Tre desideri

Appuntamento per lunedì 18 febbraio dalle 21.00 all'una con il Campione della Quinta Era di Minuti Contati: Raffaele Marra!
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antico
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Re: Tre desideri

Messaggio#1 » martedì 19 febbraio 2019, 0:21

Linda, buonasera! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Marra Edition!



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Massimo Tivoli
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Re: Tre desideri

Messaggio#2 » martedì 19 febbraio 2019, 11:02

Molto bello questo racconto, una sorta di fiaba “adulta”. Mi è piaciuto come hai reso l’ambientazione medio-orientale da pochi piccoli dettagli, ma molto efficaci. Un racconto che, inevitabilmente, trasmette una morale, ma lo fa in un modo accorto e accogliente che non risulta banale o retorico. Anche l’idea, se uno ha la sensibilità di non restare in superficie, non è affatto scontata: il genio, il prototipo di chi regala sogni e desideri si scopre ad avere un vuoto, forse a desiderare lui stesso desideri. Scritto in modo magistrale.

Gabriele Cavallini
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Re: Tre desideri

Messaggio#3 » mercoledì 20 febbraio 2019, 18:14

Un racconto molto interessante, che si lascia leggere molto bene. Ho apprezzato veramente tanto i dialoghi, molto naturali, sono riusciti a trasportarmi dentro la scena. Per quanto riguarda il tema è pienamente centrato, e a differenza della maggior parte dei racconti che ho letto non finisce con un colpo di scena che ti fa sbottare. Il personaggio Ambu ci prende per mano fin da subito e ci conduce dentro la sua semplice vita, di cui si accontenta ed è felice, di fronte al genio incredulo che un ragazzo che vive in povertà non possa desiderare altro. Si può trovare la felicità anche nelle piccole cose, ecco. Bel lavoro!

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Andrea Partiti
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Re: Tre desideri

Messaggio#4 » giovedì 21 febbraio 2019, 19:17

Bella la storia e classica la morale della felicità che non sempre si misura in oro, supermercati e bibite fresche. Non ci credo, ma è un classico :D
Purtroppo nella mia aridità, mi sembra quasi troppo zen il tuo protagonista. Non avere alcun desiderio in quella maniera mi sembra una morte interiore, più che una felicità raggiunta. Cosa lo spinge avanti nella vita? E' un guscio di persona così rassegnato al deserto e al caldo e al fango da non voler cambiare nulla? Mi sembra qualcosa che si potrebbe trovare (ragionevolmente) in un protagonista anziano, che ha vissuto, ha amato, ha costruito e ora si gode la stabilità e la routine.
Ma in un giovane? Meh, non lo vedo. E' innamorato, ma non vuole donare nulla a Maru? Anche se fosse completamente sicuro che non solo lui, ma anche lei è appagata, non vorrebbe comunque qualcosa in più per lei?
Il fatto che rinunci non solo a un desiderio per sé, ma anche per chi gli sta attorno è ancora meno credibile.
Desidera un pozzo che produca un sacco di acqua.
Desidera una palma che produce datteri ripieni di mascarpone.
Desidera dei gelsi che crescono nel terreno desertico, che altrimenti le sciarpe di seta le finisci e non mangi più!

Stile impeccabile e tema centratissimo, ma come fiaba è forse troppo esagerata nel calcare la mano sul suo messaggio. Più storia e meno messaggio!

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giancarmine trotta
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Re: Tre desideri

Messaggio#5 » venerdì 22 febbraio 2019, 16:00

Ciao Linda,
la tua rivisitazione di un classico mi ha lasciato un sapore agrodolce: belle le descrizioni, buoni i dialoghi e stile impeccabile.
Tuttavia la scelta del ragazzo non mi convince.
Perché in quelle condizioni, avendo poco o nulla, se da un lato non mi aspettavo una richiesta di play-station, dall'altro le alternative non mancavano: acqua per il villaggio, pace tra le tribù, ecc..
Quindi il commento di Andrea mi trova d'accordo, il ruolo di protagonista calzava meglio al vecchio saggio che, per non turbare gli equilibri del villaggio, decide di rinunciare a tutto pur di non perdere l'identità.
Lo stile e la scrittura sono comunque dei pregi che non vengono compromessi.
Alla prossima, ciao,
G.
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Linda De Santi
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Re: Tre desideri

Messaggio#6 » sabato 23 febbraio 2019, 17:52

Ciao e grazie a tutti per i commenti :)

@andrea e @giancarmine, grazie per le vostre importanti considerazioni a proposito della caratterizzazione del protagonista, rifletterò sulla vostra proposta di far diventare Ambu un anziano.
In generale la cosa che m'interessava era raccontare la condizione di persone (rare ma esistenti) che davvero non desiderano niente oltre a ciò che hanno già, che vivono cioè in una situazione in cui qualunque cosa in più, grande o piccola, potrebbe sconvolgere un equilibrio che loro amano e che considerano più prezioso di ogni altra cosa - anche quando, ad occhi esterni, ci sarebbero parecchie cose da cambiare e desiderare.
Questa era la mia idea di "nulla è come sembra", ma naturalmente se il messaggio non è passato al meglio è senz'altro colpa mia.
Ci lavorerò su :)

Daniel Travis
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Re: Tre desideri

Messaggio#7 » domenica 24 febbraio 2019, 15:43

Ciao e complimenti.
Strutturalmente, non c'è niente che non vada nel racconto: il tono fiabesco passa, il ritmo placido è appropriato, i dialoghi funzionano con semplicità e senza particolari sbavature.
Non riesco, però, ad apprezzarlo appieno.

Premessa: ho già letto storie sulla lampada di un genio ritrovata da persone appagate, prive di desideri. Questo potrebbe aver influenzato, indirettamente, la mia lettura. La prima e la più interessante che mi viene in mente è questa.
Ho cercato comunque di ignorare il mio bagaglio, anche se inevitabilmente, come vedrai, questo ha avuto un ruolo.

Alla settima riga conosciamo già la risposta di Ambu al Genio.
Si tratta della prima frase completa pronunciata da Ambu: tutto quello che sappiamo di lui è che pare non desiderare alcunché.
Da lì in poi, ci sono tre direzioni "classiche" in cui la storia può andare: Ambu sbigottisce il Genio con la sua pacata soddisfazione per la propria vita, Ambu è protagonista di un elaborato piano per sfruttare il Genio, il Genio riesce con un elaborato piano a "fregare" Ambu (con o senza malizia).
Procediamo: il Genio, stupito, continua a cercare desideri per Ambu, Ambu continua a non desiderare alcunché.
Raggiungiamo la fine del racconto: il Genio è stupito (con la promessa di una possibile trasformazione personale: nice touch). Ambu non desidera alcunché.

Se l'idea di una persona che rifiuta l'aiuto prodigioso di un X sovrannaturale perché soddisfatta della propria vita fosse inedita, o scarsamente usata, o inizialmente dissimulata, sarebbe tutto diverso. Ma, al di là della lampada, è abbastanza frequente, per cui trovarla anche qui non spezza alcuna aspettativa pregressa.
Le aspettative presentate nel racconto, invece, non vengono mai infrante: tutto, ironicamente, è proprio come sembra.
Resta una - gradevolissima - slice of life in salsa magica, per cui ti rifaccio i miei complimenti.
A presto.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Emiliano Maramonte
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Re: Tre desideri

Messaggio#8 » domenica 24 febbraio 2019, 22:03

Ciao Linda!
Non potevo non leggere il tuo racconto, anche se è collocato nel mio stesso girone.
Dunque: superfluo ogni tentativo di rilevare criticità nello stile, nel ritmo narrativo, nella scelta delle parole, nella scansione delle immagini... tutto incredibilmente impeccabile. Da questo punto di vista il testo è vincente.
Anche la storia è interessante e, a suo modo, spiazzante: un genio della lampada sorpreso dal disinteresse totale da parte del suo nuovo padrone per non ricevere alcuna richiesta di ricchezze e potere! Questo elemento, soprattutto per chi come me non ha un consistente retroterra culturale di classici o altre letture "favolistiche", è di assoluta novità. Come anche un buon elemento può essere considerata la morale di fondo che potrebbe appartenere a ognuno di noi: la felicità è desiderare (e godersi) ciò che si ha. Tutto considerato, è un racconto molto tenero, placido, garbato, e vagamente didascalico. Gradevole. Si legge piacevolmente.
Però, però, però...
Mah. Mi ha lasciato dentro pochi sussulti. Sarà perché ho un modo diverso di vedere un certo tipo di narrativa (ormai conosci il mio modo di scrivere e capisci benissimo perché...), e allora in ogni testo che leggo cerco sempre una scossa, uno stravolgimento, quel qualcosa che ti intrattenga e ti faccia accelerare per un po' i battiti del cuore, o sarà che forse non sono riuscito a calarmi appieno nella mentalità del protagonista (Ambu), o peggio, nel messaggio che hai inteso trasmettere.
Non che queste critiche compromettano la validità complessiva del tuo lavoro, anzi! Tuttavia, ho avuto la sensazione d'aver mangiato una buona pietanza che non mi ha sollazzato completamente il palato. Spero di essermi spiegato bene.

In ogni caso, per usare le parole dell'Antico, pollice tendente all'alto, ma non in maniera brillante.
In bocca al lupo!
Emiliano.

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jimjams
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Re: Tre desideri

Messaggio#9 » martedì 26 febbraio 2019, 22:11

Ciao, Linda. Confesso che il "marchi americani falliti" mi ha lasciato perplesso, non so bene perché. Ma passiamo a commentare il racconto. La storia è in tema, senza dubbio. La storia segue il percorso ben definito della favola con morale (gli manca il vissero tutti felici e contenti, ma si sente anche se non c'è). La morale coincide con il tema. Insomma tutto a posto, ci siamo sotto tutti i punti di vista. Però... non so, non scoppietta. Forse ci siamo abituati male, ma pur essendo convincente non riesce a coinvolgermi. Vediamo se gli altri hanno fatto di meglio.

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antico
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Re: Tre desideri

Messaggio#10 » mercoledì 6 marzo 2019, 12:09

Trovo che il racconto sia perfettamente riuscito e questo perché mi ha trasmesso le tue intenzioni, lo ha fatto bene, mi ha lasciato una piacevole sensazione. Chiaro, manca il contrasto, da un certo punto in poi non accade nulla a stravolgere e il tutto potrebbe sembrare piatto, ma solo in apparenza perché l'ingresso della ragazza porta movimento e sorriso. Lavori al contrario: cerchi la pace e l'equilibrio invece del contrasto e le onde che fanno vibrare il racconto non sono i conflitti, ma, di nuovo, il sorriso. E lo fai bene. E fai stare bene il lettore. Quindi racconto riuscito e quei cosi americani abbandonati altro non sono che l'immagine coerente di una società ricca che punta al di più fondandosi sul nulla, quindi bene anche lì. Per me pollice su.

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