Madri - Fabio Aloisio

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
Fabio84
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Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2019, 0:58

Madri di Fabio Aloisio

Quando la strapparono dall’umidità della cella e la portarono a ceffoni fino alla stanza del commissario fu come scalare l’inferno per ripiombare in un altro.
La schiaffarono su una sedia.
Il dottor Collotti sfogliava dei documenti e non sembrava interessato che di fronte ci fosse un sacco tumefatto di carne così logoro da non potersi più definire donna.
L’uomo si grattò la fronte e lesse: - Katia Veselj, arrestata a Trieste nel marzo del ‘44 con volantini della resistenza. E come tante altre, si è dimenticata chi glieli ha forniti…
Per risposta Katia scorse lo sguardo prima sul balconcino aperto che dava sulla corte interna e poi sulla scrivania del Collotti dove, tra tutti i cimeli, capeggiava una lettera vergata dal Duce.
- Le è tornata la memoria? – Quando lei rimase zitta, sospirò, e le indicò il bicchiere che le stava di fronte: - Vuole bere?
Katia svuotò il bicchiere in un sorso; il liquido le scorse nella gola arida come un rivolo di lava bollente. S’inumidì le labbra, la bevanda aveva un retrogusto amaro di erbe.
- Allora di te faremo altro… sei incinta, giusto? – proseguì Collotti, alzandosi e inchiodandola alla sedia con quegli occhi sporgenti e vacui.
Katia trasalì. Si era resa conto di avere vita dentro di sé: dopo quella notte con Pietro, quattro mesi prima, non aveva più avuto il ciclo. Ma lui come fa a saperlo? Cercò di alzarsi, ma sentì la mente ubriaca, come se galleggiasse nella nebbia. Franò sul pavimento.
Solo allora una donna sbucò da una porta laterale: era la moglie di Collotti. Di quella stralunata dai capelli rossi aveva sentito solo dicerie e il suo nomignolo: strìa.
- Tutto pronto? – s’informò l’ispettore.
- Manca solo lei – replicò la rossa. – Portala di là.
Il Collotti la denudò e la trascinò con sé.
A Katia sembrava di vivere un sogno: un alone di incenso ammantava la stanza al cui centro c’era una tavola agghindata da una tovaglia merlata e candele rosse accese.
Collotti la stese lì sopra.
La stria si spogliò e le si adagiò a fianco, rivelando un ventre gonfio e madido di sudore, come se un immenso bubbone stesse per riversare il contenuto sul pavimento. Quando Katia si sentì stringere la mano, si voltò verso la donna che le ricambiò uno sguardo feroce e affamato.
Vide Collotti prendere un pugnale e sentì inciderglielo prima sul suo ventre e poi su quello della moglie. L’uomo impiastricciò le dita nel miscuglio di sangue e gliele passò sul seno e sul sesso di ciascuna.
Katia si stremì quando sentì la stria cantilenare in slavo: - Tre vite per sfamarti, tre vite per farti venire al mondo.
Qualcosa gorgogliò dall’ombelico della stria, che si mise ad ansimare come se stesse per avere un orgasmo. Gli occhi di Collotti ebbero una scintilla d’amore, le labbra stirate in un sorriso da padre.
Un neonato malforme, lordo di sangue, emerse dalla pancia della rossa e strisciò su quella di Katia.
Lei non riuscì neanche a urlare quando il feto, tenuto al guinzaglio dal cordone ombelicale, s’insinuò nella ferita che le era stata inferta. Lo sentì scavare, mentre faceva breccia tra muscoli e tessuti, lo sentì stritolare e divorare il frutto del suo ventre.
Katia pianse, la lucidità le ripiombò addosso in tutto il suo orrore.
- Ne mancano solo due – sentì esultare la stria, che si rivolse al marito: – Prendimi delle garze.
Il commissario obbedì.
Katia ebbe un sussultò quando sentì il piccolo mostro riemergere dalle carni.
Non glielo avrebbe permesso, almeno avrebbe almeno impedito che altre due vite si spezzassero in quell’orrendo rituale. Trattenne dentro di sé quell’abominio e si alzò di scatto, lacerando il cordone attaccato alla stria.
Scartò Collotti e corse, sbattendo sul mobilio, nell’altra stanza. La luce e l’aria fresca che entrava dal balconcino le indicarono la via.
Volò per tre piani prima di sfracellarsi.
Negli ultimi spasmi di morte, seppe che non se ne era andata da sola.
Sopra sentiva le urla isteriche di un’altra madre che aveva perso il figlio.



