Hypnos

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
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eleonora.rossetti
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Hypnos

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2019, 0:37

Inspira. A fondo, così.
Di notte, le suburbia di Nuova York hanno sempre quest’odore. Di malattia e di marcio. E di droga, da seguirne la scia.
Ti ricordi? È qui che ti hanno fottuto alla grande.
Che stupido. Avresti dovuto capirlo. Nessuno offre il paradiso gratis. Purtroppo, quando vai in astinenza, non mi ascolti mai.
Non te lo ricordi, vero? Beh, io sì. E non è stato un bello spettacolo.
So cosa ci hanno fatto fare, lui e quel dannato Hypnos.

Lo stronzetto ha la sua tana nel distretto abbandonato. A due passi dalla fogna da cui pesca i suoi ratti da laboratorio. Piccolo boss insignificante, uno sputo di porco tra i disgraziati. Senza offesa.
Cammina dritto verso quel palazzo. Attento, schiva la puttana. Non hai tempo per trastullarti. Sono altri strilli che vuoi sentire, ben altro godimento che vuoi provare.
Comincia a slacciare il parka. I pugnali sono lì, nell’occhiello interno. Sporchi.
Stringi bene in mano il sacchetto di plastica, che non coli.
Inspira, a fondo, così.
Sì, è sangue, quello che senti.
Sangue non tuo.

La guardia alla porta ti lascia passare. Non fissarlo, agisci come al solito! Strafatto di Hypnos. Come uno zombie. Devi essere credibile.
Guarda che schifo di anticamera. Cristo, puzza più dei vicoli. Stanotte c’è più gente del solito. Tante schegge di specchio che riflettono la tua immagine, stretti l’uno all’altro, sul pavimento.
Guardali.
In attesa della loro dose di Hypnos, impotenti involucri che aspettano di essere comandati come burattini. Scagnozzi improvvisati per il lavoro sporco. Per uccidere.
Ma tu no. C’è voluto un bel calcio in culo da parte mia, anche se in ritardo, ma ti sei svegliato.
Scansali. E smettila di invidiare la loro amnesia.
Il leccapiedi di piantone è armato. Mano sulla fondina, brutto segno. Zitto, sguardo basso...
Si scosta.
È andata, siamo dentro.
Smetti di fissare le due guardie del corpo. Guarda invece la scrivania, la poltrona... No, non lui. Non guardare lui.
“Ehi, chi si rivede. Già finito col lavoro?”
Posa il sacchetto. Senza lanciarglielo. Posalo e basta. Lento. Per lui tu non hai memoria, solo ordini nella testa, scanditi dall’Hypnos. Non sa che ricordi tutto. Io ricordo tutto.
Mentre lui scarta quel macabro regalo, pensa a chi colpire per primo. Non distrarti. Non pensare alla mano mozzata, non guardare quel bastardo mentre la fissa...
Ride.
Il figlio di puttana ride.
E’ una mano di donna, e lui se la ride.
Una donna che hai ucciso per un suo comando. Davanti alle figlie, prima di sgozzarle. Disgraziate senza colpa collassate dallo strozzinaggio.
E tu le hai sterminate, sotto l’influsso dell’Hypnos. Le ultime di tante. Tante!
“Dategli la sua dose.”
Lascia che i tirapiedi si avvicinino. Così. A tiro.
I pugnali, afferrali!
Non se lo aspettavano. Una lama per lato. Il loro ventre è più morbido di quelle pelle e ossa urlanti che hai squartato qualche ora fa. Non senti il contrasto delle costole, non basta un pugnale per passarli da parte a parte. La bambina ha pianto fino alla morte. Questi invece muoiono in silenzio ed è quello che vuoi.
Ora il boss.
Presto, salta sulla scrivania prima che chiami qualcuno. Prima che spari.
Affonda! Così! Ancora, ancora!
Un fendente per ogni vita che hai spezzato. Più uno, per te!
Lo senti? Il calore che sgorga tra le dita, l’esaudimento del tuo desiderio! Questo è un morto che desideri! Questo è l’unico sangue che vuoi!
Prima di fuggire dalla finestra, strappa la lama dal petto e guardalo! Mentre muore, guardalo! Lascialo comprendere il suo errore, o divertiti a vederlo crepare senza che lo capisca.
Ma non dirlo, no, non dirlo. Lascialo col dubbio. Non ricordargli che le suburbia sono marcio e malattia, e che i derelitti che la abitano sono un po’ strani... a volte, un po’ malati.
Non dirgli che la dose non basta per due.

