Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per lunedì 18 marzo dalle 21.00 all'una con il tema di Sara Bilotti!
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antico
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Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 marzo 2019, 1:48

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BENVENUTI ALLA BILOTTI EDITION, L'UNDICESIMA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 126° ALL TIME!

Questo è il gruppo CASETTA della BILOTTI EDITION con SARA BILOTTI nella veste di Guest Star.

Gli autori del gruppo CASETTA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo OCCHIO!.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo WELCOME.


Questo è un gruppo da SEI racconti e saranno i primi DUE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da SARA BILOTTI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso. In questa edizione, inoltre, il migliore terzo classificato tra i tre gruppi, a mia preferenza, otterrà la pubblicazione diretta sul sito e la settima posizione finale nell'Edizione.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo CASETTA:

La noia, di Stefano Pastor, ore 22.45, 3319 caratteri
Occhi rossi al secondo piano, di Emiliano Maramonte, ore 00.28, 3316 caratteri
Una storia piccola, di Wladimiro Borchi, ore 23.21, 3308 caratteri
La pozzanghera, di Eleonora Rossetti, ore 23.57, 3241 caratteri
Modalità Susanna, di Paola B. Rossini, ore 00.08, 2848 caratteri
La Tenda Rossa, di Adriano Muzzi, ore 00.15, 3310 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 MARZO per commentare i racconti del gruppo OCCHIO!. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 19 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i SEI racconti del gruppo OCCHIO! e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete DICIASSETTE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo OCCHIO!.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA BILOTTI EDITION A TUTTI!



Fabio84
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Re: Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 19 marzo 2019, 18:10

COMMENTI

LA NOIA di Stefano Pastor
alla faccia della tematica affrontata!!!
Il racconto colpisce nel segno, non ti può lasciare indifferente.
Per renderlo ancora più incisivo secondo me si poteva sforbiciare la parte dove compare la madre di Patty.
Secondo me nella parte centrale del racconto è un po' troppo alternato il punto di vista, che passa da Patty, il vecchio e alla fine Patty.
Il dialogo mi piace molto: è serrato e vivace,e la ragazzina tiene veramente banco (sono proprio le sue battute a fare drizzare di più i capelli).
Ben fatta.

OCCHI ROSSI AL SECONDO PIANO di Emiliano Maramonte
mi piacciono molto le immagini che evochi lungo tutto il racconto (viscere dell'edificio, parodia di feto, ricamo sbagliato di schizzi di sangue): sono molto efficaci in tutto il contesto.
Il "mostro" che si nasconde dietro tutto questo e pure il macabro rituale che gira attorno fanno venire la pelle d'oca.
Mi domando se questa storia sia racchiusa all'interno di qualcosa più grande. Me lo domando perché a un certo punto si parla di "caccia notturna" e mi è sfuggito quale fosse il riferimento.
La cosa su cui non mi sono sentito a mio agio è, seppur ho apprezzato la citazione, la battuta finale: anche se ribalta la situazione è molto diversa dal tono del resto del racconto. Mi piaceva infatti come eri riuscito a dipingere eventi e personaggi e anche come avevi gestito la narrazione, in bilico tra horror e mistero.

LA TENDA ROSSA di Adriano Muzzi
il racconto è divertente e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal lieto fine. Inaspettato.
La trama si delinea bene e tutti i passaggi appaiono chiari.
L'unica cosa che non ho capito è come mai la drag queen lo apostrofa dandogli del "sporco razzista". In questo caso trovavo molto più pertinente la prima domanda "Sei omofobo?". Può essere che sia stato tagliato qualche pezzo sull'argomento?
Ho notato anche l'utilizzo di pronomi possessivi ("mia borsa di lavoro", "tua finestra", "tue sigarette"...): secondo me in alcuni casi si potevano eliminare.

