Il metodo

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
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Rionero
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Il metodo

Messaggio#1 » martedì 20 novembre 2018, 0:49

“Sviluppare questo metodo mi è costato fatica e un labbro rotto, ma ogni fallimento è servito. E’ come in un videogioco: non puoi sfidare subito il drago, il tuo personaggio non avrebbe l’equipaggiamento adatto e tu il giusto controllo di tasti e joystick. Devi prima farti il livello introduttivo, battere i mostri intermedi, superare le varie schermate sempre più difficili…insomma accumulare esperienza. Poi non è comunque detto che tu riesca ad arrivare a sconfiggere il boss finale, ma nel frattempo ti sei fatto gli altri nemici e ti sei goduto ore di puro divertimento.”
Marco calibra il pathos del discorso prendendo un’ampia sorsata della sua pinta e asciugandosi il baffo di birra con il dorso della mano. “Ecco, io ho applicato questo ragionamento alle donne e alla loro conquista. E così ho sviluppato un metodo di successo quasi infallibile. Ma se tu ora mi arrivi con questa faccia è un disastro.”

Davanti a lui Carlo resta con lo sguardo basso, in evidente imbarazzo.

“Forse ti ho sovraccaricato di informazioni. Proviamo a ricominciare saltando le prime schermate e concentriamoci sul terzo livello: studiare il mondo del nostro bersaglio a cominciare dai suoi interessi. Fin qui ci sei?”

Carlo alza lo sguardo e annuisce.

“Sei riuscito a conoscere i suoi amici?” Un altro sì.
“E i genitori?” Qui lo sguardo di Carlo si riabbassa.
“Scommetto la madre. I problemi partono sempre dal rapporto con la madre.” Carlo annuisce, Marco si prende una pausa, assaporando con la birra il gusto dolce della sicumera. “Spiegami cos’è successo di preciso.”

Carlo alza lo sguardo, arriccia le labbra in evidente imbarazzo, e inizia: “Fino a quel momento era andato tutto bene, d’altra parte ho scoperto che avevamo così tanto in comune! La passione per la lirica, il gusto per i dolci alla frutta, l’amore per i film in bianco e nero. Pensavo fossimo fatti l’uno per l’altro e anche lei sembrava interessata, tanto che mi ha invitato a casa sua.”

Ora è Marco a restare in silenzio, limitandosi a incoraggiare con un gesto l’amico a continuare: “Insomma, eravamo sul divano e stavamo parlando fitti. Io stavo cercando la forza per ragionare nonostante l’esposizione a quello sguardo incredibile, avevo paura di perdere il momento giusto. Sentivo le labbra secche, morivo dalla voglia di baciarla…”

Marco conosce bene la situazione. Nella sua teoria quello si chiama il bacio di Schrödinger. Sorrise bonario e Carlo continua: “Proprio in quel momento è arrivata Ilenia, la madre, dicendole che aveva dimenticato la lezione di canto. Il momento era distrutto e io mi sono ritrovato ad aspettare in salone e poi in macchina con Ilenia che nel frattempo si era offerta di darmi un passaggio.”

Marco prese l’ultimo sorso di birra sollevato per la sorte dell’amico: “Avrai un’altra occasione, il mio metodo prevede…”

“Maledetto il tuo metodo! - sbotta Carlo - Per conoscere la madre ho finito per parlarci tutta la sera in macchina. E da allora non abbiamo più smesso. Bè, tranne quando facciamo altro…”
Ultima modifica di Rionero il martedì 20 novembre 2018, 0:54, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Marco Insegna La Fiducia

Messaggio#2 » martedì 20 novembre 2018, 0:54

Ciao Claudio! Un piacerone ritrovarti dopo tutto questo tempo! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Paparozzi Edition!

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maurizio.ferrero
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Re: Il metodo

Messaggio#3 » mercoledì 21 novembre 2018, 9:48

Ciao Rionero,

Il tuo racconto è ironico, leggero e divertente. Mi piace molto il paragone tra la conquista dell'amata e la quest da videogioco di ruolo. Non amo particolarmente i racconti che si basano su un dialogo tra due personaggi fermi, ma qui te la sei giocata bene.
Ho giusto un paio di note da fare: quel "stavamo parlando fitti" non mi suona molto, forse perché dalle mie parti non si usa. Concitati forse andrebbe meglio?
Poi, tutto il dialogo tra i due protagonisti si svolge al presente, ma in uno degli ultimi paragrafi usi il passato (Marco prese l'ultimo sorso di birra).
Errori di poco conto, comunque. Buon lavoro!

