Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per lunedì 15 ottobre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star ENRICO PANDIANI!
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antico
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Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 ottobre 2018, 2:08

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BENVENUTI ALLA ARONA EDITION, LA SESTA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 121° ALL TIME!

Questo è il gruppo DORIAN GRAY della ARONA EDITION con DANILO ARONA nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo DORIAN GRAY dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BLACK SWAN.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo JAKYLL & HYDE.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da DANILO ARONA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Inoltre ho provveduto a posizionare i tre racconti con MALUS MINIMO in modo che fossero uno per gruppo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo DORIAN GRAY:

Doppiero, di Fabio Aloisio, ore 00.30, 2602 caratteri
Cinque, non uccidere, di DandElion, ore 00.42, 3282 caratteri MALUS 4 PUNTI
La risposta che non ti ho dato, di Massimo Tivoli, ore 23.13, 2987 caratteri
Infiltrati, di Riccardo Rossi, ore 00.17, 2990 caratteri
Gina, di Paola B. Rossini, ore 00.24, 2673 caratteri
Chi sei davvero, di Laura Cazzari, ore 22.02, 2366 caratteri
Il concorso per la celebrità, di Wladimiro Borchi, ore 23.16, 2999 caratteri
Un uomo con una calla in mano, di Erika Adale, ore 00.20, 2494 caratteri
Il vicino, di Isabella Valerio, ore 00.51, 2411 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo BLACK SWAN. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del BLACK SWAN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTISEI (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BLACK SWAN.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA ARONA EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 16 ottobre 2018, 21:06

Buona sera, ecco i miei commenti:

DOPPIERO di Fabio Aloisio racconto interessante, il tuo, altro che Doppelgänger, qui c’è n’è è più d’uno (per tutti gli aspetti della vita di Piero…da Facebook, al lavoro, al fidanzamento, alla tresca e al calcetto con gli amici, fino alla funzione cambia-canale). Peccato che la festa si interrompa sul più bello (un altro Piero esce dallo specchio eredità della prozia per sostituirlo nella vita comoda che si è creato: triade poltrone sofà-Moretti-gatto). Sei stato perfettamente nel tema (rappresentando anche le manie dell’Italia di oggi).

CINQUE, NON UCCIDERE di Dand Elion Mi è piaciuta questa donna dal Doppelgänger assassino nelle migliori tradizioni delle donne lasciate dal proprio uomo per fanciulle più giovani e procaci. Molto ben resa la solitudine alienante di lei (pesce rosso morto, l’impossibilità di parlare con l’amato Ivo perché è assente, la fissità del notiziario nel mostrare un luogo dei delitti di lei). Ben resi anche i particolari macabri delle uccisioni e lo sberleffo di lei al comandamento cattolico.

Attenzione: a lavoro (si scrive: al lavoro)
Deja vȗ (si scrive: Déjà vu)

LA RISPOSTA CHE NON TI HO DATO di Massimo Tivoli Storia inquietante, la tua. Il Doppelgänger, qui, è Lucas, il figlio del protagonista finito suo malgrado in un universo distopico nel quale l’umanità è ridotta al cannibalismo. La domanda del giovane al padre era: perché non siamo come loro? Ecco un elemento ulteriore che rende la storia ancora più perturbante. Molto buona la resa dell’atmosfera e dei personaggi (vedi la donna con la lesione).

INFILTRATI di Daniel Travis Che carino, ecco il Doppelgänger in difficoltà davanti ai ricordi della tizia alla quale ha usurpato la mente (gli occhi del convivente Marzio, la razza di Snoopy, il cane dell’edicolante). Ecco, queste confidenze fra amiche con caratteristiche simili, venute da chissà quale pianeta per infiltrarsi fra gli umani, sono simpatiche, ma è una storia che meriterebbe di essere continuata (non dici come mai lo hanno fatto e perché certi dettagli sono importanti, un po’ più di avventura non avrebbe guastato).



GINA di Paola Rossini Bello questo racconto con il Doppelgänger di Gina che rappresenta certo la parte di lei toccata dalla durezza di Suor Clara (all’orfanotrofio). La Gina autentica è felice di fare la spogliarellista come rivalsa di quel passato privo di attenzione. Mi piace come l’hai descritta, sensuale come una diva d’altri tempi. Ma anche con una sua dignità (non fa altro, malgrado piaccia a tutti, e il proprietario del pub lo rispetta: vedi il dialogo con il cliente).


Attenzione a:
Scusami torno subito (manca la virgola dopo scusami).

CHI SEI DAVVERO di Laura Cazzari Doppelgänger davvero molto legato all’idea di Oscar Wilde: Phil, nella sua corsa al successo ottenuto a gomitate si ritrova all’ospizio solo e dimenticato e il Rolex invecchiato con lui mi dà l’idea di un talismano che ha esaurito la sua funzione. Io credo che il vero Phil sia il ragazzo timido a inizio carriera desideroso di compiacere i suoi. Molto efficaci gli stacchi temporali e l’uso dei dettagli per rappresentare la sua ascesa (arredo di lusso, mani sudate).

IL CONCORSO PER LA CELEBRITA’ di Wladimiro Borchi il tuo Doppelgänger è il membro della famiglia condannato a una vita da Cenerentolo dall’imperatrice (la moglie?) fissata con la mania dell’ecologia a favore delle minoranze svantaggiate. L’altro se stesso è lo scrittore graffiante che partecipa al concorso districandosi fra padelle da lavare e acqua da prendere (senza dimenticare la zuppa da conservare nel frigo). Dai che ce l’ha fatta e stilerà un’ottima classifica.

UN UOMO CON UNA CALLA IN MANO di Erika Adale il Doppelgänger di Paolo è un uomo legato a un amore impossibile per Lea (la immagino sposata a un altro), che sosta davanti al bar con la calla in mano sperando in un recupero (durissimo) del rapporto. L’altro Paolo, invece, ha rinnovato se stesso e corre felice, inseguendo un runner più abile di lui. Storia molto attuale, di sentimenti e di ritrovamento di sé puntando sulla forma fisica. La calla? La vedo come il simbolo di una fragilità sentimentale (malgrado nel linguaggio dei fiori sia legata all’amore e alla fedeltà).



IL VICINO di Isabella Valerio racconto surreale (soprattutto verso il finale, con la scena del vassoio a specchio e della prigione bianca). Il Doppelgänger l’ho visto nella figura del carceriere con il vassoio (il protagonista è un pirata della strada, ha investito un motociclista senza aiutarlo). Il fatto che il vicino così perfetto, con la faccia da concorrente di quiz sia arrestato al suo posto (forse?) non lo rende un doppio, semmai, una voce della sua coscienza (difatti è nell’altra stanza della prigione e lo accusa). Racconto scritto bene che renderebbe di più legando meglio il vicino al protagonista (perché la polizia è da lui?).