LA POZZANGHERA di Eleonora Rossetti
mai mettersi contro le vecchine, che alla fine la vincono sempre loro.
Gilda è un personaggio concreto e ben tratteggiato in tutto quello che fa.
Mi piace il mistero che aleggia sull'origine alla pozza e tutte le creature che ne escono: non guarderò più le pozzanghere allo stesso modo!
Curiosità: il dialetto è della tua zona? Io lo leggevo con intonazione di uno della mia regione e reggeva benissimo.

UNA STORIA PICCOLA di Wladimiro Borchi
mi piacciono molto i racconti che affrontano questo periodo storico. Mi domando se sia ispirato a un fatto accaduto: in particolare la questione del "girare in tondo" è un particolare ben definito che m'immagino sia preso da qualche testimonianza.
Immagino la questione del "Sig.ra" e "Dott." sia per diminuire l'utilizzo dei caratteri.
Un'altra questione, che forse è più personale, è che fosse stato dato maggior risalto ai pensieri/emozioni di Sabrina, almento quanto quelli di Gasperoni e Macchini/ni la cui emotività traspare in maniera molto efficace.

MODALITA’ SUSANNA di Paola B. Rossini
il racconto si legge con il sorriso.
Mi piace il flusso di pensieri di Giulia (es. "tricipiti, quadricipiti e… ci sono i quintucipiti?") e come è impostato il racconto tra la prima e la seconda parte: all'inizio più tranquillo perché tanto è solo una fantasia, molto più agitato nel secondo quando le cose si fanno serie. Tra i due ho preferito la prima parte. Ben fatta!

CLASSIFICA
La classifica era moooolto difficile. Siete stati tutti bravi. Un plauso in particolare a Eleonora la cui storia era molto originale!

1) La pozzanghera, di Eleonora Rossetti
2) Modalità Susanna, di Paola B. Rossini
3) Occhi rossi al secondo piano, di Emiliano Maramonte
4) La noia, di Stefano Pastor
5) Una storia piccola, di Wladimiro Borchi
6) La Tenda Rossa, di Adriano Muzzi

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 21 marzo 2019, 17:13

Un'edizione con degli ottimi racconti in gara, in cui mi sono trovato in difficoltà nel classificarli. I racconti sono tutti belli, la qualità è sempre molto alta.

La pozzanghera
Ironico e divertente! Con pochissime pennellate sei riuscita a tratteggiare perfettamente la signora Gilda, con tutti quei piccoli comportamenti tipici degli anziani, facendola diventare un personaggio perfettamente riuscito.
Il desolato periodo estivo trasforma la palazzina un universo a sé, unico luogo possibile in cui la pozzanghera può crescere e generare indisturbata. E cosa nasce, da quella pozzanghera!
Il finale ironico e un po' blasfemo fa sorridere e allo stesso tempo colpisce nel suo essere ancorato alla realtà attuale.
Complimenti!

Una storia piccola
Un momento molto buio della nostra storia. Nel tuo racconto si respira il dramma dall'inizio alla fine, senza particolari sbavature. Da brividi il modo con cui, nel palazzo, le camicie nere vengono accolte da quasi tutti i condomini.
Un po' mi ha infastidito l'inattività della protagonista, che rimane spettatrice della vicenda e decide di cambiare qualcosa solo nelle ultime battute. Ma, d'altronde, non c'era molto che potesse fare.
Ti segnalo un refuso: ogni tanto chiami la signora "Macchini" e ogni tanto "Macchinini".

La noia
Mi ha disturbato parecchio, ma in senso positivo. È un racconto coraggioso che gioca su temi scottanti e, per quanto poco plausibile sia la vicenda, non riesco a non pensare "e se invece..."
Molto buona l'idea della bambina annoiata e con qualche evidente problema mentale. Forse voleva mettersi in mostra, perché vittima di scarse attenzioni? All'inizio del racconto la madre le dice "ti tengo d'occhio", ma poi non c'è nessuno a osservare dalla finestra.
L'unico difetto che gli trovo imputabile è un'eccessiva ridondanza del dialogo tra la bambina e il vecchio, nelle ultime parti il meccanismo di richiesta e rifiuto, minaccia e accettazione, tende ad annoiare, ma francamente non so come altro poteva essere reso.
Buon lavoro!