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antico
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 1:01

Ciao Fabio! Tutto ok con i parametri, buona Romolo Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 16:13

Ciao Fabio!
Molto lieto che tu ce l'abbia fatta a partecipare.
Dico subito che il racconto mi ha colpito. Non solo te la sai cavare con la fantascienza, ma sei in gamba anche con l'horror! La storia è terrificante, due modi diversi di essere madri: uno naturale, l'altro ultraterreno, con in mezzo un sanguinolento rito per nutrire un'orripilante, nuova vita.
E' una storia che poteva essere ambientata in qualsiasi epoca, e infatti alla fine della lettura mi sono chiesto la necessità di collocarla nel Ventennio fascista. Credo, però, che sia stata una scelta ponderata per dare una maggiore drammaticità e profondità alla vicenza narrata.
Un paio di riletture in più non avrebbero guastato, ma so che il racconto è stato scritto sul filo del rasoio, quindi non si poteva fare di più. Certo, una revisione della costruzione di alcune frasi avrebbe sicuramente giovato, come anche l'eliminazione di alcuni (comprensibili) refusi. Ho trovato anche un verbo che non conoscevo: "stremire", sinonimo di "spaventare, spaventarsi". Una volta conosciuto il significato, per me va bene così, ma userei sinonimi più "comuni", giusto per migliorare la leggibilità.
Finale abbastanza prevedibile, ma efficace, con una giusta redenzione/vendetta.
Lavoro più che positivo.
In bocca al lupo!

Emiliano.

Cablo69
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2019, 18:26

Ciao Fabio!
Complimenti, bel racconto davvero!
All'inizio la figura del commissario mi aveva fatto pensare a un giallo ma quando poi si rivela la natura horror del racconto, non ho avuto dubbi... ovviamente.
"Bella" l'idea dell'esserino infernale che deve uscire al guinzaglio (cordone ombelicale) e andare a cibarsi divorando l'altro feto, come una sorta di parassita: molto splatter anni '80, me gusta.
Due feti e due madri molto ma molto diverse e una vittima, Katia, che riesce a vanificare il rito satanico col suo sacrificio.
Riflettevo sulla scelta del periodo storico: va bene, possiamo pensare che nelle epoche più buie gli adoratori del demonio possano avere maggiori possibilità d'azione.
Tema: il sangue c'è, la redenzione forse un po' meno, sempre che non si voglia intenderla come liberazione di Katia da una situazione di infelicità e allora "ci sta"... uccidendosi muore anche l'infernale pargolo!
Ben scritto, mi è piaciuto molto.
In bocca al lupo!

Claudio.

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Sirimedho
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#5 » martedì 16 aprile 2019, 22:34

L’idea sottostante al racconto è molto forte ed anche la narrazione è appassionante, ma nel testo ci sono una serie di cose che, probabilmente per lo spazio limitato, rimangono inespresse e non se ne capisce bene la ragione: ad es. il fatto di essere ambientato in una data dopo il fascismo, ma dove evidentemente ancora il fascismo è imperante; del perché una donna così importante per i personaggi fosse stata così violentemente torturata.
Né mi riesce di capire bene la ragione per cui la “stria” stia facendo tutto questo: cosa ha quel neonato? Mi sarebbe piaciuto avere almeno qualche parola per capire meglio.
Il racconto si impenna nella conclusione, che ho trovato bellissima, quando il giudizio sulla stria cambia di colpo, da essere totalmente malvagio a “un’altra madre che aveva perso il figlio”.