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Wladimiro Borchi
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Re: Il metodo

Messaggio#4 » venerdì 23 novembre 2018, 14:03

Rionero, complimenti!
Il racconto, soprattutto con quel finale, mi ha lasciato un senso di ilarità inaudito.
Hai trovato delle immagini molto originali e che colgono nel segno.
"Il bacio di Schrödinger" mi ha ammazzato! Sappi che diventerà una delle mie battute nelle chiacchierate tra amici (anche nella sua variante "l'amplesso di Schrödinger") e non ho nessuna intenzione di pagarti i diritti. A limite comunicherò ai miei ascoltatori che si tratta di una battuta del Sig. Rionero.
Il tuo stile mi pare impeccabile e il racconto frizzante e divertente.
Uno dei tre che, quasi sicuramente, metterò sul podio.
A rileggerci presto.
Wladimiro
IMBUTO!!!

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Rionero
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Re: Il metodo

Messaggio#5 » venerdì 23 novembre 2018, 14:54

Wladimiro Borchi ha scritto: e non ho nessuna intenzione di pagarti i diritti. A limite comunicherò ai miei ascoltatori che si tratta di una battuta del Sig. Rionero

Va bene cc by, ma occhio che sono un consulente in proprietà intellettuale :D

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Rionero
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Re: Il metodo

Messaggio#6 » venerdì 23 novembre 2018, 15:06

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Rionero,

quel "stavamo parlando fitti" non mi suona molto, forse perché dalle mie parti non si usa. Concitati forse andrebbe meglio?
Poi, tutto il dialogo tra i due protagonisti si svolge al presente, ma in uno degli ultimi paragrafi usi il passato (Marco prese l'ultimo sorso di birra)!


Ciao! Si hai ragione e maledizione mi sono perso un altro passato/presente.
Per quanto riguarda fitti credo tu abbia ragione ed inoltre è un "errore" essendo declinato. Tuttavia essendo liguaggio del personaggio, un ragazzo, imbarazzato nel racconto e che sta parlando con un amico, mi sembrava più corretto/giusto rispetto ad un sinonimo tipo concitato...insomma, un errore stilistico:D

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Wladimiro Borchi
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Re: Il metodo

Messaggio#7 » venerdì 23 novembre 2018, 15:48

Rionero ha scritto:
Wladimiro Borchi ha scritto: e non ho nessuna intenzione di pagarti i diritti. A limite comunicherò ai miei ascoltatori che si tratta di una battuta del Sig. Rionero

Va bene cc by, ma occhio che sono un consulente in proprietà intellettuale :D



OK, Uffa!
Tieniti la tua battuta!
W
IMBUTO!!!

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Rionero
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Re: Il metodo

Messaggio#8 » venerdì 23 novembre 2018, 15:49

Wladimiro Borchi ha scritto:
Rionero ha scritto:
Wladimiro Borchi ha scritto: e non ho nessuna intenzione di pagarti i diritti. A limite comunicherò ai miei ascoltatori che si tratta di una battuta del Sig. Rionero

Va bene cc by, ma occhio che sono un consulente in proprietà intellettuale :D



OK, Uffa!
Tieniti la tua battuta!
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Tranquillo credo nelle licenze creative commons, usala liberamente:D

Emiliani Dominici
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Re: Il metodo

Messaggio#9 » sabato 24 novembre 2018, 14:57

Quello che secondo me funziona di più in questo racconto è l’incipit, mi piace l’idea dell’amico esperto che per spiegare all’altro come si conquista una donna utilizza le tattiche dei videogiochi. I dialoghi funzionano, ma devo dire che ho intuito il finale non appena compare in scena la madre, che lui chiama col nome di battesimo (al contrario, il nome della ragazza non viene mai citato). Ho notato che alla fine c’è un verbo al passato remoto che stona col resto della narrazione.

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Emiliano Maramonte
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Re: Il metodo

Messaggio#10 » domenica 25 novembre 2018, 0:28

Ciao Rionero!
Carino il tuo racconto. In primis, ho apprezzato tanto lo spiegone dell'amico che si autoeleva a esperto di seduzione, tanto che il suo metodo (quasi scientifico) è così efficiente che funziona anche con la madre della spasimante!! Mi è piaciuto il parallelo con i videogiochi e la genialata del bacio di Schrodinger.
Grosso modo lo stile è accettabile, pur con l'inconveniente dello scambio dei tempi verbali (ti capisco: in un certo senso, nella narrativa, il presente non è naturale, per cui senza volerlo spesso si ricade nel passato, a me capita spesso...) e con delle imperfezioni da ritoccare ("“Fino a quel momento era andato tutto bene, d’altra parte ho scoperto che avevamo [così] tanto in comune! La passione per la lirica, il gusto per i dolci alla frutta, l’amore per i film in bianco e nero. Pensavo fossimo fatti l’uno per l’altro [l'altra] e anche lei sembrava interessata, tanto che mi ha invitato a casa sua."].
Per ciò che riguarda "parlare fitti", è un'espressione utilizzata, ma si dice: "Parlare fitto".
Per il resto, nient'altro da aggiungere. Lavoro che raggiunge sicuramente la sufficienza.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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White Duke
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Re: Il metodo