Modalità Susanna
Il racconto è molto carino. Mi piace tantissimo il cambio di forma tra la prima parte, rilassata e descrittiva, e quella dal momento in cui Giulia entra in casa del ragazzo, in cui la punteggiatura salta e le frasi sono molto più brevi. Fa percepire tantissimo lo stato di agitazione della protagonista.
Ciò che forse non mi ha convinto è l'attinenza con il tema. C'è una finestra, ma io l'ho interpretato come una metafora per qualcosa che sconvolge o cambia la vita di una palazzina. Qui, alla fin fine, non accade nulla di strano, solo un imbarazzante equivoco. L'unica che probabilmente avrà percezione del "cambiamento" sarà la protagonista stessa.

Occhi rossi al secondo piano
Devo dire che ho in linea di massima apprezzato l'idea di fondo del tuo racconto, horror e splatter al punto giusto, ma non credo che il tema del contest sia pienamente centrato.
Mi spiego meglio: hai deciso di puntare sull'inversione del tema, in cui la "normalità" del condominio è rappresentata dalle cose grottesche che vi avvengono. E funziona, anche io ho giocato su un concetto simile. Il problema è che non trovo nel racconto nulla di strano che vada a intaccare questa "atroce normalità". Il protagonista viene catturato, lanciato dalla finestra e dato in pasto al ragazzo obeso, esattamente come è successo a molti altri prima di lui, in una prassi consolidata. Non vedo nulla che vada a rompere questo ritmo.
Potrebbe esserlo la malattia che citi nel finale, ironica ma un po' buttata lì e lasciata senza sviluppo.
Ti segnalo un refuso: nel primo dialogo con la signora, "altro" al posto di "alto".

La tenda rossa
Il racconto è ironico e divertente. Insomma, non si finisce mai di scoprire cose nuove su noi stessi!
Il dialogo tra i due mi sembra un po' troppo impostato, e termina in maniera davvero brusca. Data la situazione e il terribile limite di caratteri non è un problema grave, ma l'idea che ho avuto è che il racconto termini un po' troppo in fretta.
Faccio un'osservazione che già ho fatto in un altro racconto: non vedo niente di strano che possa cambiare la vita degli abitanti della palazzina, ma solo del singolo protagonista, che dato il finale sarà anche l'unico, oltre la drag, a essere a conoscenza della situazione.

CLASSIFICA
1. La pozzanghera di Eleonora Rossetti
2. Una storia piccola di Wladimiro Borchi
3. La noia di Stefano Pastor
4. Modalità Susanna di Paola B. Rossini
5. Occhi rossi al secondo piano di Emiliano Maramonte
6. La tenda rossa di Adriano Muzzi

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Francesco.Epico
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Re: Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 22 marzo 2019, 10:01

CLASSIFICA
1. Una storia piccola
2. La tenda rossa
3. La pozzanghera
4. La noia
5. Modalità Susanna
6. Occhi rossi al secondo piano


Una storia piccola
Bello. Un bel racconto scritto molto bene. L’incipit, potente, catapulta immediatamente il lettore dentro la storia e dentro la Storia. Mi è piaciuta tantissimo la figura della tartaruga impicciona che sintetizza alla grande la signora ufficio delle informazioni che, non so per quale strano motivo, risulta essere complemento di arredo di ogni condominio che si rispetti.
I dialoghi sono ottimamente gestiti, così come trovo azzeccata la scelta di presentare e caratterizzare tutti i condomini in poche battute. Strano ma vero, rispetto agli altri racconti che ho letto, qui mi è sembrato che i caratteri a disposizione fossero diecimila, tanto è stata buona la capacità dell’autore di gestire il ritmo, i tempi e gli spazi.
Solo il finale, rispetto a tutto il resto, mi è apparso un po’ leggerino e scontato.


