I commenti di Stefano Paparozzi ai racconti finalisti

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

I commenti di Stefano Paparozzi ai racconti finalisti

Messaggio#1 » lunedì 10 dicembre 2018, 20:55

QUI POTETE TROVARE LA NEWS DI CHIUSURA DELL'EDIZIONE

Di seguito, i commenti della guest star Stefano Paparozzi a tutti i racconti finalisti.

Italian Milf
Fra le cose che odio di più in letteratura, ci sono la volgarità gratuita e le scene di sesso fini a se stesse. Trovo perciò stupefacente come questo brevissimo racconto, interamente basato sulla pornografia e l’assenza di remore nel linguaggio, possa portare al lettore una storia tanto intensa quando complessa nel suo svolgersi su più piani temporali e con più chiavi di lettura. Con mia stessa sorpresa (e in totale spregio a qualsiasi reazione il pubblico possa avere) gli assegno quindi la vittoria di questa edizione.

Al sicuro
Sguardo originale sulla guerra, vista stavolta dalle donne rimaste mentre gli uomini (padri, figli, fidanzati) vengono rubati dal fronte. In poche righe si ha un ottimo scorcio di quegli anni terribili e dei loro squilibri (Don Fernando su tutti), senza ricercare la sorpresa o il terrore ad ogni costo. Ottimo lavoro, di grande effetto nella sua semplicità.

Il padre dell’anno
Il racconto ha un ottimo ritmo, e riesce a fondere davvero bene il flusso di coscienza del narratore, alcune descrizioni al confine con l’horror, e una vena molto più leggera che raggiunge l’apice nel finale. Non è sintetico nonostante non spenda troppo tempo in descrizioni. Bell’idea, poi, offrire il punto di vista di un padre quando il tema è invece la madre.


Rinascita
Per niente facile, parlare della morte della madre, specie quando si tratta di una madre non delle più amabili e si deve equilibrare il rancore con l’amore. Ecco, forse i sentimenti negativi sono davvero troppi e troppo intensi per poter essere accantonati con un “nonostante tutto io ti amo”, ma le ultime righe controbilanciano bene quell’improvvisa presa di coscienza.

Fiammiferi e fiamme
Rilettura della fiaba della Piccola Fiammiferaia, che qui si lascia andare a un linguaggio che può apparire fuori luogo, ma che a mentre fredda è più consono a una ragazzina di strada rispetto a come l’aveva dipinta Andersen. Si poteva osare di più, con l’irriverenza, per dargli quel guizzo che l’avrebbe fatto salire di posizione.

Regalo di Natale
Ammetto di averlo dovuto leggere un paio di volte per essere sicuro di aver capito. Adoro queste frammentazioni e rimandi anche non chiari fra passato e futuro, ma forse era meglio spendere due parole in più per far capire chi parla, invece di descrivere uno yogurt. Ottima quindi l’idea, ma forse un po’ troppo complicata la realizzazione, per essere un racconto brevissimo.

Il metodo
Racconto leggero, che chiaramente non ha grandi pretese, ma riesce benissimo a intrattenere il lettore grazie al buon ritmo e al rovesciamento finale gestito ottimamente. Ha inoltre il pregio di saper trattare con ironia una vicenda che in mani meno sagge avrebbe rischiato di ridursi a un quadretto maschilista (anche se rimane sempre pericolosamente in bilico).

Mamma
Racconto che è quasi in forma di poesia. Molte frasi brevi, ottimamente ritmate, e composte da parole scelte accuratamente per il loro suono e l’immagine che evocano. Peccato che la punteggiatura non sempre impeccabile non aiuti affatto a seguire l’andamento lirico di questo breve scorcio della dolorosa vita di un parente di un malato di Alzheimer. Con una cura maggiore poteva arrivare sul podio.



Torna a “122° Edizione - Paparozzi Edition - Settima della Sesta Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti