IL TRENO

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
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Francesco.Epico
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IL TRENO

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2019, 0:44

IL TRENO

Si accomodò difronte a me. Era un uomo anziano, sulla settantina. Dal borsone, che aveva sistemato accanto ai suoi piedi, tirò fuori un giornale sgualcito e cominciò a sfogliarlo. Gli altoparlanti annunciarono che l’Intercity per Genova era in partenza e, dopo alcuni istanti, il convoglio prese a muoversi lentamente. L’uomo aveva due occhietti azzurri come il cielo di quella mattina di luglio. Ero agitato e mi sentivo osservato. Cercavo di nascondere le mani che tremavano mentre le gocce di sudore mi colavano, salate, sulle labbra e dentro l’anima. Guardavo fuori dal finestrino e notavo che quel tizio mi stava osservando con un interesse che non mi piaceva per niente.
«Ti senti bene?» mi chiese.
«Benissimo».
Continuava a guardarmi mentre sfogliava il suo maledetto giornale. Ero molto nervoso: quel vecchio non mi piaceva. Toccai il coltello a serramanico che avevo nella tasca dei jeans e mi sentii più sicuro. A un tratto mi lanciò il giornale sulle gambe, aperto sulla pagina della cronaca. Il sangue mi si fermò nelle vene: c’era il disegno del mio viso che riempiva mezza pagina. Alzai lo sguardo lentamente e notai i suoi occhi che mi stavano paralizzando. Portai la mano alla tasca dei pantaloni.
«Sarebbe stupido» disse l’uomo. Sulle sue labbra comparve un leggero sorriso e per me fu come un piccolo raggio di sole che squarciava un cielo pieno di nuvole nere. Sentii il tepore di quello sprazzo di luce.
L’uomo si alzò e venne a sedersi accanto a me, prendendomi una mano tra le sue mani.
«Perché?».
«Era un infame» risposi. «Non voleva darmi i miei soldi. Mi aveva detto che voleva raccontare tutto alla polizia». Scoppiai a piangere come un bambino e l’uomo mi abbracciò, facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla. Mi accarezzava i capelli e sentivo il suo respiro che mi riscaldava. Per la prima volta mi sentivo protetto da un uomo adulto e provavo quella sensazione che la vita aveva deciso di non concedermi mai nella mia infanzia. Forse, se anche io avessi potuto ripararmi tra le braccia di un padre quando di notte i tuoni mi facevano paura, forse… forse non mi sarei mai incamminato per i sentieri della droga, del malaffare, dei soldi facili.
«Non volevo ucciderlo», continuavo a ripetere tra un singhiozzo e l’altro. «Volevo solo fargli paura, dargli una lezione a quel bastardo. Poi ho cominciato a colpirlo col mio coltello, ma non ero io che comandavo il braccio. Sangue, tanto sangue e i colpi che partivano da soli. Mio Dio che ho combinato!».
«E adesso cosa intendi fare? Dove te ne vuoi andare?» domandò l’uomo che continuava a stringermi in un abbraccio che sapeva di casa. «Lo sai che ti stanno cercando dappertutto, vero?». Non sapevo cosa dire e nemmeno cosa fare. Avevo preso un treno qualsiasi per scappare via dalla mia vita. D’altra parte i treni li hanno inventati apposta, per portarti verso un altro futuro, per sferragliare sui binari e coprire di rumore i tuoi pensieri. Non sapevo cosa mi aspettava, ma di sicuro avrei voluto che quel momento e quell’abbraccio di uno sconosciuto non finissero mai più.
Continuando a tenermi un braccio intorno al collo, adesso il vecchietto mi guardava negli occhi:
«Quella della malavita non è l’unica strada per te e per il tuo futuro».
«Avrei voglia di ricominciare tutto daccapo. Avrei voglia di vivere da persona normale, una vita normale. Ma penso che oramai sia tardi: ho combinato un guaio».
«E’ veramente questo il tuo desiderio?» chiese il vecchio.
«Si».
Il treno rallentò fino a fermarsi. Ricordo solo che eravamo in mezzo a una campagna e che fuori dai finestrini brillava l’oro del grano. All’improvviso si spalancò la porta e non so quanti uomini armati mi saltarono addosso, immobilizzandomi. Cercai inutilmente le mani del vecchio mentre la polizia mi ammanettava.
«Non fategli del male» disse agli agenti. «E’ un bravo ragazzo».
Poi mi guardò negli occhi: «Su questa terra nessuna dannazione è eterna! Vedrai che anche tu potrai ricominciare se veramente lo vuoi, in un modo o nell’altro».
Mi portarono via e quel vecchio non lo rividi mai più.

Francesco Epico



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antico
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Re: IL TRENO

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 0:46

Ciao Francesco! Caratteri e tempo ok, buona Romolo Edition!

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Luca Nesler
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Re: IL TRENO

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 14:16

Ciao Francesco. Bello e tenero scorcio di una vita. L'ambientazione "treno" mi piace sempre molto e la trovo molto azzeccata per un racconto breve. Il tuo mi è piaciuto. Mi sento di farti solo una piccola annotazione giusto per parlarne:

"Sulle sue labbra comparve un leggero sorriso e per me fu come un piccolo raggio di sole che squarciava un cielo pieno di nuvole nere."

