Lontano da qui

Appuntamento a lunedì 17 dicembre 2018 dalle 21.00 all'una con un tema del team di Fantascientificast. Contrariamente rispetto al solito, sarà caldamente consigliato partecipare con racconti di genere fantastico (scifi o fantasy anche nelle loro accezioni più allargate).
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maria rosaria
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Lontano da qui

Messaggio#1 » lunedì 17 dicembre 2018, 23:24

Lontano da qui
di M.R. Del Ciello

La traiettoria che i miei occhi seguivano da giorni era la stessa: grosso, moro, il sedere guizzante sopra le cosce marmoree e una cascata di capelli corvini che lambiva appena la nuca. Era lui, il principe dei miei sogni luridi e ricorrenti, quelli in cui io pulzella di belle speranze si concedeva a lui, negli anfratti più bui della foresta.
Ora, desta e un po' mesta, volevo conquistare quel tomo che di nessun'occhiata mi degnava da tempo.
Le pelli cascanti, il grigio della capigliatura e una certa secchezza degli orifizi mi rendevano una preda scartata, un rifiuto delle mire mascoline.
Ecco perché decisi di giocare a carte molto coperte e battermi con qualsiasi mezzo pur di avere il suo amore: ad esempio la magia…

– E questa che roba è? – chiese l'uomo calvo al di là della scrivania.
– È un incipit – risposi io.
– Un che? – l’altro si sporse verso di me con fare minaccioso.
Alzai gli occhi al cielo. Sapevo che stava fingendo. – L'inizio di un racconto. È inutile che fai il vago.
– Lo sai bene che non è permesso – ora il tono era dimesso e anche il volto aveva abbandonato il ghigno di prima.
– Sì, lo so. Ma pensavo tu potessi...
– Lascia stare. Non le faccio più certe cose.
– E dai, solo uno. Un solo racconto. Per favore.
– Non sto più nel giro da tempo. E poi se mi scoprono sai che fine facciamo?
– Ma chissenefrega – sbottai. – Sempre meglio che marcire in questo buco di paese, senza più possibilità di scrivere e, peggio ancora, leggere qualcosa.
– Lo sai bene cosa dice la legge.
– Sì, sì, lo so. Le leggi sono l'unica cosa scritta che abbiamo possibilità di leggere e rispettare. Ma io mi sono rotto. Non era quello che volevamo da questo governo. Volevamo diritti, non regole.
– Meglio che ti rassegni. Non credo ci sia modo di tornare indietro.
– Ti prego, fai un'eccezione. C'era quel giornale, tempo fa, so che qualcosa l'hai pubblicata e le copie sono state distribuite, in segreto, ma meglio di niente.
– È stato tanto tempo fa. Le cose sono cambiate. Ho una certa età, non mi va di rischiare, non insistere.

Uscii, nel buio della sera. All'orizzonte potevo vedere il confine oltre il quale le mie idee non sarebbero state considerate eresie e reato. Ma oltrepassare quella linea era quanto di più difficoltoso c'era in quel momento. Sapevo di trappole mortali e segrete che erano state poste per impedire a quelli che come me, e come chissà quanti altri, si sarebbero stufati un giorno dello stato delle cose. Nessuno finora aveva avuto il coraggio di varcare quel limite.
Alzai gli occhi a scrutare il cielo; la luce delle stelle brillava e mi domandai se fossero solo pianeti che brillavano di luce riflessa o se, peggio ancora, quegli astri non fossero più vivi ma già spenti da anni. Un po’ come stava accadendo a me.
Spostai lo sguardo sulla terraferma. Lontano da dove mi trovavo arrivavano dei bagliori. Mi incamminai, incurante del pericolo. Pensai che quelle luci laggiù, oltre i campi arati e oltre le nostre terre, erano il segno di qualcosa di ancora vivo.
Forse, lontano da qui, c’era ancora chi poteva considerarsi un uomo libero. E, forse, valeva la pena rischiare.


Maria Rosaria

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antico
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Re: Lontano da qui

Messaggio#2 » lunedì 17 dicembre 2018, 23:51

Ciao Maria Rosaria! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Fantascientificast Edition!