Messaggio#11 » domenica 25 novembre 2018, 10:11

Racconto veramente ironico, conoscendo il tema del contest va detto che un po’ il finale si intuisce, però devo ammettere che se non fosse stato per quello non avrei mai pensato ad un simile finale. Davvero complimenti per il soggetto che hai scelto e anche per come lo hai sviluppato.
Quel “parlavamo fitti” suona malissimo, non ho mai sentito nessuno dirlo o scriverlo prima d’ora, ma a parte questo il testo è a posto.
Eccezionale l’idea del “bacio di Schrodinger”, penso che lo userò anche io con gli amici (e ti chiedo già scusa in anticipo per questo plagio)
In conclusione il racconto mi ha fatto sorridere ed è stato davvero godibile.
Portate dei fiori sulla tomba di Algernon

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Rionero
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Re: Il metodo

Messaggio#12 » lunedì 26 novembre 2018, 18:26

Emiliani Dominici ha scritto:devo dire che ho intuito il finale non appena compare in scena la madre, che lui chiama col nome di battesimo (al contrario, il nome della ragazza non viene mai citato)

Bravo hai colto! Era una piccolezza che mi sono voluto concedere pur sapendo che avrebbe almeno in parte anticipato il finale, mi sembrava più coerente al personaggio...e un indizio da seguire.

megagenius ha scritto:con delle imperfezioni da ritoccare ("“Fino a quel momento era andato tutto bene, d’altra parte ho scoperto che avevamo [così] ...Pensavo fossimo fatti l’uno per l’altro [l'altra] e anche lei sembrava interessata"].

Non pensi che certe imperfezioni possano funzionare nel linguaggio diretto di un personaggio, di fatto appartenendogli?

Su quei due maledetti passati rimasti avete ragione, maledizione!

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Linda De Santi
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Re: Il metodo

Messaggio#13 » martedì 27 novembre 2018, 20:02

Ciao Rionero!
Molto carino il tuo racconto, divertente e ben confezionato nella sua semplicità. Che la madre sarebbe stata coinvolta in qualche modo nel rapporto tra il protagonista e la ragazza s'intuiva, ma non è una cosa che guasta il finale, visto che l'intento è chiaramente quello di far sorridere e non di sorprendere.
Per me una buona prova.

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mircalla
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Re: Il metodo

Messaggio#14 » giovedì 29 novembre 2018, 22:16

Ciao!
Il racconto si lascia leggere grazie alla leggerezza e all’ironia che lo caratterizzano. Questo è sicuramente un pregio ma, alla fine, anche un po’ un difetto. Si sorride come lo si farebbe di fronte a una barzelletta o a una storiella. Con questo non voglio dire che avresti dovuto scrivere un mattone tristanzuolo, però ecco alla fine, l’impressione è che alla fine rimanga poco.

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antico
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Re: Il metodo

Messaggio#15 » domenica 2 dicembre 2018, 20:15

Racconto divertente e divertito, ma da una parte abbiamo Barney Stinson e dall'altra Ted Mosby da HOW I MET YOUR MOTHER e anche se non voluto mi è sembrato un omaggio stramarcato, tanto da togliermi l'alone di originalità dal tutto. Problema mio, ma di sicuro non mi ha permesso di godere appieno del tuo pezzo, mi spiace. Inoltre, davvero si riduce il tutto a più una battuta che a un racconto. Insomma, pollice tendente verso l'alto, ma dietro ai pari valutati perché un pochetto devo penalizzarlo per tutto quanto espresso sopra.

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Rionero
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Re: Il metodo

Messaggio#16 » lunedì 3 dicembre 2018, 12:16

Ciao!
Ad HIMYM non avevo proprio pensato, se dovessi pensare ad un'ispirazione è più 883 che altro, ma lo considero in ogni caso un complimento ;)
In generale sicuramente ho usato uno schema classico - un amico intraprendente e con le teorie, l'altro più serio che segue ed è il romantico - cercando di divertirmi con lo stile e con qualche idea particolare del Barney di turno.
Al netto della situazione da commedia italiana che il tema mi ha chiamato subito alla mente, si tratta di una struttura che sì mi ha divertito e che secondo me reggerebbe anche (lavorandoci) in un dialogo teatrale più strutturato...o almeno il quadro di riferimento dentro il quale mi sono mosso era questo, tanto che la "battuta finale" ero tentato fino all'ultimo di spoilerarla subito nel titolo...

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