La tenda rossa
Racconto ironico e divertente. Ho apprezzato lo stile dell’autore e il suo modo di portare avanti i dialoghi. Anche l’incipit non è niente male: ti porta subito dentro all’ossessione del protagonista.
Mi è piaciuto anche l’acuto sarcasmo, stracarico di realtà, con cui l’autore usa i termini omofobo e razzista. Credendo di interpretare il suo obbiettivo, egli ha voluto sottolineare come oggi, nell’era facebokiana, non sei libero di dichiarare che qualcosa non ti piace, che non gradisci, che è lontana dal tuo modo di pensare, che subito ti vengono appiccicate addosso etichette preconfezionate.
In definitiva lo trovo più acuto e profondo di quanto possa apparire a una prima e veloce lettura.


La pozzanghera
Il tema è sicuramente centrato e, devo dire, per niente banale. La scrittura è fluida, semplice e diretta. Sembra quasi di vederla, quella sciùra Gilda, un po’ bisbetica, un po’ scontrosa e tanto realistica e ben tratteggiata. E’ un racconto egregiamente concepito che riesce a tenere alta l’attenzione fino alla fine.
A livello di forma, non mi è piaciuta molto la fase iniziale dove “Quando la sciùra Gilda notò la pozzanghera, già puzzava.” non sono riuscito a capire se a puzzare fosse la Gilda o la pozzanghera.
E ancora “La sciùra Gilda chiamò l’amministratore perché intervenisse, ma era in vacanza…”, chi era in vacanza? La Gilda o l’amministratore?

La noia
Il tema è sicuramente scabroso, se vogliamo anche molto attuale e l’autore ha mostrato coraggio, scaltrezza e abilità. Personalmente amo le frasi corte, che riescono a dare ritmo e respiro a una narrazione. Risulta inoltre del tutto evidente la maestrìa con cui viene trattata l’intera fase dei dialoghi.
Mi ha disturbato abbastanza la terminologia usata dalla bambina, troppo da adulta per l’età che ha. Anche il suo essere una vera vipera, mi è sembrato poco realistico l’averlo innescato nella mente e nel corpo di una piccola bambina.
Il vecchio è ben tratteggiato: un uomo messo alle strette, come spesso accade, che non aveva altra scelta. Se la bambina si fosse messa a urlare, nessuno avrebbe creduto alla versione dell’uomo, nè la legge e nemmeno l’opinione pubblica che, spesso, ha sete di mostri da crocifiggere.

Modalità Susanna
Un racconto che si legge con il sorriso sulle labbra. Sinceramente non vedo tanta attinenza con il tema assegnato poiché in quel condominio non succede proprio niente di strano. Trovo geniale l’idea del ribaltone finale in cui il lettore, aspettandosi una scena ovvia e a luci rosse, viene indotto a riflettere che, poi, la realtà è quasi sempre diversa da come ce la eravamo immaginata.
Personalmente non amo molto gli spiegoni e ho trovato che l’autrice si è dilungata in maniera troppo diretta a descrivere il tipo bello e palestrato, il bonazzo come lo definisce lei. Non sono neanche un amante (ma questo è solo un mio personale limite) di un linguaggio scritto troppo diretto, con scelta di termini che, forse, vanno bene nella vita di tutti i giorni, ma che proprio non riesco a digerire all’interno di una narrazione scritta.

Occhi rossi al secondo piano
Il racconto è scritto bene, ha ritmo ed è senza dubbio godibile. L'horror non è un genere che mi piace e quindi non sono attratto da queste immagini forti, di viscere sparse in giro e schizzi di sangue. Ho dovuto rileggerlo più volte per cercare di dare un giudizio e non sono sicuro di riuscirci bene. Il tema è abbastanza centrato e il finale non riserva nessuna sorpresa. Noto troppi elementi da descrivere e troppe cose da dire che, in me, hanno generato un pò di confusione. Sono certo che con più caratteri a disposizione l'autore sarebbe riuscito a rendere tutto più armonico.
Ultima modifica di Francesco.Epico il sabato 23 marzo 2019, 20:02, modificato 1 volta in totale.

