Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per lunedì 18 febbraio dalle 21.00 all'una con il Campione della Quinta Era di Minuti Contati: Raffaele Marra!
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antico
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Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 febbraio 2019, 2:02

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BENVENUTI ALLA MARRA EDITION, LA DECIMA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 125° ALL TIME!

Questo è il gruppo IMPRESSIONI della MARRA EDITION con RAFFAELE MARRA nella veste di Guest Star.

Gli autori del gruppo IMPRESSIONI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SEGRETI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo FORME.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da RAFFAELE MARRA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Nella composizione dei gruppi ho anche fatto in modo che l'unico racconto in malus finisse nel gruppo da otto.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo IMPRESSIONI:

Tre desideri, di Linda De Santi, ore 00.43, 3316 caratteri
Questa è la verità, di Emiliano Maramonte, ore 00.53, 3322 caratteri
Il dolce suono del consenso, di Dand Elion, ore 22.54, 3328 caratteri
Il sabato mi riposo, di Marco Travaglini, ore 00.52, 3298 caratteri
Incontri, di Viviana Tenga, ore 00.51, 2679 caratteri
La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi, ore 23.14, 3231 caratteri
La melodia famigliare, di Antonio Pilato, ore 23.44, 3317 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 FEBBRAIO per commentare i racconti del gruppo SEGRETI. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 01 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del SEGRETI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTUNO (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SEGRETI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA MARRA EDITION A TUTTI!



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Massimo Tivoli
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 20 febbraio 2019, 10:38

Ciao a tutti. Di seguito, classifica e commenti in ordine di apparizione. Come sempre, impresa molto ardua classificarvi. Quasi tutti avete centrato il tema e non sono certo io la persona che può giudicarvi dal punto di vista della “correttezza" della scrittura. Quindi, stavolta, ho dato più importanza all’impatto emotivo che i racconti hanno avuto su di me. Che poi, emozionarmi, è per me il motivo principale per il quale leggo narrativa.

*** CLASSIFICA ***
1. Il sabato mi riposo, di Marco Travaglini
2. Il dolce suono del consenso, di Dand Elion
3. Questa è la verità, di Emiliano Maramonte
4. Tre desideri, di Linda De Santi
5. La melodia famigliare, di Antonio Pilato
6. Incontri, di Viviana Tenga
7. La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi

*** COMMENTI ***
Tre desideri, di Linda De Santi
Molto bello questo racconto, una sorta di fiaba “adulta”. Mi è piaciuto come hai reso l’ambientazione medio-orientale da pochi piccoli dettagli, ma molto efficaci. Un racconto che, inevitabilmente, trasmette una morale, ma lo fa in un modo accorto e accogliente che non risulta banale o retorico. Anche l’idea, se uno ha la sensibilità di non restare in superficie, non è affatto scontata: il genio, il prototipo di chi regala sogni e desideri si scopre ad avere un vuoto, forse a desiderare lui stesso desideri. Scritto in modo magistrale.

Questa è la verità, di Emiliano Maramonte
Di questo racconto mi è piaciuta molto l’idea. Un déjà vu che nasconde una scena che si ripeterà indefinitamente, in modo ricorsivo, per la gioia del nostro giovanotto trasandato, un mercenario del tempo e dello spazio. Come sempre, scritto in modo impeccabile, preciso, attento, pulito. Niente da dire a parte fare i complimenti a Emiliano.

Il dolce suono del consenso, di Dand Elion
Caspita che Edition! Un altro bel racconto. Qua le interpretazioni possono essere diverse, e forse la mia non è nemmeno azzeccata, ma in fondo non importa. Mi è piaciuto pensare a una sorta di materializzazione dei complessi, dei falsi pudori che, appunto, trattenuti si sono sedimentati, dopo essersi materializzati, nelle viscere del protagonista, nel profondo. Forse, sarebbe stato meglio sembrare quello che si era, dirle ogni tanto quelle cattiverie, non tenerle imprigionate in qualche meandro del subconscio. Lo stile e la situazione mi hanno riportato a qualche frammento dello Zio (King). Complimenti!
Segnalo solo un insignificante refuso:
mi fermato -> mi hanno fermato (credo)

Il sabato mi riposo, di Marco Travaglini
Questo è il primo racconto, tra quelli letti sinora, in cui finalmente vedo il ruolo del “nulla è quello che sembra” giocato nei confronti del lettore. E questa interpretazione del tema, per me, lo fa partire già bene perché personalmente credo (poi magari mi sbaglio) che fosse quello che il guest cercasse. Poi, l’idea e l’ironismo di fondo sono davvero due aspetti “sfiziosi” del racconto. Forse non è proprio così, ma io ho immaginato che il protagonista fosse un “creativo” a tutto tondo (progetti di aerodinamica, fogli di rocce, minerali, combustibili fossili) che avesse il ruolo nella sua azienda di uscirsene con la migliore trovata di marketing, una cosa innovativa. E cosa di meglio che una nuova pizza :-) Peccato che ci fosse un bug nel modello, come si svela solo sul finale. Un particolare tipo di agnizione, fondato sul nascondere sapientemente al lettore l’identita del protagonista per tutto il racconto prima del finale, che è stata costruita con tecnica e maestria. E infine la vena ironica che rende tutto più piacevole. Davvero complimenti! Questa Edition mi sembra una delle migliori tra quelle in cui ho partecipato, sic! ;-) Leggo un racconto e dico: “wow, difficile fare meglio”. E poi vengo puntualmente smentito dal prossimo.

