È stata la madre

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
Stefano Pastor
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È stata la madre

Messaggio#1 » martedì 20 novembre 2018, 0:29

È STATA LA MADRE

“È stata la madre”, furono le sue ultime parole.
Fu riferito al commissario che si sarebbe occupato del caso. “Ha detto proprio così?”.
L’infermiere, tra le cui braccia era spirata, non aveva dubbi. “Testuali parole”.
Il commissario indicò una fila di poltrone. “Ed è successo lì, proprio in quel posto?”.
“Nessuno se n’è accorto, finché non è finita la proiezione”, spiegò un agente. “È stata colpita con una bottiglia, forse di CocaCola”.
“Può essere caduta dall’alto? Un incidente?”.
“Ne dubito molto, i colpi sono stati più di uno”.
“Chi le sedeva accanto?”.
“Non l’abbiamo ancora accertato. C’erano oltre seicento spettatori e dopo il rinvenimento c’è stata molta confusione. È probabile che qualcuno sia anche riuscito ad andarsene. Ora li stiamo interrogando, ma non basterà tutta la notte”.
La vittima era una donnina di mezz’età, assai poco appariscente. “L’avete identificata?”.
“Abbiamo solo il nome, per adesso”.
“Un omicidio barbaro, compiuto con rabbia”.
“Già, così pare”.
“Non sembrerebbe opera di una donna. E poi: la madre di chi?”.
Era un bel mistero, e c’era il rischio che restasse insoluto. Interrogò il gestore del cinema. “La conosceva?”.
“Era una nostra cliente abituale”, ammise. “Veniva spesso, tre o quattro volte a settimana. Certe volte restava tutta la sera. Anche due o tre proiezioni consecutive”.
“Dello stesso film?”.
“Quello c’è in cartellone”. Sospirò. “Era una donna sola. Di lei non sapevo molto, ma era facile da capire. Non sapeva dove andare, qui si sentiva a casa”.
“Nessuna lamentela?”.
Il gestore travisò. “Era un po’ invadente, ogni tanto. Ma mai nessuno che si fosse lamentato”.
“Invadente come?”.
“Sa come sono le persone sole, attaccano bottone con tutti”.
“E stasera?”.
L’uomo alzò le spalle. “Non l’avevo neppure notata”.
Nell’atrio del cinema regnava la confusione più totale. Non era abbastanza ampio per contenere tutti gli spettatori. Ma le porte erano bloccate e nessuno se ne poteva andare. Le deposizioni venivano raccolte in un ufficio. I testimoni venivano fatti entrare uno per volta.
Il commissario si fece strada ed entrò anche lui nell’ufficio. Un agente era seduto alla scrivania e stava interrogando un padre di famiglia. Moglie e figlio erano alle sue spalle, silenziosi, ma lui si stava arrabbiando. “Domattina devo andare al lavoro, non potete trattenermi!”.
L’agente continuò a interrogarlo. “Non ha notato niente di strano, ne è sicuro?”.
“Io guardavo il film. No, nulla di strano. A meno che non parli di quella stronza”.
Il commissario s’intromise. “La vittima?”.
“No, che c’entra? Una stronza. C’è sempre qualcuno che si diverte a urlare il nome dell’assassino”.
“Stasera è successo?”.
“Certo, ci eravamo appena seduti”.
“Sa chi è stato?”.
“Proprio no, sembrava una cornacchia”.
Il manifesto campeggiava dietro la scrivania. PROFONDO ROSSO. Una prima visione. Anche il commissario avrebbe voluto vederlo, ma prima di sabato era impossibile.
“Non l’ho ancora visto, quindi non me lo dica”.
L’uomo sbuffò. “Lo meriterebbe. A gente così andrebbe spaccata la testa!”.



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antico
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Re: È stata la madre

Messaggio#2 » martedì 20 novembre 2018, 0:33

Ciao Stefano! Tutto ok con i parametri, buona Paparozzi Edition!