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patty.barale
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Re: Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » venerdì 22 marzo 2019, 12:54

Complimenti a tutti (alcuni racconti mi hanno fatta ridere di gusto!)

LA NOIA di Stefano Pastor

Ciao e… devo prendere un bel respiro!
Alla prima lettura il tuo racconto mi ha disturbato tantissimo (superlativo legato anche all’omonimia con la protagonista) e questo non è un male, perché significa che sei riuscito ad arrivare in maniera prepotente.
Nelle letture successive mi ha molto colpita la tua capacità di invertire i ruoli, il vecchio, come i bambini vittima dei pedofili, viene costretto a fare cose contro la sua volontà per paura di una ritorsione (urlo, ti faccio trovare nei guai), viene guidato poco a poco verso l’atto finale e le sue implorazioni vengono ignorate, spinto sempre più verso quel sesso imposto, fino a morire, proprio come muoiono dentro le piccole vittime dei pedofili, private anche dello sguardo di chi dovrebbe proteggerli. Bravissimo!
Unica critica è per la frase finale, che mi pare ridondante: è già chiaro che il vecchio è morto.
Alla prossima!

OCCHI ROSSI AL SECONDO PIANO di Emiliano Maramonte

Ciao, Emiliano.
Un racconto inquietante, che però non mi ha convinta, soprattutto per il finale: Luigi viene portato al cospetto del mostruoso adolescente affamato e prima di essere mangiato viene catapultato giù dalla finestra?
E se la defenestrazione è la modalità adottata per uccidere “le umane pietanze”, perché fino a poco prima essa era intatta?
Oltre a questi miei dubbi, in questo racconto c’è tanta carne al fuoco (per restare in tema) che il limite di caratteri, purtroppo, lo penalizza.
Alla prossima.

UNA STORIA PICCOLA di Wladimiro Borchi

Ciao Wladimiro,
Una storia che speravamo rintanata nel passato e che invece…
Una storia che sottolinea come la paura di esporsi in prima persona, purtroppo sia complice di eventi criminali, ma tu lasci, nel finale, una speranza. Che dire, per il resto qualche refuso qua e là (in particolare il cognome della vicina impicciona), ma con Minuti contati capita.
Ho apprezzato molto l’immagine della tartaruga associata alla vicina che tira fuori la testa da sotto le serrande: assolutamente perfetta.
Una buona prova.
Alla prossima.

LA POZZANGHERA di Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora.
Il tuo racconto crea un clima fantastico di contrapposizione tra il mistero e l’ignoto che sbucano da quella pozzanghera e il testardo pragmatismo della Sciura Gilda, clima che frana terribilmente in un finale che trasforma il tutto in una barzelletta. Perché sì, secondo me l’elemento debole del racconto è proprio quel finale, o meglio quella battuta finale che banalizza il tutto.
Certo, l mi ha fatto ridere e rende l’idea del personaggio (ordine e pulizia, casa che mi immagino piena di centrini e senza un granello di polvere), ma ci avrei visto meglio una chiusa più banale, con lei che, senza battere ciglio, chiama il comune per chiedere che vengano a rimuovere il morto dal suo zerbino perché di lì a poco puzzerà (ovviamente IMHO!)
In ogni caso, buona prova!

MODALITÀ SUSANNA di Paola B.

Ciao Paola.
Il tuo racconto mi ha fatta sorridere pensando alla perfidia di Susanna!
A parte battute è carino, l’idea non è male, ma mi lascia qualche dubbio sull’attinenza al tema: “LA FINESTRA SUL CORTILE (qualcosa irrompe nella tranquilla quotidianità di un condominio)”: qui quanto accade coinvolge semplicemente i due interessati (sarebbe stato più attinente narrare la reazione di Giulia nei confronti di Susanna, magari con litigata che richiama l’attenzione dei condomini). Anche nel racconto di Stefano Pastor l’azione interessa solo due personaggi, ma in quello ho colto il peso dell’indifferenza del resto del condominio, indifferenza che, nell’assenza di azione, lo rende presente (non so se mi sono spiegata o se mi sono bellamente incartata!)
Alla prossima!