Incontri, di Viviana Tenga
Questo racconto non mi ha convinto. Forse non ho colto qualcosa, ma la parte iniziale da “Ormai siete persone adulte” a “della peggior specie” mi sembra non avere nessuna funzione, per me potrebbe essere tranquillamente eliminato, il racconto non cambierebbe. Oltretutto, eliminandolo, il lettore non si sentirebbe “toccato”/“addidato” dalla voce narrante, cosa che a me butta letteralmente fuori dalla storia (magari non è così per altri). Poi, da quando è stata introdotta la coppia nel locale, avevo già intuito che uno dei due fosse una sorta di serial killer, certo non avevo intuito chi dei due, ma ero sicuro sul tipo di finale. Quindi non ho ricevuto quel senso di “nulla è come sembra”. Ultimo aspetto è relativo al modo che si è scelto di raccontare la storia: è tutto fornito in modo facile al lettore, didascalico, non c’è suspense, e forse invece, considerata la storia, dovrebbe esserci. Sicuramente è una lettura facile che magari trova anche la sua bella dose di consenso, soprattutto oggi che andiamo tutti di corsa e non vogliamo spremerci le meningi più di tanto a leggere una storia. Però se su un’opera lunga e intricata (per es., un romanzo) è un modo di raccontare che potrebbe pure starci, facendo leva piuttosto su una trama intrecciata, accattivante, personaggi complessi, in un racconto breve che dovrebbe arrivare sul finale come un pugno nello stomaco non mi sembra un modo efficace. Passa tutto troppo facilmente e velocemente. Mi rincresce dare un parere così critico, ma non serve dirti che è solo il mio modo di vedere e magari sugli altri il racconto sortirà un effetto totalmente diverso. Quindi in bocca al lupo per l’Edition.
Segnalalo un insignificante refuso:
che le cose più atroci-> le cose più atroci

La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi
Ciao Lorenzo, mi accodo ai precedenti commenti. Per come hai sviluppato la storia, sia la signora che il protagonista rimangono dei pazzi e questo fa sì che non scatti il “nulla è come sembra”. Come ti hanno già detto, tutto rimase sospeso in questo scenario surreale, forse immaginato dalla mente di un pazzo: il protagonista, e non c’è un’evoluzione, appunto tutto resta sospeso dall’inizio alla fine, anche io sono rimasto sospeso aspettandomi un capovolgimento delle premesse narrative che non è arrivato. In bocca al lupo!

La melodia famigliare, di Antonio Pilato
Ciao Antonio,
per me la scrittura è ottima e concordo che, nel tuo caso, l'uso ostinato del passato remoto è funzionale a rendere la dimensione ultraterrena del protagonista. Per me è un altro bel racconto, godibile, proprio per come è scritto. Insomma, dal mio punto di vista, il suo punto forte è la tua scrittura. Dall'altro lato, però, non l'ho trovato un'implementazione del tema originalissima. Mi spiego meglio, prendendola un po' alla larga: il colpo di scena a me non è arrivato, ho intuito subito che si potesse andare a parare al fantasma evocato, e ho sperato fino alla fine che non fosse così, forse perché di storie di questo tipo ne ho lette tante. Per esempio, c'è una storia simile anche in una recente antologia Rillica (non so se conosci il trofeo Rill e le iniziative intorno a esso), tutti racconti di D. Camparsi, dove c'è un racconto in particolare, intitolato "I loro modi", che richiama fortemente il tuo. Purtroppo capita, in totale buona fede, di avere idee molto simili a cose già scritte e ritenerle ottime idee, capita molto spesso anche a me ;-)
In definitiva, un giudizio positivo ma non al top.
Buona Edition!

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 21 febbraio 2019, 19:26

Classifica al fondo!

Tre desideri, di Linda De Santi
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Questa è la verità, di Emiliano Maramonte
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Il dolce suono del consenso, di Dand Elion
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Il sabato mi riposo, di Marco Travaglini
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Incontri, di Viviana Tenga
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La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi
► Mostra testo

La melodia famigliare, di Antonio Pilato
► Mostra testo





Il dolce suono del consenso, di Dand Elion
Questa è la verità, di Emiliano Maramonte
Tre desideri, di Linda De Santi
Incontri, di Viviana Tenga
La melodia famigliare, di Antonio Pilato
Il sabato mi riposo, di Marco Travaglini
La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 22 febbraio 2019, 16:24

Voto alto per tutti e classifica difficile.
I miei complimenti sinceri.

Buona Marra Edition a tutti e in particolare a Raffaele!

Classifica:

1) Questa è la verità, di Emiliano Maramonte
2) La melodia famigliare, di Antonio Pilato
3) Il sabato mi riposo, di Marco Travaglini
4) Il dolce suono del consenso, di Dand Elion
5) Tre desideri, di Linda De Santi
6) Incontri, di Viviana Tenga
7) La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi

Commenti:

La melodia famigliare, di
Ciao Antonio,
piacere di conoscerti e leggerti.
Cambio di prospettiva presente, scrittura scorrevole, giusta enfasi. Un buon lavoro nel complesso, senza errori.
Conoscendo il tema, ho intuito ben presto dove andassi a parare "Tentai prima con una coppia di fidanzati, poi con un anziano signore e infine con una comitiva di studenti. Rimasi esterrefatto dalla loro totale indifferenza...": un fantasma? una creatura invisibile? un alieno? Forse questo sapere mi ha tolto un po' di sapore, ma è un appunto che può valere nel giudizio a MC, non come racconto in generale: leggendolo senza conoscere il tema, non posso che complimentarmi!
---------------------------
La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi

Ciao Lorenzo,
sono dispiaciuto perché mi sono fatto un'idea della trama, ma non mi convince.
Ho dovuto rileggerlo e l'unica cosa che mi è rimasta bene in mente è che sembrano tutti pazzi: se sono pazzi possono compiere qualsiasi gesto o immaginare il mondo a loro piacimento, camminare in corridoi chilometrici e veder volare le caramelle.
Qualche incertezza nelle virgole, ma nulla di importante.
Giudizio non del tutto positivo, ma sospeso: attendo i commenti e le impressioni a caldo degli altri.
------------------------
Incontri, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
racconto in chiaroscuro: bello l'impatto iniziale, tirato via il finale.
Mi è sembrato come se a un certo punto hai cambiato la trama per aderire in qualche maniera al tema. Si percepisce che le coincidenze sono troppe per essere vere, ma con quel finale avrei inserito dettagli significativi: uno sguardo di lei al collo dell'uomo ad esempio, perché lasciava intendere molte interpretazioni tra cui anche il tuo finale.
------------------------
Il sabato mi riposo, di Marco Travaglinio Pilato
Ari-ciao Marco,
ora tocca a me :-)

Il tuo è un racconto potenzialmente vincente, certamente ben costruito e per buona parte (più di metà) ben nascosto.
Lo immaginavo questo informatico-ingegnere cervellone mentre armeggiava software e parti meccaniche per chissà quale prodotto. Invece...
Invece voli più alto, cerchi l'ironia, chiudi con una battuta. Hai solo esagerato in alcuni passaggi.
Copio e incollo una frase del commento di Megagenius che riassume le mie stesse perplessità: "Andrebbe rivisto il testo con il principale intento di alleggerirlo e sfrondarlo.."
Esempio: "un portagioie sormontato da due cherubini dorati: all’inizio sembravano entusiasti, ma poi non l’ho più visto in giro, devono averlo sostituito con qualche aggeggio tecnologico moderno."
Siamo alla fine, hai già detto del diluvio universale e la frase mi è parsa pesante, da sfrondare appunto.
Bello invece il passaggio filosofico del ricominciare daccapo o cercare di mettere toppe, sistemare. Tutti ci troviamo spesso in questi dubbi amletici e forse avrei puntato più su questo dubbio.
Per me, infine, la battuta finale ci sta perché allegerisce.
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Il dolce suono del consenso, di Dand Elion
Ciao Dand,
la tua scrittura è sempre riconoscibile perché tosta, curata, moderna.
Devo sottolineare che stavolta ho trovato la trama fin troppo aperta: senza fare spiegoni deleteri, credo che qualche altro indizio o suggerimento sarebbe stato utile. La prima parte è godibile e accattivante; a proposito, ma la bionda candidata al "Darwin Award" non può aggiungere nulla geneticamente al genere umano perché? è sterile? sta per morire?
Insomma racconto in chiaroscuro che ho percepito gustoso ma incompleto.
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Questa è la verità, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano e ben trovato.
Il racconto regge, la storia dal punto di vista dei ragazzi è ben articolata e scrivi pulito. Un piacere leggere questo racconto.
Mi permetto solo un appunto: il ruolo del tipo che fa in qualche modo da Virgilio. Il Sommo poeta sceglie lui come guida nella Divina Commedia e spiega perché, ora in questo piccolo grande racconto credo manchi solo un riferimento a questa figura. Poteva essere biblico, attuale, futuristico, ma la guida turistica in nero (o parcheggiatore come scrive Andrea) non è una scelta associabile.
Detto questo, il resto, tutto il resto (ed è molto!) è ben scritto e ti faccio i complimenti.
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Tre desideri, di Linda De Santi
Ciao Linda,
la tua rivisitazione di un classico mi ha lasciato un sapore agrodolce: belle le descrizioni, buoni i dialoghi e stile impeccabile.
Tuttavia la scelta del ragazzo non mi convince.
Perché in quelle condizioni, avendo poco o nulla, se da un lato non mi aspettavo una richiesta di play-station, dall'altro le alternative non mancavano: acqua per il villaggio, pace tra le tribù, ecc..
Quindi il commento di Andrea mi trova d'accordo, il ruolo di protagonista calzava meglio al vecchio saggio che, per non turbare gli equilibri del villaggio, decide di rinunciare a tutto pur di non perdere l'identità.
Lo stile e la scrittura sono comunque dei pregi che non vengono compromessi.

Daniel Travis
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 24 febbraio 2019, 17:51

Ciao a tutti.
Questa è stata un'edizione difficile: non sono del tutto soddisfatto del pezzo che ho scritto (anche se, strutturalmente, mi soddisfa) e ho avuto difficoltà a trovare guizzi particolari anche in quello che ho letto (anche se il livello medio è stato comunque buono, il che ha reso molto difficile assegnare sia un primo posto che un ultimo).
Che sia la maledizione dei temi "troppo semplici"?
Comunque, come sempre, è stato divertente. Ecco la mia classifica...

1. Questa è la verità di Emiliano Maramonte.
2. La melodia famigliare di Antonio Pilato.
3. La signora che giocava a dadi di Lorenzo Diddi.
4. Tre desideri di Linda De Santi.
5. Incontri di Viviana Tenga.
6. Il dolce suono del consenso di Dand Elion.
7. Il sabato mi riposo di Marco Travaglini.

E i miei commenti.

1. Questa è la verità di Emiliano Maramonte.
Bel racconto.
Forse il testo risulta un po' affollato: in sé, l'idea e semplice; incastrarla bene con il tema (cosa che hai fatto con buoni risultati) deve aver rubato un po' di tempo, o quantomeno caratteri. La forma funziona.
Tutto considerato, mi sento di dare un giudizio positivo.
Anche lo spaccia-visite, in realtà, a me piace così com'è: una persona che ha trovato qualcosa di straordinario e non ha trovato di meglio da fare se non lucrarci.
Cioè, non mi fa simpatia come persona, ma mi piace come personaggio: suona vero e ha un tot di potenziale.