Attenzione a: Sé l’era cercata (scrivi: se l’è cercata)


Di seguito la classifica (soffertissima, siete tutti ottimi scrittori):

CHI SEI DAVVERO di Laura Cazzari

GINA di Paola Rossini

DOPPIERO di Fabio Aloisio

IL CONCORSO PER LA CELEBRITA’ di Wladimiro Borchi

LA RISPOSTA CHE NON TI HO DATO di Massimo Tivoli

UN UOMO CON UNA CALLA IN MANO di Erika Adale

CINQUE, NON UCCIDERE di Dand Elion

INFILTRATI di Daniel Travis

IL VICINO di Isabella Valerio

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raffaele.palumbo
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 20 ottobre 2018, 0:10

Ecco la mia classifica.
È la mia seconda esperienza in un contest di MinutiContati, e questa volta il livello delle opere è stato notevolmente superiore alla prima. Su 9 racconti che ho letto, ben 6 sono sicuramente sopra il mio personale livello di sufficienza. Peccato per diversi fuori-tema, quasi che il vero senso del doppelgänger non fosse stato ben compreso al momento della scrittura.


1. Doppiero
2. Infiltrati
3. Cinque, non uccidere
4. Gina
5. Il concorso per la celebrità
6. Un uomo con una calla in mano
7. La risposta che non ti ho dato
8. Chi sei davvero
9. Il vicino


Doppiero
Sicuramente il migliore tra i racconti del gruppo. Bella l’idea dello sforna-doppi della prozia Filippa, rapida ed elegante la scrittura, con punte divertenti e intelligenti, molto buono e inatteso il finale. La cosa migliore sono le caratterizzazioni di tutti i doppi, ciascuno a ricoprire una funzione noiosa. Bravo.


Infiltrati
Anzitutto la scrittura: efficace, divertente, veloce ¬– si vede che non scrivi da poco, la tecnica c’è. E divertente è anche questa iniziale confusione che spinge la protagonista a chiedersi chi è il pazzo. Peccato il finale, un vero peccato: la solita storia degli invasori extraterrestri (o che altro sono), che spinge il racconto al limite del fuori-tema. Resta comunque tra i migliori del gruppo.


Cinque, non uccidere
Stile personale, pieno di a-capo, di frasi veloci e lapidarie. Il tema è rispettato; la storia non sarà tutta questa novità, ma c’è e funziona. Devo confessare che il racconto non mi emoziona più di tanto: lo trovo troppo tecnico come scrittura, mentre il tema vorrebbe più partecipazione emotiva. Comunque un buon lavoro, uno dei migliori.


Gina
Buono. Ben delineati i personaggi, ottimamente disegnata l’ambientazione, coinvolgente la storia. La presenza del doppio è forse poco rilevante, ma c’è e, più o meno, funziona. Eliminerei tutti quei troppi e tremendi puntini di sospensione e limerei un po’ la scrittura. Nel complesso un racconto che si legge volentieri.


Il concorso per la celebrità
La scrittura è agile e divertente, il ritmo è sincopato e paratattico. Sicuramente una delle cose meglio scritte nel gruppo. Pesa negativamente questa meta-cosa di voler parlare del racconto per un concorso concorso a cui il racconto stesso partecipa eccetera, una cosa che Borges (per dirne uno) sapeva fare molto bene, e forse bisognerebbe lasciarla fare a gente come lui.


Un uomo con una calla in mano
La scrittura è buona, e il senso e la funzione della corsa sono resi bene. Il problema è quello del tema: qui la faccenda del doppio è appena accennata alla fine (anche se si incrocia con l’inizio), e soprattutto manca la connotazione oscura e perversa del doppelgänger. Che non è un semplice “doppio”, ma il lato oscuro (come nei nomi dei gruppi: Jekyll e Hide, Dorian Gray e il suo ritratto, ecc.). Peccato.


La risposta che non ti ho dato
Io non amo il fantasy, ok, ma qui trovo un abuso di immagini gratuite, di scene fini a se stesse. La scrittura è matura ed efficace, e meriterebbe un’idea e uno sviluppo molto di più interessanti. Anche qui il tema del doppelgänger c’è e non c’è. Insomma, una cosa su cui lavorare, da riscrivere, da far maturare.


Chi sei davvero
Ahimè, il racconto è completamente fuori tema. Dov’è il doppelgänger? Non ce n’è traccia. Eppure il racconto non sarebbe male, ha una buona scrittura, forse è un po’ banale nella struttura ma si fa leggere. È che si fa leggere proprio per vedere cosa ti combina questo doppio, e invece il finale si spegne come il protagonista.


Il Vicino
Mah, insomma… Parecchia confusione, alcuni passaggi poco chiari, elementi che compaiono e poi svaniscono e non se ne trova più traccia. E lo stile, la scrittura, non aiutano molto a elevare il livello. Il ricordo dell’incidente andrebbe scritto al passato remoto. Ahimè, mi è piaciuto poco, insomma: tra i meno buoni del gruppo.

Stefano Pastor
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 21 ottobre 2018, 16:47

Salva a tutti, classifica quanto mai complicata. Stavolta mi sono piaciuti tutti i racconti e molti avrebbero meritato un pari merito. Ho quindi scelto di stilare la classifica in base all'attinenza al tema proposto, perché alcuni, pur essendo ottimi lavori, se ne sono discostati troppo. Quindi ho messo nelle prime posizioni le storie più fedeli.

1) GINA
2) IL CONCORSO PER LE CELEBRITÀ
3) DOPPIERO
4) INFILTRATI
5) L'UOMO CON LA CALLA IN MANO
6) CINQUE, NON UCCIDERE
7) LA RISPOSTA CHE NON TI HO DATO
8) IL VICINO
9) CHI SEI DAVVERO

I commenti:

DOPPIERO
Finale inquietante per un racconto inizialmente leggero e divertente. Il sogno che i multi-doppel possano liberarlo da ogni inutile fatica, lasciandogli la possibilità di vivere pienamente (bevendo birra stravaccato sul divano), si infrange quando è un doppel a prendere il sopravvento e lui si ritrova imprigionato nello specchio. Resta il mistero su come sia potuto succedere, ma poco importa. Ottimo racconto.

CINQUE, NON UCCIDERE
Stile molto particolare, adeguato a rendere lo stato d'animo del personaggio. Una storia classica, quasi alla Dario Argento (le famose scarpe rosse di Tenebre!). Un doppelgänger inteso come sdoppiamento della possibilità, nel più analitico dei significati. Una buona prova, quindi, anche se non originalissima, impreziosita da uno stile sperimentale che non guasta.

LA RISPOSTA CHE NON TI HO DATO
Il racconto è bello, e anche persino originale. È reso molto bene il desiderio di sopravvivenza che porta il padre a divorare il proprio figlio. Mi permetto due appunti: l'eccesso di descrizioni macabre e putrescenti che invece di rafforzare la drammaticità della situazione ottengono l'effetto contrario, declassandolo a una storiella di serie B. Si poteva ottenere molto di più senza questi eccessi. Anche la pertinenza con il tema è un po' vaga, un vero doppelgänger non c'è, solo un uomo in conflitto con se stesso.

INFILTRATI
Davvero un ottimo dialogo, che s'incrina leggermente nello spiegone finale. Buona l'idea, anche se il capovolgimento finale è prevedibile. Apprezzato anche il legame intimo tra le due protagoniste. Un lato negativo? L'aderenza al tema, interpretato fin troppo liberamente. Sì, c'è una possessione aliena, ma il vero doppelgänger, inteso come gemello cattivo, non esiste. Le situazioni, benché simili, differiscono proprio nel significato dato alla parola.

