VITA

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
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Il Calmo
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VITA

Messaggio#1 » martedì 20 novembre 2018, 0:59

VITA

“ Senti, ripensavo all’altro giorno” dice lui.
“ Ne abbiamo già parlato” risponde lei.
“ Forse potremmo riparlarne, non credi?” chiede lui.
“ Quello che dovevo dire te l’ho detto, non essere pesante per favore” risponde lei.
“ Non mi pare che ti abbia mai fatto pesare nulla, è solo che non capisco perché adesso sei così drastica sull’argomento”.
“ E’ proprio questo che intendo per pesante, perché devi sempre insistere?”
“ Allora vuol dire che non sei innamorata”.
“ Ma che cazzo dici?”
“ La verità!”
“ Se è la verità allora perché non mi lasci?” chiede lei.
“ Ti piacerebbe eh? Così poi saresti la povera vittima che è stata scaricata, ma col cazzo! Ti vanti di essere una donna con le palle, dimostralo e lasciami tu!”
“ Dici sul serio?”
“ Certo che dico sul serio, lasciami qui, ora, subito e guardandomi negli occhi!”
“ Ma io non voglio lasciarti, non ho motivo di farlo, io sto bene con te, così come siamo e non capisco perché adesso vuoi complicare tutto.”
“ Io non voglio complicare un cazzo di niente, voglio solo che proviamo ad andare avanti, a vedere cosa succede se ci spingiamo oltre”.
“ Ne parli come se fosse un gioco, lo vedi che neppure tu sei pronto?”
“ E chi è che è pronto? C’è forse un manuale da leggere e un esame da superare che ci dice quando siamo pronti? ”
“ Le cose dovrebbero venire naturali, non puoi chiedermi una cosa del genere come se andassimo a fare un viaggio o comprassimo una macchina” risponde lei.
“ Stiamo insieme da sei anni, cosa ci sarebbe di più naturale?”
“ Non è il momento giusto, davvero, credimi”.
“ Scuse, sono solo scuse, cazzo Anna il momento è ora, siamo giovani, siamo una bella coppia, sarebbe una cosa meravigliosa, perché sei così egoista?”
“ Egoista io? Che stronzo”.
“ Devo trovare un’altra coppia disponibile? Magari lui non ti piace, non lo so.”
“ Ma no non è questo è solo che…”
“ Allora cosa è? Lo vedi che inventi solo scuse perché hai paura? Guarda che è una cosa normalissima e se poi non ci troviamo bene li salutiamo e amici come prima, ma che ci costa provare?”
“ Ascolta, ho sbagliato ad illuderti ok? Forse non sono quella che credevi, non lo so è solo che davvero io adesso non posso, non mi sentirei bene con me stessa, non so come dirtelo è solo che…”
“ Va bene ho capito, ho capito tutto, sono un coglione io che dovevo capire prima come sei fatta, ho sbagliato tutto”.
“ Sono incinta Stefano, sono incinta cazzo!”

Fine



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antico
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Re: VITA

Messaggio#2 » martedì 20 novembre 2018, 1:01

Ciao Andrea! Al pelo, ma sei ok anche come tempo! Buona Paparozzi Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: VITA

Messaggio#3 » martedì 20 novembre 2018, 23:51

Ciao Andrea!!
Parto subito da quello che mi ha colpito, e molto: un dialogo di una fluidità e una naturalezza notevoli! Leggendo il testo, ho avuto la sensazione di assistere a un reale battibecco tra due fidanzati. E' un dialogo che potrebbe svolgersi tra chiunque, in qualunque parte d'Italia. Una coppia che arriva ai ferri corti e tenta pure la via dello scambismo per non veder naufragare la relazione. Poi arriva il colpo di scena finale. Una fidanzata rompiballe che sarà una madre, con tutto ciò che ne consegue. Fine dei giochi. Sotto il profilo sopra esposto, il racconto è molto interessante. Sotto altri punti di vista, invece, non mi ha soddisfatto appieno. Preciso che non amo i "racconti" che si reggono tutti sui dialoghi, a meno che non abbiano un'impronta e un'originalità clamorose, e qui non è che ci sia molto altro. Diciamo che c'hai provato e ci sei riuscito a metà.
Godibile sicuramente, ma orfano di una vera struttura narrativa.
Non da podio, secondo me.