2. La melodia famigliare di Antonio Pilato.
A livello di trama, nulla da dire: certo, il "colpo di scena" ha un retrogusto telefonato, ma neanche troppo, perché è presentato bene ed è un piacere arrivarci.
Anche a livello tematico, il giudizio è positivo: ribalti le impressioni iniziali del protagonista abbastanza da rovesciargli il mondo. Il twist per il lettore è un bonus, e anche per questo la sua semplicità non crea problemi.
A livello formale, ho qualche appunto in più: passi forse troppo tempo nella mente del protagonista, e come risultato, ci consegni i suoi pensieri già fatti e finiti, incluse le descrizioni delle sue sensazioni, anziché fare in modo che le sentiamo insieme. Descrivere più per esempi che per sommi capi può fare un gran bene a un racconto che, comunque, funziona.

3. La signora che giocava a dadi di Lorenzo Diddi.
In parte, mi trovo a dover confermare i commenti altrui.
Il racconto comincia dipingendo uno scenario apparentemente assurdo, e invece poi...
Niente. Resta così.
L'unica trama riconoscibile - due pazzi s'incontrano - è un sentiero così lineare da far desiderare che si possa trattare di un errore, di un falso pattern riconosciuto per sbaglio, e che ci si trovi davanti a un puro esercizio di stile che, per sbaglio, dà l'impressione di una forma definita.
Si potrebbe salvare, includendo un autentico finale.
Lo stile, in compenso, è letteralmente il migliore che abbia letto finora in questa edizione, tra i migliori che ricordi a Minuti Contati, e dimostra una maestria nel tessere l'assurdo che mi lascia, francamente, a bocca aperta.
Se mi passi la frecciata, non vedo l'ora di leggere racconti scritti con questo stile. Colpo di scena: non è una frecciata; non vedo l'ora sul serio.

4. Tre desideri di Linda De Santi.
Strutturalmente, non c'è niente che non vada nel racconto: il tono fiabesco passa, il ritmo placido è appropriato, i dialoghi funzionano con semplicità e senza particolari sbavature.
Non riesco, però, ad apprezzarlo appieno.
Premessa: ho già letto storie sulla lampada di un genio ritrovata da persone appagate, prive di desideri. Questo potrebbe aver influenzato, indirettamente, la mia lettura.
Ho cercato comunque di ignorare il mio bagaglio, anche se inevitabilmente, come vedrai, questo ha avuto un ruolo.
Alla settima riga conosciamo già la risposta di Ambu al Genio.
Si tratta della prima frase completa pronunciata da Ambu: tutto quello che sappiamo di lui è che pare non desiderare alcunché.
Da lì in poi, ci sono tre direzioni "classiche" in cui la storia può andare: Ambu sbigottisce il Genio con la sua pacata soddisfazione per la propria vita, Ambu è protagonista di un elaborato piano per sfruttare il Genio, il Genio riesce con un elaborato piano a "fregare" Ambu (con o senza malizia).
Procediamo: il Genio, stupito, continua a cercare desideri per Ambu, Ambu continua a non desiderare alcunché.
Raggiungiamo la fine del racconto: il Genio è stupito (con la promessa di una possibile trasformazione personale: nice touch). Ambu non desidera alcunché.
Se l'idea di una persona che rifiuta l'aiuto prodigioso di un X sovrannaturale perché soddisfatta della propria vita fosse inedita, o scarsamente usata, o inizialmente dissimulata, sarebbe tutto diverso. Ma, al di là della lampada, è abbastanza frequente, per cui trovarla anche qui non spezza alcuna aspettativa pregressa.
Le aspettative presentate nel racconto, invece, non vengono mai infrante: tutto, ironicamente, è proprio come sembra.
Resta una - gradevolissima - slice of life in salsa magica, per cui ti rifaccio i miei complimenti.

5. Incontri di Viviana Tenga.
Mi accodo ai commenti già fatti: è molto dura lasciarsi stupire dal finale. Dà troppo l'impressione di una storia "di paura" raccontata tra boy scout dei cartoni animati intorno al fuoco, tanto che il vero colpo di scena è l'assenza di un uncino al posto della mano dell'assassina, se mi passi la battuta.
La forma in sé funziona, e si potrebbe migliorare il pezzo eliminando del tutto il cliché dell'omicidio a sorpresa in coppia, che è stato fatto e rifatto, e sostituendolo con qualcosa di più inatteso.

6. Il dolce suono del consenso di Dand Elion.
Nel dare un giudizio su questo racconto, ho lo stesso problema che avrebbe un hater della fantascienza nel dover recensire un romanzo su una truppa di alieni. Che amministrano un'intelligenza artificiale. Incaricata di proiettare una vita virtuale nella mente di tutti gli ospiti di una nave spaziale.
Nessun problema con la trama, il tono ha una sua incisività, occhio ai typo che sfuggono di tanto in tanto. Ma...
Mi si accappona la pelle quando vedo una morale diretta e univoca o, peggio, una metafora moraleggiante. E qui, ne sono investito.
Le storie esistono per prendere i nostri miseri dubbi e tafferugli e proiettarli in un mondo altro, fantastico, in cui (noi lettori, ben oltre l'autore) possiamo osservarli da una nuova prospettiva, trasformarli, trasformare la nostra relazione con essi e, al ritorno, cambiare il mondo (o, perlomeno, essere marginalmente più divertiti nell'avere a che fare con esso). Non esistono per prendere i magnifici mondi fantastici che siamo capaci di inventare e ridurli a rappresentare, quasi fotograficamente, i nostri miseri dubbi e tafferugli, spiegandoci che fare col mondo, anche se è difficile, mi raccomando, eh.
Questa è una mia viscerale convinzione.
L'ultima volta che ho controllato, non ero ancora stato eletto Dio: mi risulta quindi legittimo avere pareri diversi dai miei su cosa le storie possano o "debbano" (ah-ah) fare.
Inoltre, magari, la mia impressione di una metafora moraleggiante non corrisponde alla tua intenzione. Io ho letto così: Il "cattivo" protagonista comincia con un solo sorso dell'abitudine moralmente deprecabile, ma quel sorso lo imprigiona, e lo costringe ad averne di più, sempre di più, e alla fine... Ne esce. E uscitene anche voi. Che è meglio. Parola di Protagonista. Magari tu hai scritto cosà.
Still, that's my two cents.