LA TENDA ROSSA di Adriano Muzzi

Ciao Adriano.
Hai saputo rappresentare il perbenismo della nostra società, soprattutto con quel finale che ci rivela una relazione passionale, che, però, si ostina a preservare la faccia.
Bello.

Pecca importante, secondo me, è l’aderenza al tema:

“LA FINESTRA SUL CORTILE (qualcosa irrompe nella tranquilla quotidianità di un condominio)”

Il protagonista irrompe nella casa della drag Queen, e di contro, la passione della drag Queen irrompe nella vita del protagonista, ma l’aspetto collettivo che io ho letto nel tema, il condominio, non come edificio, ma come comunità, non c’è.

Non mi convincono molto i dialoghi: poco credibili e a tratti stereotipatipati (in particolare quel “baciami stupido”)
Infine non ci dai indicazioni che la drag Queen sia di colore, per cui non ho capito quel “sei razzista?” (a meno che non sia frutto una sforbiciata importante al testo!)
Alla prossima!


CLASSIFICA:
1- LA POZZANGHERA di Eleonora Rossetti
2- LA NOIA di Stefano Pastor
3- UNA STORIA PICCOLA di Wladimiro Borchi
4- LA TENDA ROSSA di Adriano Muzzi
5- OCCHI ROSSI AL SECONDO PIANO di Emiliano Maramonte
6- MODALITÀ SUSANNA di Paola B.

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » venerdì 22 marzo 2019, 19:17

Ciao a tutti,
ho avuto da subito una preferenza, "La pozzanghera" di Eleonora Rossetti.
Poi sono arrivate le difficoltà: bei racconti, tutti ampiamente sopra la media.
Mi dispiace per chi è in fondo, ma una scelta andava fatta.
Bella edizione!

Classifica:

1. LA POZZANGHERA di Eleonora Rossetti
2. UNA STORIA PICCOLA di Wladimiro Borchi
3. LA NOIA di Stefano Pastor
4. OCCHI ROSSI AL SECONDO PIANO di Emiliano Maramonte
5. MODALITÀ SUSANNA di Paola B.
6. LA TENDA ROSSA di Adriano Muzzi

Commenti:
La noia

Ciao Stefano,
non sei mai banale!
Bel rovesciamento dei ruoli: la bambina ha un potere enorme e tu le permetti di usarlo a suo piacimento su un povero vecchio.
Il pregio maggiore, oltre alla trovata dei ruoli invertiti, è la capacità di mostrare dialoghi verosimili anche in contesti "estremi" come quello che ci racconti.
Il tema è preso di lato. Forse potevi aggiungere la scena della mamma che vede la figlia dalla finestra mentre è in strani atteggiamenti con l'uomo e si avventa anche sul suo cadavere. Quindi innocente, morto e distrutto anche dal ricordo!
Senza questo tipo di chiusura potevi anche partire dal dialogo direttamente, senza la scena iniziale.
Riassumendo il racconto è positivo, valido e godibile per quanto inquietante!
Complimenti e alla prossima,
G.
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Occhi rossi alsecondo piano

Ciao Emiliano,
allora, da dove inizio...
Ho sentimenti controversi: vorrei dirti che il linguaggio è appropriato, pertinente, mai banale; ma devo sottolinearti che la complessità delle cose che succedono e dei protagonisti che partecipano, alla fine ha generato (in me!) confusione.
Ho letto tutti i commenti e quindi ho esclamato "Che peccato!" quando ho capito bene la questione dell'untore. Durante la lettura ho cercato in su una spiegazione, un nuovo acronimo e non avevo colto la caccia notturna. Anche perché nella mia mente l'untore è di HIV e non direttamente di AIDS.
Forse è qui il rammarico maggiore: con una pennellata in più sullo stato d'animo (o di salute) del protagonista, ci sarei potuto arrivare e avrei apprezzato in pieno tutte le sfumature e le belle citazioni che hai proposto ("parodia di feto" su tutte).
PS: magari anche nel titolo potevi accennare al suo stato di salute! Titolo: "Curatevi anche voi".
Alla prossima,
G.
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La tenda rossa

