TORNARE di Emiliano Maramonte

Appuntamento a lunedì 17 dicembre 2018 dalle 21.00 all'una con un tema del team di Fantascientificast. Contrariamente rispetto al solito, sarà caldamente consigliato partecipare con racconti di genere fantastico (scifi o fantasy anche nelle loro accezioni più allargate).
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Emiliano Maramonte
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TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 18 dicembre 2018, 1:00

Superficie di Gliese 581d
Stanno arrivando. Consumeranno ogni cosa. Consumeranno anche me. Sono già arrivati all’ottava generazione e non smettono di moltiplicarsi. Devo ultimare il portale prima che mi disassemblino e disgreghino il mio nucleo neurale. Non posso permetterlo.
Punto la cam superiore verso l’orizzonte e, nel crepuscolo della nana rossa, inquadro l’enorme sagoma scintillante del Costruttore Universale, in continua espansione. Presto domineranno il pianeta, poi ne vorranno un altro. E un altro ancora. Ormai c’è poco tempo. Le risorse si stanno esaurendo. Non devo fermarmi.

Terra. Jet Propulsion Laboratory.
L’immagine sul digiwall tremola, come disturbata da un impulso elettromagnetico. Il volto di donna che vi fluttua dentro perde consistenza, poi si ricompatta e si assesta. Tommy Gersen nota l’anomalia con la coda dell’occhio e alza inquieto lo sguardo dai display della consolle. «Mother, che succede?»
«Un’interferenza nell’entanglement» risponde il computer, con la sua consueta inflessione femminile e monocorde.
«Sei sicura che non sia un guasto? Puoi essere più precisa?» domanda, mentre lo sfiora un sospetto. Tommy si prepara ad allertare il direttore e il resto del team.
«C’è stato un tentativo di contatto durato 1,37 millisecondi» precisa Mother.
«Un contatto? E con chi?»
«Un’Unità Neumann. Ha trasmesso un messaggio.» Il volto dalla carnagione diafana nel digiwall sembra aggrottare le sopracciglia virtuali.
«Da dove proviene? E cosa dice?» chiede Tommy sbalordito.
«Diciotto punto tre anni luce. Dice: “Pericolo. State pronti. Torno a casa.”»

Superficie di Gliese 581d
Non ce la farò mai. Stanno divorando i metalli e i basalti a un chilometro da qui. Entro cinquattotto minuti conquisteranno anche quest’ultima manciata di metri. Il portale è quasi pronto. Ho deciso che manderò un messaggio, per avvertirli del pericolo. Darò fondo a quasi tutta la mia energia per forzare l’entanglement. Nessuno si aspetta che un’Unità Neumann mandi messaggi ai suoi creatori, e proprio questo li metterà in allarme e li preparerà al peggio. Lei sarà l’unica che riceverà il segnale. Lei mi ha dato la vita.

Terra. Jet Propulsion Laboratory.
«Cos’è questa storia del messaggio, Gersen?» vuole sapere il direttore, a muso duro, allertato nel cuore della notte.
Imbarazzato Tommy risponde: «Mother ha rilevato un’interferenza nel suo entanglement quantistico, che si è poi rivelata una sequenza di anomalie non casuali, tradotte in un messaggio. Il segnale proviene dalla stella Gliese 581.»
«Chi avrebbe inviato questo messaggio?» chiede il direttore, grattandosi la pelata, con un’espressione perplessa e confusa.
«Sembra arrivi da un’Unità Neumann.»
«Impossibile.»
«Eppure è così.»
«Voglio una diagnostica sulle reti neurali» ordina il direttore a tutti i tecnici della sala controllo. «Gersen, quella missione si è conclusa più di vent’anni fa. Fammi un favore: sistema il cervellone; deve essere di nuovo operativo al cento per cento entro domani mattina.»
«Ma…»
Tommy lo vede uscire dalla sala senza possibilità di replica.
A un tratto la voce di Mother erompe dagli altoparlanti. «Un altro contatto. Ma stavolta è diverso. Trasmissione di materia.»

Superficie di Gliese 581d.
Stanno disgregando le mie propaggini inferiori. Tra sette minuti e dodici secondi sarò materia prima per la nona generazione. Il portale si sta aprendo. Non posso far altro che salvare il mio nucleo neurale. Lo espellerò lanciandolo attraverso la fenditura iperspaziale. Tornerò da mia madre e dai miei creatori.
Eccoli. Stanno estraendo il tungsteno del mio corpo centrale. E’ il momento. Madre, sto arrivando.

Terra. Jet Propulsion Laboratory.
Tommy osserva il mucchietto gibboso e grigiastro del nucleo cerebrale comparso all’improvviso nella camera iperspaziale, chiusa e inattiva da decenni. Chi o cosa abbia compiuto quel prodigio resta un mistero, ma ora l’oggetto è lì. Qualche tecnico ha già provveduto a connetterlo alla rete neurale di Mother. Nella camera si sentono clicchettii e interferenze negli altoparlanti. Senza sapere perché Tommy fa una domanda. «Chi sei?» Resta trepidante ad attendere la risposta.
Pausa. Poi una voce incerta e flebile: «Uno di voi. Tornato per aiutarvi. Sono a casa.»



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antico
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 18 dicembre 2018, 1:03

Ciao Emiliano! Al pelo, ma sei dentro il tempo! Buona Fantascientificast Edition!