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Wladimiro Borchi
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Re: Lontano da qui

Messaggio#3 » mercoledì 19 dicembre 2018, 12:29

Ciao Maria Rosaria,
Penso che sia la prima cosa tua che leggo, se non è così perdonami l'indelicatezza.
Il racconto è moooooooolto carino.
È l'unico dispotico che ho letto in vita mia in cui si respira una leggerezza squisitamente femminile.
Hai immaginato un mondo in cui è vitato scrivere (l'incubo più grande per noi che frequentiamo questo forum) e la tua protagonista, alla quale non possiamo che sentirci affini, decide di partire per l'oltre, di affrontare ignoti pericoli pur di liberare la propria creatività.
Oltre ad essere ben scritto, mi pare che il racconto abbia una forza metaforica notevole.
Nell'incipit del racconto (nel racconto) ci sono un paio di avverbi di troppo e dei termini (secchezza degli orifizi) che mi avrebbero fatto storcere il naso per l'inadeguatezza al contesto, ma immagino fossero voluti.
Se in una società è vietato scrivere è normale che non si sia più abituati a farlo.
Concludendo un buonissimo scritto, che mi ha lasciato gradevoli sensazioni al palato.
Complimenti
Wladimiro Borchi
IMBUTO!!!

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Andrea Partiti
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Re: Lontano da qui

Messaggio#4 » lunedì 24 dicembre 2018, 13:58

Bello, mi piace il mondo che crei, una distopia che presenti con un singolo elemento sulla proibizione di scrivere (e leggere) e che da lettore automaticamente espando nella direzione che più mi piace, perché qualsiasi dittatura proibisca di scrivere, può solo essere profondamente malvagia e corrotta, con troppo da nascondere.
Sono caduto in pieno nella trappola dell'incipit inserito nel racconto. Complice il racconto ad ambientazione fantastico, _poteva_ tranquillamente essere quello il racconto, e un po' temevo il doverlo commentare, perché sembrava uscito dalla penna più trash degli oscuri mondi delle fanfiction :D Invece ci giochi attorno e cambi l'ambientazione, e usi proprio quell'incipit per dire che anche il racconto più improbabile e meno impegnato ha un suo brandello di importanza, che la scrittura è una pentola che sobbolle e solo grazie a tutta l'acqua che verrà scolata via e dimenticata, alla fine possiamo goderci il piatto finito. Disprezzare l'acqua di cottura è superficiale, dobbiamo avere senso critico e rispettarla come parte del processo.
La lontananza del tema è quella del confine. Non ho trovato naturalissimo come l'hai inserito, ma serve per dare una direzione finale al racconto, un obiettivo e un desiderio nella protagonista.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Lontano da qui

Messaggio#5 » lunedì 24 dicembre 2018, 19:01

Maria Rosaria, davvero un bel lavoro!
Mi sono divertito al primo cambio di registro, e sono arrivato tutto d'un fiato al finale, forse la parte più debole ma comunque ben calibrato. SI respira aria di Farheneit 451, come non ricordarlo, ma lo vediamo (e questo è il tocco di classe geniale) dagli occhi di chi i libri vorrebbe scriverli e non solo leggerli. Certo, è drammatico quanto la realtà che pennelli in pochi tratti sia dannatamente plausibile, e quanto la paura della censura sia così serpeggiante di questi tempi... Chissà perché, poi...
Complimenti!

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invernomuto
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Re: Lontano da qui

Messaggio#6 » giovedì 27 dicembre 2018, 5:20

Ciao, Maria Rosaria!
Arrivato alla secchezza degli orifizi ho sperato con tutte le mie forze che tutto il racconto proseguisse così, con una perculata a denti stretti alla letteratura rosa "di cassetta" che infesta certi scaffali. Per fortuna il mio desiderio non è stato esaudito, perché l'idea che va a formare il vero "corpo" del racconto è ancora migliore, con il suo concetto un po' "meta" di parlare di una distopia del genere proprio su un forum di scrittura. Un po' debole il legame con il tema, che però sei riuscita a inserire in modo abbastanza naturale. Ottima prova!

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mircalla
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Re: Lontano da qui

Messaggio#7 » venerdì 28 dicembre 2018, 20:45

Ciao!
Racconto estremamente godibile nonostante i due cambi di registro che proponi. Dei tre spezzoni forse quello meno convincente è il dialogo, per le espressioni gergali tipo “fare il vago” che segnano una differenza per me disarmonica con il passo degli altri due. Detto questo, non so se posso perdonarti di non essere andata avanti quando si trattava di rivelare la magia che avrebbe permesso alla non più pulzella di superare il grigiore delle chiome e il resto.

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antico
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Re: Lontano da qui

Messaggio#8 » mercoledì 2 gennaio 2019, 19:42

Ho apprezzato, molto, però mi manca qualcosa: la sfrenata necessità di comunicare, creare, scrivere. Vero, tutto il racconto è incentrato su quello, ma quello che mi è arrivato del tuo protagonista è che lo fa per andare contro le regole e non per necessità. Mi è sembrato, insomma, troppo posato in questo suo tentativo. Come si risolve? Concentrandoti ancora di più su di lui dandoci più particolari, lavorandoci in modo da farci percepire la forza della sua necessità e quindi andando oltre il semplice raziocinio. Per me un pollice tendente all'alto, ma ha ancora tanto da dare, questo racconto.

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