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SalvatoreStefanelli
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Re: È stata la madre

Messaggio#3 » mercoledì 21 novembre 2018, 15:23

Storia molto carina e ben congeniata. Qualche difficoltà all'inizio di capire chi fosse chi. Il finale è di quelli che fanno sorridere, visto che quel film lo abbiamo visto un po' tutti, prima o poi. Quello che non mi è piaciuto sta proprio nelle ultime frasi, quando scrivi: "L’uomo sbuffò. “Lo meriterebbe. A gente così andrebbe spaccata la testa!”.". Quel "Lo meriterebbe" per me non ha senso, dove si lega al resto del racconto? Meriterebbe cosa? E chi? Anche se è intuibile tutto, così com'è messa non mi piace, mi fa sentire la presenza di un errore nella scena. Probabilmente, hai dovuto tagliare in fase di revisione.

Stefano Pastor
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Re: È stata la madre

Messaggio#4 » mercoledì 21 novembre 2018, 15:54

Grazie. Infatti hai ragione. La frase finale avrebbe dovuto essere "Lo meriterebbe, ma io certe cose non le faccio. A gente così andrebbe spaccata la testa". L'ho dovuta tagliare all'ultimo istante perché avevo sforato nei caratteri. E ho sbagliato.

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Il Calmo
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Re: È stata la madre

Messaggio#5 » giovedì 22 novembre 2018, 0:30

Come sempre storia carina, scorrevole, ben scritta e con dei dialoghi credibili e moderni nella scrittura.
Quindi pollice alzato senza nessun dubbio particolare.
Non di immediata comprensione però perché anche io ho dovuto leggere più volte per carpire le varie sfaccettature ma una volta che si entra nel mood è molto divertente.
Il rimando a profondo rosso è centrato e molto originale.
Buona prova.

viviana.tenga
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Re: È stata la madre

Messaggio#6 » venerdì 23 novembre 2018, 17:54

Ciao Stefano,
Personalmente, ho capito che "è stata la madre" era uno spoiler del film quasi subito; il fatto che alla fine ci dici che il film in questione è Profondo Rosso (non avevo fatto il collegamento e pensavo a un giallo non specificato) è una sorpresa che però secondo me aggiunge poco. Per questo motivo, a livello di trama, il racconto non mi ha convinto del tutto.
A livello tecnico, ottimo stile, struttura del racconto e scorrevolezza dei dialoghi come sempre, su questo non ho niente da dire.

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DandElion
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Re: È stata la madre

Messaggio#7 » sabato 24 novembre 2018, 18:43

Ciao!
Il racconto è molto carino, ben congegnato e scorre bene.
Faccio coming out e dico che pure non avendo mai visto Profondo Rosso (molto bene, grazie dello spoiler) si comprende il meccanismo di spoiling e la conseguente furia omicida.
Si inceppa anche secondo me sul finale

Stefano Pastor ha scritto:“Io guardavo il film. No, nulla di strano. A meno che non parli di quella stronza”.
Il commissario s’intromise. “La vittima?”.
“No, che c’entra? Una stronza. C’è sempre qualcuno che si diverte a urlare il nome dell’assassino”.
“Stasera è successo?”.
“Certo, ci eravamo appena seduti”.
“Sa chi è stato?”.
“Proprio no, sembrava una cornacchia”.

Fino a qui continua perfetto.

Stefano Pastor ha scritto:Il manifesto campeggiava dietro la scrivania. PROFONDO ROSSO. Una prima visione. Anche il commissario avrebbe voluto vederlo, ma prima di sabato era impossibile.
“Non l’ho ancora visto, quindi non me lo dica”.

Rallenta il giusto per mantenere un filo di suspance.

Stefano Pastor ha scritto:L’uomo sbuffò. “Lo meriterebbe. A gente così andrebbe spaccata la testa!”.