Ciao Adriano,
è il primo racconto del gruppo che leggo.
Il testo strappa un sorriso, ma anche a mio parere ci sono delle cosette da sistemare: i dialoghi poco verosimili e il richiamo al razzismo in particolare.
Il finale l'ho trovato ben inserito, con la giusta nota ironica a completare un racconto che ha anche il pregio di essere godibile nella lettura.
Risultato in chiaroscuro per me, ma comunque buono.
Alla prossima,
G.
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Modalità Susanna

Ciao Paola, ben trovata.
La prima parte è bella, mi ha preso alla grande perché la protagonista è vera: veri i pensieri, i gesti, le azioni.
Il finale l'ho trovato poco verosimile. Avevo intuito che Big Jim non avesse voglia di possederla, ma che la invitasse a lavare il bagno... no dai!
Sul tema visto il contesto non mi dilungo, ci può stare: mi dispiace per il finale, perché con una trovata migliore sarebbe stato un racconto veramente ottimo.
Alla prossima,
G.
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Una storia piccola

Ciao Wladimiro,
scelta coraggiosa la tua, come quella finale della protagonista.
Hai usato un linguaggio appropriato al contesto che racconti, con metafore azzeccate e buon ritmo. Unico appunto: avrei preferito qualche pensiero in più della protagonista.
La paura, il terrore, dovevano emergere con più enfasi, come se stesse subendo lei le atrocità delle camicie nere.
La voglia di riscatto, successivamente, avrebbe chiuso il cerchio con maggiore efficacia.
Un buon lavoro comunque, alla prossima,
G.
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La pozzanghera

Ciao Eleonora,
ti faccio subito i miei complimenti.
Il racconto regge perché Gilda è coerente e lo sarà da qui all'eternità, poi perché c'è il giusto pathos per ciò che salterà fuori dalla pozzanghera e infine proprio perché segui un filo logico mischiando scienza e fede, sacro e profano.
Godibile, leggibile, forse con l'unico neo di non essere al cento per cento centrato sul tema: ma per me rimane un bel lavoro, complimenti.
Alla prossima,
G.

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antico
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Re: Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 25 marzo 2019, 14:31

Molto bene, sono arrivati tutti i commenti e classifiche e questo vuol dire che posso cominciare a commentarvi io stesso.

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antico
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Re: Gruppo CASETTA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » venerdì 29 marzo 2019, 22:36

Ecco a voi i miei commenti e classifica.