GINA
Un vero doppelgänger. Anche se il suo comportamento non rientra nella norma. Chi è la gemella cattiva, tra le due? Chi sbaglia oppure no? Sono all'opposto, questo è certo, quindi il dualismo funziona. Come pure il racconto, anche se qualche riga in più avrebbe giovato. È il doppelgänger represso da un'educazione rigida oppure Gina a essere diventata lussuriosa? L'interpretazione è libera.

CHI SEI DAVVERO
Tre immagini dell'ascesa e caduta di un uomo di successo, ma mai appagato. L'attinenza al tema è flebile, quasi non si nota. Il rimpianto di ciò che è stato non ne fa un doppelgänger. La scrittura è abbastanza buona (l'orologio "pallido" a parte). L'originalità latita, perché in fondo è un'ennesima raffigurazione del detto "I soldi non danno la felicità".

IL CONCORSO PER LE CELEBRITÀ
Niente male. Effettivamente, pur in circostanze diverse, penso che ci siamo passati tutti. Appena uno crede di avere il tempo per... Zap! Subito cento altre cose da fare. Mai una volta che io riesca a iniziare prima delle undici. Non sono ancora arrivato all'eccidio finale, però un doppelgänger del genere potrebbe fare comodo. Lo stile non mi esalta ma è adeguato alla storia. Il tema è centrato ed è pure originale.

UN UOMO CON UNA CALLA IN MANO
Più che un doppelgänger è un paradosso temporale, ma il racconto è comunque molto bello. Originale la fuga da una situazione complicata all'inseguimento di un se stesso che ancora non esiste. Forse il tema non è del tutto centrato, ma anch'io sono un amante dei paradossi temporali, che ho usato in varie occasioni. Buona la scrittura.

IL VICINO
Affascinante, ma anche incomprensibile. Suggestivo, surreale, proprio come un film di David Lynch. Un gioco di specchi, di mondi paralleli, diversi livelli di realtà? Ha qualche attinenza col tema? Neanche questo saprei dire. A meno che non sia il protagonista stesso un doppelgänger. Mica facile dare un giudizio.

Giovanni Cola
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 23 ottobre 2018, 23:07

Salve a tutti. Stavolta non è stato facile stilare una classifica: diversi racconti potrebbero oscillare di qualche posizione, a seconda dei criteri adottati. Non me ne vogliate se sono stato un po' critico in alcuni commenti: se penso che ci sia qualcosa che non va in un racconto ci tengo a dirlo chiaramente, per cercare di essere utile allo scrittore e per giustificare la classifica stessa. Ad ogni modo ecco la mia classifica con annessi commenti.

1) Doppiero di Fabio Aloisio
2) Chi sei davvero di Laura Cazzari
3) Un uomo con una calla in mano di Erika Adale
4) Infiltrati di Riccardo Rossi
5) La risposta che non ti ho dato di Massimo Tivoli
6) Il concorso per la celebrità di Wladimiro Borchi
7) Cinque, non uccidere di DandElion
8) Gina di Paola Rossini
9) Il vicino di Isabella Valerio

Cinque, non uccidere di DandElion

Ciao DandElion,
l'interpretazione del tema è corretta, anche se forse non molto originale. Adeguato l'uso di un diretto e crudo, ma eliminerei i riferimenti biblici che, parere mio, stonano.
Per quanto riguarda la vicenda, mi sembra inverosimile che la protagonista sia in grado di inseguire e strangolare donne molto più giovani di lei con questa facilità. Avrei almeno accennato a graffi, escoriazioni, ecc.
Sul piano psicologico hai reso bene le sensazioni della protagonista, ma purtroppo manca un'evoluzione vera e propria della vicenda: il racconto si sviluppa semplicemente in una serie di episodi, che non risultano ripetitivi soltanto grazie a un discreto climax.
Insomma, bene l'aspetto psicologico, mentre ripenserei alla figura della protagonista (o il modus operandi) e renderei meno palese il fatto che sia una serial killer, perlomeno all'inizio.

Gina di Paola Rossini

Ciao Paola,
ho trovato il tuo racconto ben scritto e scorrevole: da questo punto di vista è sicuramente uno di quelli che ho letto più volentieri.
Purtroppo, secondo me, è proprio il doppio a non funzionare nel racconto: compare soltanto alla fine, e il suo intervento risulta poco incisivo. In tal senso mi sarebbe piaciuto trovare qualche riferimento in più, un appiglio che aiutasse il lettore non tanto a interpretare la figura del doppio (credo di aver capito cosa la seconda Gina rappresenti), ma che rendesse il doppio meno estraneo allo svolgimento del racconto.

Infiltrati di Riccardo Rossi

Ciao Riccardo,
l'interpretazione del tema è una delle più originali del gruppo. La scrittura è semplice e corretta, a parte qualche piccola svista. L'uso del dialogo rende sicuramente il tuo racconto scorrevole.
La vicenda, purtroppo, mi ha convinto meno. Innanzitutto ho trovato un po' troppo lungo il discorso finale: sa molto di “spiegone” per il lettore, e all'interno del racconto mi sembra che risulti forzato. Oltre a questo, a posteriori ho trovato eccessiva la preoccupazione della creatura che ha posseduto la ragazza (non mi sembra così strano che ci siano degli effetti collaterali), così come ho trovato un po' strano che le due, tolto il finale, non accennino minimamente alla loro vera natura. Capisco che ciò sia funzionale nell'ottica di un finale a effetto, ma l'ho trovato, appunto, un po' forzato. Comunque buona l'idea di fondo.

Un uomo con una calla in mano Erika Adale

Ciao Erika,
confesso di non aver capito, leggendo, che il corridore visto prima dell'appuntamento fosse lui stesso: credo che potrebbe risultare più chiaro per il lettore se ci fossero altri elementi identificativi oltre alla tenuta arancione. L'idea in sé comunque non mi dispiace e ho trovato piacevole la lettura. Forse il fatto che il doppio non sia né sinistro né maligno toglie un po' di mordente al racconto.

Il vicino di Isabella Valerio

Ciao Isabella,
devo dire che ho trovato il tuo racconto un po' confuso. Molti elementi mi sono sembrati superflui, finendo col nascondere lo svolgimento vero e proprio che, per quel che mi riguarda, rimane un enigma. Il quiz, il tanfo di pesce marcio, l'incidente...purtroppo non riesco a mettere insieme questi elementi, che per me rimangono un susseguirsi di eventi legati tra loro davvero debolmente.
Attenzione ai tempi verbali: “mi era comparso”, ma poi “ho sterzato”.

Doppiero di Fabio Aloisio

Ciao Fabio,
bel racconto. Il linguaggio è pulito, scorrevole, lineare. Ho avuto la sensazione che sia anche un pelo troppo leggero, e che questo non permetta al finale di essere angosciante fino in fondo. Comunque questo aspetto è molto soggettivo.
Non ho altri appunti/osservazioni da farti. Mi piace pensare che Piero sia rimasto intrappolato nella dimensione oltre lo specchio dal momento che, per pigrizia, si era creato dei doppel per qualsiasi sua attività, anche le più piacevoli. Nel mondo non c'era più posto per lui, né scopo.

Chi sei davvero, di Laura Cazzari

Ciao Laura,
racconto singolare il tuo: tre istanti della vita del protagonista, come altrettanti frammenti di uno stesso specchio. Il tema è sviluppato in maniera originale, attraverso una riflessione su come la vita ci cambi, trasformandoci nel nostro stesso doppelganger. Non è un racconto “classico” come struttura (non ci sono guizzi particolari), ma è comunque piacevole da leggere: un lavoro gradevole e di buon gusto.