In bocca al lupo!!!
Emiliano.

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Wladimiro Borchi
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Re: VITA

Messaggio#4 » giovedì 22 novembre 2018, 13:58

Ciao Andrea,
dialogo fresco e vero.
Secondo me strutturalmente, ti puoi risparmiare quei "disse", "chiese", "rispose" anche all'inizio.
Stonano proprio là in cima, alla fine è un dialogo e che dialogo resti.
Come anticipato la situazione emerge con verità prorompente per tutto il testo e non fa sentire la mancanza di eventuali didascalie, che diventerebbero inutili e forse dannose.
Il finale, atteso il tema della edition, è assolutamente prevedibile, per cui il colpo di scena non arriva come dovrebbe.
Lavoro ben scritto e gradevole.
A rileggerci presto.
Wladimiro
IMBUTO!!!

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Il Calmo
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Re: VITA

Messaggio#5 » giovedì 22 novembre 2018, 16:07

Wladimiro Borchi ha scritto:Ciao Andrea,
dialogo fresco e vero.
Secondo me strutturalmente, ti puoi risparmiare quei "disse", "chiese", "rispose" anche all'inizio.
Stonano proprio là in cima, alla fine è un dialogo e che dialogo resti.
Come anticipato la situazione emerge con verità prorompente per tutto il testo e non fa sentire la mancanza di eventuali didascalie, che diventerebbero inutili e forse dannose.
Il finale, atteso il tema della edition, è assolutamente prevedibile, per cui il colpo di scena non arriva come dovrebbe.
Lavoro ben scritto e gradevole.
A rileggerci presto.
Wladimiro


Grazie per il.commento positivo. Registro la nota su i dice e i risponde.. Li avevo messi volutamente all'inizio per non creare dubbi su chi dicesse cosa ma forse potrebbero anche non starci.
In merito al. Colpo di scena hai ragione.. Il punto però è che appunto noi sappiamo il tema.. Un ipotetico lettore esterno invece no e magari ho pensato che a lui potesse arrivargli meglio.
Ad ogni modo contento che sia piaciuto era un esperimento e volevo vedere che effetto poteva sortire.

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maurizio.ferrero
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Re: VITA

Messaggio#6 » venerdì 23 novembre 2018, 8:39

Ciao Andrea,

Un dialogo ben scritto e scorrevole. Non amo molto i racconti che si reggono su un botta e risposta tra due personaggi, ma è un gusto personale. Mi associo a un commento precedente che dice che quei "dice lui", "risponde lei" iniziali appesantiscono troppo, almeno dopo la prima volta. Una volta chiarito che a parlare sono un lui e una lei, è inutile reiterarlo.
Divertente il fatto che la discussione, inizialmente, dia al lettore l'impressione che verta sull'argomento figli, per poi capire che si tratta di cosa ben diversa, per poi tornare di nuovo all'argomento intuito inizialmente.

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White Duke
Messaggi: 84

Re: VITA

Messaggio#7 » sabato 24 novembre 2018, 13:23

Non ho una grande passione per lo stile da "sceneggiatura" ricco di dialoghi, so che a molti piace in virtù dello "show don't tell" ma io proprio non li leggo con piacere.

Tralasciando la mia opinione personale però devo dirti che non mi è piaciuto molto, se non ho capito male si tratta di lui che propone a lei una specie di scambio di coppia, e lei rifiuta rivelando alla fine di essere in attesa di un bambino. L'idea di fondo è davvero debole, quasi incolore, nel senso che dopo averlo letto mi sono detto "e quindi?"