1) La pozzanghera, di Eleonora Rossetti
Racconto di eccezionale qualità. Un solo appunto: sali troppo sul super uomo, sono convinto che il tutto ne avrebbe giovato mantenendo un tono più livellato. Ma sono inezie visto che il tutto funziona comunque. Poco altro da aggiungere se non che il tema è perfettamente centrato. Per me pollice su bello convinto.
2) La noia, di Stefano Pastor
Vero, il tutto si dilunga un po' troppo e subentra nel lettore una sorta di cedimento nella tensione in quanto il finale si delinea strada facendo e quindi non giunge inaspettato, cosa che va un po' in contrasto con la lunga (relativamente al contesto) preparazione. Riguardo al tema, invece, per me è perfettamente centrato perché quella finestra rimane sempre ben presente con il vecchio che ha paura sia di ciò che sta facendo che di essere visto. Racconto che mi è piaciuto parecchio, ma forse potevi arricchirlo un poco di più fornendo maggiore contesto intorno alla bambina che, invece, appare pure male mentre, al contrario, dovrebbe essere lo specchio di una realtà degradata (realtà allargata) che non fa filtro sui più piccoli. E così un racconto che poteva diventare uno splendido e gelido spaccato di una società che non funziona si riduce a una piccola storia d'orrore quotidiano con una bimba che sembra più figlia di Satana che dei suoi tempi. Pollice tendente all'alto per me, in modo brillante di sicuro, ma peccato per le potenzialità ENORMI ancora inespresse.
3) Una storia piccola, di Wladimiro Borchi
Un racconto dalla tematica di assoluto valore, questo è certo. Detto questo, la protagonista rimane troppo esterna e al lettore arriva poco il suo travaglio interiore se non attraverso la non consapevolezza del perchè dei fascisti potessero fare una cosa del genere a un socialista. La sua svolta interiore, tanto da portarla a rischiare la sorte di quel pover'uomo, arriva per reazione e non per reale convinzione. E forse questo è anche quello che volevi rappresentare, ma possibile che fino a quel punto i fascisti le fossero stati così sconosciuti? Insomma, mi servirebbe qualcosa di più, il sentire in modo ancora più evidente lo stato di shock causatole dalla situazione vissuta. In ultimo, gli stessi ragazzini che prima sogghignano sono difficili da inquadrare nella loro trasformazione successiva. Concludendo, un testo che, a mio modo di vedere, necessita di più energia vitale, di maggiore pathos, di inoltrarsi maggiormente nelle ferite subite dall'anima della protgonista e non solo. Pollice tendente all'alto, questo sì, ma non in modo brillante, questa volta.
4) Modalità Susanna, di Paola B. Rossini
Scritto bene e di piacevolissima lettura. Stride parecchio l'equivoco e soprattutto che lui le chieda di pulire il bagno perché appare forzato, forse troppo. Inoltre non mi è sembrata chiarissima l'esposizione in quel punto, come se tu stessa abbia faticato a metterla per scritto. Sul tema, poco da dire: la finestra c'è, ma di sicuro il racconto perde nei confronti di quelli che lo hanno affrontato meno tangenzialmente. Pollice tendente all'alto, ma non in modo brillante.
5) Occhi rossi al secondo piano, di Emiliano Maramonte
Credo che questo sia forse il tuo racconto meno riuscito degli ultimi mesi e pace, ci sta avere un passaggio a vuoto. Le idee c'erano, hai faticato nel miscerarle nel modo corretto e con le giuste dosi. Il protagonista è un deviante, un untore. Bene, allora dovevi ammantare di più il testo della sua visione malata e deviante mentre invece quello che ci arriva è un ragazzo normale posto in un contesto straniante. A quel punto potevi giocare di più con la tensione con lui che, ghignante, preparava meglio il suo definitivo colpo di coda (alla fine la caccia è andata a buon fine!). Tutta la parte del tipo che viene buttato dalla finestra e raccolto da cinque persone è ridondante e contribuisce solo a fornire ulteriori elementi non spiegati che allontanano dal racconto. Ci vorrebbe una ripulita, insomma. Allo stato attuale direi un pollice ni tendente più per il positivo.
6) La tenda rossa, di Adriano Muzzi
Per me il problema sorge proprio su quel "Baciami stupido". Normalmente , la frase è usata per risolvere tentennamenti e in presenza di reciproca attrazione mentre in questo contesto il protagonista sta cercando la fuga e l'attrazione era partita da un malinteso. Ed ecco che la svolta che lo porta a cambiare idea non è rappresentata perché sì, l'uomo ci viene presentato come omofobo e non succede nulla, a parte il bacio, che possa fargli cambiare idea. E anzi quel bacio sembra quasi essere una violenza. Insomma, con più caratteri avresti potuto rimpolpare la situazione e trasmettere una più credibile sensazione di trasformazione, ma in questa attuale forma non lo è. Aggiungo che per avere più caratteri avresti potuto abbandonare la linearità per concentrarti da subito sull'incontro e facendo desumere il contesto da un'accurata semina. Strategia sbagliata, in questo caso. Detto questo, si sta comunque parlando di un racconto di valore, siete tutti bravi e non è più sufficiente basarsi su una dicotomia bello non bello. Pollice ni che tende verso il positivo a questo giro per me.

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