La risposta che non ti ho dato

Ciao Massimo,
racconto molto psicologico e crudo, e in questo senso il linguaggio risulta funzionale. Inoltre hai reso molto bene le sensazioni del protagonista.
L'interpretazione del tema l'ho trovata originale, l'ambientazione un po' meno; mi ha ricordato molto “Io sono leggenda”.
L'indizio sull'immunità genetica è forse un po' troppo lampante, e nel mio caso ha un po' anticipato (e sgonfiato) un finale che come idea mi convince.

Il concorso per la celebrità di Wladimiro Borchi

Ciao Wladimiro,
interessante l'idea di rappresentare un partecipante di MC. Il racconto è in generale scorrevole, ma nell'ultima parte sembra poco rifinito: ho compreso comunque il senso del racconto, anche perché si tratta di una vicenda abbastanza semplice e lineare, ma ho trovato qualche intoppo nella lettura.
Il concetto della moglie che lo sfrutta forse risulta, alla lunga, un po' ripetitivo; c'è da dire che tale ripetitività esalta l'esasperazione del protagonista.

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roberto.masini
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 24 ottobre 2018, 20:03

Per la mia personale e opinabile(come sempre!) classifica mi sono lasciato guidare unicamente dalla completa adesione dei racconti al tema classico del Doppelganger. Ecco che cosa ne è scaturito:

1) Il Vicino di Isabella Valerio
2) Doppiero di Fabio Aloisio
3) Infiltrati di Daniel Travis
4) Un uomo con una calla in mano di Erka Adale
5) Il concorso per la celebrità di Wladimiro Borchi
6) Gina di Paola Rossini
7) La risposta che non ti ho dato di Massimo tivoli
8) Chi sei davvero? di Laura Cazzari
9) Cinque, non uccidere di DandElion

Questi i miei commenti

Il Vicino
Ciao, Isabella.
Se il racconto deve essere inquietante, questo lo è a sufficienza. E l'inquietudine deriva proprio dai continui flashback del protagonista.Chi ha investito il motociclista? La voce narrante o il vicino. Ma la voce narrante potrebbe essere il vicino! L'unica certezza parrebbe riguardare l'uomo vestito di bianco da cui emana un fetore insopportabile e che dovrebbe essere il motociclista. In poche righe si delinea l'effetto dell Doppelganger con gemelli maligni, bilocazioni e presagi di morte. Per quanto riguarda il rispetto dei tempi, il passato prossimo vien giustificato dall'a capo. Bella prova.

Doppiero
Ciao, Fabio.
Tema centrato con la variante significativa di molti sosia all'esclusivo servizio del protagonista. Tutto sembra perfetto ma non è così. Il finale mi ha ricordato episodi di "Ai confini della realtà"; ha infranto quell'atmosfera di assoluta perfezione nell'organizzazione della vita del protagonista. Chi troppo vuole, nulla stringe!

Infiltrati
Ciao, Daniel.
Bellissima "invasione degli ultracorpi" al femminile con dialoghi veramente credibili tra donne che si scambiano confidenze. La spiegazione finale mi è sembrata assolutamente necessaria, altrimenti anziché un Doppelganger avremmo incontrato solamente una schizofrenica paranoide come ce ne possono essere tante nella realtà, in contrapposizione con il mistero del doppio!

Un uomo con una calla in mano
Oh qui c'è il doppelganger che pensavo di ritrovare in un racconto: un runner che rincorre se stesso e rincorre la sua storia d'amore! L'abbigliamento è un chiaro indizio secondo me: vedo la calla come un fiore comunque delicato! Concordo con l'autrice che forse la natura dei rapporti fra i due non è così essenziale.

Il concorso per la celebrità
Ciao, Wladimiro.
Bel racconto: con pochi tratti delinei il carattere della moglie, prevaricatrice nei confronti del marito "donna di casa" e, in qualche modo, ecologista di facciata. L'ipocrisia della moglie scatena il marito in imprecazioni veramente divertenti. Anche il tema del Doppelganger ovviamente è centrato. L'unico difetto, secondo me, sta nell'autoreferenzialità dello scrittore che, partecipando al contest di Minuti Contati, descrive il protagonista che vuole appunto partecipare al contest di Minuti Contati. Non credo affatto che ciò non consenta al lettore di capire le pulsioni che ogni concorrente al contest ha (anche se è solo la prima volta!) Io, invece. credo che la vicenda dello scrittore che narra in qualche modo di se stesso sia un po' scontata e toglie pathos alla vicenda dell'incontro con il proprio doppio il quale che cosa potrà mai fare se non scrivere al posto del protagonista?

Gina
Ciao,Paola.
Ben scritto. Potrebbe essere l'incipit di un bel romanzo ma purtroppo la storia breve non funziona. Non funziona la figura del doppio: è la sorella gemella, una proiezione fantasmatica? Non si capisce. E soprattutto non c'è pathos che invece dovrebbe caratterizzare un racconto del gemello maligno o del sosia inquietante. Si dice sempre:"Show, don't tell" ma il proprietario del pub è l'unico che si spaventa. Non noi! Gina se ne frega, non ha il minimo dubbio che Toni abbia visto un fantasma e quello che le racconta la fa solo ridere. Riderà ancora tra un po'? Non lo sapremo mai. Insomma per me il tema del doppio è veramente appiccicato.

La risposta che non ti ho dato
Ciao, Massimo.
Ho letto il tuo racconto una prima volta e non ho capito nulla. Limite mio. L'ho riletto una seconda volate mi è parso un buon racconto di zombie. Sono giunto a una terza lettura dopo la tua spiegazione e mi è sembrato un eccelso racconto di zombie.
Peccato che, secondo me, il doppelganger classico non c'è, non c'è una continua metamorfosi tra il bene del dottor Jekyll e il male di mr. Hide. Il padre di Lucas è impazzito per sopravvivere, impazzito definitivamente.

Chi sei davvero?
Ciao, Laura.
Bellissimo racconto della parabola di una vita. Un giovane incerto che diventa un duro datore di lavoro all'apice del successo. Un successo che però scema con l'età: lo aspetta un ospizio; il vecchio si guarda alo specchio e non si riconosce. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il tema del Doppelganger. Gemello maligno, bilocazioni, presagi di morte, non c'è niente di tutto ciò. E non si può nemmeno porre il racconto in relazione a "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde": qui il protagonista non è contemporaneamente buono e cattivo. Quindi il tema non è centrato.

Cinque, non uccidere
Ciao.
Bellissimo racconto di una serial killer che all'inizio può essere scambiata per un uomo (e questo mi è piaciuto). La vendetta il movente e poi quella voce nella testa! Perfetto! O meglio, sarebbe perfetto se il tema fosse (come già c'è stato nei Minuti Contati: UNA VOCE NELLA TESTA!) Ma il doppio, il sosia non c'è, Se una è schizofrenica il doppelganger non c' entra nulla. preferisco la versione ebraica, ortodossa e protestante: sesto NON UCCIDERE!

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 24 ottobre 2018, 23:01

L'aderenza al tema era più difficile da valutare a questo giro, perché il doppelganger è estremamente specifico ed era inevitabile che ognuno gli desse un suo spin particolare. Per questo ho finito per basarmi più del solito sul racconto in sé e la classifica è meno razionale e più emotiva, da lettore.