Quel "Lo meriterebbe" però sembra come l'uomo dica al Commissario "anche lei meriterebbe uno spoiler" e non ha senso nel complesso della narrazione. Perchè meriterebbe uno spoiler anche il commissario?
Cioè io fossi il commissario mi incazzerei e non basterebbero 3000 caratteri a quel punto per finire di interrogare il tipo..
La frase di chiusura è perfetta e chiude ad anello tutta la narrazione, ma con quella frase infelice prima perde totalmente effetto, ho letto il commento che hai fatto al commento di Salvatore, ma anche così non mi avrebbe convinto. Non so, il racconto è buono ma si perde sul finale.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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willy
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Re: È stata la madre

Messaggio#8 » domenica 25 novembre 2018, 17:16

Ciao Stefano,
il tuo racconto fluisce con un buon ritmo anche grazie ai dialoghi che hai saputo intrecciare in modo convincente. Simpatica anche l’idea, l’aggancio a uno dei film “cult” in materia horror. I personaggi mi rimangono un po’, perdona la sincerità, “superficiali”. Mi spiego: li ho sentiti poco reali, ma forse era nelle tue intenzioni anche perché chi mai spaccherebbe la testa a qualcuno per aver spoilerato il finale di un film? Se da una parte la situazione tragicomica è funzionale alla trama, dall’altra non mi ha permesso un’immersione completa nella storia. Il tema è preso, ma non con un centro pieno. Nel complesso buona prova, si sente l’ottima padronanza della penna. Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: È stata la madre

Messaggio#9 » domenica 25 novembre 2018, 19:52

Ciao Stefano!
Sei nel mio girone ma ero molto curioso. Ti leggo sempre molto volentieri.
Prosa come sempre scorrevole ed esperta, senza veri inconvenienti tecnici.
Stavolta, però, la storia secondo me non funziona fino in fondo. Potrei definire questo testo un metaracconto; idealmente l'ho accostato al film "Inception" di Nolan, quantomeno per il meccanismo... In quel film si parla di innesti di idee e tutta la pellicola non è altro che un innesto nella mente dello spettatore. Così, per larga analogia, tutto il tuo racconto è la storia di uno spoiler che uccide che è, essa stessa, uno spoiler per il lettore!
Purtroppo ci sono dei difetti. Innanzitutto i nomi!!!! Usare i nomi dei personaggi, secondo me è sempre buona regola. Invece usare le loro qualifiche o i loro ruoli, indispettisce e infastidisce il lettore, a meno che non ci sia una ragione speciale ed eccezionale. Ricordo un romanzo di fantascienza in cui l'autore ha usato per 200 e passa pagine il titolo "il burocrate" per indicare il protagonista, senza mai menzionarne il vero nome e, francamente, dopo 100 pagine mi ero seccato. Tutto questo, poi, porta a un po' di confusione nella trama, e in questo racconto ce n'è abbastanza, e aumenta nel finale.
Mi è piaciuto molto il parallelo con PROFONDO ROSSO: dà il giusto sapore "vintage" alla trama.
In definitiva, un buon racconto (ma la qualità dei tuoi scritti è sempre a livelli notevoli), ma con difetti. Sufficienza piena.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Rionero
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Re: È stata la madre

Messaggio#10 » martedì 27 novembre 2018, 11:06

Ciao Stefano,

L'idea migliore di tutto il contest insieme a quella di Italian Milf e lo stile riesce fino a circa metà a reggere ritmo e creare l'incomprensione per quel crimine...insomma, la giusta atmosfera per un giallo.
Peccato che - come ti hanno fatto notare sopra - alla fine ti perdi un po'.

Oltre al già dibattuto "lo meriterebbe" (per cui anche la tua spiegazione non risolve la questione), a me non suona neanche lo scambio di battute "no nulla di strano. A meno che non parti di quella stronza...No che c'entra, c'è sempre qualcuno che si diverte...": prima dice nulla di strano, poi parla di QUELLA stronza, ma poi dice che non sapeva chi fosse (allora meglio UNA stronza?) Poi nonostante sia una questione sollegata da lui stesso in risposta alle domande sul crimine dice "che c'entra" e oltretutto normalizza l'episodio dicendo "c'è sempre qualcuno che si diverte...", quasi sminuendole...insomma tutto mi sembra incoerente e mi ha portato fuori dall'atomosfera che avevi creato.
Peccato perché era bella la chiusura del cerchio "A gente così andrebbe spaccata la testa!”.