7. Il sabato mi riposo di Marco Travaglini.
Hai avuto un'ottima idea, in parte sviata da uno svolgimento incerto.
Prima di tutto: pollice alto per la caratterizzazione di Dio. Ho passato la prima decina di righe a immaginarmi un qualunque programmatore di secondo grado della Matrix Inc. Avrei preferito tenermi il mistero ancora un po', però, mentre il riposo al sabato ha svelato l'inghippo piuttosto presto. In compenso, onestamente divertenti le inside joke sulla divinità del protagonista: l'amen, la soddisfazione alla fine di ogni giornata, il "portagioie" dell'Alleanza e così via. Tutte squisite.
Arriviamo alle incertezze.
Primo paragrafo cinque righe; secondo paragrafo quattro, seguito dall'Amen singolo. Paragrafo seguente da dodici righe, sproporzionato sia rispetto ai suoi "fratelli", già lunghini, che rispetto alla brevità del testo in generale. In sé non è il peggior wall of text mai visto ma, messo in un racconto così breve, potresti spostarlo sul confine tra USA e Messico e farti pagare da Trump. Oltretutto è seguito da un finale affrettatissimo (anche in questo caso: in sé funzionerebbe quasi, è in relazione al resto che stona) che rende insipida la battuta che fa da perno a tutta la vicenda.
Io, infine, mi sarei concentrato su una delle due rivelazioni, nascondendo di più l'identità del protagonista oppure esplicitandola a monte - ma anche volendo dire che quella si capisce, i riferimenti nel corpo del testo dovrebbero andare al finale: se dicessi che il bug è di importanza cruciale, sarei poi stupito dalla sua trivialità (con tutte le conseguenze umoristiche del caso); se accennassi a meeting passati sulla programmazione della vita vegetale, o a brainstorming con "quell'Esposito, lui sì che era un innovatore" o simili, creeresti aspettative nel lettore da spezzare col finale; così com'è, la rivelazione non spezza alcuna aspettativa in modo rilevante. Così com'è il racconto è pieno di riferimenti biblici, ma sul bug si creano pochissime impressioni da smentire: il finale arriva, insomma, come un è senza prima abbastanza sembra.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Stefano Pastor
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 24 febbraio 2019, 22:50

Eccomi qui. Gruppo molto interessante, con ottimi racconti. Sempre più difficile stilare una classifica. Complimenti!

1) Questa è la verità
2) Tre desideri
3) Il dolce suono del consenso
4) Il sabato mi riposo
5) Incontri
6) La melodia famigliare
7) La signora che giocava a dadi

I commenti:

TRE DESIDERI

Molto carino. Forse l'idea non è originalissima, però il racconto scorre benissimo. Il finale non sorprende più di tanto, ma non poteva essere altrimenti. Quando si ha tutto ciò che si desidera, che altro si potrebbe fare se non dividerlo con qualcuno? Ottima scrittura, che invoglia a leggere. Dialoghi credibili.

QUESTA È LA VERITA'

L'idea funziona, e molto bene. Essere il deja vu di qualcuno implica inevitabilmente che qualcun altro è stato il nostro deja vu, in un circolo vizioso di mondi paralleli. Separati, ma allo stesso tempo connessi, attraverso brecce. E come sempre qualcuno ha imparato a sfruttarle per guadagnarci. Centrato l'argomento e sfruttata pienamente l'idea.

IL DOLCE SUONO DEL CONSENSO

Molte possibili spiegazioni in un racconto dal finale aperto. Come la droga, anche la televisione può spingerti in un baratro, convincerti che tutto ciò di cui ti sei sempre vergognato di pensare sia giusto e lecito. Darti una giustificazione e allo stesso tempo giungere a possederti. E come dalla droga bisogna liberarsene. Leggermente sotto tono il finale, che poteva essere gestito meglio.

IL SABATO MI RISPOSO

L'idea c'è, anche se non proprio originalissima. Qui a Minuti Contati ho letto più di un racconto in cui si scopriva nel finale che il protagonista era Dio, o perlomeno il creatore. La costruzione lenta della prima parte, che semina indizi, esplode nella battuta finale. Divertente, ma forse non abbastanza incisiva. Potevi scegliere di meglio della pizza all'ananas. Riesce comunque a strappare un sorriso.

INCONTRI

Scritto davvero bene, stimola l'interesse e si dipana in modo fascinoso, creando la giusta aspettativa. Azzecchi in pieno l'argomento, ma a caro prezzo. A mio avviso nel finale c'è una brutta caduta, e più che sorprendere delude. Perde di originalità, riproponendo una situazione già vista cento volte. Quindi ottimo stile, ma il soggetto non è all'altezza.

LA SIGNORA CHE GIOCAVA A DADI

Tutto è folle, quindi tutto è come sembra. Su questo punto non hai azzeccato l'argomento. Una Wonderland surreale dove si muovono personaggi deliziosamente folli, ma privi di scopo o di morale. Non c'è un finale e l'ultima battuta è criptica quanto il resto del racconto. Difficile darne una valutazione, la storia è fine a se stessa e non pretende di essere compresa.

LA MELODIA FAMIGLIARE

Un soggetto lovecraftiano (non ricordo bene il titolo del racconto), dove il protagonista scopre piano piano di essere un morto. In questo caso l'atmosfera è più onirica, in cui il protagonista non riconosce più la città in cui è nato, perché il tempo l'ha trasformata. La sorpresa finale fornisce un'esaudiente spiegazione. Qualche tempo verbale da rivedere e un pizzico di editing lo migliorerebbero molto.

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jimjams
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 26 febbraio 2019, 22:20

Ecco la mia classifica e i commenti. Ci sarebbero molti pari merito, ma in un ordine devo metterli alla fine.

1. Incontri - Viviana Tenga
2. Questa è la verità - Emiliano Maramonte
3. Il dolce suono del consenso - Dand Elion
4. Il sabato mi riposo - Marco Travaglini
5. Tre desideri - Linda De Santi
6. La signora che giocava a dadi - Lorenzo Diddi
7. La melodia famigliare - Antonio Pilato


1. Incontri - Viviana Tenga
Ciao, Viviana. Anche tu mi hai quasi avuto, mollandomi un pochino sul finale. Intendiamoci, il finale è figo, e tutto il racconto più che aderente al tema è il tema. Però ora sto rimuginando dentro di me per immaginare un qualche motivazione per l'istinto omicida della ragazza che sia più ficcante del semplice bisogno di uccidere per sentirsi viva. Qualcosa di epico, ma non mi viene in mente, quindi per ora ti perdono. Giudizio globale più che positivo. E con questo comincia a diventare difficile mettervi in fila.

2. Questa è la verità - Emiliano Maramonte
CIao, Emiliano. Leggendo la prima frase mi ci sono ritrovato molto in quel tentativo di ficcare un sacco di cose in una frase, proprio di chi ha bisogno di aria, cioè, di caratteri :-) Ma veniamo al racconto. Bella l'idea della dimensione parallela dove si può parzialmente penetrare, e fantastica quella che tale penetrazione, quando ci si avvicini al proprio doppio, generi quella sensazione misteriosa che chiamiamo dejavu. In definitiva un buon effetto con una cosa da niente. Mi piace, buon lavoro. Anche la scrittura c'è, con qualche sofferenza da spazio che si intravede qui e lì, e che ci accomuna tutti noi minuticontatiani.

3. Il dolce suono del consenso - Dand Elion
Ciao, Dand. "una giornata particolarmente diversa" è un insulto a chi rosicchia caratteri ;-) VIa quel particolarmente, non era una giornata diversa dalle altre , funziona lo stesso, anzi meglio. Dette, invece, avevano... immagino manchi "da loro". Chiusa la parentesi rompina pignolina passo al racconto. Ho una sensazione mista. La prima parte, fino all'epilogo escluso, mi ha colpito. Attuale, con una bella idea, veloce. Insomma ero entusiasta. Ma il finale a lieto fine? Dai, ci stava il crollo definitivo nel baratro, l'abbrutimento totale. Ancora più attuale, se vogliamo. Si vede che ti è rimasta un po' di fiducia nella gente. Insomma in totale bello e divertente. Potevi farmi felice, ci sei andata vicinissima. La prossima volta, affonda quel coltello letterario.

4. Il sabato mi riposo - Marco Travaglini
Ciao, Marco. Be', che devo dire, deliziosa idea, anche se non sei certo il primo che la utilizza e non sarai neanche l'ultimo. Ma il divertimento c'è, la scrittura mi piace e vola verso la conclusione. Con quel tocco di ironia celeste che alleggerisce tutto. Molto buono. Il tema c'è anche se meno esplicito che in altri racconti. Vuoto per pieno credo uno dei migliori, ma hai una certa concorrenza e vedremo alla fine. Ah, sottolineo che ho adorato i giochini che si capiscono solo alla fine, o alla seconda lettura. Per capirci "mi sembra di andare avanti con questi aggiornamenti da un'eternità".

5. Tre desideri - Linda De Santi
Ciao, Linda. Confesso che il "marchi americani falliti" mi ha lasciato perplesso, non so bene perché. Ma passiamo a commentare il racconto. La storia è in tema, senza dubbio. La storia segue il percorso ben definito della favola con morale (gli manca il vissero tutti felici e contenti, ma si sente anche se non c'è). La morale coincide con il tema. Insomma tutto a posto, ci siamo sotto tutti i punti di vista. Però... non so, non scoppietta. Forse ci siamo abituati male, ma pur essendo convincente non riesce a coinvolgermi. Vediamo se gli altri hanno fatto di meglio.

6. La signora che giocava a dadi - Lorenzo Diddi
Ciao, Lorenzo. Io sono uno smemorato nato, quindi spero di non sbagliarmi se dico che questa mi pare la tua prima partecipazione. Benvenuto. Passiamo al racconto. Prima di tutto complimenti per la scelta di percorrere un sentiero scomodo. Questo genere di comicità è difficile già in situazioni normali, in un racconto mini come questo diventa davvero difficile rendere quello che si vuole, usare uno stile surreale e ironico e allo stesso tempo rendere la trama sensata. Tu hai pieno successo nello stile, si vede che lo curi e che ti piace giocare con le parole. Ho trovato la lettura divertente di per sé, senza tuttavia capire dove volessi andare a parare. Ora, non sono del tutto sicuro che in certi casi sia necessario andare a parare da qualche parte per forza. Ci sono componimenti che sono divertenti da leggere per il suono stesso delle parole, o per le situazioni dei personaggi. Questo in parte ha questa caratteristica. Spero che parteciperai ancora, magari con qualche carattere in più a disposizione, per vedere che succede. NB non so se finirai in ultima posizione nella mia classifica, se così fosse sappi comunque che ho apprezzato.