Doppiero, di Fabio Aloisio
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Cinque, non uccidere, di DandElion
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La risposta che non ti ho dato, di Massimo Tivoli
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Infiltrati, di Riccardo Rossi
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Gina, di Paola B. Rossini
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Chi sei davvero, di Laura Cazzari
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Il concorso per la celebrità, di Wladimiro Borchi
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Un uomo con una calla in mano, di Erika Adale
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Il vicino, di Isabella Valerio
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1. La risposta che non ti ho dato, di Massimo Tivoli
2. Un uomo con una calla in mano, di Erika Adale
3. Doppiero, di Fabio Aloisio
4. Cinque, non uccidere, di DandElion
5. Infiltrati, di Riccardo Rossi
6. Gina, di Paola B. Rossini
7. Il concorso per la celebrità, di Wladimiro Borchi
8. Il vicino, di Isabella Valerio
9. Chi sei davvero, di Laura Cazzari

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patty.barale
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 24 ottobre 2018, 23:26

Classifica:

1-INFILTRATI
2-IL CONCORSO PER LA CELEBRITÀ
3-DOPPIERO
4-GINA
5-CINQUE, NON UCCIDERE
6-LA RISPOSTA CHE NON TI HO DATO
7-UN UOMO CON UNA CALLA IN MANO
8-CHI SEI DAVVERO
9-IL VICINO



DOPPIERO di Fabio Aloisio

Ciao Fabio,
Divertente questo Piero che ha trovato la soluzione alla “frenesia della vita moderna” e alle tante persone che quotidianamente dobbiamo essere! Non so se mi sono fatta una “pippa mentale” ma io ho letto, nel finale di questo racconto, un’amara considerazione sulla vita moderna: a furia di farci in quattro per fare tutto (anche l’inutile) e cercare di compiacere tutti finiamo per divenire un pallido riflesso di noi stessi mentre ciò che solo vive di noi sono le maschere che in ogni istante indossiamo. Insomma molto pirandelliano! Alluce su (non mi permetto di usare il pollice, se no l’antico mi fustiga!)
Qualche refuso, ma si sa, la fretta non aiuta!
Alla prossima!

CINQUE, NON UCCIDERE di DandElion

Ciao Dand!
Che dire di questo racconto?
Cominciamo col dire che non mi ha convinta in pieno, o meglio, la storia c’è: lei, lasciata da Ivo, entra in una spirale di depressione (mi è piaciuto il modo in cui hai reso il suo perdere interesse per tutto con quel cactus e quel pesce rosso morto stecchito) e dissociazione mentale, fattori che la portano alla ricerca ossessiva di vendetta. Anche il fraseggio brevissimo, sincopato, riesce a rendere bene i pensieri frammentati e alienati della protagonista.
Secondo me, il tutto perde un po’ di mordente nella parte finale con quella citazione del Vangelo che giunge inattesa (nulla che facesse presagire una fede particolarmente viva o una vita vissuta nel timor di Dio) e ammetto che questo mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Ti segnalo solo, in alcuni punti, una sovrabbondanza di virgole.
A rileggerti!

LA RISPOSTA CHE NON TI HO DATO di Massimo Tivoli

Come avrebbe detto il Genio di Aladdin: “Fenomenali poteri cosmici, in un minuscolo spazio vitale”.
È esattamente questo che mi è venuto in mente leggendo il tuo racconto: c’è tanto, in linea di massima c’è tutto, ma c’è anche troppo, un eccesso di elementi solo accennati che rischia di confondere il lettore. Ammetto di aver faticato a capire la natura del padre: è vero, lo dai a intendere all’inizio, ma sono riuscita a coglierlo solo dopo aver letto le tue risposte ai commenti e non credo che questo sia un bene.
Hai una scrittura potente e visionaria che, a mio modesto parere, fatica veramente tanto a stare compressa in uno spazio così limitato.
A rileggerti!

INFILTRATI di Riccardo Rossi

Ciao Riccardo,
Innanzitutto ho apprezzato molto la costruzione esclusivamente dialogica del racconto: parole credibili, normali, capaci di delineare il tutto. Bravo! Quel “non mi tesorare” è fantastico!
Direi che il tema è rispettato e anche in maniera originale. Forse un po’ “pesante” lo spiegone finale, ma lo spazio di Minuti Contati a volte impone tali chiusure per far quadrare il cerchio. Insomma, mi è piaciuto
A rileggerti!

GINA di Paola B. Rossini

Ciao Paola,
il racconto e scritto molto bene e la descrizione dello spogliarello è bellissima, sei riuscita a farmi vedere Gina e i suoi movimenti sensuali e a farmi quasi sentire, nonostante la musica di sottofondo, il fruscio degli abiti che cadono a terra.
Quindi... lettura entusiasta fino... alla comparsa della Gina capello-liscio.
Sono sincera... non ho capito chi sia!
Una gemella di cui la spogliarellista non conosce l’esistenza (e in questo caso perché si intromette nella vita di Gina?), un fantasma, una proiezione mentale del titolare, innamorato di Gina e desideroso di non vederla più offrirsi agli occhi dei suoi avventori?
E anche per l’inciso che ci porta nell’orfanotrofio non riesco a trovare una collocazione... forse serve a farci capire che lei è un’orfana che ha avuto un destino totalmente diverso da quello della gemella della cui esistenza è all’oscuro?
Concludendo: ottimo stile, ma (IMHO) necessità di rielaborazione a favore della chiarezza.
A rileggerti!

CHI SEI DAVVERO di Laura Cazzari

Ciao Laura
Speranze e sogni muovono Phil verso il proprio futuro. Una strada che lui percorre a passo di carica, trasformando colleghi e sottoposti in scalini che gli permettono di raggiungere la cima. Ma nel momento in cui i suoi muscoli perdono vigore e la sua tenacia vacilla, solo una fredda sedia a rotelle lo accompagna sul sentiero che conduce ai cipressi.
Hai saputo tratteggiare la storia di Phil con rapide pennellate, brava, ma io non riesco a vedere il doppelgänger... e la frase conclusiva mi sembra ridondante e messa lì proprio a giustificare il tema è proprio questo è il motivo per cui non mi convince fino in fondo.

Una nota :

7 giorni su 7

Meglio usare

Sette giorni su sette

(Anche se capisco l’espediente per risparmiare caratteri! )
A rileggerti

IL CONCORSO PER LA CELEBRITÀ di Wladimiro Borchi

Ciao Wladimiro,
Divertentissimo questo racconto! Mi viene naturale domandarti come stanno i tuoi familiari... non vorrei fossero in una pozza di sangue!
A parte tutto, complimenti. Ritmo incalzante, storia che ti prende, finale inaspettato. Mi è veramente piaciuto tanto!
Si vede che non sei un esordiente alla tastiera e non trovo alcun appunto da farti, se non che la contestualizzazione nel contest di a Minuti Contati penalizza fortemente il racconto, limitandone il pubblico in grado di comprendere buona parte dei motivi di stress del protagonista

UN UOMO CON UNA CALLA IN MANO di Erika Adale

Ciao Erika,
Che bello tornare a leggerti.
Il tuo stile è sempre molto poetico, ma questa volta ho avuto qualche problema di comprensione (sicuramente un limite mio) e mi si è reso necessario il ricorso a commenti e risposte: il fatto che il PAOLO runner sia il PAOLO tradito non mi è parso così chiaro (il colore dell’abbigliamento mi è parso un po’ poco per creare il collegamento).
Del resto questi paradossi temporali mi mettono sempre un po’ in crisi e in questo caso mi domando: quale è stato l’impulso primigenio che ha spinto Paolo a correre? Ovvero lui inizia a correre vedendo correre il se stesso futuro, ma perché c’è questo passaggio temporale?
Non so se mi spiego... (oggi sono più rinco del solito)
Infine il tema mi pare ai limiti: il doppelgänger ha un’eccezione negativa di cui nel tuo racconto non trovo traccia.
Alla prossima

IL VICINO di Isabella Valerio

Ciao Isabella,
Forse sarà a causa della stanchezza, ma ammetto di aver fatto molta fatica a leggere e capire il tuo racconto: passaggi onirici, ricordi e realtà si sovrappongono in maniera confusa (almeno per me, che ho avuto bisogno di...”leggere la soluzione nei commenti”) e non aiutano il lettore (o quanto meno la sottoscritta) a capire se il tutto abbia una valenza metaforica o sia la narrazione di una follia.
Il cambio di tempo verbale, poi non mi ha convinta, come pure la sovrabbondanza di virgole in alcuni periodi.
Credo che l’idea di base abbia delle potenzialità ma che il tutto necessiti di una rielaborazione volta a portare maggiore chiarezza.
A rileggerti

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leonardo.marconi
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 25 ottobre 2018, 19:45

La Classifica !

Gina

Sensuale, patinato, imprendibile. Sofferto, rancinante, compassionevole. Silenzioso, notturno, sussurrato. Ombroso, tenebroso, dalle lunghe ombre sconosciute: fantasmi. D'Amore e di piaceri, di amplessi collettivi e vouyerismo diffuso. Eppure eccittatanre ma rispettoso, adulante quasi a volte. Non descriverei in altri termini il tuo racconto Paola. L'incipit supera l'ovvietà dell'arrapamento maschile senza arrendersi ai luoghi comuni, anzi superandoli. Una coralità di personaggi che ,al di là del tuo modo di scrivere, è frutto di coraggio, del tuo coraggio! Uno dei pochi racconti che mi ha davvero colpito. Stucchevole eppure mai nauseante. E te lo scrivo con davanti a me il telefono e le luci forti e bianche di un aereo che non sembra mai arrivare a casa. A presto e a rileggerti!!!

Il concorso per la celebrità

Ciao Walter! il tuo racconto è piacevole, con scansioni circolari ben costruite e una doppiezza ambigua tra reale e finzione che tiene incollati allo schermo per sapere come andrà a finire... perché è inevitabile che si tifi per il protagonista!!! Il finale,forse, poteva essere più curato aggiungendo qualche dettaglio in più...ma in 3000 battute credo fosse davvero arduo! Semplice e pulito , il racconto funziona! credo che questo sia il pregio e,se vogliamo, il limite del tuo lavoro: che lascia un buon gusto in bocca ma senza esagerare ne'sconvolgere. Comunque complimenti e a presto per rileggerti!!!

Chi sei davvero

Ciao Laura!! Un piacere cristallino leggere il tuo racconto: vanitas e memento moris come perle preziose a monito del lettore! Le situazioni descritte fanno da cornice perfetta ad una critica feroce al "produci consuma crepa" nichilista che impera grigio sopra la nostre teste. Un solo appunto: "il suo sguardo è triste, timoroso del domani: che arrivi troppo presto o che non arrivi affatto.". Avrei preferito: " che arrivi troppo lentamente o che non arrivi affatto". Complimenti!

Infiltrati

Intime ed infiltrate, compiacenti nel supporto umano e nel problem solving tecnico e più efferato: usurpare vite altrui al netto di possibili errori " procedurali ". La stessa imperfezione dell'impianto genera una semantica di humanitas in in habitus che di umano ha ben poco ( l'infiltrazione nega l'unicità della vita a priori agli altri ). Ecco la considerazione migliore che sorge dalla contraddizione in termini di postulati (almeno per me) più interessanti della storia: la truffa e il mutuo caldo aiuto/sostentamento in vista di una ipotetica (chissà, non ne parli) invasione/controllo totale. Manca il contesto, è vero, come già detto: ma nel disegno dialogico e funzionale del racconto, la vicinanza al tema è una protesi ideale azzeccata, quasi da laboratorio!! Mi è piaciuta molto anche la descrizione degli "errori": ne avrei riempito il racconto, fregandomene ulteriormente di qualsiasi piccolo rimando ad altrove. Ma sono troppo estremo, perdonami Daniel !!

Un uomo con una calla in mano

Ciao Erika!!! Mi hai fatto pensare ad un doppelganger con coazione a ripetere come cortocircuito infinito: l' eterno ritorno dell'Amore tradito. Se qualche refuso nella seconda parte del racconto lascia un po' d'incertezza nella lettura, resta comunque azzeccatissima la quadratura finale negli occhi del protagonista (tutte le facce e le maschere dell'Amore!). Forse un po' precipitoso il cambio di direzione da Lea al runner ma gustoso il suo rovinare sul marciapiede!! Un po' di fretta (immagino) nella stesura fa appena da inciampo nel finale ma nel complesso il racconto è piacevole. Senza sussulti pirotecnici:direi progressista. Un buon modo per chiudere gli occhi e immaginare un futuro migliore. Perché nella vita si muore e si rinasce più volte ( l'Amore serve anche a questo). E il tempo, lo testimoniano le scansioni del tuo racconto,non conta!

Doppiero

Ho fatto un po' fatica all'inizio ma il resto merita di esser letto tutto d'un fiato: la replicazione infinita dei doppel non può che lasciar campo al sacrificio del protagonista, vittima egli stesso di copie su copie. Semantica infinita o vittima di un videogioco come su Nirvana di Salvatores per un disegno costruito da chissà chi: in questo senso l'esasperazione del tema ubriaca e coglie nel segno. PIù concettuale che avventuroso, fotografie indelebili di una messa in scena megalomane in cui nessuno esce vincitore. Molto vicino alla realtà. Un finale forse annunciato in cui un colpo di scena che rompe il prevedibile ( la nemesi del protagonista) sarebbe stato perfetto. Comunque complimenti!!!

Il vicino

Ciao Isabella, il tuo doppelganger onirico è il cortocircuito delle colpe che vengono scaricate dal protagonista sull'odiosa (?) figura del vicino. Un meccanismo collaudato che funziona anche nel sociale: addossare le colpe agli altri nasconde spesso le proprie manchevolezze ma allo stesso tempo genera coesione sociale, costruzione di senso e apparente chiara ridefinizione del reale. Ho notato il mancato stacco tra la situazione presente e il ricordo dell'incidente ma la cosa non incide nella fruizione del testo. Opinabile, a volte, l'uso della punteggiatura ma nel complesso un buon racconto. Forse troppo prevedibile ma in questo senso ineccepibile dal punto di vista dello sviluppo della trama e della centratura del tema. Qualche elemento di troppo non approfondito nuoce all'economia del racconto e andrebbe limato. Resta il fatto che spero di rileggerti presto, ciao!