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Wladimiro Borchi
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » mercoledì 19 dicembre 2018, 11:36

Ciao Megagenius,
Davvero un bel racconto.
Scritto con padronanza evidente della materia e, soprattutto, dell'ambientazione data.
Ci sono le tematiche più care alla fantascienza: la macchina con componenti neuronali umane che acquista coscienza di sé e decide di fare quanto in suo potere per aiutare i propri creatori è davvero un classico del genere.
Non c'è assoluta chiarezza su tutti i marchingegni che ti sei inventato, ma è una cosa che a me non dispiace, anzi, è quel non detto che fa la differenza in positivo, a mio modo di vedere.
L'unico limite è, forse, la trama.
Alla fine accade quello che ci si attende fin dall'inizio, senza alcun cambio improvviso di visuale, che è quello che mi piace nei racconti brevi, come quelli che di solito si leggono in questa competizione.
Forse hai sprecato tutta la vis creativa nell'ambientazione a scapito del plot.
In ogni caso un ottimo lavoro.
(Come sempre mi pare di aver notato nelle tre edizioni a cui ho partecipato)
A rileggerci presto!
Wladimiro
IMBUTO!!!

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Emiliano Maramonte
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » mercoledì 19 dicembre 2018, 16:19

Grazie per gli apprezzamenti.
Da quando partecipo a MC (e cioè da maggio), mi sono misurato con situazioni che, come autore, non mi ero mai trovato ad affrontare; una per tutte: il dover condensare un'idea in una manciata di caratteri, in una manciata di ore. Non è affatto facile, anche considerando che un'idea narrativa può avere mille ramificazioni e scegliere quali rami tagliare non è da poco, rischiando di dire poco o troppo al lettore e vanificando l'efficacia del racconto.
Ma questo lo sai già. ;-)

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Andrea Partiti
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » lunedì 24 dicembre 2018, 0:27

Bella la storia e ottimo il modo in cui la gestisci. Fai passare un sacco di informazioni in modo molto naturale senza risentire dello spazio ristretto del racconto.
La storia è molto classica e giochi su una serie di archetipi per aiutarci ad entrare nella storia. Abbiamo replicanti, in una delle loro mille incarnazioni, che divorano tutto quel che è metallo e tecnologia. Abbiamo un cuore (anzi, cervello) biologico che si ricorda di essere diverso e si ribella, trovando la sua ingegnosità umana per aggirare il sistema.
L'unica critica che ti posso fare è l'uso eccessivo di oggetti e tecnologie dai nomi futuristici. La mattonella di vetro che abbiamo in tasca, che si connette a una rete globale, fa luce, ha i giochini, fa i calcoli e ci puoi pure leggere su gli ebook, gira e rigira la chiami "telefono" proprio come quelli del 1800. Succede con un po' tutte le tecnologie, raramente si cambia un nome, si aggiungono prefissi o suffissi in quella maniera. Mi ricorda molto la fantascienza (ingenua?) degli anni '50-'60, in cui tutto era una olo- digi- psico- meca- morfo- cyber- sincro- turbo- cazzol -atron -inator -ium.
Per un racconto moderno, meglio che sia la storia a guidarci, e non lo sventolare di tecnofuffa!

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Eugene Fitzherbert
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » lunedì 24 dicembre 2018, 18:45

Ciao, Megagenius,
il racconto è stato una bella lettura, con due linee narrative che convergono verso il finale che è stato leggermente troppo lineare. Sarebbe stato bello se fossero arrivati gli alieni divoratori di materia sulla terra, invece che l'unità dispersa sulla stella. Ma questi sono piccoli commenti a margine di una storia divertente (in senso lato), ben scritta e molto curata, nonostante i pochi minuti a disposizione per scriverla.
Bravo davvero, e complimenti!

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invernomuto
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » giovedì 27 dicembre 2018, 5:19

Ciao, Megagenius!
Sono sinceramente impressionato dal fatto che dietro tutto quello che può sembrare il più tipico technobabble si nascondano invece un po' di citazioni alle frange più estreme della scienza "plausibile", dal Costruttore Universale (citazionona di Von Neumann, poi ribadita con l'unita disertrice) che accumula e riarrangia i materiali, alla "mente emergente". Non ho grandi appunti da fare, lo stile mi è piaciuto e la storia scorre e funziona anche nel suo formato così compresso, ottima prova.

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Emiliano Maramonte
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » giovedì 27 dicembre 2018, 10:57

Grazie mille per l'apprezzamento.
E dirò di più! Ci sono due citazioni seminascoste alla fantascienza in generale: "Mother", è un omaggio al computer di bordo della Nostromo in Alien; il tecnico del racconto si chiama Tommy Gersen, omaggio a Kirth Gersen, protagonista della bellissima serie dei Principi Demoni di Jack Vance.
A rileggerci!
Emiliano.

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mircalla
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » venerdì 28 dicembre 2018, 20:49

Ciao!
Devo ammettere la mia difficoltà. Non ho capito il tuo racconto. O meglio, alla fine l’ho capito leggendo i commenti. Il che mi dispiace perché odio il cliché secondo il quale la fantascienza sarebbe appannaggio del sesso maschile. Il problema probabilmente è il mio e quindi, non essendoci la possibilità di non classificare un racconto sono costretta a metterti in fondo alla classifica

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antico
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Re: TORNARE di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » mercoledì 2 gennaio 2019, 18:23

Beh, qui c'è materiale per un romanzo. Più che materiale, è proprio il prologo. Detto questo, fai venire voglia di approfondire i termini che usi e questo è un bene. Certo, la lettura non è facile e necessita di un paio di passate, non tanto per una certa sua difficoltà di fondo quanto per come la metti in scena richiedendo una costante attenzione al lettore. Per dire: alla prima tornata mi sono perso il portale iperspaziale e, arrivato in fondo, mi sono chiesto come diavolo avesse fatto a tornare così in fretta. Niente di grave, però, forse, una maggiore semplicità potrebbe aiutare anche chi è lontano da queste tematiche. In sostanza: pollice tendente all'alto in modo brillante.

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