7. La melodia famigliare - Antonio Pilato
Ciao, Ocean (Ocean?). Una prima considerazione stilistica. La scelta di raccontare al passato remoto, e un certo mix di utilizzo dei verbi. Credo sarebbe stato molto più efficace una narrazione al presente, più immediata, senza confusioni tra le riminiscenze del passato e la linea degli avvenimenti correnti. Idea mia eh, ovviamente. Per il resto, sei ampiamente in tema e personalmente non ho indovinato cosa stesse succedendo fino all'ingresso dell'uomo nella stanza. Magari sono ingenuo, ma il colpo di scena è funzionale. Buona idea, stile distante dalle mie abitudini.

Gabriele Cavallini
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 27 febbraio 2019, 20:48

Classifica:
1- Questa è la verità
2- I tre desideri
3- La melodia famigliare
4- Il dolce suono del consenso
5- Il sabato mi riposo
6- La signora che giocava a dadi
7- Incontri


I tre desideri
Un racconto molto interessante, che si lascia leggere molto bene. Ho apprezzato veramente tanto i dialoghi, molto naturali, sono riusciti a trasportarmi dentro la scena. Per quanto riguarda il tema è pienamente centrato, e a differenza della maggior parte dei racconti che ho letto non finisce con un colpo di scena che ti fa sbottare. Il personaggio Ambu ci prende per mano fin da subito e ci conduce dentro la sua semplice vita, di cui si accontenta ed è felice, di fronte al genio incredulo che un ragazzo che vive in povertà non possa desiderare altro. Si può trovare la felicità anche nelle piccole cose, ecco. Bel lavoro!

Questa è la verità
Un'idea veramente azzeccata! Mi è capitato spesso di riflettere sul significato più profondo dei dèjà vu, e quello che hai rappresentato in questo racconto mi ha colto veramente di sorpresa. Molto bene il fatto che fino alla fine non si capisca questa coppia cosa stia andando a fare, finchè il tizio sbotta perché rischiano di toccare se stessi, e la frase "no mas dinero" mi ha fatto anche ridere. Per lasciare ancora di più il lettore sulle spine avresti potuto non dire "quelli devono avere solo una sensazione di dèjà vu", lasciando ancora il significato in sospeso, rivelandolo poi nell'ultima frase che mi è piaciuta molto. Comunque un buon lavoro!

Incontri
Mi sono sentito tradito nel finale da questo racconto. E' scritto in stile di monologo, fin da subito ho avuto la sensazione che fra le righe ci fosse nascosto un terzo personaggio che osservava i protagonisti da lontano commentando le loro banali vite e abitudini. Quindi mi aspettavo che nel finale comparisse questo personaggio incognito e combinasse qualcosa, invece la ragazza si rivela essere una serial killer(?) e il racconto si dissolve, soprattutto perché mi è sembrata una scelta un pò casuale, per rispettare il tema del contest. Peccato!

La signora che giocava a dadi
Devo dire che nella sua assurdità il racconto mi è piaciuto. E' scritto bene, ed evoca immagini suggestive e che ha tratti mi hanno fatto temere per la mia sanità mentale. Qui il problema forse sta nel tema, come è già stato scritto sopra, mi sembra un pò semplice far fare cose apparentemente senza senso ai personaggi per via della loro pazzia. Forse se la pazzia fosse rimasta sott'intesta e poi tu l'avessi dimostrata solo nel finale sarebbe venuto fuori qualcosa di molto interessante. Comunque, tralasciando la tematica e per un gusto personale, l'ho apprezzato tanto.

La melodia famigliare
Un racconto ben scritto! L'immagine evocata nelle prime tre righe del testo è veramente ottima, "l’erba che avevo calpestato almeno un miliardo di volte in giovinezza", mi ha ricordato dei momenti molto belli della mia infanzia. Anche io, come ti hanno già detto nei commenti sopra, ho creduto fin dal subito che si trattasse di un fantasma e nel profondo speravo non fosse così. Il finale in cui sente il richiamo della medium è un buon modo per mostrarci ciò che lui è realmente, ma per un gusto personale mi è sembrato un pò banale (forse perchè non credo alle medium). Nel complesso rimane un ottimo lavoro!

Il sabato mi riposo
Scrittura pulita e ben lineare. Mi sono sentito molto coinvolto durante il racconto e devo dire che il senso generale che gli hai dato mi aveva indirizzato verso un prodotto di natura "ingegneristica". Anche l'idea di associare il lavoro alla natura divina è molto interessante. Il finale mi ha un pò deluso: nel senso, qui veramente nulla è come sembra, quindi il tema è pienamente centrato, però la pizza con l'ananas.. Non so mi sarei aspettato qualcosa di diverso. Che mi colpisse certo, ma non mi lasciasse così a bocca asciutta.

Il dolce suono del consenso
Wow. Non capita spesso di leggere una storia così strana in positivo. L'ho letto la prima volta e non ho capito niente. Niente. La seconda volta invece mi è stato tutto (più o meno, credo) chiaro. Qui stiamo parlando della materializzazione (che sia immaginaria o reale) delle idee più malsane del protagonista, le quali probabilmente anche lui ignorava fino in fondo di possedere. Un'idea veramente interessante. Il finale per adesso mi lascia ancora un pò dubbioso. Ho letto nei commenti che è volutamente lasciato aperto. Forse avrei preferito che i tentacoli lo avessero cambiato fino in fondo, nella personalità. Scrittura incisiva e incalzante.