Personalmente trovo che troppi aggettivi in una similitudine, peraltro abbastanza comune, le tolgano forza.
Sul finale speravo che il vecchio avesse qualche asso nella manica per intervenire, ma aveva solo (SOLO!) un messaggio di speranza.
Comunque bello!
Alla prossima

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Francesco.Epico
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Re: IL TRENO

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2019, 15:16

Ciao Luca. Grazie per le tue belle parole. Si, hai ragione per quanto riguarda gli aggettivi. Ci avevo pensato a una genialità del vecchio sul finale, ma poi ho ritenuto che difronte a un omicidio è inutile cercare altre strade se non la galera. Il messaggio di un futuro possibile, quello va bene per chiunque.

alexandra.fischer
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Re: IL TRENO

Messaggio#5 » martedì 16 aprile 2019, 18:42

La storia è molto amara: un uomo diventato assassino suo malgrado, ricercato, si trova a viaggiare in treno con un vecchietto che non lo giudica e gli fa coraggio fino all’ultimo, malgrado sappia di lui (ha visto la foto sul giornale, sa del delitto da lui commesso per vendicarsi dell’individuo che non voleva pagarlo per chissà quale traffico illecito). L’uomo viene arrestato con quella voce incoraggiante nelle orecchie e la storia si chiude con un filo di speranza. Il vecchietto in treno dà adito a congetture da parte del lettore: un angelo? Il fantasma viaggiante di qualcuno che ha avuto lo stesso destino del Nostro e ora vaga sui treni dando speranza ai reietti come lui?

Attenzione a:
Si (scrivi: Sì)

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Francesco.Epico
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Re: IL TRENO

Messaggio#6 » mercoledì 17 aprile 2019, 7:30

Grazie Alexandra. Grazie per il tuo giudizio che mi lusinga, ma soprattutto perché hai colto la mia intenzione di lasciare al lettore la libera interpretazione di una possibile trama nascosta tra le righe.
Devo dire che quella che hai dato tu ( angelo... fantasma... ) mi affascina tantissimo.
Ho intenzione di svilupparlo questo racconto, con un pò più di tempo e caratteri. Terrò veramente presente questa tua idea.
Sì, sì, sì..... adesso su un quaderno scriverò cento volte sì.
Grazie.

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maurizio.ferrero
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Re: IL TRENO

Messaggio#7 » mercoledì 17 aprile 2019, 13:27

Ciao Francesco,

Il racconto è molto carino e, a tratti, tenero. L'ambientazione e le emozioni del protagonista vengono descritte bene, anche se mi sembra che il suo mutamento d'animo (da paranoico e aggressivo a costernato) avvenga in maniera troppo fulminea. C'è un crollo psicologico troppo netto per qualcuno che alla "brutta vita" dovrebbe essere abituato. Sicuramente non all'omicidio, ma anche così è uno stacco troppo netto.
Mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca il finale. Il messaggio del vecchietto sembra di speranza, ma ho l'impressione che nasconda un certo godimento di fondo (tipo "hai fatto la cazzata? Ora sono cavoli tuoi"), ma forse è una mia impressione.
In buona sostanza: racconto carino, ma credo si potesse osare di più.

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Francesco.Epico
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Re: IL TRENO

Messaggio#8 » mercoledì 17 aprile 2019, 15:17

Ciao Maurizio. Grazie per aver espresso il tuo parere che, tutto sommato, mi sembra essere positivo.
Forse hai ragione sul discorso dei passaggi un pò repentini. Devo abituarmi a raccontare una storia in pochissimi caratteri, sono alle mie prime esperienze del genere. Ma mi diverte partecipare a questa competizione mensile e sento di stare in un luogo in cui bazzica bella gente.
Sulla quasi sadicità del vecchietto, devo dire che non era mia intenzione dare quel tipo di messaggio. Se è così che può risultare, ho sicuramente sbagliato qualcosa.
A presto!

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Pretorian
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Re: IL TRENO

Messaggio#9 » venerdì 19 aprile 2019, 19:47

Piacere di leggerti, Francesco.
Dunque, stilisticamente parlando, il racconto è ben scritto e lo stile che usi mi piace. Anche la vicenda del protagonista è interessante, anche se , giocoforza, i pochi caratteri concessi lo hanno costretto un po' troppo. Giusto, la figura del vecchio sembra essere (volutamente?) strana. Insomma, il modo con cui riesce istantaneamente a conquistarsi la fiducia del protagonista è così improvviso che sono arrivato a pensare che si trattasse di una divinità (come il Viaggiatore/Odino). Per il resto, il racconto è molto interessante.

