farmi quasi sentire, nonostante la musica di sottofondo, il fruscio degli abiti che cadono a terra.
Quindi... lettura entusiasta fino... alla comparsa della Gina capello-liscio.
Sono sincera... non ho capito chi sia!
Una gemella di cui la spogliarellista non conosce l’esistenza (e in questo caso perché si intromette nella vita di Gina?), un fantasma, una proiezione mentale del titolare, innamorato di Gina e desideroso di non vederla più offrirsi agli occhi dei suoi avventori?
E anche per l’inciso che ci porta nell’orfanotrofio non riesco a trovare una collocazione... forse serve a farci capire che lei è un’orfana che ha avuto un destino totalmente diverso da quello della gemella della cui esistenza è all’oscuro?
Concludendo: ottimo stile, ma (IMHO) necessità di rielaborazione a favore della chiarezza.
A rileggerti!

Giovanni Cola
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Re: Gina

Messaggio#6 » martedì 23 ottobre 2018, 18:29

Ciao Paola,
ho trovato il tuo racconto ben scritto e scorrevole: da questo punto di vista è sicuramente uno di quelli che ho letto più volentieri.
Purtroppo, secondo me, è proprio il doppio a non funzionare nel racconto: compare soltanto alla fine, e il suo intervento risulta poco incisivo. In tal senso mi sarebbe piaciuto trovare qualche riferimento in più, un appiglio che aiutasse il lettore non tanto a interpretare la figura del doppio (credo di aver capito cosa la seconda Gina rappresenti), ma che rendesse il doppio meno estraneo allo svolgimento del racconto.

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Andrea Partiti
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Re: Gina

Messaggio#7 » mercoledì 24 ottobre 2018, 0:25

Ciao, benvenuta!
Il racconto non mi ha convinto, il doppio ha un ruolo che non convince davvero. Se è una manifestazione del subconscio e dei sensi di colpa della protagonista, si dovrebbe rivolgere a lei direttamente, non al suo capo. Se rappresenta l'inconscio del capo, che vuole licenziarla perché anche lui è innamorato di lei, non avrebbe un vero dubbio, non penserebbe a una sorella. Visto che neppure lei ne riconosce la presenza e ne ignora il messaggio... beh, non ho una spiegazione che metta insieme i pezzi!
A parte questo, penso che un buon editing possa rendere più scorrevole il racconto. Ora ha parecchi punti che fanno fatica e suonano innaturali. Sento diverse scelte lessicali che sembrano appena un po' sbagliate, come se puntassi a una ricercatezza che non sempre è necessaria. Penso che una semplificazione del linguaggio renderebbe ancora più potente la scena iniziale.
come non mai in tutta la sua vita > è ridondante. "come non mai" o "come mai nella sua vita"

(In ogni caso, scrivere in poco tempo, a tema, e riuscire a finire un racconto, non è una cosa facile. Ci si fa l'abitudine ma è normale non rendere al meglio!)

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roberto.masini
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Re: Gina

Messaggio#8 » mercoledì 24 ottobre 2018, 18:13

Ciao,Paola.
Ben scritto. Potrebbe essere l'incipit di un bel romanzo ma purtroppo la storia breve non funziona. Non funziona la figura del doppio: è la sorella gemella, una proiezione fantasmatica? Non si capisce. E soprattutto non c'è pathos che invece dovrebbe caratterizzare un racconto del gemello maligno o del sosia inquietante. Si dice sempre:"Show, don't tell" ma il proprietario del pub è l'unico che si spaventa. Non noi! Gina se ne frega, non ha il minimo dubbio che Toni abbia visto un fantasma e quello che le racconta la fa solo ridere. Riderà ancora tra un po'? Non lo sapremo mai. Insomma per me il tema del doppio è veramente appiccicato.

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raffaele.palumbo
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Re: Gina

Messaggio#9 » mercoledì 24 ottobre 2018, 21:16

Ciao Paola B.
Il racconto è buono. I personaggi sono ben delineati, l’ambientazione è ottimamente disegnata, la storia è coinvolgente. La presenza del doppio è forse poco rilevante, ma c’è e, più o meno, funziona. Eliminerei tutti quei troppi e tremendi puntini di sospensione che fanno tanto "scrittore umorale", e limerei un po’ la scrittura. Nel complesso un racconto che si legge volentieri.

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lordmax
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Re: Gina

Messaggio#10 » giovedì 25 ottobre 2018, 20:57

La prima parte è eccellente, Gina si muove sul palcoscenico in modo visuale, hai reso tutto lo spettacolo in modo perfetto. L'inciso sul suo passato invece spezza ma non fornisce alcun valore aggiunto, forse messo dopo lo spettacolo quando lei ritorna nei camerini poteva funzionare oppure inserito come un pensiero disturbante nel suo momento di gloria ma così com'è mi pare invece un inciso per spiegare qualcosa che in quel momento non serve. La seconda parte, dall'arrivo del suo doppio non funziona. Il doppio non ha ragione di esistere, non capiamo chi sia, cosa faccia lì e perché è lì in quel momento, possiamo fare delle deduzioni ma nulla di più. E se ci fermiamo per fare delle deduzioni ci femiamo, usciamo dal racconto e anche il finale, gentile, soffice, non basta a farci riprendere la meraviglia dell'inizio.
Penso che un ritocco di questa parte potrebbe rendere il racconto veramente ottimo.

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antico
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Re: Gina

Messaggio#11 » venerdì 26 ottobre 2018, 18:59

Come altri, ho individuato anch'io due punti critici nel ricordo passato e nell'entrata in scena del doppio. Il problema è che non sono riuscito a individuarne il senso e pertanto, trattandosi dei due snodi principali del racconto, vanno revisionati per renderli più funzionali o decifrabili. Ed è un peccato perché tutto il resto è un raccontone di grande qualità che si fa leggere che è un piacere. Mi fermo a un pollice ni che tende fortemente verso il positivo. Una volta sistemati quei due snodi, però, dovrebbe essere perfetto per la Vetrina.

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