Fabio84
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#6 » martedì 16 aprile 2019, 22:43

Ciao grazie a tutti per i commenti =)
Per quanto riguarda il periodo dell’ambientazione faccio riferimento agli anni a cavallo tra il 1944 e il 1945.
A Trieste c’era un corpo di soppressione politica il cui capo, il commissario Collotti, aveva una moglie che si vociferava facesse uso di arti magiche e divinatorie.
Purtroppo, quando ho dovuto passare il racconto con l’accetta, molte di queste cose si sono perse.
Purtroppo alcune motivazioni della strega hanno subito la stessa sorte.
Avrei dovuto dilungarmi di meno e lasciare più spazio a questi aspetti!

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eleonora.rossetti
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#7 » giovedì 18 aprile 2019, 15:32

Ciao Fabio, è un piacere rileggerti.
Il racconto ha delle tinte veramente inquietanti, specie nella figura del mostro che viene "partorito" dalla stria per andare a nutrirsi del feto dell'altra madre. Il riferimento specifico agli anni del Fascismo all'inizio mi hanno un po' disorientato, dato che ai miei occhi questo racconto poteva essere collocato in svariate ambientazioni e non necessariamente in questo. La tua risposta ai commenti, però, mi ha fugato il dubbio.
Un piccolo neo che trovo al racconto è la tortura alla donna incinta: se il feto era necessario per il rituale, perché rischiare di perderlo provocandone l'aborto? E' l'unica cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso; per il resto, grazie anche al tuo stile fluido, la considero una buona prova :)
Uccidi scrivendo.

alexandra.fischer
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#8 » martedì 23 aprile 2019, 20:37

Racconto di horror molto crudo. La moglie del commissario Collotti ha dentro di sé un homunculus famelico che uccide i feti delle donne in stato interessanti. E il marito se ne serve per punire le appartenenti alla Resistenza (vedi la lettera vergata dal Duce per inquadrare l’epoca). Agghiacciano i numeri citati dalla moglie-strega del Collotti e anche il suicidio finale della protagonista (perso l’uomo amato, ha visto morire così anche il figlio non ancora nato). Il tema sangue -redenzione c’è (la morte della partigiana spezza in qualche modo l’incantesimo malefico).

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Francesco.Epico
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#9 » mercoledì 24 aprile 2019, 15:32

Premetto che l’horror non è per niente uno dei miei generi preferiti. Per questo motivo e per il fatto che non ho esperienza di trame del genere, mi astengo dal dare un giudizio sui contenuti e sullo sviluppo della trama.
Quello che mi è piaciuto di questo racconto è senza dubbio lo stile: fluido, scorrevole, quasi naturale. I fatti si susseguono secondo uno schema logico molto ben architettato e gestito.
La scelta, infine, di Katia che decide di liberarsi dell’infelicità uccidendosi e uccidendo quella creatura infernale, mi ha fatto pensare a filosofie orientali, di collocamento filo- buddista, dove si va spesso a trovare nella morte la liberazione e il raggiungimento di un certo tipo di felicità.
Per me un racconto che lascia al lettore lo spazio per una riflessione profonda, è un bel racconto.
Complimenti.

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antico
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Re: Madri - Fabio Aloisio

Messaggio#10 » domenica 28 aprile 2019, 17:56

Un racconto incompleto. Come anche tu spieghi, nel farlo stare nel limite dei caratteri e considerato il poco tempo non hai potuto ottimizzarlo e infatti il risultato finale è un mix tra una storia davvero ben raccontata e la quasi totale mancanza di contestualizzazione che avrebbe aiutato il lettore fornendo delle chiavi di lettura. Un pollice tendente verso l'alto, questo è sicuro, ma questo racconto aspira a ben altre vette.

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