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Francesco.Epico
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Re: IL TRENO

Messaggio#10 » sabato 20 aprile 2019, 0:40

Grazie Pretorian. Sono contento che ti sia piaciuto il racconto e che tu abbia apprezzato il mio stile.
Il vecchietto è volutamente misterioso. Poi c'è il discorso dei pochi caratteri. Per rientrarci occorre sforbiciare e si vanno a eliminare parte di quelle piccole frasi che fungono da raccordo. Sono alle prime armi con la limitazione dei caratteri e devo esercitarmi. È una operazione veramente difficile, ma questa di Minuticontati ho capito che è un'ottima palestra.
A presto.

Gabriele Cavallini
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Re: IL TRENO

Messaggio#11 » martedì 23 aprile 2019, 14:06

Ciao Francesco,
la situazione del treno che hai scelto, nella sua semplicità quotidiana, funziona molto bene e ti spinge a voler vedere come andrà a finire. Ho apprezzato alcuni tratti come "per sferragliare sui binari e coprire di rumore i tuoi pensieri" e "brillava l'oro del grano", mi hanno strappato un sorriso. La cosa che secondo me non funziona del tuo racconto è il cambiamento repentino che avviene nel protagonista, che un momento è agitato e nervoso mentre subito dopo scoppia a piangere abbracciando il vecchietto. Sarebbe servito un po' più di spazio per sviluppare il suo processo di redenzione, ma questo è un problema con cui dobbiamo scontrarci tutti avendo un limite di battute!

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Massimo Tivoli
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Re: IL TRENO

Messaggio#12 » martedì 23 aprile 2019, 15:30

Ciao Francesco. Non devo classificare il racconto però mi andava di leggerlo. Questo è un racconto molto tenero con un messaggio positivo: se ci si pente davvero, si può iniziare una nuova vita e cambiare. Certo, prima bisogna scontare la propria colpa, ed è buono che il tuo racconto, con il finale che hai scelto, lo rimarchi invece di ridursi al “semplice” (si fa per dire) pentimento. Buona la funzione giocata dal vecchio come veicolo per il raggiungimento di una consapevolezza di pentimento, guidata anche da un’amore e comprensione che il protagonista non ha mai ricevuto. Ecco, molto difficile in poco tempo e poco spazio non cadere nel cliché dell’uomo reo perché non ha mai conosciuto l’affetto, l’amore, e la guida di un padre, ma d’altra parte si sente che non volevi ridurre tutto a questo. La scrittura però è buona e, con la calma e lo spazio dovuti, secondo me, può venirne fuori un bel racconto. Buona Edition!

Jacopo
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Re: IL TRENO

Messaggio#13 » martedì 23 aprile 2019, 15:44

Ciao Francesco. Bella l’idea della fuga dalle conseguenze di un errore fatale. In molti abbiamo sperimentato il desiderio di voler scappare dal passato, cercando di sfuggire dalle sue unghie adunche. Ho avuto delle lievi perplessità sul finale: mi aspettavo un coup de theatre che, in effetti, non è arrivato. Ma forse il vero colpo di scena è proprio la mancanza di un colpo di scena. Complimenti.

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Wladimiro Borchi
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Re: IL TRENO

Messaggio#14 » martedì 23 aprile 2019, 18:18

Racconto carino, che però mi ha convinto fino a un certo punto.
L'io narrante è un tossico che ha appena fatto fuori un compare che l'ha infamato e gli ha fottuto i soldi. Il suo linguaggio, però, sia nei dialoghi, sia nelle riflessioni, non l'ho trovato sufficientemente calzante.
Ci sono una serie di termini che non si confanno al personaggio: occhietti, verso un altro futuro, ho combinato un guaio, solo per fare alcuni esempi.
Anche questa idea, molto buona, poi, soffre secondo me del limite di battute. Il cambiamento del protagonista ne risulta quindi troppo repentino e immotivato: passa, infatti, dall'essere pronto a tirar fuori il serramanico ad abbracciarsi al vecchio e piangere.
Storia che meriterebbe molto più respiro e almeno il triplo delle battute.
In conclusione, racconto sufficiente, ma che non mi ha entusiasmato.
A rileggerci presto
Wladimiro
IMBUTO!!!

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antico
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Re: IL TRENO

Messaggio#15 » domenica 28 aprile 2019, 17:23

Un racconto pervaso da una grande positività e che mi sembra rispecchiare in pieno il tuo intento. Detto questo, è sembrato anche a me che il comportamento del protagonista sia un pelo forzato e poco motivato. Ci sta bene tutto, ma per fargli cambiare atteggiamento nel breve assaggio di un abbraccio serviva più contestualizzazione rispetto ai soli problemi famigliari, tratto comune tra molti delinquenti. Quindi come agire? Di sicuro il compito non era facile e raggruppare tutta la semina insieme poteva dare un senso di artificiosità oltre che di infodump. Quindi la cosa va fatta in corso di racconto, lavorando più e meglio sul dialogo, contrastandolo e arricchendolo maggiormente e facendo in tal modo vivere al lettore l'essenza di questo ragazzo. In conclusione, per me la valutazione è da pollice tendente verso l'alto, anche se non in modo brillante.

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Francesco.Epico
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Re: IL TRENO

Messaggio#16 » domenica 28 aprile 2019, 20:23

Grazie. Terrò conto dei tuoi suggerimenti.

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