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giancarmine trotta
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Re: È stata la madre

Messaggio#11 » mercoledì 28 novembre 2018, 19:38

Ciao Stefano,
racconto interessante dal punto di vista strutturale. Ottima l'idea e buona l'ambientazione: un posto chiuso, una vittima con delle peculiarità, conosciuta da poche persone. Farlo entrare in tremila caratteri... eh.. dura. Dura perché la parte centrale, quella discorsiva, aveva bisogno di qualche descizione: un indizio giusto e uno fuorviante, una frase accennata e una dettagliata. Ma non avevi spazio! ho visto che hai chiuso in tremila tondi e hai tagliato già il finale.
Con tutte queste difficoltà sei riuscito comunque a chiudere un giallo con un bel finale.
A rileggerti quindi, magari con qualche migliaio di caratteri in più!
G.
***

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AmbraStancampiano
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Re: È stata la madre

Messaggio#12 » giovedì 29 novembre 2018, 17:24

Ciao Stefano,
sicuramente hai avuto un'ottima idea per interpretare il tema in modo originale, ma concordo con Giancarmine: lo spazio era troppo poco per costruire un giallo in piena regola, e il risultato è un raccontino che io trovo un po' semplicistico e affrettato, perché non riesce a rispettare canoni importantissimi nel giallo come la falsa pista o il sospettato che sembrerebbe più che colpevole e invece non lo è.
Lo stile del racconto è ottimo, anche se i dialoghi secondo me sono migliorabili, però il risultato mi lascia freddina perché è davvero troppo evidente e chiuso con fretta. Peccato, l'idea era bella e l'unico vero difetto è che 3000 caratteri sono davvero pochi per sviluppare una trama come questa in maniera soddisfacente.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Fabio84
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Re: È stata la madre

Messaggio#13 » giovedì 29 novembre 2018, 18:47

Ciao Stefano,
mai fare spoiler! Idea molto bella ed effettivamente difficile da gestire in tremila caratteri.
Ammetto che io non ho intuito niente, sono rimasto appeso al filo della narrazione fino alla fine! =D
I dialoghi secondo me sono ben strutturati a parte forse verso la parte finale, come è già stato fatto notare.
La vecchina è stata descritta molto bene nei suoi comportamenti!
ciao

Fabio

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Andrea Partiti
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Re: È stata la madre

Messaggio#14 » giovedì 29 novembre 2018, 23:14

Il racconto mi ha divertito leggendolo e mi ha divertito di più rileggendolo e sapendo dove andavi a parare.
Riesci a tratteggiare bene la vittima usando una singola abitudine. Restare al cinema per più proiezioni, attaccar bottone, crei un'immagina molto viva usando persone che più o meno tutti abbiamo conosciuto in un momento o nell'altro, persone sole e che si isolano ancora di più con il loro approccio aggressivo (ma non efficace) per combattere la solitudine.
Purtroppo penso che la chiusura del racconto ne sprechi molto del potenziale. Hai un crescendo, hai un mistero, ed è quasi un peccato che vada tutto a finire su una battuta. Mi rendo conto che non ci stava molto di più, e non c'era modo di avere un colpevole con tutti i crismi, ma avrei trovato più adatto un finale che mantenesse lo stesso leggero ma serio della prima parte del racconto.

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antico
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Re: È stata la madre

Messaggio#15 » venerdì 30 novembre 2018, 14:24

Bella idea, buona costruzione anche se sono convinto che ci avresti potuto mettere di più, a partire dal senso di inquietudine legato al fatto che tutti potrebbero essere i colpevoli. Per starci dentro con così pochi caratteri avrei subito sgomberato il dubbio sull'identità della vittina (donna di mezz'età) facendo seguire poco dopo il fatto che non fosse accompagnata, quindi no, non poteva essere stata sua madre. Nel finale fai il passo falso della battuta non riuscita e questo è decisamente penalizzante per la fruizione del racconto. Credo sia la prima volta che ti assegno un pollice ni, tendente ovviamente al positivo perché il racconto può essere abbastanza facilmente aggiustato. Però occhio, non è sufficiente aggiustare la conclusione, ma devi, sempre a mio parere, aumentare il senso di paranoia in tutto il racconto.

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