Cinque, non uccidere

Ritmo, ritmo, ritmo: non ti nego una palpitazione tenue e non solo nel leggerlo (segno buono). Ciò che resta va da sè che sfora il confine tra l'immaginabile e il compiuto, lanciando il doppio ipotetico di una soddisfazione personale oltre la soglia del reale. Ma la ricostruzione del caso denota una psicosi pericolosa che non cede alla pietà (cito poco la bibbia e molto de Andrè). Ho sempre pensato che l'esasperazione della violenza simulata sia il miglior deterrente contro la violenza stessa: vendetta caustica ma nessun perdono, forse il vortice ossessivo della carne altra (le altre donne) inchioda su se stesso e non fugge altrove. Manca una via di fuga, una salvezza, un'exit con la luce verde. Non basta l'assenza (di Ivo). Ma son gusti personali, complimenti caparbi, sopratutto al lessico, rude come asfalto al sole!

La risposta che non ti ho dato

Ciao Massimo!! Nella distopia accecante del tuo racconto ho fatto fatica a trovare la giusta quadratura di comprensione. L'ho riletto tre volte ( aiutato anche da alcuni commenti già sviscerati dai lettori ) ma ho pensato che le colpe fossero da addossare alla mia poca attenzione. Invece, a mente fredda, posso dirti sinceramente che lo strabordare d'elementi e immagini in ogni dove disorienta e, in un racconto breve, nuoce all'economia semantica dello stesso. Con franchezza: io stesso faccio a volte il medesimo errore. Lo stucchevole pùò benessimo essere letto nell'abominevole ( anche se in questi tempi grigi apprezzo chi sa aggirare le innumerevoli derive distopiche chi si trovano ovunque) ma c'è, a mio avviso, un po' di confusione nell'azione. Ma non demordere perchè la tua capacità evocativa è sorprendente e soprattutto il racconto si spinge oltre qualsiasi etichetta, lasciando sorpresi e in tensione dall'inizio alla fine. Una magia che va soltanto ben dosata a braccetto con la forma!! Spero di rileggerti !!

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lordmax
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 25 ottobre 2018, 21:00

Eccomi, ultimo a consegnare, come sempre.

Bella gara, bei racconti, soprattutto belle interpretazioni del doppelgänger che non è necessariamente malvagio e subdolo ma è un altro con un altro modo di rapportarsi alla realtà.

Classifica
1. Infiltrati di Daniel Travis
2. Un uomo con una calla in mano di erika.adale
3. Il concorso per la celebrità di Wladimiro Borchi
4. Gina di Melusine
5. Doppiero di Fabio Aloisio
6. Cinque, non uccidere. di DandElion
7. La risposta che non ti ho dato di Massimo Tivoli
8. Il Vicino di Isabella Valerio
9. Chi sei davvero? di Laura Cazzari



Infiltrati di Daniel Travis
Ottima scelta di impostare l'intero racconto sul dialogo, veloce, semplice, efficace, mi piace molto.
Alcuni neologismi tipici del parlato rendono il tutto ancora più godibile e l'interpretazione del tema come l'invasione degli ultracorpi è ottima, una delle migliori.
Purtroppo perde un po' di velocità a causa della spiegazione finale, non è necessaria, entrambe lo sanno, è palesemente messo per compiacere il lettore e dargli informazioni che due persone che parlano non farebbero mai. Forse qualche altra frase fra le due avrebbe ottenuto lo stesso risultato senza rischiare l'infodump.


Un uomo con una calla in mano di Erika Adale
Bella storia di riscatto e tradimento.
L'idea del loop temporale è molto interessante anche se si fa un po' di fatica a capire che sono la stessa persona. Giusto la calla come collegamento è un dettaglio risicato. Forse ci voleva un commento anche verso il bar.
Il flusso narrativo è ottimo, scorre via liscio senza troppi intralci, a parte forse una frase da aggiustare.
Penso che con una aggiustatina e un paio di dettagli in più per rendere evidente il loop temporale possa diventare un ottimo racconto.


Il concorso per la celebrità di Wladimiro Borchi
Ho riso molto, grazie.
Racconto bello, ritmo serrato, protagonista credibilissimo.
Il contesto è meraviglioso, anche se qualcuno al di fuori potrebbe non comprenderlo... peggio per loro, i racconti vengono scritti per un target, per un pubblico e il tuo colpisce perfettamente nel segno.
L'unico appunto è sul finale che si perde un poco, anche il doppio non si capisce da dove è uscito, perché è lì eperché lui ha le mani sporche di sangue. Si può di certo intuire ma questo butta fuori dal racconto.
Penso che con poche centinaia di parole in più potrebbe uscirne una vera perla.


Gina di Melusine
La prima parte è eccellente, Gina si muove sul palcoscenico in modo visuale, hai reso tutto lo spettacolo in modo perfetto. L'inciso sul suo passato invece spezza ma non fornisce alcun valore aggiunto, forse messo dopo lo spettacolo quando lei ritorna nei camerini poteva funzionare oppure inserito come un pensiero disturbante nel suo momento di gloria ma così com'è mi pare invece un inciso per spiegare qualcosa che in quel momento non serve. La seconda parte, dall'arrivo del suo doppio non funziona. Il doppio non ha ragione di esistere, non capiamo chi sia, cosa faccia lì e perché è lì in quel momento, possiamo fare delle deduzioni ma nulla di più. E se ci fermiamo per fare delle deduzioni ci femiamo, usciamo dal racconto e anche il finale, gentile, soffice, non basta a farci riprendere la meraviglia dell'inizio.
Penso che un ritocco di questa parte potrebbe rendere il racconto veramente ottimo.


Doppiero di Fabio Aloisio
Bel racconto, leggero, rapido e che coglie nel segno.
Doppi di Piero come in tanti vorremmo, uno per ogni incombenza lasciandoci liberi di... non fare niente.
Sembra quasi una denuncia sociale di come potrebbe essere il nostro futuro ipertecnologico. Denuncia che torna sul piano magico con il finale doe scopriamo che i doppi sono generati da uno specchio di altri tempi.
Bello il finale in cui i doppi prendo il controllo della situazione e mandano l'originale nel mondo dello specchio.
Direi che il racconto fila trnaquillo e sereno.
Sarebbe bello espanderlo per scoprire di più dello specchio, della zia e di come riesce a mantenere tutti i suoi doppi e gestirli.


Cinque, non uccidere. di DandElion
Ottima idea, un doppio non reale ma una parte di sè. Fraseggio breve, rapido, concitato e leggermente fuori controllo che rende molto bene la psicosi. Bellissima l'idea di una donna e non un uomo che crea quello spiazzamento perfetto per racconti così brevi.
Hai reso bene l'allontanamento dalla realtà con il cactus e il pesce e l'ossessione con i dettagli.
Mi ha spiazzato leggermente la frase biblica che non è legata a nulla di precedente e sembra un poco gettata tanto per.


La risposta che non ti ho dato di Massimo Tivoli
Bellissimo racconto, distopico, surreale e catastrofico. Umanità piagata e alla fine come piace a noi.
Bella l'idea di un doppio mentale anziché fisico e della necessità di mimetizzarsi diventando de facto uno dei mostri da cui cerca di sfuggire.
La resa delle emozioni del protagonista è resa bene anche se l'inizio mi ha spiazzato molto e non capivo se era una situazione mentale o effettiva.
Ho compreso il racconto solo dopo le tue spiegazioni e questo conferma la mia sensazione iniziale, mancano dei pezzi.
Probabilmente con qualche centinaio di parole in più potresti riuscire a mettere insieme un gran bel racconto completo di tutto il necessario.
La scrittura è matura ma le immagini sono troppo gratuite, lanciate come pane al circo, sarebbe stato, forse, più interessante un flashback più ampio.