Da un punto di vista tecnico i dialoghi sono fatti bene e la lettura scorre piacevolmente, però la storia non mi ha coinvolto, per niente.
Portate dei fiori sulla tomba di Algernon

Emiliani Dominici
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Re: VITA

Messaggio#8 » sabato 24 novembre 2018, 14:51

È rischioso scrivere un racconto basato solo sui dialoghi, ma qui i dialoghi funzionano abbastanza bene, tranne forse in un paio di punti. Toglierei i primi “chiede lui”, “risponde lei”, perché superflui. Mi piace il fatto che inizialmente sembra che il litigio si basi sul fatto che lui voglia avere un figlio e lei no (“Stiamo insieme da sei anni, cosa ci sarebbe di più naturale?”), poi si scopre che lui sta invece parlando di uno scambio di coppia e lei non vuole, e che forse non vuole proprio perché incinta. Il dialogo quindi ha una buona costruzione che scivola verso un finale adatto.

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Linda De Santi
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Re: VITA

Messaggio#9 » domenica 25 novembre 2018, 16:44

Ciao Andrea!
Dal punto di vista della narrazione fatta di soli dialoghi, non ho nulla da dire: le battute funzionano bene e i botta e risposta sono fluidi e naturali. Il problema che trovo di solito con i racconti fatti di sole battute è che dopo un po’ annoiano, ma questo non è decisamente il tuo caso.
La vera criticità secondo me è sul finale: arriviamo alle ultime righe credendo che i due stiano litigando perché lui vuole un figlio e lei no, poi lui dice: “se poi non ci troviamo bene li salutiamo e amici come prima, ma che ci costa provare?” e io capisco che stanno parlando di altro, poi, una battuta dopo, il tema della maternità ripiomba nella storia ribaltando completamente la situazione. Ho trovato i vari rovesciamenti troppo bruschi, quasi fuori contesto. Rileggendo il racconto, ho capito perché ho avuto questa sensazione: a mio avviso è perché alcune battute non sono, effettivamente, a doppio senso come il ribaltamento finale richiederebbe. Ad esempio, quando Stefano parla della (presunta) maternità come della cosa più naturale del mondo, qualcosa di meraviglioso che deve essere fatto per non risultare egoisti, la frase appare perfettamente al suo posto. Quando però si scopre che sta parlando di scambismo, doverla “ricollocare” diventa una forzatura.
Potresti giocare un po’ di più sull’ambiguità delle battute, rendendole perfettamente ambivalenti sia per la genitorialità che per lo scambismo. Credo che così il racconto ne guadagnerebbe in forza e spessore.
Alla prossima!

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mircalla
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Re: VITA

Messaggio#10 » giovedì 29 novembre 2018, 22:10

Ciao!
Complimenti per i dialoghi. Credo sia una delle cose più difficili da rendere in narrativa. I tuoi sono molto credibili e la lettura scorre piacevolmente. Sui vari passaggi, forse dovresti chiarire prima che lui aspira allo scambiamo, sembrerebbe quasi che sia lui a volere un figlio e lei contraria. Questa incertezza depotenzia il finale. il lettore non ha ancora fatto mente locale sulla proposta di lui che arriva l’informazione della gravidanza di lei. Rileggendolo una seconda volta mi pare poco plausibile che si possa imputare alla mancanza di innamoramento il fatto di non voler scambiare il partner.

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antico
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Re: VITA

Messaggio#11 » domenica 2 dicembre 2018, 22:51

Direi un ottimo esercizio. Dialogo condotto magistralmente con costante contrasto che batti e ribatti con doppio twist. Però un po' povero, alla fine... Sostanzialmente si tratta di un tira e molla in cui entra poco contesto, il che non arricchisce la scena e ci prepara solo per il finale. Insomma, l'avrei preferito più denso. Pollice tendente verso l'alto

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