Inspira. A fondo, così.
Che alba, vero? Le suburbia di Nuova York si stanno addormentando. Eppure sai che non è così. Al calar della sera, si tornerà a uccidere per capriccio o per potere.
Ma tu non sei più un assassino. Tu no.
Noi no.
Ultima modifica di eleonora.rossetti il martedì 16 aprile 2019, 0:55, modificato 7 volte in totale.


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antico
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Re: Hypnos

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 0:39

Ciao Eleonora! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Romolo Edition!

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Luca Nesler
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Re: Hypnos

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 13:19

Ciao Eleonora! Rinnovo la mia ammirazione per la tua scrittura: è sempre la cosa che mi colpisce di più nei tuoi racconti. In questo cyberpunk hai inserito un'ottima struttura e un'ottima idea pur rimanendo all'interno di un genere che permette anche molta azione. Mi sorprendo davvero che tu sia riuscita in tutto questo nei limiti dei caratteri (e a dire la verità mi fai anche incazzare!)
Hai reso molto bene la visuale parziale e in soggettiva con la voce nella testa. Mi piacciono l'idea della doppia personalità (o chissà che cosa) e della tua interpretazione del tema che, per me, è preso.
Proprio figo, brava!

alexandra.fischer
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Re: Hypnos

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2019, 18:07

HYPNOS di Eleonora Rossetti Storia della redenzione di un drogato, ridotto a fare da assassino per conto del capo dell’organizzazione criminale degli spacciatori-strozzini. Uccide tutti gli sgherri e poi il Grande Capo per ripulirsi le mani dallo sterminio di una famigliola rovinata dall’usura (madre e figlie). Ottima la resa della New York distopica, con una versione delle suburbia molto più terrificante del Bronx. Interessante l’uso dell’Io narrante: una presenza che ne parla al protagonista. Coscienza? Angelo? Maestro di vita? Per me, niente male davvero.

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eleonora.rossetti
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Re: Hypnos

Messaggio#5 » martedì 16 aprile 2019, 18:20

Ciao!
@Luca grazie del tuo commento, mi fai arrossire con tanta ammirazione ^^"
L'io Narrante è stato davvero un esperimento. Hai colto nel segno (e qui rispondo anche a te @Alexandra): è proprio uno sdoppiamento di personalità. "L'altro io", non vinto dalla droga dell'Hypnos, assiste a tutto quanto compiuto e "sveglia" il protagonista. Una voce della coscienza, ma in tutti i sensi e non solo metafisica ^^
Almeno, per come l'ho intesa io. E' affascinante vedere sempre diverse chiavi di lettura ^^
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maurizio.ferrero
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Re: Hypnos

Messaggio#6 » mercoledì 17 aprile 2019, 8:23

Ciao Eleonora, è un piacere rileggerti!

Droghe, miseria e violenza: tre elementi che gradisco sempre in un racconto. Molto interessante questa ambientazione futuristica (ma lo è davvero?) dominata dalla criminalità e dall'abuso di sostanze. Si tratta di un tropo piuttosto classico, ma sei riuscita a sfruttarlo bene.
Il secondo Io narrante, che poi si svela essere una seconda personalità, è un'idea molto buona e sei riuscita a renderla molto bene. L'unico problema (che problema tanto non è, perché è voluto) è che lasciando la narrazione a lui, spettatore e semplice "marionettista" di quanto avviene, questa ne risulti inevitabilmente appiattita. Sarebbe magari stato interessante sviluppare sensazioni ed emozioni della personalità lucida, invece di renderlo un freddo calcolatore che si limita a orchestrare gli eventi.
Ma ripeto, è una piccolezza. Il racconto è molto buono.
Complimenti!

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eleonora.rossetti
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Re: Hypnos

Messaggio#7 » mercoledì 17 aprile 2019, 9:04

Ciao Maurizio, grazie!
Ammetto che l'idea della seconda personalità mi è venuta proprio mentre scrivevo, cosa che mi ha fatto mettere le ali alle dita per adattare tutto quanto scritto affinché non sembrasse una "seconda persona casuale" XD
L'essere così freddo e calcolatore è proprio voluto. Per scrivere CHIMERA ho fatto un excursus su tanti libri che trattavano le malattie mentali e in particolare proprio lo sdoppiamento di personalità (non so se hai già visto "Split", te lo consiglio caldamente e non solo per la prova d'attore), e ti assicuro che è incredibile cosa possa fare il cervello umano. Nella mia mente "l'altro" era tutto il contrario del "vero" protagonista. Deciso, che va dritto alla preda (non debole che cede all'astinenza e alla droga con tutti i compromessi) e che mostra l'emozione nell'attimo della liberazione delle colpe (infatti lui comincia a "urlare" in testa quando colpisce il boss: prima è stato sempre pacato).
D'altronde ho suggerito un secondo livello di redenzione: il racconto finisce con "l'altro" che continua a parlare, quindi ho velatamente suggerito che sia lui, d'ora in poi, la personalità dominante. Una volontà libera dalla droga e, quindi, dalla spirale di autodistruzione che essa comporta ;)
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Massimo Tivoli
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Re: Hypnos