Il Vicino di Isabella Valerio
Non ho capito.
Intuisco la trama sotto il racconto, intuisco anche i passaggi e la storia che vuoi costruire ma poi non riesco a capirne il montaggio.
Il passaggio del tempo reso dal passaggio dal tempo al passato a quello al pressente potrebbe funzionare, il flashback ci sta.
Il tutto però salta di palo in frasca senza legami.
Perché la polizia prende il vicino di casa? Non c'è una motivazione, uno scopo in questo.
Perché lui impazzisce, se impazzisce, e si ritrova in un altrove che sembra una cella di manicomio, è nella sua testa o è reale?
Chi è l'uomo in camice che puzza, chiaro chi è ma chi rappresenta, cosa rappresenta, perché è lì, quale è il suo scopo. Cosa rappresenta il vicino di casa imprigionato a sua volta. ci sono troppi elementi inseriti senza legami logici.
Direi che per creare una storia necessiti di parecchio lavoro di rifinitura e probabilmente una lunghezza maggiore, visto la quantità di elementi presenti.


Chi sei davvero? di Laura Cazzari
Una bella fotografia della carriera standard di molti manager, giovinezza difficile, arroganza e prepotenza e infine solitudine e malattia.
La struttura in tre atti funziona anche se la scelta di raccontare tutto senz auno stacco è un po' stancante, non si empatizza con il protagonista, si fa fatica a trovare una vera storia.
Anche il doppelgänger non lo si vede, a poco serve la frase finale come chiusura morale della storia.
A mio parere dovresti rivedere il racconto e prendere gli atti come semplice sinossi di altrettante storie così da creare un racconto a capitoli che renda meglio la tua idea.

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antico
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Re: Gruppo DORIAN GRAY: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » domenica 4 novembre 2018, 17:08

Ecco a voi.

1) Infiltrati, di Riccardo Rossi
Vero, c'è lo spiegone finale, ma non mi è dispiaciuto e tanto meno l'ho trovato pesante. La sensazione, da lettore, che mi ha lasciato la lettura del tutto è stata più che positiva e ho davvero tanto apprezzato questo scambio di battute molto attivo pur nella sua apparente staticità. Bella anche l'idea e questo tuo giocare con le invasioni aliene (o demoniache o di chissà cos'altro). Per me un pollice su.
2) La risposta che non ti ho dato, di Massimo Tivoli
Gran bella prova. Il tema non lo vedo fortissimo e penso che per l'edizione avresti dovuto lavorarci di più, ma fuori edizione non lo toccare che va bene. Perché dico questo? Perché, a mio parere, il testo è praticamente pronto per la vetrina, ma necessita di un passaggio dal Laboratorio per smussare il suo punto debole: il fatto che per molti è risultato di difficile comprensione in prima lettura. Personalmente parlando, non ho avuto problemi e ho trovato tutti gli elementi per comprenderlo e ritengo che siano anche al posto giusto. Se posso suggerire, l'intro è lavorabile, nel senso che c'è qualcosa che rallenta proprio lì, bisogna capire cosa. Pollice quasi su, quindi, per me.
3) Doppiero, di Fabio Aloisio
Un racconto più che buono che non raggiunge il pollice su pieno solo per una sensazione di ritorsione su se stesso nel momento in cui, forse, presenti un paio di doppi di troppo senza fare proseguire la storia. Per dire, se tu avessi fatto muovere per la scena il protagonista, anche con le stesse azioni della parte finale, e contemporaneamente avessi continuato l'elenco dei doppi credo che il tutto sarebbe filato più liscio. Detto questo: idea molto buona, conclusione perfetta, lettura piacevolissima. Pollice quasi su, appunto.
4) Un uomo con una calla in mano, di Erika Adale
Racconto che ho apprezzato davvero molto, anche se manca della tua consueta pulizia. Per dire, il primo paragrafo non mi trasmette la sensazione di uomo che corre rilassato, ma da subito ho pensato a un disperato, forse per quel suo volgere lo sguardo al suolo. E poi, come ha sottolineato Raffaele, c'è il problema del tema perché è vero: questo doppio non ha proprio connotazione negativa, anche se avresti potuto dargliela suggerendo una qualche disgrazia o criticità dovuta al suo non essersi incontrato con Lea. Pollice tendente all'alto per me e un invito a lavorarci nmel Laboratorio perché questo è un altro racconto che mi piacerebbe arrivasse in Vetrina.
5) Il concorso per la celebrità, di Wladimiro Borchi
Racconto molto ben scritto e capace d'intrattenere il lettore. Molto buono anche l'utilizzo del tema. Unico, grande, difetto: se non si è avvezzi a Minuti Contati non si può empatizzare con la stessa forza con cui l'abbiamo fatto noi e questo è un limite bello enorme perché anche solo un riferimento al fatto che ci fosse un tempo limite per scrivere e postare andava seminato. Per me, pollice tendente all'alto e da revisionare una volta terminata l'edizione.
6) Cinque, non uccidere, di Dand Elion
Bel racconto, bella tensione, peccato per certi disequilibri che credo siano venuti fuori per i tagli e per il tempo. Esempio: con questo titolo, il parallelismo religioso deve imperniare il testo dall'inizio alla fine, cosa che mi sembra manchi in questa versione. Tema rispecchiato e anche bene. Pollice tendente all'alto per me con invito a revisionarlo in sede di Laboratorio.
7) Gina, di Paola B. Rossini
Come altri, ho individuato anch'io due punti critici nel ricordo passato e nell'entrata in scena del doppio. Il problema è che non sono riuscito a individuarne il senso e pertanto, trattandosi dei due snodi principali del racconto, vanno revisionati per renderli più funzionali o decifrabili. Ed è un peccato perché tutto il resto è un raccontone di grande qualità che si fa leggere che è un piacere. Mi fermo a un pollice ni che tende fortemente verso il positivo. Una volta sistemati quei due snodi, però, dovrebbe essere perfetto per la Vetrina.
8) Chi sei davvero?, di Laura Cazzari
Ho compreso il tuo doppelganger e applaudo alla tua idea. Mi permetto però di criticare la tua strategia narrativa perché mi sembra guidare troppo il lettore attraverso una tesi ben chiara che però esce con tutta la sua forza da un narrato così lineare. Non ho empatizzato con Phil (a proprosito, perché non un nome italiano?), mi è rimasto lontano e il senso, compreso già dopo l'inizio del secondo atto, non mi è entrato dentro. Probabilmente è un limite implicito nella struttura da te scelta, ti inviterei a ripensarci sopra nel Laboratorio. Al momento, per me, è un polline ni che però tende verso l'alto.
9) Il vicino, di Isabella Valerio
Sì, da ripensare, sia nella struttura che dal punto di vista grafico perché così com'è ora arriva tutto insieme senza aiutare il lettore nella comprensione. E occhio anche a cose fastidiose ocme la parola casa/case ripetuta tre volte in poche righe proprio all'inizio. Assolutamente da lavorarci nel Laboratorio. Per il momento è un pollice ni.

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