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antico
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Re: Gruppo IMPRESSIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 7 marzo 2019, 14:55

Ecco a voi la mia classifica! Complimenti davvero, tutti racconti belli.

1) Tre desideri, di Linda De Santi

Trovo che il racconto sia perfettamente riuscito e questo perché mi ha trasmesso le tue intenzioni, lo ha fatto bene, mi ha lasciato una piacevole sensazione. Chiaro, manca il contrasto, da un certo punto in poi non accade nulla a stravolgere e il tutto potrebbe sembrare piatto, ma solo in apparenza perché l'ingresso della ragazza porta movimento e sorriso. Lavori al contrario: cerchi la pace e l'equilibrio invece del contrasto e le onde che fanno vibrare il racconto non sono i conflitti, ma, di nuovo, il sorriso. E lo fai bene. E fai stare bene il lettore. Quindi racconto riuscito e quei cosi americani abbandonati altro non sono che l'immagine coerente di una società ricca che punta al di più fondandosi sul nulla, quindi bene anche lì. Per me pollice su.
2) Il dolce suono del consenso, di Dand Elion
Ottima intuizione, ottimo racconto con un finale ancora, a mio parere, migliorabile perché trattasi nell'unico tratto non equilibrato. Molti hanno puntato il dito sulla redenziine improvvisa, io ci vedo un egoismo etico, nel senso che si mette in discussione quasi unicamente per se stesso e non per l'ideale. E sotto questo punto di vista raggiungi una bastardaggine di fondo assolutamente lodevole. Ecco che quindi il mio suggerimento è di pestare di più sulla sua sofferenza, sulla sua paranoia, per portare il lettore più vicino al vero quid. Pollice quasi su per me.
3) Questa è la verità, di Emiliano Maramonte
No mi pronuncio sulla qualità della scrittura perché ormai sarebbe un ripetermi nel fare i complimenti. Non riesco ad arrivare alla massima valutazione per altri motivi e sono legati alla logica interna del racconto. Intendiamoci, ho apprezzato molto, ma non mi ha stravolto. Partiamo dal titolo: mi sembra poco incisivo per il contenuto. Arriviamo alla seconda realtà: ma chiunque attraversa quella soglia capita vicino al suo doppio? O è un incontro casuale? Direi più il primo, ma non riesco a trovare semina interna che mi dia delle indicazioni. Insomma, lo vorrei più definito e per ottenere il risultato credo tu potessi byepassare l'intro. Detto questo, per me un pollice tendente all'alto in modo convinto, ma serve ancora un passettino per farmelo amare.
4) Il sabato mi riposo, di Marco Travaglini
Racconto godibile, ma che non mi ha colpito in pieno. Partiamo dal presupposto che, purtroppo, i racconti brevi con un Dio che crea e tanto di disvelamento della sua identità sul finale mi lasciano sempre un po' freddo, forse perché ormai fanno quasi genere a se stante. Detto questo, sul diluvio credo fosse impossibile dubitare ulteriormente sulla sua identità. La chiusa non mi ha convinto con quel giornale buttato lì perché sembra quasi che Dio sia tra noi, cosa che vedo difficile in taluni casi, quali proprio il diluvio. Un pelo di confusione anche sul reparto marketing che una volta evocato credo andrebbe definito meglio. Detto questo, il racconto si legge benissimo e il pollice è tendente all'alto, ma non in modo brillante.
5) La melodia famigliare, di Antonio Pilato
Ti hanno già sottolineato il sottolienabile e devo dire che apprezzo parecchio la tua risposta riguardo all'uso del passato remoto: la sfida è quella di riuscire a utilizzarlo rendendolo fruibile e di sicuro testare in un contest come MC può fornirti indicazioni immediate e utili. Concordo anche con chi ti ha sottolineato una certa linearità nella parte centrale con molto TELL e poco SHOW, credo anche anche in quel caso tu debba cercare una via che possa rendere il tutto funzionale o comunque più funzionale. Occhio a errorini tipo PERSONE... PERSONE tra gli ultimi paragrafi. Passando alla valutazione, pollice tendente all'alto (anche se non in modo brillante) perché l'ho letto con piacere.
6) Incontri, di Viviana Tenga
Mi piace molto l'impostazione del racconto e i difetti credo siano tutti dovuti alla fretta e alla necessità di consegnare in tempo. Sulla chiusura la penso esattamente come Andrea quando dice che ne serviva una che chiudesse il cerchio per dare un senso compiuto a tutto il discorso mentre allo stato attuale non lo chiude adeguatamente. Con una revisione potresti facilmente sistemare il tutto. Allo stato attuale un pollice tendente all'alto anche se proprio al pelo.
7) La signora che giocava a dadi, di Lorenzo Diddi
Lorenzo, stile meraviglioso come al solito. Anche se non metto valutazioni singole altissime, adoro i tuoi racconti e mi sto sempre più rendendo conto che la loro collocazione ideale sarebbe in una raccolta dedicata in cui questo teatro dell'assurdo e dell'improbabile potrebbe trovare la sua massima espressione funzionale. Detto questo, qui mi fermo a un pollice tendente all'alto perché, preso da solo e messo in confronto ad altri racconti nati per un tema specifico, tende a essere svantaggiato perché chiude meno rispetto a loro e tende a perdersi in un indefinito non immediatamente individuabile. In ogni caso, è sempre un piacere leggerti.

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