Messaggio#8 » mercoledì 17 aprile 2019, 18:07

Ciao Eleonora. Devo dire che si sta prospettando proprio un’Edition eccezionale! Ho finito di leggere i racconti che dovevo valutare e così sono passato agli altri. Il tuo racconto è scritto molto bene, sono un fan della paratassi quando (e ci tengo a sottolinearlo), come hai fatto tu, viene usata bene, quando spinta quando più rilassata, e soprattutto viene usata perché è funzionale per la storia, e non solo per un mero virtuosismo stilistico.
Il tema dell’Edition è centrato, ma non ti sei limitata a questo: ci regali anche un sotto-tema che è quello dello sdoppiamento della personalità, che è vero essere un tema su cui si è scritto e riscritto nei secoli (ma poi, esiste un tema su cui non si sia già scritto e riscritto?), ma trovo il tuo concetto di sdoppiamento interessante. Mi spiego: tipicamente (se pensiamo a Dr. Jekyll e Mr. Hyde, o al Doppelgänger) l’uno e l’altro o sono anche fisicamente sdoppiati, o pur coesistendo nello stesso individuo non hanno coscienza l’uno dell’altro, per es. un tipico cliché sulla questione è che il “vero” abbia vaghi ricordi o sogni delle azioni “dell’altro”.
L’aspetto interessante del tuo sviluppo e che, almeno per me e per le mie letture pregresse, gli conferisce originalità è trasmettere la suggestione che il “vero” per quanto manipolato “dall’altro” è perfettamente cosciente sia della sua dimensione, sebbene “anestetizzata”, e sia ovviamente della dimensione dell’altro, e chiaramente lo stesso vale per quest’ultimo. I due coesistono senza che ci sia una dicotomia dai confini netti, e forse neanche c’è, suggerendo a ogni passo che la situazione potrebbe pendere, da un momento all’altro, o per l’uno o per l’altro. E questo secondo me rende il tuo racconto emozionante, e la psicosi dello sdoppiamento che metti in scena più reale e potente. Insomma, non sai cosa aspettarti fino alla fine, perché il soggetto è altamente volubile. Secondo me lo mostri bene proprio nei vari pezzi in cui “l’altro” deve richiamare il “vero” perché è sempre sul punto di fare quello che vuole e non quello che gli suggerisce “l’altro”, c’è una lotta tra i due, io almeno l’ho sentita, sebbene poi la spunti sempre “l’altro” (che poi, ad avvalorare la suggestione che mi hai trasmesso, nel passato che il racconto accenna l’ha spuntata il vero, vedi il massacro di mamma e figlie).
Per me, sebbene abbia già letto nei commenti che non fosse quello che volevi suggerire, anche nel finale, dove si avverte uno sbilanciamento verso il possibile predominio dell’altro, il suo ostinarsi sul non essere più un assassino (tu, io, noi no) potrebbe anche suonare come un accenno di auto-convincimento che nasconde un’insicurezza. Insomma, di nuovo la situazione potrebbe ribaltarsi, e ribaltarsi ancora, in un circolo caotico, folle e vizioso, come quello scatenato dalle dipendenze e dalla psicosi. In definitiva, per me, è un altro racconto che senza dubbio merita la finale.
A rileggerci con piacere e buona Edition!

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eleonora.rossetti
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Re: Hypnos

Messaggio#9 » mercoledì 17 aprile 2019, 19:21

Ciao Massimo! Che dire... Grazie! Onorata che tu sia passato anche dal mio racconto :)
Certo che, rileggendo tanti lavori che ho fatto, mi rendo conto che ho il chiodo fisso del "binomio": che siano due protagonisti, che siano due personalità diverse, mi piace raccontarne i contrasti e al contempo la complementarità. Come dicevo più sopra, lo studio delle personalità splittate l'ho affrontato scrivendo CHIMERA (e lì era ancora più difficile perché l'alter ego era una IA!) e mi diverte sempre molto raccontare questo sdoppiamento con tutte le sue sfaccettature. Sul finale: rileggendo mi accorgo che la tua interpretazione può essere corretta. E' incredibile:: come detto anche prima, mi piace che ogni volta ci si legga sempre una chiave di lettura che magari nemmeno ho inserito intenzionalmente. Come se l'inconscio andasse per conto suo quando si scrive :) e la ritengo una cosa straordinaria.
Ci si legge!
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Pretorian
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Re: Hypnos

Messaggio#10 » venerdì 19 aprile 2019, 19:20

Piacere di leggerti, Eleonora.

Dunque, il racconto mi è piaciuto, anche se ho dovuto leggerlo un paio di volte per apprezzarlo davvero. L'idea di un uomo che supera la sua dipendenza da una droga che piega volontà è interessante, anche se, forse, sarebbe stato interessante capire qualcosa in più su questa seconda personalità che, messa così, è abbastanza poco sviluppata. A parte questo, penso che l'unico appunto che posso farti, è sul modo con cui il protagonista uccide le guardie del boss: pugnalare due persone insieme a quel modo, mi sembra abbastanza improbabile. Lo ammetto, è scenografico e dipende da gusti, però ci tenevo a dirlo.

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Wladimiro Borchi
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Re: Hypnos

Messaggio#11 » martedì 23 aprile 2019, 11:34

Raccontino divertente.
Il "tu" narrante ha l'effetto strepitoso di piazzarti una telecamera dinanzi agli occhi e di farti assistere a tutto in prima persona.
L'idea stilistica, pertanto, funziona e non poco.
Ci ho scritto un intero romanzo in questo modo e non è assolutamente roba facile.
Anche in questo caso leggo un elaborato esercizio di stile, azzeccatissimo, ma non trovo una "storia" con la "S" maiuscola.
Le motivazioni del protagonista non emergono con la sufficiente forza e questo è un peccato.
Probabilmente per idee così grandiose ed elaborate occorrerebbero più battute.
È lo scotto che ho pagato anche io col mio racconto. Se avessi avuto 30000 battute sarebbe stato un altra cosa, invece in 4000 (parlo del mio) è venuta fuori una roba tremendamente superficiale.
Tu molto meglio (del mio intendo), ma senza raggiungere il massimo delle potenzialità che c'erano in questa storia.
A rileggerci presto
Wladimiro
IMBUTO!!!

Gabriele Cavallini
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Re: Hypnos

Messaggio#12 » martedì 23 aprile 2019, 13:33

Ciao Eleonora,
la cosa che sicuramente ho più apprezzato del tuo racconto è l'uso della seconda personalità del protagonista, che almeno per quanto mi riguarda, non avevo colto fino alla fine e quindi mi ha fornito un ottimo colpo di scena. Anche l'uso di periodi brevi è sicuramente apprezzato, proprio come se potessimo leggere la mente del protagonista di volta in volta. C'è qualcosa però che non sono riuscito a cogliere e secondo me è importante: il protagonista sceglie di drogarsi con l'hypnos e poi ne rimane così dipendente da lasciarsi convincere a commettere omicidi, oppure il boss lo droga inconsapevolmente rendendolo di fatto schiavo? Cambia molto il potere di redenzione del testo a seconda del caso. Per il resto un ottimo lavoro!

Jacopo
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Re: Hypnos

Messaggio#13 » martedì 23 aprile 2019, 15:38

Ciao Eleonora, bel racconto. L’idea della nuova droga e della periferia male crea un’atmosfera cyberpunk che accompagna perfettamente l’evolversi del pensiero del protagonista. Molto forte il paragone tra l’addome squarciato dei bambini e dei tirapiedi. La frase: “i derelitti che la abitano sono un po’ strani... a volte, un po’ malati.” è forse lievemente sottotono rispetto a tutto il resto. Comunque, ottimo testo.

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antico
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Re: Hypnos

Messaggio#14 » domenica 28 aprile 2019, 11:30

Tua solita, grandissima, skill nella scrittura. Racconto solido, intrigante, estremamente godibile. Un solo difetto che non mi permette di arrivare alla valutazione massima e sta nella mancata sottolineatura del punto di svolta, quello che ha fatto uscire definitivamente la doppia personalità permettendo al protagonista di affrancarsi dalla droga. Si percepisce che si può ritrovare nell'ultim, tremendo assassinio, ma è uno tra tanti altri che suggerisci ci siano stati e allora sarebbe servito qualcosa di più. Per il resto, molto bene. Pollice quasi su per me.

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